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Battaglia di Radzymin
parte Guerra sovietico-polacca
Soldati polacchi in una trincea situata poco fuori da Radzymin
Data13-16 agosto 1920
LuogoRadzymin, Polonia
EsitoVittoria polacca
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
17.00015.00
Perdite
3.040Sconosciute, pesanti
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La battaglia di Radzymin (in polacco: Bitwa pod Radzyminem) fu uno scontro verificatosi durante la guerra polacco-sovietica dal 13 al 16 agosto 1920.

La battaglia ebbe luogo vicino alla città di Radzymin, situata a circa 20 chilometri nord-est di Varsavia. Insieme alla battaglia di Varsavia, che avvenne in contemporanea, lo scontro di Radzymin è considerato uno dei combattimenti più importanti, decisivi e sanguinosi di tutta la guerra sovietico-polacca.

La battaglia incominciò il 13 agosto con l'offensiva russa lanciata dalla testa di ponte di Praga. IL giorno successivo, l'armata rossa occuparono la città di Radzymin, combattendo e sconfiggendo un'armata dell'esercito polacco incaricata di difendere la strada che conduceva a Varsavia. Radzymin fu più volte occupata da ambedue le parti durante la battaglia, mentre a Varsavia tutti i diplomatici stranieri, fatta eccezione per quelli britannici e vaticani, abbandonarono la città temendo un'imminente vittoria russa.

Gli obbiettivi per entrambi gli eserciti erano chiari: i Russi volevano sfondare le linea di difese polacche e marciare verso la capitale, mentre i Polacchi volevano difendere l'aera abbastanza a lungo da consentire una controffensiva guidata dal generale Józef Piłsudski a sud e una guidata dal generale Władysław Sikorski a nord.

Dopo tre giorni di cruenti combattimenti, la le forze polacche guidate dal generale Franciszek Latinik riuscirono a fermare un attacco di sei divisioni russe, mentre il generale Józef Haller, per riconquistare Radzymin, diede anticipatamente l'ordine di effettuare un contrattacco. La città fu riconquistata il 15 agosto, cambiando in modo decisivo le serti della battaglia di Varsavia. La controffensiva infatti ebbe successo e le truppe sovietiche furono respinte, trovandosi infine in una situazione di stallo.

Antefatti[modifica | modifica wikitesto]

Articolo principale: Battaglia di Varsavia (1920)

Dopo la fallita offensiva di Kiev, l'esercito polacco si ritirò verso ovest, abbandonando la Bielorussia centrale e e l'Ucraina. Sebbene le forze bolsceviche non fossero riuscite a catturare o a infliggere perdite significative all'esercito polacco, la maggior parte delle divisione polacche avevano un disperato bisogno di rifornimenti per continuare la guerra. Sapendo dunque che l'esercito non avrebbe potuto resistere ancora per molto, l'alto comando polacco aveva pianificato di fermare l'avanzata russa vicino a Varsavia e di permetter al generale Józef Piłsudski di effettuare una manovra a tenaglia sull'area del fiume Wieprz, il generale Władysław Sikorski avrebbe dovuto abbandonare la fortezza di Modlin e dirigersi a nord-est, al fine di bloccare ogni possibile via di fuga dei bolscevichi. Tuttavia, affinché questo piano avesse successo, era di vitale importanza non perdere la città di Varsavia.

Organizzazione della difesa[modifica | modifica wikitesto]

La difesa di Varsavia fu organizzata dal generale Franciszek Latinik e dal generale Józef Haller, i quali avevano a loro disposizione 5 divisioni, 2 gruppi di volo, 293 pezzi di artiglieria e 3 treni corazzati.

La città doveva essere circondata da quattro linee di difesa. La prima era lunga 24 chilometri e attraversava la parte est di Varsavia, passando attraverso la fortezza di Zegrze lungo il fiume Rządza fino aDybów, per poi girare verso sud attraversando i paesi di Helenów, Nowa Czarna e Leśniakowizna, la quale è circondata da una fitta forestazione.

