È tardi per piangere

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È tardi per piangere
Una scena con Don DeFore e Lizabeth Scott
Titolo originaleToo Late for Tears
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1949
Durata99 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Generedrammatico, poliziesco
RegiaByron Haskin
SceneggiaturaRoy Huggins
ProduttoreHunt Stromberg
Casa di produzioneHunt Stromberg Productions
Distribuzione in italianoArtisti Associati
FotografiaWilliam C. Mellor
MontaggioHarry Keller
MusicheR. Dale Butts
CostumiAdele Palmer
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

È tardi per piangere (Too Late for Tears) è un film del 1949 diretto da Byron Haskin.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Una coppia appartenente all’alta società, i Palmer, durante un’escursione sulla loro auto decappottabile, si ritrova, nei sedili posteriori, una borsa lanciata da un’altra auto che procedeva in senso contrario. La borsa è piena di banconote e la donna non intende fare nulla per portarla alla polizia, l’uomo, Alan, è incerto ma, sedotto dalla moglie, Jane, classica femme fatale come si rivelerà in seguito e il cui carattere ne farà la protagonista del film, traccheggia, rimanda, fa depositare il malloppo, frutto sicuramente di un’azione eseguita da fuorilegge, in una cassetta di sicurezza. Entra in scena a questo punto il sinistro personaggio, un investigatore privato, che era riuscito a risalire alla coppia tramite la targa dell’auto, Danny. La donna lo seduce e riuscirà addirittura a farlo complice dell’uccisione del marito da lei stessa compiuta durante una gita in barca. Il rapporto torbido tra Jane e Danny si intreccia tra baci e minacce con la rivoltella. La sorella del marito ucciso, Kathy, che abita nello stesso palazzo, alla porta accanto, sospettosa e preoccupata, ritrova lo scontrino del deposito della refurtiva che il marito aveva conservato nel cappotto. A casa sua si presenta un personaggio che si dichiara amico di Palmer, Don Blake, che intende fare una ricerca per ritrovarlo dichiarando comunque alla sorella di essere semplicemente passato per caso ed essendo sempre stato invitato da lui. Anche la polizia comincia a indagare su quella che oramai è sospettata come una scomparsa vera e propria. Intanto Don interroga anche Jane e appare molto sicuro di sé, non soggetto affatto al fascino della donna. Jane rimprovera Danny che si era fatto vedere mentre andava a trovarlo intravisto da Don, che a questo punto viene preso per un detective. Intanto lo scontrino è ancora nelle mani della sorella di Palmer. Tra lei e l’amico di Palmer nasce un’intesa affettuosa e protettiva da parte dell’uomo. Insieme indagano, vanno in riva al lago dove Jane ha ucciso il marito e dove, insieme a Dan, ha fatto sparire il cadavere in fondo al lago. Intanto Jane finge di credere che il marito sia scappato in Messico come era venuta a sapere da un poliziotto e, affermando di aver trovato lo scontrino che invece era nelle mani della sorella e del detective, praticamente si smaschera. Jane spara a Don mentre la sorella sta avvertendo la polizia al telefono da suo appartamento. Don non rimane ucciso, Jane intanto con lo scontrino va a ritirare la borsa piena di banconote quando la polizia è oramai sulle sue tracce. Jane uccide anche Dan, complice dell’omicidio del marito che si già sentiva associato a lei nel futuro godimento del maltolto. La donna riesce quindi a fuggire in Messico senza dividere i soldi con nessuno. L’ultima persona che seduce, quasi una gag finale, è un poliziotto americano che allontana un losco personaggio alla frontiera col Messico credendo che la importunasse. Ma Don, che non è un detective, ma il fratello del primo marito di Jane anche lui praticamente ucciso dalla fatale donna, la raggiunge in albergo, la smaschera e la donna, spaventata a morte, precipita dal balcone dell’hotel messicano. Lieto fine per Don e Kristine che si allontanano insieme su una decappottabile.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

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