Polieucto di Sfetto

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Polieucto del demo di Sfetto (in greco antico: Πολύευκτος?, Polýeuktos; fine V/inizio IV secolo a.C. – dopo il 324 a.C.) è stato un oratore ateniese, contemporaneo e alleato politico di Demostene[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Busto di Demostene al Louvre (Parigi).

Polieucto, nato ad Atene nel demo di Sfetto, collaborò con Demostene nell'opposizione al partito filomacedone e nel convincere la gente a far guerra alla Macedonia di Filippo II. Nel 343-342 a.C. accompagnò Demostene nelle sue ambasciate nelle varie città del Peloponneso.[2][3] Nel 324 a.C. fu messo sotto accusa insieme a Demostene per lo scandalo di Arpalo.[4] Nel 321 a.C. fu ambasciatore in Arcadia.[1]

Plutarco, riportando un'affermazione di Aristone di Chio, narra che secondo Teofrasto Polieucto aveva dichiarato che Demostene era l'oratore più grande (μέγιστον), ma che era Focione ad essere il più influente (δυνατώτατον), visto che racchiudeva il massimo significato in un numero minimo di parole.[5]

Lo stesso Focione criticò la sua corpulenza[6] e il commediografo Anassandride attaccò il suo amore per la lussuria.[7] Le orazioni di Polieucto sono menzionate da Aristotele[8] e da Diogene Laerzio[9] e un frammento di un'orazione contro Demade è stato tramandato da Apsine.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Pseudo-PlutarcoDemostene.
  2. ^ Demostene, Filippiche, III, 72.
  3. ^ Pseudo-PlutarcoLicurgo.
  4. ^ Dinarco, Contro Demostene, 100.
  5. ^ PlutarcoDemostene, 10, 2; Plutarco, Praecepta gerendae reipublicae, 7.
  6. ^ PlutarcoFocione, 9, 5-6.
  7. ^ Ateneo di Naucrati, Deipnosophistai, IV, 166 D.
  8. ^ Aristotele, Retorica, III, 10, 7.
  9. ^ Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, VI, 2.
  10. ^ Apsine, Arte della retorica, 708.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie
Fonti secondarie

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]