Discussione:Venezia Giulia/Archivio

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Il nome Venezia Giulia e le Alpi Giulie; e altro[modifica wikitesto]


E' falsa e quindi da cancellare la frase <<Il nome Venezia Giulia deve il proprio nome alle Alpi Giulie>>. Il nome "alpi Giulie" è un nome storico e attestato. L'invenzione "Venezia Giulia", invece, non centra proprio nulla con il nome "Alpi Giulie" e l'Ascoli non ne fa minimamente cenno. Il nome Venezia Giulia è stato inventato per offrire all'irredentismo italiano una "preziosa ambiguità" e si richiama ai due miti fondanti del nazionalismo italiano "Roma antica" e "la Serenissima=Venezia". Cancellate questa frase perchè non è vera.

Errata anche la frase (la "X regione romana Venetia e Histria" fu divisa tra venezia Giulia, venezia euganea e venezia tridentina) poichè la X Regione - AMMINISTRATIVA romana - arrivava fino al lago d'Iseo (a ovest) e a sud comprendeva anche Cremona. Sbaglio o era il Lago di Garda, inizio 1800, che divideva nel Regno Lombardo-Veneto (austriaco) le due provincie? E non era a questa "provincia veneta austriaca" (di cui faceva parte anche la "Provincia del Friuli") che l'Ascoli faceva riferimento per indicare la "Venezia propria"? La così chiamata "Venezia propria" (molto più tardi chiamata "non so da chi" Venezia Euganea - nome sconosciuto all'Ascoli) arrivava fino al lago d'Iseo e comprendeva mezza Lombardia?

Ancora una cosa. Togliete il Friuli dalla Venezia Giulia, considerato che lo stesso Ascoli lo includeva nella "Venezia propria". C'è stato chi, come il Marinelli, aveva proposto che il Friuli fosse incluso nella idea "teorica" Venezia Giulia, ma poi cambiò idea. E' una "pura bestialità storica", includere il Friuli nella "invenzione" Venezia Giulia. Oltretutto anche durante il ventennio fascista, con il nome Venezia Giulia si intendeva riferirsi "solamente" alle così chiamate "terre redente", escludendo il Friuli (occidentale e centrale) che faceva parte dello Stato italiano già dal 1866. Ricordo, ancora, che l'invenzione Venezia Giulia aveva lo scopo di "inventare" un nome alle terre asburgiche, sul confine orientale, chiamate dal nazionalismo italiano terre "irredente" - ...e il Friuli non era incluso in queste ultime! Venezia Giulia è un nome inventato per sostituire l'asburgico nome "Litorale Adriatico" ( che non piaceva al nazionalismo italiano!)e non mi risulta che il Friuli (occidentale e centrale) abbia mai fatto parte del Litorale Adriatico austriaco.

Ancora un'ultima cosa. Oggi con il termine Venezia Giulia si intende esclusivamente la piccola Provincia di Trieste. Scrivetelo!

Forse, anzi quasi certamente, c'è parecchio, a mio giudizio ovviamente, da rettificare. michi


Il 31.5.2007 ho effettuato delle modifiche del testo in linea con quanto sopra esposto. Michi


Avevo corretto la voce, dando conto di come la massiccia e quasi totale emigrazione dell'elemento italiano dall'Istria fosse stata dettata dalla pulizia etnica attuata da Tito e dal martirio delle foibe. Vedo che è stata cancellata. Prima di iniziare una guerra di correzioni, chiederei di sapere per quale motivo. Stefano


La cancellazione del tuo intervento non l'ho fatta io, ma direi che sono d'accordo con chi l'ha fatta. L'articolo sull'esodo istriano è stato fortemente dibattuto per arrivare ad una versione sufficientemente obiettiva (NPOV), secondo uno dei principi base di Wikipedia, e viene citato qui, in modo da poter essere raggiunto se è questo che interessa al lettore. Inutile riproporre nuovamente qui la questione e in forma "coinvolta" invece che asettica come richiesto da un'enciclopedia. --MM (msg) 21:20, 8 dic 2005 (CET)[rispondi]

Friuli parte della Venezia Giulia[modifica wikitesto]

Invito a discutere qua presentando fonti per stabilire se il Friuli o parte di esso faccia o abbia fatto parte della Venezia Giulia. Non ho ancora protetto la pagina ma potrei farlo presto. --Cruccone (msg) 13:30, 8 feb 2006 (CET)[rispondi]

Il Friuli non fa parte della Venezia Giulia, come la intendiamo oggi, ma dobbiamo ricordare che Graziadio Ascoli creando le Tre Venezie lo incluse in quest'ultima.

Potrebbe andare bene un testo di questo tipo?

Il termine Venezia Giulia venne creato nel 1863 dal glottologo goriziano Graziadio Ascoli che per definire le terre dell’antico territorio romano della X Regio Augustea "Venetia et Histria", allora sotto la dominazione austro-ungarica, propose tre nomi: Venezia Euganea, Tridentina e Giulia.

Originariamente la Venezia Giulia doveva comprendere il Friuli, il Litorale Austro-Illirico (Küstenland, Trieste, Goriziano ed Istria), la Carniola e la Iapidia. La scelta di comprendere il Friuli nella Venezia Giulia fu subito contestata e dal 1866, anno dell’annessione del Friuli al Regno d’Italia, il termine geografico ha iniziato ad avere l’attuale definizione.

--ZiNN(!) 15:15, 8 feb 2006 (CET)[rispondi]


Innanzitutto penso che Graziadio Ascoli, glottologo e sconoscouto ai più, non abbia tutta questa attendibilità ed influenza che Zinn gli attribuisce. Ricordo che il termine Venezia Giulia risale alla fine del diciannovesimo secolo, mentre la nascita ufficiale della Patria del Friuli risale al 3 Aprile 1077, vale a dire quasi un millenio prima. Da come era stata proposta da Zinn, non si deduceva che il Friuli parte della Venezia Giulia fosse unicamente una definizione di Graziadio Ascoli come in realtà è, si deduceva unicamente che il Friul faceva parte della Venezia Giulia. Non penso che aggiungere il distinguo proposto da Zinn sia una soluzione, dato che comunque si presterebbe ad ulteriori fraintendienti ed Edit War. Ricordo comunque che se la nascita ufficiale del Friuli risale al 1077, è altresì vero che il nome Friuli deriva da Forum Iulii, risale quindi all epoca romana ed ha ben più di 1000 anni di storia. Friuli e Venezia Giulia hanno storie diverse, culture diverse, lingue diverse, identità diverse e meritano entrambe di essere considerate separatamente, senza rivendicazioni da una parte e dall' altra come invece è stato proposto. Se dopo un millennio di storia arriva un Ascoli qualunque a dare una sua definizione (a fronte di centinaia di documenti ufficiali che attestano al Friuli un' identità autonoma ed indipendente, ad iniziare dall' ufficialità della Patria del Friuli concessa da Ottone I), ciò non può certo cambiare la sostanza delle cose. Senza contare che in Friuli non c'è una persona sola che darebbe ragione a Zinn riguardo alle sue affermazioni, in quanto lesive dell' identità di un popolo molto legato alle proprie origini.

Gian77

my 2 cents: il fatto che l'Ascoli abbia inizialmente inserito il Friuli nella Venezia Giulia è degno di nota, così come è degno di nota il fatto che non ne abbia mai fatto veramente parte. Io non vedo tutta questa offensività nel dire qualcosa come: "L'Ascoli propose di inserire il Friuli nella Venezia Giulia, ma la scelta fu contestata ed il Friuli fu inserito nella Venezia Euganea (spero di non aver scritto una castroneria)". L'ha detto l'Ascoli, che ha coniato il termine VG, e basta. Non ha senso negarlo, così come va chiarita l'importanza relativa. Questa pagine è sul termine "Venezia Giulia", non "Friuli". Cruccone (msg) 12:25, 9 feb 2006 (CET)[rispondi]

Riporto la definizione di Venezia Giulia data dall Enciclopedia Generale Mondadori, che non credo proprio si possa accusare di partigianeria:

Volume 12, pag. 485 Venezia Giulia, regione storico-geografica, la più orientale dlle Tre Venezie, suddivisa fra Italia, Slovenia e Croazia; comprende i territori dell' Istria, del Carso ed il versante interno delle Alpi Giulie e si affaccia al Mare adriatico; ha una superficie di circa 8800 Kmq. Le coste si presentano basse e lagunose all' estremità occidentale (Grado), rocciose sul Golfo di Trieste; assai frastagliate e incise da valloni nella penisola d'Istria. Le risorse sono date dall' agricoltura, dall' allevamento, dallo sfruttamento forestale, dalla pesca, dall' attività industriale nel settore estrattivo [..] e del legno. Dal 1947 la maggior parte della regione è stata assegnata alla Iugoslavia; la parte restante entra ne Friuli-Venezia Giulia.

Come vedete la parola Friuli non è presente, se volete vi cito tutte le fonti autorevoli come questa, tanto la sostanza non cambia.

Gian77

Ribadisco, non vedo niente di sbagliato nel menzionare che l'Ascoli, inventore del termine "Venezia Giulia" e quindi fonte autorevole, abbia inizialmente ipotizzato di considerare il Friuli una sua parte. Se proprio, non è obbligatorio leggere la riga contenente il riferimento al Friuli, se dà così fastidio. Cruccone (msg) 00:21, 11 feb 2006 (CET)[rispondi]
Permettetemi una piccola considerazione "maliziosa" per meglio capire la querelle: l'autore (!) del "falso storico" wikipediano, a leggere la sua pagina personale, è Triestino.

Per chi conosce bene la "questione friulano/giuliana" sarà facile, conoscendo questo dato, capire il perchè di tale ostinate affermazioni sulla "giulianità del friuli": è infatti noto che, dall'epoca della fusione tra friuli e trieste (ossia del friuli e della venezia giulia "residua") si è andata affermando una corrente politico-ideologica, negli ambienti della politica triestina, tesa a considerare il friuli come "retroterra triestino", non solo politico ma anche sociale-economico. Non esiste un reciproco da parte friulana, è un dato di fatto: che fa supporre ai più (secondo me a ragione) che questa "tendenza", tutta "triestina", (ovvero specifica della società triestina ma non per questo condivisa da tutti i triestini, sia ben chiaro) sia motivata dagli sconvolgimenti storici che privarono trieste di tutto il suo "contado" politico, economico, sociale e dialettologico/linguistico. Per questo, dicevo, sarà facile per chi conosce la questione, capire che il ragazzo che ha cosi insistito per riportare il Friuli all'interno della venezia giulia, agisca per "patrio" orgoglio giuliano, e sicuramente influenzato da tale affermata (pur se scarsamente diffusa in generale) e radicata visione ideologica della "venezia giulia".

Tuttavia: se tale sentimento è anche ammirevole, e IMHO anche giustificabile in stretto senso sociale (va analizzato e capito il contesto sociale triestino che ha partorito quest'atteggiamento che è una vera e propria forma di "colonialismo" social-culturale nei confronti del friuli, e all'atto pratico in particolare nei confronti della provincia goriziana, che ha la "sventura" di essere un ibrido metà friulano, metà bisiacco e quindi giuliano, e per un'altro pezzetto sloveno), tuttavia va sicuramente moderato ridimensionato (se non proprio censurato) in un contesto come quello wikipediano, dove ci si ispira alla pluralità e all'oggettività.

Da questo punto di vista, se purtroppo la Venezia Giulia ha una connotazione territoriale piuttosto incerta (e l'ho scritto per primo nel mio contributo all'articolo, e nessuno ha ritenuto di censurarmi essendo tale affermazione pressochè incontestabile, e di certo confermata dai fatti di questa discussione) d'altro canto, al contrario, il Friuli ha una connotazione culturale, ma soprattutto storico-politica, assolutamente ben definita e netta, tale che sia improponibile bollarne la natura ascrivendolo a semplice subregione giuliana, senza menzionare la pressochè assoluta unilateralità di tale affermazione, squisitamente "triestina" (ripeto: ben radicata seppur non condivisa in assoluto nemmeno tra i triestini).

Propongo ai moderatori, o a chi ha tempo e voglia di farlo, di inserire un breve "capitoletto" nell'articolo che illustri e descriva, nel modo più plurale possibile, la questione triestino-friulana, in maniera tale da "soddisfare" tutti i punti di vista degli scriventi, senza appesantire di "questioni" il corpo principale dell'articolo, lasciandolo leggibile e neutrale.

Una precisazione sull' Ascoli: è evidente, per chi conosce la statura del personaggio (poco conosciuto ma assolutamente accreditato in campo linguistico e dialettologico: ha in pratica scritto per primo la storia della linguistica romanza italiana) che la sua accezzione di "Venezia Giulia" era assolutamente diversa da qualsiasi altra accezzione di seguito sviluppatasi: egli si limita ad inventare (o ad usare tra i primi) il termine, senza connotarlo dei significati politici, culturali che avrà in seguito, a partire dall'affermazione del termine nei circoli irredentistici del nord-italia. Tant'è che, nell'uso storicamente accertato del termine, il Friuli non è mai stato considerato parte della venezia giulia, al contrario alcune aree oggi considerate giuliane sono state in passato considerate friulane. Tantopiù che proprio l'Ascoli fu un grande sostenitore della specificità non solo culturale, ma anche politica, del friuli storico. Per alcuni fu un vero e proprio "autonomista" ante-litteram. Luciano Comelli

Aggiungo che fino al censimento del 1936 il Fiuli era aggregato al Veneto e non alla Venezia Giulia--Francomemoria 17:08, 21 feb 2006 (CET)[rispondi]

Il Friuli come regione storica nata il 3 aprile 1077 comprendeva TUTTA la provincia di Gorizia, anche la Bisiacaria: quindi anche essa è da considerarsi parte del Friuli storico. In seguito il tanto qui sopra nominato Graziadio Ascoli, con la sua Venezia Giulia, intese quei territori non ancora tornati all'Italia dopo il 1866, quindi anche territori di lingua friulana come Cervignano e Aquileia. A mio parere si potrebbe dire che la Venezia Giulia comprenda anche territori friulani, senza però togliere a questi l'appellativo di "friulani": sono territori friulani facenti parte della Venezia Giulia, nell'accezione di Graziadio Ascoli del termine (come regione storica la Venezia Giulia non è mai esistita); se poi gli abitanti della Bisiacaria si considerino giuliani ma non friulani è un altro discorso. Alpino friulano

Inviterei a contattare la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Trieste dove viene tenuto un corso , nel corso di laurea in Sc. Politiche, intitolato "Storia della Venezia Giulia" (un esame universitario, non le chiacchere di qualche folle irredentista). Anche se non piace ad "Alpino Friulano", la Venezia Giulia, seppur da meno tempo rispetto al friuli, esiste ed è scritta attualmente nella carta fondamentale dello Stato Italiano, la Costituzione. Negarne l'esitenza vuol dire negare i motivi che portarono alle vicessitudini belliche della prima guerra mondiale, irredentistiche quanto si vuole ma fatti storici dell'Italia. I miei bisnonni , sia paterni sia materni, ne furono testimoni perchè le battaglie si svolsero proprio sul loro misero terreno che li sostentava. Esistono mappe della Venezia Giulia della Treccani , purtroppo del ventennio, che ne specificano i confini. Ho letto l'elegante, ma non condivisibile, risposta di "Alpino friulano" che vuole evidenziare certa arroganza triestina verso la cmapagan friulana. Non credo ne abbiamo più bisogno dato che il friuli ormai sta in piedi da solo (ottima Università compresa) da molto tempo e certi discorsi Friuli contro Trieste non sono esatti (casomai Friuli contro Venezia Giulia, visto il nome della regione scritto sulla Costituzione, con o senza trattino a seconda dei due articoli che la citano). Avverto il profondo odio di "Alpino friulano" per tutto ciò che non è friulano, ma c'è gente come me che non fa lo stesso verso il diverso e che chiede solo il rispetto della propria identità storica e anche linguistica. Non tutti i giuliani sono triestini sfruttatori e con "voja de far niente". Sono interventuto perchè ultimamente, dopo decenni di "apparente" rispetto reciproco, un certo presidente di provicia ha rivangato il concetto di friuli storico, che non rispetta le diversità dei diversi territori del FVG e supporta solo un monoblocco linguistico-culturale che "Alpino friulano" mi pare condivida. Non so se egli neghi anche che Trieste sia italiana, seppur in un territorio da secoli etnicamente misto, come fa il succitato presidente. Daccordo riportare la data di fondazione del friuli, ma ad essa sono seguiti altri fatti storici e rimaneggiamanti dei confini (il libro "il confine mobile" ne è un buon esempio); anche Roma arrivò fino al Danubio con il suo latino, ma a Budapest si parla ora l'Ungherese. Un conto è esprimere le proprie opinioni, anche estreme ed offensive, un conto è dire TUTTA la storia del confine orientale italiano. Per i moderatori: visto che cerco di essere utile e pragmatico (in questew terre di confine le divisioni non sono mai state nette, bensì sfumate, si potrebbe dire: "La Venezia Giulia per i giuliani è........, per i friulani è......... (al limite non esiste), per gli sloveni di Lubiana è ............. (al limite non esiste, o territorio rubato alla Slovenia dai fascisti italiani etc ect)" Giuliano bisiaco

Io non capisco invece questa avversione che certi bisiacchi hanno verso il Friuli e l'essere friulani, che vedono come una peste. Conosco persone di Staranzano e Redipuglia che si considerano allo stesso tempo friulani e giuliani, come sarebbe giusto fare. Per fare un esempio che mi sembra essere molto esplicativo la Carnia è una regione storica ben definita, e profonde differenze economiche, sociali e linguistiche ne fanno un'area distinta dal Friuli, tuttavia i carnici sono allo stesso tempo carnici e friulani. Proprio come i bisiachi, che gli piaccia o no... Alpino friulano

Ciò che cade tra Isonzo, Carso e Timavo (bisiacaria) è da tempo oggetto di discussioni infinite: friuli o no, venezia giulia, chi piu ne ha piu ne metta.
E' vero che il Friuli Storico arriva(va) al Timavo, ma è vero pure che i Veneziani dopo hanno portato nel monfalconese numerosi immigrati veneti, che il veneto è stata lingua veicolare anche degli immigrati non-veneti, e che i friulani bisiacchi... hanno iniziato pure loro a parlare veneto: del resto è accaduto anche a Trieste e Muggia (e forse anticamente ancora più a sud) che nonostante fossero esterne al Friuli storico e da esse isolate dal breve cordone slavo sul Timavo, marcavano una parlata retoromanza affine al Friulano fino al 1700, sopravvissuta come "lingua nobile" anache nel secolo successivo, che quindi solo progressivamente scomparve in favore del veneziano, senza peraltro lasciare traccia di substrato (a differenza del bisiaco, in cui un certo substrato friulano si sente tuttora nel lessico). Per questo, e per altri motivi (compreso il periodo di appartenenza amministrativa della bisiacaria alla provincia di Trieste) rendono la bisiacaria una terra in cui predomina il sentimento di identità giuliano-triestino rispetto a quello friulano.
Si potrebbe insomma dire sia che è un territorio che è appartenuto storicamente al Friuli, ma che per cultura e "gravitazione sociale" oggi si riconosce maggiormente nell'area "giuliana": lo metto tra virgolette perchè, come giustamente abbiamo discusso mesi fà, esistono almeno tre concetti di Venezia Giulia: uno Ascoliano (che comprende il Friuli), uno storico-irredentista (che comprende il Friuli Goriziano e quindi si sovrappone in parte al concetto storicizzato di Friuli) e uno contemporaneo, a discrimine culturale, che si basa sulla parlata e quindi identifica come giuliana l'area venetofona che fa capo a Trieste.
Quanto ai fantasmi evocati dall'espressione "Friuli storico", so benissimo che per tanti motivi c'è chi odia questa espressione perchè vede in essa lo spettro di una sorta di volontà "imperialista" culturale friulana, e su questo tema si scontrano non solo i campanilismi, ma anche presunti differenti sentimenti nazionali (sarebbe meglio dire "paure" nazionalistiche, da ambo le parti verso ambo le parti: friulana e italiana/triestina), ma anche la lotta tra due filosofie sociopolitiche opposte: quella "dell'identità forte" e quella contrapposta della "multiculturalità", che il dibattito friulano/giuliano ha estremizzato notevolmente nel corso dei decenni. Io personalmente non temo affatto chi, da parte friulana, usi liberamente quest'espressione che di per sè non significa nulla di aggressivo o storicamente falso, perchè non ci vedo nulla di scontatamente aggressivo e oppressivo (sarà che non vivo da vicino la realtà regionale, non so) anche in chi (politicamente) proponga dei progetti di autonomia politica del Friuli da un lato e della Venezia Giulia (per quanto piccola) dall'altro: non ci trovo nulla da perdere e tanto da guadagnare per tutti, nè sinceramente vedo alcun pericolo di nazionalismo friulano che, in Friuli, possa opprimere le minoranze venetofone, slovene, beneciane, resiane, tedesche o saurane. Tantopiù che, per fare una battuta, non mi riesce di capire quando mai sia successo nel corso della storia che il potere friulano abbia oppresso o aggredito qualcosa o qualcuno! cmq sono opinioni personali, e al di là di come ognuno veda la questione, voglio solo sottolineare che da parte mia ho inteso usare l'espressione Friuli storico senza secondi sensi sottintesi, ma per quello che è il suo significato letterale che, almeno come tale, andrebbe rispettato!
(non procedo oltre, visto che già sono (e siamo) scaduto dalla discussione di merito alla discussione d'opinione, che è abbastanza off-topic in questa sede: in ogni caso spero sia uno spunto utile per mettersi d'accordo su come trattare nella voce questa sovrapposizione Friulana/giulana)
--Luciano.comelli 06:00, 29 ott 2006 (CET)[rispondi]

Per l'utente "Alpino friulano": Primo si scrive bisiachi e non bisiacchi (mi ricorda tanto bislacchi = che parlano male). Da un "fratello" friulano non mi aspettavo un tale errore. Si vede che i tuoi amici che si definiscono miei conterranei (bisiàchi) (di tipi del genere che hanno uno dei 2 genitori delle tue parti ne conosco anche io) sono statisticamante un campione scarsamante rappresentativo. Facile dire che siamo friulani quando vi fa comodo (una ragione su tutte che noi abbiamo l'aeroporto a Ronchi e voi no) e tutte le altre volte , come ho potuto sorbirmi (assieme ad altri miei compagni di classe della sinistra Isonzo) fin alle superiori fatte in Friuli, siamo gente "di là di aghe", sclaf (o come si scriva, ossia slavi) e quando "va bene" , come non parlanti friulano, ci eticchettate come "triestin di m***de" (mi è successo il primo giorno di lavoro in provincia di Udine) perchà non siete in grado di distinguerci dalla gente che vive a sud del Timavo. (io, ad esempio risesco a discriminare benissimo un Muggesano da un Triestino, da un Gradese e da un Goriziano solo dall'accento). Pensaci e poi rispondimi. Se siamo tanto friulani come voi, dovremmo (in quanto popolo autoctono del "Territorio" non importato dal meridione nel 1915) avere pari dignità e rispetto come i friulanofoni, avere le stesse leggi di tutela (oggi il consiglio regionale FVG ha approvato una legge che obbliga anche gli italiofoni [un esempio i figli dei tanti militari meridionali] a dover parlare a scuola il friulano e probabilmente a perdere un anno scolastico perchè il professore di turno non ripeterà in lingua italiana la lezione "mal capita dal somaro italiota che non si vuole integrare" tenuta in friulano [e non sto parlando dell'ora di Friulano, ma di tutte le materie che verranno impartite anche ed obbligatoriamente in friulano] sullo stile Altoatesino) e soprattutto poter trasmettere ai nostri figli la nostra lingua, il Bisiàco tramite l'apertura di una sede univeristaria (la vostra Universitat dal Friul ha aperto diverse sedi in quello che definisci Friuli storico [tra cui una a Cormòns e una Gorizia] ma non nel motore economico della mia provincia, ossia nella Bisiàcaria [forse perchè siamo friulani di serie C cui no favelin la marilenghe?) . A proposito l'assemblea delle province friulane contempla la tutela della mia lingua minoritaria? E con quanti soldi? Tra friulani dovemmo volerci bene. Perchè ci maltrattate e discriminate in questo modo? A me sta anche bene di entrare a far parte di sto benedetto Friuli storico (caro e lucidissimo amico Luciano, hai colto perfettamente nel segno, è proprio "imperialista" ed aggiungo io, non democratico) ed allontanarmi da Trieste (che seppur la più nota non rappressenta tutta la Venezia Giulia e sinceramente ha un atteggiamneto abulico), ma bisogna che voi friulani della provincia di Udine diciate che cosa darete in più per la tutela della mia gente rispetto a quanto fatto da Gorizia fino ad ora (NIENTE). Fino ad ora voi friulani tacete ed è per questo che io e la maggior parte dei Bisiàchi "non ci piace" ricevere l'etichetta di friulani, perchè proprio da essi non riceviamo il minimo rispetto (soprattutto dai vostri politici). Giuliano bisiaco 16:54, 29 dic 2006 (CET). Per Luciano.comelli: per l'afferenza di Grado alla Venezia Giulia mi permetto solo di aggiungere che essa è rafforzata dal fatto che nel dopo guerra l'isola del sole ha accolto un nutrito gruppo di esuli istriani. Ciao e buone feste a tutti.[rispondi]

Secondo me è errato inserire aree marine in una descrizione geografica, sarebbe come dire che alla Venezia Giulia appartiene il Golfo di Trieste. Senza contare che molti comuni friulani come Marano o Lignano si affacciano alla laguna in questione

Ho provato a correggere. Eventualmente trova le parole corrette, visto che Grado è a sinistra dell;Isonzo. Cruccone (msg) 23:11, 16 ott 2006 (CEST)[rispondi]
Grado è a DESTRA dell'Isonzo, mica a sinistra! la sua attribuzione alla Venezia Giulia "cultural-linguistica" è fatta (quando viene fatta) sulla base dell'idioma veneto. Tuttavia il discorso non è scontato, perchè allo stesso modo si potrebbe considerare città giulana anche Marano (dove la parlata è veneta arcaica) che invece si preferisce includere (solitamente, ma non sempre) nel Friuli Storico. Il motivo, almeno cosi mi sembra, è nel fatto che Grado deve la sua venetizzazione sostanzialmente ai rapporti diretti e continuativi con Trieste, che perdurano con forza tuttoggi, tanto che sono gli stessi abitanti a dirsi perlopiù "giuliani" o "veneti", se non addirittura "Triestini", mentre Marano deve la sua ""venetudine"" a ben più antichi fatti storici e non ai rapporti con Trieste o col Veneto (che, sul piano popolare, sono stati storicamente sporadici persino rispetto a quelli con la bassa friulana) tanto che mi risulta che Maranesi accettino di buon grado di definirsi Friulani, a patto naturalmente di sottolineare la loro differente parlata e cultura. Per dirla alla friulana, sembrerebbe che essi si riconoscono nel Friûl (in senso quindi storico-politico) ma non nella Furlanie (in senso quindi culturale).
Sull'origine del veneto Marese c'è chi dibatte se derivi da una colonizzazione veneta della laguna contemporanea a quella di Venezia, o se non addirittura che la popolazione sia originata in epoca romana da una enclave venetica (popolo dei paleoveneti) all'interno della pianura romano-carnica, enclave latinizzatasi indipendentemente dal resto del veneto e sopravvissuta all'assimilazione friulana grazie alla sua posizione economica del tutto particolare (è un paese storicamente votato alla pesca di laguna, a differenza di tutti i retrostanti paesi di cultura friulana votati storicamente all'agricoltura).
Sull'origine del veneto Gradese (o Gradense) invece la questione è molto piu limida, esso deriva dalle migrazioni tardo veneziane che venetizzarono Trieste e tutta l'istria settentrionale.
--Luciano.comelli 05:23, 29 ott 2006 (CET)ù[rispondi]

A Udine+hinterland, ovvero 170mila abitanti, perlomeno la metà parla solamente italiano ed il friulano per lo più lo capisce. Quindi dai ragionamenti qui sopra nemmeno Udine sarebbe Friuli... 151.56.74.136Gian77

Hai ragione su Grado a destra dell'Isonzo, è stato un lapsus. Intendevo dire che se si intende la VG come territorio a sinistra dell'Isonzo, Grado non vi dovrebbe rientrare, quindi va esplicitato a parte. Cruccone (msg) 18:27, 29 ott 2006 (CET)[rispondi]

Il brano cancellato[modifica wikitesto]

Scusa se l'ultima volta ho cancellato un brano senza spiegare i motivi della cancellazione. Purtroppo non avevo abbastanza tempo per dare una spiegazione del genere e secondo me il brano conteneva troppe frasi dubbiose per lasciarlo. Ecco perché penso cosí:

Nel 1915 la popolazione italiana e quelle slave erano circa pari per numero, con lievissimo vantaggio per l'italiana la quale, oltre l'autoctona di cittadinanza austriaca, comprendeva anche quella parte già residente da tempo ma di cittadinanza italiana

Da quanto ne so io, non abbiamo i dati dall'anno 1915, ma solo dall'anno 1910, quando fu eseguito l'ultimo censimento austriaco. Carlo Schiffrer nel suo libro Autour du Trieste (scritto con una grande onestà scientifica, benché il suo scopo fosse sostenere la parte italiana alla conferenza di pace dopo la seconda guerra mondiale), scrive che nel 1910 nella Venezia Giulia c'erano 412.000 italiani (il 43% della popolazione) e 480.000 sloveni e croati (50%).

(negata per ovvi motivi).

Non sono certo di aver capito bene. Che cosa fu negata? La cittadinanza italiana? Ma questo non avrebbe senso. Probabilmente l'autore pensava al fatto che i cittadini italiani, come altri cittadini stranieri, non furono inclusi nelle statistiche austriache sulla struttura etnica e per questa ragione il numero degli italiani fu sottovalutato.

Le popolazioni slave erano poi

Poi? Vuol dire dopo il 1915?

notevolmente aumentate di numero dalla fine del secolo fino, particolarmente, al 1914 per via delle manipolazioni dei consimenti, determinate sia da brogli (che comunque avvenivano in alcuni casi anche da parte italiana)

È dubbiosa la tesi che le manipolazioni avessero in totale un effetto dannoso agli italiani. Dato che gli italiani formavano spesso la classe dominante dei comuni etnicamente misti e perciò nella maggior parte dei comuni il censimento fu eseguito da loro, gli italiani avevano piú occasioni per manipolare che gli slavi e ciò suggerisce che il risultato totale delle manipolazioni fosse a favore degli italiani . Ma forse nei pochi comuni governati dagli slavi ci furono piú manipolazioni e perciò il risultato totale sottovalutò il numero degli italiani? Non si può essere sicuro. È molto difficile valutare che fosse l'effetto delle manipolazioni.

E poi, ad esser preciso, le manipolazioni dei censimenti non potevono aumentare la popolazione slava, potevano solo deformare le statistiche.

che dalle slavizzazioni di circa 20.000 cognomi istriani

Se posso chiedere, qual'è la fonte di questa informazione sulla slavizzazione?

Non capisco come la slavizzazione dei cognomi potrebbe aumentare la popolazione slava. Basta cambiare il cognome per trasformare un italiano in uno slavo?

e delle massicce immigrazioni favorite dalle autorià imperial regie al fine di snazionalizzare il carattere etnico (ma non solo) della provincia.

Forse vale la pena menzionare che le immigrazioni erano soprattuto un effetto dello sviluppo economico di Trieste, Pola e altri centri industriali o commerciali.

Ciò per cercare di togliere agli Italiani giuliani il diritto nazionale sulla propria terra

Questo è un linguaggio adatto a una proclamazione irredentista, non a un'enciclopedia. Secondo me bisogna cambiare la formulazione di questa frase. Non parliamo dei diritti concepiti dal nazionalismo, parliamo dei fatti, per esempio che l'Austria usasse gli slavi per contrastare l'irredentismo italiano.

(, dato che questi avevano combattuto gli austriaci sia in patria che nel resto della Penisola per gli ideali risorgimentali. Una buona parte comunque degli immigrati negli ultimissimi anni fece ritorno nei paesi da dove proveniva, al di là delle Alpi Giulie.)

Queste sono le mie obiezioni. Spero che siano utili. Sono aperto alla discussione. Boraczek 00:39, 24 gen 2007 (CET)[rispondi]

_________________ Basta guardare i contrbuti utente di Luigi fatt, cioè l'utente che ha aggiunto il brano poco obbiettivo, per capire come la pensa... cmq quando ho eseguito il ripristino, mi riferivo solo alla prima frase, quella che dice che la popolazione italiana e quella slava erano circa pari per numero. Gian77 08:15, 24 gen 2007 (CET)[rispondi]

La frase "erano circa pari per numero" mi piace, anche perché, come è scritto nell'articolo, Venezia Giulia è una regione politica sul Mare Adriatico dai confini storicamente non ben definiti e dalla definizione dipende ovviamente anche la struttura etnica. Forse l'affermazione di Luigi che la popolazione italiana avesse "un lievissimo vantaggio" si riferisce a una regione diversamente limitata in paragone del libro di Schiffrer? Boraczek 09:41, 24 gen 2007 (CET)[rispondi]

Denominazione tedesca[modifica wikitesto]

È la prima volta che sento che la denominazione tedesca della Venezia Giulia sia anche "Julische Krain". Più che altro mi sembra una traduzione sbagliata della denominazione slovena (dove la parola krajina non si riferisce affatto alla Carniola (ted. Krain), ma significa "marca". (La stessa "svista" si ha nel nome tedesco della Bela krajina: Weisskrain, anche se la traduzione corretta dovrebbe essere Weisse March).LIsjak 19:45, 27 gen 2007 (CET)[rispondi]

provincia gorizia[modifica wikitesto]

visto una piccola edit war vorrei farpresente che la provincia di gorizia venen istituita nel gennaio 1927--Francomemoria 15:59, 4 feb 2007 (CET)[rispondi]

Sostituzione parola[modifica wikitesto]

Ho sostituito la parola "inventato", che mi sembra partigiano con connotazione negativa, con il termine "proposto", più adatto, visto che Ascoli semplicemente lo propose nei suoi scritti. --Rick Hunter 22:15, 17 feb 2007 (CET)[rispondi]

Lingua Friulana e Veneta[modifica wikitesto]

Consiglio a chi ha operato la modifica sulla lingua veneta e lingua friulana, di andare a vedere le rispettive voci su wikipedia e su un qualsiasi testo di filologia romanza: il veneto e il friulano, prima ancora di essere lingue romanze o neolatine sono lingue italiche (anzi, la lingua veneta, oltre ad essere italica e neolatina come la lingua friulana, fa parte anche della famiglia italo-occidentale). Ripristino quanto scritto precedentemente con la preghiera di non effettuare rettifiche di sorta sul paragrafo senza prima andarsi a documentare. --Justinianus da Perugia 12:18, 30 mag 2007 (CEST)[rispondi]

Non mi sembra che parlando del francese o del romeno si specifichi ogni volta che sono lingue italiche, ci si accontenta di ricordare che sono lingue romanze.

Se si vuole giocare sulla potenziale confusione italico-italiano, lasciamo perdere per favore. --Cruccone (msg) 13:02, 30 mag 2007 (CEST)[rispondi]

Crucccone, di quale confusione parli? Il Friulano e il Veneto non sono lingue italiane, sono italiche e neolatine precisamente come lo è l'italiano, quindi sono poste su un piano di assoluta parità con esso (nota che ho lasciato anche il termine neolatino). Anzi, se vai a vedere la precedente redazione del paragrafo in questione si parlava di Italiani e Friulani. E i Veneti dov'erano? Non ti sembra più corretto specificare che erano considerati italiani tutti coloro che oltre all'italiano parlavano lingue imparentate con l'italiano perché italiche e neolatine? Se vuoi lo posso specificare anche nel testo. Cordialità. --Justinianus da Perugia 13:30, 30 mag 2007 (CEST)[rispondi]


Per Justinianus - La lingua friulana non è una lingua italica perchè troppo diversa dagli altri idiomi dell'Italia settentrionale. Sono stati due linguisti italiani (uno dei due è Giovanni Battista Pellegrini - ora deceduto, ma per molti anni docente all'Università di Padova e grandissimo patriota italiano)a prestare le loro "armi" al nazionalismo italiano e ad includere la lingua friulana nelle lingue italiche. Per ovvi motivi! A livello internazionale la lingua friulana è inclusa tra le lingue "romanze occidentali" (assieme alle lingue iberoromanze - galloromanze - romanzo alpino). Arumeno (Vallacco), italiano (incluso il corso) e il rumeno (moldavo) sono invece considerate, sempre a livello internazionale, "romanzo orientale". Fonte: pagina 14, Christoph Pan e Beate Sibylle Pfeil - Le minoranze in Europa - Editore Nicolodi - Rovereto (TN) - 2000. Michi 31.5.2007


Trascrivo l'intera tabella del libro sopra citata - pagina 14

CEPPO LINGUISTICO - ROMANZO

1) GRUPPO "OCCIDENTALE"

a) Iberoromanzo: castigliano, catalano, galiziano, ladino sefardita, portoghese

b) galloromanzo: francese, occitano, provenzale

c) romanzo alpino: FRIULANO, ladino, romancio

2) GRUPPO "CENTRALE" : Sardo

3) GRUPPO "ORIENTALE": arumeno (vallacco), ITALIANO (compreso il corso), rumeno (moldavo)

E' questa una classificazione normalmente accettata a livello internazionale che vede la lingua friulana e le altre consorelle ladine, incluse nel gruppo "romanzo occidentale". mandi. michi 31.5.2007


Le lingue italiche comprendono le lingue romanze. Italiche non significa italiane. Cruccone (msg) 15:28, 31 mag 2007 (CEST)[rispondi]


Il fatto che il latino sia uno sviluppo delle lingue italiche (lingue pre-latine del Lazio), non autorizza una classificazione così romanocentrica e FUORVIANTE. A livello internazionale, mi risulta che si parli di "lingue neolatine o romanze" e che QUESTO SIA IL CAPPELLO che si utilizza per una successiva loro classificazione. Cosa centra il fatto che il latino derivi da uno sviluppo delle lingue italiche? Il friulano deriva dalla lingua dei celti/carni modificata poi dal latino volgare. Allora perchè non considerare il friulano una lingua celtica? In fin dei conti il substrato del friulano.....è la lingua di queste tribù celtiche! E i romani sono venuti DOPO! Provate a dirlo a un castigliano,o a un francese che la loro lingua è una.....lingua italica! Normalmente si parla sempre solo di "lingue neolatine o romanze" senza alcun riferimento alle lingue italiche (substrato nel Lazio della lingua latina). Comunque ho modificato il testo relativo alla lingua friulana. Michi 31.5.2007


Ho cancellato quanto da me in precedenza inserito - lingua friulana - in quanto il testo è più attinente alla voce "lingua friulana" che alla voce "Venezia Giulia". Relativamente agli idiom(i) veneti vi offro queste riflessioni:

a) le parlate venete, nell'ambito geografico dell'Italia del nord, sono quelle più vicine all'italiano letterario insegnato a scuola.

b) il veneto coloniale non è la parlata di Venezia ma un tosco/trevisano.

c) L'Italia ha sempre rivendicato come italiana la costa istriana proprio sulla base della lingua veneto coloniale.

Adesso vedete voi... Michi. 1.6.2007


Latino e Friulano[modifica wikitesto]

Beh, solo adesso sto vedendo gli ultimi interventi nella discussione. In relazione a tutto ciò vorrei fare le seguenti considerazioni:

1) La classificazione romanocentrica l'hanno creata non solo i linguisti romani o italiani, ma anche tedeschi, slavi e americani: per tutti il latino è anzitutto una lingua italica di origine indoeuropea e tutte le lingue romanze sono anche lingue italiche, nessuna esclusa;

2) Nessun linguista di buonsenso direbbe che il friulano è la lingua dei celti modificata dal latino (corretto è invece parlare di substrato). Nel friulano ci sono pochissimi termini di derivazione celta e decine di migliaia di derivazione latina; la struttura grammaticale e sintattica del friulano è di derivazione latina e non celta, nel friulano infine (come in tutte le lingue europee non celtiche), ci sono con ogni probabilità più termini di derivazione araba che celta e non per questo viene considerata una lingua semita successivamente modificata dal latino medievale o dai sui volgari;

3) Se nel contesto di un discorso è stata da me preferita, non certo per motivi casuali, l'origine italica (non italiana) oltre che latina (ma successivamente ho parlato solo di lingue romanze, non italiche), non la si può cancellare perché è un'asserzione che risponde a verità e cancellarla viene considerato un vandalismo. Se non ho agito facendo intervenire un Amministratore è solo perché conosco e stimo l'utente anonimo che rettificava continuamente ciò che io scrivevo (anche se in un primo tempo non l'avevo riconosciuto);

5) Per evitare problemi, visto che non amo le contrapposizioni frontali e le edit-war ho lasciato correre e io stesso ho modificato il paragrafo in modo, credo, soddisfacente per tutti. Questo non vuol dire però che io non avessi ragione.

6) Sulle ultime modifiche è una scelta di chi le ha inserite sopprimerle successivamente. Faccio però notare che l'Italia non rivendicava solo la costa istriana, ma anche Trieste, la Contea di Gorizia e Gradisca (facente parte del Friuli storico) ecc. ecc.

Cordialità. --Justinianus da Perugia 14:37, 1 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Sul punto 3, è vero che tutte le lingue romanze sono anche lingue italiche, ma sarebbe come dire che, rispetto ad un brasiliano, un italiano ed un francese sono entrambi eurasiatici. Tecnicamente è corretto, ma credo suonerebbe strano a molti. Cruccone (msg) 15:01, 1 giu 2007 (CEST)[rispondi]


Lo so perfettamente che la lingua friulana non è una lingua celtica, la mia era solo una provocazione. E' però vero che il suo substrato è celtico ed è su questo substrato che poi è intervenuto il latino volgare. E nel caso del Friuli, pare inoltre difficile stabilire la provenienza geografica dei coloni romani qui stanziati. Come sai molto meglio di me, non esisteva un latino volgare, ma diversi latini volgari.

Riguardo al punto 3) resto sempre della mia idea che sia più corretto eliminare la dizione "lingue italiche" e usare la sola dizione "lingue ROMANZE". Con questa seconda dizione si intendono tutte quelle lingue il cui substrato - diversissimo da lingua a lingua - ha poi subito una romanizzazione linguistica e successivamente una loro "personale" evoluzione. Personalmente in tutti i saggi di linguistica ho sempre trovato scritto "lingue romanze" e mai "lingue italiche". Nel linguaggio giornalistico e divulgativo si usa sempre e solo la dizione "lingue romanze". Che poi a livello accademico le cose cambino può essere. Ma in wikipendia siamo su un livello divulgativo e non accademico. E se tu vai sul vocabolario della lingua italiana - Treccani - alla voce "ITALICO" trovi questa spegazione:

<< 1) dell'Italia antica. - la civiltà italica - i popoli italici - dialetti italici: quelli parlati dai vari gruppi linguistici italici, tra cui i più importanti nel 5-4 secolo a.C. erano l'osco, l'umbro e il latino, quest'ultimo poi escluso dai più moderni studi linguistici.