La seconda era lunga quasi 2 chilometri e si articolava attraverso vecchie trincee russe risalenti alla prima guerra mondiale vicino a Varsavia. Tale linea di difese attraversava inoltre il fiume Bugonarew e due importanti città: quella di Radzymin e quella di Wołomin. Il terzo confine era collocato vicino a Praga, mentre il quarto era stato costruito su un ponte sul Vistola.

L'8 agosto, l'11a divisione di fanteria polacca fu inviata presso Radzymin col compito di prepararsi a difendere la città dall'arrivo delle forze bolsceviche. Tale unità era formata principalmente da truppe che pochi anni prima avevano fatto parte dell'Armata blu, un contingente polacco che era stato addestrato dall'esercito francese verso la fine della grande guerra, e da nuove reclute mal equipaggiate e inesperte arruolate a Varsavia. I polacchi prepararono le difese della città servendosi di alcune vecchie trincee tedesche e russe, mentre, il giorno successivo, l'esercito russo conquistò Wyszków, città situata a nord-est di Radzymin. Per questa ragione, il 12 agosto l'esercito polacco di stanza in quelle zone ripiegò verso Radzymin, che ora si trovava dunque completamente esposta a possibili attacchi bolscevichi. Quella notte, le forze russe occuparono dopo un violento scontro Ruda e Zawady, due piccoli villaggi vicono a Radzymin, la quale subì per la prima volta i bombardamenti dell'artiglieria nemica.

I due eserciti[modifica | modifica wikitesto]

La prima e la seconda linea di difesa polacca erano presidiate da soldati appartenenti all'esercito regolare, mentre la terza da alcune unità appartenenti alla polizia di stato e molte milizie di volontari che avevano poca esperienza con la guerra.

E' difficile stabilire con certezza le abilità belliche dell'esercito polacco. Esso era infatti composto da milizie volontarie, veterani della prima guerra mondiale, soldati regolari e semplici civili sprovvisti di un adeguato addestramento. Secondo quanto riferito da i rapporti dell'epoca, molti soldati che erano stati inviati come rinforzi "non avevano mai visto un fucile in vita loro", mentre le truppe regolari erano esauste dopo la ritirata, lunga ben 600 chilometri, dalla Bielorussia. Tuttavia, l'esercito polacco possedeva un'intelligence e una capacità aerea superiore rispetto a quello bolscevico.

Le due divisioni russe che attaccarono Radzymin, invece, erano principalmente composte da unità siberiane esperte e molto agguerrite, nonostante l'inseguimento delle truppe polacche attraverso il territorio bielorusso. Tuttavia, i rifornimenti mandati da Mosca erano pochi e di bassa qualità.

La battaglia[modifica | modifica wikitesto]

13 agosto[modifica | modifica wikitesto]

Un primo attacco sovietico alla città iniziò alle 07:00 del 13 agosto, tuttavia l'Armata rossa non riuscì a sfondare le linee nemiche. Dopo che le truppe bolsceviche furono infatti respinte, l'l'esercito polacco riuscì anche a ricevere alcuni rinforzi, i quali consistevano principalmente in nuovi pezzi artiglieria. Gli ufficiali polacchi vollero, allora, posizionare la nuova artiglieria sopra il campanile della Collegiata della Trasfigurazione di Gesù, spostando le batterie vicino alla linea del fronte. Tuttavia, prima che tale spostamento potesse essere completato, intorno alle 17:00, iniziò un nuovo attacco sovietico, i quali riuscirono finalmente a rompere le linee di difesa polacche. L'esercito polacco, infatti, colto alla sprovvista, effettuò una caotica ritirata, durante la quale diversi soldati abbandonarono nella città armi e viveri. Un ufficiale d'artiglieria polacco affermò che nessuno fra i suoi commilitoni si sarebbe aspettato un improvviso attacco bolscevico, annotando sul suo diario queste parole: "Ordinai che la mia cena fosse cucinata quando un mio soldato venne da me gridando 'Tenente, i bolscevichi sono in città!' ".

Il comandante del 46° reggimento, il colonnello Bronisław Krzywobłocki, fu costretto a ordinare la ritirata anche per le sue truppe situate a sud-ovest della città, mentre la maggior parte della dell'esercito polacco ripiegò sulle trincee della prima guerra mondiale. Durante la caotica ritirata, tutte i nuovi pezzi di artiglieria andarono perduti ed entro le 19:00 Radzymin era completamente controllata dai russi.

