Domenico Penzo
Domenico Penzo | ||
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Penzo al Verona nella stagione 1982-1983 | ||
Nazionalità | Italia | |
Altezza | 184 cm | |
Peso | 75 kg | |
Calcio | ||
Ruolo | Attaccante | |
Termine carriera | 1988 | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1970-1972 | Varese | |
Squadre di club1 | ||
1972-1973 | Borgosesia | 33 (8) |
1973-1974 | Romulea | 30 (13) |
1974-1975 | Roma | 19 (1) |
1975 | Piacenza | 2 (0) |
1975-1976 | Benevento | 27 (12) |
1976-1978 | Bari | 70 (22) |
1978-1979 | Monza | 37 (11) |
1979-1981 | Brescia | 62 (16) |
1981-1983 | Verona | 60 (29) |
1983-1984 | Juventus | 25 (5) |
1984-1987 | Napoli | 21 (2) |
1987-1988 | Trento | 12 (2) |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. |
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Domenico Penzo (Chioggia, 17 ottobre 1953) è un ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nacque in Veneto da una famiglia di umili origini, con il padre pescatore e la madre donna delle pulizie, ultimo di sette fratelli.[1] All'età di 6 anni si trasferì con la famiglia a Cusano Milanino, in Lombardia, per via del nuovo impiego del padre come magazziniere;[1] qui lo stesso Domenico iniziò a lavorare, appena undicenne, come falegname.[1]
Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]
Centravanti alto e forte fisicamente,[2] era abile nel gioco aereo e nelle percussioni palla al piede,[3] dotato di sufficiente tecnica,[4] si completava bene con attaccanti rapidi e opportunisti, come Mauro Gibellini al Verona[3] e Paolo Rossi nella Juventus.[5]
Carriera[modifica | modifica wikitesto]
Giocatore[modifica | modifica wikitesto]
Cresciuto calcisticamente nel Varese, iniziò a giocare con il Borgosesia per poi trasferirsi alla Romulea, entrambe in Serie D, dove si segnalò come un promettente cannoniere. Nel 1974 fu acquistato dalla Roma, per affiancarlo a Pierino Prati.[3][4] Per lui 19 presenze e 1 rete in giallorosso nel campionato 1974-1975, nella vittoria interna contro la Fiorentina.
Nel 1975 i capitolini lo cedettero in comproprietà[6] al Piacenza,[7] neopromosso in Serie B. Penzo tuttavia non si integrò negli schemi di Giovan Battista Fabbri,[8] sicché dopo sole 2 presenze venne ceduto al Benevento[7] dove totalizzò 12 reti in 27 gare nel campionato di Serie C 1975-1976.
L'anno dopo passò al Bari, in Serie C, con cui ottenne la promozione tra in cadetti e si confermò centravanti prolifico. Dopo una stagione al Monza in Serie B, fu ceduto al Brescia con cui conquistò la promozione in Serie A contribuendo a essa con 12 reti; il ritorno nella massima serie, però, segnò un netto calo nelle marcature (4 in 28 partite), e le rondinelle ritornarono in B.
Nella stagione successiva si trasferì al Verona, a cui legò le sue migliori stagioni consacrandosi anche a livello nazionale. Con 14 gol in 31 gare riportò gli scaligeri in Serie A, e, nella stagione 1982-1983, nel ruolo di unica punta della formazione di Osvaldo Bagnoli, con 15 reti fu secondo nella classifica dei marcatori, dietro solo allo juventino Michel Platini. Nella Coppa Italia 1982-1983, con le sue reti, trascinò inoltre l'Hellas sino alla finale poi persa contro la Juventus.[3]
Proprio la società bianconera lo acquistò nel 1983 come spalla di Paolo Rossi, al posto del partente Roberto Bettega,[9] in cambio delle comproprietà di Giuseppe Galderisi e Massimo Storgato.[10] A Torino si rese protagonista di un exploit in Coppa delle Coppe, segnando 4 reti nella partita contro i polacchi del Lechia Danzica,[11][12] e contribuì con 5 reti in 25 partite alla conquista del double continentale composto da scudetto e Coppa Coppe, non riuscendo tuttavia a convincere appieno l'ambiente juventino.