2) nell'uso letterario, lo stesso che ITALIANO.>>

Quindi...."ITALICO" nell'uso letterario significa "ITALIANO", e il lettore medio di wikipendia non può che interpretarlo con questo significato. Il che consiglierebbe la sua eliminazione e l'uso del "cappello" "Lingue romanze" come normalmente fanno tutti i linguisti nei loro saggi. mandi. michi. 1.6.2007


A PROPOSITO, sul vocabolario Treccani, c'è scritto: <<il latino, quest'ultimo poi escluso dai più moderni studi linguistici.>>. Dunque, almeno secondo questo vocabolario (non l'ultimo arrivato!), il latino NON E' UNA LINGUA ITALICA. Ma se le lingue romanze derivano dal latino volgare e il latino non è una lingua italica, PERCHE' le lingue romanze sono classificate tra le lingue italiche? michi. 1.6.2007


Italico e Latino[modifica wikitesto]

Scrivo con una fretta indiavolata perchè devo uscire, scusate gli errori. Rispondo ad entrambi:

1) Non ho sottomano la Treccani, ma ho davanti a me la British (un pò più moderna della Treccani e non meno prestigiosa) che uso quasi quotidianamente e che recita: Italic Languages: The italic group of languages comprises Latin, Oscan and Umbrian;

2) Cruccone hai ragione, proprio per questo ho voluto specificare che il termine italico era stato da me preferito perché rientava in un certo contesto: del resto anche Euroasiatico o caucasico (caucasian) vengono spesso utilizzati, soprattutto il secondo, negli U.S.A. nell'ambito di rilevazioni censuali o anche in altri ambiti;

3) il discorso che si faceva non rientrava nell'ambito letterario: linguisticamente italico è una cosa e italiano è un'altra;

4) Credo di aver parlato nel mio intervento precedente della correttezza del termine sostrato e di volgari al plurale, quindi sfondi una porta aperta Michi;

5) Per quanto riguarda l'uso preferente del termine neolatino o romanzo sono d'accordo con te Michi, ma ti rimando a quanto scritto a Cruccone nel punto 2.

E adesso vi lascio amici e a presto. Scusate la fretta. Cordialità.--Justinianus da Perugia 17:21, 1 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Sul punto 2: caucasico è il modo politicamente corretto di dire bianco, con il Caucaso non c'entra nulla. Cruccone (msg) 15:42, 2 giu 2007 (CEST)[rispondi]

E chi ti dice il contrario? Voglio solo dirti che normalmente il termine utilizzato per caucasico è bianco, come normalmente il termine utilizzato per gli idiomi neolatini non è quello di lingue italiche (che pure li comprendono tutti) bensì quello di lingue romanze. In determinati contesti però, può essere preferibile usare caucasico invece di bianco e lingue italiche invece di lingue romanze o entrambe le forme allo stesso tempo visto che non sono esattamente sinonimi (come lingue indoeuropee e lingue romanze, lingue germaniche e lingue scandinave ecc.ecc.). La scelta dipende da ciò che si vuole esprimere. Tutto qui. Scusa se passo ad altro, ma come hai fatto a totalizzare quasi 40.000 edits? Rimango esterrefatto...Cordialità. --Justinianus da Perugia 17:14, 2 giu 2007 (CEST)[rispondi]


Continuo comunque a rimanere della mia idea che le lingue romanze devono essere "sganciate" dalle "Lingue italiche". Le lingue romanze dovrebbero esser trattate e discusse a sè, esattamente come si fa con le lingue germaniche o slave. Mettergli il "cappello" di lingue italiche è fuorviante e soprattutto una forzatura perchè non tiene conto di due elementi fondamentali di queste lingue: il sustrato e l'evoluzione "autonoma" che poi hanno avuto a partire dall'anno mille. Due fattori fondamentali che sono alla base della loro classificazioni in "lingue romanze occidentali - centrali e orientali". Continuo a non capire perchè ci debba essere questo ASSURDO cappello di "Lingue italiche". La lingua friulana, che è quella che conosco meglio, si è "stabilizzata" intorno all'anno 1000 ma già prima, ovviamente, era parlata. La sua genesi dovrebbe essere la seguente: SUBSTRATO: il celtico delle tribù dei carni. ROMANIZZAZIONE: Arrivano i romani che "numericamente" sono e resteranno sempre inferiori ai celti/carni. Roma fa fatica a convincere popolazioni "latine" a trasferirsi ad Aquileia e per questo la provenienza dei coloni romani e quanto mai varia. Questo significa che non c'è "un" latino volgare, preciso, di Aquileia, essendo eterogea la provenienza dei coloni romani. I carni/celtici, numericamente superiori ai coloni romani, non è che "scompaiono" all'improvviso ma continuano a sopravvivere mimetizzati. Non è casuale che il Dio più adorato a Aquileia sia il dio Baleno, una divinità celtica. Sul piano linguistico è del tutto ovvio che i celti/carni mantengono, almeno in parte, la loro fonetica e lingua a lungo. Il latino aquileiese è il risultato della fusione del sustrato con i latini volgari parlati dai coloni romani. SROMANIZZAZIONE: Successivamente questa "nuova lingua" ha un suo sviluppo del tutto autonomo fortemente influenzato da altre lingue, in particolare germaniche. E dopo l'anno mille si stabilizza ed inizia ad avere anche una sua letteratura. Perchè mettere il cappello "lingua italica" alla lingua friulana? Solo perchè il latino volgare ha modificato la lingua dei celti/carni? Michi. 3.6.2007



Storia recente[modifica wikitesto]

Poichè il nome Venezia Giulia, inizia ad essere utilizzato, e solo da una ristretta cerchia di intellettuali irredentisti, solo dopo il 1915, ho fatto alcune aggiunte alla prima frase di questa sottovoce. Ricordo che durante tutta la Prima Guerra mondiale, in Italia la propaganda irredentista "parlava e scriveva" SOLO di Trieste, Gorizia e Trento e mai di Venezia Giulia. Se la mia aggiunta/modifica non piace, potete anche cancellarla. Credo sia scorretto parlare di Venezia Giulia prima del 1915. E' vero che l'Ascoli ha pubblicato il suo articolo nel 1863, ma è anche vero che questo articolo è rimasto sepolto a lungo e che solo dopo il 1915 l'irredentismo italiano ha pensato di sfruttare la proposta dell'Ascoli. Non prima. Michi.4.6.2007


Julijska Krajina[modifica wikitesto]

Julijska Krajina non è, come erroneamente si crede spesso, la traduzione slovena di Venezia Giulia. Gli sloveni osteggiavano il nuovo nome "Venezia Giulia" e crearono un nome ALTERNATIVO a questo. Un nome dove non c'era alcun riferimento a Venezia ma si faceva invece riferimento alle "Alpi Giulie", toponimo storico. Infatti manca la traduzione della parola Venezia. Non è corretto scrivere che in sloveno "Venezia Giulia" si traduce con "Julijska Krajina" perchè non corrisponde alla verità storica. Michi. 4.6.2007


Risposte[modifica wikitesto]

1) Dov'è scritto che i Celti costituivano la maggior parte della popolazione della regione?, prima di loro c'erano i paleoveneti e due o tre popolazioni di origine illirica, non celta. Non si hanno notizie di stragi o massacri di massa e con ogni probabilità parte degli autoctoni si celtizzarono come successivamente i celti (e non celti) si romanizzarono. La differenza è che la dominazione celta nella regione durò 2 secoli, mentre quella romana 6. Fai un pò tu le debite proporzioni...;

2) Le popolazioni latine non erano solo romane, ma di distinta provenienza. Non esiste una razza latina, esiste una civiltà latina. Latini divennero anche i Celti quando si romanizzarono. Virgilio era con ogni probabilità un celta romanizzato e forse Tito Livio, il più grande esaltatore di Roma e della sua storia, un paleoveneto romanizzato. È questa la grandezza della Civiltà romana o, se preferisci, latina;

3) Le popolazioni germaniche iniziarono ad incidere sulla storia d'Europa e del mondo quando si romanizzarono, cioè quando adottarono la lingua, il diritto e le istituzioni romane. Invece di sromanizzazione del Friuli, perché non parli di romanizzazione delle popolazioni germaniche (I Longobardi in primis?) o di evoluzione della lingua e della civiltà di Roma verso nuove forme sconosciute fino ad allora? Tu sai quanti termini longobardi sussistono nella lingua friulana? Un pugno. E sai quanti termini di origine latina? decine e decine di migliaia;

4) Per te è solo un caso che l'Impero degli Ottoni e degli Asburgo si chiamò Sacro Romano Impero o che l'impero di Bisanzio fu sempre chiamato dai suoi stessi abitanti Impero Romano o Impero dei romani?. Ma è mai possibile che tutti volevano essere romani per un semplice capriccio, o alla base c'erano delle ragioni molto più profonde?

5) I Romani non modificarono la lingua dei Celti, la sostiuirono con la loro adottando pochi termini della vecchia lingua delle popolazioni conquistate. Del celta e delle altre lingue preceltiche (come il paleoveneto che si parlava in tutto il Friuli centrale e meridionale) restò ben poco. Forse una traccia maggiore nella fonetica (ma la questione è controversa), per questo si parla di substrato. Il Friulano cioè non è una lingua celta modificata dal latino e che poi riprende tranquillamente il suo cammino di lingua celta. È un latino con delle reminiscenza celte, paleovenete, illiriche ecc, che segue un proprio sviluppo (non certo determinato successivamente dalla lingua dei Longobardi);

6) E che cosa ci possiamo fare se Roma si trovava in Italia e non cuore della Siberia o della Scandinavia? Se così fosse stato le lingue romanze si sarebbero chiamate siberiane o scandinave invece che italiche e probabilmente nessuno avrebbe avuto niente da ridire;

7) Sull'utilzzo tardìo de termine Venezia Giulia puoi anche avere ragione. Forse sarebbe stato più corretto inoltre chiamarla Regione Giuliana tout court;

8) Beh, non ci sarebbe niente di male a scrivere l'esatto significato del termine sloveno Julijska Krajina. Ti avverto però che quel Julijska è un chiaro riferimento a Roma, credo che questo tu lo sappia...

Cordialità. --Justinianus da Perugia 16:22, 4 giu 2007 (CEST)[rispondi]


Credo sarai d'accordo com me che il nome Julijska Krajina è la risposta delle organizzazioni slovene al nome Venezia Giulia. Julijska Krajina era un nome che risultava soddisfacente per due motivi:

1) escludeva il nome Venezia

2) in sloveno Alpi Giulie si traduce con "Julijske alpe".

La differenza tra i due nomi, "Venezia Giulia" e "Julijska Krajina", è di fondo.

mandi. Michi. 4.6.2007


Alcuni chiarimenti sul nome "Julijska krajina"[modifica wikitesto]

La denominazione "Julijska krajina" nasce nei primi anni venti nelle pagine del giornale goriziano sloveno Goriška straža come addatamento alla lingua slovena del termine italiano (e mi sembra abbastanza ovvio che la "Venezia" nel nome è stata tralasciata di proposito e sostituita con un termine più neutrale, che ha però anch'esso un certo specifico sottotono: krajina vuole dire infatti "marca", quindi "Julijska krajina" significa "Marca giuliana"). Nei anni venti si diffonde tra gli sloveni per definire la regione dal punto di vista politico-amministrativo, mentre comincia a diffondersi sempre più un'altra denominazione, anch'essa del tutto nuova, Primorska, che si riferisce all'insieme dei territori sloveni della Venezia Giulia, che prima non avevano un nome proprio. Il termine "Julijska krajina" cade in disuso già negli anni trenta: alla regione nel suo insieme ci si riferisce come "Primorska in Istra" (Litorale e Istria) o come "Istra in slovensko Primorje" (Istria e Litorale sloveno). Ritorna però dopo il 1945; infatti nel momento in cui bisogna dare un nome ai territori contesi tra Italia e Jugoslavia, gli jugoslavi propongono il termine "Julian March" in inglese ("Marche Julienne" in francese) come più "neutrale" della denominazione italiana: ma si tratta, come si vede, della traduzione del termine sloveno (a riguardo della nascita del termine "Julijska krajina": Egon Pelikan, I discorsi parlamentari dell'on. Engelbert Besednjak, Trieste 1996). LIsjak 22:25, 4 giu 2007 (CEST)[rispondi]



Alcune opinioni[modifica wikitesto]

Mi inserisco con un po’ di ritardo nella discussione che si è aperta in questi giorni. Vi propongo alcune osservazioni, che per chiarezza suddivido in base al paragrafo a cui si riferiscono.

Ti sei inserito in ritardo ma da quel che vedo hai recuperato il tempo perduto.

PARAGRAFO INTRODUTTIVO

1) All’espressione “durante la dominazione austriaca” preferirei un’espressione più neutra come “durante il periodo di appartenenza all’Impero d’Austria”.

Non l'ho trovata, forse era già stata corretta.

2) La frase “Il concetto ascoliano rimase nel cassetto fino al 1915 quanto fu riscoperto e utilizzato dall'irredentismo italiano. E' a partire da questa data che si inizia a parlare e scrivere di Venezia Giulia” mi sembra troppo perentoria. Infatti ho trovato citazioni dell’uso di questo nome da parte degli irredentisti anche prima di tale data. Per esempio nel 1907 l’irredentista Gaetano Pietra aveva scritto che:

Operata una lieve rettifica cercando di non distorcere il pensiero della Michi.

"A noi suona meglio il nome di Venezia Giulia perché ha in sé tutta l’armonia delle memorie! e noi, lo diciamo anche altrove, sentiamo tutta la tenerezza delle memorie patrie! D’altronde abbiamo anche un convincimento: L’aquila ha battuto alte le penne dalle nostre alpi al mare nostro, e tutta ancora la terra risuona della voce della grande madre latina — l’artiglio del leone ha stampato la sua impronta sul petto degli abitanti e l’anima della Dogale palpita nel cuore dei popoli! Ora di tali fatti compiuti, pur sopprimendo anche nel nome gli ultimi esteriori vestigi rimangono le profonde indelebili impressioni nelle coscienze! E noi siamo sicuri della coscienza nazionale di nostra gente per preoccuparci, come ha mostrato d’altro canto il rappresentante del governo, perché il nostro paese venga indicato, da chi proprio lo desidera, con un nome, secondo noi, meno eufonico di Venezia Giulia e sia pure non di nostra favella!”.

Bel paragrafo (soprattutto quando parla della gran madre latina). Forse lo inserirò nella mia pagina utente. Oppure vogliamo inserirlo in Venezia Giulia?

PARAGRAFO “STORIA RECENTE”

1) Justinianus, l’attuale versione della frase “Al momento del passaggio all'Italia la popolazione italianofona (integrata generalmente da tutti coloro che parlavano, accanto all'italiano, anche il veneto nelle sue varianti, e il friulano)” mi sembra accettabile.

Grazie, troppo buono.

2) Si riesce a ricostruire da dove è tratta la mappa? A memoria mi sembra che sia tratta da un’opera di Battisti del 1921, ma non ho la possibilità di controllare.

Questo neppure Lui te lo può dire: è da tempo immemorabile che si trova qui. Io però ho un Atlante d'Italia edito dalla Consociazione Turistica Italiana nel 1939 con una mappa quasi identica.

PARAGRAFO “LINGUE E DIALETTI”

1) La frase d’esordio “Lingua amministrativa e di cultura è l'italiano” potrebbe suscitare delle comprensibili reazioni. L’italiano non è, infatti, l’unica lingua di cultura né l’unica lingua amministrativa: vi sono attività culturali di tutto rispetto anche in sloveno e lo sloveno si usa anche come lingua amministrativa accanto all’italiano. In termini sociologici si potrebbe piuttosto dire che l’italiano è la lingua numericamente più diffusa e con uno status dominante.

Già provveduto a rettificare, quando hai ragione, hai ragione.

2) La frase “Famose peraltro furono le diatribe fra Trieste e la vicina Muggia” non mi soddisfa affatto perché non mi sembra essenziale in un paragrafo dedicato alle lingue e, soprattutto, perché non si capisce a che cosa faccia riferimento. Se fossero tanto famose le conosceremmo… e invece, almeno per quanto riguarda me, non è così. Suppongo che anche altri lettori di Wikipedia siano nelle mie stesse condizioni.

Le diatribe sono state soppresse dal sottoscritto, ma il tergestino e il muggesano sono rimasti nel testo, come l'amico De Jurco. Non è che vuoi togliere di mezzo anche lui?

3) Consiglio prudenza estrema sulla questione della consistenza numerica della minoranza slovena. È un argomento delicatissimo da decenni a questa parte e le stime che sono state fornite (perché non vi sono dati ufficiali) sono contraddittorie.

Approvo: il 7,1% è preceduto dal forse.

4) il fatto che le lingue di cui si parla in questo paragrafo siano diverse da quelle che compaiono nella tabella introduttiva potrebbe generare confusioni e dubbi.

A me questa tabella non piace affatto, guarda che l'ho scritto ripetutamente, ma è l'unica che abbiamo. È la stessa restata per parecchi mesi nella pagina Friuli Venezia Giulia, se rimane qui per qualche settimana finché non ne troviamo un'altra più soddisfacente non sarà la fine del mondo. Che ne pensi?

CELTI, ITALI E AFFINI

Avviso fin d’ora che, contrariamente alle mie abitudini, su questo tema mi muoverò come un elefante in un negozio di cristalleria. Spero di non offendere nessuno affermando che temo che questa discussione possa essere influenzata da preferenze ideologiche. Dopo tutto non lo dico io, ma gli accademici. È noto, infatti, che in Friuli e nella Venezia Giulia la celticità, l’italianità e la latinità sono state usate come strumenti ideologici durante gli ultimi 150 anni e, pertanto, sono cariche di significati politici che alle volte non è facile riconoscere tanto fortemente si sono incrostati ai concetti in questione. Ancora una volta (come avevo già sostenuto nella discussione relativa alla voce Friuli) ritengo che dovremmo mantenerci equidistanti nella contrapposizione tra la visione “italianista/risorgimentalista” della storia e delle lingue e la visione “friulanista/autonomista” delle stesse. Per un approfondimento su tale contrapposizione e sulle antitetiche interpretazioni date su svariate questioni (incluse quelle che sono emerse in questa pagina) vi segnalo due testi (ma ce ne sono a bizzeffe):

a) Strassoldo Raimondo, Lingua, identità, autonomia, Ricerche e riflessioni sociologiche sulla questione friulana, Campoformido (Udine), Ribis, 1996.

b) Roseano Paolo, Identità friulana. Così è e così l’hanno prodotta i miti, i parroci, le élite locali, Isig, Gorizia, 1999.

Venendo ora a quanto emerso finora nella discussione, vorrei limitarmi a dire che:

1) Nonostante sia indubbia la rilevanza del sostrato celtico (quello venetico si manifesta –forse e limitatamente- nella toponomastica, quello illirico non è stato messo in evidenza da nessuno, che io sappia) il friulano non è una lingua celtica, ma una lingua neolatina con sostrato celtico e importanti influenze posteriori longobarde. Non c’è un solo linguista che abbia sostenuto che il friulano è una lingua celtica.

Concordo con te quasi in pieno: solo sostituirei le importanti influenze longobarde con: alcune influenze longobarde. Tu sai, dentro di te, che ho ragione...

2) Sto facendo un dottorato in linguistica non ho mai sentito applicare l’aggettivo “italiche” alle lingue neolatine, sebbene in linea del tutto teorica sia possibile farlo. Per fare un paragone un po’ forte, sarebbe come voler etichettare come “australopitechi” gli homo sapiens perché derivano da una specie (estinta) di quei primati.

Mi è arduo crederti, basta prendere in mano una qualsiasi enciclopedia (British, Larousse, Salvat, ecc.) per rendersi conto della situazione: il latino è una lingua italica, anzi ti dirò che proprio negli ultimi decenni è invalso l'uso di raggruppare le lingue romanze nella grande famiglia italica e questa, a sua volta, in quella, ancor più ampia, indoeuropea. La Treccani non segue questo criterio perchè è stata concepita 70 anni fa nelle sue linee di fondo ed è così romanocentrica che probabilmente non può concepire che la lingua di Roma fosse affratellata con gli idiomi di quei grezzoni di sanniti, equi, volsci ecc. Il problema, adesso, non si pone, perchè da qualche giorno, nel testo, il termine italico non appare più.

Cordialità! Mj6s 01:45, 5 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Mandi! Justinianus.

Grazie Mj6s del tuo intervento che mi sembra equilibrato. Preciso che non ho mai affermato che la lingua friulana è una lingua celtica. Prova a rileggere quello che scritto. Quando l'ho fatto era una chiara provocazione e l'ho anche detto. Ho sempre scritto e affermato che il sostrato del friulano è la lingua dei celti. Null'altro. La lingua friulana è una lingua romanza, ossia neolatina.

Ho sostenuto con forza, questo si, che non era opportuno chiamare "italiche" le lingue romanze e che in tutti i saggi di linguistica che ho letto non ho mai trovato questo aggettivo riferito a queste lingue. E mi sembra che tu mi dia ragione su questo punto. Infatti scrivi: <<Sto facendo un dottorato in linguistica non ho mai sentito applicare l’aggettivo “italiche” alle lingue neolatine, sebbene in linea del tutto teorica sia possibile farlo. Per fare un paragone un po’ forte, sarebbe come voler etichettare come “australopitechi” gli homo sapiens perché derivano da una specie (estinta) di quei primati.>>. Non lo so perchè Justinianus si ostini a voler chiamare "lingue italiche", le lingue romanze. Sono andata alla voce "lingue romanze" e ho letto tutta la "discussione". Molte le proteste per l'uso di questo aggettivo (lingue italiche) che evidentemente non incontra i favori dei più. E a ragione, ribadisco.

Ma procediamo con ordine:

PARAGRAFO INTRODUTTIVO

Punto 1) O.K - scorretto e in linea con il nazionalisno italiano scrivere "dominazione". Mi sta bene la tua proposta.

Punto 2) E' vero che qualcuno ha parlato e scritto di Venezia Giulia prima del 1915, ma sono interventi del tutto sporadici e per questo non li ho considerato. E' alla fine della prima guerra mondiale che nasce la necessità - per l'Italia ovviamente! - di dare un nome a questi nuovi territori conquistati con la vittoria dopo una guerra e ovviamente questo nome "deve" rispondere alle esigenze del nazionalismo italiano. E il nome "Venezia Giulia" è perfetto.


PARAGRAFO LINGUE E DIALETTI

Sono d'accordo com Msj6 su tutti e tre i punti.

CELTI, ITALI E AFFINI

Ripeto ancora che non ho mai affermato che la lingua friulana è una lingua celtica. Sarei folle se lo sostenessi. Era solo una provocazione e l'ho anche scritto. Vedi quanto ho già scritto in premessa a questo mio intervento.

Relativamente al libro che tu consigli:

b) Roseano Paolo, Identità friulana. Così è e così l’hanno prodotta i miti, i parroci, le élite locali, Isig, Gorizia, 1999.

l'ho letto e l'ho trovato molto di parte. Ogni comunità etnica, NESSUNA ESCLUSA, si costruisce "anche" sui miti. Perchè solo i miti friulani devono essere "derisi", come fa questo libro? Vogliamo parlare dei miti del nazionalismo italiano?

mandi. Michi 5.6.2007


Michi, vedo che siamo d'accordo praticamente su tutto. Se anche gli altri utenti sno d'accodo, si potrà procedere a modificare il testo nei punti segnalati. Per quanto riguarda il libro Identità friulana, non mi sembra affatto che "derida" i miti né dei friulani né degli italiani. Si limita a descrivere quali sono le interpretazioni della storia date dalle due correnti di pensiero politicamente in competizione tra loro, soffermandosi su quella friulana perché l'altra è già stata analizzata da altri autori (se vuoi te ne segnalo). Certo, per chi è e si sente friulano dà un po' fastidio leggere che certi eventi storici sono definiti dei "miti", ma è un termine sociologico che non ha nulla di spregiativo (leggiti anch la parte teorica che viene prima di quella di descrizione dei "miti" del friulanismo). Comunque, se l'autore in questione fosse di parte, sarebbe di parte friulana, visto che ha scritto anche la grammatica friulana su cui hai studiato nei corsi della Filologica :-) Se non hai letto il libro di Strassoldo, invece, te lo consiglio vivamente perchè è un classico. È una collezione di saggi sulla questione friulana. In uno di questi (a memoria non ricordo quale, scusa) si descrive, con parole diverse ma con lo stesso significato, il complesso dei "miti" del friulanismo e di quelli del nazionalismo italiano. Prima di affrontare la lettura di questo libro, è bene sapere che anche Strassoldo non può essere accusato di antrifriulanità, anzi! Mandi e ogni ben! Mj6s 21:21, 5 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Amico Mj6s, ho risposto in corsivo alle tue domande scrivendo immediatamente sotto di esse. Non ho scritto alla Michi perché non mi sembrava corretto inserirmi nel suo messaggio diretto a te: Cosa ne sarebbe infatti venuto fuori? Mandi. Cordialità. --Justinianus da Perugia 21:55, 5 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Giusto per continuare...[modifica wikitesto]

1) Justinianus, sentiti libero di usare la citazione che ho riportato nella tua pagina utente, se lo desideri. Non credo, invece, che sia opportuno citarla nella pagina sulla Venezia Giulia perché è molto NPVO, in quanto rappresenta solo uno dei punti di vista che circolavano all'epoca. Al limite, per par condicio, la si potrebbe riportare assieme a una citazione di segno opposto. In effetti il discorso di Gaetano Pietra era una risposta a quello del rappresentante del governo austriaco a Gorizia, il conte Attems, che nel 1907 negava recisamente l’esistenza di una Regione Giulia:

“Finalmente non posso fare a meno di contestare la legalità della denominazione di Regione Giulia ai nostri paesi, denominazione inammissibile poiché la Contea Principesca di Gorizia–Gradisca con il Margraviato d’Istria e con la città immediata di Trieste costituiscono il Litorale ma non la Regione Giulia”.

Non penserai che stessi parlando sul serio. Però se anche avessi avuto voglia di inserirla nella pagina, con la frase del conte Attems tu me l'hai fatta passare...

2) Il “mi sembra accettabile” non significava “mi sembra di qualità passabile” ma “mi sembra che possa essere accettato da tutti in quanto neutrale.

Grazie ancora.

3)Non ho nulla contro l’amico De Jurco :-)

Mi fa piacere, altrimenti sarei stato costretto a farlo tornare a Muggia da dove l'ho prelevato...

4) Non mi ero accorto che ti fossi già lamentato della tabella. Purtroppo quando si ha poco tempo alcuni dettagli sfuggono. Ne sa qualcosa Michi che ha dovuto perdere del tempo prezioso per ripetermi delle cose che aveva già precisato in precedenza. Chiedo venia ad entrambi.

Non ti preoccupare, io mi lamento di tutto e sembro una persona più polemica di quanto effettivamente sia nella realtà. Come puoi ricordare tutte le mie lamentele su "Celti", "Longobardi", "Veneti", "Lingue italiche", "Lingue romanze", "Lingue non romanze", "Tabelle demografiche" e "Dati statistici"? Impossibile. Pertanto non devi assolutamente chiedere venia.

5) Riguardo al peso delle influenze longobarde, ne possiamo discutere. A livello lessicale, il superstrato longobardo ha avuto la sua importanza, tuttavia –secondo alcuni- sarebbe a livello fonetico che ha lasciato la maggiore eredità: vi è un’ipotesi secondo cui il sistema vocalico del friulano (catatterizzato dalla contrapposizione tra brevi e lunghe) sarebbe il risultato dell’evoluzione di un sistema di dittonghi sorti per influenza del longobardo. Relata referro.

Quanto mi scrivi rafforza la mia convinzione che ti ho espresso ieri e cioè che neppure tu sei troppo convinto di queste "importanti influenze longobarde sulla lingua friulana". Quel relata refero finale è indicativo. Di linguisti eccentrici è piena l'Italia e il Mondo.

6) Riguardo alle lingue italiche, non mi sono spiegato bene. È scontato che il latino sia una lingua italica e mi sorprende che la Treccani non lo specifichi. Quello che volevo dire è che le lingue derivate dal latino non vengono chiamate italiche, ma neolatine o romanze. Nessuno –che io sappia, ovviamente- ha mai etichettato il francese, ma neppure l’italiano, come “lingua italica”.

Come sarebbe a dire che nessuno che tu sappia ha mai etichettato le lingue romanze come lingua italiche? Possibile che non ti è mai capitato di dare un'occhiata in wikipedia alla voceLingua friulana? Ti posso assicurare che la pagina non è stata scritta da me...Ma poi scusa, perché poi dà tanto fastidio (non a te voglio sperare) questa famiglia di "lingue italiche"? Credo dovrebbe essere motivo di orgoglio per un italiano, non di vergogna.

7) Un’ultima nota per Michi prima di andare a dormire. Se vuoi farti un’idea diretta (e senza passare per la lettura delle due opere di cui abbiamo parlato) della differenza tra l’approccio “friulanista” e quello “nazionalista italiano” ai temi della storia del Friuli e della lingua friulana, puoi divertirti ad andare in biblioteca a cercare queste opere (alcune, indubbiamente, le conosci già bene).

Come esempi di interpretazione in chiave nazionalista italiana della storia friulana:

di Manzano F. (1876), Compendio di storia friulana, Udine, Tipografia di Gio. Batt. Doretti e Soci.
Leicht P. S. (1896), Il Friuli e l’Impero, Pagine Friulane, a. IX, n. 4, pp. 51-55.
Lenoci A. (1996), Storia del Friuli dall’Unità d’Italia, Tolmezzo, Editoriale Alpe Adria.
Antonini P. (1873), Del Friuli ed in particolare dei trattati da cui ebbe origine la dualità politica di questa regione, Venezia, Naratovich.
Bini G. (1998), Il Risorgimento, l'Indipendenza e l'unità d’Italia nei nomi delle persone di Bertiolo, Pocenia e Palazzolo, La Bassa, 36.
La storie dal Friul (I), Ce fastu?, a. III (1927), n. 7-8, pp. 2-4.
La storie dal Friul (II), Ce fastu?, a. III (1927), n. 9-10, pp. 2-4.
La storie dal Friul (III), Ce fastu?, a. III (1927), n. 11-12, pp. 9-10.
La storie dal Friul (IV), Ce fastu?, a. IV (1928), n. 3, pp. 42-43.
Lodatti E. (1992), Gorizia nel Risorgimento italiano (1840-1866), Vol. I, Gorizia, Aretusa.
Lodatti E. (1993), Gorizia italiana e gli slavi del Sud. Storia e cultura fino al 1918, Gorizia, Aretusa.
Mor C.G. (1978), Il pericolo di provincializzare la storia friulana: “Cuintri storie dal Friûl” di Giuseppe Marchetti e Francesco Placereani, Ce fastu?, a. 54, pp. 5-24.

Come esempi di interpretazione in chiave friulanista della storia friulana:
Pieri Pičul (Londero P.) (1974), Storie dal Popul Furlan, Reane dal Rojal, Tipografie di Vigj Cjandet.
Marchet J. C. Placerean (1977), Cuintristorie dal Friûl fin tal dì di vué, Reane dal Rojâl (Ud), Cjandet.
Bole Papâl "Injuncta nobis" di Benedet XIV dal 1751, vadì cemût che si son inludûz di butâ jù la Glesie di Aquilèe, [Reane dal Rojâl (Ud)], Clape culturâl "Cjargnei cence dius", 1976.
Cavallo Z., A. Cescje, P. C. Begot (1980), La nazione Friuli. Una interpretazione di parte della storia politica culturale e ideologica del Friuli attuale, Udine, Centro Editoriale Friulano, 2 voll.
Ellero G. (1984), Storia del Friuli, Udine, Edizioni Ribis.
Placereani pre C. (1990), La Nestre Storie. La nostra Storia: Una interpretazione della soria del Friuli. Unsere Geschichte: Eine Interpretation der Geschichte Friauls. Our History: One historical interpretation of Friuli, s.l., Associazione Storie dai Longobars.

Come esempi di interpretazione in chiave friulanista della lingua friulana (mi dispiace di averne trovato solo uno, se ti interessa ne posso cercare altri... ma non stasera...):

Marchet J, (1991), Par une koinè furlane, Sot la Nape, 2, pp. 67-70.

Come esempi di interpretazione in chiave nazionalista italiana della lingua friulana:
Battisti C. (1937), Storia della “questione ladina”, Firenze, Felice Le Monnier Editore.
di Manzano F. (1894), Cenni storici sui confini del Friuli e la sua nazionalità, Pagine Friulane, a. VII, n. 3, pp. 42-43.
Latini F. (1946), Italianità della Venezia Giulia con particolare riguardo al ‘700 nella città di Gorizia e suo territorio, Udine, Arti Grafiche Friulane.
Leicht M. (1892), Il dialetto Friulano nella Storia Friulana, Pagine Friulane, a. IV, n. 11, pp. 177-178.
Bonini P. (1888), Dialetto e lingua, Pagine Friulane, a. I, n. 6, pp. 81-82.
Carletti E. (1921), Siamo o non siamo italiani?, Il Friuli. Quotidiano dei popolari friulani, 13.11.1921.
Chiurlo B. (1922), Manifesti austriaci in friulano durante l’occupazione nemica, Rivista della S.F.F. G. Ascoli, 2, pp. 64-69.
Il dialetto nelle lotte politiche e nazionali, Pagine Friulane, a. X (1897), n. 1, p. I.
Suzzi C. (1878), Lu çhiant de razze latine, Il Friul a Montpellier, Udine, Tip. dell’Esaminator.
Suzzi C. (1928), Lu ciant de razze latine, Ce fastu?, a. IV, n. 2, pp. 21-23.
Suzzi C. (1928a), Lu ciant de razze latine, Ce fastu?, a. IV, n. 3, pp. 38-39.

Naturalmente il punto di vista del friulanismo e quello del nazionalismo italiano non sono gli unici che si registrano su questi temi. Esisteva anche un punto di vista che rispecchiava gli interessi politici della classe dominante dell’impero austriaco. Di questa maniere di guardare al Friuli, alla sua Storia ed alla sua lingua ho pochi esempi:
von Czoernig C. (1861), Statistisches Hanbüchelein, Wien.
von Czoernig C. (1873), Das Land Görz und Gradisca (mit Enschcluss von Aquileia) geographisch-statistisch-historisch dargestellt, Wien, Wilhelm Braumüller k. k. Hof- und Universitätsbuchhändler.
von Czoernig C. (1878), Die Stadt der Gallier bei Aquileia, in: Mittheilungen der K. K. Geographisches Gesellschaft in Wien.
von Czoernig C. (1885), Die alten Völker Oberitaliens, Wien.

Ci sono poi alcuni testi neutrali e interessanti che descrivono le dinamiche e le ideologie degli opposti nazionalismi (soprattutto quello italiano) nella zona di confine (Friuli e Venezia Giulia):

Nazionalismo e neofascismo nella lotta politica al confine orientale, Trieste, Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione del Friuli – Venezia Giulia, 1977.
Caputo C. (1994), Il Movimento Friuli: un caso di politica etnica, Tesi di laurea in Scienza della Politica, Università di Trieste, Facoltà di Scienze Politiche, A.A. 1993-1994).
Corni G. (2000), Storia della società friulana 1914-1925, in: Corni G. (cur.), Il Friuli storia e società. 1914-1925. La crisi dello Stato liberale, Udine, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, pp. 1- 122.
Di Giusto S. (1997), L’autonomismo friulano 1945-1964, in: Friuli e Venezia Giulia. Storia del ‘900, Libreria editrice Goriziana, Gorizia, pp. 453-464.
Duranti M. (1987), Gorizia tra autonomismo e antiautonomismo, in: Agnelli A., S. Bartole (cur.) , La Regione Friuli – Venezia Giulia. Profilo storico-giuridico tracciato in occasione del 20°
Fabbro M. (1974), Fascismo e lotta politica in Friuli (1920-1926), Venezia, Marsilio.
Filipuzzi A. (1971), Luoghi comuni nella storia del Risorgimento italiano, Memorie Storiche Forogiuliesi, LI.
Filipuzzi A. (1978), Il periodo risorgimentale, in: Enciclopedia monografica del Friuli-Venezia Giulia, vol. 3, parte 1, Udine, Istituto per l’Enciclopedia del Friuli-Venezia Giulia, pp. 277-298.
Francescato G., F. Salimbeni (1976), Storia, lingua e società in Friuli, Udine, Casamassima.
Leonarduzzi A. (1990), Il fascismo locale in Friuli: problemi e prospettive, in: Ganapini L. (cur.) (1990), La storiografia sul fascismo locale nell’Italia nordorientale, Udine, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, pp. 25-56.
Mattiussi D. (1997), Il Partito Nazionale Fascista, in: Friuli e Venezia Giulia. Storia del ‘900, Libreria editrice Goriziana, Gorizia, pp. 259-272.
Peri V. (1986), Note sulla formazione dell'identità culturale friulana, Studi Goriziani, n. 63, Gorizia.
Preziosi A. M. (1987), Udine e il Friuli dal tramonto dell’Italia liberale all’avvento del fascismo: le aspirazioni autonomistiche di Girardini, Pisenti e Spezzetti, in: Agnelli A., S. Bartole (cur.) , La Regione Friuli – Venezia Giulia. Profilo storico-giuridico tracciato in occasione del 20° anniversario dell’istituzione della Regione, Il Mulino, Bologna, pp. 105-141.
Strassoldo R., B. Cattarinussi (1978), Friuli, la prova del terremoto, Milano, Franco Angeli Editore.
Ulliana F. (1982), Tornare con la gente, Clero e identità friulana, Udine, Cooperativa Editoriale Il Campo.
Vinci A. M. (1991), Immagini della provincia fascista. Culto e reinvenzione della tradizioni popolari in Friuli, Italia Contemporanea, 184, pp. 419-441.
Vinci A. M. (1997), Il fascismo e la società locale, in: Friuli e Venezia Giulia. Storia del ‘900, Libreria editrice Goriziana, Gorizia, pp. 221-258.

A margine, ti segnalo anche un’opera che, secondo me, non è oggettiva, anzi, ha una vena polemica che lo rende poco attendibile (par fâle curte e dîle dute: al fâs vignî i sgrisui):
Maniacco T. (1995), L'ideologia friulana. Critica dell'immaginario collettivo, Udine, Edizioni Kappa Vu.

Adesso auguro buona notte, chiedo scusa per gli errori di ortografia e mi auguro di poter tornare presto su questi schermi :-) Mj6s 03:11, 6 giu 2007 (CEST)[rispondi]


Mj6s Grazie della ricca bibliografia che mi segnali, ne farò tesoro (O ai ce lei par dut l'an! ). Ti faccio una domanda: <<Come si fa a chiedere la variazione della tabella che mette come cappello alle lingue romanze (o neolatine se preferisci) il termine "lingue italiche"?>>. Io ho sempre trovato le lingue italiche trattate per conto loro senza alcuna successiva sotto classificazione comprendente anche le lingue romanze. E questo mi sembra il criterio più corretto da seguire anche in Wikipendia. Chi ha scelto questa tabella così, secondo le mie conoscenze ovviamente, assurda e pochissima usata ( io l'ho trovata per la PRIMA VOLTA solo su Wikipendia...) ? - maman . michi 6.6.2007


Non so come si faccia a chiedere la variazione della tabella. Magari prova a guardare la pagina del progetto lingue. In ogni caso la tabella è solo una semplificazione della classificazione filogenetica delle lingue (che, sebbene sia un po' démodée, è ma ancora in uso. Oggi si preferiscono altri criteri di classificazine delle lingue. Infatti, se fai caso, nelle tabelle in questione si dice se è una lingua SVO, SOV ecc., oppure se è flessiva/agglutinante/isolante...). In ogni caso per poter cambiare la tabella bisognerebbe cambiare, a monte, la classificazione filogenetica, il che non mi sembra possibile :-) Secondo l'approccio filogenetico, è verissimo che l'italiano deriva da una lingua italica (quindi la tabella è corretta), ma nessuno in un saggio di linguistica direbbe che l'italiano è una lingua italica. Non che sia sbagliato sostenerlo in termini filogenetici, ma semplicemente non lo si dice. Non è né colpa né merito nostro se certe etichette si usano o non si usano. Maman Mj6s 13:04, 6 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Amic meu, per il momento rispondo alla tua di oggi con lo stesso procedimento di ieri. Ogni tua domanda, o considerazione, o riflessione, trova la mia risposta in corsivo subito dopo. Più tardi ti scriverò due righe sulla pagina discussioni utente Cordialità. --Justinianus da Perugia 13:24, 6 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Lingue italiche[modifica wikitesto]

A proposito, mi sono andato a rivedere Langue française sulla Wikipedia francese, ed anche lì le lingue romanze sono classificate nella famiglia delle lingue italiche. Come mai? Chi sà darmi una risposta? Cordialità. --Justinianus da Perugia 13:37, 6 giu 2007 (CEST)[rispondi]


Rimane sempre il fatto che, come scrive anche Mj6s << nessuno in un saggio di linguistica direbbe che l'italiano è una lingua italica. Non che sia sbagliato sostenerlo in termini filogenetici, ma semplicemente non lo si dice.>>, questo è un criterio MAI seguito nei saggi di linguistica. Come mai? Perchè si DEVE seguire un criterio filogenetico e non quello seguito dai linguisti nei loro saggi divulgativi? Michi 6.6.2007


Per Michi

Guarda che proprio qui di fronte a me ho il Manual de Filologia Hispanica di G.Rohlfs che ribadisce l'italicità delle lingue romanze. Qui cominciano ad essere troppi i visionari, da me ai redattori (francesi, non solo italiani) di wikipedia, da un noto linguista tedesco alla British... Insomma, se da più parti si ribadisce l'italicità (nota bene: non l'italianità) delle lingue romanze, dov'è il dramma? Oppure dobbiamo offenderci per questo?


Non è un problema di "offendersi". E' che Wikipendia è divulgativa e non una accademia di filologi. Il manuale di cui scrivi infatti si intitola "Manual de Filologia Hispanica". E in libreria, noi comuni mortali, comperiamo libri di saggistica (linguistica) e non testi di filologia da super-addetti ai lavori. Se normalmente, salvo un ristretto mondo accademico, le lingue romanze non vengono mai considerate lingue italiche, perchè non adottare in Wikipendia questo criterio maggioritario? michi. 6.6.2007


Friuli e Venezia Giulia[modifica wikitesto]

Per Michi e Mj6s

Credo che adesso dobbiamo assolutamente occuparci della voce Friuli se vogliamo presentarla in vetrina. Poi penseremo alla Venezia Giulia. Io vi dico subito che tanto mi sembra ben redatta la voce sul Friuli tanto mi sembra monca e poco convincente la voce Venezia Giulia e ve ne spiego i motivi:

1) si fa una continua confusione fra Regione storica (quella, per intenderci, entro i confini del 1919-1943) e quella attuale (Provincia di Trieste);

2) se consideriamo la Regione storica dovremmo prendere in esame anche la Provincia di Gorizia, avvertendo con chiarezza il lettore che tutta la provincia, o parte di essa, faceva anche parte del Friuli storico;

3) se consideriamo la Regione storica dovremmo prendere in esame anche parte della Carniola e del Carso interno non italiano e parlare della Venezia Giulia slovena e di tutto il complesso e tormentato rapporto fra slavi e autorità italiane a Tolmino, a Sesana o a Monte Nevoso. Dovremmo parlare dell'economia e della geografia dell'Alto Isonzo o del goriziano orientale;

4) se consideriamo la Regione storica dovremmo anche parlare di Capodistria, di Parenzo, di Rovigno e di Pola. Della profonda e anche particolare italianità di quelle terre cui faceva riscontro la slavità dell'entroterra. Dovremmo parlare anche della concezione italiana, che vedeva la campagna come un'appendice del mondo urbano italianofono, in contapposizione alla concezione slava che invece poneva al centro il mondo rurale;

5) se non consideriamo la Regione storica è inutile dedicare una pagina alla Venezia Giulia, basta ampliare quella relativa alla Provincia di Trieste.

Insomma a me sembra una voce ambigua e senz'anima. L'unica parte che può destare interesse e partecipazione, grazie al tergestino, al muggesano, a de Jurco, ai Veneti, ai Veneto-coloniali, agli Sloveni e ai Friuliani, è quella relativa alle lingue, che però è sovradimensionata rispetto agli altri paragrafi della pagina. Cordialità. --Justinianus da Perugia 16:51, 6 giu 2007 (CEST)[rispondi]


Per Justinianus , ti preciso la mia opinione:

1) la Venezia Giulia "non è una regione storica", non le è mai stata. Non ha mai avuto confini geografici, non una lingua predominante (l'italiano era solo una lingua imposta a tutti) e, soprattutto, sommava territori dalla storia molto diversa.