Tuttavia, sebbene l'esercito polacco si stesse ritirando molto disordinatamente, i bolscevichi decisero di restare nella città, senza inseguire le truppe nemiche. Tale decisione permise ai polacchi di organizzare un contrattacco notturno. Un singolo battaglione di mitragliatrici, infatti, attaccò i bolscevichi nelle retrovie e, nonostante l'attacco fallì, le truppe polacche costrinsero quelle truppe russe a ripiegare completamente le loro forze dentro Radzymin. Ciò permise ai polacchi non solo di assediare la città, ma anche di ricevere i rifornimenti e le nuove reclute di cui avevano bisogno per continuare la battaglia.

La notizia della caduta di Radzymin raggiunse Varsavia dopo poche ore, provocando il panico sia all'interno del governo sia tra la gente comune. Il giorno successivo, infatti, i campi di battaglia polacchi furono visitati dal primo ministro Wincenty Witos, dal nunzio apostolico Achille Ratti (futuro papa Pio XI), dal presidente ad interim Maciej Rataj e dal generale Józef Haller, comandante in capo delle truppe situate sul fronte settentrionale. Un dispaccio del generale Haller, inviato alle 01:00, definì la sconfitta polacca a Radzymin "ignominiosa", ordinando che tutti gli ufficiali del 46° reggimento fossero immediatamente giudicati dalla corte marziale. L'ufficiale in comando del 46° reggimento fu infatti immediatamente sollevato dal suo incarico e sostituito dal maggiore Józef Liwacz.

Durante il resto della nottata, gli ufficiali dell'esercito polacco si riunirono più volte per stabilire quale fosse la miglior tattica da attuare. Il generale Józef Piłsudski, il quale capì che tutte le strategie per riconquistare Radzymin dovevano basarsi sul presupposto che Varsavia non avrebbe dovuto cedere alle forze russe, suggerì al collega Tadeusz Rozwadowski di rinforzare l'area di Radzymin con tutte le forze disponibili, posizionando gran parte dell'artiglieria polacca nella zona. Nonostante la proposta di Piłsudski sia stata accolta positivamente dagli altri generali, dei 49 carri armati che difendevano Varsavia solo sei furono inviati sul fronte a Radzymin.  La caduta di Radzymin, inoltre, costrinse la 5a armata, comandata dal generale Władysław Sikorski, stanziata a nord del fiume Bug Occidentale e lungo la Vistola, ad avviare una disperata controffensiva anzitempo, la quale vide la morte di moltissime truppe polacche.

D'altro canto, i generali russi considerarono la presa di Radzymin come un evento cruciale, che avrebbe ben presto portato alla fine delle ostilità. Sicuri che la Polonia avrebbe capitolato a breve, il Comitato militare rivoluzionario inviò a Mosca un rapporto che esagerava la vittoria russa, alludendo anche a una rivolta operaria che stava avvenendo a Varsavia e che, nella realtà, era lungi dal verificarsi. I servizi segreti polacchi riuscirono a intercettare tale messaggio, diffondendone il contenuto: "le coraggiose truppe della 3a armata hanno preso la città di Radzymin il 13 agosto. Ora, inseguono il nemico e non sono più lontani di 15 verste da Praga. La rivoluzione a Varsavia è matura e gli operai chiedono a gran voce che la città venga consegnata senza più spargimenti di sangue all'Armata Rossa. La Polonia sta cedendo".

Temendo in un ulteriore e rapido attacco russo e capendo che un attacco a sorpresa era l'unica arma che i Polacchi avevano per contrastare i bolscevichi, il generale Latinik ordinò al collega Jan Rządkowski di guidare un assalto frontale con tutte le forze a disposizione contro la città il giorno successivo. Tuttavia, le forze polacche erano lungi dall'essere sufficientemente attrezzate per un attacco del genere e Rządkowski cercò di opporsi fino all'ultimo all'ordine datogli da Latikik, ma quest'ultimo non cambiò opinione.

