Purpuricenus kaehleri

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Purpuricenus kaehleri
Esemplare fotografato in Istria (Croazia)
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoBilateria
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteEndopterygota
SuperordineOligoneoptera
SezioneColeopteroidea
OrdineColeoptera
SottordinePolyphaga
InfraordineCucujiformia
SuperfamigliaCerambycoidea
FamigliaCerambycidae
SottofamigliaCerambycinae
TribùTrachyderini
GenerePurpuricenus
SpecieP. kaehleri
Nomenclatura binomiale
Purpuricenus kaehleri
(Linnaeus, 1758)
Sinonimi

Cerambyx kaehleri
Linnaeus, 1758
Cerambyx melanocephalus
Voet, 1778
Cerambyx ruber
Geoffroy, 1785
Purpuricenus aetnensis
Bassi, 1834
Purpuricenus boryi
Brullé, 1832
Purpuricenus kaechleri
Ungureanu, Maican & Serafim, 2008
Purpuricenus koehleri
White, 1853
Purpuricenus servillei
Audinet-Serville, 1833[1]

Purpuricenus kaehleri (Linnaeus, 1758) è un coleottero della famiglia dei Cerambicidi[1][2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esemplare fotografato all'eremo di Sorella Maria presso Pissignano (Campello sul Clitunno, Umbria)

È un coleottero lungo dai 10 ai 22 mm[2], caratterizzato da elitre rosse con una macchia nera a cavallo della sutura, di dimensioni variabili e talvolta assente; il resto del corpo è nero, con torace talvolta segnato di rosso[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Il ciclo vitale è di circa due-tre anni: le larve sono xilofaghe, e si nutrono a spese di numerose specie di albero nell'area mediterranea (tra cui Quercus, Cydonia, Acer, Ulmus e anche vari alberi da frutto), mentre in Europa centrale sembrano limitarsi alle sole querce[2][3]; gli alberi già indeboliti dal buprestide Coraebus florentinus vengono attaccati più facilmente[4]. Le larve scavano gallerie nel legno, impupandosi all'interno una volta mature[3].

Anche negli adulti, che appaiono tra maggio e agosto, il comportamento è variabile a seconda della zona: i membri delle popolazioni più settentrionali (Europa centrale, Urali meridionali) raramente escono dalle chiome degli alberi ospiti, mentre quelli delle popolazioni meridionali si possono trovare con frequenza anche su fiori e piante erbacee[2][4]. Le uova vengono deposte isolate in anfratti della corteccia della pianta ospite[3].

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

La sottospecie nominale ha un areale molto ampio, che si estende dall'Iran alla penisola iberica; è molto comune nel bacino del Mediterraneo, mentre è più rara in Europa centrale[2]. In Italia è attestata ovunque, incluse Sardegna e Sicilia[3].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La specie include le seguenti sottospecie[1][2]:

  • Purpuricenus kaehleri subsp. kaehleri (Linnaeus, 1758)
  • Purpuricenus kaehleri subsp. menetriesi Motschulsky, 1845

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Purpuricenus kaehleri (Linnaeus, 1758), su GBIF. URL consultato il 22 febbraio 2023.
  2. ^ a b c d e f (EN) Purpuricenus kaehleri (Linnaeus, 1758), su Cerambycidae. URL consultato il 22 febbraio 2023.
  3. ^ a b c d e Purpuricenus kaehleri, su Terra di Maremma. URL consultato il 22 febbraio 2023.
  4. ^ a b (EN) Purpuricenus kaehleri (Linnaeus, 1758), su Xylophagus insects. URL consultato il 22 febbraio 2023.

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