2) E' solo un "nome" utilizzato dal nazionalismo italiano in maniera strumentale e che ha trovato un utilizzo massiccio soprattutto durante il ventennio fascista.

3) Nel 1946 il nome "Venezia Giulia" è stato aggiunto al nome storico Friuli come "segnale politico" che l'Italia non intendeva rinunciare ai territori conquistati con la prima guerra mondiale.

La caratteristica più importante del nome "Venezia Giulia", e lo stesso Ascoli suggerisce questo nome proprio per questo, è la AMBIGUITA' . L'Ascoli, nel suo articolo del 1863, definisce questo nome "preziosa ambiguità" e tale è infatti rimasto.

In realtà quando si parla di Venezia Giulia, non si fa la storia di una regione ma "la storia di un nome" e del suo utilizzo nel "breve periodo" che va dal 1918 al 1946 (solo 28 anni!).

Cos'è oggi la Venezia Giulia? Secondo me è solo un ricordo di qualcosa che non esiste più e che è esistita, con incerti confini, solo per 28 anni. Troppo pochi per chiamarla "regione storica" .

Sul piano geografico oggi normalmente si identifica con la sola Provincia di Trieste. Poi, secondo il principio della "preziosa ambiguità", ognuno può dire tutto e il contrario di tutto. Questa è ovviamente la mia opinione. Mandi. Michi 6.6.2007


E come si poteva sviluppare la voce con queste idee e con questo entusiasmo? --Justinianus da Perugia 21:54, 6 giu 2007 (CEST)[rispondi]


Per Justinianus e Mj6s

Justinianus , cosa centra l'entusiamo? La storia non si inventa. Si racconta solamente. Sviluppare questa voce significa raccontare la storia di un nome (Venezia Giulia) e di una entità politica esistita dal 1920 al 1943 e definitivamente scomparsa con il Memorandun di Londra. Secondo te, dovremmo inventare una "regione storica" che non è mai esistita? Cosa significa "storica" ? Solo 23 anni, di cui 18 sotto il fascismo, sono sufficenti per poter usare l'aggettivo "storica"?

Mj6s, cosa ne pensi? A me sembra che la voce "Venezia Giulia" sia stata sviluppata in maniera molto equilibrata e distaccata. - Michi. 7.6.2007


Per Justinianus e Mj6s

Ho riletto quanto è stato scritto nella voce "Venezia Giulia". Riconfermo la mia opinione che è stata sviluppata in maniera equilibrata e soprattutto rispettosa della verità storica. Far credere al lettore che la "Venezia Giulia" è una "regione storica" significa deformare la realtà storica e imbrogliare chi ci legge. Personalmente non ci sto. Questo si chiama revisionismo storico. Questo "nome" ha una storia che merita essere fatta conoscere al lettore: e questo viene fatto nella voce. Ha un suo "utilizzo", con tutti i conflitti che ne sono nati, che deve essere raccontato con distacco: e questo viene fatto nella voce. C'è un presente del nome Venezia Giulia: e anche questo viene scritto e credo in maniera sufficentemente corretta.

Dovremmo forse raccontare la storia della Venezia Giulia partendo dai castellieri del Carso, quando è noto che questo nome è stato proposto solo nel 1863 ed entrato in uso solo dopo la prima guerra mondiale?

Wikipendia non è un sito internet delle associazioni degli ultranazionalisti italiani. michi. 7.6.2007


Regioni storiche ed altro[modifica wikitesto]

Premessa: Wikipedia non è sicuramente un sito internet per gli ultranazionalisti italiani ma neppure per gli ultranazionalisti di altro segno e colore. Nessuno ha parlato di offesa alla verità storica, ho semplicemente manifestato la convinzione che la voce è monca e poco convincente. E lo è. Per quanto riguarda la Regione storica:

1) Credo di essere stato abbastanza chiaro, parlando di Venezia Giulia storica ho parlato di un'entità circoscritta nel tempo e nello spazio, ma non certo inventata. Molte regioni europee sono frutto di accorpamenti fra entità storicamente e culturalmente diverse ma non per questo inventate: basti prendere il Languedoc-Rouissillon in Francia, le Marche e il Lazio (com'è nella sua conformazione attuale), in Italia ecc. Altre ancora hanno avuto una vita legata a un determinato periodo storico, come la macroregione dell'Africa Orientale Italiana, ma sono esistite, non sono certo il parto della fantasia di qualche squilibrato. Se non vogliamo chiamarle regioni storiche, chiamiamole in altro modo, la realtà non cambia. Angelo del Boca ha speso molti anni della sua vita per scrivere la sua monumentale Storia dell'Africa Orientale Italiana, entità che seppure iniziò a conformarsi nel 1890, con la costituzione in colonia dell'Eritrea, acquistò il suo assetto definitivo solo nel 1936, con l'annessione dell'Etiopia che ne costituiva la parte più estesa e popolata. Alla fine del 1941 l'A.O.I. non esisteva più, ma, attualmente, tutti la considerano una regione (o macroregione) storica;

2) Non è questo il caso della Venezia Giulia, che, seppure in forma ridotta, continua a vivere ancora al giorno d'oggi. Il legislatore italiano non fascista, che subito dopo la II guerra mondiale, volle continuare a chiamare ciò che rimaneva di questo organismo Venezia Giulia non aveva certo l'intenzione di perpetrare un mito del ventennio. Semplicemente non voleva cancellare con un colpo di spugna il secolare legame, anzi, per alcune terre, il millenario legame che le univa e le unisce tuttora all'Italia e a Roma. Dietro questo nome proposto a suo tempo dall'Ascoli ci sono delle città, delle campagne, delle persone che nascono, vivono e muoiono, non c'è il niente.

Ognuno è libero di avere le proprie idee, ma ritengo che per lavorare a un progetto comune, anche se piccolo (e una voce di wikipedia può essere considerato tale), bisogna almeno crederci, perché se già si inizia col dire che il soggetto di una determinata pagina non esiste o è un semplice nome, allora non ha alcun senso partecipare alla redazione dell'articolo. Sarebbe molto più logico astenersi.

Quando le cose si fanno con convinzione hanno un esito felice (vedi la voce Friuli) quando si fanno tanto per fare o, peggio ancora, per ostacolare altri utenti armati di buona volontà, i risultati sono quelli che sono (credo oltretutto che la voce fosse più valida nella formulazione originaria dei suoi autori). Ovviamente sto parlando in generale, senza riferimenti ad utenti che, pur avendo talvolta manifestato il proprio scetticismo sulla pagina, hanno dato degli apporti validi allo sviluppo del paragrafo relativo alle Lingue (Michi), o, con i loro consigli (Mj6s), hanno contribuito a sanare alcune anomalie. Cordialità. --Justinianus da Perugia 10:10, 7 giu 2007 (CEST)[rispondi]


Per Justinianus.

1) certo che la Venezia Giulia è esistita ma è eccessivo chiamarla "regione storica". Regione storica sarà il Friuli con i suoi 15 secoli di storia unitaria, non certamente una realtà politica come la Venezia Giulia che ha avuto una vita di soli 23 anni (dal 1920 al 1943).

2) non credi sia molto interessante raccontare come è nato il nome "Venezia Giulia"? Dietro questo nome c'è la storia di una regione che "di fatto" ora non esiste più.

3) E' vero che al nome Friuli, nel 1946, è stato aggiunto il nome Venezia Giulia, ma è anche vero che questo aveva un chiaro significato politico e i destinatari erano coloro che a livello internazionale dovevano fissare i confini tra l'Italia e l'allora Jugoslavia.

Comunque non sono ultranazionalista, dall'altra parte, ma credo che si debba sempre cercare di essere il più possibile distaccati quando si scrive di storia. Soprattutto quando, come nel caso della Venezia Giulia, ci sono ancora molti "nervi" scoperti. mandi Michi. 7.6.2007


Regioni Storiche ed altro II[modifica wikitesto]

1) Nella vita tutto è relativo, per un greco o un romano regioni storiche sono quelle che hanno almeno venti o venticinque secoli di storia, per un africano, un secolo e forse meno. Ricordo le parole di Lettow-Vorbeck che negli anni '20 parlava del Tanganica (o Tanganika, l'odierna Tanzania) come di una regione storicamente tedesca ( e lo era stata, ufficialmente, solo fra il 1891 e il 1918). Possiamo anche non utilizzare il termine di regione storica per la Venezia Giulia, ma la sostanza non cambia;

2) raccontare la storia di un nome è sempre interessante, raccontare la storia di cosa c'è dietro lo è ancor di più, anche se poi vi si trovano solo miti, speranze, ideali. Non sei stata del resto tu a scrivere (qualche messaggio più sopra) che: ogni comunità etnica nessuna esclusa, si costruisce anche sui miti?;

3) Nel 1946 quello che si cercò di fare era conservare ciò che ci spettava (Istria italiana in particolare) restituendo nel contempo ciò che non era nostro (Carniola, entroterra carsico, ecc.). Purtroppo non ci siamo riusciti, con o senza l'utilizzo del nome Venezia Giulia nelle trattative di pace. Come disse il grande Biagio Marin a Claudio Magris in una delle sue conversazioni col grande germanista: se lo Spirito del Mondo ha deciso di cancellare la millenaria impronta veneta dal mondo adriatico orientale, chinerò la testa e dirò: "Fiat voluntas tua, ma poi per conto mio aggiungerò: Porco..." e seguiva la classica bestemmia (Claudio Magris, Microcosmi pag.69, Garzanti, Milano ediz. 1998);

4) Non ti ho mai accusata di ultranazionalismo, però allo stesso tempo non posso neppure dire che tu sia così distaccata (ma forse non lo sono neppure io, anche se cerco di esserlo). I nervi scoperti ci sono ed io ne so qualcosa: una parte della mia famiglia è originaria di qui.

P.S. Tornando su quanto ho scritto questa mattina sulla Venezia Giulia, vorrei aggiungere che, ovviamente, né gli apporti della Michi si limitano al paragrafo relativo alle lingue, né quelli di Mj6s ai soli consigli (preziosi) per sanare alcune anomalie. Non ho nominato Gian77 che pure ha lavorato alla voce e lo faccio adesso (il sottoscritto ha solo fornito qualche modesto contributo). Cordialità. --Justinianus da Perugia 16:03, 7 giu 2007 (CEST)[rispondi]


Justinianus - scrivi: "I nervi scoperti ci sono ed io ne so qualcosa: una parte della mia famiglia è originaria di qui.".

Lo avevo già capito senza che lo precisassi. E non solo da come difendevi Trieste. Conosco dall'interno e molto bene il mondo degli esuli istriani. Ho anch'io parenti stretti nati a Capodistria. Mi aspettavo che qualcuno del mondo degli esuli si lamentasse del testo sulla Venezia Giulia. Non è in linea con la loro Venezia Giulia. Difficile scrivere sulla Venezia Giulia senza urtare la suscettibilità di qualcuno. Per questo, secondo me almeno, e meglio limitarsi a scrivere la storia del nome (non contestabile da alcuno) e altro non contestabile, ed evitare di entrare in argomenti "minati" e ancor oggi oggetto di vivissimo e feroce dibattito politico. michi. 7.6.2007


Che gradita sorpresa! Vuoi vedere che alla fine siamo anche parenti? Io ti facevo invece di e non so proprio dirtene la ragione. Comunque adesso occupiamoci del Friuli, che è una gran bella voce, poi torneremo alla Venezia Giulia. Si può entrare secondo me anche in campi minati con delicatezza e senza offendere nessuno, credimi. Non devono esistere dei temi tabù: ti faccio notare che il paragrafo sulle lingue si è potuto sviluppare in modo soddisfacente proprio perché non si è tenuto conto di certi pregiudizi. Nessuno ha protestato, credo (per me è l'unica parte veramente interessante di tutta la pagina). Adesso mi vado a rileggere un'altra volta la voce Friuli: sto coltivando l'idea di inserire qualcosa sulla flora e la fauna, ma non vorrei che divenisse alla fine una pagina...oceanica. Tu che ne pensi? Mandi. Cordialità. --Justinianus da Perugia 19:47, 7 giu 2007 (CEST)[rispondi]


Non so che dirti. Il tema "flora e fauna" è complesso. Forse è più semplice limitarsi a fare l'elenco dei parchi friulani. Esempio: Parco delle Dolomiti Friulane; parco delle prealpi Giulie, Parco delle Risorgive, ecc. - mandi. michi


Dominio austriaco[modifica wikitesto]

Ho eliminato la espressione - DOMINIO austriaco - perchè ritengo questa espressione non neutrale e propria del nazionalismo italiano. L'ho sostituita con altra che ritengo più neutrale, distaccata e priva di valutazione nazionalistiche. Michi. 14.6.2007


Si, ma tu l'hai sostituita con un'altra ancora più di parte. Scrivi invece per favore la seguente frase: Durante il periodo di appartenenza all'Impero d'Austria. È quanto ci ha suggerito Mj6s in questa stessa discussione (vedi nell'indice: Alcune opinioni) ed io sono pienamente d'accordo con lui. Cordialità. --Justinianus da Perugia 09:20, 14 giu 2007 (CEST)[rispondi]


"Fu a lungo territorio austriaco" non mi pare sia di parte ma solo un dato oggettivo. Ti ricordo che Trieste è stata asburgica dal 1389 al 1919 ( solo cinque secoli!) e almeno fino al 1848 è stata la "FEDELISSIMA" di Casa d'Austria. FEDELISSIMA e non "dominata", come invece scrive sempre il nazionalismo italiano. Michi. 14.6.2007


La prima guerra mondiale, gli interventisti e l'uso del nome Venezia Giulia[modifica wikitesto]

Ho apportato alcune modifiche nella prima parte della voce (parte alta) in quanto non era stato da alcuno precisato che:

1) Durante tutta la Prima guerra mondiale la propaganda italiana non parlò mai di Venezia Giulia ma solo e sempre di "liberare Trieste, Gorizia e Trento". E' nel nome di queste tre città che è stata combattuta dall'Italia la Prima guerra mondiale.

2) dopo la vittoria, l'Italia, che non voleva usare il nome asburgico "Litorale austriaco", si trovò davanti al problema di "quale nome per queste terre" e scelse il nome preposto dall'Ascoli.

3) E' durante il Regime fascista che il nome Venezia Giulia fu utizzato e fatto conoscere agli italiani attraverso i libri di scuola e le carte geografiche, TUTTI prodotti dal regime fascista.

michi. 14.6.2007


Altri temi da sviluppare[modifica wikitesto]

Michi, non puoi imporre a tutti gli utenti i tuoi punti di vista personali, come io non posso imporre i miei. Ultimamente sei già stata cancellata tre o quattro volte e non certo da me, si arriverà alla fine al blocco della pagina per gli utenti non registrati e allora non potrai scrivere più neppure una parola. Nemmeno ciò che ha proposto Mj6s ti sta bene? Anche lui è un nazionalista italiano? Sempre Mj6s ha chiaramente indicato che l'uso di Venezia Giulia è chiaramente documentato fin dal 1907 (guarda più sopra) adesso tu torni nuovamente alla carica con le solite considerazioni. Certo, ci fu anche un uso strumentale di questo termine in epoca fascista, nessuno lo mette in dubbio. Però non possiamo ogni volta riaprire un dibattito sugli stessi temi! Quel Fidelissima sullo scudo di Trieste le fu conferito in età medievale quando l'epoca dei nazionalismi era ancora di là da venire ed esisteva una forma di fedeltà dinastica fra gli abitanti di Trieste e gli Asburgo. Trieste era una città di cultura italiana vincolata alla persona del suo sovrano che non lo era. Caso frequentissimo nell'Europa del tempo, e praticamente la norma all'interno di uno Stato multinazionale come quello asburgico. O vuoi aprire una discussione anche su questo? Cerca per favore di avere un rapporto più positivo con la Venezia Giulia, senza voler rivangare continuamente vecchi e nuovi rancori. È stato detto tutto ciò che si doveva dire nella parte introduttiva e nella Storia recente: la politica di snazionalizzazione operata dal fascismo, i torti subiti dalle minoranze autoctone durante il ventennio, i problemi sulla definizione esatta dei territori che costiuivano e costituiscono tuttora la Regione ecc. Semmai dovrebbero essere sviluppati altri temi, di carattere culturale, geografico, ecc. Contributi positivi in questo senso sono sicuramente i benvenuti, tu sei una persona di cultura e puoi intervenire sviluppando temi di grande interesse per tutti. Sono sicuro che vorrai rettificare alcuni tuoi apporti delle ultime ore senza costringere me o qualcun altro a farlo. Cordialità. --Justinianus da Perugia 11:03, 14 giu 2007 (CEST)[rispondi]


Se non siete d'accordo su ciò che ho scritto, potete cancellare tutto quello che volete. Vi autorizzo a farlo . Non mi offendo di certo, siamo in democrazia. E comunque ho sempre giustificato tutti gli inserimenti o modifiche, nella "discussione".

Justinianus , non puoi negare però che sono stati gli Asburgo a fare "grande" Trieste. Realtà storica che il nazionalismo italiano nega quando scrive e parla di "dominazione" austriaca. E noi puoi neppure negare che durante tutta la Prima guerra mondiale la propaganda italiana "parlava e scriveva" che la guerra era combattuta per "liberare" Trieste, Gorizia e Trento. Perchè c'è così tanto paura di scriverlo? michi. 14.6.2007


Buoni propositi[modifica wikitesto]

Stimatissimi! Come vi ho già scritto nella discussione relativa alla voce Friuli, in questi giorni non ho molto tempo per dedicarmi al nostro comune hobby... e me ne dolgo!
Per il momento posso solo limitarmi a proporre quanto segue:
1) Se non sbaglio, secondo gli standard della Wikipedia il paragrafo iniziale dovrebbe essere brevissimo. Il nostro paragrafo iniziale sulla VG, invece, è molto luongo perché vi abbiamo integrato via via molte considerzioni su quello che è o non è la VG. Pertanto proporrei di scorporare tutte queste informazioni "supplementari" e di inserirle in un paragrafo che potremmo intitolare "Storia dell'idea di Venezia Giulia". In tale paragrafo potremmo riassumere il dibattito sull'idea di Venezia Giulia, dando voce in modo paritario a tutti i principali punti di vista che ci sono stati in passato e che si registrano attualmente. In questo modo garantiremmo completezza di informazione nel rispetto della diversità dei punti di vista. Che ve ne pare?
2) La sezione dedicata a lingue e dialetti è molto ricca, al punto tale che si potrebbe riorganizzare, nel senso che in Wiki esistono già delle pagine dedicate ai singoli dialetti/lingue della VG. Di conseguenza si potrebbe sintetizzare quel paragrafo ed inserire dei "vedi anche" che rimandino alle pagine di approfondimento.
3) Anche per la storia e per altri temi si potrebbe ricorrere ad una soluzione simile: siccome le voci dedicate a territori che "si sovrappongono" alla VG (Friuli, Istria, Carso...) sono ben curate, si potrebbe rimandare a quelle. La parte di storia che, invece, si dovrebbe approfondire specificamente in questa voce è quella che già compare.
In ogni caso spero di poter tornare su questi argomenti la settimana prossima. Nel frattempo vi auguro buon lavoro e vi informo ufficialmente che sono molto invidioso di voi per il fatto che riuscite a trovare del tempo da dedicare a queste interessanti discussioni :-)
Saluti!
Mj6s 12:53, 14 giu 2007 (CEST)[rispondi]


Mandi Mj6s o ai sintût la tô mancjance! Bentornato! Io invece ritorno in ferie per tre settimane. Riguardo a quanto sopra scrivi, mi sembra buona l'idea del punto 1) anche se però io non lo intitolerei "Storia dell'idea di Venezia Giulia", ma "Storia del nome Venezia Giulia". Ossia da quando è apparso questo nome per la prima volta a firma dell'Ascoli in quella modesta rivista nel 1863, ad oggi. La storia del "nome" è anche la storia "dell'idea" che c'è dietro questo nome. Comunque vedi tu! Buona anche l'idea che esponi al punto 3). Bon, cumò di saludi. mandi. Michi 14.6.2007


Per Mj6s

amic meu, come vedi sei spesso oggetto di citazioni, fai testo. Anzi, io sono divenuto il più fedele custode delle disposizioni che hai lasciato prima di partire e le comincio a far applicare da subito. Certo, la voce VG può essere sistemata organizzando parte dell'introduzione in un paragrafo a sé stante (salvo alcune rettifiche che sto per effettuare), fermo restando che in qualsiasi momento possiamo creare a latere altre pagine di approfondimento. Non sottraiamo però ad una voce già così esile parte del suo testo. Cosa resta poi della pagina VG?. Non lavorare troppo e pensa alla tua terra. Io in Luglio andrò in vacanza a Grado (in Venezia Giulia o Friuli?). --Justinianus da Perugia 20:23, 14 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Per Michi Torniamo a Trieste. Nella pagina si riconosce che lo sviluppo della città si dovette alla politica degli Asburgo (con un testo che ha tutta un'impronta michiana):

Infatti dopo il 1719 - anno in cui Casa d'Austria scelse Trieste per costruire il suo principale porto commerciale - la popolazione triestina passò dai seimila abitanti del 1740 agli oltre duecentomila di metà ottocento

Trieste non è comunque mai stata né una città tedesca né slovena e, dopo lo sviluppo dei nazionalismi ottocenteschi e la politica filo-slava asburgica all'indomani della perdita di Lombardia e Veneto, quella austriaca fu percepita come una dominazione o qualcosa di assimilabile ad essa. Scrivi ciò che ha suggerito Mj6s, fai anche gli altri cambiamenti NPOV e così tutti siamo contenti... Cordialità. --Justinianus da Perugia 20:23, 14 giu 2007 (CEST)[rispondi]


Per "Justinianus" - chi ha modificato il testo inserito da Ms6j e inserito un testo dove si parla di "dominazione"? Perchè non è stata cancellata questa modifica e riportato il testo di Ms6j? Riportate al testo a come lo aveva scritto Ms6j. Per me va bene la sua frase. michi. 15.6.2007


Non è mai stato modificato, si è sempre parlato di dominazione. Mj6s ne aveva solo proposto la rettifica. Invece di fare le bizze, perché non usi più spesso la cronologia? Le altre rettifiche NPOV che dovevi fare tu, e non sono state fatte, le effettuerò io. Cordialità. --Justinianus da Perugia 15:28, 15 giu 2007 (CEST)[rispondi]


Faccio capolino per annunciare che oggi non ho voglia di lavorare (ormai ci stiamo conoscndo e confrontando da tanto tempo che mi permetto di raccontarvi i fatti miei...), pertanto proverò a mettere mano alla pima parte della voce.
Per evitare malintesi questa volta non mi limiterò a proporre delle modifiche, ma le opererò direttamente.
Siamo riusciti ad ottenere un buon risultato nella voce Friuli e sono convinto che possiamo divertirci anche a migliorare questa.
Non serve ricordarvi che tutte le modifiche e le critiche alla versione che preparerò sono benvenute.
Mj6s 17:21, 15 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Fatto! Adesso tocca a voi! Vi chiedo una mano: ho inserito delle note bibliografiche con il solito sistema, ma non le visualizza (nel senos che si vede il numerino ma non è attivo il collegamento). Forse dipende dal mio vechio e stanco computer... fa lo stesso scherzo an che a voi?
Mandi!
Mj6s 18:33, 15 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Che possiamo fare noi se hai fatto tutto tu? Adesso creo un collegamento per visualizzare le note. Vediamo se dà risultati...Cordialità. --Justinianus da Perugia 15:20, 16 giu 2007 (CEST)[rispondi]


In realtà manca molto, e lo sai benissimo :-)
Mi è venuto in mente che potrebbe essere carino mettere all'inizio della pagina uan ditazione di Ascoli, quella in cui "lancia" per la prima volta in nome Venezia Giulia. Purtroppo non so come trovarla :-( Mj6s 16:25, 16 giu 2007 (CEST)[rispondi]


Per Mj6s - Nel libro <<Gianfranco Ellero - Storia dei friulani - Arti grafiche Friulane - Udine 1987>> a pagina 226 trovi il testo integrale dell'articolo pubblicato da Ascoli nel 1863 nella rivista illustrata "Museo di famiglia". Comunque l'articolo dell'Ascoli inizia così: << In certe congiunture i nomi sono più che le parole. Sono bandiere issate, sono simboli efficacissimi, onde le idee si avvalorano e agevolano i fatti>>. E poi proseguendo nel testo scrive ancora: <<Nella denominazione complessiva "Le Venezie" avremo poi un appellativo che per AMBIGUITA' PREZIOSA...>>. Mandi- michi 9.7.2007


Michi, grazie dell'indicazione! Purtroppo la copia più vicina di quel libro è a 1200 chilometri da me, sigh! Sarebbe bello se tu riuscissi a individuare il passo in cui Ascoli definisce che cos'è la Venezia Giulia, in modo da poterlo riportare integralmente nella voce. Mj6s 18:49, 9 lug 2007 (CEST)[rispondi]


Mj6s , pagina 227 - "Gianfranco Ellero - Storia dei friulani - Arti grafiche Friulane - Udine 1987":

<<...Noi diremo "Venezia propria" il territorio rinchiuso negli attuali confini amministrativi delle province venete; diremo "Venezia Tridentina" o "Retica" (meglio "Tridentina") quello che pende dalle Alpi Tridentine e può avere Trento per sua capitale; e "Venezia Giulia" ci sarà la provincia che tra la Venezia propria e le Alpi Giulie ed il mare rinserrà Gorizia, Trieste e l'Istria. Nella denominazione complessiva "Le Venezie" avremo un appellativo che per ambiguità preziosa dice classicamente la sola Venezia propria, e perciò potrebbe stare sin d'ora, cautamente ardito, sul labbro e nelle note dei nostri diplomatici. (...) E non ci resta che di racccomandare questo nostro battesimo al giornalismo nazionale (....)>>.

Come certo sai questo celebre articolo dell'Ascoli fu scritto a Milano e con il titolo "Le Venezie", pubblicato nel 1863 per la rivista illustrata "Museo di famiglia".michi-11.7.2007


Grande Michi, grazie mille! Ho provveduto ad aggiungere la citazione nella voce! Mj6s 14:30, 11 lug 2007 (CEST)[rispondi]


Per Mj6s - ho modificato "Le tre venezie" in "Le Venezie" perchè questo è il titolo che l'Ascoli aveva dato al suo articolo. mandi! Michi


Ho aggiunto alla voce "dialetto bisiaco" la frase: <<Secondo una teoria, confermata da documenti e sostenuta da molti linguisti, l'attuale dialetto bisiacco deve la sua origine ad un "ripopolamente" in età rinascimentale del territorio oggi chiamato Bisiacheria, e fino ad allora abitato esclusivamente da friulanofoni e sloveni. I nuovi arrivati, di parlata veneta coloniale, non erano in numero sufficente a dar vita ad una sostituzione linguistica (come invece accadrà a Trieste). Per cui si avrà, sul piano linguistico, una lenta fusione con la precedente realtà friulana/slovena. Da qui la forte presenza del sostrato friulano e sloveno. E' da segnalare, inoltre, che oggi il dialetto bisiaco ha perso molte delle sue caratteristiche e risulta essere fortemente triestinizzato.>>. Lo stesso nome "bisiaco" per molti studiosi significa "profugo" ed è di matrice slovena. mandi. Michi 16.8.2007


Storia Recente - Persecuzioni titine[modifica wikitesto]

N.B.divido il mio testo in 3 parti per poterlo salvare. PRIMA PARTE <<In quel periodo si verificò l'emigrazione massiccia di parte della popolazione da quei territori dovuta alle PERSECUZIONI TITINE>>. Segnalo che l'affermazione SOPRA RIPORTATA, a mio giudizio, contrasta con quanto scritto nella "Relazione della Commissione storico-culturale italo-slovena" sui "Rapporti tra italiani e sloveni dal 1880 al 1956". Questa "Relazione" ha una valenza importante nella lettura dei fatti storici del confine orientale in quanto la Commissione che l'ha redatta era formata da storici nominati nel 1993 dai Governi italiano e sloveno; storici che hanno lavorato insieme per otto anni (1993-2001) e alla fine hanno consegnato ai rispettivi governi la Relazione conclusiva sottoscritta da tutti loro. Di questa Commissione faceva parte anche un rappresentante delle Associazioni degli esuli: Lucio Toth.


SECONDA PARTE - Questa Relazione è già stata pubblicata in via UFFICIALE dallo Slovenia. L'Italia invece non l'ha ancora pubblicata. PARE non piaccia alle associazioni degli esuli istriani perchè, riferendosi alle "foibe", non parla di "pulizia etnica" e dà una interpretazione dell'esodo non in linea con la loro interpretazione. Quali le cause dell'esodo? Importante è anche l'analisi sociologica e economica di questa scelta. Una popolazione (in questo caso quella italiana) che perde il suo ruolo di "classe dirigente", che si trova a vivere in un sistema economico-politico (in questo caso quello comunista) che non condivide e, per di più, in una situazione economica molto difficile, SCEGLIE L'ESODO E SE NE VA, per poter continuare ad essere ancora classe dirigente e poter vivere in un sistema sociale conferme alla sua cultura. Nella Relazione si parla di "Regolamento di conti" più che di "persecuzioni titine" e di "scelta di libertà" (analisi sociologica).


TERZA E ULTIMA PARTE - Io la frase "incriminata" la modificherei così: <<In quel periodo si verificò l'emigrazione massiccia di parte della popolazione di quei territori. L'emigrazione fù determinata in parte dalla reazione violenta, da "resa dei conti", di chi aveva subito la violenza del regime fascista, e in parte da una scelta che potremmo definire di libertà. Gli italiani non erano più la classe dirigente, l'economia era in difficoltà e molti italiani non volevano vivere sotto un regime comunista. Da qui la scelta dell'esodo.>>. La Relazione si può trovare in internet e scaricare gratuitamente (es. sito internet: slov.it - bollettino del 2001 )- Mandi - MICHI - 11.2.2008


classe dirigente?la pulizia etnica della venezia giulia da parte degli slavo-comunisti è solo leggenda,gli italiani ovviamente se ne sono andati solo per la mancanza di potere(non gli piaceva l'ugualianza data dal comunismo con gli slavi)!ma chi l'ha formulata sta teoria tito?meno male che ieri era il giorno del ricordo--Traiano 17:49, 11 feb 2008 (CET)[rispondi]


Per "TRAIANO"- Non è una teoria di Tito. E' quanto si legge in questa Relazione che, non casualmente, è stata bloccata dalla destra e non ancora pubblicata in Italia. Del resto non puoi negare che la popolazione di lingua veneta in Istria, pur non essendo numericamente maggioritaria, durante tutto il periodo fascista fosse la classe dirigente. Come non puoi negare che, sul piano dell'analisi sociologica, la perdita del ruolo di classe dirigente ha giocato un ruolo non da poco nella scelta dell'esodo. michi - 11.2.2008


Forse è stata bloccata perchè poco veritiera e non rispettosa nei confronti degli esuli e dei parenti degli infoibati.In più affermare che in Istria gli italiani non erano maggioranza è una falsità basta controllare i censimenti austriaci del 1910(dei territori istriani e dalmati)per rendersi conto che erano la stragrande maggioranza.E per la cronaca io sono triestino con sangue istriano e queste vicende le ha vissute la mia famiglia e credo di conoscerle meglio di studiosi sloveni o croati e filo-slavi che scrivono relazioni per giustificare la pulizia etnica e l'annessione dell'istria e della dalmazia--Traiano 18:18, 11 feb 2008 (CET)[rispondi]


Non voglio iniziare una "guerra", ma affermare che è poco veritiera significa OFFENDERE gli storici italiani che per otto anni hanno studiato ed esaminato documenti. Inoltre faceva parte di questa Commissione anche Lucio Toth, quale rappresentante delle associazioni degli esuli. La relazione è stata firmata anche da lui. I nome degli storici italiani? Ecco l'elenco. ANGELO ARA (Università di Pavia), MARINA CATTARUZZA (Università di Berna), FULVIO SALIMBENI (Università di Udine), RAOUL PUPO (Università di Trieste), GIORGIO CONETTI (Docente di diritto internazionale e preside della facoltà di Giurisprudenza a Como), MARIA PAOLA PAGNINI (ordinario di geografia dell'Università di Trieste), LUCIO TOTH (associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia). In primo momento ne facero parte anche lo scrittore FULVIO TOMIZZA e lo storico ELIO APIH, poi ritiratisi per motivi personali e sostituiti da PUPO e CATTARUZZA. Tutti "slavo-comunisti"? La relazione, in Italia, è stata bloccata da parte della destra perchè non avvalora la tesi della "pulizia etnica". michi - 11.2.2008


Giorgio Napolitano l'ha definita pulizia etnica,anche lui un pericoloso reazionario di destra?I componenti della commissione erano tutti daccordo compreso il presidente dell'ANVG-ADES (associazioni dei profughi Giuliano Dalmati) il senatore Lucio Toth(la definisce anche lui pulizia etnica!)?Le foibe pura invenzione?Gli esuli ricca classe dirigente cacciata dagli oppressi ed innocenti slavi(sloveni,croati,serbi ec..)?Meno male che è stata costituita la commissione italo-slovena che apre gli occhi noi Triestini,Goriziani,discendenti degli esuli e degli infoibati!A dimenticavo TRST JA NAS(peccato che Trieste e Gorizia non siano state liberate dalle truppe titine come alcuni,compresi italiani,avrebbero voluto)--Traiano 19:01, 11 feb 2008 (CET)[rispondi]


Si, mi risulta che la Relazione è stata firmata da tutta la Commissione, incluso LUCIO TOTH. Su questo tema, purtroppo, la ricerca storica viene SVILITA dalla propaganda e dalla demagogia. E qui chiudo. Non ti risponderò più. michi


La ricerca storica viene svilita dalla menzogna e dalla ottusità ideologica che non rispetta i morti e gli esuli istriani dopo più di sesantanni.Chiedi ai 350mila esuli,o scusa dimenticavo classe dirigente fuggita all'equità sociale comunista,se quella che hanno subito non era una persecuzione per motivi etnici che ancora oggi viene da taluni messa in dubbio.Cordiali saluti da un triestino che purtroppo non è nato nella Trst libera ed equa di Tito.--Traiano 19:37, 11 feb 2008 (CET)[rispondi]


Alla Voce "STORIA RECENTE", ho AGGIUNTO questo testo: "Va tuttavia anche ricordato che nel 1993, i responsabili della politica estera italiana e slovena, hanno messo intorno ad un tavolo gli storici dei due Paesi perché confrontassero dati e documenti in loro possesso. Fu costituita una "Commissione storica", formata da storici dei due Paesi, che dopo otto anni consegnò ai Governi italiano e sloveno una Relazione dal titolo "Rapporti tra italiani e sloveni dal 1880 al 1956". Questa Relazione non avvalora la tesi che nella Venezia Giulia sia stata perpetrata la pulizia etnica da parte del governo jugoslavo, ma spiega così le ragioni dell'esodo: << (…) Fra le ragioni dell'esodo vanno tenute soprattutto presenti l'oppressione esercitata da un regime la cui natura totalitaria impediva anche la libera espressione dell'identità nazionale, il rigetto dei mutamenti nell'egemonia nazionale e sociale nell'area, nonché la ripulsa nei confronti delle radicali trasformazioni introdotte nell'economia (…)>>. Questa Relazione è stata ufficialmente pubblicata in Slovenia, mentre l'Italia non le ha ancora riconosciuto "un valore politico ufficiale" probabilmente su pressione di ambienti politici di destra" MICHI - 12.2.2008


NOTA PER IL MODERATORE: ritengo sia importante far conoscere che esiste una "lettura storica" CONGIUNTA (storici italiani e sloveni)sui rapporti tra italiani e sloveni dal 1880 e 1956. Questa informazione nella Voce "storia recente" mancava e ho ritenuto di inserirla. Come è importante segnalare che la tesi dell'esodo come risultato di "pulizia etnica", è SOLO una tesi oggetto di dibattito storico. Tesi, che, per altro, non viene avvalorata dagli storici (nominati dal Parlamento sloveno e italiano) che hanno fatto parte della Commissione storica che poi ha redatto la Relazione consegnata ai due Governi sloveno e italiano. Ritengo corretto dunque evidenziarlo. Mi auguro non ci siano VANDALISMI. MICHI - 12.2.2008


Per chi volesse leggere l'intera Relazione, segnalo che è disponibile il testo integrale su più siti internet. Tra cui questo: sito "slov.it" - selezionare Bollettino maggio 2001 - Michi - 12.2.2008


DOMANDE PER IL MODERATORE: 1) CHI HA CANCELLATO IL TESTO CHE AVEVO INSERITO? 2) PERCHE' DEVE TROVARE "OSPITALITA' " SOLO LA TESI DELLA "PULIZIA ETNICA" ? 3) NON E' UNA NOTIZIA IMPORTANTE CHE ESISTA UNA "RELAZIONE" REDATTA DA UNA "COMMISSIONE DI STORICI" NOMINATI DAL PARLAMENTO ITALIANO E DA QUELLO SLOVENO, CHE HA LAVORATO PER BEN OTTO ANNI E ALLA FINE HA CONSEGNATO AI RISPETTIVI GOVERNI UNA RELAZIONE CHE E' ANCHE STATA PUBBLICATA CON VESTE UFFICIALE IN SLOVENIA? Non stiamo parlando di un libro pubblicato dalla Casa editrice XY e scritto dallo storico YY, MA DI UNA COMMISSIONE MISTA "PARLAMENTARE" !

RICHIEDO AL MODERATORE CHE IL MIO TESTO VENGA REINSERITO, OPPURE VENGA CANCELLATA L'ESPRESSIONE "PERSECUZIONE TITINE" PERCHE' "DI PARTE" E NON CONDIVISA DA MOLTI STORICI. Michi - 13.2.2008


Ringrazio il "moderatore" di aver reinserito il mio testo. michi - 13.2.2008


Poichè c'è un "vandalo" che continua a inserire l'espressione "relazione,non riconosciuta dall'italia", ho sostituito questa espressione con altra più corretta: "relazione, non ancora PUBBLICATA in via ufficiale in Italia". Perchè questo è l'attuale status della relazione. Il politico non è uno storico e le ricerche storiche le fanno SOLO gli storici! michi - 13.2.2008


Vandalo sarai tu che metti nella voce informazioni false,visto che l'Italia non pubblica la relazione perchè non riconosce tale tesi che non serve ad altro che a giustificare i crimini compiuti dai titini nel dopoguerra.Cito nuovamente il presidente della repubblica Giorgio Napolitano,che il 10 febbraio 2008 in occasione del giorno del ricordo,definì gli avvenimenti del confine orientale avvenuti nel dopoguerra come pulizia etnica ai danni della componente maggioritaria italiana della Venezia Giulia e Dalmazia.--Traiano 23:09, 12 feb 2008 (CET)[rispondi]


RICHIEDO L'INTERVENTO DEL MODERATORE

Una ricerca storica lega la sua attendibilità unicamente all'autorevolezza degli storici che l'hanno condotta. I POLITICI NON SONO STORICI. La "Relazione" è stata commissionata dal Parlamento italiano a storici di sicura fama che alla fine di un percorso congiunto con altri storici sloveni, durato 8 anni, hanno prodotto e consegnato le risultanze della loro ricerca storica al Parlamento stesso. E' del tutto ovvio che il politico può decidere quando e se renderla pubblica in via ufficiale, ma non sicuramente entrare nel merito delle valutazioni storiche in essa contenute: NON SONO DI SUA COMPETENZA NON ESSENDO IL POLITICO UNO STORICO. A OGNUNO IL SUO MESTIERE.

RICHIEDO AL MODERATORE, CHE VENGA CONCELLATA LA FRASE "relazione, non riconosciuta dall'Italia" E SOSTITUITA CON QUELLA CORRETTA DI "relazione, non ancora pubblicata in via ufficiale dallo Stato italiano". Questo è infatti attualmente lo status di questa Relazione. GRAZIE - michi 13.2.2008


Lo storico però non può modificare la realtà per accontentare qualcuno(in questo caso coloro che hanno perpetrato le violenze anti-italiane),se lo avesse fatto una commissione di storici tedeschi e israeliani nei confronti della shoah giustificando i nazisti non sarebbe stata una vergogna?Non pensi che gli esuli ne sappiano un pò di più della loro storia e della storia delle loro terre degli storici?dopo 60anni si ha ancora il coraggio di negare le tragedie DELLE TERRE A CUI APPARTENGO E DELLA MIA FAMIGLIA VERGOGNA!!!!!--Traiano 00:24, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]


RICHIEDO ANCORA UNA VOLTA L'INTERVENTO DEL MODERATORE.

E' offensivo che si ritengano NON attendibili storici autorevoli quali sono i docenti universitari che hanno fatto parte della Commissione italo - slovena e che li si consideri "al servizio" di qualcuno. Su WIKIPEDIA è corretto trovino spazio anche interpretazioni storiche contrastanti. Come TRAIANO fa sua e espone la tesi della "pulizia etnica" (tesi confutata da molti storici italiani), così deve trovare spazio anche la tesi contraria. Su Wikipendia la "PROPAGANDA" politica non può entrare: il suo spazio è nei comizi elettorali. RICHIEDO ANCORA UNA VOLTA che la frase "relazione, non riconosciuta dall'Italia" non venga inserita perchè FALSA. Se in Italia questa Relazione non è stata ancora pubblicata dal Governo italiano, questo è dovuto esclusivamente alle fortissime pressioni politiche esercitate dalla destra nazionalista italiana. DUNQUE SOLO UNA QUESTIONE POLITICA. Corretto è invece informare in maniera "neutra" il lettore precisando che "questa Relazione è già stata pubblicata in Slovenia con la prefazione del Ministro degli esteri, mentre lo Stato italiano, al momento, non lo ha ancora fatto", senza inventarsi che questa relazione è stata considerata FALSA e MENZOGNERA dall'Italia (Italia chi?)-michi 14.2.2008


Per JUSTINIANUS - Ciao, sono ancora viva e vegeta, come stai?

Mi dai una mano a risolvere questo problema? Possibile che un altro utente possa "IN CONTINUAZIONE" e "SISTEMATICAMENTE" modificare un testo da me inserito solo perchè riporta l'opinione di storici (autorevoli) che non condividono la sua tesi della "pulizia etnica"? Io rispetto la sua tesi anche se non la condivido, perchè lui non fa lo stesso? Perchè cancella sistematicamente questa frase: <<Questa Relazione è stata pubblicata in Slovenia con la prefazione del Ministro degli esteri, mentre in Italia non è ancora stata pubblicata>> ?. E' una informazione corretta e priva di risvolti ideologici. ANCHE QUESTO GLI DA' FASTIDIO? Inserire, come fa sistematicamente nel mio testo, l'affermazione <<relazione, non riconosciuta dall'Italia>>, significa accreditare la tesi che questa "Relazione" è stata rigettata e riconosciuta falsa "NON SI SA BENE DA CHI" ("in Italia" non significa nulla!). Non esiste alcun documento ufficiale che possa dimostrare questa tesi. E non può neppure esistere dal momento che "la ricerca storica è compito degli storici e non dei politici". La non pubblicazione è UNA SCELTA POLITICA che nulla ha a che vedere con il contenuto della "Relazione", il cui valore storiografico è legato alla fama e autorevolezza degli storici che facevano parte della Commissione italo-slovena. Ho letto la voce "FOIBE" e ho visto che nonostante la delicatezza dell'argomento, il testo è equilibrato e accoglie tutte o quasi le opinioni. PERCHE' NON SI PUO' FARE QUI LO STESSO? mandi - michi 13.2.2008



Pagina bloccata[modifica wikitesto]

Ho bloccato la pagina per 2 giorni a causa dell'edit war. Vogliamo discutere il problema un secondo anzichè annullare a vicenda le modifiche dell'altro? --Qbert88 13:51, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

Come ho già detto in precedenza la relazione della commissione italo-slovena non è riconosciuta(smentitemi!) dall'Italia perchè giustificazionista nei confronti della Slovenia(allora Jugoslavia) e per questo non è stata pubblicata nel nostro paese.I complotti politici della destra reazionaria non centrano niente,conta solo il rispetto dei morti e degli esuli della Venezia Giulia e Dalmazia.--Traiano 13:59, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

la relazione è riconosciuta solo che per motivi di opportunità politica non è stata pubblicata. come al solito anche gli amministratori fanno politica sulle voci di wikipedia--Francomemoria 14:11, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

Punto primo, io non so nulla dell'argomento ma vedo che l'unica cosa che state facendo è annullare modifiche senza motivare la cosa, ergo ho protetto la pagina, sinceramente di politica non mi interesso più di tanto (e se anche lo facessi ti assicuro che non sarei per le "destre"). Punto secondo, volete avere ragione? Trovatemi fonti autorevoli che testimonino quello che sostenete e provvederemo a modificare il testo di conseguenza. --Qbert88 14:26, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

furbi come al solito --Francomemoria 14:29, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

No, rispettosi delle policies di Wikipedia. (Che se vuoi ti linko) --Qbert88 14:30, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]
la discussione sulla relazione è vecchia e stravecchia è stato già assodato che era a tutti gli effetti una commissione ufficiale governativa, ovviamente governo della repubblica italiana, non della rsi.