14 agosto[modifica | modifica wikitesto]

Tuttavia, i piani dell'assalto polacco dovettero essere repentinamente modificati a causa di alcune azione belliche russe totalmente inaspettate. I Polacchi, infatti, si aspettavano un pensante contrattacco da almeno due divisioni russe, tuttavia, quello stesso mattino, la 21a divisione russa riprese la sua avanzata, occupando la città di Białystok, mentre la 27a divisione cominciò a marciare verso Jabłonna. Ora, Radzymin era stata lasciata indifesa dalle truppe russe. Questa volta, infatti, il morale delle truppe era alto e gli stessi ufficiali marciavano in prima linea durante l'attacco. A mezzogiorno, la città fu liberata e riconquistata dai Polacchi.

Il successo non durò a lungo, poiché la 27a divisione fucilieri russa si voltò e arrivò a Radzymin giusto in tempo perché la sua 81a brigata respingesse le esauste forze polacche verso il villaggio di Słupno.  Minacciato da ulteriori attacchi da Słupno e Wieliszew, l'85° reggimento si ritirò dopo aver subito pesanti perdite, compreso l'ufficiale in comando del 1° battaglione, il capitano Ryszard Downar-Zapolski.  Questa volta l'81a Brigata Fucilieri sovietica (27a Divisione Fucilieri) inseguì i polacchi e riuscì a perforare le difese polacche vicino a Wólka Radzymińska e Dąbkowizna , sfondando la seconda linea di difesa, che era l'ultima prima dei confini della città. Il quartier generale polacco a Varsavia rimase "pietrificato alla notizia della completa distruzione della 19a divisione [lituano-bielorussa]", notizia che fortunatamente per i polacchi si rivelò falsa.  La minaccia al fianco settentrionale fu fermata, con pesanti perdite da entrambe le parti, grazie all'intervento del comandante della divisione Jan Rządkowski, nonché del comandante del fronte Józef Haller, che arrivarono sul campo di battaglia per organizzare personalmente un'offensiva. linea di difesa ad hoc a ovest di Wólka Radzymińska,  con unità di artiglieria polacche che bombardavano i russi che avanzavano con il fuoco diretto.  L'avanzata sovietica fu fermata, e questa volta fu evitato il caos tra le fila polacche, ma ancora una volta la mancanza di rinforzi dietro la linea di difesa principale si rivelò un problema serio.

In serata i generali Lucjan Żeligowski , Józef Haller, Jan Rządkowski e Franciszek Latinik si incontrarono a Jabłonna e di nuovo a Struga per preparare un piano per riconquistare Radzymin. Fu deciso che, poiché la 27a divisione sovietica era impantanata intorno a Radzymin e non aveva ripreso la marcia verso Jabłonna, la 10a divisione di fanteria polacca non era più necessaria in quel settore, e poteva invece essere utilizzata per ottenere una svolta a Radzymin. La divisione fu trasferita a Nieporęt , dove il generale Rządkowski scoprì le unità di artiglieria che si credeva fossero state distrutte dai russi il giorno precedente. A un singolo battaglione del 28° reggimento di fucilieri Kaniów della 10a divisione, guidato dal primo tenente Stefan Pogonowski , fu ordinato di trincerarsi in una foresta vicino a Wólka Radzymińska e organizzare un'imboscata. Il resto delle forze polacche avrebbero dovuto iniziare un assalto a tutto campo alle 05:00 del mattino seguente, con il generale Żeligowski al comando del corpo ad hoc.  Le forze accumulate per l'assalto avevano una forza nominale di 17.000 fanti, 109 pezzi di artiglieria e 220 mitragliatrici.

In serata la 5a Armata, operante a nord dei fiumi Bug e Narew con base operativa nella fortezza di Modlin, iniziò una controffensiva limitata con l'obiettivo di allentare la pressione sulle forze polacche a Radzymin.  In grande inferiorità numerica, la 5a Armata non riuscì a sfondare le linee russe e rimase impantanata in intensi combattimenti lungo il fiume Wkra .  Tuttavia, sebbene inizialmente infruttuoso, l'attacco polacco impedì alla 5a, 15a e 16a armata sovietica di rafforzare le due divisioni già impegnate a Radzymin.  Solo la 4a Armata Rossa, la più lontana dal campo di battaglia, che operava a nord lungo il confine della Prussia orientale e si muoveva verso Toruń, continuò ad avanzare quasi incontrastata.  Ciò, tuttavia, non costituì una minaccia immediata per i difensori di Varsavia, poiché la sua avanzata fu finalmente fermata alla periferia di Włocławek e fu costretta a iniziare una frettolosa ritirata verso est.

