Willer Bordon

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Willer Bordon
Bordon nel 2001

Ministro dell'ambiente
Durata mandato26 aprile 2000 –
11 giugno 2001
Capo del governoGiuliano Amato
PredecessoreEdoardo Ronchi
SuccessoreAltero Matteoli

Ministro dei lavori pubblici
Durata mandato22 dicembre 1999 –
26 aprile 2000
Capo del governoMassimo D'Alema
PredecessoreEnrico Luigi Micheli
SuccessoreNerio Nesi

Sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
Durata mandato22 maggio 1996 –
21 ottobre 1998
ContitolareAlberto La Volpe
Capo del governoRomano Prodi
PredecessoreMario D'Addio
Carla Guiducci Bonanni
SuccessoreGiampaolo D'Andrea
Agazio Loiero

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato30 maggio 2001 –
28 aprile 2008
LegislaturaXIV, XV
Gruppo
parlamentare
XIV: DL-L'Ulivo
XV: L'Ulivo (fino al 26/11/2007)
XV: Misto/UD-Consum (dal 27/11/2007)
CoalizioneXIV: L'Ulivo
XV: L'Unione
CircoscrizioneFriuli-Venezia Giulia
Incarichi parlamentari
XIV legislatura:
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato2 luglio 1987 –
30 maggio 2001
LegislaturaX, XI, XII, XIII
Gruppo
parlamentare
X: PCI
XI: PDS (30.04.1992 - 27.04.1993)
Non Iscritti (27.04.1993 - 14.04.1994)
XII: AD (21.04.1994 - 21.02.1995)
I Democratici (21.02.1995 - 08.05.1996)
XIII: Popolari Democratici (15.05.1996 - 28.10.1998)
Non Iscritti (28.10.1998 - 16.12.1998)
Italia dei Valori (16.12.1998 - 10.03.1999)
I Democratici (10.03.1999 - 29.05.2001)
CoalizioneXII: Progressisti
XIII: L'Ulivo
CircoscrizioneX-XI: Trieste
XII: Lombardia 3
XIII: Lazio 1
CollegioXII: Suzzara
XIII: Roma-Ciampino
Incarichi parlamentari
X legislatura:
  • Presidente della Sottocommissione Rai per le tribune (dal 16/12/1987 al 22/04/1992)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPR (1987-1989)
PCI (1989-1991)
PDS (1991-1993)
AD (1993-1997)
UD (1997-1998)
IdV (1998-1999)
I Dem. (1999-2002)
DL (2002-2007)
Nuova UD (2007-2008)
UDpC (2008-2015)
Titolo di studioDiploma di istituto tecnico industriale
ProfessioneDirigente; Giornalista

Willer Bordon (Muggia, 16 gennaio 1949Roma, 14 luglio 2015) è stato un politico italiano, divenuto anche Ministro dei lavori pubblici e Ministro dell'ambiente della Repubblica Italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Già sindaco di Muggia (Friuli Venezia Giulia), è stato eletto per la prima volta alla Camera dei deputati alle elezioni politiche del 1987 per il Partito Comunista Italiano, poi iscritto contemporaneamente al Partito Radicale di Marco Pannella.

È anche stato un esponente del Partito Democratico della Sinistra, nato dalla trasformazione del PCI.

Alleanza Democratica e Sottosegretario[modifica | modifica wikitesto]

Rieletto deputato alle politiche del 1992, nel 1993 con Ferdinando Adornato, uscì dal PDS per aderire al nuovo partito politico di centro-sinistra Alleanza Democratica (AD), fondato da Mario Segni.

Dopo che nel corso del tempo AD si disfece, Bordon ne rimase a capo, per poi farla confluire nel 1997 in Unione Democratica. Nel frattempo, in seguito alla nascita del primo governo Prodi de L'Ulivo, viene nominato sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, affiancando il ministro nonché Vicepresidente del Consiglio Walter Veltroni.

IdV, I Dem e Ministro della Repubblica[modifica | modifica wikitesto]

Bordon nel 1998 partecipa alla fondazione dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro.

Nel 1999 aderisce a I Democratici di Romano Prodi e Arturo Parisi, dove Unione Democratica ne confluisce.

Con la nascita del secondo governo guidato da Massimo D'Alema, il 22 dicembre 1999 giura nelle mani del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi come ministro dei lavori pubblici nel governo D'Alema II.

Nel 2000 diventa ministro dell'ambiente nel secondo esecutivo guidato da Giuliano Amato. Durante il suo mandato ha presieduto il coordinamento interministeriale del G8 Ambiente.

Elezione a senatore[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2001 viene eletto per la prima volta al Senato della Repubblica, tra le liste proporzionali nella circoscrizione Friuli-Venezia Giulia de La Margherita, una lista elettorale centrista guidata da Francesco Rutelli, allora candidato presidente del Consiglio de L'Ulivo. Nella XIV legislatura è capogruppo per il suo partito I Dem. L'anno successivo nel 2002, I Dem confluiscono ne La Margherita come partito, con il Partito Popolare Italiano di Pierluigi Castagnetti e Rinnovamento Italiano di Lamberto Dini.