Come noto, la Commissione mista storico-culturale, istituita da Italia e Slovenia nel 1993, ha adottato il suo rapporto finale il 27 giugno 2000 e inviato il mese successivo ai due Ministeri degli esteri. Il documento fu anticipato dalla stampa, in versione non autorizzata, nell'aprile 2001 e fu pubblicato ufficialmente dalla parte slovena nell'agosto 2001. A tal riguardo si segnala che la relazione è stata pubblicata dalla casa editrice «Slovensko-Italiajanski Odnosi 1880-1956» (in lingua slovena, italiana e inglese) e che la versione italiana è comunque disponibile sul sito internet http.www.kozina.com/premik («Rapporti italo-sloveni 1880-1956»).


All'atto della presentazione della relazione, l'allora Ministro degli esteri della Repubblica di Slovenia, Dimitrij Rupel, dichiarò che il documento pubblicato dalla casa editrice, che differiva dai testi diffusi dai giornali, era l'unico autorizzato. La relazione in parola è dunque fruibile anche dagli interessati che ignorino la lingua slovena, ovviamente con le cautele dovute alla circostanza che non si tratta di un documento pubblicato previa autorizzazione dell'Ente governativo italiano. Non risulta, tuttavia, che i membri della Commissione abbiano chiesto il ritiro della pubblicazione a stampa e del testo, da anni disponibile nel summenzionato sito Internet. Tenuto quindi conto anche del lungo tempo trascorso, non appare opportuna una nuova pubblicazione ufficiale della relazione, mentre potrebbe essere utile una sua diffusione nel mondo della cultura e della scuola. A tal riguardo si fa presente che compete alle istituzioni scolastiche nell'ambito dell'autonomia di cui all'articolo 21 della legge delega n. 59 del 15 marzo 1997 e del regolamento adottato con decreto del Presidente della Repubblica n. 275 dell'8 marzo 1999, curare la documentazione educativa e la sua diffusione all'interno della scuola anche in collegamento con altri soggetti pubblici; compete inoltre ai docenti, nell'ambito della libertà di insegnamento, utilizzare il materiale didattico ritenuto più idoneo. Quanto all'analoga trattazione italo-croata, a sua tempo avviata e non conclusa, è auspicabile che gli storici delle due parti pervengano a conclusioni condivise, a prescindere dalle determinazioni dei Governi, tanto più che gli storici proprio dalla loro indipendenza traggono maggior autorevolezza. Nella prospettiva di un forte messaggio di pacificazione e collaborazione, sia con la Slovenia, sia con la Croazia, con cui si potrebbero concordare momenti di alto valore simbolico, potrebbe essere appropriato un riferimento anche al lavoro degli storici. Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Famiano Crucianelli.

--Francomemoria 14:46, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

Dichiarazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per il Giorno del ricordo del 10/02/2008 tratto dal Corriere della Sera «LE FOIBE FURONO PULIZIA ETNICA». E «pace», sottolinea il Capo dello Stato, per le «reazioni inconsulte che vennero al mio discorso di un anno fa da fuori d'Italia». Ritengo, ha detto al Quirinale nella cerimonia per la giornata del ricordo, «che fosse giusto esprimere quel pensiero». Le polemiche, ha aggiunto, non hanno «scalfito la mia convinzione che fosse giusto esprimermi a NOME DELLA REPUBBLICA con quelle parole, con quell’impegno». E si è detto «contento » che il ministro Rutelli avesse appena ribadito lo stesso concetto. Il ministro, oltre a ribadire appunto che «quella fu una pulizia etnica», ha sottolineato che il «doloroso ricordo delle foibe» rappresenta oggi una «memoria condivisa», perché quella fu, semplicemente, una «strage di italiani».Il riferimento è alle polemiche scatenate dal discorso pronunciato esattamente 12 mesi fa contro quella che Napoletano definì la «CONGIURA DEL SILENZIO» e la «VERA E PROPRIA PULIZIA ETNICA» subita dagli italiani a Trieste e nelle altre zone di confine durante l'occupazione titina.--Traiano 15:06, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

le dichiarazioni del presidente ovviamente sono citabili ma ciò non le rende scientifiche.--Francomemoria 15:13, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

Anche gli storici non forniscono tesi scientifiche,ma solo interpretazioni,perchè la verità è quella che testimoniano i diretti interessati a quelle vicende(gli esuli)visto che molti sono ancora in vita.--Traiano 15:22, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

le tesi degli storici sono scientifiche nell'ambito della loro scienza la storia.--Francomemoria 15:29, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

Ma non creano delle verità ma solo tesi ed ipotesi--Traiano 15:31, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

Sul primo punto anche io la vedo più come Traiano: "in quel periodo si verificò l'esodo della gran maggioranza della popolazione italiana autoctona da quei territori dovuta, secondo la tesi del nazionalismo italiano, alla pulizia etnica perpetrata dalle forze occupanti titine." Direi che sia una tesi condivisa, ci sono documenti al riguardo! Sul secondo punto non saprei... Non riusciamo a trovare un compromesso anche qui? --Qbert88 15:32, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]
sono io a favore di questa versione, intendo con la notazione secondo la tesi etc.., ni appariva in grassetto e non cancellata--Francomemoria 15:41, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]
Sì scusa, ho corretto il mio intervento --Qbert88 16:03, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

Vieni dalle mie parti(Trieste) e chiedi ai vecchi cosa fecero i titini durante l'occupazione della città e vedrai che gli storici scrivono la storia a seconda degli interessi in questo caso nel tentativo di una maldestra pacificazione nel segno del volemosebenismo--Traiano 15:36, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

sei te, sfortunatamente non solo, che vuoi scrivere la verità come ti fa piu comodo cancellando il resto.--Francomemoria 15:41, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]
Scusa francomemoria, ho evidenziato il tratto anzichè cancellarlo, correggo. Qui non direi si tratti di "voler scrivere la storia come piace a tizio o caio" (e non lamentatevi degli utenti ma del loro operato per favore). Secondo quello che so io, la tesi è ben condivisa, sucsate, tutti gli anni fanno documentari e quant'altro in tv che mostrano come le violenze ci siano state. In che quantità è opinabile, ma il fatto che ci siano state direi di no. --Qbert88 15:46, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

me pare proprio di si invece, fra l'altro ma leggi quello di cui parliamo? non stiamo parlando delle violenze ma della pulizia etnica, il punto in discussione che le violenze avevano come fine la pulizia etnica, questa tesi puo essere indicata o mettendo un generico "nazionalismo italiano" o meglio indicando quale storico di fama, come da policy, propende per questa tesi.--Francomemoria 16:00, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

Ok, scusa, avevo parzialemtne frainteso il vostro problema; non basta riscrivere le frasi indicando tutte e due le ipotesi con i rispettivi sostenitori? --Qbert88 16:06, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

La pulizia etnica non è una tesi visto che terre da secoli abitate da popoli di cultura italiana sono state oggetto di uccisioni ed intimidazioni nel tentativo eliminare la componente maggioritaria italiana!per di più è riconosciuta come pulizia etnica dalle più alte cariche dello stato(anche ex comunisti non solo da repubblichini reazionari come vuol far intendere Francomemoria) mentre LA TESI CHE UNA MINORANZA DI STORICI SOSTIENE non è presa in considerazione dallo stato italiano,questo non vuol dire non riconoscerla?--Traiano 16:14, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

Niente maiuscole per favore, teniamo moderati i toni che si può risolvere tutto con un po' di dialogo. Non potremmo scrivere che alcuni storici propendono per la tesi della pulizia etnica [fonti], mentre altri no [fonti]? Sarebbe la soluzione più corretta (enciclopedicamente parlando) della questione IHMO. --Qbert88 16:18, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

pluriconflittato a qbert basta che vai a vede la cronologia fra l'altro al momento ho una linea di merda che solo pe salva due righe ce mette na cifra --Francomemoria 16:24, 13 feb 2008 (CET) a traiano linka le posizioni degli storici che sono per la pulizia etnica a posto di perde tempo, io abbandono la discussione che la linea è andata--Francomemoria 16:24, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

La pulizia etnica e ben documentata da testimonianze,ducumenti,filmati ec... non è una tesi come non lo è la Shoah ebraica o il genocidio armeno,ci sono solo versioni di chi è stato vittima e chi autore (magari spalleggiato da esterni per affinità politiche) della pulizia etnica(vedi la turchia con il genocidio armeno)--Traiano 16:26, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

@Traiano, riesci a rovare fonti internet che convalidino l'ipotesi della pulizia etnica? Se sì puoi linkarle in discussione? Grazie. Io ora devo staccare, e non so quando ripasserò, vi pregherei solo, una volta sbloccata la pagina di non ricominciare col tira e molla, grazie. --Qbert88 16:29, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

Metterò i link che mi hai chiesto,per quanto riguarda l'editwar non ho intenzione di ricominciarla solo se i cambiamenti vengono discussi e non messi per ideologia politica--Traiano 16:37, 13 feb 2008 (CET) eccone alcune * [1]* - 58k --Traiano 18:36, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]


O.k. mi vanno bene tutti gli interventi di "Francomaria" ma visto che il testo continuamente censurata è il mio, mi date un po' di tempo per fare un intervento documentato? Lo scrivo in Word e poi lo incollo. Grazie - michi 13.2.2008


per quanto riguarda Adalberto Scarlino è un noto come politico ma non mi risulta uno storico di fama--Francomemoria 18:06, 13 feb 2008 (CET), per quanto riguarda l'aggiunta in tre parlano di pulizia etnica l'unico storico è Lucio Toth, che essendo uno dei firmatari della relazione si contraddice--Francomemoria 18:48, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

Incollo il mio intervento in tre parti onde evitare che non venga salvato. PRIMA PARTE: Intervista con Milica Kacin Wohinz copresidente della Commissione - pubblicata sul "Primorski dnevik 5.4.2001 a firma di Marijan Kemperle - <<Domanda: Dottoressa Kacia Wohinz, come valuta la relazione della Commissione storico-culturale italo slovena? - Risposta: LA RELAZIONE E' STATA FIRMATA DAI 14 AUTORI, CHE SI SONO TROVATI D'ACCORDO SINO ALL'ULTIMA VIRGOLA CON QUELLO CHE E' STATO SCRITTO. Per noi storici la relazione è il risultato migliore che abbiamo potuto raggiungere in questo momento (…). Se quindi abbiamo firmato questa relazione, se abbiamo trovato un minimo comune denominatore, significa che riteniamo proprio questa la migliore possibile relazione o la migliore sintesi della nostra comune storia italo-slovena (…)>>.

Tra i 14 firmatari c'era anche il sen.LUCIO TOTH dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che quindi si è trovato d'accordo sulle spiegazioni delle cause dell'esodo esposte nella relazione e da me riportate nella "voce". michi - 13.2.2008


SECONDA PARTE -

Settimanale "La Vita Cattolica - 21.4.2001 - articolo a firma di Raoul Pupo - membro della commissione italo-slovena: <<(…) La costituzione della Commissione mista - fortemente voluta dai cattolici democratici, che ne hanno assunto l'iniziativa agli inizii degli anni Novanta, a livello triestino come in sede di governo - ha segnato la volontà di seguire una strada completamente diversa: non i fatti storici usati come pietre da scagliare in faccia all'avversario in tribunale, non esasperazione controversistica o giustificazionismo politico, ma ricerca della verità attraverso il lavoro comune, l'apertura di tutti gli archivi, la disponibilità a rimettere in discussione le proprie categorie interpretative, a prendere criticamente le distanze non solo dalle passioni ma anche dal retaggio delle colture politiche nazionali, che con i loro indiscutibili a priori hanno reso a lungo impossibile ogni dialogo (…)>>

Affermare, come fa TRAIANO più volte nei suoi commenti, che gli storici italiani che facevano parte della Commissione italo-slovena, SONO DEI VENDUTI AGLI "SLAVI", è semplicemente vergognoso e offensivo. michi - 13.2.2008


TERZA PARTE

Quotidiano IL PICCOLO - 4.4.2001 - articolo a firma di Manlio Cecovini - Titolo: UNA RELAZIONE SERIA PER COSTRUIRE IL FUTURO CON GLI SLOVENI << Che il governo italiano rilutti e ritardi la pubblicazione di un documento di delicato sapore politico, in questo caso la relazione storica sui fatti della frontiera nord orientale del Paese, non fa meraviglia. Pare che sia una regola collaudata quella di nascondere i problemi delicati, nella speranza che siano dimenticati o che si risolvano da sé (….)>>

CREDO che quanto da me incollato sia sufficente a dimostrare l'importanza di questa Relazione (ormai conosciuta pubblicamente in quanto è stata la Commissione stessa a pubblicarne il testo integrale) e quindi, proprio per la sua importanza, meritevole di essere citata nella Voce "STORIA RECENTE", ove ho riporto il brano in cui si indica le cause dell'esodo. Sottolineo nuovamente che questa relazione è stata sottoscritta anche dal senatore Lucio Toth - rappresentate degli esuli nella Commissione stessa.

RICHIEDO, nuovamente, che nel testo da me inserito, venga eliminata l'aggiunta effettuata dal signor TRAIANO <<,non riconosciuta dall'Italia>>, in quanto tale aggiunta è stata fatta con l'intenzione di screditare la "relazione" stessa e far capire al lettore che lo stato italiano ha "SCONFESSATO" e "RESPINTO" la relazione in quanto "FALSA". Ciò non corriponde al vero. FINE - Michi - 13.2.2008


Dichiarazione del sen.LUCIO TOTH (componente della commissione italo-slovena) tratta dal sito dell'anvgd

Toth: chi entra in Europa deve riconoscere genocidi e pulizie etniche

lunedì 06 agosto 2007

Comunicato stampa della Presidenza ANVGD

In perfetta coerenza con la tradizione di libertà e di difesa dei diritti umani il congresso americano nei giorni scorsi ha negato la nomina ad ambasciatore nella Repubblica Armena di Richard Hoagland, per aver negato il genocidio armeno tra il 1896 e il 1916, in cui persero la vita più di un milione di persone e tre milioni almeno furono cacciati dalla terra natale dalle persecuzioni turche. La Francia ha dedicato un giorno della memoria al genocidio armeno e il Parlamento di Washington si accinge a fare altrettanto. I Paesi che vogliono entrare nella UE ed essere definiti «europei» devono riconoscere i genocidi del passato e inchinarsi davanti ad essi. Vale per la Turchia di oggi, ma anche per la Croazia, che deve riconoscere, in uno spirito di sincera riconciliazione, la pulizia etnica subita dagli italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia al termine della seconda guerra mondiale ad opera del regime comunista di Tito. Se la Croazia democratica di oggi è cosciente di non aver nulla da spartire con quel regime, non dovrebbe avere difficoltà a riconoscere l’amara e tragica vicenda delle Foibe e dell’Esodo giuliano-dalmata, come l’Italia democratica ha saputo riconoscere i suoi torti storici verso i popoli della ex Iugoslavia. On. Lucio Toth--Traiano 20:14, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

Ok, ci sono giudizi autorevoli in entrambi le direzioni, a favore della pulizia etnica o contro. La prima frase incriminata è: "...maggioranza della popolazione italiana autoctona da quei territori dovuta[, secondo le tesi nazionalistiche,] alla pulizia etnica perpetrata dalle forze occupanti titine." Vogliamo tagliare la testa al toro? Scomponiamo in due la frase: "..maggioranza della popolazione italiana autoctona da quei territori. Secondo alcuni storici [nomi e fonti] la causa principale fu la pulizia etnica operata dai titini, secondo altri [nomi e fonti], invece, fu dovuta a...". Cosa ne dite? Esponiamo le tesi contrapposte senza togliere l'una o l'altra o dando un giudizio su di esse.

Per la seconda la cosa può risultare un po' più complessa, ma, in definitiva in questo caos di citazioni non riesco a trovarlo, lo stato italiano ha approvato la relazione, o no? --Qbert88 20:35, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

al momento traiano ha presentato un solo storico lucio toth, fra l'altro uno dei firmatari della relazione che è su posizione diverse, poi se leggeresti ho incollato un intervento alla camera del sottosegretario crucianelli a proposito della relazione. se poi non vi fa comodo basta dirlo --Francomemoria 20:44, 13 feb 2008 (CET) lìaggiunta di ulteriori link e la riproposta dei vecchi non cambia la situazione l'unico storico è toth che è anche chiaramente schierato--Francomemoria 00:44, 14 feb 2008 (CET)[rispondi]

ecco alcuni link * [2] * - 58k* [3] * [4]--Traiano 21:38, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]


La "Lega Nazionale" di Trieste è nota per la sua posizione ultranazionalista italiana, idem per le associazioni degli esuli. NON SONO ATTENDIBILI PERCHE' DICHIARATAMENTE DI PARTE. Le prove portate da TRAIANO devono essere attestate da storici. LUCIO TOTH HA FIRMATO LA RELAZIONE E CIO' SIGNIFICA CHE SOTTOSCRIVE TUTTO QUANTO DICHIARATO IN QUESTA RELAZIONE - Non può cambiare versione a seconda della situazione o luogo: ciò lo rende inattendibili. Michi- 13.2.2008


A cosa serve la "pubblicazione in via ufficiale" della "Relazione"?

ESCLUSIVAMENTE a garantirne la AUTENTICITA' e INTEGRITA' del testo redatto dalla Commissione italo-slovena. E del tutto evidente che la ricerca storica la fanno gli storici e che una ricerca storica si CONFUTA con un'altra ricerca storica. La Commissione italo-slovena era di nomina governativa e c'era un accordo ai sensi del quale la "relazione" doveva essere consegnata in "VIA RISERVATA" ai rispettivi Governi che poi l'avrebbero congiuntamente pubblicata. Purtroppo, prima della consegna, ci fu una "FUGA DI NOTIZIE" e la relazione fu pubblicata "non integralmente" dalla stampa. La Commissione stessa, davanti a questa fuga di notizie e parziale pubblicazione della ricerca storica, autorizzò la pubblicazione della Relazione. Essendo la Commissione italo-slovena stessa A GARANTIRE LA AUTENTICITA' E INTEGRITA' del testo della relazione, è di fatto stata superata la necessità di una pubblicazione ufficiale da parte dei Governi italiano e sloveno. In Slovenia, il governo di questo Paese ha ugualmente dato alle stampe questa relazione con la prefazione del Ministro degli esteri. In Italia, considerato che ormai da anni la Relazione è di dominio pubblico, stampabile anche da internet e SOPRATTUTTO che l'autenticità è stata garantita dalla stessa Commissione italo-slovena, come da dichiarazione del sottosegretario agli esteri Famiano Crucianelli (vedi il documento presentato da "Francomemoria), NON SI E' RITENUTO NECESSARIO PUBBLICARLA IN VIA UFFICIALE, CONSIDERANDO TALE ATTO ORMAI "SUPERFUO" e si è consegnato la relazione alla società civile. - michi 14.2.2008


Completo l'informazione già fornita da "FRANCOMEMORIA - ore 14.46 - 13 feb 2008".

Nella seduta CAMERA DEI DEPUTATI nr. 161 del 30/5/2007 - INTERROGAZIONI per le quali è pervenuta RISPOSTA SCRITTA alla Presidenza.

In questa seduta è stata letta la risposta scritta data dal Sottosegretario di Stato per gli affari esteri "Famiano Crucianelli", alla INTERROGAZIONE parlamentare in precedenza presentata dal Deputato CARDANO, interrogazione in cui lo stesso chiedeva perchè la relazione finale della commissione italo-slovena non fosse stata ancora pubblicata.

La risposta SCRITTA è stata già integralmente incollata da "FRANCOMEMORIA". Riassumendo in breve la risposta dice: << la relazione è già disponibile e pubblicata; i membri della Commissione hanno riconosciuto il testo PUBBLICATO come loro e non ne hanno chiesto il ritiro; la relazione è già stata pubblicata in Slovenia e il Ministro degli esteri sloveno ha dichiarato che la pubblicazione era da loro autorizzata. Essendo la relazione già fruibile e TENENDO QUINDI CONTO ANCHE DEL LUNGO TEMPO TRASCORSO, NON APPARE OPPORTUNA UNA NUOVA PUBBLICAZIONE UFFICIALE DELLA RELAZIONE, MENTRE POTREBBE ESSERE UTILE UNA SUA DIFFUSIONE NEL MONDO DELLA CULTURA E DELLA SCUOLA>>.

Faccio notare che il sottosegretario, nella sua risposta del 30.5.2007, CONSIGLIA la diffusione di questa relazione nelle scuole e nel mondo della cultura! Più RICONOSCIUTA di così!. MICHI - 14.2.2008


Irresponsabilità[modifica wikitesto]

Ma anche qui, non solo in Istria, sta succedendo il finimondo? Si era raggiunta una mediazione soddisfacente per tutti, con un testo che, credo, poteva essere considerato abbastanza obiettivo (come lo era quello sull'Istria). Ci avevamo lavorato in tanti, fra cui anche alcuni utenti di lingua slovena...Era necessario arrivare al blocco della pagina? Sono veramente amareggiato. L'irresponsabilità di alcuni utenti sta danneggiando Wikipedia. --Justinianus da Perugia 23:44, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

per Michi

Se secondo te i siti degli esuli sono di parte lo stesso non si può dire del sito della presidenza della repubblica non credi!mentre il sito segnalato da te slo.it non è anche di parte rappresentando le istanze slovene?mi spieghi ancora una cosa se io dico il falso,dicendo che la relazione non è riconosciuta dll'italia,come mai in 7anni (dal 2001 quando è stata terminata ad oggi) non è mai stata pubblicata ufficialmente nel nostro paese?per sostenere le tue affermazione citi il fatto che è stata pubblicata ufficialmente in slovenia,ma non sarà che per il volemosebenismo dilagante in italia e il giustificazionismo di una certa parte politica il testo abbia alleggerito le colpe slovene(jugoslave all'epoca)?non ti sembra strano che tutte le istituzioni italiane definiscano gli avvenimenti accaduti sul confine orientale come pulizia etnica?le testimonianze dei sopravvissuti agli eccidi titini sono false testimonianze di reduci repubblichini?per non parlare di filmati e documenti alleati anche quelli falsità?ti invito a pensare di più al tuo friuli (che spero conosca meglio della venezia giulia) che alle terre a cui appartengo e conosco!--Traiano 23:48, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

per Justinianus da Perugia

ma per te un testo condiviso si crea svilendo la realtà ed appoggiando una determinata parte politica?forse sono queste situazioni che danneggiano Wikipedia!--Traiano 23:52, 13 feb 2008 (CET)[rispondi]

per Traiano

Si, ma qual'è la realtà? Realtà è l'eccidio di tanti italiani innocenti nelle foibe, ma anche quella di tante centinaia di migliaia di sloveni e croati per colpa di un'aggressione ingiustificata da parte degli eserciti nazifascisti nel 1941. Realtà è l'oppressione della minoranza italiana restata in Istria dopo il 1945, ma anche quella di migliaia e migliaia di slavi in epoca fascista. Non ti entra questo in testa? Risolvere i problemi significa saper dire basta agli odi etnici che hanno sconvolto l'Istria e distrutto tante famiglie, italiane e slave. Non si tratta di "svilire" la realtà, si tratta di comprenderla. E te lo dice uno che pur non essendo nato in Istria è innamorato di quella terra ed è fiero di avere conservato tanti legami con essa.--Justinianus da Perugia 00:13, 14 feb 2008 (CET)[rispondi]

nessuno nega le colpe fasciste nei confronti dei popoli slavi mentre altri in questo sito sviliscono o addirittura negano gli eccidi titini che hanno portato alla pulizia etnica della venezia giulia e dalmazia,perchè è STATA PULIZIA ETNICA se no come chiamare le uccisioni le intimidazioni fatte contro un determinato gruppo etnico con l'intento di cacciarlo dalle terre in cui viveva da secoli?dici di amare le terre del confine orientale sarà anche vero ma non le consci come uno che ci è nato(per fortuna non da quelle liberate dai titini) e che ha sentito per anni svilire gli avvenimenti come foibe ed esodo da una parte di italiani che per ignoranza o per ideologia politica le consideravano balle da fascisti quando a subirle erano stati semplicemente italiani indistintamente da comunisti o fascisti la cui unica colpa era di essere italiani.--Traiano 00:31, 14 feb 2008 (CET)[rispondi]

Io non ti nego, né mi sogno di negare niente. Ti dico solo che bisogna prendere atto che crudeltà e fatti aberranti sono avvenuti da una parte e dall'altra. E che quando un popolo, anche se articolato in varie nazionalità (quello jugoslavo) perde un milione e mezzo di vite umane per colpe non sue, ma perché è stato vittima dell'aggressione da parte di altri popoli (italiani e tedeschi), finisce com'è andata a finire in Istria. E cioè degli innocenti, la cui unica colpa era quella di essere italiani vengono massacrati senza pietà. Perché la guerra rende gli uomini bestiali, senza eccezioni. Maledetti siano coloro che portarono per primi la guerra in quelle terre! Per loro colpa abbiamo perso l'Istria! E sono sempre loro i primi responsabili di tanti eccidi, che poi hanno provocato reazioni altrettanto efferate. Ti è chiaro il concetto? Io ho il massimo rispetto per tutti i morti, per i nostri connazionali brutalmente uccisi nelle foibe e anche per i croati, gli sloveni e i serbi vittime di una guerra che noi stessi abbiamo portato a casa loro. Rifletti un attimo su tutto ciò, e poi domani ne riparliamo. --Justinianus da Perugia 01:31, 14 feb 2008 (CET)[rispondi]

Per Justinianus . Mi spiace moltissimo dell'accaduto. Di fronte ad una aggiunta al testo che ritenevo pesantemente discutibile (pulizia etnica come causa dell'esodo), non ho modificato nulla di quanto già inserito nella "voce", ma mi sono limitata ad inserire un testo dove menzionavo la Relazione redatta dalla Commissione italo-slovena e citavo il brano dove si parla dele cause dell'esodo e non si riconosce la pulizia etnica. A questo punto l'utente che aveva inserito la nota "pulizia etnica come causa dell'esodo", ha iniziato a cancellare sistematicamente e/o modificare il mio testo. Io lo inserivo e lui lo cancellava o modificava. Non mi era mai capitato nulla di simile. Ho allora richiesto l'intervento del moderatore per risolvere il problema. Mi spiace. mandi michi-14.2.2008


Ma come Michi, non ti sei ancora registrata? Stai tranquilla, ormai è da tempo che ci conosciamo e so che tu sei un utente corretta e rispettosa delle opinioni altrui. Del resto quando abbiamo messo mano alla voce Friuli anche tu sei dovuta scendere a compromessi, o te ne sei dimenticata? Essersi rivolti a un mediatore nato come Qbert88 mi sembra un'ottima scelta. Ciò che volevo dire, senza entrare nel merito della chilometrica discussione e voler accusare nessuno, è che bisogna usare il buon senso e non arrivare al punto di scatenare una edit-war obbligando in tal modo un Amministratore a bloccare la voce. Adesso cerchiamo di riportare in questa pagina la ragionevolezza. Forse la soluzione migliore è quella di ripristinare il testo precedente e poi discutere eventuali cambiamenti in sede di discussione...Questa pagina, (come quella sull'Istria, anch'essa bloccata in questo momento), è una pagina delicata, e tutti noi dobbiamo fare uno sforzo di comprensione "particolare". Mandi. --Justinianus da Perugia 08:42, 14 feb 2008 (CET)[rispondi]

Visto che ormai ci sono dentro, dico la mia pure qui da voi :-). Mi pare di capire che in discussione qui siano le fonti riportate da Utente:Traiano. Secondo me fra quelle citate nella pag di discussione solo il discorso di Napolitano è degno di wikipedia, e mi sembra strano non sia stato ancora mai citato in nessuno degli articoli, diciamo così, "giuliano-dalmati" (che brutto termine). E' un'info da non trascurare, non come fonte diretta sugli eventi della II guerra, bensì come documento di storia contemporanea, in cui si espone l'opinione del Presidente della Repubblica Italiana, e un documento presidenziale ufficiale è storia (in certe nazioni democraticissime tra l'altro l'opinione di un presidente vale più di quella degli storici, ma ovviamente io non la penso così). Grazie --Wentofreddo 21:38, 14 feb 2008 (CET)[rispondi]
Sono d'accordo con te, Wento. Oltre ad essere il rappresentante ufficiale della Repubblica italiana, Napolitano è anche uomo di grande spessore culturale. Quando si sbloccherà questa situazione inseriremo senz'altro il documento da te citato nella pagina (nel testo della voce in forma sintetica e possibilmente, in nota, l'intervento completo, in modo da non dar luogo ad interpretazioni di parte). --Justinianus da Perugia 10:57, 15 feb 2008 (CET)[rispondi]

Leggendo la discussione mi rendo conto che le ideologie politiche stravolgono la realtà,e visto le argomentazioni di taluni personaggi,che continuano a ripetere che la guerra contro la jugoslavia l'hanno iniziata i nazifascisti,senza che nessuna l'abbia messo in dubbio(ho forse modificato le parti riguardanti le persecuzioni fasciste contro gli slavi?),per giustificare gli eccidi slavi facendo passare questi ultimi come vittime senza colpa dei crudeli italiani dimenticando personaggi come Odilo Globocnik e Ante Pavelic con i sui ustascia che erano alleati di italiani e tedeschi,anche nelle persecuzioni,questo a dimostrare che di fascisti c'è nerano in entrambi le parti e lo stesso vale per i comunisti.Entrambe le parti hanno le proprie colpe,non è possibile che che vengano sottolineate solo le colpe italiane per sminuire o negare le colpe jugoslave.Riflettete su questo senza pregiudizi politici!altrimenti continuate solo voi,io mi tiro fuori,così facendo diventare Wikipedia sempre piu di parte e non neutrale e di fatto non libera--Traiano 22:25, 14 feb 2008 (CET)[rispondi]

Per Traiano:

Se mi permetti il consiglio, credo che tu stia partendo con il piede sbagliato in wikipedia. Qui ci sono utenti che hanno lavorato a questa voce e alla voce sull'Istria per lungo tempo. Molto probabilmente i risultati ottenuti non sono all'altezza delle tue aspettative, perché sono il frutto di compromessi inevitabili in certi casi. Invece di fare la vittima, trova i consensi necessari per trasformare la voce secondo un'impostazione diversa dall'attuale. Quello che non puoi fare è venire, creare scompiglio e operare dei cambiamenti unilaterali, senza avere cioè l'appoggio della comunità. Io ho cercato di fare qualcosa per far conoscere l'Istria e gli Istriani nei nostri spazi (ti prego di guardare le voci Vittorio Italico Zupelli, Bruno Maier, Pier Antonio Quarantotti Gambini, Gian Rinaldo Carli ed altre). Se ravvisi delle distorsioni ideologiche in esse, fammelo sapere, te ne sarò grato. Comincia a far qualcosa di concreto per la Venezia Giulia, scrivendo, facendoti conoscere ed apprezzare, invece di accusare gli altri di titoismo o di preconcetti politici non ben identificati (di matrice comunista, immagino. In me hai proprio trovato la persona giusta!). E soprattutto comincia ad essere un pò più aperto al dialogo, invece di vedere nemici dappertutto!--Justinianus da Perugia 01:24, 15 feb 2008 (CET)[rispondi]

Non sono d'accordo con "VENTOFREDDO". Per quanto alto debba essere il rispetto per una figura istituzionale come quella del Presidente della Repubblica italiana, è pur sempre SOLO una valutazione politica. E come tale, a mio giudizio, deve essere considerata. Il Presidente Napolitano non mi risulta essere uno storico, nè mi risulta si sia mai occupato di ricerca storica. E, secondo me, la storia si può scrivere solo sulla base della documentazione storica presentata dagli storici. Le dichiarazioni dei politici, anche se di altissimo livello istituzionale, hanno il limite di tutte le dichiarazioni politiche. Il limite umano delle proprie opinioni ideologiche PERSONALI. Il defunto Presidente della Repubblica Pertini, tanto per restare sempre a sinistra, che sempre ha difeso nei suoi discorsi UFFICIALI la memoria della resistenza partigiana, e notoriamente antifascista, avrebbe condiviso le dichiarazioni del Presidente Napolitano? - michi - 15.2.2008


Beh, Michi, adesso non esagerare. Il Presidente Napolitano è, ed è sempre stato, un uomo di alto livello culturale e un antifascista notorio. Credo che, in quanto rappresentante ufficiale della Repubblica Italiana, sia sacrosanto inserire le sue considerazioni e il suo pensiero in questa sede (come sarebbe anche giusto far conoscere ai lettori le espressioni del pensiero di altri rappresentanti e/o organismi ufficiali di paesi esteri). Quello che bisognerebbe fare a mio avviso è ripartire da una situazione pre-edit war (come si sta facendo per l'Istria) ed effettuare le necessarie aggiunte e modifiche con il consenso della comunità (cioè della maggior parte degli utenti che hanno partecipato al dibattito e lavorato allo sviluppo della voce). Queste sono pagine particolari che riescono a scatenare ancora rancori atavici e rivalse storiche (guarda più sopra) e se non c'è ragionevolezza e senso di responsabilità da parte di tutti, resteranno bloccate vita natural durante. Mandi. --Justinianus da Perugia 10:57, 15 feb 2008 (CET)[rispondi]


Michi, teoricamente hai ragione (e questa resta cmq una mia opinione), ma quello che io cercavo di dire è che comunque se un utente, che tra l'altro mi sembra mostri scarsa attitudine al dialogo e discutere le sue ragioni, vuole inserire le dichiarazioni di Napolitano, non possiamo impedirlo, altrimenti sarebbe vera e propria censura. Tanto per rimanere nella teoria, i discorsi di Napolitano non sono solo discorsi politici, ma una rappresentanza del pensiero etico laico nazionale (cioè eticamente e non politicamente condiviso trasversalmente da partiti e non solo), e quindi non hanno nulla a che vedere col metodo storiografico alla weber, marx o gadamer che sia. Sono storia, punto. Come storia è la dichiarazione dei diritti dell'uomo, oppure i discorsi di Giovanni Paolo II contro il divorzio e l'aborto. A me poi del discorso di Napolitano è interessato poco fin ora, in particolare ho seguito solo il polverone sollevato dal governo croato: non nascondo però che comincia a crescere il mio interesse a questa voce, la costa istriana è una mia antica passione... Riguardo a Pertini: sappiamo tutti perché non disse mai nulla su Pola, Buje, Rovigno and co. Il mondo cambiava, e l'Italia con lui... Grazie --Wentofreddo 11:24, 15 feb 2008 (CET)[rispondi]

Non metto minimamente in dubbio che il ruolo istituzionale del Presidente della Repubblica è un ruolo "alto" e "importante". E non si possono sicuramente censurare le sue dichiarazioni. E se un utente chiede che vengano inserite corretto è farlo. Volevo solo dire che vanno "riportate" in un contesto corretto. Nel caso specifico, se si riporta il discorso del Presidente Napolitano (pulizia etnica come causa dell'esodo), si deve anche riportare la risposta o reazione del Presidente della Repubblica Croata (che si è offeso!) e la reazione del Presidente della Repubblica di Slovenia (che ha ufficialmente affermato che Giorgio Napolitano per il secondo anno consecutivo si è dimenticato, nel suo discorso, di citare il fascismo). Cioè il tutto va contestualizzato riportando anche le contro-dichiarazioni di risposta, degli altri Presidenti della Repubblica (Slovenia e Croazia).

Tanto per chiare meglio, formulo questa domanda: <<Se per ipotesi dovesse diventare Presidente della Repubblica l'on Alessandra Mussolini, e nel suo ruolo istituzionale (è solo un esempio!) "RIABILITASSE" il regime fascista e definisse i partigiani "BANDITI", come la mettiamo?>>. Il problema non è di poco conto. Che si risolve secondo me inserendo sia la dichiarazione del Presidente Napolitano, come legittimamente richiesto dall'utente Traiano, che le contro-repliche. O il nostro Presidente è più Presidente degli altri due? mandi. Michi - 15.2.2008


Ritorno nella discussione solo per rispondere a Justinianus da Perugia.Io sono apero al dialogo al contrario di alcuni utenti che non ascoltano idee diverse dalle loro considerando le loro verità(ideologizzate)come uniche e indiscutibili.Forse molti utenti che partecipano al progetto Wikipedia dovrebbero farlo senza i para occhi della politica(lo ripeto perchè ne sto avendo la conferma!purtroppo),che modifica gli avvenimenti della storia adeguandoli alle proprie opinioni di stampo partitico.Non sono io a fare la vittima ma siete voi a creare delle vittime che sono la storia e Wikipedia che sta diventando sempre più schierata.Me ne rivado lasciandovi modificare le voci come più ideologicamente vi aggrada!--Traiano 14:16, 15 feb 2008 (CET)[rispondi]


Anche se sono un wikipedista in pausa (purtroppo), mi permetto di fare capolino in questa discussione che vede partecipare anche Justinianus e Michi, due wikiamici con cui ho condiviso interessantissime e vivaci (ma sempre corrette) discussioni in questa ed altre voci. Sono d'accordo con Justinianus nel proporre di tornare alla versione precedente all'edit war, per poi elaborarne una nuova che tenga conto dei diversi punti di vista.
Nella nuova versione, IMHO, non ci si dovrebbe dilungare a spiegare i motivi dell'esodo. Qusto tema andrebbe sviluppato nell'apposita pagina: esodo istriano. Pertanto proporrei:
1) di eliminare il paragrafo dedicato alla relazione della commissione mista (eventualmente si può integrare -dopo adeguata discussione- nella pagina relativa all'esodo;
2) di utilizzare la seguente formulazione: "In quel periodo si verificò l'emigrazione massiccia di buona parte della popolazione italiana da quei territori."
3) di inserire alla fine del paragrafo un "Vedi anche" che rimandi alla pagina esodo istriano.
Che ve ne pare?
Mj6s 15:26, 15 feb 2008 (CET)[rispondi]


Amico Mj6s, come vedi non ci possiamo distrarre un momento che qui scoppia il pandemonio. Mi fa piacere che tu sia d'accordo con me. Se vai alla Discussione:Istria vedrai che lì un accordo è stato raggiunto. Si riparte dal 3 febbraio e poi, consensualmente, si faranno, in un secondo tempo, le dovute integrazioni e/o modifiche. Qui si può partire dal giorno prima che esplodesse l'edit-war. Cosa ne pensi? I 3 punti da te proposti li appoggio in pieno. 'Deu, mandi, cordialità. --Justinianus da Perugia 17:07, 15 feb 2008 (CET)[rispondi]

Anch'io non ho nulla in contrario con le proposte di Mj6s e la posizione che fin'ora ha mantenuto Justinianus... qualcos'altro lo scrivo sotto. --Wentofreddo 20:33, 15 feb 2008 (CET)[rispondi]

Scusate, siccome la discussione come al solito si è persa, io credo che bisogna ricominciare da una base comune. Non è su wikipedia che si può discutere cosa sia vero o no, o peggio su chi voglia fare propaganda politica e/o ideologica, tra l'altro sempre maleducatamente. imho dobbiamo accordarci sulle fonti. Ci sono fonti enciclopediche e fonti no. Quello che si deve integrare nella voce, lo si deve fare alla luce delle fonti. Ci sono? Se sì, quali? Documentiamo le affermazioni. Ovviamente se poi ci si mette d'accordo in altri modi, va bene lostesso, però non avrebbe senso tutto quello che è stato detto fin'ora. Grazie --Wentofreddo 20:33, 15 feb 2008 (CET)[rispondi]

Fonti per la questione giuliano-dalmata
  1. ...Vedi qui di sotto. --Justinianus da Perugia 22:57, 15 feb 2008 (CET)[rispondi]
  2. ...
  3. ...

Ripristinata la stesura 2 febbraio, come da accordi presi[modifica wikitesto]

Wento ha sollevato un problema importante, ma anche delicato, difficilmente risolvibile in questa sede e ancor più difficilmente sintetizzabile in poche righe. Orientativamente sono IMHO accettabili, tutte i siti ufficiali di organismi pubblici, sia italiani, che non italiani, anche se per alcuni siti stranieri si potrebbe porre il problema della lingua (non tutti riportano la traduzione in inglese). Andrebbero accettati anche i siti di istituzioni di sicuro prestigio, anche se non pubbliche (Ist. Tagliacarne per le statistiche, tanto per fare un esempio), quelli dei media di ampia diffusione (Televisioni nazionali, giornali ecc.). L'affidabilità di molti siti dovrà essere purtroppo vagliata di volta in volta dagli utenti che lavorano alla voce, usando un pò di buonsenso ma anche di prudenza. Si può usare un metro un pò meno rigoroso per le fonti cartacee, soprattutto se facilmente reperibili, ma anche qui dovrà essere il buonsenso a guidarci.

Sarebbe bene per un pò di tempo discutere le modifiche "sostanziali" della voce. Dovrebbero essere previamente accettate dalla maggioranza degli utenti coinvolti, altrimenti si rischia un'altra edit-war. Questo vale sia per i "transeunti" che lasciano dei contributi occasionali, che per gli utenti "storici", sia per gli utenti non registrati, che per quelli registrati. In altre parole dovremmo impegnarci a "pattugliare" la voce, e se dovessero essere riscontrate anomalie, segnalarle. Questo è un punto di vista personale, ovviamente. Vi prego di esprimervi al riguardo.

P.S. Le proposte fatte dall'amico Mj6s mi sembrano molto sensate e sono pienamente condivise da me. Cerchiamo di eliminare le possibilità di attrito in questa pagina, trasferendo nelle pagine specifiche le parti controverse, per poi svilupparle nelle opportune sedi.