15 agosto [ modifica fonte ][modifica | modifica wikitesto]

Nelle prime ore del 15 agosto le forze russe ripresero i loro attacchi contro le linee polacche, con l'intenzione di sfondare la seconda linea di difesa nella zona di Nieporęt e Jabłonna.  Tuttavia, mentre aggiravano una piccola foresta fuori Wólka Radzymińska, furono assaliti alle spalle dal 1° battaglione del 28° reggimento di fanteria, che si era nascosto lì in precedenza. Allo stesso tempo, il resto del 28 ° reggimento iniziò un attacco mal coordinato e poco convinto da Nieporęt. Entrambi gli assalti polacchi furono respinti nel sangue, con le vittime tra cui il tenente Pogonowski a cui fu assegnata postuma la medaglia Virtuti Militari per il suo coraggio alla guida della carica, ma costrinsero i russi a ritirarsi nelle loro posizioni iniziali.

Quando la linea del fronte si stabilizzò, il quartier generale polacco lanciò tutte le sue riserve in contrattacco. Beniaminów fu rinforzato con il 29° reggimento di fanteria. L'attacco polacco iniziò intorno alle 05:30, dopo uno sbarramento di artiglieria di 20 minuti .  Ben presto l'intera 10a divisione di fanteria iniziò un'offensiva lungo la sponda meridionale del fiume Bugonarew per aggirare le forze russe da nord, mentre la 1a divisione lituano-bielorussa si spinse direttamente verso la città. Sebbene la parte russa avesse un'artiglieria superiore e avesse portato diversi autoblindo Austin-Putilov , questa volta l'assalto polacco fu supportato da cinque carri armati Renault FT e numerosi aerei.  Nonostante i guasti meccanici, i carri armati sfondarono con successo le linee russe e la fanteria dell'85 ° reggimento "Wilno Rifles" della 1a divisione lituano-bielorussa li seguì nella città.  Dopo un breve combattimento le forze polacche controllarono nuovamente la città. Tuttavia, non appena fu presa, il generale Żeligowski decise di riorganizzare la sua divisione e non poté supportare l'85° reggimento con nuove forze.  Ancora un altro contrattacco riuscito da parte della 61a e 62a brigata di fanteria russa costrinse la 1a divisione polacca a ritirarsi nelle sue posizioni iniziali.

Allo stesso tempo, sul fianco settentrionale, la 10a Divisione ebbe molto più successo. Invece di attendere gli ordini del generale Żeligowski, il comandante della 10a divisione, il tenente colonnello Wiktor Thommée , iniziò un'offensiva lungo la sponda meridionale del Bugonarew.  Il 28° e il 29° reggimento di fanteria fucilieri di Kaniów riuscirono a raggiungere il villaggio di Mokre, su una piccola collina che domina Radzymin e la strada Białystok-Varsavia, direttamente dietro le linee russe. I russi tentarono di respingere i polacchi da quella posizione, ma alla fine fallirono. Anche il loro assalto al villaggio di Wiktorów si è concluso con un fallimento. Ben presto le posizioni polacche a Mokre furono assicurate e ulteriormente rinforzate con il resto del 1° battaglione, 28° reggimento.

Con il fianco settentrionale al sicuro in mano polacca, il generale Lucjan Żeligowski ordinò alla sua divisione lituano-bielorussa di completare l'accerchiamento di Radzymin. La divisione raggiunse una posizione a poche centinaia di metri da Radzymin attraverso il villaggio di Ciemne, a sud della città. Temendo l'accerchiamento, i sovietici abbandonarono la città e si ritirarono verso est. Una sola compagnia del 30° reggimento fucilieri di Kaniów entrò a Radzymin senza opposizione.  La città era completamente vuota; sia i civili che i soldati russi erano fuggiti, e un ufficiale ha osservato che "non è stato lasciato un cane randagio nella città in rovina".

