Utente:TUTU/Draft-1

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Il Gonfaloniere di Giustizia era una figura istituzionale del governo fiorentino. La figura del Gonfaloniere fu introdotta a partire dal 1293 con l'entrata in vigore degli Ordinamenti di Giustizia di Giano della Bella che affiancava il Podestà ed i Priori nell'esercizio delle funzioni pubbliche.

Situazione[modifica | modifica wikitesto]

L’Italia del ‘200 è una terra di città e Firenze è uno dei comuni più fiorenti e turbolenti del XIII secolo; il segno più evidente della sua prosperità e potenza economica è il fiorino d’oro (3 grammi e mezzo), iniziato a coniare nel 1252 e la presenza di grandi compagnie mercantili e finanziarie con una fitta rete di agenti in tutta Europa e Africa, i cui membri risultano sempre più coinvolti anche nella vita politica cittadina, reclamando pari se non maggiore dignità rispetto alle antiche famiglie della nobiltà terriera ormai improduttiva. Le Arti maggiori saranno nel XIII e XIV secolo i cardini dell’ascesa economica della città e della rivalsa della borghesia sulla nobiltà feudale, almeno fino al 1343, quando la bancarotta della monarchia inglese per le spese militari nella Guerra dei Cent'Anni con la Francia, trascinerà nella rovina anche i banchi dei Bardi e Peruzzi (entrambi creditori di cifre da capogiro, si parla di ca. 600.000 fiorini solo da parte dei Peruzzi!)

Fiorino (1332-1348)

Il dualismo politico caratterizza l’evoluzione delle istituzioni cittadine nel corso del ‘200; la lotta tra guelfi e ghibellini (in cui tutta la nobiltà fiorentina è confluita) che rientra nel generale andamento delle vicende italiane ed europee del XIII secolo, con fasi vittoriose alterne e la relativa espulsione del partito avverso (1260 MONTAPERTI – 1289 CAMPALDINO) e la conseguente nascita di nuovi ordinamenti amministrativi (1250 GOVERNO DEL PRIMO POPOLO – 1282 PRIORATO DELLE ARTI – 1293 ORDINAMENTI DI GIUSTIZIA) espressione della vittoria della borghesia mercantile che determina la drastica esclusione dei magnati dalle cariche amministrative.

E’ pur vero che per non vedersi estromessi dalla vita politica cittadini gli esponenti dell’antica aristocrazia passeranno nelle file del partito guelfo, fino ad allora composto in prevalenza dalle grandi famiglie di mercanti e banchieri; in seguito all’entrata in vigore degli Ordinamenti di Giano della Bella, sarà pertanto il partito guelfo a spaccarsi in due fazioni, i Bianchi riuniti intorno ai Cerchi, famiglia borghese arricchitasi con i propri affari e disposta ad una maggiore apertura verso le Arti minori e i Neri, riuniti intorno ai Donati, famiglia della nobiltà feudale che rifiuta ogni forma di partecipazione popolare al governo cittadino e che stavolta incontra il consenso di buona parte delle Arti maggiori, che si sentono indubbiamente più vicine ai magnati “convertiti” che non ai ceti artigiani.

[...] Nel 1269 I fiorentini ottennero la rivincita su Siena nella Battaglia di Colle Val D'Elsa riuscendo a imporre un governo di matrice guelfa. Inoltre sconfissero Pisa e Arezzo che, assieme ad altre città toscane, furono costrette ad accettare la supremazia del partito del Papa. In seguito, riscattata la loro libertà dall'imperatore Rodolfo (specificare) con il versamento di 60.000 corone, i Decemviri furono ridotto a Octoviri che vennero chiamati Priori. Alla guida dei Priori fu posto, appunto, il Gonfaloniere di Giustizia. I poteri dei Priori e del Gonfaloniere potevano essere esercitati per soli due mesi dopodiché altri dovevano essere eletti.

Nel 1282 Firenze cambiò nuovamente la sua forma di governo, centrata sulle figure dei Priori delle Arti (?). Queste cariche erano già presenti nel passato ma ora prendevano davvero un ruolo politico. I Priori delle Arti erano affiancati dai Capitani e Difensori delle Arti, simili alle vecchie figure dei Capitani del Popolo. Era d'altra parte chiaro che queste cariche finivano per essere appannaggio dei grandi Mercanti e Banchieri che arrivavano al potere attraverso il controllo politico delle Grandi Arti e Corporazioni.