Cordialità. --Justinianus da Perugia 22:57, 15 feb 2008 (CET)[rispondi]

Concordo con la proposta di Mj6s.--Traiano 23:16, 15 feb 2008 (CET)[rispondi]

ok, vista la risoluzione dell'empasse alla discussione:Istria, credo che qua si possa procedere secondo la "scaletta" proposta dal buon Justinianus. Io per ora, se posso essere utile, mi limiterò al controllo dell'affidabilità (encliclopedica) delle fonti, quando saranno proposte. --Wentofreddo 11:27, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]

Concordo con la proposta di Mj6s, come sempre molto saggio. Come proposto da Mj6s, chiedo che venga tolta l'espressione "presecuzione titine" perchè di parte. Se togliete questa espressione non serve più il riferimento alla relazione della Commissione storica. michi - 16.2.2008

Ma dove ha scritto Mj6s che bisogna togliere tale espressione? Quello che bisogna fare è sviluppare la parte riguardante l'esodo nella voce relativa ( e trasladare nella stessa pagina le conclusioni della commissione mista italo-slovena).--Justinianus da Perugia 13:32, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]


L'espressione "presecuzione titine" deve rimanere perchè parte della storia della Venezia Giulia come le persecuzioni fasciste,toglierle sarebbe negare una parte dei fatti.Si pottrebbe amplificare la parte aggiungendo "oltre alle persecuzioni italiane,definite dal Presidente della repubblica Giorgio Napolitano pulizia etnica,con arresti ed uccisioni(foibe)che causarono l'esodo della maggior parte della popolazione di lingua italiana,ci fu anche una pulizia politica nei confronti degli oppositori interni (i Domobranci sloveni,gli Ustascia croati e i Cetnici serbi) al regime comunista di Tito" con rimandi alle voci esodo istriano(se si vuole ampliare con il riferimento Commissione italo-slovena facendo notare le differenze attribuitale dalle istituzioni italiane e da quelle slovene) e foiba.--Traiano 12:36, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]

Per me possono rimanere. Sono un dato di fatto storico come le persecuzioni fasciste (anche se, probabilmente, se non ci fossero state queste ultime, le persecuzioni titine si sarebbero scatenate con minore violenza. Ma la storia non è fatta di ipotesi...).--Justinianus da Perugia 13:20, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]


Però così facendo si accredita la tesi che questa sia stata l'UNICA causa dell'esodo. Secondo me vanno aggiunte anche le altre cause altrettanti importanti e determinanti: vedi il testo che avevo aggiunto e che non c'è più ("relazione" e cause dell'esodo per i 14 storici che l'hanno sottoscritta). Oltretutto l'esodo è durato più di 10 anni; non sono scappati in 15 giorni inseguiti dai carriarmati.... - michi - 16.2.2008


Propongo: In quel periodo, e negli anni successivi, si verificò l'emigrazione massiccia del gruppo etnico italiano, dovuta sia alle persecuzioni titine che a ragioni economiche. Anche un certo numero di croati e di sloveni abbandonarono la Venezia Giulia annessa e/o amministrata dalla Jugoslavia (10% sul totale degli esuli /Fonte: Raoul Pupo) perché contrari al regime dittatoriale instaurato da Tito. Va bene così? --Justinianus da Perugia 16:07, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]


Mi fa piacere che dopo la fine del blocco la discussione sia ripresa. Purtroppo non posso contribuire (se non con il mio appoggio morale) perché non sono un esperto di esodo istriano. In ogni caso la proposta di Justinianus mi sembra buona. Seguirò con piacere ed attenzione le evoluzioni. Buon lavoro! Mj6s 16:21, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]


Per Mj6s: 1)Non fare il modesto, tu sei un'autorità in materia; 2)che fai? ci abbandoni nuovamente? Ma quanto dura questa wikipausa? Cordialità da --Justinianus da Perugia 17:57, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]


La proposta di Justinianus da Perugiaè buona ma sarebbe meglio usare il termine esodo o emigrazione forzata perchè l'allontanamento fu indotto con metodi violenti,nella voce Istria è anche presente questa citazione « Nel 1945 io e Kardelj fummo mandati da Tito in Istria. Era nostro compito indurre tutti gli italiani ad andar via con pressioni di ogni tipo.E così fu fatto. » detta da Milovan Gilas che denota la volontà Jugoslava di allontanare con la forza la popolazione italiana.Per quanto rigurda la questione sulla Commissione italo-slovena nella voce esodo istriano è citata più volte.--Traiano 18:35, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]


Non sono d'accordo con la proposta di Traiano. Non si può far rietrare dalla finestra, ciò che è stato scacciato dalla porta. Mi va bene la proposta di Justinianus. N.B. Per Troiano - ho sposato un esule istriano nato a Capodistria. Quando chiedevo a mia suocera perchè erano venuti via dall'Istria mi rispondeva sempre: <<E i veviva via tuti...cossa se stava a far là soli>>. Le memorie e le testimonianze non sono a senso unico. michi - 16 febbraio 2008


Justinianus, non mi lusingare, lo sai anche tu che sulla questione dell'esodo non ne so abbastanza per poter contribuire in wikipedia. La mia wikipausa durerà, purtroppo, finché il mio wikicontocorrente non sarà a wikilivelli decenti :-( E poi non vi abbandono, il mio spirito è con voi! :-) Buon lavoro a tutti/e! Mj6s 21:56, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]


Per Mj6s: Comunque sai già cosa ti aspetta appena rientri "a tempo pieno"! L'apertura della seguente pagina:Storia della definizione geografica del Friuli. Come vedi non dimentico le promesse. 'Deu, mandi.--Justinianus da Perugia 23:08, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]

Per Michi e Traiano. Beh, adesso non misuriamo tutto con il bilancino, perché altrimenti non si va avanti. Io leggo sul Devoto-Oli alla parola Esodo: 1) Emigrazione volontaria di una comunità per ragioni morali, religiose, politiche; 2) l'uscita degli ebrei dall'Egitto ecc.; 3) Partenza in massa o in gran numero. Stop. Quindi va da se che scrivere emigrazione massiccia indotta da persecuzioni e ragioni economiche equivale a scrivere esodo. Comunque mentre per l'Istria (cioè per una parte della Venezia Giulia) il termine è entrato nell'uso comune (Esodo istriano) per la Venezia Giulia nel suo insieme no. A riprova della mia buona fede Vi invito a leggere la frase da me suggerita per l'Istria ( Discussione:Istria) in alternativa a quella di Traiano (ma non c'è poi neppure molta differenza). Lì menziono esplicitamente il termine esodo. Cordialità. --Justinianus da Perugia 23:08, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]


Mi sembra ragionevole l'opinione di Justinianus, perché mettere in discussione anche il fatto che si sia trattato di Esodo? Ad ogni modo, gli utenti che si sono interessati principalmente alla questione hanno a cuore discutere sulle cause dell'esodo, ma per questo io ribadisco che ci vogliono le fonti. Una proposta... perché non ci creiamo un progetto apposito, tipo progetto:Friuli-Venezia Giulia che sembra non sia stato creato ancora da nessuno??? --Wentofreddo 11:05, 17 feb 2008 (CET)[rispondi]
la modifica di justinianus per me si può fare ma non la ritengo completa, vedere la versione scritta da michi e il suo ultimo intervento--Francomemoria 12:51, 17 feb 2008 (CET)[rispondi]

Anzitutto non ho mai messo in discussione il termine "esodo" . E' un termine di uso ormai comune. Quello che ho messo in discussione è l'espressione "persecusione titine" indicata come UNICA causa dell'esodo. Esodo che ha avuto una molteplicità di cause, tra cui la difficile situazione economica della Jugoslavia nell'immediato dopoguerra, il rifiuto della nazionalizzazione della proprietà privata, la perdita di status sociale, ecc. La frase proposta da Justinianus è una buona base di partenza anche se dovrebbe forse essere ampliata tenendo conto che oltre alle motivazioni di carattere economico, c'erano anche motivazioni di carattere sociale, come la perdita dello status di classe dominante. I miei suoceri erano lavoratori dipendenti, vivevano in una abitazione in affitto e non si erano mai compromessi con il fascismo: non sono mai stati molestati da alcuno, anche se erano italiani. Invece ricordo i racconti di mia suocera sul periodo fascista: <<Le squadrasse fasiste le jere tremende e se gaveva tuti paura....>>. michi - 17.2.2008


Proposta Progetto:Friuli-Venezia Giulia[modifica wikitesto]

Sto stendendo una bozza qua e qua, così possiamo crearci un apposito bar e discutere tutto là (soprattutto la questione delle fonti e della causa dell'esodo, che riguarda moltissime voci)... che ne dite? --Wentofreddo 11:14, 17 feb 2008 (CET)[rispondi]

Stesura definitiva (almeno lo spero)[modifica wikitesto]

Per Wento

Sono contento che tu sia interessato alla Venezia Giulia e credo sia stata un'ottima idea formulare un progetto: Friuli Venezia Giulia. Te l'ho anche scritto sulla tua pagina discussioni. Unicamente per una questione di praticità tutto ciò che è relativo sia a questa voce che all'Istria preferirei però discuterlo, nei prossimi giorni, nelle rispettive pagine di discussione. Prendo comunque atto con piacere che accetti la mia ultima stesura, come l'ha accettata Mj6s.

Per tutti coloro che hanno partecipato alla discussione:

Quello che si potrebbe fare, per rendere ancora più completo il concetto, è ammettere la possibilità che, unitamente alle persecuzioni titoiste (determinanti) e a motivazioni economiche (importanti) hanno potuto influire per alcuni esuli, anche altre ragioni (Michi ad es. citava l'esempio di sua suocera, io potrei citare l'esempio di alcuni "monfalconesi" di mia conoscenza, o anche di alcuni miei parenti restati in Istria dopo il 1945 e successivamente emigrati ecc.). Per tagliare corto si può scrivere:

In quel periodo, e negli anni successivi, si verificò l'emigrazione massiccia del gruppo etnico italiano, dovuta sia e soprattutto alle persecuzioni titine che ad altre cause, non ultime quelle di indole economica. Anche un certo numero di croati e di sloveni abbandonarono la Venezia Giulia annessa e/o amministrata dalla Jugoslavia (10% sul totale degli esuli /Fonte: Raoul Pupo) perché contrari al regime dittatoriale instaurato da Tito

Credo francamente che così possa andare...

Una versione simile può essere inserita nella voce Istria e in quella sede si può menzionare il termine di "esodo", dal momento che per tale regione è comunemente accettato. Cordialità. --Justinianus da Perugia 15:45, 17 feb 2008 (CET)[rispondi]

Modificata anche la mia proposta di testo sull'Istria pochi minuti fa (vedi Discussione:Istria), sulla base delle considerazioni di cui sopra.--Justinianus da Perugia 15:57, 17 feb 2008 (CET)[rispondi]

La versione proposta da Justinianus da Perugia mi sembra buona,per me può essere quella definitiva.--Traiano 18:10, 17 feb 2008 (CET)[rispondi]

riconfermo la mia posizione data che praticamente justinianus ha confermato la frase--Francomemoria 00:38, 18 feb 2008 (CET)[rispondi]


<<In quel periodo, e negli anni successivi, si verificò l'emigrazione massiccia del gruppo etnico italiano, dovuta sia e soprattutto alle persecuzioni titine che ad altre cause, non ultime quelle di indole economica. Anche un certo numero di croati e di sloveni abbandonarono la Venezia Giulia annessa e/o amministrata dalla Jugoslavia (10% sul totale degli esuli /Fonte: Raoul Pupo) perché contrari al regime dittatoriale instaurato da Tito>>.

Ho riletto la proposta di Justinianus: E' OTTIMA. Io aggiungerei solo, in coda alla frase, un "e sociale". E' questo un aspetto poco investigato dagli storici che preferiscono investigare in altre direzioni, soprattutto l'aspetto etnico. Al contrario questo è un aspetto molto importante, anche se, purtroppo, molto trascurato. Infatti gli italiani perdono il ruolo di classe dirigente che avevano avuto fin a quel momento in favore degli sloveni e dei croati. Questo non poteva non avere pesanti ripercussioni sul gruppo italiano. Lasciarei ad altre voci di Wikipedia l'approfondimento della voce "esodo" e mi limiterei alla frase proposta da Juastinianos con l'aggiunta di "e sociale". Michi - 18.2.2008


Anche se sono un wikipedista in pausa (purtroppo), mi permetto di fare capolino in questa discussione che vede partecipare anche Justinianus e Michi, due wikiamici con cui ho condiviso interessantissime e vivaci (ma sempre corrette) discussioni in questa ed altre voci. Sono d'accordo con Justinianus nel proporre di tornare alla versione precedente all'edit war, per poi elaborarne una nuova che tenga conto dei diversi punti di vista.
Nella nuova versione, IMHO, non ci si dovrebbe dilungare a spiegare i motivi dell'esodo. Qusto tema andrebbe sviluppato nell'apposita pagina: esodo istriano. Pertanto proporrei:
1) di eliminare il paragrafo dedicato alla relazione della commissione mista (eventualmente si può integrare -dopo adeguata discussione- nella pagina relativa all'esodo;
2) di utilizzare la seguente formulazione: "In quel periodo si verificò l'emigrazione massiccia di buona parte della popolazione italiana da quei territori."
3) di inserire alla fine del paragrafo un "Vedi anche" che rimandi alla pagina esodo istriano.
Che ve ne pare?
Mj6s 15:26, 15 feb 2008 (CET)[rispondi]


Amico Mj6s, come vedi non ci possiamo distrarre un momento che qui scoppia il pandemonio. Mi fa piacere che tu sia d'accordo con me. Se vai alla Discussione:Istria vedrai che lì un accordo è stato raggiunto. Si riparte dal 3 febbraio e poi, consensualmente, si faranno, in un secondo tempo, le dovute integrazioni e/o modifiche. Qui si può partire dal giorno prima che esplodesse l'edit-war. Cosa ne pensi? I 3 punti da te proposti li appoggio in pieno. 'Deu, mandi, cordialità. --Justinianus da Perugia 17:07, 15 feb 2008 (CET)[rispondi]

Anch'io non ho nulla in contrario con le proposte di Mj6s e la posizione che fin'ora ha mantenuto Justinianus... qualcos'altro lo scrivo sotto. --Wentofreddo 20:33, 15 feb 2008 (CET)[rispondi]

Scusate, siccome la discussione come al solito si è persa, io credo che bisogna ricominciare da una base comune. Non è su wikipedia che si può discutere cosa sia vero o no, o peggio su chi voglia fare propaganda politica e/o ideologica, tra l'altro sempre maleducatamente. imho dobbiamo accordarci sulle fonti. Ci sono fonti enciclopediche e fonti no. Quello che si deve integrare nella voce, lo si deve fare alla luce delle fonti. Ci sono? Se sì, quali? Documentiamo le affermazioni. Ovviamente se poi ci si mette d'accordo in altri modi, va bene lostesso, però non avrebbe senso tutto quello che è stato detto fin'ora. Grazie --Wentofreddo 20:33, 15 feb 2008 (CET)[rispondi]

Fonti per la questione giuliano-dalmata
  1. ...Vedi qui di sotto. --Justinianus da Perugia 22:57, 15 feb 2008 (CET)[rispondi]
  2. ...
  3. ...

Ripristinata la stesura 2 febbraio, come da accordi presi[modifica wikitesto]

Wento ha sollevato un problema importante, ma anche delicato, difficilmente risolvibile in questa sede e ancor più difficilmente sintetizzabile in poche righe. Orientativamente sono IMHO accettabili, tutte i siti ufficiali di organismi pubblici, sia italiani, che non italiani, anche se per alcuni siti stranieri si potrebbe porre il problema della lingua (non tutti riportano la traduzione in inglese). Andrebbero accettati anche i siti di istituzioni di sicuro prestigio, anche se non pubbliche (Ist. Tagliacarne per le statistiche, tanto per fare un esempio), quelli dei media di ampia diffusione (Televisioni nazionali, giornali ecc.). L'affidabilità di molti siti dovrà essere purtroppo vagliata di volta in volta dagli utenti che lavorano alla voce, usando un pò di buonsenso ma anche di prudenza. Si può usare un metro un pò meno rigoroso per le fonti cartacee, soprattutto se facilmente reperibili, ma anche qui dovrà essere il buonsenso a guidarci.

Sarebbe bene per un pò di tempo discutere le modifiche "sostanziali" della voce. Dovrebbero essere previamente accettate dalla maggioranza degli utenti coinvolti, altrimenti si rischia un'altra edit-war. Questo vale sia per i "transeunti" che lasciano dei contributi occasionali, che per gli utenti "storici", sia per gli utenti non registrati, che per quelli registrati. In altre parole dovremmo impegnarci a "pattugliare" la voce, e se dovessero essere riscontrate anomalie, segnalarle. Questo è un punto di vista personale, ovviamente. Vi prego di esprimervi al riguardo.

P.S. Le proposte fatte dall'amico Mj6s mi sembrano molto sensate e sono pienamente condivise da me. Cerchiamo di eliminare le possibilità di attrito in questa pagina, trasferendo nelle pagine specifiche le parti controverse, per poi svilupparle nelle opportune sedi.

Cordialità. --Justinianus da Perugia 22:57, 15 feb 2008 (CET)[rispondi]

Concordo con la proposta di Mj6s.--Traiano 23:16, 15 feb 2008 (CET)[rispondi]

ok, vista la risoluzione dell'empasse alla discussione:Istria, credo che qua si possa procedere secondo la "scaletta" proposta dal buon Justinianus. Io per ora, se posso essere utile, mi limiterò al controllo dell'affidabilità (encliclopedica) delle fonti, quando saranno proposte. --Wentofreddo 11:27, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]

Concordo con la proposta di Mj6s, come sempre molto saggio. Come proposto da Mj6s, chiedo che venga tolta l'espressione "presecuzione titine" perchè di parte. Se togliete questa espressione non serve più il riferimento alla relazione della Commissione storica. michi - 16.2.2008

Ma dove ha scritto Mj6s che bisogna togliere tale espressione? Quello che bisogna fare è sviluppare la parte riguardante l'esodo nella voce relativa ( e trasladare nella stessa pagina le conclusioni della commissione mista italo-slovena).--Justinianus da Perugia 13:32, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]


L'espressione "presecuzione titine" deve rimanere perchè parte della storia della Venezia Giulia come le persecuzioni fasciste,toglierle sarebbe negare una parte dei fatti.Si pottrebbe amplificare la parte aggiungendo "oltre alle persecuzioni italiane,definite dal Presidente della repubblica Giorgio Napolitano pulizia etnica,con arresti ed uccisioni(foibe)che causarono l'esodo della maggior parte della popolazione di lingua italiana,ci fu anche una pulizia politica nei confronti degli oppositori interni (i Domobranci sloveni,gli Ustascia croati e i Cetnici serbi) al regime comunista di Tito" con rimandi alle voci esodo istriano(se si vuole ampliare con il riferimento Commissione italo-slovena facendo notare le differenze attribuitale dalle istituzioni italiane e da quelle slovene) e foiba.--Traiano 12:36, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]

Per me possono rimanere. Sono un dato di fatto storico come le persecuzioni fasciste (anche se, probabilmente, se non ci fossero state queste ultime, le persecuzioni titine si sarebbero scatenate con minore violenza. Ma la storia non è fatta di ipotesi...).--Justinianus da Perugia 13:20, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]


Però così facendo si accredita la tesi che questa sia stata l'UNICA causa dell'esodo. Secondo me vanno aggiunte anche le altre cause altrettanti importanti e determinanti: vedi il testo che avevo aggiunto e che non c'è più ("relazione" e cause dell'esodo per i 14 storici che l'hanno sottoscritta). Oltretutto l'esodo è durato più di 10 anni; non sono scappati in 15 giorni inseguiti dai carriarmati.... - michi - 16.2.2008


Propongo: In quel periodo, e negli anni successivi, si verificò l'emigrazione massiccia del gruppo etnico italiano, dovuta sia alle persecuzioni titine che a ragioni economiche. Anche un certo numero di croati e di sloveni abbandonarono la Venezia Giulia annessa e/o amministrata dalla Jugoslavia (10% sul totale degli esuli /Fonte: Raoul Pupo) perché contrari al regime dittatoriale instaurato da Tito. Va bene così? --Justinianus da Perugia 16:07, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]


Mi fa piacere che dopo la fine del blocco la discussione sia ripresa. Purtroppo non posso contribuire (se non con il mio appoggio morale) perché non sono un esperto di esodo istriano. In ogni caso la proposta di Justinianus mi sembra buona. Seguirò con piacere ed attenzione le evoluzioni. Buon lavoro! Mj6s 16:21, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]


Per Mj6s: 1)Non fare il modesto, tu sei un'autorità in materia; 2)che fai? ci abbandoni nuovamente? Ma quanto dura questa wikipausa? Cordialità da --Justinianus da Perugia 17:57, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]


La proposta di Justinianus da Perugiaè buona ma sarebbe meglio usare il termine esodo o emigrazione forzata perchè l'allontanamento fu indotto con metodi violenti,nella voce Istria è anche presente questa citazione « Nel 1945 io e Kardelj fummo mandati da Tito in Istria. Era nostro compito indurre tutti gli italiani ad andar via con pressioni di ogni tipo.E così fu fatto. » detta da Milovan Gilas che denota la volontà Jugoslava di allontanare con la forza la popolazione italiana.Per quanto rigurda la questione sulla Commissione italo-slovena nella voce esodo istriano è citata più volte.--Traiano 18:35, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]


Non sono d'accordo con la proposta di Traiano. Non si può far rietrare dalla finestra, ciò che è stato scacciato dalla porta. Mi va bene la proposta di Justinianus. N.B. Per Troiano - ho sposato un esule istriano nato a Capodistria. Quando chiedevo a mia suocera perchè erano venuti via dall'Istria mi rispondeva sempre: <<E i veviva via tuti...cossa se stava a far là soli>>. Le memorie e le testimonianze non sono a senso unico. michi - 16 febbraio 2008


Justinianus, non mi lusingare, lo sai anche tu che sulla questione dell'esodo non ne so abbastanza per poter contribuire in wikipedia. La mia wikipausa durerà, purtroppo, finché il mio wikicontocorrente non sarà a wikilivelli decenti :-( E poi non vi abbandono, il mio spirito è con voi! :-) Buon lavoro a tutti/e! Mj6s 21:56, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]


Per Mj6s: Comunque sai già cosa ti aspetta appena rientri "a tempo pieno"! L'apertura della seguente pagina:Storia della definizione geografica del Friuli. Come vedi non dimentico le promesse. 'Deu, mandi.--Justinianus da Perugia 23:08, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]

Per Michi e Traiano. Beh, adesso non misuriamo tutto con il bilancino, perché altrimenti non si va avanti. Io leggo sul Devoto-Oli alla parola Esodo: 1) Emigrazione volontaria di una comunità per ragioni morali, religiose, politiche; 2) l'uscita degli ebrei dall'Egitto ecc.; 3) Partenza in massa o in gran numero. Stop. Quindi va da se che scrivere emigrazione massiccia indotta da persecuzioni e ragioni economiche equivale a scrivere esodo. Comunque mentre per l'Istria (cioè per una parte della Venezia Giulia) il termine è entrato nell'uso comune (Esodo istriano) per la Venezia Giulia nel suo insieme no. A riprova della mia buona fede Vi invito a leggere la frase da me suggerita per l'Istria ( Discussione:Istria) in alternativa a quella di Traiano (ma non c'è poi neppure molta differenza). Lì menziono esplicitamente il termine esodo. Cordialità. --Justinianus da Perugia 23:08, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]


Mi sembra ragionevole l'opinione di Justinianus, perché mettere in discussione anche il fatto che si sia trattato di Esodo? Ad ogni modo, gli utenti che si sono interessati principalmente alla questione hanno a cuore discutere sulle cause dell'esodo, ma per questo io ribadisco che ci vogliono le fonti. Una proposta... perché non ci creiamo un progetto apposito, tipo progetto:Friuli-Venezia Giulia che sembra non sia stato creato ancora da nessuno??? --Wentofreddo 11:05, 17 feb 2008 (CET)[rispondi]
la modifica di justinianus per me si può fare ma non la ritengo completa, vedere la versione scritta da michi e il suo ultimo intervento--Francomemoria 12:51, 17 feb 2008 (CET)[rispondi]

Anzitutto non ho mai messo in discussione il termine "esodo" . E' un termine di uso ormai comune. Quello che ho messo in discussione è l'espressione "persecusione titine" indicata come UNICA causa dell'esodo. Esodo che ha avuto una molteplicità di cause, tra cui la difficile situazione economica della Jugoslavia nell'immediato dopoguerra, il rifiuto della nazionalizzazione della proprietà privata, la perdita di status sociale, ecc. La frase proposta da Justinianus è una buona base di partenza anche se dovrebbe forse essere ampliata tenendo conto che oltre alle motivazioni di carattere economico, c'erano anche motivazioni di carattere sociale, come la perdita dello status di classe dominante. I miei suoceri erano lavoratori dipendenti, vivevano in una abitazione in affitto e non si erano mai compromessi con il fascismo: non sono mai stati molestati da alcuno, anche se erano italiani. Invece ricordo i racconti di mia suocera sul periodo fascista: <<Le squadrasse fasiste le jere tremende e se gaveva tuti paura....>>. michi - 17.2.2008


Proposta Progetto:Friuli-Venezia Giulia[modifica wikitesto]

Sto stendendo una bozza qua e qua, così possiamo crearci un apposito bar e discutere tutto là (soprattutto la questione delle fonti e della causa dell'esodo, che riguarda moltissime voci)... che ne dite? --Wentofreddo 11:14, 17 feb 2008 (CET)[rispondi]

Stesura definitiva (almeno lo spero)[modifica wikitesto]

Per Wento

Sono contento che tu sia interessato alla Venezia Giulia e credo sia stata un'ottima idea formulare un progetto: Friuli Venezia Giulia. Te l'ho anche scritto sulla tua pagina discussioni. Unicamente per una questione di praticità tutto ciò che è relativo sia a questa voce che all'Istria preferirei però discuterlo, nei prossimi giorni, nelle rispettive pagine di discussione. Prendo comunque atto con piacere che accetti la mia ultima stesura, come l'ha accettata Mj6s.

Per tutti coloro che hanno partecipato alla discussione:

Quello che si potrebbe fare, per rendere ancora più completo il concetto, è ammettere la possibilità che, unitamente alle persecuzioni titoiste (determinanti) e a motivazioni economiche (importanti) hanno potuto influire per alcuni esuli, anche altre ragioni (Michi ad es. citava l'esempio di sua suocera, io potrei citare l'esempio di alcuni "monfalconesi" di mia conoscenza, o anche di alcuni miei parenti restati in Istria dopo il 1945 e successivamente emigrati ecc.). Per tagliare corto si può scrivere:

In quel periodo, e negli anni successivi, si verificò l'emigrazione massiccia del gruppo etnico italiano, dovuta sia e soprattutto alle persecuzioni titine che ad altre cause, non ultime quelle di indole economica. Anche un certo numero di croati e di sloveni abbandonarono la Venezia Giulia annessa e/o amministrata dalla Jugoslavia (10% sul totale degli esuli /Fonte: Raoul Pupo) perché contrari al regime dittatoriale instaurato da Tito

Credo francamente che così possa andare...

Una versione simile può essere inserita nella voce Istria e in quella sede si può menzionare il termine di "esodo", dal momento che per tale regione è comunemente accettato. Cordialità. --Justinianus da Perugia 15:45, 17 feb 2008 (CET)[rispondi]

Modificata anche la mia proposta di testo sull'Istria pochi minuti fa (vedi Discussione:Istria), sulla base delle considerazioni di cui sopra.--Justinianus da Perugia 15:57, 17 feb 2008 (CET)[rispondi]

La versione proposta da Justinianus da Perugia mi sembra buona,per me può essere quella definitiva.--Traiano 18:10, 17 feb 2008 (CET)[rispondi]

riconfermo la mia posizione data che praticamente justinianus ha confermato la frase--Francomemoria 00:38, 18 feb 2008 (CET)[rispondi]


<<In quel periodo, e negli anni successivi, si verificò l'emigrazione massiccia del gruppo etnico italiano, dovuta sia e soprattutto alle persecuzioni titine che ad altre cause, non ultime quelle di indole economica. Anche un certo numero di croati e di sloveni abbandonarono la Venezia Giulia annessa e/o amministrata dalla Jugoslavia (10% sul totale degli esuli /Fonte: Raoul Pupo) perché contrari al regime dittatoriale instaurato da Tito>>.

Ho riletto la proposta di Justinianus: E' OTTIMA. Io aggiungerei solo, in coda alla frase, un "e sociale". E' questo un aspetto poco investigato dagli storici che preferiscono investigare in altre direzioni, soprattutto l'aspetto etnico. Al contrario questo è un aspetto molto importante, anche se, purtroppo, molto trascurato. Infatti gli italiani perdono il ruolo di classe dirigente che avevano avuto fin a quel momento in favore degli sloveni e dei croati. Questo non poteva non avere pesanti ripercussioni sul gruppo italiano. Lasciarei ad altre voci di Wikipedia l'approfondimento della voce "esodo" e mi limiterei alla frase proposta da Juastinianos con l'aggiunta di "e sociale". Michi - 18.2.2008

Siamo arrivati al capolinea?[modifica wikitesto]

Per Michi

Si, indubbiamente per un certo numero di esuli sono esistite anche cause "sociali", che magari erano accompagnate da altre di differente natura; pertanto si potrebbero aggiungere sia qui che in Discussione:Istria. Se ti vuoi esprimere anche sulla proposta avanzata per l'Istria, mi farai un grande piacere, Michi. Su eventuali approfondimenti concernenti l'Esodo nella voce relativa e non in questa sede, sono d'accordo con te, del resto tutti noi ci siamo impegnati, nei giorni scorsi, a seguire tale impostazione.

Per tutti i partecipanti alla discussione:

Va bene l'aggiunta al testo di ragioni sociali, oltre che economiche (...non ultime ragioni di indole economica e sociale) proposto da Michi? Io sono d'accordo.

Per Francomemoria

Visto che auspicavi un "completamento" del testo, in sintonia con le posizioni della Michi (ieri hai scritto: la modifica di justinianus per me si può fare ma non la ritengo completa, vedere la versione scritta da michi e il suo ultimo intervento), adesso sei stato accontentato.

Cordialità a tutti voi. --Justinianus da Perugia 09:05, 18 feb 2008 (CET)[rispondi]

come è ovvio anche se il tuo tono non m'ispira accetto di buon grado l'attuale proposta di versione.--Francomemoria 19:16, 18 feb 2008 (CET)[rispondi]
Grazie a Justinianus per la pazienza, ma mi scusi se esprimo una nota conclusiva, benché non sia in disaccordo con le ultime modifiche: a me sembra che si sia discusso dell'uovo e della gallina, chi è nato prima? Se si vuole rendere il problema veramente enciclopedico dovremmo lavorare sulle fonti. Alla prossima --Wentofreddo 12:39, 20 feb 2008 (CET)[rispondi]

Fonti? Non hai idea di che cosa tu stia richiedendo! Il tema "esodo" al pari del tema "foibe", sono oggetto di un dibattito ideologico-politico e tentativi evidentissimi di revisionismo storico, da far paura! Storici.... pochi! Arringatori di folle...TANTI! Ho appena letto (confesso con molta fatica) un libro fresco di stampa edito dall'Associazione naz.le Venezia Giulia e Dalmazia. Hai presento l'irredentismo italiano al 500%? E' molto difficile distinguere tra una fonte di "parte" e una "fonte" veramente seria e documentata. Fosse per me, toglierei le voci "esodo" e "foibe" da tutte le enciclopedie, per rimetterle tra 20 anni! michi - 20.2.2008


La composizione etnica dopo la prima guerra mondiale[modifica wikitesto]

Al momento del passaggio all'Italia la popolazione italianofona (integrata generalmente da tutti coloro che parlavano, accanto all'italiano, anche il veneto nelle sue varianti, e il friulano) e quella di lingua slovena o croata erano le predominanti, con una prevalenza di queste ulitme:

Propongo di togliere la frase sulla prevalenza della popolazione di lingua slovena e croata, perchè è una cosa discutibile. Secondo i dati ufficiali del censimento 1921 (poco attendibili) gli sloveni e i croati costituivano il 38% della popolazione della Venezia Giulia. Secondo le stime di Carlo Schiffrer, uno studioso italiano molto affidabile, in realtà nel 1921 il 30% della popolazione della Venezia Giulia erano gli sloveni, il 11% ne erano i croati e il 3% ne era la gente "ibrida" italo-slava. Secondo le stime di Lavo Čermelj, uno studioso sloveno di scarsa obiettività, nel 1921 tra i 901.363 abitanti della Venezia Giulia c'erano piú di 500.000 (allora piú di 55%) jugoslavi. Come si vede, le opinioni sono diverse. Cordiali saluti. Boraczek 09:58, 1 mar 2008 (CET)[rispondi]

Čermelj, uno studioso sloveno di scarsa obiettività... hai ragione, l'italianizzato ireddentista Schiffrer è molto più neutrale...


Io proporrei invece di eliminare ogni riferimento alla "prevalenza" etnica, data la scarsa attendibilità di tutti i censimenti poichè elevatissimo era il bi-trilinguismo (moltissimi parlavano abitualmente più lingue e molte erano le famiglie miste). Questo dal punto di vista "numerico". Dal punto di vista "territoriale", è indubbio che se non consideriamo la città di Trieste (che da sola costituisce quasi il 50% di coloro che si dichiararono italiani nel territorio in esame - Venezia Giulia), tutto il resto del territorio così chiamato "Venezia Giulia", era per la gran parte abitato da popolazioni slave (slovene e croate). Nel 1921, la stessa città di Gorizia era a prevalenza slovena e friulana. Michi- 3 marzo 2008


ho già tolto "con una prevalenza di queste ulitme" --Francomemoria 12:44, 3 mar 2008 (CET)[rispondi]


"I suoi abitanti sono detti GIULIANI"[modifica wikitesto]

SUGGERISCO DI TOGLIERE L'AFFERMAZIONE "I suoi abitanti sono detti giuliani", PERCHE' NON CORRISPONDE AL VERO.

A Trieste città in effetti da circa 20 anni, al sostantivo/aggettivo "triestino", nell'uso si è affiancato il sostantito/aggettivo "giuliano": entrambi vengono usati con lo stesso significato ad indicare gli abitanti di Trieste. Ma questo vale SOLO per Trieste. Chi vive nel mandamento di Monfalcone (provincia di Gorizia) si definisce "bisiacco" e non "giuliano". Allo stesso modo abbiamo i "goriziani", i "friulani" e i "gradesi" della provincia di Gorizia. I friulani della provincia di Gorizia (tutta la destra Isonzo) rifiutano, e giustamente, di riconoscersi come "giuliani" poichè sono FRIULANI. Idem i bisiacchi del mandamento di Monfalcone che ci tengono alla loro identità. La storia di Grado, poi, è strettamente legata alla storia del Friuli ed è molto discutibile il considerarla parte della Venezia Giulia.

Non mi pare sia il caso di INVENTARE una popolazione "unitaria" per la "cosiddetta" Venezia Giulia: regione dagli incerti confini geografici. Segnalo che c'è da parte di "alcuni" il tentativo di "inventare" una unitarietà culturale, identitaria, linguistica, della così chiamata Venezia Giulia: tentativo privo di ogni riscontro reale.

Segnalo inoltre l'ambiguità del termine "giuliani" che esclude gli sloveni delle provincie di Gorizia e Trieste, e anche i friulani (essendo quest'ultimi - al pari degli sloveni - minoranza linguistica riconosciuta dallo stato italiano). Chi più "italianissimo" degli eredi di Giulio Cesare!

Se è difficile definire i confini geografici della così chiamata Venezia Giulia, com'è possibile "inventarsi" l'affermazione "i suoi abitanti sono detti GIULIANI"? Michi. 26.3.2008

Michi, il termine "giuliano" per indicare l'abitante della Venezia Giulia è riportato da tutti i vocabolari italiani aggiornati (prendi ad esempio quello di Tullio De Mauro). Che dietro a quest'etichetta ci sia o non ci sia una realtà antropologica, è un'altra questione... però l'etichetta esiste. Mj6s (msg) 00:19, 27 mar 2008 (CET)[rispondi]
PS: se non sbaglio, questa potrebbe essere la prima occasione in cui siamo in disaccordo... finalmente!! :-D

+1 per giuliano/i, nonostante la «ruralizzazione», che è quasi peggio di «ciociàro» :-) --Wento 00:31, 27 mar 2008 (CET)[rispondi]


Il termine giuliano non si usa solo a Trieste ma anche nella bisiaccheria e a Grado(fino al 1947 facevano parte della provincia di Trieste) per indicare gli abitanti della Venezia Giulia di cultura e lingua veneta(insieme alle componenti minoritarie slovene e friulane).Onestamente non capisco l'antipatia che prova Michi verso la Venezia Giulia ed i suoi abitanti che secondo le sue opinioni non esistono!--Traiano (msg) 14:27, 27 mar 2008 (CET)[rispondi]


Non è questione di antipatia. Prendo atto di quanto scritto sui dizionari (che a volte sbagliano e si copiano gli errori!). Rimane però il fatto che a livello di mass-media con "giuliano" si intendono SOLO gli abitanti (o istituzioni varie) di Trieste. Le minoranze slovene e friulane (sarebbe a dire quasi tutta la provincia di Gorizia!) RIFIUTANO di essere definite "giuliane" ( e i mass-media si adeguano a ciò e scrivono "goriziani"). Idem per gli abitanti della Bisiaccheria che ci tengono moltissimo ad essere chiamati "bisiacchi" (e i mass-media scrivono "monfalconesi" o "bisiacchi"). E gli abitanti di Grado, dai mass-media sono SEMPRE, ma proprio SEMPRE (sfido a dimostrarmi il contrario!) chiamati "gradesi" e MAI "giuliani".

Credo che l'uso che i mass-media fanno del sostantivo/aggettivo "giuliano" sia la prova più evidente che i dizionari sbagliano e che NON ESISTE una etichetta unica! Per i mass-media (radio-televisione-giornali) "giuliano/i" è sinonimo di "triestino/i". michi 27 marzo 2008


Scusate un attimo. Non da molto sono su(lla) wikipedia e difficilmente mi è capitato di trovarmi in discussioni così insolubili come queste di confine. Qui non si sta discutendo di ragioni storiche o geografiche. Siamo oggettivi! Si sta discutendo di fatti. E' un fatto che giuliano è usato, impropriamente, anche per indicare i goriziani (della provincia) nonché gli espatriati & co. Micha si vuole arrivare alla censura? Io credo che si potrebbe indicare nella voce che chi parla di goriziani identificadoli come giuliani sbaglia, citando le fonti cartacee (e non quello che pensano gli abitanti di Gorizia), se proprio la cosa crea problemi. Però per favore, evitiamo di stare qua solo per dire la nostra a tutti i costi, trovando sempre faziosità negli altri, coinvolgendo i massimi sistemi, le cause prime, e usiamo di più il buon senso: dialoghiamo. Chi ha delle ragioni si esprime chiaramente con poche parole, e soprattuto contribuisce globalmente con citazioni e fonti. --Wento 21:13, 27 mar 2008 (CET)[rispondi]

Per Mj6s - Sui vocabolari, non conoscendo probabilmente la storia del nome "Venezia Giulia" e dell'aggettivo/sostantivo "giuliano", si è proceduto come per le altre regioni: Lombardia=lombardi; Piemonte=piemontesi; Friuli=friulani, ecc. Solo che, come scritto anche su Wikipedia nella voce "Venezia Giulia", qui non siamo in presenza di una regione storica ma di un nome inventato dall'irredentismo italiano per nascondere la complessità etnica delle così chiamate "terre irredente". Per questo è anche così complesso scrivere questa voce nella sua globalità. E' ovvio che chi non conosce la storia di questo nome consideri "assurda" anche l'attuale discussione sulla frase "i suoi abitanti sono detti giuliani". Che è molto meno assurda di quanto possa sembrare. Dietro il nome "Venezia Giulia" e "giuliano/i" abbiamo l'idiologia nazionalista (italiana). Ad esempio l'Associazione Giuliani nel Mondo, così definisce nel suo statuto i "giuliani": "SONO GLI EMIGRANTI DI LINGUA, CULTURA E NAZIONALITA' ITALIANA originari dalle provincie di Trieste e Gorizia, situate all'estremità Nord-Est dell'Italia, gli esuli provenienti dall'Istria, da Fiume, dalle Isole del Quarnero e dalla Dalmazia, abbandonate in massa a seguito dell'occupazione jugoslava alla fine della seconda guerra mondiale, NONCHE' I LORO DISCENDENTI NATI NEGLI ALTRI CONTINENTI, NEGLI ALTRI PAESI DELL'EUROPA E NELLE ALTRE REGIONI ITALIANE in cui sono stati accolti ed in cui attualemente risiedono". L'aggettivo/sostantivo "giuliano/i" lo ritroviamo soprattutto negli scritti delle associazioni degli esuli istriani con il significato sopra riportato, mentre i mass-media lo usano con due significati: 1) come sinonimo di "triestino" 2) in aggiunta al sostantivo "esuli" (esuli giuliani).

Il mio non è "amore di polemica". Mentre friulani, lombardi, toscani (tanto per fare un esempio), hanno un significato neutro e indicano solamente gli abitanti di una regione storica, diverso è il caso del sostantivo/aggettivo "giuliano/i". Per questo ho chiesto di togliere questa frase. Michi - 28 marzo 2008


scusate: "ideologia" - michi. 28 marzo 2008


Venezia Giulia e Giuliani[modifica wikitesto]

Dirigendomi a tutti gli utenti che hanno partecipato alla discussione dirò che le opinioni, legittime, espresse dall'Associazione Giuliani nel Mondo, e lo dico con tutto il rispetto nei confronti di tale associazione, sono, per l'appunto, opinioni. In un ramo della mia famiglia, originario non di Trieste, bensì di Capodistria, si usava questo termine per designare tutti gli abitanti dei territori "orientali" entrati a far parte del regno d'Italia nel 1919 e 1920, indipendentemente dalla propria origine, lingua o religione. Del resto chi propose tale termine, il grande goriziano (non triestino) Ascoli, era di religione ebraica, e nessuno si è mai sognato, per questo, di considerarlo meno italiano di un Guglielmo Oberdan, che come tutti sanno, era di madre slovena, o di uno Scipio Slataper, la cui origine era ceca (lo dichiarò egli stesso a chiare lettere ne "Il mio Carso"). Il termine giuliano è stato ampiamente utilizzato, nel novecento, in letteratura, geografia e storia, e lo è tuttora. In questi giorni sto leggendo un ottimo saggio, "L'Italia e il confine orientale" di Marina Cattaruzza (titolare di cattedra presso l'Università di Berna) uscito nel 2007 (Bologna, Ed. Il Mulino) in cui il termine di "Venezia Giulia" e di "giuliano" appare costantemente. Perché allora volerlo mettere in discussione in questa sede? Spesso, è vero, tale termine si sovrappone, in alcune zone, a quello di Friuli, ma anche nel Lazio ad esempio, la regione in cui sono nato, coesistono più realtà storiche distinte (da quella napoletana di Cassino, Formia, Gaeta e del sud laziale a quella reatina, inserita fino agli anni venti del novecento nella regione umbra) e non si fanno drammi per questo. Perché non accettare pacificamente la convivenza, in Friuli-Venezia Giulia, di due o più anime (e in primis quella friulana e giuliana), senza voler ogni qualvolta tentare di dequalificare, spesso senza intenzionalità, da una parte e dall'altra la diversa (o diverse) componenti o, come in questo caso addirittura il gentilizio stesso che un gruppo si è dato e nel quale si riconosce? Condanno pertanto senza mezzi termini:

  • L'uso improprio che viene fatto di questo termine da parte di alcune associazioni di esuli
  • Il voler negare, da parte dei nazionalisti di segno opposto a quello degli esuli (attraverso la negazione del nome stesso di Venezia Giulia) l'esistenza di una realtà di matrice veneta o veneto-coloniale o italiano-adriatica o romano-adriatica di cui gran parte della popolazione dell'attuale Friuli-Venezia Giulia si riconosce e di cui va, giustamente, fiera
  • Il voler, a tutti costi, escludere diverse appartenenze in uno stesso gruppo umano, che più che l'eccezione, costituiscono quasi la norma, e non solo in Friuli-Venezia Giulia. Slataper si sentiva orgoglioso delle proprie origini slave e, nel contempo, della propria, per lui irrinunciabile, italianità. Un bisiaco è allo stesso tempo bisiaco, giuliano, italiano ed europeo come un abitante di Tolmezzo è allo stesso tempo carnico, friulano, italiano ed europeo (c'è fra noi, a testimoniarlo, oltre ad altri, "Alpino friulano" anche se nella sua pagina utente traspare, o traspariva, una simpatica e bonaria ironia nei confronti dei francesi). Probabilmente un maranese oltreché italiano, si sente veneto, giuliano e friulano allo stesso tempo (sulla friulanità del gradesano esprimo invece seri dubbi). C'è forse qualcosa di male in tutto ciò?

