Trattato di Utrecht (1474)

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Magazzino anseatico al King's Lynn.

Il trattato di Utrecht fu firmato nel 1474 dopo la guerra anglo-anseatica tra l'Inghilterra e la Lega anseatica.

Questa guerra navale era iniziata nel 1470 utilizzando la strategia navale della guerra di corsa nel Mare del Nord e nella Manica; uno dei man-of-war di maggior successo fu la Peter von Danzig. Condotta principalmente dalle città di Danzica e Lubecca, fu una guerra contro la crescente pressione inglese sul commercio delle città anseatiche della costa meridionale del Mar Baltico. L'Inghilterra era in bancarotta dopo anni di guerra e cattiva gestione; la pressione contro il commercio delle città anseatiche sulla costa meridionale del Mar Baltico doveva essere abbandonata, mentre Colonia e altre città tedesche si erano opposte, e furono quindi temporaneamente escluse, dall'Hansa.

Il trattato sancì la pace tra Lubecca e la Confederazione tedesca[la Lega Anseatica?] con l'Inghilterra, ripristinando i privilegi anseatici nel porto di Londra. Questi includevano l'immunità per le franchigie anseatiche dal prelievo del Tunnage e del Poundage, che era stato garantito dal trattato di Utrecht del 1437. Tuttavia, non fermò il declino a lungo termine della Lega in tutta la Germania, un fatto riconosciuto dai prussiani durante la conferenza anglo-anseatica a Utrecht nel 1451. L'Hansa tedesca non poté impedire agli olandesi di penetrare nei mercati portuali baltici. A Riga i lettoni si opposero al trattato di Utrecht, tentando di utilizzare i membri della Lega per impedire la concorrenza commerciale inglese con il continente. L'Hansa ignorò le suppliche di Riga e il trattato fu ratificato. Mentre i Mercanti Avventurieri furono esclusi dal Baltico, perché avevano perso la guerra del 1468-74, si prepararono per i negoziati aventi come scopo quello di ripristinare l'accesso ai Paesi Bassi. Edoardo IV redasse trattati di pace per consentirgli di scendere in guerra con la Francia[1]. In un buon anno, ben il 50% delle entrate dello Scacchiere proveniva dalla dogana, la quale imponeva un dazio del 10% sui panni, ma nel 1470 i dazi sulla lana arrivarono fino al 48% per gli immigrati stranieri. La guerra commerciale doveva finire[2].

Il trattato, negoziato dal sindaco di Lubecca Hinrich Castorp, concesse alla Lega i privilegi minacciati che consideravano un successo[3]. La Lega Anseatica acquisì la proprietà dei locali dello Steelyard di Londra, che furono garantiti fino alla metà del XVIII secolo come proprietà anseatica a Londra[4]. I londinesi scesero in strada per protestare contro il trattamento ingiusto dei commercianti della città[5].

All'Hansa fu garantito l'accesso ai porti di Hull, Lynn e Boston e il diritto sui dazi doganali per la somma di £10.000 all'anno. Tra la fine degli anni '70 e '80 del '400, vi fu un boom di vendite di broadcloth, le quali superarono le 13.000 unità[4]. Il trattato fu una parziale sconfitta per gli inglesi. Essi cedettero franchigie ed entrate fiscali per ottenere la pace in Germania e poter commerciare con i Paesi Bassi. Ma il commercio inglese non penetrò di nuovo in Germania con fiducia fino all'epoca elisabettiana[6]. Né esso si riprese nel Baltico[7].

Il magazzino anseatico di King's Lynn fu costruito nel 1475 come parte del trattato di Utrecht, permettendo all'Hansa di stabilire per la prima volta un deposito commerciale a Lynn. Fu usato per questa funzione fino al 1751 ed è l'unico edificio rimasto della Lega Anseatica in Inghilterra.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ T H Lloyd, England and the German Hanse, p.371-3
  2. ^ Carus-Wilson and Coleman, England's Export Trade, p.156; Oye, p.154
  3. ^ V.N.Zakharov, Merchant Colonies in the early modern period, p.41
  4. ^ a b Salter, F.R. "The Hanse, Cologne, and the Crisis of 1468" The Economic History Review 3.1 (January 1931), pp. 93-101.
  5. ^ Previte-Orton, The Shorter Cambridge, p.1051
  6. ^ Postan, Medieval trade and finance, p.286
  7. ^ K.A.Oye, Co-operation Under Anarchy, p.154

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]