Conseguenze: 16 agosto e giorni successivi [ modifica sorgente ][modifica | modifica wikitesto]

Sebbene la battaglia fosse finita e Radzymin fosse al sicuro, le forze sovietiche continuarono a minacciare il fianco settentrionale polacco. Nelle prime ore del 16 agosto, i russi sferrarono un altro assalto a Radzymin, rinforzati da diverse auto blindate e guidati personalmente dal comandante della 27a divisione fucilieri, Vitovt Putna. Tuttavia, a questo punto il morale della 27a Divisione era già rotto e l'assalto fu facilmente contrastato dalla fanteria polacca e dai tre carri armati FT operativi rimanenti. Non appena i carri armati polacchi aprirono il fuoco, i blindati si ritirarono, seguiti dalla fanteria russa.

Altre forze russe ebbero più successo a nord della città, dove riuscirono a catturare il villaggio di Mokre dal 28° reggimento. Il reggimento contrattaccò il villaggio, ma inizialmente fu respinto. Tuttavia, circa 80 pezzi di artiglieria polacca posizionati hanno lanciato uno sbarramento di 30 minuti sul villaggio. Si trattava della più grande concentrazione di fuoco di artiglieria della guerra fino a quel momento e ebbe un effetto tremendo sul morale dei difensori russi.  Dopo la fine dello sbarramento, il tenente colonnello Wiktor Thommée guidò personalmente le sue forze in una carica alla baionetta; il reggimento rientrò a Mokre a mezzogiorno e i russi fuggirono.

L'intera 13a Armata Rossa si fermò a causa della sconfitta a Radzymin.  Dopo quel successo i polacchi respinsero lentamente ma costantemente i sovietici oltre la prima linea di difesa che era stata invasa diversi giorni prima. Entro la fine del 16 agosto, il 28° e il 30° reggimento di fanteria presidiavano la maggior parte della linea di trincee lungo il fiume Rządza, vicino al villaggio di Dybów.  Sebbene inizialmente il comando russo volesse utilizzare la periferia di Radzymin come perno per una ritirata tattica sulla linea Radzymin- Brześć , il giorno successivo il comandante sovietico ordinò una ritirata completa verso Wyszków e successivamente Grodno .  Nel frattempo, la 4a Armata di Piłsudski aggirò i russi sorpresi e si spinse a nord fino all'ala sinistra della 16a Armata Rossa di Nikolai Sollogub , che a quel tempo era costantemente sotto pressione dal fronte dalla 10a e 15a divisione.  Ciò rese obsoleti i piani russi esistenti e le forze polacche iniziarono un inseguimento che si concluse con la vittoriosa battaglia del fiume Niemen a settembre. Il giorno della vittoria polacca, i sovietici pubblicarono a Mosca un manifesto di propaganda che proclamava: "Varsavia è caduta. Con esso la Polonia di ieri è diventata storia. Ora non è altro che una leggenda mentre la verità di oggi è la rossa realtà. Lunga vita i sovietici! Viva l'invincibile Armata Rossa!"

Risultato e valutazione [ modifica fonte ][modifica | modifica wikitesto]

La battaglia fu un successo per i polacchi sia a livello tattico (la battaglia di Radzymin stessa) che a livello strategico (il suo ruolo nella battaglia di Varsavia). Dopo diversi giorni di continui combattimenti per la città di Radzymin e le sue immediate vicinanze, l'attacco russo fu respinto e i polacchi riuscirono a organizzare con successo una controffensiva, costringendo gli eserciti russi a lasciare la Polonia e alla fine distruggendoli completamente.