Cordialità a tutti voi, Giuliani, Friulani e Sloveni da --Justinianus da Perugia (msg) 11:52, 28 mar 2008 (CET)[rispondi]

In poche parole[modifica wikitesto]

Vabbè, ma in poche parole, esprimiamoci: la frase in questione va eliminata, corretta o lasciata così com'è? --Wento 14:41, 28 mar 2008 (CET)[rispondi]

Scusa, ma secondo te come si dovrebbero chiamare gli abitanti della Venezia Giulia se non Giuliani? Vogliamo coniare un nuovo termine? Fai un pò tu...veneto-coloniali, istro-carniolini-triestini, latino-giuliani d'Oriente, isontini-carsico-triestini? --Justinianus da Perugia (msg) 15:22, 28 mar 2008 (CET)[rispondi]

Questa discussione è ridicola,gli abitanti della Venezia Giulia sono giuliani e negarlo oltre che falso è anche segno di una profonda ignoranza.Saluti da un GIULIANO di Trieste.--Traiano (msg) 15:45, 28 mar 2008 (CET)[rispondi]

Justinianus, è quello che dico anch'io... non è mia l'obiezione. --Wento 18:59, 28 mar 2008 (CET)[rispondi]

My 2 cents[modifica wikitesto]

Io penso che la questione sul nome degli abitanti sia, al di là di tutto, interessante, e forse la diatriba un paragrafo lo merita. Una possibilità base è lasciare la frase "I suoi abitanti sono chiamati giuliani" e mettere una nota con scritto qualcosa "secondo ... il termine giuliano viene spesso usato per riferirsi ai triestini, ma non ad altri abitanti della regione come bisiachi e sloveni" (con le correzioni del caso). Se la cosa è più complessa (ad esempio quando fu inventato il termine VG erano giuliani tutti gli italiani a est dell'Isonzo, poi il termine fu ristretto solo ai triestini ma l'associazione giuliani di Pizzopapero considera giuliani anche i monfalconesi e i gradesi a est di Piazza Dante), fare un paragrafo dedicato in cui si riportino le fonti aiuta il lettore a capire che le cose non sono così semplici, e soprattutto non sono bianche o nere. Idee? --Cruccone (msg) 16:06, 28 mar 2008 (CET)[rispondi]


Cruccone, le tue intenzioni sono lodevoli e credo che la nota che tu proponi si potrebbe senz'altro inserire, ma non la creazione di un intero paragrafo in aggiunta a quello che già c'é ("Storia del nome e dell'idea della Venezia Giulia), che a me sembra piuttosto esaustivo (e obiettivo), perché ritengo che possa ferire la sensibilità di più di utente e confondere in ultima analisi il lettore (perché due paragrafi sullo stesso tema?). Questa pagina il mese scorso ha avuto delle vicissitudini ed è rimasta bloccata per diversi giorni. L'equilibrio raggiunto mi sembra soddisfacente per tutti. In questo caso è infatti in discussione un aggettivo qualificativo, non un paragrafo o l'intera voce. Io ho cercato di spiegare più sopra che il fatto che tale termine venga utilizzato da qualcuno in un'accezione impropria non è un buon motivo per sopprimerlo, creando dei disagi e delle reazioni in alcuni utenti (e lettori) perché per loro si identifica, in qualche modo, nella storia della propria terra. Certo in wikipedia tutto è suscettibile di migloramenti ed ampliamenti e questo è solo un punto di vista personale. Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 17:29, 28 mar 2008 (CET)[rispondi]

d'accordo con Cruccone sulla necessità delle fonti. Basta a parlare di stalle e stelle :-) Se si hanno argomenti si presentino con le relative fonti, altrimenti non c'è bisogno di floddare ogni pagina di discussione per ogni bega terminologica o storica delle locali camarille --Wento 19:00, 28 mar 2008 (CET)[rispondi]

Ti ritengo una persona intelligente, Wento, e francamente mi dispiace che tu ti esprima in tali termini. Non si tratta di camarille, ma della sensibilità di alcuni utenti, (e lettori) che vogliono definirsi con il termine di giuliani. Né tu né io né nessuno altro possiamo obbligarli a chiamarsi come non vogliono essere chiamati né ad essere ciò che non vogliono essere. Ti sembra così complicato il concetto? Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 19:22, 28 mar 2008 (CET)[rispondi]

Justinianus, io rispetto la sensibilità di tutti, ma 1) non metter sulla mia tastiera cose che non ho mai detto, e poi se qualcuno si sente offeso perché i dizionari definiscono giuliani gli abitanti della Venezia Giulia non è problema di wikipedia, né di questa pagina di discussione. E né io gli ho mancato di rispetto. E ti ripeto: l'uso che si fa del termine giuliano in questa voce a me non dà alcun fastidio, infatti ho già espresso il mio favore al mantenimento. Come al solito parlaimmo ma nun ci capaimmo. Se guardi bene sono altri gli utenti che volevano togliere di mezzo il termine. Io ho solo detto, e non dirmi che ho sbagliato, che si dovrebbero utilizzare le fonti nella pagina della voce, e non l'immaginazione nelle pagine di discussione.--Wento 19:45, 28 mar 2008 (CET)[rispondi]

Indubbiamente c'è stato un malinteso fra noi. Io credevo di essere stato abbastanza chiaro nel mio intervento "Venezia Giulia e Giuliani" (ma evidentemente non lo ero stato) e la tua domanda ("In quattro parole"), dopo la pappardella che avevo snocciolato, mi è sembrata fuori posto. A quel punto mi è sorto anche il sospetto che tuo +1 fosse una forma di voler togliere il termine "giuliani" dal testo (come si usa fare nelle pagine in cancellazione). Posizione legittima come qualsiasi altra, ma che non era la tua. Al che ti ho risposto ironicamente, e non avrei dovuto. Poi è venuto il tuo intervento (stranamente non in linea con le tue reali posizioni sul tema in questione) sotto la mia risposta a Cruccone, e me la sono presa, perché, come ben sai, sono anch'io, in parte, istriano e giuliano e purtroppo c'è in noi un'ipersensibilità su certi temi molto accentuata. Insomma, un bel ginepraio. Comunque l'importante è chiarirsi e credo che chiarezza sia stata fatta. Amici come prima. Un cordialissimo saluto da --Justinianus da Perugia (msg) 20:36, 28 mar 2008 (CET)[rispondi]

Justinianus, . Per il resto non mi riferivo a te ;-). Perdonami, so na "testa" calda. --Wento 21:18, 28 mar 2008 (CET)[rispondi]

A questa dichiarazione non ero preparato. Fammici riflettere un paio di giorni! Cordialità dall'amico --Justinianus da Perugia (msg) 21:34, 28 mar 2008 (CET)[rispondi]

Liti,pacificazioni e dichiarazioni d'amore,la discussione di questa voce comincia a diventare una telenovela(detto in maniera scherzosa!).Saluti e alla prossima puntata.--Traiano (msg) 00:52, 29 mar 2008 (CET)[rispondi]


Non era mia intenzione sollevare un problema di stato. Solo che vivendo nella regione Friuli-Venezia Giulia ovviamente conosco dall'interno la realtà di questa regione. I mass-media registrano la realtà sociale e il fatto che il nome "giuliano" venga normalmente utilizzato dal telegiornale RAI regionale, dalla radio, dalla stampa regionale, come sinonimo di "triestino", sta a significare che questo è il significato dato a questo sostantivo/aggettivo da chi vive in questa regione. Che poi gli esuli diano a questo sostantivo/aggettivo altri significati....è tutto un altro discorso. Confermo comunque che nella regione Friuli-Venezia Giulia, "giuliani" sono gli abitanti di Trieste. michi. 1.4.2008


Cronologia: Patto di Londra[modifica wikitesto]

Propongo di aggiungere nella "cronologia - 26 aprile 1915 - Patto di Londra", l'annotazione: "Era una accordo segreto tra l'Italia e l'Inghilterra, poi non riconosciuto dal presidente americano Wilson". Ritengo sia importante precisare che si trattava di un accordo segreto perchè poi, proprio per il fatto che era segreto, non fu riconosciuto dal presidente americano Wilson che si rifiutò di riconoscere patti segreti stipulati all'insaputa degli alleati. La conseguenza di questo non riconoscimento fu che solo una parte dei territori promessi dagli inglesi furono poi concessi all'Italia alla Conferenza di pace del 1919 (Parigi). Fonte: "Il Confine Mobile - Atlante storico dell'alto adriatico 1866-1992 - Ed. Della Laguna" - ciao - michi - 17 maggio 2008


SECONDA GUERRA MONDIALE[modifica wikitesto]

Nel testo manca ogni accenno alla "illegittima" annessione da parte dell'Italia dei territori conquistati a seguito della "invasione" da parte dell'esercito italiano.

Ricopio dalla "Relazione della Commissione storico-culturale italo-slovena: Rapporti tra italiani e sloveni dal 1880 al 1956":

"L'aggressione dell'Italia contro la Jugoslavia segnò il culmine della politica ventennale imperialista del fascismo, rivolta anche verso i Balcani ed il bacino danubiano. IN CONTRASTO CON IL DIRITTO DI GUERRA CHE NON AMMETTE L'ANNESSIONE DI TERRITORI OCCUPATI NEL CORSO DI AZIONI BELLICHE PRIMA DELLA STIPULA DI UN TRATTATO DI PACE, LA PROVINCIA DI LUBIANA FU ANNESSA AL REGNO D'ITALIA...".

Credo sia il caso di inserire questa importante informazione: fonte la Relazione sopra indicata. Mi pare un fonte di tutto rilievo. Michi - 15.6.2008


Ricopio ancora un pezzetto di testo, sempre dalla importante Relazione sopra già indicata e sempre relativo alla "invasione" della Jugoslavia da parte dell'esercito italiano (1941-1943):

"Il regime (italiano) di occupazione fece leva sulla violenza che si manifestò con ogni genere di proibizione, con le misure del confino, con le deportazioni e l'internamento nei numerosi campi istituiti in Italia (fra i quali vannno ricordati Arbe, Gonars e Renicci), con i processi dinanzi alle corti militari, con il sequestro e la distruzione di beni, con l'incendio di case e villaggi. Migliaia furono i morti fra caduti in combattimento, condannati a morte, ostaggi fugilati e civili uccisi. I deportati furono approssimativamente 30mila (Nota mia: questo dato riguarda solo gli sloveni. In tutto i deportati jugoslavi furono oltre 100.000), per lo più civili, donne e bambini, e molti morirono di stenti. Furono concepiti pure disegni di deportazioni di massa degli sloveni residenti nella provincia. La violenza raggiunse il suo apice nel corso dell'offensiva italiana del 1942, durata quattro mesi, che si era prefissa di ristabilire il controllo italiano su tutta la provincia di Lubiana".

Si trattò per tanto di una "invasione" a cui seguì un programma di pulizia etnica organizzata dallo Stato italiano a mezzo del suo esercito. Così com'è ora il testo, non c'è traccia di tutto ciò. Michi - 15.6.2008


Sono daccordo di citare l'aggressione italiana per quanto riguarda l'occupazione e la creazione della provincia di Lubiana ma non credo che questa sia la voce giusta dove inserire tante informazioni sulle violenze antislave perpetrate dal regime fascista visto che questa pagina rigurda la Venezia Giulia in senso geografico e storico e non l'occupazione dei Balcani da parte dell'Italia.Saluti--Traiano (msg) 00:03, 16 giu 2008 (CEST)[rispondi]


D'accordo con Traiano nel non inserire "informazioni analitiche" sulle violenze antislave perpetrate dall'esercito italiano, ma poichè nel capitolo "Storia recente" c'è un brevissimo cenno alle "persecuzioni titine" come causa dell'esodo, credo sia doveroso inserire un pari cenno alle "violenze e persecuzioni dell'esercito italiano" durante l'occupazione della Jugoslavia dal 1941 al 1943. Propongo la sostituzione delle prime righe del capitolo "seconda guerra mondiale" con questo testo (ovviamente modificabile: niente guerre ma solo un sereno e democratico scambio di opinioni):

" Durante la Seconda guerra mondiale, il 6.4.1941, l'esercito italiano (assieme all'esercito tedesco), senza dichiarazione di guerra, invadono il Regno di Jugoslavia. In contrasto con il diritto di guerra che non ammette annessioni prima della stipula di un trattato di pace, la provincia di Lubiana viene annessa al Regno d'Italia. Il 18.5.1941, accordo tra il Regno d'Italia e il Regno di Croazia sulla determinazione dei confini: lo stato italiano si annette gran parte della Dalmazia e istituisce le provincie di Zara, Spalato e Cattaro. L'occupazione italiana durerà fino all'8 settembre 1943. Durante tutta l'occupazione lo Stato italiano mise in atto una violenta politica di snazionalizzazione etnica contro la componente slovena, croata e serba. L'1.10.1943 cessa l'occupazione italiana e gran parte di questi territori passano sotto l'amministrazione diretta del III Reich che istituisce l'Adriatisches Kustenland"

Michi-16.6.2008


Meglio una miglioria (anche se personalmente la ritengo sufficente visto che questa voce non tratta nello specifico ne le persecuzioni fasciste ne quelle titine) di questa frase presente nel capitolo Storia recente:Le politica fascista di italianizzazione forzata delle terre di recente conquista provocò l'emigrazione di un gran numero di tedeschi, sloveni e croati. Molti militari e funzionari pubblici, fra cui la quasi totalità degli insegnanti di lingua slovena e croata furono licenziati o allontanati in vario modo, sostituiti da italiani provenienti, in parte, dal meridione.--Traiano (msg) 14:28, 16 giu 2008 (CEST)[rispondi]


La frase indicata da Traiano e già inserita nella "storia recente", è "generica" e non specifica dell'invasione e occupazione dell'Italia (1941 -1943). Va bene, secondo me, lasciata così, senza ulteriori aggiunte o modifiche, nella storia recente.

Il problema è che nella sottovoce "Seconda guerra mondiale" non si specifica che si tratta di una invasione italiana senza dichiarazione di guerra e successiva annessione in violazione del diritto di guerra. Così com'è ora la sottovoce....non si capisce come sono andate le cose! Una cosa è una annessione a seguito di un trattato di pace, altro una INVASIONE e OCCUPAZIONE del tutto illegittime. Sono due cose profondamente diverse: giusto secondo me indicarlo.

Perchè non scrivere brevemente che questi nuovi territori sono pervenuti all'Italia a seguito di una invasione? Il precisare le modalità con cui l'Italia ha acquisito nel 1941 questi territori mi sembra molto importante, soprattutto al fine di precisare lo status di questi nuovi territori dal 1941 al 1943: una annessione avvenuta in violazione della legge internazionale di guerra. Il che non è una cosa da poco... Saluti - michi 16.6.2008


Nella prima frase della sottovoce "Seconda guerra mondiale" propongo, per lo meno, di sostituire le parole "LA SCONFITTA" con le parole "L'INVASIONE". Così mi sembra più corretto sotto il profilo storico. Com'è ora si nasconde la realtà storica: la Jugoslavia non è stata "sconfitta" in una guerra, ma INVASA senza dichiarazione di guerra! michi - 16.6.2008


Io sono daccordo con la modifica fatta da michi cioè sostituire sconfitta con il termine più consono invasione.--Traiano (msg) 18:32, 16 giu 2008 (CEST) P.S.Ho fatto su invasione un rimando all'Operazione 25.--Traiano (msg) 18:56, 16 giu 2008 (CEST)[rispondi]


Ciao Traiano. Nel fare il rimando hai rimesso le parole "sconfitta". Per cortesia, visto che sei d'accordo com me, potresti riscrivere la parola "invasione"? Grazie e saluti. Michi.16.6.2008


Veramente io ho lasciato invasione!(se non ti fidi controlla la cronologia)--Traiano (msg) 20:07, 16 giu 2008 (CEST)[rispondi]


Certo che ti credo dal momento che eri d'accordo. Possiamo allora chiedere a chi ha rimesso "sconfitta" di riscrivere "invasione"? Grazie. Non è una cosa di poco conto: con INVASIONE si rispetta la storia. michi 16.6.2008


Ma dove è la parola incriminata?La frase in cui ho messo il rimando (unica modifica alla voce che ho fatto) è la stessa in cui hai sostituito sconfitta con invasasione cioè questa:Durante la Seconda guerra mondiale, dopo l'invasione (parola inserita da te che sostituisce sconfitta e con il rimando aggiunto da me) della Jugoslavia nell'aprile 1941 da parte dell'Italia e della Germania, la Provincia di Fiume venne ingrandita e la Venezia Giulia si accrebbe dell'entroterra fiumano.E guardando anche la cronologia non risultano modifiche fatte da altri utenti.--Traiano (msg) 15:36, 17 giu 2008 (CEST)[rispondi]


Ciao Traiano: O.K. ora c'è "invasione". Ma ti garantisco che era stata rimessa la parola "sconfitta". Ciao! michi.17.6.2008


Solo a titolo di cronaca, QUALCUNO, ha ripristinato "NUOVAMENTE" il testo precedente alla modifica mia (michi) e al "rimando" di Traiano. Non pretendo che quello che propongo debba essere inserito ("invasione" al posto di "sconfitta"), è solo una proposta, ma chi ripristina il testo con la parola "sconfitta" potrebbe almeno precisare perchè lo fa e perchè non va bene la modifica mia e di Traiano. GRAZIE! michi 17.6.2008


Cronologia[modifica wikitesto]

Penso che si debba far menzione senza meno anche delle sotto elencate voci:

Ovvero del fatto che l'Imperatore Carlo I mentre i suoi emissari trattavano i punti dell'Armistizio, con l'Italia e le altre potenze presso Villa Giusti, egli, a loro insaputa, con decreto lasciava l'intera flotta al CNSCS il quale aveva proclamato lo Stato degli SCS! Nickel Chromo (msg) 19:48, 17 giu 2008 (CEST)[rispondi]

La nascita del nome[modifica wikitesto]

Ho aggiunto nel testo il brano "E' da tener presente......(Istria, Friuli e Tirolo)". Ovviamente senza cancellare nulla di quanto in precedenza scritto. Credo sia importante precisare che:

1) La "Venetia e Histria" era molto più grande del territorio che l'Ascoli definiva "le Venezie" in quanto comprendeva anche un bel pezzo della attuale Lombardia: ERRATO, secondo me, quindi far coincidere "Le Venezie" ascoliane con la "Venezia e Histria".

2) La regione "amministrativa" romana "Venetia e Histria" comprendeva anche il nome "Histria" che l'Ascoli CANCELLA. Quindi l'Ascoli contemporaneamente inventa un nome (Venezia Giulia) e ne cancella altri millenari (Friuli - Istria). IMPORTANTE PRECISARLO perchè è proprio la cancellazione di questi nomi storici millenari che indica la "artificialità" del nome "suggerito" dall'Ascoli e soprattutto indica che si stava "assemblando" pezzi di regioni storiche "reali" (Friuli - Istria) con finalità esclusivamente irredentistiche.

Ho anche aggiunte le successive righe di testo <<l'Ascoli, inoltre.(...).nome "Venezia Giulia">>, in quanto mancava ogni informazione al riguardo. Informazioni secondo me importanti per la storia del nome "Venezia Giulia".

ciao. michi 17.8.2008


ISTRIA ITALIANA 1918-1947[modifica wikitesto]

Segnalo che la scritta "Istria italiana 1918 -1947" apposta sulla cartina geografica pubblicata nella voce E' ERRATA. Oltretutto, i confini disegnati sulla carta sono quelli del 1924. Comunque ricordo che:

1) I confini tra il Regno d'Italia e lo Stato dei Serbi, Croati e Sloveni vengono fissati il 10.9.1919 con la "Pace di Saint Geermain en Laye. Quindi l'Istria diventa italiana nel 1919 e non nel 1918.

2) La carta pubblicata rappresenta il confine del 1924, quando a seguito dell'accordo del 27.1.1924, la città di Fiume cessa di essere un piccolo stato indipendente e diventa italiana. Fino a quella data (1924), Fiume non faceva parte dello stato italiano.

3) L'1.10.1943 la Germania istituisce l'Adriatisches Kustenland (in lingua italiana "Litorale adriatico") formato dalle provincie di Udine, Gorizia, Trieste, Lubiana e Pola. Queste provincie diventano territorio amministrato direttamente dalla Germania e non fanno più parte dello Stato italiano.

DUNQUE: ISTRIA ITALIANA 1919 - 1943 e FIUME ITALIANA 1924 -1943

La scritta "Istria italiana 1918 - 1947" E' DUNQUE UN FALSO STORICO non accettabile da Wikipedia perchè si dimentica che dopo il 1943 l'Istria fa parte del III Reich (e quindi non è più Italia) e che solo con il trattato di pace del 10.9.1919, l'Istria entra far parte del regno d'Italia. Io toglierei dalla voce questa carta geopolitica perchè rappresenta solo un momento della storia dell'Istria (1924-1941) e la dicitura "Istria italiana 1918-1947" è falsa. Michi. 18.8.2008

Non mi pare che l'annessione da parte del terzo reich sia stata sancita da qualche trattato internazionale, il confine de jure fu invariato fino al trattato di pace con la Jugoslavia. --Crisarco (msg) 12:31, 18 ago 2008 (CEST)[rispondi]
si concordo, ma fiume non fu italiana fino al 24 quindi la cartina è scorretta, senonché nel 41 ci fu l'annessione di parte della jugoslavia quindi la scritta sopra la cartina nadrebbe modificata in 24-41 o meglio ancora eliminata--Francomemoria (msg) 12:35, 18 ago 2008 (CEST)[rispondi]

D'accordo su Fiume, ma anche l'annessione di parte della Jugoslavia non era riconosciuta internazionalmente. Pertanto il riferimento finale dovrebbe sempre essere al 1947 de jure, de facto al 1941. --Crisarco (msg) 12:38, 18 ago 2008 (CEST)[rispondi]

Truppe italiane furono autorizzate dagli Alleati ad occupare DE JURE l'Istria dopo il 4 novembre 1918 e l'Italia rinunciò all'Istria ufficialmente solo il 10 febbraio 1947. Quindi DE JURE l'Italia ebbe l'Istria dal 1918 al 1947.--DuilioM (msg) 21:19, 5 ott 2008 (CEST)[rispondi]

O.k. per l'assenza di un accordo formale. Ma si può ignorare la storia aggrappandosi alla assenza di un accordo "de jure"?

L'1.10.1943 la Germania istituisce l'Adriatisches Kustenland formato dalle provincie di Udine, Gorizia, Trieste, Lubiana e Pola. Tutte le milizie della RSI passano agli ordini dei tedeschi e giurano, IN TEDESCO, fedeltà a Hitler. "Di fatto" questo territorio è un pezzo di Germania.....e non più Italia. Scorretto scrivere che l'Istria fu italiana fino al 1947. Di fatto cessò di essere Italia l'1.10.1943. Successivamente alla liberazione di questi territori dai nazifasciti, il 9.6.1945 abbiamo l'accordo di Belgrado sull'amministrazione provvisoria (da parte degli eserciti alleati) dei territori liberati.

L'Istria "di fatto" non è più stata Italia dall'1.10.1943. Se poi vi volete aggrappare al "de jure"....

Comunque la carta è, secondo me, da cancellare perchè rappresenta il confine del 1924 e dimentica un bel pezzo di storia dell'Istria...

ciao - michi - 18.8.2008


Propongo la eliminazione della scritta "Istria italiana 1918 - 1947" e la sua sostituzione con la scritta "CONFINI 1924-1941". Questa seconda dicitura mi sembra più fedele alla realtà storica. In alternativa, propongo l'eliminazione della carta stessa che ritengo abbia poco a che fare con la voce "Venezia Giulia". E poi non esiste già in Wikipedia la voce "Istria"? Perchè inserire anche qui questa carta? Michi - 19.8.2008


La dicitura secondo me è corretta (per cui ho reinserito la mappa):

Truppe italiane furono autorizzate dagli Alleati ad occupare DE JURE l'Istria dopo il 4 novembre 1918 e l'Italia rinunciò all'Istria ufficialmente solo il 10 febbraio 1947. Quindi DE JURE l'Italia ebbe l'Istria dal 1918 al 1947.--DuilioM (msg) 21:19, 5 ott 2008 (CEST)[rispondi]

PRIMA DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE[modifica wikitesto]

Ho inserito il testo seguente: "Si segnala, inoltre, che alla fine della Prima guerra mondiale il noto intellettuale friulano Achille Tellini (1866-1938), in antitesi all'ideologia irredentista italiana, teorizza la nascita di una "nazione ladina" la cui funziona storica doveva essere quella di costituire un'oasi di pace al centro dell'Europa (NOTE BIBLIOGRAFICHE: 1) Donato Toffoli "La patrie ladine. Cualchi note su la figure di Achille Tellini" - pubblicato sulla rivista della Società Filologica Friulana G.I.Ascoli - Ce fastu ?- 2007/1 - 2) Donato Toffoli - saggio "La Venezia Giulia: una questione friulana" pubblicato in "Venezia Giulia. La regione inventata" - AA.VV - Kappa Vu (Ud) - 2008 - 3) vedi anche "Vichipedie - Achille Tellini - in lingua friulana".).

C'è qualcuno che è così gentile di inserire nel testo la nota "3" con relativa bibliografia? Io non lo so fare!

Preciso che in Wikipedia ("Vichipedie" in friulano)- in lingua friulana - a questo grande intellettuale friulano (che è stato anche uno dei padri dell'esperanto) è dedicata una voce con molte informazioni sulla sua vita. C'è anche un riferimento alla sua teoria della creazione di una nazione ladina: teoria che si contrapponeva al progetto degli irredendisti italiani. Teoria che fu ferocemente osteggiata sulla stampa locale (Friuli) dagli irredentisti italiani che accusarono il Tellini di anti-italianità.

Mi è sembrato interessante inserire nella voce "Venezia Giulia", l'informazione che all'epoca esistevano in Friuli progetti alternativi a quelli proposti dagli irredentisti italiani. Credo che in pochissimi lo sappiano e pochi studiosi e storici hanno approfondito l'argomento. Eravamo nel 1920 e una tale proposta era per l'epoca veramente in antitesi alla ideologia nazionalista. Non è causale che a proporla sia stato uno dei padri dell'esperanto.

Grazie! michi - 20.8.2008



MARANO LAGUNARE ==[modifica wikitesto]

Ho visto che il testo della voce è stato quasi totalmente riscritto e, purtroppo, in chiave esclusivamente "nazionalista/irredentista" italiana. Con affermazioni non sempre condivisibili. Ad esempio: "La prima guerra mondiale = la guerra che conclude il Risorgimento italiano.". Questa affermazione è del tutto opinabile e da molti storici non condivisa. Lo stesso Papa, all'epoca definì la prima guerra mondiale "l'inutile strage". Credo sia il caso quindi di togliere questa affermazione perchè "molto" di parte.

MARANO LAGURANE: non mi risulta che alcuno si sia ancora AZZARDATO a pretendere che Marano Lagunare sia inclusa nella Venezia Giulia. E' quindi sola una libera opinione di chi ha modificato quasi totalmente il testo. A quando Venezia Giulia anche Pordenone, Sacile, ecc.? Per favore cerchiamo di non esagerare! Poi, visto che la "così chiamata" Venezia Giulia, è priva di confini, ognuno può divertirsi a disegnarli come meglio gli pare. Ho tolto ogni riferimento a Marano perchè è FRIULI! E nessuno lo ha mai contestato! E i maranesi mai si sono considerati Venezia Giulia o giuliani!

Il testo della voce ora è chiaramente di "FORTE" matrice irredentista/nazionalista italiana. Perchè il testo è stato modificato in maniera così pesante? Era il risultato di mesi di discussione e lavoro. Chi si è permesso di modificarlo così pesantemente e in chiave irredentista/nazionalista italiana? MICHI-30.10.2008

Che domanda...tu ti sei permessa di modificarlo così pesantemente senza consultare nessuno.--Justinianus da Perugia (msg) 23:25, 30 ott 2008 (CET)[rispondi]

Si ricomincia con la crociata anti giuliana di MICHI!Sei pregato/a di discutere qui modifiche significative come quello che hai fatto(fornendo anche delle fonti) e ti consiglio di non accusare di nazionalismo italiano chi ha modificato questa voce visto che l'utente in questione è Justinianus da Perugia che si è sempre distinto per la sua neutralità nelle modifiche nelle voci.Ti saluto invitandoti a perpetrare la tua antipatia verso la Venezia Giulia in altri luoghi evitando wikipedia--Traiano (msg) 19:37, 30 ott 2008 (CET)[rispondi]

Marano Lagunare ed altro[modifica wikitesto]

Non sono d'accordo con quanto è stato scritto qui di sopra dall'utente anonima Miki. Le mie rettifiche hanno semplicemente ripristinato una situazione di equilibrio e imparzialità preesistenti agli interventi di tale utente. Anzi, nei miei contributi ho tenuto anche conto di quanto era stato precedentemente scritto. Alcune informazioni sono passate in nota (ma non eliminate) perché francamente non rientravano nel discorso sulla Venezia Giulia. Anzi, se devo essere sincero, sono stati da me lasciati alcuni passi fuori contesto. Perché l'ho fatto? Per una forma elementare di rispetto per le fatiche di una utente che conosco e con cui in passato ho lavorato tante volte gomito a gomito. Come per una forma elementare di rispetto non ho soppresso neppure un riferimento inserito da chi mi aveva preceduto.

Adesso sfido chiunque, e in primo luogo chi ha criticato le modifiche e le integrazioni da me apportate a trovare una sola frase, una sola espressione che non sia men che rispettosa nei confronti di friulani, veneti, sloveni o chicchessia . Sfido chiunque a confrontare l'attuale versione con la precedente, contraddistinta da una gran quantità di materiale non wikificato nel testo (scarsamente fruibile per l'utente) e da riferimenti incompleti e che sono stati da me completati, incluso un interlink con la Wiki friulana per permettere a tutti di leggere l'articolo su un personaggio citato nel testo (non da me). In altre parole mi sono sobbarcato a un lavoro che non ero tenuto a svolgere e che pure ho svolto con entusiasmo e come ringraziamento ricevo l'accusa di essere un irredentista nazionalista. A tale proposito ricordo che chi per primo ha modificato in forma unilaterale e irresponsabile il testo, laboriosamente concordato in passato, non sono certo stato io. Ricordo anche che per molto meno si sono verificati problemi in questa stessa sede nel mese di febbraio (risoltisi in gran parte grazie al mio intervento personale). Ricordo infine, concordando con l'amico Traiano, che forse un pò più di prudenza e di rispetto nello sbandierare la propria avversione per la Venezia Giulia, ferendo la sensibilità di non pochi utenti, sicuramente non sarebbe fuori luogo in questa sede.

Per quanto riguarda Marano Lagunare vorrei che mi ha criticato desse un'occhiata a quanto è scritto nel sito ufficiale del comune: [5]. La aiuto io stesso a leggere un passo significativo: Non si può capire a fondo la comunità maranese del presente, senza conoscere quella che è stata, dal punto di vista politico e sociale, la sua vita sotto il dominio di Venezia. E' per questi motivi che ancor oggi il maranese si sente, almeno dal punto di vista affettivo, più legato a Venezia che al Friuli. Bisognerebbe fare un giro per Marano per constatare che il sentimento dei maranesi non si discosta molto da quanto scritto nel sito ufficiale del loro comune. Ciò nonostante io ho semplicemente scritto: dal punto di vista dei triestini e di un certo numero di goriziani, invece, essa [cioè la Venezia Giulia] includerebbe in parte, o intieramente, anche la provincia di Gorizia e, secondo taluni, persino il comune di Marano Lagunare, che seppur situato in provincia di Udine è di lingua e tradizioni venete. Cioè ho dato per scontato che si trattasse di un'opinione minoritaria, perché più avanti è indicata a chiare lettere: la località friulana di Marano. Tuttavia tale opinione minoritaria andava pur esplicitata anche per una forma di rispetto nei confronti dei maranesi il cui legame con Venezia viene ribadito a chiare lettere nello stesso sito ufficiale del loro comune.

Per quanto riguarda la prima guerra mondiale ho scritto che è da molti considerata come l'ultimo atto del risorgimento nazionale, e come tale viene inteso anche dal nostro Presidente della Repubblica, uomo integerrimo e dai saldi principi democratici, che si appresta a celebrarne il 90° anniversario con la massima solennità insieme a decine e decine di milioni di italiani (ivi compresi molti veneti e friulani) --Justinianus da Perugia (msg) 23:06, 30 ott 2008 (CET)[rispondi]


Marano Lagunare = nel sito del comune non c'è scritto che Marano è Venezia Giulia, ma si limita a ricordare il suo passato veneziano.

Tutte le mie risposte sono in corsivo: L'articolo, scritto oltretutto da un sacerdote, non da un bieco ultranazionalista, non si limita solo a ricordare il suo passato veneziano, bensì nel ribadire (oggi, non nel passato) i propri legami con Venezia. In nessun momento si fa riferimento a Marano come a una località friulana. Comunque non ci sarebbe niente di male se i maranesi si sentissero nel contempo friulani, giuliani e veneti (è la mia opinione personale, ma questo è un fatto secondario). Oppure compirebbero un'azione di tradimento alla propria patria friulana?

Che il termine Venezia Giulia sia un neologismo artificiale relativamente recente credo possa con difficoltà essere in discussione

Che sia un termine relativamente recente nessuno lo mette in discussione. Che sia un termine artificiale è una tua opinione personale che probabilmente condividi con altri irredentisti di matrice non italiana. Anche la Costa azzurra è un termine relativamente recente ma ormai universalmente accettato e che che ha dato il suo nome a una regione francese composita (proprio come il Friuli-Venezia Giulia): quello della Provenza-Alpi-Costa Azzurra

Graziadio Isaia Ascoli nel suo articoletto del 1863 propose, in forma anonima, un nome le cui caretteristiche fondamentali erano quelle di essere una "AMBIGUITA' PREZIOSA". Scrisse l'Ascoli sempre in questo articoletto "I nomi sono più che parole. SONO BANDIERE ISSATE, SONO SIMBOLI EFFICACISSIMI, onde le idee si avvalorano e si agevolano i fatti". Con un unico nome si voleva comprendere territori dalla storia distinta, abitati da popolazioni plurilingui e plurinazionali, in definitiva un territorio complesso ove non c'era alcuna lingua preminente. Con questo nome si voleva accreditare come "italianissimi" territori che in realtà lo erano solo in parte. E ciò nel nome del mito di Venezia e Roma. Si volevano "SEMPLIFICARE" una realtà complessa. La complessità non piace mai ai nazionalismi che preferiscono UNO STATO = UNA SOLA LINGUA = UN SOLO POPOLO.

Queste sono tue interpretazioni del pensiero ascoliano. Marina Cattaruzza, titolare di cattedra presso l'Università di Vienna interpreta Ascoli in modo radicalmente diverso. Io ho riportato il suo pensiero corredato da un riferimento ben preciso, se lo vuoi leggere è a tua disposizione nelle Note. Spero che tu non ti offenda se ritengo che il punto di vista della Cattaruzza abbia ben più peso del tuo in questa sede. Ti invito anzi la prossima volta a non togliere asserzioni supportate da riferimenti importanti, perché in WP è considerato un vero e proprio vandalismo. Non ho mai scritto che la Venezia Giulia fosse abitata da soli italiani e ho sempre cercato di mettere in evidenza le persecuzioni cui furono soggetti sloveni e croati in alcune tristi epoche della loro e della nostra storia (durante il fascismo in particolare), ammettendo persino che la percezione che questi popoli hanno del termine Venezia Giulia non corisponde spesso al nostro. Ma forse queste cose ti sono sfuggite leggendo il testo. Sei tu che semplifichi tutto, non io. Sei tu che vuoi tracciare una frontiera fra persone che parlano lingue diverse. Da una parte i friulani, dall'altra i veneti. Da una parte gli italiani e dall'altra gli Sloveni. Per te è inconcepibile che ci si possa sentire italiani avendo origini slovene (da Oberdan a Veltroni la realtà ti smentisce), e viceversa, o che ci si possa sentire nel contempo israeliti, friulani, giuliani, italiani ed europei proprio come Graziadio Isaia Ascoli che per primo propose il termine di Venezia Giulia. Io rifiuto il tuo tipo di logica e credo francamente che se vuoi venire a fare un certo tipo di discorso, WP non sia il posto più adatto

Cosa significano "bandiere issate", "simboli efficacissimi", "ambiguità preziosa"?

Nessuna antipatia per il nome "Venezia Giulia", ma ci sono centinaia di migliaia di dichiarazioni di irredentisti da cui risulta che questo nome è un nome politico e non un nome geografico e ancor meno storico. Un esempio è stato inserito anche nella stessa voce. Venezia e Roma sono le due grande civiltà a cui l'Ascoli si è richiamato per inventare questo nome. Ma Trieste e Gorizia non sono mai state veneziane. Idem l'Istria interna. E Roma arrivava fino alla Pannonia. La Val Canale (Tarvisio) è Carinzia da ogni punto di vista. Nel neologismo "Venezia Giulia" c'è il riferimento al mito di Roma e di Venezia, con tutti gli annessi e connessi attribuiti a queste due civiltà "superiori". E' un neologismo "AMBIGUO": lo scrisse lo stesso Ascoli nell'articoletto pubblicato in forma anonima il 23 agosto 1863. Ed è proprio l'AMBIGUITA' la sua caratteristica fondamentale poi utilizzata in funzione antislava da un nazionalismo non moderato.

Meno male che non provi alcuna antipatia nei confronti della Venezia Giulia, se la provassi che cosa faresti? Certo che l'Ascoli si è richiamato a Venezia e Roma! A chi si doveva richiamare? Stiamo parlando dell'Adriatico, non del Mar Caspio! Dov'è scritto poi nell'articolo che Trieste è stata veneziana? Da nessuna parte. Certamente esiste però un legame di lingua e di cultura fra Trieste, Roma e Venezia che certo né tu né io, anche volendolo, possiamo cancellare. Oppure dovremmo vergognarci di avere dato all'Italia e al mondo Roma e Venezia? A questo non avevo ancora pensato...

Chi può dire fin dove arrivano i confini della così chiamata Venezia Giulia? In nessuna carta geografica "fisica" appare il nome "Venezia Giulia". La forza di questo neologismo sta proprio in questo: non avere confini. E' come la pasta della pizza che tiri di qua e di là come ti pare. Deve adeguarsi alla teglia. Ossia, alle necessità della politica internazionale.

mai scritto che la Venezia Giulia è una regione fisica. È stata una regione storica, proprio come il Patriarcato di Aquileia (anche se non così antica), e attualmente è un'entità politico-amministrativa (insieme al Friuli), il cui nome è ufficialmente riconosciuto dall'Italia, dall'Unione Europea e dal consesso internazionale (ma non da te e ce ne dispiace, ma ciò non cambia i termini del discorso)

L'Ascoli in definitiva propose un nome che per "ambiguità preziosa" manipola i due grandi miti del nazionalismo - Roma e Venezia - e offre ad un nazionalismo italiano non moderato un nome che poi verrà usato a piene mani in funzione antislava.

Lascia stare in pace il grande Ascoli che non è mai stato antislavo e che in nessun suo saggio ha manifestato sentimenti o atteggiamenti antislavi. Se poi chi è venuto dopo di lui ha spesso distorto il suo pensiero vogliamo imputarne la responsabilità a lui? I nomi di Venezia Giulia e quello di Friuli (da Forum Iulii), a me appaiono molto pertinenti e se vogliamo, affascinanti, anche perché ricchi di suggestioni classiche...

Non è un problema di antipatia per il nome "Venezia Giulia" ricordare tutto ciò. E' solo un tentativo di evitare di falsificare la storia. Ritengo che questa voce non possa essere scritta con il cuore o con il sentimento, ma solo con i risultati della ricerca storica. In quanto a Traiano, se non ricordo male, in più di un'occasione ha cercato di modificare il testo in chiave nazionalista italiana con inserimenti molto discutibili che poi sono stati rettificati. michi - 31.10.2008

ecco, brava, non falsificarla tu la storia, volendo obbligare tutti noi ad accettare per buone le tue interpretazioni o quelle contenute generalmente in testi di basso profilo dottrinario, spesso dei veri e propri pamphlets di propaganda politica antigiuliana ed antiitaliana. Ti ricordo anche che alcune parti che tu hai aggiunto a suo tempo, e che io ho lasciato non dovrebbero trovare posto in questa sede neppure fra le note, perché non hanno nulla a che vedere con la Venezia Giulia. Fra queste c'è tutto il discorso su Tellini (che io mi sono andato persino a ripescare sulla WP friulana per stabilire un collegamento, com'era tuo desiderio) che qui è fuori contesto...Per quanto riguarda Traiano, ricordo che, nonostante le discrepanze con te, ha collaborato attivamente per addivenire a un compromesso accettabile e in quell'occasione ha aiutato il sottoscritto a risolvere alcuni problemi informatici per l'inserimento dei testi concordati nelle due voci relative all'Istria e alla Venezia Giulia. Ti invito inoltre a leggere le intessanti pagine che Traiano ha recentemente aperto su fatti e personaggi giuliani in cui dimostra di possedere un notevole equilibrio e obiettività, oltre che preparazione--Justinianus da Perugia (msg) 10:14, 31 ott 2008 (CET)[rispondi]

Ciao Justinianus. Dunque sarei una irredentista di matrice non italiana. Ne prendo atto anche se non me ne ero ancora accorta. Pensavo di essere solo europea e di voler che la tensione sul confine orientale - mantenuta in vita dal neologismo Venezia Giulia - fosse finalmente superata.

Il nome "Costa Azzurra" è un nome neutro privo di significati politici e fa semplicemente riferimento a caratteristiche fisiche (la costa e il colore del mare) Come, ad esempio, il nome "Sabbiadoro", aggiunto al nome Lignano, fa riferimento al colore della sabbia.

Altro è il nome "Venezia Giulia". Un nome che oggi sarebbe sanzionato dall'ONU. Oggi, 2008, non è più permesso - per fortuna - semplificare la realtà di territori complessi cancellando la realtà storica, linguistica, etnica delle diverse popolazioni che da secoli ci vivono. Perchè è questo che fa il nome Venezia Giulia. Cancella istriani, triestini, friulani, sloveni, croati, bisiachi, gradesi. michi. 31.10.2008


Risposta[modifica wikitesto]

No Michi, ho scritto semplicemente che: tu condividi una (di numero) opinione probabilmente (non esprimendo pertanto, una certezza) con gli irredentisti di matrice non italiana. Inoltre:

  • La Costa Azzurra era un semplice esempio per dimostrare che un nome, coniato ancor più recentemente di quello della Venezia Giulia, può imporsi non solo a livello ufficiale, ma anche nell'immaginario collettivo, come si è imposto quello di Venezia Giulia, senza per questo essere tacciato di "artificiale". L'O.N.U., l'Unione Europea e lo Stato italiano non solo non sanzionano tale nome ma lo utilizzano a piene mani e non solo nelle statistiche ufficiali (congiunto ovviamente con un altro nome che mi è caro, quello del Friuli)
  • Gli istriani, i triestini, i friulani, gli sloveni, i croati, i bisiachi, i gradesi compresi nella Venezia Giulia hanno continuato e contineranno ad essere quelli che sono sempre stati, degli esseri umani, cui si deve tutta la nostra comprensione, solidarietà e anche affetto in quanto tali, e non perché slavi, latini, italiani o quant'altro. Se poi vuoi fare a tutti i costi un discorso di nazionalità ti assicuro che mio nonno, istriano, si autodefiniva senza complessi anche giuliano e che il mio bisnonno, che in WP ha una bella voce tutta sua, utilizzava, anche in documenti ufficiali, a seconda dei casi, l'uno e l'altro termine e non per questo si sentiva meno istriano. Sono convinto inoltre che anche l'amico Traiano, triestino, non avverta l'utilizzo del termine "giuliano" come un attentato alla propria triestinità, e così via.

Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 13:37, 31 ott 2008 (CET)[rispondi]

Mi inserisco solo sulla questione di Marano Lagunare. È la prima volta che sento che tale località viene inserita nella Venezia Giulia. La frase ripresa dal sito comunale non dice afatto che marano sia Venzia Giulia, ma semplicemente che rivendica l'eredità veneziana. Se tutte le località che rivendicano l'eredità veneziana fossero Venezia Giulia, si arriverebbe all'assurdo di sostenere la "venezianogiulanità" di Padova, Verona o della stessa Venezia.Mj6s (msg) 14:48, 31 ott 2008 (CET)[rispondi]

In altre parole si vuole che Marano sia veneta, non veneto-giuliana. Io personalmente non ho difficoltà ad inserirla come città veneta in territorio friulano. Nel testo ho semplicemente evidenziato che ci sono alcuni giuliani che la considerano giuliana. Se questa asserzione viene giudicata così incredibile da qualcuno (scherziamo? come ci possono essere dei triestini o monfalconesi che vedono Marano sotto una veste veneto-coloniale? Sentono parlare gli abitanti del luogo in veneto, mangiano gli stessi piatti di pesce che potrebbero mangiare sul golfo di Panzano o di Trieste ma qualcuno vuole far loro credere che siccome si trovano in provincia di Udine sono di un'altra razza...) posso senza problemi togliere ogni riferimento alla Venezia Giulia e agganciare Marano al Veneto. In tal caso però si dovrà scrivere chiaramente, senza "se" e senza "ma", che è una enclave veneta in territorio friulano perché altrimenti il lettore non comprenderebbe più nulla. Del resto è lo stesso sito ufficiale del Comune di Marano che ci autorizza (che orrore!) a farlo (e che io riporterò come fonte in nota): ....tanti anni fa, in seminario, un professore si trovava in difficoltà a far capire ad un giovane seminarista maranese il significato della parola forestiero. A modo di esemplificazione gli chiese: "Come chiamate voi a Marano uno che non sta sul posto, che viene da fuori?". Al che, candidamente il ragazzo rispose: "Ah sior, a quei, nàntre ghe disèmo furlani". Anche ai nostri giorni dai ragazzi, tutti quelli che capitano a Marano sono detti "furlani". Tutto questo discorso per dire che Marano, pur facendo geograficamente parte del Friuli, si sente un'isola e vive realmente fuori dai problemi, dalla mentalità, dal modo di vivere e di parlare del Friuli. Questo però senza nessun disprezzo e nessuno sciovinismo. Il maranese si sente veneto con orgoglio e con la stessa fierezza custodisce la lingua che i padri gli hanno tramandato... ecc. ecc. Più tardi mi metto al lavoro. --Justinianus da Perugia (msg) 18:35, 31 ott 2008 (CET)[rispondi]

Justinianus, non mi sono spiegato. So benissimo che i maranesi si sentono veneti, ma il fatto è che non si sentono giuliani. Sentirsi "veneto" e sentirsi "giuliano" sono cose ben diverse, come ti possono confermare altri utenti che si sentono o una cosa o l'altra. Quindi anche l'interessante nota su Marano è fuori posto in questa voce. È come se nella voce sulla Carinzia dicessimo che gli abitanti di Lienz (in Tirolo) si sentono salisburghesi (esempio inventato, ovviamente).Mj6s (msg) 19:42, 31 ott 2008 (CET)[rispondi]
Se sentirsi veneto e sentirsi giuliano, secondo la tua logica, è cosa ben diversa, allora la nota su Marano ha la sua importanza. Anche perché c'è tutta una regione venetofona (orientale) che inizia alle porte di Marano e che si chiama Venezia Giulia. Marano va lasciata anche per mettere in guardia il lettore: guarda, caro lettore, che nonostante il comune di Marano confini con quello di Grado, e vi si parli un dialetto simile, non è giuliana, ma appartiene al mondo veneto. Ti sta bene così? O pensi che si vada fuori tema? Ti faccio notare che Marano era stata inserita un anno fa (proprio per la questione linguistica), probabilmente non da me, e adesso, improvvisamente, dopo la mia nota, la vuoi togliere. E no, amico mio, io non amo i discorsi nazionalisti né regionalisti né campanilisti e penso che o non debbano essere fatti per niente o, se proprio si debbono fare, non possano essere impostati a senso unico. --Justinianus da Perugia (msg) 21:05, 31 ott 2008 (CET)[rispondi]
@@@Mj6s Sempre secondo la tua logica (che naturalmente io non condivido), Marano dovrebbe essere fuori posto anche nella voce "Friuli". Come, i maranesi si sentono veneti, come tu stesso hai ammesso, e li vogliamo per forza incasellare nel Friuli? Per me invece è giusto che la cittadina trovi spazio in entrambe le voci (o in nessuna delle due). I Friulani e i veneto-giuliani non hanno bisogno di ulteriori steccati che li dividano, ma sono popoli civili e aperti al dialogo che sanno anche congiungersi mirabilmente fra di loro (prendi il caso emblematico di Gorizia), nonostante alcuni "ideologi" si sforzino di remare contro. Ti faccio inoltre notare che sentirsi giuliano e sentirsi veneto non sono cose ben diverse, come tu scrivi (adesso vogliamo tracciare delle frontiere invalicabili anche fra venetofoni?), sono piuttosto realtà umane che presentano molte diversità fra di loro ma anche molte affinità (il discorso va quindi posto in altri termini dal sentirsi veneti o sentirsi giuliani). Te lo dice uno che non ha bisogno di andare in giro a chiedere tali informazioni per avere conferme. Le conferme ce l'ho avute nella mia stessa famiglia e in tanti anni di frequentazione del mondo veneto, giuliano-veneto e anche friulano. Saluti --Justinianus da Perugia (msg) 09:08, 1 nov 2008 (CET)[rispondi]
Temo di essermi perso un'informazione importante per la compresione della discussione in corso. Chiederei a Justinianus (o a altri utenti) di aiutarmi gentilmente a trovarla. L'informazione che mi sono perso è questa: secondo che fonte Marano è parte della Venezia Giulia? Una volta capito questo, potrò farmi un'idea più precisa. Grazie. Mj6s (msg) 20:34, 1 nov 2008 (CET)[rispondi]
Non c'è nessuna informazione da darti su Marano perché nella voce non c'è scritto che appartiene alla Venezia Giulia, ma che rappresenta un caso a sé stante. Ammetterai che Marano, che confina con la giuliana Grado e dove si parla un dialetto simile a quello gradesano e, in ogni caso più simile a quello parlato in Venezia Giulia (è della stessa famiglia veneto-orietale) che a quello parlato nel Veneto, si configura come un caso particolare che interessa anche la Venezia Giulia (senz'altro molto più di Tellini che ho trovato ultimamente nella redazione della pagina e che ho messo in nota) e il lettore. Per questa particolarità Marano è stata inserita nel testo per la prima volta (non da me) ben un anno e mezzo fa e nessuno ha mai avuto niente da ridire. Se ti vai a rileggere la voce la località è anche definita "friulana" per due volte (trovandosi in provincia di Udine). Nel caso questa spiegazione non ti soddisfi puoi sempre chiedere lumi a chi ha inserito (giustamente a mio avviso) Marano nel testo. --Justinianus da Perugia (msg) 09:35, 2 nov 2008 (CET)[rispondi]
E' stato proprio grazie alla tua modifica che la mia attenzione è stata attirata dalla presenza di Marano in questa voce. Prima non ci avevo fatto caso, preso da questioni più importanti. Temo che le tue spiegazioni non mi abbiano convintO. Secondo me Marano ha molto poco a che fare con la VG. Una prossimità geografica e una somiglianza dialettale (presunta, dal momento che il maranese secondo me è più simile al veneto vero e proprio che al veneto giuliano) non sono sufficienti a motivarne la presenza qui. Mj6s (msg) 15:10, 4 nov 2008 (CET)[rispondi]

Colloquio amichevole sulla Venezia Giulia[modifica wikitesto]

(Il titolo qui di sopra l'ho aggiunto io, e anche questo corsivo e quelli che seguono sono miei. Il messaggio, dell'utente Michi, è stato smembrato in parti a causa dei miei interventi. Me ne scuso. --Justinianus da Perugia (msg) 13:04, 1 nov 2008 (CET))[rispondi]

MARANO - Mi sembra che siamo in presenza di un grande equivoco che nasce dalla "dimenticanza" della storia del Friuli. Il Friuli è una regione storica plurilingue da sempre. Probabilmente in nessun'altra parte d'Italia c'è una così grande ricchezza linguistica. Non c'è solo il Friuli furlanofono, ma esiste anche il Friuli venetofono, slavofono e tedesco.

Ho mai asserito il contrario? Cerchiamo però di applicare questa stessa logica, mutatis mutandis, ad altre realtà umane, non solo al Friuli. Oppure ciò che è valido per il Friuli non è valido per altre regioni?

Quando un maranese afferma la sua veneticità lo fa con riferimento esclusivo al suo dialetto veneto, ovviamente diverso dalla lingua friulana. Ma l'appartenenza al Friuli non è in discussione. Semplicemente "marca" la differenza linguistica.

Dal sito comunale di Marano ciò non risulta (leggi attentamente sopra): non si nega l'appartenenza geografica al Friuli, ma si afferma l'estraneità alla cultura e al modo di vivere friulani (non è solo un problema di lingua). Comunque non è detto che un maranese non possa sentirsi nel contempo friulano, giuliano, veneto ecc. Come non è detto che sentimenti simili non possano essere provati da un goriziano. Sono altri che che vogliono creare barriere e fagocitare il nazionalismo e il regionalismo non io...

Gli sloveni della Slavia friulana sanno di appartenere al Friuli sul piano storico e geografico e non lo hanno mai messo in discussione. Sono, e sempre si sono riconosciuti, come una delle componenti nazionali e linguistiche del Friuli. Friuli, terra plurinazionale e plurilinguistica. O forse la Slavia friulana non è Friuli solo perchè non friulanofona? Solo una persona che non conosce la realtà e la storia del Friuli, o peggio ne vuole cancellare l'esistenza, limita i confini del Friuli al Friuli furlanofono.

D'accordissimo, anche in questa sede non si è mai sostenuto il contrario. Sia per quanto riguarda il Friuli che la Venezia Giulia, le personalità italiane di origine slovena o miste sono veramente tante (l'ho anche scritto più sopra)

L'identità è sempre come una cipolla. Parte dal borgo dove sei nato, poi si estende alla tua regione storica, passa allo Stato di cui fai parte e diventa europea per arrivare ad essere alla fine solo un essere umano. Così un maranese è un friulano di dialetto veneto, un italiano, un europeo.

D'accordo anche su questo, tu stai sfondando una porta aperta. Ieri ho fatto l'esempio di G. I. Ascoli che era goriziano, friulano, giuliano (il nome stesso di Venezia Giulia l'ha ideato lui, riferendosi anche alla propria città natale), italiano, israelita ed europeo.

Cerchiamo di non allargare troppo i confini della così chiamata Venezia Giulia. Vecchia aspirazione di parte dei triestini.

Guarda che allargarli non significa escludere altre identità, come quella friulana o come quella slovena. Ti faccio l'esempio di Gorizia punto d'incontro fra il mondo latino e quello slavo, di quello italiano e di quello sloveno e, scendendo ancor più nei particolari, di quello friulano e di quello giuliano

Per quanto riguarda le conferme familiari, ti posso confermare che i miei suoceri, nati a Capodistria negli anni 1913 - 1914, si sono sempre dichiarati "istriani de Capodistria" e mai "giuliani". E questo vale per tanti altri istriani di lingua veneta, ora esuli o figli di esuli. Ne parlavo proprio alcuni giorni fà con alcuni amici esuli estriani.

Generalmente un istriano si definisce istriano, un triestino, triestino, e un fiumano, fiumano. Considera pure la Venezia Giulia una piccola macro-regione o, se preferisci, una realtà soprattutto (ma non solo) storica. Io in parte sono di origine proprio capodistriana, ma posso dirti che a seconda del momento e del contesto ho sentito anche utilizzare senza problemi il termine di giuliano

Se poi vai a curiosare sui blog di Trieste, non ti sarà difficile trovare triestini che rivendicano la loro "triestinità". Non vogliono essere chiamati "giuliani" e vorrebbero essere solo ed esclusivamente "triestini". Non solo, ma mi è capitato di leggere su un blog triestino perfino un accorato appello rivolto alla città, a lottare per non "farsi cancellare" la loro millenaria identità triestina.

Ma come, se prima hai scritto che "vecchia aspirazione dei triestini è quella di allargare i confini della Venezia Giulia"? A Trieste comunque, come ben sai, la casistica è infinita, puoi trovare in città anche cittadini filo-asburgici o nostalgici del TLT. Non credo comunque che la maggior parte dei triestini veda negativamente essere definito anche giuliano. Questo non toglie nulla alla loro triestinità. Chiedilo un pò all'amico Traiano, nato a Trieste e di origine istriana...

Sulla stampa delle associazioni degli esuli istriani, che leggo regolarmente, il nome "Venezia Giulia" ha sempre un uso politico.

Se se ne fa un uso politico vuol dire che i profughi istriani, delle isole quarnerine, ecc. si riconoscono in questa denominazione, altrimenti non la utilizzerebbero

Gli esuli istriani quando parlano di loro come comunità (intesa come insieme di persone che si riconoscono per lingua, cultura e tradizione) non usano mai il nome "Venezia Giulia" ma esclusivamente il nome Istria.

Anch'io quando ripenso alla mia città natale (in provincia di Roma) non uso mai il termine di "Lazio" o "laziale" ma quello del centro in cui sono venuto alla luce. Ciò non toglie che sono laziale e che mi sembra naturale anche essere definito come tale

Grande è il loro amore per l'ISTRIA. A mia suocera si illuminavano gli occhi ogni volta che con grande orgoglio affermava, alzando anche il tono di voce, "MI SON ISTRIANA". Appunto, ISTRIANA, non "giuliana". michi- 31.10.2008

In un contesto informale e familiare mi sembra giusto che tua socera abbia sempre usato il termine di Istria. Con questo non posso escludere che tua suocera non amasse il termine di Venezia Giulia, non tutti siamo fatti allo stesso modo. Come si fa comunque a non sentire amore e nostalgia per l'Istria e le sue genti? (Nota l'utilizzo del plurale). Li sento io che pure non vi sono nato (ma che ho frequentato fin da bambino), vuoi che non li sentisse tua suocera che c'era nata? Comunque l'amore per la propria terra denota sempre una certa sensibilità. Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 12:54, 1 nov 2008 (CET)[rispondi]

P.S. Ho modificato alcune parti relative a tua suocera perché solo ora mi sono reso conto che hai scritto di lei utilizzando sempre il passato. Scusami. --Justinianus da Perugia (msg) 13:25, 1 nov 2008 (CET)[rispondi]


Ciao Justinianus, scrivi qui sopra in un tuo commento, relativamente all'uso politico del nome Venezia Giulia, "Se se ne fa un uso politico vuol dire che i profughi istriani, delle isole quarnerine, ecc. si riconoscono in queste denominazioni, altrimenti non lo utilizzerebbero".

Sai meglio di me che "uso politico" ha un altro significato. Ossia significa usare "PER" raggiungere un determinato risultato e obbiettivo politico ben preciso. Non quindi un "riconoscimento" neutro del nome Venezia Giulia, ma un suo uso strumentale. Un uso che non è dei profughi istriani (o loro discendenti), ma delle loro associazioni e in particolare di quelle più ipernazionaliste e aggressive. Oltre che di altre entità partitiche e non, ancor oggi, apertamente anti-slave, neo-irredentiste e molto aggressive. Io distinguo sempre tra i profughi istriani (o loro discendenti) e le loro associazioni.

Una pacificazione sarebbe la fine (politica) per tutti coloro che ancor oggi lucrano politicamente sui profughi istriani e che hanno tutto l'interesse a mantere alta la tensione sul confine orientale. Ovviamente quest'ultima è una mia personale opinione. Cordialità - michi. 1.11.2008


Cerchiamo allora di fare di questo termine: Venezia Giulia un uso proprio, non improprio, e di dargli un contenuto di civiltà (come voleva il grande Ascoli evocando i nomi di Roma e di Venezia), non di inciviltà. Incivile è tutto ciò che instiga all'odio e alla divisione fra italiani e slavi o fra italiani e italiani, mentre civile è tutto ciò che unisce. Per quanto mi riguarda condanno senza mezzi termini l'ipernazionalismo e l'antislavismo di alcune Associazioni ma non posso condannare la legittima aspirazione di tanti esuli alla restituzione dei beni persi. È vero però quanto dici, alcune organizzazioni e partiti hanno spesso speculato e continuano a speculare sulle disgrazie e i risentimenti degli esuli. Disgrazie sulla cui origine io non ho mai avuto dubbi. Ancor oggi continuo a maledire il regime che prima perseguitò le etnie slave secolarmente presenti insieme a quelle italiane nella regione, poi portò la guerra in quelle terre, scatenando l'immane tragedia vissuta sulla propria pelle da tanti infelici, italiani e slavi. Anzi, se vuoi sapere ciò che penso, la parte relativa alla II guerra mondiale mi sembra piuttosto sottodimensionata nella voce. È lì che bisogna concentrare i nostri sforzi, non su Marano Lagunare (località menzionata in un paragrafo come un caso a sé stante, ma poi ripetutamente indicata come friulana in altri paragrafi) la quale va lasciata per completezza di informazione. Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 18:44, 1 nov 2008 (CET)[rispondi]

Questa discussione è assurda e ripetitiva(è la fotocopia di una del passato),gli abitanti della Venezia Giulia si chiamano giuliani punto e basta se poi vogliamo distinguerli in istriani,triestini ecc. è un altra questione ma questo lo possiamo fare anche con i friulani dividendoli per carnici,pordenonesi ecc. e questo si può fare con la totalità delle regioni italiane,asserire anche che il nome Venezia Giulia sia solo un termine politico è falso e denigratorio per tutti coloro triestini,istriani,goriziani e fiumani che difendono la loro identità comune e si definiscono giuliani senza fini nazionalistici o anti qualcosa.Caro/a MICHI le tue parole confermano la mia convinzione che tu sia solamente una persona che odia profondamente tutto ciò che rigurda la Venezia Giulia e che tutti i tuoi interventi su wiki rigurdanti il mondo giuliano siano fatti in malafede.Non ho intenzione di rispondere ad altri tuoi interventi o provocazioni e eliminerò ogni tua modifica alla voce visto che ti sei dimostrato/a un vandalo che cerca di imporre il proprio POV.Saluti da un triestino di origine istriana che si sente orgogliosamente giuliano--Traiano (msg) 18:54, 1 nov 2008 (CET)[rispondi]


JUSTINIANUS, sia d'accordo con quanto scritto dal "triestino" Traiano ?

Pesante la sua affermazione che i miei interventi su questa voce sono fatti in "malafade". Assurdo affermare che "odio" la Venezia Giulia. Scorretto impedirmi di partecipare alla costruzione di questa voce.

Traiano afferma che lui si sente orgogliosamente "giuliano"; ma ritengo non possa - perchè orgogliosamente "giuliano" - imporre la sua visione ipernazionalista italiana nella costruzione di questa voce.

Ci sono anche altre visioni, di storici e intellettuali importanti, che sono altrettanto degne di rispetto. Un documento per tutti: la Relazione redatta dalla Commissione storico-culturale italo-slovena sui "Rapporti tra italiani e sloveni dal 1880 e il 1956". Relazione rigettata dalle associazioni degli esuli e dall'attuale nazionalismo italiano meno moderato.

Il Friuli è una regione storica e geografica millenaria, con confini sufficentemente precisi e costanti nei secoli. La Venezia Giulia ha invece una storia profondamente diversa e recentissima, e i cui confini sono sempre stati molto incerti e mai definiti. La storia del nome Venezia Giulia si intreccia profondamente con la storia dell'irredentismo italiano. Ovviamente nell'ambito della storia del confine orientale. Negare questo legame significa falsificare la storia. C'è una corrente del nazionalismo italiano meno moderato, che oggi nega ogni legame tra l'irredentismo italiano e il nome Venezia Giulia. Eppure basterebbe leggere i tantissimi documenti e "proclami" redatti da chi si dichiarava irredentista, per rendersi conto del ruolo che questo nome ha avuto per l'irredentismo italiano sul confine orientale.

Certo erano altri tempi. Erano i tempi in cui l'ideologia nazionalista stava distruggendo e insanguinando l'Europa. Erano tempi di "sano" espansionismo e imperialismo nazionalista. Ma che ci sia stato un forte legame tra l'irredentismo italiano e il nome Venezia Giulia è la storia a raccontarlo e montagne di documenti. Perchè ignorarlo? E perchè chi non lo vuole ignorare deve essere accusato di "odiare" la Venezia Giulia?

Certo, l'Ascoli non ha alcuna colpa. Era un moderato e oltretutto ha utilizzato pochissimo il nome da lui stesso proposto. E' stato un grandissimo studioso, un intellettuale di primo piano, il padre della linguistica moderna italiana. Lo stesso Ascoli scrisse sulla rivista "Stella dell'Esule" che l'articolino del 1863 "....fu dipoi ricopiato e ristampato più volte, MA SEMPRE IN MODO PIU' O MENO SCORRETTO". Erano gli irredentisti a farlo!

Non ci può essere futuro di pace senza conoscenza storica e senza consapevolezza degli errori del passato. - michi. 2.11.2008


Per tutti gli utenti che hanno partecipato a questa discussione

1) Qui si presuppone la buona fede di tutti;

2) tutti sono invitati a rispettarsi vicendevolmente e a contribuire costruttivamente al miglioramento della voce. Ritengo però che chi nutra dei pregiudizi insuperabili nei confronti della Venezia Giulia o chi non sia disposto ad accettare critiche e punti di vista diversi dai propri è preferibile che si astenga dal lavorare in questa sede;

3) i sentimenti di appartenenza regionale o nazionale vanno rispettati, siano essi giuliani, sloveni ecc. Nel caso contrario non credo sia possibile lavorare alla pagina e sarò io stesso a segnalare a chi di dovere gli utenti che assumano posizioni contrarie a questa norma elementare di civiltà;

4) se ci sono delle proposte per rettificare o integrare la voce facciamole in questa sede di discussione, altrimenti, se ci sono modifiche (attinenti ovviamente a temi delicati e controversi) non concordate, farò bloccare la pagina da un Amministratore;

Cordialità a tutti voi. --Justinianus da Perugia (msg) 10:44, 2 nov 2008 (CET)[rispondi]

P.S. La Relazione fra i rapporti tra italiani e sloveni (1880-1956) sono stato io stesso ad inserirla in una voce (adesso vado a cercare dove l'ho inserita); personalmente ritengo che possa benissimo trovare posto anche in questa. --Justinianus da Perugia (msg) 10:44, 2 nov 2008 (CET)[rispondi]

P.S.2 Per chi non ne fosse ancora a conoscenza c'è un Progetto:Venezia Giulia e Dalmazia dove partecipano utenti di varie tendenze e orientamenti. Tutti gli interessati possono naturalmente iscriversi. Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 11:16, 2 nov 2008 (CET)[rispondi]


PER JUSTINIANUS

E' interessante e importante riportare nella voce "Venezia Giulia" quanto indicato sul sito del Comune di Marano? Ancor di più GRANDE INTERESSE, e quindi non ignorabile, è il significato che parte del mondo associativo degli esuli istriani dà alla parola "giuliano". Chiedo pertanto venga inserita, nella voce, questa importante informazione che non può mancare nella voce "Venezia Giulia". Informazione che dimostra che non per tutti, i "giuliani", sono gli abitanti della Venezia Giulia. Chiedo pertanto venga inserito nella voce il sotto riportato testo:

--Si precisa comunque che per vasta parte del mondo associativo degli esuli istriani, i "giuliani" sono esclusivamente gli abitanti della Venezia Giulia di lingua e cultura italiana. "I giuliani nel mondo sono gli emigranti di lingua, cultura e nazionalità italiana originari dalle provincie di Trieste e Gorizia, situate all'estremità Nord-Est dell'Italia, gli esuli provenienti dall'Istria, da Fiume, dalle Isole del Quarnero e dalla Dalmazia (…) nonché i loro discendenti (…). Nel linguaggio corrente vengono spesso indicati anche con la denominazione contratta di Giuliano-Dalmati" (dal sito ufficiale dell'Associazione giuliani nel mondo - www.giulianinelmondo.it)".--

Grazie. Michi 1.12.2008


Certo Michi, si può inserire, ma in nota, specificando che si tratta di un punto di vista particolare dell'Associazione giuliani nel mondo. Non credo infatti che questa sia un'opinione condivisa dalla maggior parte degli utenti che hanno lavorato alla voce né tantomeno dalla maggior parte dei residenti dell'attuale Venezia Giulia. Giuliani, oggigiorno, sono tutti coloro che non solo sono nati in Venezia Giulia, ma che risiedono, lavorano e contribuiscono allo sviluppo della regione, siano essi italiani, sloveni, croati o di altre parti del mondo (lo stesso vale, o dovrebbe valere, per il Friuli, il Veneto e qualsiasi altra regione) Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 23:44, 4 dic 2008 (CET)[rispondi]

P.S. Se mi vuoi scrivere qualche volta qui: Discussioni Utente:Justinianus da Perugia affinché ti possa rispondere tempestivamente, ne sarò ben felice (io non posso fare lo stesso visto che ancora non sei registrata). Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 23:50, 4 dic 2008 (CET)[rispondi]


Per Juastinianus - Ti ringrazio. Ho già cercato di registrarmi....ma il mio computer è così protetto da antivirus e altro....che non ci sono riuscita. Ci rimproverò.

Per quanto riguarda il significato di "giuliani", purtroppo, il "significato" di "giuliani" che si trova nel sito che ti ho segnalato, mi risulta condiviso da gran parte del mondo delle associazioni degli esuli (prova a leggere la loro stampa...) e se entri nel sito della Lega Nazionale (TS) e leggi i documenti ivi pubblicati, anche se manca (o almeno io non l'ho trovata...) una definizione precisa di chi sono i "giuliani", mi pare risulti chiaro che comprenda solo coloro che sono di lingua e cultura italiana. Comunque nel sito della Lega Nazionale, l'Associazione giuliani nel mondo, è normalmente ospitata con i suoi scritti e documenti e considerata una voce autorevole. Cordialità. Michi-5.12.2008


Cara Michi, conosco abbastanza bene l'Associazione giuliani nel mondo, che io rispetto ma che comunque ha ereditato rancori storici che sono duri a morire. Bisogna comprendere il risentimento di tanti esuli che hanno perso tutto ma che purtroppo non hanno saputo spesso individuare le vere responsabilità che hanno determinato la grande tragedia di cui sono state vittime. Penso che tu, io ed altri utenti di buona volontà dobbiamo farci portatori di un messaggio di segno diverso: che cioè la Venezia Giulia e il Friuli siano la grande casa di tutte le persone che vi abitano, vi lavorano, vi soffrono e vi muoiono, indipendentemente dal luogo di provenienza e dalla fede politica e religiosa. Qualche parola al riguardo si potrebbe inserire subito dopo questa frase: L'impiego reiterato di tale termine, venne associato dalle minoranze etniche slovene e croate presenti sul territorio (e apertamente perseguitate dal regime), come una forma subdola di cancellare la propria presenza dalla Regione giuliana (ad es. scrivendo che, anche oggi, alcune associazioni di esuli, ecc. ecc.). A domani. Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 01:55, 6 dic 2008 (CET)[rispondi]


Caro Justinianus, fermo restando che è auspicabile che ci siano sempre di più "persone di buona volontà", credo che la voce "Venezia Giulia" debba registrare la realtà storica e attuale. E la realtà attuale è la presenza in Italia di un sempre più forte movimento neo-irredentista (italiano) che utilizza e propaganda il nome "giuliano" nella accezione di popolazione di lingua e cultura italiana.

L'uso del termine "giuliano", nel senso di soli abitanti italiani, secondo me, non può essere perciò riferita alla percezione che sloveni o croati possono avere di tale termine, ma deve invece essere più correttamente riferita all'uso che, a partire dal secondo dopo guerra, ne viene fatto dal nazionalismo italiano meno moderato.

Propongo perciò l'inserimento di una nota nel punto in cui (all'inizio della voce) si afferma che gli abitanti della Venezia Giulia "sono chiamati giuliani". Non tutti in Italia la pensano così. Credo sia una informazione "dovuta" anche perchè documentata. Cordialità. michi-6.12.2008


Va bene, metti la nota all'inizio. Purché sia chiaro che trattasi di un punto di vista dell'Associazione giuliani nel mondo, non maggioritario (né della collettività nazionale italiana né di quella regionale giuliana o veneto-giuliana). La Lega Nazionale non è infatti un organismo ufficiale dello Stato italiano oppure della Regione Friuli Venezia Giulia, e rappresenta esclusivamente i propri iscritti. Mandi, cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 14:24, 6 dic 2008 (CET)[rispondi]

P.S. Non starai esagerando con la presenza in Italia di un sempre più forte movimento irredentista?. Il pericolo che vedo io semmai è un altro: la scarsissima conoscenza da parte di molti cittadini italiani e dello stesso governo nazionale dei problemi reali e delle vere necessità della Venezia Giulia e anche del Friuli.--Justinianus da Perugia (msg) 14:24, 6 dic 2008 (CET)[rispondi]


per Justinianus - Grazie tante. Ho scritto la nota. Adesso vedi tu se va bene. Io non sono capace di inserire le note, per cui il testo è in chiaro. Mi sono limitata all'essenziale riportando quando pubblicato nel loro sito. mandi - michi 6.12.2008


per Michi: ho riportato in nota quanto tu hai scritto, ma ho dovuto inserire anche la pagina del sito come fonte. Va bene così? Passa una buona domenica. --Justinianus da Perugia (msg) 17:28, 6 dic 2008 (CET)[rispondi]


per Justinianus: perfetto! Va benissimo l'inserimento della fonte. Grazie!

All'interno del sito dell'associazione è anche riportata la notizia che sono soci di diritto (in quanto FONDATORI) il Presidente della Provincia di Gorizia, il Sindaco di Gorizia, il Presidente della Provincia di Trieste e anche il Sindaco di Trieste....

Buona domenica anche a te. michi 6 dicembre 2008.


Non c'è di che. Ti risaluto. --Justinianus da Perugia (msg) 18:59, 6 dic 2008 (CET)[rispondi]


Caro Justinianus, ti segnalo che a pagina 11 del volume "Nazionalismi di frontiera" - a cura di MARINA CATTARUZZA, Casa editrice Rubettuno, edito nel 2003, nella "Introduzione" del libro firmata dalla storica MARINA CATTARUZZA, questa storica scrive:

" (...) Litorale austriaco, costituito dagli Asburgo nel 1818 (...). Il Litorale comprendeva, oltre alla città di Trieste, l'Istria e i distretti di Gorizia e Gradisca. Nel 1863 per tale area il glottologo goriziano Graziadio Ascoli aveva coniato il termine - Venezia Giulia - CON CUI INTENDEVA DARE ESPRESSIONE ALL'APPARTENENZA CULTURALE DEL LITORALE ALLA NAZIONE ITALIA (...)".

Mi spieghi cosa significa "dare espressione all'appartenenza culturale del Litorale alla NAZIONE ITALIA"? Non significa, FORSE, rivendicare l'esclusiva italianità di un territorio plurilingue e plurinazionale?

Io toglierei nella voce l'affermazione "senza alcuna finalità irredentista" . L'Ascoli era indubbiamente un moderato ma ugualmente rivendicava l'italianità di territori da sempre misti. michi-16.12.2008


Cara Michi, l'espressione da me inserita a suo tempo nel testo: «senza alcuna finalità irredentista» me l'ha suggerita la stessa Marina Cattaruzza, che in L'Italia e il confine orientale (Bologna, Il Mulino, 2007) scrive (pag. 20): La definizione elaborata dall'Ascoli non si collocava in un'ottica separatista [dall'Austria cioè]...si trattava piuttosto...di dare visibilità alla componente italiana nella monarchia asburgica...in una fase in cui tale componente subiva un drastico ridimensionamento attraverso l'unione all'Italia della Lombardia e quella ritenuta imminente del Veneto. I due testi (quello da te citato ed il mio) non credo siano in contraddizione fra di loro: in una monarchia multinazionale come quella asburgica, rivendicare le connotazioni nazionali di una minoranza non si traduceva necessariamente in una volontà separatista o in quella di integrazione nel corpo di un'altra entità statuale percepita come "Madre patria" (l'Italia nella fattispecie per gli irredentisti giuliani, friulani e dalmati dell'epoca). Che ne pensi? Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 15:42, 16 dic 2008 (CET)[rispondi]


Caro Justinianus, l'espressione da te inserita a suo tempo nel testo: <<senza alcuna finalità irredentista>> dovrebbe essere COMPLETATA con l'espressione della stessa Marina Cattaruzza: <<Graziadio Ascoli aveva coniato il termine "Venezia Giulia", con cui intendeva dare espressione all'appartenenza culturale del Litorale alla nazione italiana>>.

Se può essere vero che l'Ascoli non pensava ad un distacco dell'ex Litorale dall'Austria, è altrettanto vero (lo scrive chiaramente la Marina Catturazza!) che con il nome "Venezia Giulia", l'Ascoli rivendicava la TOTALE italianità dell'ex- Litorale austriaco. Ed è proprio per questo ESCLUSIVO richiamo alle due civiltà mito del Risorgimento italiano - Venezia e Roma - richiamo che esclude ogni presenza di altre civiltà (una per tutte, la Chiesa di Aquileia e il Patriarcato di Aquileia che così tanta rilevanza hanno avuto per almeno 15 secoli in questi territori) che questo nome "Venezia Giulia" poi è diventato prima il "portabandiera" dell'irredentismo italiano o poi fu usato a pieni mani dal fascismo in funzione anti-slava.

Suggerisco di modificare così il testo: <<senza alcuna finalità irredentista ma con l'intenzione di marcare la esclusiva italianità culturale dell'ex Litorale austriaco>>.

L'espressione: <<Graziadio Ascoli aveva coniato il termine "Venezia Giulia", con cui intendeva dare espressione all'appartenenza culturale del Litorale alla nazione italiana>> la trovi a pagina 11 - introduzione a firma di Marina Cattaruzza - del volume "Nazionalismi di frontiera - Identità contrapposte sull'Adriatico nord-orientale 1850- 1950" a cura di Marina Cattaruzza edizioni Rubbettino - anno 2003.

Ciao e buona giornata - michi 20.12.2008


Va bene la frase: senza alcuna finalità irredentista ma con l'intenzione di marcare la esclusiva italianità culturale dell'ex Litorale austriaco. Se entro domani non ci sono opposizioni a questa modifica da parte di altri utenti, puoi benissimo, per quel che mi riguarda, inserirla nella voce.

P.S. Che colpa aveva il buon Ascoli (e i giuliani in generale) se poi questo termine fu usato dal fascismo in funzione anti-slava?

P.S.2 L'Ascoli si è sempre sentito orgoglioso di essere friulano e, proponendo il termine Venezia Giulia non credo volesse escludere né la secolare eredità del Patriarcato di Aquileia, né tantomeno il Friuli, dal litorale adriatico. Semplicemente vedeva, come la maggior parte dei suoi concittadini e corregionali, sia il Patriarcato che il Friuli come parti integranti della comune patria italiana...

P.S.3 Naturalmente se anch'io dovessi apportare modifiche di un certo tipo al testo le sottoporrò in questa stessa pagina di discussioni alla tua approvazione e a quella degli altri utenti che hanno lavorato alla voce.

Mandi e buona domenica. --Justinianus da Perugia (msg) 22:47, 20 dic 2008 (CET)[rispondi]

Guarda che ho trovato alla voce Graziadio Ascoli; «I soi nassût a Guriza di gjenitôrs israelits, i soi fî dal Friûl e mi glori di chest» (a proposito di ciò che ho scritto al P.S.2)

Buon Natale. --Justinianus da Perugia (msg) 09:05, 21 dic 2008 (CET)[rispondi]


Caro Justinianus ho aspettato due giorni e oggi ho completato la frase come da accordi. Ho solo modificato "ex" con "l'allora", perchè nel momento in cui l'Ascoli coniava il nome "Venezia Giulia" il territorio che poi durante il fascismo sarà chiamato "Venezia Giulia", era austriaco e si chiamava ancora "Litorale". Nel 1863 non era quindi ancora "ex Litorale".

Buon Natale anche a te! - Michi-22.12.2008


Attenzione ai nomi[modifica wikitesto]

Arrivo a guardare la voce "di rimbalzo" da ciò che accade alla voce Massacri delle foibe, e noto questo passaggio:

"È da tener inoltre presente che all'epoca in cui fu proposto dall'Ascoli il nome Venezia Giulia, gli irredentisti italiani non erano concordi sui territori che avrebbero dovuto essere oggetto delle proprie rivendicazioni sul confine orientale. Per molti aderenti al movimento irredentista e anche per alcune personalità politiche non pienamente ascrivibili a tale movimento (come Giuseppe Mazzini e il liberale di idee moderate Ruggero Bonghi) l'intero Litorale adriatico, strutturato in regione amministrativa asburgica fin dal 1867, o la massima parte di esso, avrebbe dovuto entrare a far parte del giovane Regno d'Italia, per altri, le rivendicazioni dovevano estendersi anche alla Dalmazia costiera."

Siccome ho notato dalle discussioni di questa pagina in cui si invita a stare attenti ai particolari e all'uso delle parole, mi viene automatico rilevare che "all'epoca in cui fu proposto dall'Ascoli il nome Venezia Giulia", la parola "irredentismo"... nemmeno esisteva, essendo stata utilizzata per la prima volta da Matteo Imbriani quattordici anni dopo! Parlare quindi dei "molti aderenti al movimento irredentista" significa descrivere a posteriori un qualcosa, il che storiograficamente è scorretto. Addirittura Mazzini - che si cita - morì cinque anni prima della creazione della parola stessa. Voi direste che Cavour era un irredentista? Lo era Garibaldi? La questione è che si era nel pieno della creazione dello stato nazionale italiano - pur con tutte le enormi differenze fra un approccio all'altro - e quindi ad un certo punto ci si iniziò a chiedere dove stavano i confini di questo stato. Un percorso storico/politico esattamente uguale a quello di quasi tutti gli stati in Europa negli ultimi centocinquant'anni (anche quelli già nati prima di questo periodo): dalla Germania alla Slovenia, dalla Croazia alla Romania, dalla Bulgaria alla Serbia, dall'Italia all'Austria (nel senso che perfino la Repubblica dopo la Grande Guerra passò attraverso la lotta armata per difendere i propri confini dagli sloveni, un plebiscito in Carinzia e la rivendicazione più o meno tacita del Sudtirolo). Chiamereste "irredentista" il primo ministro sloveno che un paio d'anni fa disse che fu per una serie di errori della Jugoslavia di Tito che non si era compiuta l'unificazione delle terre slovene?--Presbite (msg) 11:46, 18 gen 2009 (CET)[rispondi]

Caro Presbite, andiamo al sodo. Credo che il tuo intervento sia finalizzato a sostituire il non pienamente ascrivibile a tale movimento riferito a Giuseppe Mazzini in: non ascrivibile a tale movimento (senza cioè il pienamente). Nel testo non si menzionano infatti né Garibaldi né Cavour come "irredentisti" e ancor meno il primo ministro sloveno. Non vedo pertanto che rettifiche possano essere apportate in tale senso. Ti va bene allora non ascrivibile a tale movimento riferito a Mazzini? Se vuoi (e se nessuno si oppone) puoi tu stesso provvedere a togliere il "pienamente". Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 22:26, 24 gen 2009 (CET)[rispondi]

Attenzione ai nomi ma cum grano salis[modifica wikitesto]

Io stesso, a scanso di equivoci, ho effettuato, in data odierna, un paio di integrazioni (e la soppressione di un avverbio) all'interno del testo, tenendo conto dell'intervento di Presbite. Faccio comunque rilevare che l'irredentismo nasce e si sviluppa in Italia ben prima del 1877, anno in cui tale termine viene utilizzato dall'Imbriani in riferimento alle terre di cultura romanzo-italica restate fuori dallo Stato italiano dopo le tre guerre di indipendenza nazionale. Atteggiamenti, sentimenti e azioni politiche di chiara matrice irredentista prendono forma negli anni sessanta dell'Ottocento (vedi Cattaruzza, Novak, Samonà, Salata ecc.) ed irredentisti vengono oggigiorno definiti coloro che si fecero portatori di alcuni ben specifici valori fin dal momento della proclamazione del Regno d'Italia. Senza tali presupposti non sarebbe stato neppure pensabile la pubblicazione del primo volume dell' L'irredentismo nelle lotte politiche e nelle contese diplomatiche italo-austriache. 1866-1882 di A. Samonà (per non parlare di tanti scritti del Saffi). Per cui attenzione ai nomi si, ma non trinceriamoci però dietro una coniazione terminologica per mettere in dubbio delle evidenze storiche preesistenti a tale coniazione. Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 12:42, 25 gen 2009 (CET)[rispondi]


Concordo con Justinianus sul significato che oggi ha il termine "irredentisti". Comunque in Italia, ben prima del 1866, si era aperta la discussione su dove individuare il confine orientale. O.K. per la nuova versione. michi 25 gennaio 2009


Contento di risentirti, Michi, e anche di trovarti d'accordo con me sull'irredentismo. A proposito, ti sta bene l'intervento di Presbite (riferito all'Ascoli) ...l'intenzione di marcare la prevalente italianità culturale... invece di l'intenzione di marcare l'esclusiva italianità culturale che tu avevi inserito tempo fa? A me sembra che possa andare, comunque se la modifica non ti quadra se ne può discutere. Fammi sapere. Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 18:53, 25 gen 2009 (CET)[rispondi]


Ciao Justinianus, mi ero accorta della modifica e ti ringrazio di aver sollevato il problema. Non sono d'accordo con la modifica. Secondo me è più corretto "esclusiva italianità culturale". Infatti il nome "Venezia Giulia" richiama "esclusivamente" due civiltà, Roma e Venezia, escludendo "di fatto" tutte le altre. Con questo nome l'Ascoli voleva affermava l'appartenenza culturale del Litorale austriaco alla "nazione italiana". Mai ha scritto "relativa": non era nelle sue intenzioni.. Lo afferma anche la storica Marina Cattaruzza quando scrive: "...Ascoli aveva coniato il termine Venezia Giulia, con cui intendeva dare espressione all'appartenenza culturale del Litorale alla nazione italiana". La Cattaruzza non ha scritto la parola "relativa" davanti alla locuzione "appartenenza culturale": e ciò a ragione, poichè non era questo il pensiero dell'Ascoli.

L'Ascoli coniò il nome Venezia Giulia quando viveva a Milano e frequentava gli ambienti nazionalisti milanesi. Dunque questo nome è nato all'interno del nazionalismo italiano milanese. Secondo me non si può falsare le intenzioni dell'Ascoli solo perchè oggi abbiamo altre sensibilità e l'ideologia nazionalista è sottoposta a critiche. Secondo me con l'aggettivo "relativa", si tenta di attenuare un significato del nome Venezia Giulia che oggi è percepito in maniera negativa (la superiorità di alcune civiltà rispetto ad altre), ma che nel 1863 era del tutto accettato e in linea con la nascente ideologia nazionalista. Il che non fà dell'Ascoli un nazionalista sfegatato: era solo figlio dei suoi tempi. E comunque resta sempre un grandissimo intellettuale.

