Prunus cocomilia

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Prunus cocomilia
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Eurosidi I
OrdineRosales
FamigliaRosaceae
SottofamigliaAmygdaloideae
TribùAmygdaleae
GenerePrunus
SpecieP. cocomilia
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineRosales
FamigliaRosaceae
SottofamigliaPrunoideae
GenerePrunus
SpecieP. cocomilia
Nomenclatura binomiale
Prunus cocomilia
Ten., 1811
Sinonimi

Prunus divaricata subsp. ursina
(Kotschy) Browicz
Prunus pseudoarmeniaca
Heldr. & Sart.
Prunus ursina
Kotschy

Prunus cocomilia Ten., 1811, noto comunemente come prugno selvatico, prugno acido o cocumilio, è una pianta della famiglia delle Rosaceae[2], diffusa nel bacino del Mediterraneo.

Il termine specifico deriva dal greco "melo del cuculo"[senza fonte].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È un piccolo albero producente frutti analoghi al prugno, di colore verde-giallo ma di sapore decisamente acido.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il suo areale naturale comprende il meridione d'Italia (Sardegna, Sicilia, Calabria e Basilicata), la Serbia, la Croazia, l'Albania, la Grecia, la Turchia e il Medio Oriente.[1][2]

L'habitat è quello di montagna soleggiata ed arida, dagli 800 ai 1500 m s.l.m.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Pollard, R.P., Maxted, N. & Rhodes, L. 2016, Prunus cocomilia, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 16/11/2022.
  2. ^ a b (EN) Prunus cocomilia, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 16/11/2022.

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