Maria Bertolani

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Maria Bertolani (Milano, 11 marzo 1896Salerno, 1º dicembre 1960) è stata una pittrice italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Proviene da un'affermata famiglia di fotografi di origini emiliane che, alla fine dell'Ottocento, si stabiliscono a Salerno dove fondano lo studio Fotografia Milanese, che diviene uno degli atelier fotografici più importanti della città. La storia dello studio Bertolani arriva fino agli anni Cinquanta del Novecento e vede la stessa Maria cimentarsi con particolari opere fotografiche o ritoccando a olio la fotografia del suo volto o del padre. Sono da attribuirsi a lei anche le fotografie delle opere di Clemente Tafuri presenti nel fondo della famiglia Bertolani acquisito dal Museo didattico della fotografia (Mudif).[1]

I genitori erano Emilio e Teodolinda Bertolani ed ebbe un solo fratello, Arturo. Sposò Alfredo Correale, batteriologo, che seguì in vari viaggi in Europa. Trascorse un periodo della propria vita in Grecia, dove nacquero i primi tre figli. Rimase presto vedova e si stabilì a Vietri sul mare, in provincia di Salerno.

Fu una donna di notevole cultura e nutriva una particolare attrazione per l'archeologia, raccogliendo reperti che sistemava in casa, creando una sorta di museo, come racconta Emilio Festa in un articolo intitolato Una cultrice di arte antica e moderna (Maria Correale Bertolani)[2]. Caratterialmente viene descritta come una donna forte, passionale e intraprendente, non aliena al fascino della magia e delle sedute spiritiche, come si evince da alcuni soggetti delle sue opere[3].

Si avvicinò alla pittura per trovare consolazione in seguito alla prematura morte del marito. Fu allieva di Luigi Paolillo e si confrontava spesso con il quasi coetaneo Clemente Tafuri. Nelle sue opere si rifaceva sempre ad immagini dal vero.

A partire dal 1932 partecipa ad una serie di mostre con cadenza annuale e quasi sempre a Salerno: la Prima Mostra Femminile di Pittura (1932), in cui espone sette quadri; la II Mostra Salernitana d'Arte (1933) con quattro quadri, di cui uno, Torre di Maiori, fu acquistato dall'Amministrazione provinciale di Salerno; la Mostra della Tavoletta (1934) in cui espose quattordici opere; la II Mostra Femminile di Pittura a Salerno, la Mostra di Positano e la Mostra Annuale d'arte del Circolo Artistico (1935). Nel 1937 espone alla I Mostra del Sindacato Provinciale Fascista Belle Arti (1937) a Salerno.

Negli anni Quaranta fonda a Napoli con alcuni esponenti della famiglia Tafuri la Galleria d'arte "Il Parnaso".

Nell'agosto del 1958 partecipa all'Esposizione Nazionale Anti Biennale del sindacato di arte pura figurativa tenutasi a Roma nel Palazzo delle Esposizioni, sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica, ricevendo la Medaglia d'Oro[4]. Nel catalogo dell'esposizione, in cui è definita "nota artista internazionale", sono citate le sei opere esposte.[5]

L'Eco del popolo del 14 dicembre 1959 le dedica l'articolo Una pittrice esimia: Maria Bertolani, esprimendo tutta l'ammirazione che l'artista riscuoteva, ancor di più in seguito al premio ricevuto a Roma l'anno precedente. L'articolo si concentra sullo stile pittorico dell'artista, dedicato quasi esclusivamente a composizioni paesaggistiche quasi mai animate da figure umane, che quando comparivano, tendevano a dissolversi nel tutto e a non costituirne il centro propulsore come è di solito nella produzione classica o neo-classica. Da queste scelte il giornalista rintracciava il riflesso del sentire della mentalità orientale, che la Bertolani aveva avuto modo di apprezzare durante i suoi soggiorni in Grecia[6].

Opere[7][modifica | modifica wikitesto]

  • Il Bivacco nel deserto, olio su tela, cm 73x60. Collezione Maria Teresa Correale Pelosi, Salerno.
  • Oasi del Terubus, olio su tela, cm 69x78. Collezione Giancarlo Correale, Salerno.
  • Mareggiata sotto la Torre di Maiori, olio su tela, cm 65x53. Collezione Michelangelo Russo, Salerno.
  • Da Villa Cimbrone, olio su tavola, cm 44x74. Collezione Giancarlo Correale, Salerno.
  • La Torre di Villa Rufolo a Ravello, olio su tavola, cm 29x22. Collezione Gaetana Bertolani, Roma.
  • Giardino con pergolato di glicini, olio su tela, cm 71x51. Collezione Maria Teresa Correale Pelosi, Salerno.
  • Paranza, olio su tavola, cm 22x29. Collezione Gaetana Bertolani, Roma.
  • Le rovine del teatro greco di Taormina, olio su tavola, cm 86x120. Collezione Giancarlo Correale, Salerno.
  • Il mendicante, olio su tavola, cm 45x34,5. Collezione Maria Teresa Correale Pelosi, Salerno.
  • Il padre Emilio, fotografia su tela ritoccata ad olio, cm 48x61. Collezione Maria Teresa Correale Pelosi, Salerno.
  • Autoritratto, fotografia ritocatta ad olio, cm 24X18. Collezione Maria Teresa Correale Pelosi, Salerno.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rosario Petrosino, L’esperienza de Il Didrammo per il recupero e la digitalizzazione del patrimonio fotografico in Campania (PDF), su Francesco Faeta e Giacomo Daniele Fragapane (a cura di), Forme e modelli:la fotografia come modo di conoscenza, coriscoedizioni.it, p. 247. URL consultato il 29/09/2016.
  2. ^ Romito, p. 88.
  3. ^ Romito, p. 90.
  4. ^ Romito, p. 92.
  5. ^ Esposizione nazionale "Anti-Biennale" del sindacato di arte pura figurativa, 1958. Roma, Napoli, STEM, 1958, p. 16.
  6. ^ Ferdinando Giovarelli, Una pittrice esimia: Maria Bertolani, in Eco del popolo, 14 dicembre 1959.
  7. ^ Romito, pp. 93-98.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Matilde Romito, Luccichii. Pittrici salernitane degli anni Trenta (1927-1941), Salerno, Tipolitografia Incisivo, 2008.
  • Rosario F. Petrosino, L’esperienza del Didrammo per il recupero e la digitalizzazione del patrimonio fotografico in Campania, in Francesco Faeta e Giacomo Daniele Fragapane (a cura di), Forme e modelli: la fotografia come modo di conoscenza  : atti del convegno:Noto, Facoltà di Scienze della Formazione, Palazzo Giavanti, 7-9 ottobre 2010, Corisco Edizioni, Roma, 2013.
  • Italo Gallo, Luigi Troisi, Bertolani Maria, in Dizionario storico salernitano, Salerno, Boccia artigrafiche, 2002, p. 80.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]