Principi di Valguarnera

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Voce principale: Valguarnera (famiglia).
Valguarnera di Valguarnera
D'argento, a due fasce di rosso
Casata di derivazioneValguarnera di Assoro
Concessione24 ottobre 1626
FondatoreFrancesco Valguarnera del Carretto
Data di fondazione1626
Data di estinzione1855
Confluita inAlliata
Etniaitaliana
Rami cadettiValguarnera di Niscemi
Valguarnera di Santa Lucia (estinto nel XIX sec.)

I Principi di Valguarnera furono una famiglia nobiliare siciliana, linea principale dei Valguarnera.

Formatasi nel XVII secolo e derivata dall'antica linea di Conti di Assoro, si estinse in linea maschile verso la seconda metà del XIX secolo e confluì negli Alliata, a cui passarono per successione tutti i suoi titoli.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La baronia di Valguarnera fu elevata a rango di principato con Francesco Valguarnera del Carretto, VI conte di Assoro (1592-1635), che per privilegio dato dal re Filippo IV di Spagna il 24 ottobre 1626, esecutoriato il 26 gennaio 1627, ricevette investitura del titolo di I principe di Valguarnera.[1] Fu detto Francesco pretore di Palermo nel 1630-31 e vicario generale del Regno.[2][3][4][1] Sposato con Dorotea Lanza Orteca dei Principi di Trabia, ebbe sei figli, tra cui: Giuseppe, II principe di Valguarnera († 1656), che fu capitano d'armi a Catania (1637), vicario generale di San Filippo d'Agira (1647) e pretore di Palermo (1650-51); Ottavio, da cui ebbe origine il ramo dei Marchesi di Santa Lucia; e Vitale (1617-1676), da cui derivò il ramo cadetto dei Principi di Niscemi e Duchi dell'Arenella.[2][3][4][1] Il Principe Giuseppe, dall'unione con la nobildonna Vittoria Arrighetti ebbe tre figli, cui primogenito fu Francesco, III principe di Valguarnera († 1704), che fu vicario generale della Val Demone (1674), capitano di giustizia di Palermo (1679-80), pretore di Palermo (1685-86), Cavaliere dell'Ordine di Santiago e gentiluomo di Camera del re Carlo II di Spagna.[3][4][1] Gli altri figli di Giuseppe furono: Fortunio († 1630), istituito erede da sua cugina Eleonora Ferreri Arrighetti, da cui ereditò il Principato di Sant'Anna, e Giovanni, barone del Pozzo, per due volte senatore di Palermo (1669-70 e 1673-74), e ambedue dalle rispettive unioni non ottennero discendenza maschile.[3][5]

Francesco Valguarnera Arrighetti, III principe di Valguarnera, sposò la nobildonna Antonia Grifeo Grimaldi, principessa di Gangi ed ultima erede del suo casato, e per mezzo di questa unione i Principi di Valguarnera ottennero il possesso del Principato di Gangi e del Marchesato di Regiovanni.[1] Dall'unione nacque un solo figlio, Giuseppe, che premorì nel 1700, e pertanto gli succedette nei titoli e nei beni il figlio di questi, Francesco Saverio Valguarnera Gravina, IV principe di Valguarnera († 1739), che fu capitano di giustizia in Palermo nel 1711-12, generalissimo della cavalleria, cavaliere dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata.[3][6][1] Detto Principe Francesco Saverio, dalla sua unione con Agata Branciforte Ventimiglia dei Principi di Butera, ebbe due figlie femmine Marianna (1730-1793) e Stefania, di cui la primogenita sposò il fratello minore Pietro, V principe di Valguarnera († 1779), che fu deputato del Regno (1758), tenente delle guardie del corpo del Re di Sardegna, colonnello, generale di battaglia, gentiluomo di camera di detto Re, Gran croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (1778).[3][1] Da questa unione nacque un solo figlio, Giuseppe Emanuele.[7] Fratelli dei Principi Francesco e Pietro, furono Emanuele (1691-1770), che fu Gran ciambellano di re Carlo Emanuele III di Savoia, ambasciatore sabaudo a Madrid (1739-43) e Viceré di Sardegna (1748-51), e il monsignor Domenico (1694-1751), vescovo di Cefalù nel 1732.[8]

Giuseppe Emanuele Valguarnera e Valguarnera, VI principe di Valguarnera (1760-1819), fu senatore di Palermo (1782-83), capitano di giustizia (1788-90), rettore dell'ospedale di San Bartolomeo (1796), pretore (1797), gentiluomo di camera e cavaliere dell'Ordine di San Gennaro.[3] Sposò Lucrezia La Grua Talamanca Gioeni dei Principi di Carini, da cui ebbe cinque figli, tra cui il primogenito Pietro, VII principe di Valguarnera (1770-1855), morto celibe e senza eredi con cui si estinse il ramo, a cui succedette nei titoli il nipote Alessandro Alliata Valguarnera, figlio della sorella Agata (1785-1864) e del di lei coniuge Giuseppe, VII principe di Villafranca, investito dei titoli di Principe di Valguarnera e Conte di Assoro con decreto ministeriale del 9 febbraio 1887.[6][9]

Titoli[modifica | modifica wikitesto]

