Torquato Castellani

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Torquato Castellani

Torquato Castellani (Roma, 1846Roma, 3 dicembre 1931) è stato un ceramista italiano.

Vaso di Castellani.
Firma sull'atto di matrimonio

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Torquato è figlio di Alessandro Castellani e di Carolina Gentili. Alessandro apparteneva alla dinastia romana di orafi e antiquari Castellani.

Il padre, che era politicamente vicino ai mazziniani, dovette andare in esilio in Francia nel 1860 e il giovane Torquato lo seguì a Parigi.

A Parigi i Castellani frequentavano tra gli altri Gioachino Rossini, cui il giovane Torquato risultava particolarmente simpatico[1][2].

Alla villa di Passy, la residenza di Rossini, il giovane Torquato fu protagonista di un incidente, ricordato nelle sue memorie I ricordi della mia vita. Rossini, lo invitava spesso a cena per poi farlo suonare al pianoforte, in quanto lo considerava, pur da autodidatta, di notevole talento. Una sera gli fece suonare un brano alla presenza di Adelina Patti, il soprano e chiese alla cantante "Un francese sa suonare così?". La sera successiva fu accolto dalla moglie di Rossini, Olympe, che gli chiese notizie del padre. Torquato le disse che era corso a Roma, a Mentana, con Garibaldi. "Quella strega francese mi disse: 'Questa volta ci avete preso belle botte a Mentana'", così raccontò in seguito Torquato. Alle insistenze della moglie di Rossini Torquato perse le staffe e prese una sedia. Fu fermato prima da un servitore e poi dall'accorso Rossini che lo portò via con se e riuscì a calmarlo[3]. Tornò solo dopo parecchi giorni portando con sé un sigillo che aveva creato, in bronzo, per Rossini che lo ringraziò donandogli una foto con la dedica "al bronzista quasi celebre"[3].

Nel 1862 segue il padre che si trasferisce a Napoli. Qui Torquato, invece di seguire le orme del nonno e del padre nel campo dell'oreficeria si dedicò alla produzione e decorazione della ceramica, strada peraltro già intrapresa dallo zio Guglielmo Castellani. A Napoli inizia la sua formazione, assieme all'amico Felice Barnabei, noto in seguito per i suoi studi di archeologia e di epigrafia[1][4].

A Napoli l'attività prevalente di Torquato è la produzione di maioliche a imitazione di quelle italiane del XV e XVI secolo. Nelle sue memorie Barnabei ricorda come Alessandro facesse visitare la sua raccolta di maioliche rinascimentali, la cui vendita raggiungeva prezzi proibitivi e molti visitatori si accontentavano di acquistare i lavori fatti dal figlio Torquato a prezzi accessibili[5]

Dopo il 20 settembre si trasferisce a Roma e si sposa il 29 novembre 1873, al palazzo dei Conservatori, con Adele Moraschi Mastrocola[6], che lo affianca nella produzione di ceramiche[1]. Nello stesso periodo effettua alcuni viaggi allo scopo di migliorare le tecniche.

A cavallo tra fine dell'800 e gli inizi del '900 viene affiancato nell'attività dalla figlia Olga, nata nel 1879. Dopo il 1910 prima diminuisce la sua presenza alle esposizioni internazionali e poi cessa la produzione[1].

Partecipazione a esposizioni[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1870 alcuni di questi lavori sono presentati alla esposizione Workmen's International Exhibition di Londra, accanto alle ceramiche dello zio Guglielmo e ai gioielli del padre e dello zio Augusto[7]

Nel 1878 partecipa all'Esposizione universale di Parigi, dove fu premiato con una medaglia d'argento, mentre lo zio Guglielmo ne ebbe una di bronzo[8].

Nel 1881 è presente a Milano all'Esposizione industriale italiana[9]

Presenza in Musei[modifica | modifica wikitesto]

Alcune opere sono presenti al Victoria & Albert[10], tra cui un piatto con il ritratto dell'architetto Owen Jones[11].

Un altro piatto, dedicato alla zia Ernesta Alibrandi, moglie di Guglielmo Castellani è indicato tra le opere dei Musei Capitolini[12].

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

Gli orafi Castellani

Carolina Baccani
Fortunato Pio Castellani
Alessandro Castellani
Augusto Castellani
Guglielmo Castellani
Camilla Castellani
sposa Francesco Carlandi
Virginia Castellani
sposa Luigi Narducci
Torquato Castellani
Alfredo Castellani
Guendalina Castellani
sposa Pio Fabri
Onorato Carlandi
Virgilio Narducci
Olga Castellani
Pompeo Fabri
Emma Fabri

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Cristini, pp. 32-33.
  2. ^ Emiliani, pag. 396.
  3. ^ a b Emiliani, pag. 409.
  4. ^ de Feo, pag. 97-98.
  5. ^ Barnabei, p. 123.
  6. ^ Atto di matrimonio
  7. ^ Felice Barnabei. Dell'arte ceramica in Roma, in Annali dell'Industria e del Commercio, 35, (1881), p. 6-18.
  8. ^ Gazzetta Ufficiale, Supplemento al 292 12 dicembre 1878, pag. 4
  9. ^ Guida del visitatore alla esposizione industriale italiana del 1881 in Milano
  10. ^ Sito del V&A
  11. ^ Scheda dell'opera nel sito del V&A
  12. ^ Bollettino dei Musei Comunali

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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