Alcuni anni più tardi la città tentò di instaurare un sistema più democratico. Nel 1292, entrarono in vigore gli Ordinamenti di Giustizia di Giano della Bella, un nobile vicino alle istanze della "borghesia". La nuova costituzione proibì alle grandi famiglie di prendere parte alla vita pubblica e istituì la figura del Gonfaloniere di Giustizia. Il magistrato doveva guidare il Collegio dei Priori, guidare la milizia cittadina e difendere il "Popolo Grasso" (che a differenza del nome era costantemente affamato) e le classi umili in generale.

Giano fu però presto sconfitto ed esiliato, le sue riforme furono cancellate anche se, almeno su una base formale e con qualche periodo di sospensione, la figura del Gonfaloniere di Giustizia rimase valida fino all'epoca dei Medici.

(Da - http://209.85.135.104/search?q=cache:pwkNoh8B4m8J:www.arnolfoafirenze.it/comunicati_stampa/doc/eng/com_6_florence_during_the_years_of_arnolfo.doc+%22Gonfaloniere+di+Giustizia%22&hl=it&ct=clnk&cd=17&gl=it&lr=lang_en&client=firefox-a)

Anche i Medici[modifica | modifica wikitesto]

Cosimo il Vecchio (Pater patriae)

Cosimo de' Medici detto anche Cosimo il Vecchio ritornò dall'esilio nel 1434 dopo l'infruttuoso tentativo degli Albizzi di prendere il potere. Con la sua diplomazia, le capacità politiche e l'abilità nel disfarsi degli avversari, Cosimo riprese il controllo della città anche senza detenere particolari titoli tranne quello di Gonfaloniere di Giustizia, (carica che rivestì due volte).

Nel 1502 Pier Soderini venne nominato -primo e finora unico- Gonfaloniere a vita ed esercitò di fatto il ruolo di capo della Repubblica fiorentina durante il periodo di esilio dei Medici.

La figura del Gonfaloniere scomparve da Firenze con l'arrivo di Carlo V....

Palazzo Vecchio[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria

La costruzione del Palazzo Vecchio, iniziata da Arnolfo di Cambio nel 1299, nel 1302 vedeva già terminate la facciata e la torre mentre il resto dell'edificio fu variamente ampliato e modificato fino alla definitiva sistemazione di Ammannati, nel 1588. Divenuto poi "Palazzo dei Signori" quale residenza politica della dinastia dei Medicea, era originariamente inteso per essere la sede dei Priori e del Gonfaloniere di Giustizia. Questi magistrati dovevano prevalentemente alloggiare nel Palazzo seguendo severe regole quasi monacali. In questo le cariche fiorentine assomigliavano a quelle di Venezia i cui Dogi erano tenuti, almeno nei primi tempi, a vivere richiusi nel Palazzo Ducale.

Il titolo di Gonfaloniere di Giustizia venne adottato anche in altre città italiane quali Bologna che vive come Gonfalonieri di Giustizia anche i componenti della famiglia Bentivoglio e Lucca dove la carica fu utilizzata ancora nel XVII secolo

Gonfalonieri famosi[modifica | modifica wikitesto]

Biblio[modifica | modifica wikitesto]

"Istorie di Giovanni Cambi, cittadino fiorentino," compiled in Delizie degli eruditi toscani by Ft. Ildefonso di San Luigi (Florence: Gaetano Cambiagi, 1785), vol. 20, 287. For information on the office of gonfaloniere di giustizia and its importance, see Lauro Martines, The Social World of the Florentine Humanists 1390-1460 (London: Routledge and Kegan Paul, 1963), 53, 192, 265; Nicolai Rubinstein, The Government of Florence under the Medici (1434 to 1494) (Oxford: Clarendon Press, 1966), 37, 125-26, 153; Gene Brucker, The Civic World of Early Renaissance Florence (Princeton: Princeton University Press, 1977), 308-11; and Trexler, 258-60. For an excellent summary of the 15th-century office, see Nicolai Rubinstein, "Piero de' Medici Gonfaloniere di Giustizia," in Beyer and Boucher (as in n. 37), 1-8.