  • Principe di Valguarnera
  • Principe di Gangi
  • Principe di Gravina
  • Marchese di Regiovanni
  • Conte di Assoro
  • Barone della Bozzetta, e del Mercato del Fegotto
  • Barone di San Giovanni Galermo
  • Signore di Albanuso
  • Signore di Artesinella, Canali e Mandra del Piano
  • Signore di Gangi
  • Signore di Rosetti ed Erbebianche
  • Signore di Vicaretto

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

 Francesco, I principe di Valguarnera (1592-1635)
Dorotea Lanza Orteca
 
      
 Giuseppe, II principe di Valguarnera († 1656)
Vittoria Arrighetti Castelnuovo
 Ottavio
Giovanna Santacolomba Denti
Vitale, II principe di Niscemi (1617-1676)
I Elisabetta Beccadelli di Bologna Alliata, II Ippolita Starrabba Trigona
Giovanni
Petronilla
Biagio Corvino, principe di Mezzojuso
Girolama
Giovanni Emanuele, principe di Castelnuovo
   
     
 Francesco, III principe di Valguarnera († 1704)
Antonia Grifeo Grimaldi, IV principessa di Gangi
Fortunio, principe di Sant'Anna († 1630)
I Pellegrina Grifeo Grimaldi, II Bianca Ludovica Scribani La Farina
Giovanni, barone del Pozzo
Maria Corvino Prades
(con discendenza)
Ramo dei Principi di Niscemi
   
   
 Giuseppe, V principe di Gangi († 1700)
Anna Maria Gravina e Gravina
(con discendenza)
(con discendenza)
 
      
 Francesco Saverio, IV principe di Valguarnera (1689-1739)
Agata Branciforte Ventimiglia
Emanuele (1691-1770)
Pietro, VI principe di Valguarnera (1694-1779)
Marianna Valguarnera Branciforte
Domenico, vescovo di Cefalù (1697-1751)
Giovanni, abate
Eleonora
Giovanni Gioeni Cavaniglia, principe di Petrulla
  
    
 Marianna, V principessa di Valguarnera (1730-1793)
Pietro Valguarnera Gravina, principe di Valguarnera
Stefania
Giuseppe Branciforte e Branciforte, principe di Scordia
Giuseppe, VII principe di Valguarnera (1760-post 1809)
Lucrezia La Grua Gioeni
Agata († 1779)
Bernardo Montaperto Branciforte dei Principi di Raffadali
 
      
Pietro, VIII principe di Valguarnera (1770-1855)
Girolamo, X principe di Gangi († 1841)
Giovanna Alliata Valguarnera
Francesco Saverio
Emanuele
Antonio
Agata (1785-1864)
Giuseppe Alliata Moncada, principe di Villafranca

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g F. M. Emanuele Gaetani, marchese di Villabianca, Della Sicilia nobile. Parte II, vol. 4, Palermo, Stamperia Santi Apostoli, 1757, pp. 68-70.
  2. ^ a b Inveges.
  3. ^ a b c d e f g Casalgerardo.
  4. ^ a b c Enciclopedia Catalana.
  5. ^ Candida Gonzaga.
  6. ^ a b Ramione.
  7. ^ Morreale, pp. 57-59.
  8. ^ G. Di Marzo (a cura di), Diari della Città di Palermo dal secolo XVI al XIX, vol. 12, Pedone Lauriel, 1874, pp. 197-198.
  9. ^ G. Galluppi, barone di Pancaldo, I Grandi di Spagna siciliani, in Giornale araldico-genealogico-diplomatico, vol. 16, Real Accademia Araldica Italiana, 1889, pp. 141-149.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. Inveges, Annali della felice città di Palermo prima sedia, corona del Re, e capo del Regno di Sicilia nelli quali si contiene la sua origine, progressi, e varietà di stato sacro, politico, e militare, vol. 3, Palermo, Coppola, 1651, pp. 142-145.
  • F. Mugnos, Teatro genologico delle Famiglie Nobili titolate feudatarie ed antiche nobili del fidelissimo Regno di Sicilia viventi ed estinte, vol. 3, Palermo, Coppola, 1667, pp. 473-480.
  • B. Candida Gonzaga, Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d'Italia, vol. 2, Bologna, Forni, 1875, pp. 191-193.
  • V. Palizzolo Gravina, barone di Ramione, Il blasone in Sicilia ossia Raccolta araldica, Palermo, Visconti & Huber, 1875, pp. 371-372.
  • A. Mango, marchese di Casalgerardo, Nobiliario di Sicilia, vol. 2, Bologna, Forni, 1915, pp. 230-231.
  • J. Gramunt i Subiela, Genealogías de la Casa de Vallgornera, Tarragona, 1942.
  • V. Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, vol. 6, Bologna, Forni, 1981.
  • A. Morreale, Famiglie feudali dell'età moderna. I Valguarnera, Palermo, Sellerio, 1995, ISBN 883891124X.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Valguarnèra, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 4 gennaio 2022.
  • (CA) Vallgornera (XML), su enciclopedia.cat. URL consultato il 4 gennaio 2022.
  • Famiglia Valguarnera, su nobili-napoletani.it. URL consultato il 4 gennaio 2022.