Nello stesso anno vuole tornare nella sua Muggia, a due passi da Trieste, candidatosi come consigliere comunale, senza ottenere voti sufficienti per essere eletto.

Alle elezioni politiche del 2006 viene ricandidato al Senato, tra le liste de L'Ulivo (lista elettorale che univa principalmente La Margherita con i Democratici di Sinistra di Piero Fassino) nella circoscrizione Friuli-Venezia Giulia, venendo rieletto senatore.

Nel settembre 2007 abbandona La Margherita, prossima a sciogliersi e a confluire nel Partito Democratico (PD), e, assieme al senatore Roberto Manzione, fonda una nuova Unione Democratica, in protesta contro il PD da loro considerato sommatoria di partiti. Due mesi dopo il suo partito avvia una collaborazione stretta con i Liberal Democratici di Lamberto Dini e altri fuoriusciti della Margherita.

Il 25 novembre 2007, firmando un "contratto con gli Italiani" durante il programma Crozza Italia su LA7, promette che il 16 gennaio 2008, giorno del suo compleanno, si sarebbe dimesso da senatore. In tale data Bordon presenta in effetti le sue dimissioni al Presidente del Senato in carica Franco Marini.

«Il mio non è un atto di rassegnazione, né tantomeno un gesto aventiniano, ma un atto forte di testimonianza di chi sente il dovere di difendere le istituzioni dalla deriva di sfiducia che investe la politica. Così non si può più andare avanti: siamo giunti al punto di rottura [...] un sistema di rendite, spesso difese da prassi consolidate, connotate dal privilegio quando non dall'illegalità. C'è un vuoto di credibilità di un intero gruppo dirigente. I privilegi vengono considerati insopportabili perché incardinati in un ceto politico che si giudica inefficiente.[1]»

Alle successive elezioni politiche del 2008 presenta il suo movimento, l'Unione Democratica per i Consumatori, insieme al senatore uscente Roberto Manzione. Né lui né Manzione si ricandidano; il candidato a presidente del Consiglio della lista è Bruno De Vita, a capo della formazione dei Consumatori uniti. La lista ottiene lo 0,25% dei voti.

Organizzatore delle prime elezioni primarie in Italia

Nel 2004 lancia nel comune di Grottaferrata il manifesto per le elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco per il centrosinistra. Queste elezioni primarie anticipano quelle della coalizione dell'Unione tenutesi nell'ottobre 2005.

Le sue battaglie a tutela dei diritti civili

Da sempre in prima linea per i diritti civili, hanno fatto scalpore le sue battaglie come Ministro dell'Ambiente per far contenere a Radio Vaticana i limiti fissati per il contenimento dell'inquinamento elettromagnetico nelle zone intorno alla periferia romana di Cesano, e l'approvazione in Parlamento della legge sulla "Class action".

Carriera imprenditoriale[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2009 è stato socio fondatore, presidente e amministratore delegato della Enalg. La società deteneva l'esclusiva per l'Italia della produzione di biocombustibile da biomasse algali conferita dalla società spagnola BFS Biofuel System S.L., della quale è stato anche azionista[2].

È stato in tal senso vittima di una presunta truffa di 14 milioni di euro da Bisigodos, la ditta Biofuel Systems (Bfs), la quale non ha mai completato gli impianti in Spagna e Portogallo, e i cui soci maggioritari, Bernard A.J. Stroiazzo Mougin e sua moglie Belinda Anne Halsall, sono stati oggetto di azioni giudiziarie per truffa ai danni dello Stato in Portogallo e per truffa ed evasione fiscale in Spagna.[3]

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Muore a Roma il 14 luglio 2015, dopo una lunga malattia[4]. In tale occasione il capo politico del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo scrive di lui: «Willer Bordon. Dimesso da senatore, morto da incensurato: un caso unico in Italia».[5]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Bordon è stato sposato con l'attrice Rosa Ferraiolo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Senato: Bordon scrive a Marini, esco da casta mi dimetto
  2. ^ Chi siamo, su enalg.it. URL consultato il 16 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2013).
  3. ^ Biocarburanti da alghe
  4. ^ Addio a Willer Bordon, fu il liberal che inventò «Alleanza Democratica», in Corriere della Sera, 14 luglio 2015.
  5. ^ beppegrillo.it, Riposa in pace Willer, su Il Blog di Beppe Grillo, 14 luglio 2015. URL consultato l'11 maggio 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Deputato del Collegio Uninominale Roma Ciampino Successore
Maurizio Gasparri 1996 - 2001 Antonio Rugghia
Predecessore Ministro dei lavori pubblici della Repubblica Italiana Successore
Enrico Luigi Micheli 22 dicembre 1999 - 25 aprile 2000 Nerio Nesi
Predecessore Ministro dell'ambiente della Repubblica Italiana Successore
Edo Ronchi 25 aprile 2000 - 11 giugno 2001 Altero Matteoli
Predecessore Sottosegretario di Stato del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali Successore
Alberto Ronchey (da Ministro) 10 maggio 1998 - 22 dicembre 1999 Giampaolo D'Andrea
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