Dotto di Stenone
Dotto di Stenone | |
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Parotide | |
Ghiandole salivari con il dotto di Stenone visibile al centro | |
Anatomia del Gray | (EN) Pagina 1134 |
Sistema | Sistema digerente |
Identificatori | |
TA | A05.1.02.007 |
FMA | 10420 |
Il dotto di Stenone, dal nome del suo scopritore Niccolò Stenone, anche conosciuto come dotto parotideo, è il dotto escretore della ghiandola parotide.
Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]
Ha lunghezza di circa 5 cm e 3 mm di calibro, sebbene presenti un calibro minore a livello dell'orifizio orale.
Decorso[modifica | modifica wikitesto]
Il dotto parte dal margine anteriore della ghiandola e prosegue con decorso longitudinale, orizzontalmente in avanti, sul muscolo massetere, mantenendosi a 1–2 cm al di sotto dell'arcata zigomatica. Una volta superato il muscolo massetere perfora la bolla di Bichat e il muscolo buccinatore per poi aprirsi nella cavità buccale in prossimità del secondo molare superiore.
Superiormente al dotto decorre l'arteria trasversa della faccia.
Istologia[modifica | modifica wikitesto]
Il dotto è costituito da un epitelio che poggia sulla membrana basale. Possiede una propria muscolatura che consente la progressione del secreto dalla parotide alla bocca.
Patologia[modifica | modifica wikitesto]
Nel caso di ostruzione del dotto di Stenone, che può avvenire per un calcolo nel dotto o per compressione dovuta a infiammazione dell'area (ad esempio ascessi dentali) si può giungere a uno sfiancamento del dotto di Stenone a causa della pressione della saliva che non riesce a trovare sbocco in altro modo.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Anastasi et al., Trattato di anatomia umana, Napoli, Edi. Ermes, 2006.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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