Megatheriidae

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Megatheriidae
Scheletro di Megatherium
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
ClasseMammalia
SuperordineXenarthra
OrdinePilosa
SottordineFolivora
FamigliaMegatheriidae

I megateriidi (Megatheriidae) sono una famiglia di bradipi preistorici, solitamente di dimensioni grandi o addirittura gigantesche. Vissero tra il Miocene inferiore (circa 20 milioni di anni fa) e il Pleistocene superiore (circa 10 000 anni fa), ed è possibile che alcune forme siano sopravvissute fino all'Olocene. I loro resti sono stati ritrovati in Nord e Sudamerica.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questi bradipi terricoli potevano raggiungere dimensioni enormi: la forma più grande, Megatherium, era lungo fino a sei metri. In questi animali la corporatura era simile a quella degli elefanti, ma gli arti erano molto più corti. Gli arti posteriori erano particolarmente corti e massicci, con grandi piedi plantigradi; il calcagno era molto allungato dietro l'astragalo, e i piedi erano insolitamente deformi a causa della torsione della pianta verso l'interno. Braccio ed avambraccio erano forniti di grande mobilità, e tutti e quattro gli arti erano forniti di grandi e forti artigli.

I megateriidi non possedevano denti anteriori: le ossa premascellari si prolungavano in avanti in un muso allungato e la mandibola aveva una forma a doccia. Questa struttura probabilmente ospitava una lunga lingua prensile.

I denti laterali erano grandi e a crescita continua, con una corona che si usurava formando creste trasversali: questa dentatura era tipica di una dieta a base di foglie. L'arcata zigomatica era prolungata verso il basso in un processo che forniva l'inserzione per muscoli masticatori molto sviluppati.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

I megateriidi appartengono al superordine degli xenartri, un gruppo di mammiferi evolutosi in Sudamerica in totale isolamento nel corso dell'era Cenozoica, attualmente rappresentato dai bradipi, dai formichieri e dagli armadilli. In particolare, le parentele più strette dei megateriidi sono state riscontrate con i bradipi. La morfologia di questi due gruppi è però notevolmente diversa.

I megateriidi si svilupparono in Sudamerica nel corso del Miocene inferiore, con forme relativamente piccole come Pelecyodon, Hyperleptus, Hapalops e Planops. In pochi milioni di anni questi animali svilupparono notevolmente corporatura e dimensioni (Promegatherium), fino ad arrivare, nel corso del Pliocene e del Pleistocene, a forme gigantesche, come il già citato Megatherium ed Eremotherium. Quest'ultimo genere si diffuse anche in Centro e Nordamerica. Una particolare sottofamiglia di megateriidi, i notroteriini (Nothrotheriinae), sviluppò forme di statura minore e di corporatura più snella (Nothrotherium, Nothrotheriops) e una forma in particolare (Thalassocnus) sviluppò notevoli adattamenti alla vita marina; queste ultime forme, tuttavia, sono spesso considerate una famiglia a sé stante (Nothrotheriidae). Con la fine del Pleistocene, come gran parte della megafauna americana, i megateriidi si estinsero.

Famiglia †MEGATHERIIDAE Gray, 1821

Stile di vita[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio della loro evoluzione, forse questi animali adottavano uno stile di vita semi-arboricolo, grazie alla taglia modesta. Le forme successive erano invece pesanti camminatori, che vagavano lentamente per le pianure del Sudamerica nutrendosi del fogliame, grazie alla lunga lingua prensile. La mole e gli artigli dovevano da soli scoraggiare i predatori. È possibile che i megateriidi, inoltre, fossero parzialmente carnivori e si nutrissero di carogne.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Eli Amson, Christian de Muizon e Timothy J. Gaudin, A reappraisal of the phylogeny of the Megatheria (Mammalia: Tardigrada), with an emphasis on the relationships of the Thalassocninae, the marine sloths (PDF), in Zoological Journal of the Linnean Society, vol. 179, n. 1, 2017, pp. 217–236, DOI:10.1111/zoj.12450.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. De Iuliis and C. Cartelle. 1999. A new giant megatheriine ground sloth (Mammalia: Xenarthra: Megatheriidae) from the late Blancan to early Irvingtonian of Florida. Zoological Journal of the Linnean Society, 127:495-515.
  • Muizon, C. de; McDonald, H. G.; Salas, R.; Urbina, M. (2004). The Youngest Species of the Aquatic Sloth Thalassocnus and a Reassessment of the Relationships of the Nothrothere Sloths (Mammalia: Xenarthra). Journal of Vertebrate Paleontology. Society of Vertebrate Paleontology, 24 (2): 387–397. doi:10.1671/2429a
  • F. Pujos and R. Salas. 2004. A new species of Megatherium (Mammalia: Xenarthra: Megatheriidae) from the Pleistocene of Sacaco and Tres Ventanas, Peru. Palaeontology, 47 (3):579-604.
  • Eli Amson; Christian de Muizon; Timothy J. Gaudin (2017). A reappraisal of the phylogeny of the Megatheria (Mammalia: Tardigrada), with an emphasis on the relationships of the Thalassocninae, the marine sloths (PDF). Zoological Journal of the Linnean Society, 179 (1): 217–236. doi:10.1111/zoj.12450.

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