Torre Borbonica
| Torre Borbonica | |
|---|---|
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| Ubicazione | |
| Stato |  Regno di Napoli
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| Stato attuale |  Italia
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| Regione | Lazio |
| Città | Ponza |
| Coordinate | 40°53′43.8″N 12°58′04.4″E |
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| Informazioni generali | |
| Materiale | pietra locale, tufo |
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La Torre Borbonica o torre dei Borbone è una torre costiera posta a protezione del porto di Ponza in Italia.[1]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Nel sito su cui insiste oggi la torre era presente un castrum di età romana, distrutto dall'invasione dei Saraceni nell'813; l'edificio venne ripristinato nel 929, sotto l'occupazione del ducato di Gaeta.[2]
La torre venne fatta realizzare da Alfonso d'Aragona, il quale tra il 1479 e il 1481 concesse in enfiteusi perpetua l’arcipelago pontino ad Alberico Carafa duca di Ariano, ad Antonio Petrucci conte di Policastro e ad Aniello Arcamone conte di Borelli a patto che a Ponza venisse eretta una torre a difesa del porto.[3]
La torre fu il fulcro del progetto di ripopolamento farnesiano dell'isola della fine del XVI secolo, nel periodo in cui Ponza era feudo della famiglia Farnese.[3] Dopo i cannoneggiamenti subiti in epoca napoleonica durante gli scontri tra francesi e inglesi, in età borbonica la torre venne interessata da opere di rifacimento che le hanno dato l'aspetto attuale.[3]
L'edificio è oggi una struttura alberghiera.[3]
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
L'edificio, alto quattro piani, presenta una caratteristica forma "a scarpa": da un basamento sormontato da un cordone s'innalza un corpo quadrangolare che sovrasta il panorama del porto. L'edificio è realizzato in pietra locale, mentre il cordone è in tufo scuro, scelto per dare stacco alla monocromaticità della torre.[3]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Pier Giacomo Sottoriva, Isole Pontine, Istituto geografico De Agostini, 1995, p. 38, ISBN 88-415-1958-4, OCLC 799282431. URL consultato il 18 agosto 2020.
- ^ dgNet Srl, Ponza Storia – La Torre dei Borboni dell’isola di Ponza, su torredeiborboni.com. URL consultato il 10 maggio 2020.
- ^ a b c d e Itinerario storico - Isola di Ponza (PDF), su comune.ponza.lt.it.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
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