Karl Wilhelm Becker

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Karl Wilhelm Becker

Karl Wilhelm Becker (Spira, 28 giugno 1772Bad Homburg vor der Höhe, 11 aprile 1830) è stato un numismatico, bibliotecario e mercante tedesco, ma anche un imitatore, un falsario e contraffatore di monete antiche[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Karl Wilhelm Becker era figlio di un commerciante di vini a Spira. A Bordeaux, completò un apprendistato per poi occuparsi dell'attività paterna.[2]

Intorno al 1795 aprì la propria enoteca a Francoforte sul Meno[2] e nello stesso anno sposò Maria Catharina Becker Tremelius (1778-1828), dalla quale divorziò il 30 gennaio 1822.[2][3] Dopo un breve soggiorno a Monaco di Baviera, come commerciante d'arte e antiquario, tra il 1798 e il 1803 lavorò come mercante di stoffe a Mannheim e dal 1806 iniziò a lavorare come orafo e già rivelò una straordinaria capacità di copiare alla perfezione le monete greche,[1]oltre a gestire la propria arte e il commercio di oggetti antichi.[2]

Viaggiando in Svizzera e nel nord Italia, conobbe importanti numismatici e nel 1814 ottenne la fiducia del principe Carl von Isenburg, che lo nominò assessore e gli diede un lavoro come bibliotecario.[2][4]

Johann Wolfgang von Goethe, nel 1815, nel suo scritto Arte e Antichità, lo definì «un numismatico eccellente che ha saputo elaborare un'importante serie di monete di tutti i tempi per illustrare la storia dei suoi studi»;[1]i due personaggi si incontrarono nel 1816 e Goethe acquistò alcune monete di bronzo.[2]

Il culmine della attività di Becker fu nel decennio tra il 1815 e il 1825.[1]

In questo periodo non si peritò di smerciare le contraffazioni da lui eseguite al suo protettore, il principe di Isenburg, e soprattutto ai facoltosi ebrei di Francoforte sul Meno.[1]

In questo decennio incise più di seicento conii, dei quali 133 di monete greche, 136 romane, 25 visigotiche, 1 merovingia, ecc.[1]

Nel 1825 l'italiano il numismatico Domenico Sestini, in uno scritto intitolato Oltramontano, Becker di Hanau, mise i collezionisti in guardia contro questo falsificatore abilissimo.[1]

Questi si difese dichiarando di avere eseguito quelle falsificazioni solo per proprio diletto.[1]

Nello 1826 si trasferì a Bad Homburg, dove morì impoverito nel 1830.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Karl Wilhelm Becker, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 143.
  2. ^ a b c d e f (DE) Becker, Karl Wilhelm / 1772-1830, su rpb.lbz-rlp.de. URL consultato il 22 maggio 2019.
  3. ^ (DE) Stadtarchiv Mannheim, su stadtarchiv.mannheim.de. URL consultato il 22 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2015).
  4. ^ Philipp Walther, Karl Wilhelm Becker, in Allgemeine Deutsche Biographie (ADB), II, Lipsia, Duncker & Humblot, 1875, p. 223.
  5. ^ (DE) Carl Wilhelm Becker, su offenbach.de. URL consultato il 22 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2015).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Helfried Ehrend, Karl Wilhelm Becker, ein genialer Münzfälscher, Numismatische Gesellschaft Speyer, 1970.
  • (EN) L. Forrer, Biographical Dictionary of Medallists. Becker, Karl Wilhelm. Band VII, Londra, Spink & Son Ltd, 1923.
  • Cesare Gamberini di Scarfea, Le imitazioni e le contraffazioni monetarie nel mondo, Bologna, La Grafica Emiliana, 1956.
  • (DE) Heinrich Halke, Handwörterbuch der Münzkunde und ihrer Hilfswissenschaften, Berlino, Reimer, 1909.
  • (EN) George F. Hill, Becker the Counterfeiter. Part I und Part II, Londra, British Museum, 1924.
  • (DE) M. Pinder, Die Beckerschen falschen Münzen. Nicolaische Buchhandlung, Berlino, 1843.
  • (DE) P. Walther, Becker, Karl Wilhelm, in Allgemeine Deutsche Biographie, II, 1875, pp. 223-224.

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