Ceduto dopo un anno al Napoli,[13] giocò al fianco di Diego Armando Maradona fino al 1986,[3] venendo relegato al ruolo di riserva dopo l'acquisto di Bruno Giordano.[14] Dopo una stagione fuori rosa ancora tra le file degli azzurri,[15] chiuse la carriera nel Trento, in Serie C1.[16]
Ha complessivamente totalizzato 122 presenze e 27 reti in Serie A, 136 presenze e 44 reti in Serie B.
Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]
Una volta lasciata l'attività agonistica si stabilisce a Verona, dove è rappresentante di articoli sportivi.[16] Inoltre viene chiamato come commentatore e opinionista sportivo nelle reti televisive locali.[3]
Il 7 marzo 2018 torna al Verona con il ruolo di ambasciatore del club, gestendo i rapporti con la tifoseria e incentivando le attività benefiche della società.[17]
Palmarès[modifica | modifica wikitesto]
Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
- Verona: 1981-1982
- Juventus: 1983-1984
Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]
- Juventus: 1983-1984
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c Zara, Nico Penzo: una storia italiana.
- ^ Sappino, p. 412.
- ^ a b c d e f Domenico PENZO, su hellastory.net.
- ^ a b PENZO, Domenico, su enciclopediagiallorossa.com (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2015).
- ^ Giulio Accatino, «Sarò la spalla giusta per Rossi», in La Stampa, 8 luglio 1983, p. 22.
- ^ Jagor Valci, Liedholm smentisce: "Non lascio la Roma", in l'Unità, 25 novembre 1975, p. 10.
- ^ a b La rosa 1975/1976, su storiapiacenza1919.it.
- ^ Domenico PENZO, su storiapiacenza1919.it.
- ^ Stefano Bedeschi, Domenico PENZO, su ilpalloneracconta.blogspot.com, 24 ottobre 2014.
- ^ Penzo alla Juve, Dirceu a Napoli, Jordan a Verona, in La Stampa, 3 luglio 1983, p. 20.
- ^ 14 settembre 1983: la Juve cala il settebello polacco, su tuttosport.com, 14 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2013).
- ^ 14/09/1983- Cup Winners' Cup 1st leg - Juventus - Lechia Gdansk- 7-0, su YouTube, Juventus Football Club, 29 luglio 2015.
- ^ In sette per uno scudetto, in la Repubblica, 7 luglio 1984, p. 25.
- ^ Luca Maddaloni, Penzo che un bomber così non ritorni mai più..., su amonapoli.it, 9 marzo 2011.
- ^ Anche ad Empoli passa lo straniero, in la Repubblica, 11 settembre 1986, p. 28.
- ^ a b Thöni, promozione o rimozione? Questo è il dilemma, in Alto Adige, 19 marzo 2005 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2014).
- ^ Guidotti, Penzo e Terracciano nuovi Ambasciatori dell'Hellas Verona FC, su hellasverona.it, 7 marzo 2018. URL consultato l'8 marzo 2018 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2018).
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Marco Sappino (a cura di), Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano, vol. 1, Milano, Baldini & Castoldi, 2000, ISBN 88-8089-862-0.
- Furio Zara, Ma è successo davvero?, Roma, Lit Edizioni, 2015, ISBN 978-88-6776-307-8.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikiquote contiene citazioni di o su Domenico Penzo
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (DE, EN, IT) Domenico Penzo, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Dario Marchetti (a cura di), Domenico Penzo, su Enciclopediadelcalcio.it, 2011.
- Calciatori del Borgosesia Calcio
- Calciatori dell'A.S. Roma
- Calciatori del Piacenza Calcio 1919
- Calciatori del Benevento Calcio
- Calciatori della S.S.C. Bari
- Calciatori dell'A.C. Monza
- Calciatori del Brescia Calcio
- Calciatori dell'Hellas Verona F.C.
- Calciatori della Juventus F.C.
- Calciatori della S.S.C. Napoli
- Calciatori dell'A.C. Trento 1921
- Calciatori italiani del XX secolo
- Nati nel 1953
- Nati il 17 ottobre
- Nati a Chioggia