Coordinate: 43°51′01.5″N 11°46′03.2″E

Riserva naturale Scodella

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Riserva naturale Scodella
Tipo di areaRiserva naturale statale
Codice WDPA31133
Codice EUAPEUAP0141
Class. internaz.Categoria IUCN Ia: riserva naturale integrale
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Toscana
Province  Arezzo
ComuniPratovecchio Stia
Superficie a terra69,00 ha
Provvedimenti istitutiviD.M. 13.07.77
Gestoreex A.S.F.D.
Mappa di localizzazione
Map

La riserva naturale biogenetica Scodella è un'area naturale protetta situata a Pratovecchio Stia in provincia di Arezzo, in Toscana. La riserva è stata istituita nel 1977 e occupa una superficie di 69 ettari[1]. La Scodella è una delle 149 riserve naturali e foreste demaniali del Raggruppamento Carabinieri per la Biodiversità ed è inserita nel complesso delle Riserve Naturali Biogenetiche Casentinesi gestite dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Pratovecchio. È ricompresa nel territorio del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, istituito nel 1993.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1380 la Repubblica Fiorentina sconfigge militarmente i conti Guidi. La foresta fu confiscata e assegnata all'Opera del Duomo di Santa Maria Novella. Nel 1838 la foresta passò sotto le Reali Possessioni del Granducato di Toscana. Il Granduca Leopoldo II ne affidò la gestione a Karl Simon (che italianizzò il suo nome in Carlo Siemoni), tecnico forestale boemo. Nel 1853 il Granduca Leopoldo II acquistò a titolo privato la Reale ed Imperiale foresta di Casentino di cui faceva parte anche la Scodella. Dal 1900 la foresta venne ceduta dai Lorena al cavalier Ubaldo Tonietti e da questi nel 1905 alla S.A.I.F. ( Società Anonima Industrie Forestali), società privata che la sfruttò notevolmente per la produzione di traverse ferroviarie e carbone. Il 2 marzo 1914 la foresta fu acquistate dall'Azienda speciale per il Demanio Forestale di Stato. Dal anno 1914, la foresta è gestita dal Corpo Forestale dello Stato, ora Arma dei Carabinieri.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La Riserva della Scodella, ricade nella provincia di Arezzo, comune di Pratovecchio Stia, è delimitata a nord dal confine di regione che corrisponde al crinale dell'Appennino. Tale spartiacque separa la Scodella dall'adiacente Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, posta sul versante romagnolo. La quota più alta è di 1465 m s.l.m. ed è raggiunta dal Poggio Pian Tombesi, quella più bassa è di 1200 m s.l.m. ed è collocata nel tratto terminale del Borro della Scodella. Nella parte più meridionale, sul versante toscano, la Riserva della Scodella confina con l'adiacente Riserva Integrale regionale della Pietra.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il regime pluviometrico presenta un minimo estivo, che cade di norma in luglio con una media di 66,5 mm ed un massimo invernale (in novembre) con una media di 232,5 mm; la piovosità totale media annua e compresa tra 1644 e 1851 mm. La temperatura media del mese più freddo è di 0,6 °C( registrata nel mese di gennaio) mentre la media del mese più caldo è di 18,2 °C (mesi di luglio e agosto); la temperatura media annuale oscilla tra gli 8,8 e gli 8,9 °C.

Geologia e idrologia[modifica | modifica wikitesto]

L'elemento geologico dominante è rappresentato da flysch arenacei del dominio toscano costituiti da alternanza di arenarie, argilliti e marne; lungo il confine romagnolo si possono osservare locali affioramenti di flysch marnoso-arenacei del dominio umbro-marchigiano. L'elemento idrografico principale è costituito dal Borro della Scodella che nasce a una quota di circa 1375 m s.l.m. Alcuni fossi minori si sviluppano dalla linea spartiacque lungo il Poggio di Pian Tombesi.

Lineamenti vegetazionali[modifica | modifica wikitesto]

L'area della Riserva è quasi completamente occupata da vegetazione forestale autoctona (soprattutto nella parte a monte) e rimboschimenti di conifere eseguiti tra 1880 e il 1885, è possibile individuare le seguenti tipologie vegetazionali:

  • Faggete pure (alle quote più alte).
  • Abetine pure (Subito a valle della faggeta) di Abies alba bianco a cui si associano altre essenze molto spesso di origine artificiale come Picea abies, Acer pseudoplatanus, Fraxinus excelsior, Pinus nigra e Alnus cordata.
  • In corrispondenza di radure formatesi per schianti o tagli, si presentano cenosi prative o arbustive con presenza di : Brachypodium rupestre, Pteridium aquilinum, Cirsium vulgare, Cytysus scoparius, ecc.
  • Formazioni igrofile localizzate lungo i fossi o gli stillicidi con Carex sp.pl., Phyllitis scolopendrium e Chrysosplenium alternifolium.

Flora[modifica | modifica wikitesto]

Le entità che compongono la flora sono 286, suddivise in 72 famiglie e 186 generi. All'interno della Riserva sono presenti numerose specie, note per il valore conservazionistico e fitogeografico, legate essenzialmente agli ambienti rupestri prossimi al crinale di Pian Tombesi o alla faggeta. Trenta entità sono inserite nelle Liste Rosse Regionali o protette secondo la L.R. 56/2000; tra questi: Aconitum lycocotonum, Alchemilla saxatilis, Aquilegia vulgaris, Atropa belladonna, Centaurea nigrescens, Dryopteris dilatata, Hesperis matronalis, Lilium martagon, Paris quadrifolia e Taxus baccata.

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

Gli ungulati presenti, cervo europeo (Cervus elaphus), capriolo ( Capreolus capreolus), daino ( Dama dama), cinghiale ( Sus scrofa) sono sottoposti secondo diverse proporzioni alla predazione del lupo ( Canis lupus). Tra i felidi è presente il gatto selvatico ( Felis silvestris silvestris). Sono inoltre presenti numerose specie di chirotteri tra cui Nyctalus noctula e Plecotus auritus. L'avifauna della foresta è molto ricca tra le specie di rilievo il picchio nero e l'aquila reale. Tra gli anfibi si ricorda Salamandra salamandra, Salamandrina perspicillata e Speleomantes italicus. Tra gli insetti vivono nella riserva Rosalia alpina, Osmoderma eremita e l'esotica formica Rufa introdotta dalle Alpi negli anni sessanta.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • F. Frignani, M. Landi, A. Zoccola, A. Bottacci, e C. Angiolini, Flora vascolare della Riserva Naturale Biogenetica “ Scodella” (Arezzo, Toscana orientale), Inf. Bot. Ital. 41(1), 2009, pp. 63 – 75.
  • Michele Padula, Storia delle Foreste Demaniali Casentinesi nell'Appennino Tosco-Romagnolo, Roma, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste - Corpo Forestale dello Stato, Collana verde n° 63, 1985

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]