Tuttavia, la condotta delle forze polacche e dei loro comandanti a Radzymin nella prima parte della battaglia è stata criticata dagli storici sin dagli anni '20.  Il generale Lucjan Żeligowski fece notare che l'importanza dell'approccio settentrionale a Varsavia era stata scarsamente compresa dai comandanti polacchi prima della battaglia e che la 10a divisione, non testata e relativamente debole, fu scelta per il compito di difendere Radzymin "fuori pura incompetenza”. Nelle  memorie criticò pesantemente anche i comandanti della divisione, la cui "abilità militare e puntualità nell'esecuzione degli ordini era poco più che ironia".  Altri autori del dopoguerra sostenevano  che il 13 agosto, quando le prime forze russe apparvero davanti a Radzymin, la 1ª Armata ebbe tempo più che sufficiente per rinforzare le deboli forze polacche presenti lì.  Invece ci sono voluti diversi giorni per riconquistare ciò che si sarebbe potuto trattenere fin dall'inizio.

Nonostante la mancanza di talento strategico nella difesa polacca di Radzymin, fu uno dei capisaldi del successo complessivo nella battaglia di Varsavia.  Anche se fu il gruppo d'assalto di Piłsudski a sconfiggere i russi, le forze di Radzymin e la 5a armata di Sikorski furono responsabili di fermarli alle porte di Varsavia.  Żeligowski annotò nelle sue memorie che "Varsavia fu salvata grazie ai successi polacchi a Mokra, Wólka Radzymińska e Radzymin".

La battaglia nella cultura popolare e nei media [ modifica fonte ][modifica | modifica wikitesto]

Essendo una delle battaglie cruciali della guerra del 1920, la battaglia per Radzymin è stata descritta in romanzi, memorie e monografie storiche. È stato anche rappresentato nel film del 2011 Battaglia di Varsavia 1920 , sebbene la sequenza della battaglia di Radzymin sia stata girata principalmente a Piotrków Trybunalski .  Dal 1998 ogni anno il 15 agosto a Ossów e Radzymin si tiene una rievocazione della battaglia,  organizzata da vari gruppi di rievocazione e dall'amministrazione del potere locale .

Note [ modifica fonte ][modifica | modifica wikitesto]

  • ^ La divisione era originariamente chiamata Divisione lituano-bielorussa ( in polacco : Dywizja Litewsko-Białoruska ). All'inizio dell'estate del 1920 fu ribattezzata 19a divisione di fanteria , in linea con le altre unità polacche dell'epoca. Subito dopo la battaglia, il generale Piłsudski annullò la sua decisione e la divisione prese il nome precedente. Subito dopo fu divisa in due divisioni, la 1a e la 2a divisione lituano-bielorussa.
  • ^ La sconfitta del 46° Reggimento fu considerata così grande che l'intera unità cadde in disgrazia. Dopo la battaglia fu cancellato dai registri dell'esercito polacco e i suoi resti furono incorporati nel 5° reggimento di fanteria fucilieri di Podhale . Anche il numero del reggimento originale era considerato disonorato, e quindi l'esercito polacco del dopoguerra aveva 85 reggimenti di fanteria numerati da 1 a 86, ad eccezione del 46esimo. Come descritto in Odziemkowski (2000), p. 22.
  • ^ L'uso dei carri armati polacchi nella guerra del 1920 è ulteriormente discusso nella monografia di Michał Piwoszczuk del 1935 sul 1° reggimento carri armati.
  • ^ La sezione cifratura polacca era riuscita a decifrare i codici e i cifrari russi nel 1919.  Nei mesi cruciali del 1920, fu in grado di decodificare facilmente la maggior parte se non tutti i messaggi radio russi. Discusso in Nowik, pp. 25–26.
  • ^ Le brigate di fucilieri russe erano più o meno simili per dimensioni ai reggimenti polacchi , mentre i reggimenti russi erano, almeno nominalmente, simili per dimensioni ai battaglioni polacchi .
  • ^ Piłsudski affermò nelle sue memorie del dopoguerra di aver accelerato la sua controffensiva di un giorno, ma poi la rinviò al 16 agosto, il giorno in cui iniziò l'attacco. Piłsudski, pp. 125–126.
  • ^ Nel loro viaggio verso Varsavia, le forze bolsceviche raggiunsero brevemente Włocławek e Płock, e alcune pattuglie di cavalleria attraversarono la Vistola vicino a Bobrowniki, ma non in tempo o in numero sufficiente per influenzare l'esito della battaglia.

Riferimenti [ modifica fonte ][modifica | modifica wikitesto]