Jacopo Bardella

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Jacopo Bardella (... – Portovenere, 1510) è stato un corsaro italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Jacopo (o Giacomo) Bardella, come il fratello Baldassarre, era un corsaro al servizio della Repubblica di Genova che, con lettera di Corsa, lo autorizzò a operare contro Firenze nelle acque di Pisa e nell'alto Tirreno.
Oltre alla guerra di Corsa, quando se ne presentava l'occasione, si dedicò anche alla pirateria talvolta provocando incidenti diplomatici. Nel 1489 il governo genovese infatti gli intimò di restituire un carico di ferro da lui depredato su una nave dell’alleato Duca di Urbino.

La sua base operativa principale era nella colonia genovese di Portovenere dove si distinse in una memorabile battaglia il giorno del 17 luglio 1494.
Gli Aragonesi di Napoli erano in guerra contro i Francesi, alleati della Repubblica di Genova, e dal mare avevano posto assedio a Portovenere. A fior d’acqua presso il porto erano degli scogli scalpellati per agevolare gli sbarchi dei marinai e Bardella ordinò alle donne del borgo di cospargere di sego gli scogli. Con questo accorgimento, quando i soldati Aragonesi pensarono di approfittarne e dalla coperta delle galee saltarono sugli scogli, scivolarono in mare affogando tirati a fondo dalle loro pesanti armature. Inoltre un altro gruppo di donne, per suo ordine, dall’alto delle mura gettava grossi macigni, costringendo alla fine la flotta al ritiro e a riparare nella vicina Livorno.
La battaglia durò sette ore sino a notte fonda e si concluse con la vittoria dei portoveneresi.

Pochi anni dopo Bardella, nel 1510, Bardella morì a Portovenere.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]