Io sono per cancellare "relativa" e rimettere "esclusiva". michi. 26.1.2009


Attenzione Michi, l' esclusiva italianità è stata sostituita da prevalente italianità, non da relativa italianità. Comunque avverto Presbite, affinché si possa trovare un accordo. Mandi, cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 12:52, 26 gen 2009 (CET)[rispondi]


Chiedo scusa se intervengo solo ora, ma in realtà non ho inserito questa voce e le relative discussioni fra quelle da me seguite. Grazie a Justinianus che m'ha segnalato la cosa nella mia pagina di discussione. Procedendo con ordine:
La parola "irredentismo" ha assunto nel tempo una connotazione negativa, dovuta a vari aspetti che adesso non sto qui a ricordare. Ma non solo: tagliando un po' con l'accetta i concetti, adesso si considera come "spartiacque" un anno - il 1866 - al di qua del quale le rivendicazioni territoriali italiane non sono chiamate "irredentistiche", mentre tutto quello che venne rivendicato dopo diventa "irredentismo". Come a dire che fino a quando all'Italia "mancava" il Veneto allora si tratta di puro "Risorgimento", dopo di che, abbiamo l'irredentismo. Sarà quindi da dire che alcune delle persone che hanno "fatto l'Italia" prima del 1866 (patrioti risorgimentali, i nostri "Padri della Patria") hanno continuato a dire le stesse identiche cose dopo il 1866 (divenendo per ciò dei biechi irredentisti?), coll'effetto vagamente ridicolo che un personaggio come Mazzini viene stiracchiato alle volte di qua e di là a seconda dell'interprete. Qualcuno dubita che il Mazzini fosse uno dei massimi patrioti italiani? Credo di no. Eppure ad un certo punto arrivò a dire che l'Istria doveva divenire italiana, e quindi da patriota eccolo trasformarsi in una sorta di "protoirredentista". Il "confine" sta evidentemente in un fatto: se certe terre erano abitate quasi esclusivamente da "Italiani", allora le rivendicazioni territoriali sono legittime, mentre laddove si va a cozzare con una zona di confine, con terre mistilingui o cose del genere, allora si diviene "irredentisti". E allora io credo vada detto - per chiarezza e completezza di ragionamento - che su queste stesse identiche terre di confine le brame di possesso furono uguali e contrarie: al "bieco irredentismo" italiota fa da contraltare un "bieco irredentismo" di marca slovena: sicuramente molto meno penetrante e noto, ma non per questo meno evidente. Ebbene: dieci anni prima che Ascoli si "inventasse" il nome di "Venezia Giulia" con tutte quelle "brame" annesse e connesse, il famoso cartografo sloveno Petar Kozler mandò alle stampe una celeberrima (celeberrima in Slovenia) mappa delle "Terre slovene", che potete vedere qui. Forse qualcuno si stupirà a vedere che entro i confini delle "terre slovene" non ci sta solamente - ed ovviamente - Trieste, ma anche l'intera Istria, Fiume e le isole del Quarnaro, e per venire a noi la costa adriatica fino a Grado e pure - a nord - Udine (Videm), Venzone (Venec) e Gemona (Glimona). C'è questa informazione nella nostra voce? Ci mancherebbe altro: completamente assente!
Vengo poi ad un secondo aspetto. Nella voce c'era scritto: "Il nome Venezia Giulia fu proposto, senza alcuna finalità irredentista ma con l'intenzione di marcare l'esclusiva italianità culturale dell'allora Litorale austriaco, dal glottologo goriziano Graziadio Isaia Ascoli nel 1863" Io ho sostituito esclusiva con prevalente, giacché Ascoli non scrisse mai di ritenere "esclusivamente italiane" queste terre, e la cosa è addirittura clamorosamente evidente se noi solo pensiamo alle sue riflessioni sulla "cultura ebraica" del goriziano, che lui riconosceva come terra assolutamente mistilingue! Non solo: l'Ascoli produsse una serie di riflessioni sul carattere "duplice" della nuova Italia con riferimento alla questione della lingua: per lui infatti la lingua italiana doveva essere una sorta di "lingua comune", laddove ogni italiano avrebbe dovuto essere un perfetto mistilingue, col rispetto della propria "lingua materna" (compresi i dialetti). Insomma: l'Ascoli come assolutista italianofono è proprio una cosa contraria alla sua stessa storia personale, se non vogliamo parlare dei suoi scritti! Scrivo questo anticipando che probabilmente non potrò contribuire molto sulla questione: io lavoro e attualmente il tempo che dedico a Wikipedia lo utilizzo a scrivere della Dalmazia, prevalentemente compitando biografie di oscuri (qui in Italia) personaggi di questa splendida regione.--Presbite (msg)
16:19, 26 gen 2009 (CET)

per Presbite e Justinianus - Più che d'accordo con Presbite su quanto scrive su l'Ascoli. E' stato un grande intellettuale che ad un certo punto fu persino contestato dai nazionalisti italiani che non gradirono i suoi studi sulle lingue ladine. Però il tema in discussione è il nome "Venezia Giulia", o meglio la funzione che l'Ascoli affidava a questo nome e il perchè lo aveva inventato. L'Ascoli nel suo articoletto del 1863, in cui appare per la prima volta il nome Venezia Giulia, scrisse testualmente: "I nomi sono più che parole. Sono bandiere issate, sono simboli efficacissimi, onde le idee si avvalorano e si agevolano i fatti" . Certo che l'Ascoli non era un assolutista italianofono. Oltretutto Gorizia all'epoca (1863) era sotto la monarchia Asburgica e forte era la presenza friulanofona e slovofona. Ma è altrettanto certo che in maniera del tutto geniale, l'Ascoli aveva compreso come i nomi di Venezia e Roma potevano diventare "una bandiera issata e un simbolo efficacissimo". Di cosa "una bandiera issata e un simbolo efficacissimo"? Della appartenza culturale alla "nazione italiana" dei territori che saranno chiamati prima Litorale austriaco (intorno al 1867) e poi Venezia Giulia (dal 1918 al 1947). Ovvio che l'Ascoli sapeva perfettamente che questi territori erano plurilingui e privi di una storia unica. Ma offrì al nazionalismo italiano un nome geniale, perfetto per dimostrare l'appartenenza di queste terre alla "nazione italiana". In questo senso e solo con riferimento al nome "Venezia Giulia" ho inserito "esclusiva" e considero errato "prevalente". Il nome Venezia Giulia "esclude" la presenza di civiltà diverse da quella romana e veneziana (civiltà mito del Risorgimento italiano) e proprio per questo sarà "una bandiera e un simbolo efficacissimo" per il nazionalismo italiano. E proprio per questo fu poi usato a pieni mani in funzione anti-slava dal fascismo. Questo nome "aveva agevolato i fatti" : proprio come aveva scritto l'Ascoli nel suo articoletto nel 1863. Geniale!

Propongo un patteggiamento: eliminiamo sia "prevalente" che "esclusiva". La frase quindi risulta: "...l'intenzione di marcare l'italianità culturale....". Poi c'è la nota che spiega ulteriormente.

Per quanto riguarda l'informazione sull'irredentismo sloveno o jugoslavo se si preferisce, ritengo non sia il caso di dare inizio ad un "si però anche loro..." . In questa voce ritengo si debba raccontare la storia del nome "Venezia Giulia" e della regione che prese questo nome. Se poi c'è stato anche un irredentismo jugoslavo.....questo cosa c'entra con la storia del nome Venezia Giulia e della regione che ne ha preso il nome? Non stiamo scrivendo la storia del "confine orientale". michi- 26.1.2009


Per Michi e Presbite

Mi sembra una soluzione ragionevole quella proposta da Michi. Del resto dobbiamo basarci sui fatti: coniando il termine di Venezia Giulia l'Ascoli volle dare particolare enfasi all'italianità di tali terre e ne era pienamente cosciente. Su questo non sussistono dubbi. I dubbi nascono allorquando si vuole definire il tipo d'italianità che il grande glottologo goriziano aveva intenzione di imprimere a tale termine così potentemente evocativo, se cioè "escludente" o "prevalente". Francamente, impiegare tempo ed energie per passare al vaglio ed interpretare l'opera dell'Ascoli al solo fine di rettificare un avverbio, mi sembra al di fuori di ogni logica. Per cui OK al "patteggiamento".

P.S. Sull'inserimento della mappa di Kozler nella voce lascio decidere a voi. Sono però sicuro che potrebbe suscitare la curiosità di più di un lettore. Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 20:01, 26 gen 2009 (CET)[rispondi]


Per Justinianus

Ritengo che la mappa di Kozler, per quanto possa essere interessante, non vada inserita in questa voce. Il suo inserimento viene richiesto per dimostrare che è esistito anche un irredentismo jugoslavo. Ossia "giochiamo a ping pong": ad una informazione che si ritiene ponga in cattiva luce la "nazione Italia" (intesa in senso ampio), se ne contrappone un'altra che dimostra che anche gli altri "erano cattivi". Atteniamoci ai fatti inerenti alla voce "Venezia Giulia" e lasciamo le contrapposizioni ideologiche fuori da Wikipedia. La mappa di Kozler, secondo me, può utilmente essere inserita in altre voci come ad esempio la voce "Istria", sottovoce "opposti nazionalismi", ma non qui. Aprirebbe la strada a contrapposizioni ideologiche che finirebbero col disturbare la costruzione della voce "Venezia Giulia". michi - 27 gennaio 2009


Torno un attimo sulla questione. In primo luogo, ribadisco con forza che Ascoli non ebbe mai l'intenzione di definire "esclusivamente italiana" la regione. Per cui la parola "esclusivamente" è concettualmente e storiograficamente sbagliata. Per l'Ascoli - ricordandoci il suo concetto di "dualità" del linguaggio nelle nuova Italia, per cui ogni italiano avrebbe posseduto due linguaggi - era assolutamente vero invece l'opposto: premesso che lui sapeva benissimo che la regione era mistilingue, considerava prevalente la cultura italiana, la quale - a ben vedere - nel complesso era vero che fosse assolutamente prevalente, se consideriamo che in lingua slovena o croata negli anni in cui lui scriveva si era prodotto pochissimo e in lingua tedesca esistevano solo due (diventeranno tre con Pola) luoghi di produzione culturale: Gorizia e Trieste. Riguardo al fatto di inserire o meno la carta del Kozler, vedete voi. Girala o voltala però a me pare una cosa ridicola nel momento in cui si tratta di una regione "geografica" nata in base ad una "convenzione" (come del resto tutte le regioni del mondo, a ben vedere) sul suo nome e sui suoi confini non citare nemmeno di striscio l'ampia discussione che si sviluppava in quegli stessi anni su quelle stesse terre e che coinvolse anche il modo stesso di chiamare la "Venezia Giulia". Infatti, se notate bene, mentre i nomi delle regioni nelle altre lingue di solito non sono altro che la traduzione del nome originale, per la Venezia Giulia ciò non è. In sloveno e croato infatti si dice Julijska Krajina (che vuol dire "Regione Giulia"), così come in inglese si dice "Julian March" (sempre più o meno "Regione Giulia"). E la parola "Venezia" dove sta? Pochi sanno che gli sloveni e i croati hanno sempre rifiutato di chiamare "Venezia Giulia" questa regione, tanto più che fino al 1918 potevano legittimamente chiamare questa zona "Primorska" (Litorale), che è il nome utilizzato nell'Impero A/U ed attualmente è il nome delle regione geografica slovena che arriva fino al confine con la Croazia, mentre negli anni '20 - dopo il Trattato di Rapallo - hanno dovuto cambiare il nome visto che la regione era in Italia, i suoi confini erano stati modificati rispetto alla "Primorska" e l'Italia aveva utilizzato ufficialmente il nome deciso dall'Ascoli. E quindi scelsero "Julijska Krajina" come una sorta di "male minore". E gli anglosassoni? Usarono "Julian March" negli anni '40 per allontanarsi dall'uso di una traduzione letterale di "Venezia Giulia" che ritenevano troppo di parte. Secondo Michi (impara a firmarti!) tutte queste notizie porterebbero a chissà quale ping-pong, e quindi non bisogna nemmeno pensare di inserirle, qui dentro! Ed io credevo che si scrivesse una voce di un'enciclopedia, che in quanto tale dovesse essere esaustiva...--Presbite (msg) 10:21, 28 gen 2009 (CET)[rispondi]

Per Presbite

1) Il problema dell' esclusiva italianità non si pone più essendo stato superato dalla stessa utente che lo aveva proposto (Michi);

2) pur rispettando e, in parte, condividendo i criteri che ti hanno spinto a scrivere "prevalente italianità" bisogna pur riconoscere che poggiano su una tua interpretazione personale dell'Ascoli e che rivestono lo stesso valore di quelli espressi in questa stessa sede dalla Michi. Per cui il cammino più logico sarebbe quello di lasciare nel testo ciò su cui entrambi concordate (come proposto dalla Michi), fino a quando, almeno, non vengano prodotte le fonti che possano corroborare l'una o l'altra posizione (questo lo aggiungo io);

3) per quanto riguarda la mappa del Kozler, devi essere tu stesso a giudicare l'opportunità di inserirla o meno visto che poggia su fondamenti storici avallati da fonti ben precise. In altre parole nessuno può impedirti di farlo. Al massimo posso darti la mia opinione personale al riguardo: fermo restando l'indubbio interesse che presenta e che io stesso ho già messo in evidenza in questa stessa sede, a me pare la visione di un nazionalista sloveno su quelli che avrebbero dovuto essere i futuri confini della propria patria, non certo della Venezia Giulia;

4) ti ricordo che la Michi ha la facoltà, espressamente prevista da WP, di non registrarsi e pertanto di non firmare i propri interventi;

Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 12:27, 28 gen 2009 (CET)[rispondi]

Ciao e grazie per l'intervento.
  1. Sul concetto di "esclusiva italianità" allora ci siamo capiti.
  2. Quella che tu chiami la mia "interpretazione personale" dell'Ascoli è semplicemente un rissunto delle sue posizioni. Perché limitarsi a citare un suo articolo (quello nel quale presentò Le Venezie) mi sembra limitativo. Ho fatto un riassunto perché non credevo di dover inserire note e rimandi anche in una pagina di discussioni, ma se necessario...
  3. La mia personale idea riguardo questa voce dipende da come la si vuole impostare. Se si ritiene di parlare dell'attuale regione geografica denominata "Venezia Giulia", allora il Kozler non c'entra nulla. Se invece - come mi pare - si intende parlare della regione geografica "Venezia Giulia" così com'era intesa dall'Ascoli prima e dai vari geografi poi, allora credo sia interessante capire cosa ne pensavano i popoli che - pur non essendo italiani - vivevano in queste stesse terre. Siccome - e mi ripeto - le definizioni geografiche sono tutte quante convenzionali, per assurdo potremmo pensare che un domani questa regione sparirà o modificherà i propri confini... chi lo sa? Tanto per dirne una, nella peraltro interessantissima opera "La Patria", uscita in vari volumi negli anni '20 per i tipi di UTET e scritta dai massimi geografi italiani del tempo, il volume dedicato alla Venezia Giulia è scritto da Senofonte Squinabol e Vittorio Furlani. Ebbene: in questo volume la "Venezia Giulia" comprende tutto quanto l'attuale Friuli. In realtà, negli anni del primo dopoguerra i geografi italiani utilizzarono alternativamente due modi di dividere i confini delle regioni italiane del Nord-Est (non esistendo le regioni come enti territoriali, si trattava solo di geografia "pura"): alcuni inserivano il Friuli nel Veneto, altri lo inserivano nella Venezia Giulia. Nella suddetta enciclopedia geografica, le regioni sono indicate con i classici nomi ascoliani: "Venezia Tridentina", "Venezia Euganea", "Venezia Giulia". E' nettamente prevalente comunque questa impostazione, visto poi che il nome "Veneto" era considerato "austriacante". Di fatto, mai i veneziani utilizzarono la parola "Veneto" per definire "quella roba lì". Insomma: secondo me la mappa del Kozler ci può anche stare, all'interno della parte storica della voce.
  4. Riguardo alla possibilità di mantenere l'anonimato, Dio mi scampi e liberi dal pretenderne l'abolizione! Ciò che dico io è molto più semplice: la Michi dovrebbe imparare a cliccare il tastino che trova come terzultimo a destra quando modifica una pagina di discussione. Vengono fuori - come tutti sanno - due lineette e quattro "cediglie" (non so come si chiamino quei segni lì), e così tutti quanti possono vedere il nome o l'IP di chi ha scritto. Fra l'altro, questa procedura viene sempre suggerita da Wiki. Oltre a ciò, a mio modo di vedere dovrebbe evitare di chiudere i suoi interventi fra due lunghe linee continue.--Presbite (msg) 13:22, 28 gen 2009 (CET)[rispondi]

Per Presbite

Sintetizzo quanto da te scritto (sperando di interpretarlo correttamente):

1) accetti, anche se con scarso entusiasmo, il patteggiamento della Michi;

2) ti riservi la facoltà di inserire la mappa del Kozler nella voce (padronissimo di farlo).

Opererò pertanto di conseguenza. Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 15:27, 28 gen 2009 (CET)[rispondi]


Per Justinianus e Presbite

Avevo già inserito un testo di risposta ma probabilmente abbiamo salvato contemporaneamente io e Justinianus.....e il mio testo è saltato. Riscrivo i concetti principali:

1) Scrive Presbite: <<Le dizioni geografiche sono tutte quante convenzionali>>. Se è vero che tutti i nomi geografici "qualcuno" li ha inventati, altrettanto vero è però che ci sono nomi che corrispondono a regioni geografiche storiche millenarie dove da secoli vive una comunità che si riconosce per storia (unitaria) e per cultura, identità e lingua/e, e altri nomi privi di questa caratteristica. Il nome Venezia Giulia è uno di questi ultimi.

Scrive la storica Marina Catturazza nella sua prefazione pubblicata nel volume "Nazionalismi di frontiera" - pagina 11: "Il nucleo del territorio preso in esame corrisponde grossomodo all'area del Litorale austriaco, costituito dagli Asburgo nel 1818 (...) Il Litorale comprendeva, oltre alla città di Trieste, l'Istria e i distretti di Gorizia e Gradisca. Nel 1863 per tale area il glottologo Graziadia Ascoli aveva coniato il termine Venezia Giulia (..).Per tutto l'ottocento il Litorale rimase una realtà alquanto disarticolata, che non pervenne mai ad una unità che andasse al di là di quella rappresentata dai suoi organi istituzionali, priva di un retaggio storico da cui potesse derivare la consapevolezza di una comune appartenenza e segnata da diseguaglianze e sfasature di sviluppo che agivano da potenti controtendenze rispetto al conseguimento di una sia pur relativa compattezza territoriare". Se questa analisi della storica Marina Catturuzza vale per l'ottocento, ritengo sia maggiormente valida per il periodo temporale compreso tra le due guerre mondiali. Periodo in cui si rafforza la volontà degli sloveni a realizzare una loro nazione e il fascismo di frontiera devastava l'Istria plurietnica e plurilingue.

Che poi per il nome Venezia Giulia, più intellettuali (tra cui il Marinelli) abbiano teorizzato "quale territorio attribuirgli", è tutto un altro discorso. Lo stesso Marinelli (il geografo) per un breve periodo propose di includervi anche il Friuli, ma poi cambiò rapidamente idea. Questo anzi dimostra che dietro il nome "Venezia Giulia" non c'era alcuna regione unitaria.....

2) Non vedo di quale utilità possa essere la pubblicazione della mappa di Kozler in questa voce. E' solo la opinione di un nazionalista sloveno. Oltrettutto non riguarda la Venezia Giulia ma, come ben ha commentato Justinianus, solamente la sua opinione sul confine della "SUA" pastria. E' noto che il nazionalismo fù una ideologia che coinvolse tutta l'Europa. Ed è del tutto ovvio che il nome Venezia Giulia fu coniato in un'epoca in cui questa ideologia andava "per la maggiore". C'è bisogno di ribadirlo che l'ottocento fu il secolo in cui nacque l'ideologia nazionalista? C'è bisogno di ribadire che è isistito anche un nazionalismo sloveno? Per questo motivo sono contraria all'inserimento di questa mappa: non c'entra nulla con la voce "Venezia Giulia" e non riguarda il confini di questa regione.

michi - 29.1.2009


Rispondo seguendo il tuo ordine.
  1. E' bene ricordarsi che la regione di cui parliamo attualmente - per la parte slovena - ha un nome che è "addirittura" di quarantacinque anni precedente il nome inventato dall'Ascoli "Venezia Giulia": si chiama infatti "Primorska", che significa "Litorale" e non è altro che la ripresa del nome inventato dagli austriaci nel 1818. Quindi, mia cara, non è che stiamo parlando da una parte di un nome plurimillenario e dall'altra di un nome inventato l'altroieri. Fra l'altro, gli sloveni hanno accuratamente pensato di "incardinare" la loro "fettina" d'Istria in questa regione (anche se la Slovenia non è ancora uno stato regionalizzato: il processo di regionalizzazione è in corso): hanno risposto picche al progetto della minoranza italiana di "scorporare" i tre comuni che effettivamente stanno sul "litorale" (Capodistria, Isola e Pirano) nei quali si concentra la minoranza italiana. Per cui abbiamo dei comuni montani che vedono il "litus" col cannocchiale da sotto i monti, ma cionondimeno si chiamano "litorale". Morale della favola: prova un po' a vedere quante volte si usa il millenario nome di "Istria", nella Slovenia attuale: praticamente mai. Ti faccio notare che la Cattaruzza non sta parlando della "Venezia Giulia" ma proprio della "Primorska", e non dell'Italia, ma dell'Austria. Quindi quando tu parli del fatto che "dietro il nome Venezia Giulia non c'era alcuna regione unitaria", dovremmo forse domandarci che unitarietà ha l'attuale "fetta" della vecchia Venezia Giulia già italiana che attualmente è in Slovenia.
  2. E' divertente che tu pensi che l'utilizzo della mappa del Kozler sia un segno di "nazionalismo". Divertente perché se guardi qui la troverai puntualmente riprodotta... nel sito ufficiale del governo sloveno, col titolo "Map of Slovene Lands"! E il governo sloveno ci tiene a farti sapere che "Slovenia is proud of this Map of the Slovene Lands that was first published in 1853 by Peter Kozler" (La Slovenia è orgogliosa di questa mappa delle terre slovene che fu pubblicata per la prima volta nel 1853 da Peter Kozler).Pensa un po' te se nel sito del governo italiano ci fosse la "Mappa delle terre italiane" con l'Istria e la Dalmazia fatta da un Giotto Dainelli (dico il primo che mi viene in mente) e il commento "L'Italia è orgogliosa di questa mappa eccetera eccetera": scommetto che schiumeresti rabbia... Comunque sia, provo a spiegare nuovamente perché secondo me questa mappa è da inserire. E' da inserire perché riguarda per una buona fetta proprio quelle terre che l'Ascoli chiamò "Venezia Giulia". La presenza stessa di questa mappa e la sua enorme importanza storica per il popolo sloveno (scusami, ma se tu credi che gli sloveni considerino Kozler un "nazionalista" ti sbagli alquanto: lo ritengono un vero e proprio eroe, un padre della patria, una colonna portante dell'autoconsiderazione che gli sloveni ebbero di sé) sta ad indicare de plano che forse la storia delle brame su queste terre contese non è così univoca come alle volte si vuol far credere. Ed è di solare evidenza che non è assolutamente vero ciò che tu ci dici, e cioè che questa mappa "non riguarda il confini di questa regione" (Venezia Giulia). Ma come? Nella "Venezia Giulia" non c'era e non c'è tuttora Trieste? E in questa mappa Trieste c'è. Non c'era e non c'è Grado? E in questa mappa Grado c'è? Non c'era l'intera Istria? E in questa mappa l'intera Istria c'è. Quindi quarant'anni prima che Ascoli inventasse il nome "Venezia Giulia" gli austriaci inventarono per buona parte di queste terre il nome mai prima udito di "Litorale", e dieci anni prima che Ascoli inventasse il nome "Venezia Giulia" un cartografo sloveno inserì buona parte delle stesse terre fra le "Terre slovene". Potremmo anche concludere che Ascoli è arrivato buon ultimo...--Presbite (msg) 17:54, 28 gen 2009 (CET)[rispondi]

Aiuto! Sono arrivati nella voce Venezia Giulia i nazionalisti italiani! Mi arrendo. Discutere con voi è semplicemente impossibile. Nella voce "Venezia Giulia" stiamo sviluppando i temi: 1) chi ha inventato questo nome, come e perchè. 2) come nel tempo si è modificato il territorio geografico corrispondente a questo nome, quando e perchè. Il campo di ricerca è quindi ristretto ai punti 1 e 2. Stop. michi - 28.1.2009


In prima battuta, sei caldamente pregata di moderare i termini. Secondo: io praticamente non ho cambiato nulla della voce e sto semplicemente discutendo in questa pagina. Terzo: io ho citato fatti: attieniti a quelli e - se ce la fai - controbatti con argomentazioni sensate. Quarto: mi dispiace proprio, ma non sei tu a poter stabilire quali temi si sviluppano nelle varie voci di Wikipedia. Quinto: se hai degli argomenti da portare a sostegno, tira fuori le opportune citazioni, che siano coerenti con detti argomenti.
Quello che tu chiami "Il territorio geografico corrispondente a questo nome", nelle intenzioni dell'Ascoli e di tutti (non di "qualcuno": di tutti) i geografi italiani fino alla fine della guerra comprendeva le attuali terre che oggi costituiscono la slovena "Primorska". Non sarà quindi il caso di raccontare come queste stesse terre sono state reclamate da diversi stati (Italia, Slovenia e Austria, per non dire poi della Germania nel 1943), e che ognuno di questi stati costruì su queste stesse terre un proprio apparato di prove geografiche, storiche, economiche e quant'altro al fine di papparselo? Ascoli non è un fulmine a ciel sereno, ma conosce perfettamente i discorsi che all'epoca si facevano con riferimento - per esempio - alla "sua" Gorizia. Lui la inserisce nella "Venezia Giulia", mentre l'Austria la considerava parte della "Primorska" e allo stesso tempo gli sloveni la consideravano "Terra slovena". E' tanto difficile pensare di inserire queste considerazioni all'interno della voce che parla - guarda un po' te il caso - proprio di queste terre?--Presbite (msg) 19:00, 28 gen 2009 (CET)[rispondi]

Non ho deciso io la scaletta della costruzione della voce "Venezia Giulia" ma è stata una decisione collettiva di molto tempo fa. E la scaletta attuale mi sembra sia anche la più logica. Se vai a verificare il contenuto del corso di "Storia della Venezia Giulia" tenuto presso l'università di Trieste, vedrai che ha un contenuto similare. Una cosa è scrivere la voce "confini orientali" o "Istria" o "nazionalismi sul confine orientale", dove ovviamente tutta la tematica dei nazionalismi deve essere sviluppata. Altro è la voce "Venezia Giulia". Espenderla fino al punto di includervi tematiche così "generali" come gli spostamenti dei confini della "propria Patria" (ossia fare la storia degli opposti "nazionalismi") significa non raccontare più la storia della "Venezia Giulia" ma la storia del "confine orientale".

Quando venne inventato il nome Venezia Giulia lo stesso Ascoli non aveva chiaro quali territori comprendere in questa nuova regione e infatti non ne definì i confini. E questo nella voce viene detto ricopiando un pezzetto dall'articoletto del 1863 scritto dall'Ascoli stesso. Quindi nel 1863 si coniava un nome ma non si definiva il territorio che doveva essere indicato con questo nome. Diciamo che il nazionalismo italiano stesso non aveva ancora chiaro quali territori rivendicare all'Austria. C'era una discussione in atto. Nel 1867, la parte austriaca dell'Austria-Ungheria, viene suddivisa in 15 nuove unità amministrative. Una di queste è il Kronland Kustenland all'interno del quale però le Diete mantengono intatte la loro autonomia. La città di Trieste, la Contea di Gorizia e Gradisca, l'Istria, mantengono Diete separate (ossia abbiamo TRE Diete che di fatto amministrano i rispettivi territori). A questo punto il nazionalismo italiano individua il territorio austriaco da rivendicare per la "nazione italiana". Abbiamo quindi un territorio che prima, nel 1867, assume il nome di "Kronland Kustenlad" e poi, dal 1918 al 1947, assume il nome di "Venezia Giulia". C'è quindi una "continuità" territoriale rispetto ai due "nomi amministrativi" ora citati. In entrambi i casi trattasi di una regione artificiale priva di un sia pur minimo retaggio storico unitario. Personalmente ritengo che la storica Marina Cattaruzza abbia splendidamente descritto la realtà di questo territorio nell'800 (vedi quanto in altro commento ho ricopiato dalla sua prefazione - pagina 11 - del libro Nazionalismi di frontiera). Poi di mio ho aggiunto che se quanto affermato dalla storica Marina Cattaruzza è valido per l'800, ancor di più ciò è valido per il periodo che va dal 1918 al 1947, ossia il periodo in cui questo territorio assume il nome di Venezia Giulia. Lo storico triestino Elio Apih, aveva ben chiara questa realtà e infatti ha dato questo lucido giudizio che condivido: " (...) lo smembramento di un territorio (Venezia Giulia = Kronland Kustenlad) così caretterizzato è, sul piano storico, un esito più logico che non la sua durata nel tempo" (E. Apih - "Dal particolarismo all'idea di una regione nell'Italia nord-orientale . Lineamenti per un discorso" in "Clio. Rivista di studi storici - 1983 - oagina 552).

In questa voce lasciamo perdere gli opposti nazionalismi. Questi ultimi, secondo me, vanno più correttamente inseriti in altre voci. michi - 29.1.2009


Se tu guardi le voci relative alle altre regioni italiane, ti accorgerai che tutte presentano una cospicua parte storica o - come nel caso della voce Alto Adige - rimandano ad una voce completamente storica. Guarda il contenuto delle parti storiche: parlano ovviamente della storia completa di queste terre (da' un'occhiata a Veneto, per esempio) dalla preistoria ai giorni nostri. Limitare la storia della Venezia Giulia solamente a ciò che ne pensava Ascoli e al nazionalismo italiano, mi pare un'assurdità completa: sarebbe come mettersi un paio d'occhiali con una lente oscurata. Tu dici: lasciamo perdere gli opposti nazionalismi, eppure se c'è una cosa che caratterizza ab ovo la storia della Venezia Giulia e si è "appiccicata" a questa terra è proprio l'esistenza di opposti nazionalismi! Oltre a ciò, in questa voce si parla eccome del nazionalismo italiano! Vogliamo quindi dire che per parlare della storia della "Venezia Giulia" si può fare riferimento tranquillamente al nazionalismo italiano, ma Dio ci scampi e liberi dal citare il nazionalismo - per esempio - sloveno, che su ampie parti dell'attuale Venezia Giulia italiana ha creato i suoi bei "miti" (uguali e contrari a quelli italiani) per i quali per esempio "le città seguono le campagne" e di conseguenza Trieste deve andare alla Slovenia e cose di questo genere? Tutto ciò non fa parte a pieno diritto della storia della "Venezia Giulia"? Si capisce perfettamente che tu non sopporti questo nome, ma prova per un attimo ad astrarti da questo tuo preconcetto e prova a parlare semplicemente di "storia": immagina che si debba parlare contestualmente delle due province di Trieste e di Gorizia e della loro storia: tu citeresti le mire annessionistiche italiane ma non citeresti le mire annessionistiche slovene? Non citeresti le teorie "germanizzatrici" delle elite austriache, in corrispondenza con la fine del secolo XIX? E che razza di storia completa è, questo tuo strano salame del quale con accanimento tu tenti di dividere i pezzettini bianchi da quelli rossi? Io non sopporto i nazionalismi, ma proprio per questo non posso fare a meno di riconoscerli e denunciarli. Senza occhiali oscurati. In conclusione, ti voglio segnalare quanto segue: tu dici che parlando della Venezia giulia non bisogna fare la storia del "confine orientale" (in base a quale idea, non si sa...). Comunque sia, tu citi il corso di "Storia della Venezia Giulia" tenuto dal prof. Pupo a Trieste. Ebbene: fra i testi del corso c'è proprio quel libro di Marina Cattaruzza che s'intitola: L’Italia e il confine orientale. Come è di solare evidenza per chiunque, tutti quelli che parlano professionalmente (perché sono storici) della Venezia Giulia parlano ovviamente dei confini orientali d'Italia. E come potrebbe essere altrimenti?--Presbite (msg) 09:37, 29 gen 2009 (CET)[rispondi]


per Presbite e per conoscenza a Justinianus

Vedo che non ci capiamo. Prima di tutto non capisco come tu possa affermare che io non sopporto questo nome. Visto che non puoi darmi della "negazionista" come avete fatto con la storica Claudia Cernigoi (voce Foibe) ti inventi che non sopporto questo nome.

Il nome "Venezia Giulia" ha una data di nascita e può festeggiare il compleanno. E' DOMENICA 23 AGOSTO 1863 che inizia la storia della Venezia Giulia. Non prima. Se poi tu vuoi trasformare questa voce in un minestrone dove sbatterci dentro opposti nazionalismi o "quanto imperialisti erano quei cattivoni di slavo-comunisti".... io non ci sto. E non perchè sono filo-slava, ma perchè non puoi trasformare questa voce nella "storia del confine orientale".

La Venezia Giulia non è la regione Veneto e nemmeno il Sud Tirolo (chiamato Alto Adige dall'Italia). Queste sono due regioni storiche. La Venezia Giulia è "altro". Prima è stato inventato un nome (Venezia Giulia)e poi gli si è attribuito un territorio che risultava formato da diverse entità territoriali, queste si storiche, ma con storie ben differenti tra di loro. Quando la costa istriana era lo Stato di mar della Repubblica di Venezia, Trieste era un borgo di pescatori vessato da Venezia. Quando Trieste, grazie agli Asburgo, e al porto franco, diventa un importante porto commerciale, le cittadine della costa istriana (per colpa anche degli Asburgo che ad esempio favoriscono Trieste a discapito di Capodistria e le altre cittadine istriane) sono in piena decadenza. La contea di Gorizia ha poi una storia tutta sua. E qua mi fermo.

La voce così com'è mi sembra ben fatta. Si può migliorare ma non certo stravolgere. Questo è il mio ultimo intervento su questo argomento. Adesso passo la palla a Justinianus. michi 29.1.2009


Come spesso ti accade, ti trovo - come si dice dalle mie parti - "in aseo". Il fatto che tu non sopporti questo nome è di solare evidenza, fin dai tuoi primi vagiti su questa voce, e questo tuo stesso intervento lo dimostra. Riguardo al "negazionista", se hai letto la voce "foibe" e se conosci un minimo la storia della Cernigoi, forse ti balzerà in mente che lo stesso professore che tiene il corso di "Storia della Venezia Giulia" all'Università di Trieste da te citato è proprio quello che ha definito "negazionista" la Cernigoi: Raoul Pupo. Impara a conoscere le cose, prima di sparare a casaccio. Riguardo a ciò che vorrei fare di questa voce, ti segnalo ancora una volta che il sottoscritto - a differenza tua - prima di scrivere qualcosa sta discutendone nell'apposita pagina. Noto invece che tu hai fatto esattamente l'opposto ovunque tu abbia posato le tue ali, scatenando eterne discussioni tipo la presente. Per cui il tuo è un perfettissimo processo alle intenzioni, che come tutti i processi alle intenzioni puzza lontano un miglio di pre-giudizio. Tu dici: la Venezia Giulia non è la regione Veneto e nemmeno il Sud Tirolo. E vorrei ben vedere che lo fosse (di passata, sarebbe divertente se tu sapessi raccontare come nasce il nome "Veneto", ma ne dubito alquanto)! Il fatto però che la Venezia Giulia non sia il Veneto, è una cosa talmente ovvia che io posso tranquillamente scrivere anche: "La Valle d'Aosta non è la Sicilia", oppure - ascolta un po' questa enormità - "Il Lazio non è la Calabria". Lo avresti mai immaginato? Morale della favola: io credo che all'interno della voce "Venezia Giulia" ci debba stare la storia delle terre di questa regione. Vogliamo limitarla alla storia moderna e contemporanea? Benissimo! Ma non vedo proprio perché limitarla alla storia del nazionalismo italiano riguardo a queste terre. Bella la storiella di Trieste e della decadenza istriana, però è evidente che tu non conosci nulla della storia istriana nel tardo periodo veneziano, altrimenti avresti per esempio citato il più interessante studio sul tema, di Egidio Ivetic (Università di PD, italiano della minoranza nato a Pola nel 1965) che addirittura - e ti svelo un altro grossissimo segreto - racconta che la seconda metà del Settecento istriano fu un periodo di grande sviluppo per la regione! Anzi, ti cito le sue esatte parole: "Si percepisce insomma anche in questo esteso litorale (NB: lui parla addirittura di tutta la costa dominata da Venezia, fino alle Bocche di Cattaro) una netta differenza tra la situazione del 1680-1720 e quella del 1740-1780, quando si staglia una decisa ripresa" (E.Ivetic, Oltremare. L'Istria nell'ultimo dominio veneto, Venezia 2000, p. 13. Le successive 400 pagine di questo mirabile studio spiegano poi il perché e il percome). Non cadere dalla sedia: liberati dalle circonvoluzioni mentali, dalle fumisterie dei miti storiografici che ti permeano e fammi una cortesia personale: studia qualcosa prima di parlare di argomenti che non conosci.--Presbite (msg) 00:07, 30 gen 2009 (CET)[rispondi]

Per Michi e Presbite

Scusate se mi intrometto, ma, nonostante il suo indubbio interesse, questa discussione sta assumendo toni poco amichevoli ed io francamente direi di interromperla qui, almeno per il momento. Se Presbite vuole inserire la mappa del Kozler nella voce è libero di farlo (trattandosi di un documento storico la cui esistenza è supportata da fonti ben precise), anche se la Michi e il sottoscritto preferirebbero venisse inserita in altre pagine più attinenti al suo contenuto. Comunque sarà poi la Comunità nel suo insieme, o per lo meno il gruppo di utenti che hanno lavorato alla voce, a pronunciarsi eventualmente sull'opportunità o meno di spostare tale mappa altrove. Cordialità ad entrambi. --Justinianus da Perugia (msg) 10:22, 30 gen 2009 (CET)[rispondi]

Avevo pensato di introdurre una serie di paragrafi nella voce dal titolo "Terre contese", all'interno dei quali inserire la carta del Kozler e i vari punti di vista italiani (compreso il "noto" V congresso dei geografi), austriaci, sloveni e tedeschi (per chi conosce la materia, si potevano inserire per esempio le riflessioni di Goebbels della fine del 1943 sulle sorti della Venezia Giulia). Viste comunque le resistenze, a questo punto preferisco non fare nulla, anche perché mi piace continuare a curare le voci relative a più o meno oscuri personaggi e fatti dalmati, istriani e fiumani. Buon lavoro.--Presbite (msg) 14:41, 30 gen 2009 (CET)[rispondi]

A Presbite, e, per conoscenza, a Michi

Non c'è nessuna resistenza. Ognuno ha potuto esprime liberamente le proprie opinioni in questa sede e tu hai perfettamente argomentato le tue ragioni (come Michi ha perfettamente argomentato le sue). Devi capire però che questa voce (ed altre consimili) è delicata ed è stata oggetto di due o tre blocchi in passato. Per cui la strada più logica per arricchirla di nuovi contenuti è quella di concordarli previamente nella pagina di discussione relativa, cioè qui. In futuro sarebbe forse il caso di coinvolgere anche il Progetto: Venezia Giulia e Dalmazia per questa ed altre pagine come: Istria ed Esodo istriano. Quest'ultima, come tu stesso hai riconosciuto, ha infatti bisogno di drastici aggiustamenti. Comunque, Presbite, se la tua decisione di non inserire Kozler nella voce è dettata da ragioni di opportunità e dal rispetto per l'impostazione (concordata) che si è voluta dare alla pagina, approvo senz'altro la tua scelta. Una sistemazione idonea va però trovata alla mappa perché, ripeto, è di notevole interesse (potrebbe anche essere inserita in Storia della Slovenia, che ne pensi?). Per quanto riguarda la tua idea di sviluppare il tema delle "Terre contese" sarebbe il caso di aprire una voce ad hoc, data l'ampiezza dell'argomento. Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 16:31, 30 gen 2009 (CET)[rispondi]

A Justinianus

Ti ringrazio per il tuo intervento, che nei contenuti, mi pare molto saggio. In Wikipedia c'è la categoria "Storia della Venezia Giulia" composta da molte pagine: la pagina "Venezia Giulia" è solo una delle tante. Ritengo una buona idea la tua proposta di aprire un'ulteriore pagina dal titolo "Terre contese". In questa pagina, a mio giudizio, può giustamente trovare posto la mappa di Kozler. Come può, a solo titolo di esempio, utilmente essere riportato che "..lo Stato maggiore di Carlo Alberto, nella I guerra d'indipendenza (d'Italia), per motivi strategici, individuava il confine in un notevole punto di forza: la sella di Lubiana fino al monte Bitoraj, al di là di Fiume ". Non indico la fonte della citazione perchè qui non ha alcuna rilevanza. Quello che voglio dire è che in "molti" si sono dilettati a inventare confini, sia da una parte che dall'altra. Buona domenica - michi- 31.1.2009

Buona domenica anche a te, Michi, e a presto. Mandi, cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 16:49, 31 gen 2009 (CET)[rispondi]

Paragrafo "Storia recente" e una domanda[modifica wikitesto]

Propongo l'eliminazione del paragrafo "Storia recente": è un doppione di ciò che si dice sopra. Casomai si può recuperare qualche dato. La domanda è la seguente: la voce era praticamente uguale a questo scritto internettiano. Gradirei sapere - se qualcuno lo sa - se è il sito ad aver "pescato" da Wikipedia o il contrario.--Presbite (msg) 15:52, 3 feb 2009 (CET)[rispondi]

Ritengo che sia la voce "Venezia Giulia" di Wikipedia ad essere stata copiata. Un particolare: è una versione della "voce" precedente alla attuale. Non è la prima volta che accade. Ho già trovato parti di questa "voce" ( e una volta l'intera voce!) riportati in siti o blog. Il pezzetto del testo dell'articolo dell'Ascoli ricopiato sulla voce, l'ho fornito io stessa alla "voce" e non l'ho certamente ricopiato da questo sito. Credo sia successo il contrario. Io la lascierei la voce "Storia recente" magari eliminando le informazioni che possono risultare già fornite. michi 12.2.2009

Io non so chi abbia creato lo schema della voce, ma questo paragrafo sembra un fungo spuntato chissà come. Un paio di paragrafi prima si parla della storia della Venezia Giulia all'epoca del fascismo, poi si parla dell'epoca repubblicana, e infine c'è questo "Storia recente" che ricomincia di nuovo dal fascismo! Il titolo del paragrafo poi è fuorviante: "recente" per me significa "negli ultimi anni", invece questo paragrafo copre il periodo 1918-esodo. Io smisterei le informazioni contenute nel paragrafo e lo eliminerei paro paro.--Presbite (msg) 13:08, 12 feb 2009 (CET)[rispondi]

La Nuova Carta della Venezia Giulia[modifica wikitesto]

Questa carta, anche se venne inserita in questa enciclopedia a seguito del congresso nazionale dei geografi italiani, non fu poi la carta pubblicata sui libri di scuola e negli atlanti scolastici. Questi infatti riportavano la carta geografica che è stata disegnata anche nella voce di wikipedia "tre Venezie": Venezia Euganea, Venezia Tridentina e Venezia Giulia. Ci fu certamente, al congresso dei geografi, la proposta del Marinelli di includere anche il Friuli nella Venezia Giulia, ma questa proposta non solo non ebbe successo, ma lo stesso Marinelli cambiò idea. Fuorviante secondo me non precisare nel testo che questa proposta poi cadde nel dimenticatoio e che il Friuli, per tutto il periodo dal 1918 al 1940 finì diviso tra Venezia Euganea e Venezia Giulia. Questa carta con il Friuli considerato Venezia Giulia, rappresenta solo "una proposta" poi accantonata. LO SI DEVE SCRIVERE IN MANIERA CHIARA. michi 12.2.2009

Scusa se ti contraddico, ma come fai a dire che fu "solo una proposta" di Marinelli, che "non ebbe successo"? La proposta di considerare la "Venezia Giulia" esattamente così come si vede nella cartina da me inserita, all'VIII congresso dei geografi italiani venne accolta all'unanimità! Inoltre nella più importante opera enciclopedica di geografia scritta in tutto il ventennio ("La Patria. Geografia d'Italia in monografie regionali pubblicate sotto gli auspici della Reale Società Geografica Italiana", UTET), compilata in 19 volumi dai maggiori geografi italiani dell'epoca, la mappa si trova esattamente tale e quale, e lo Squinabol scrisse nel primo capitolo del volume dedicato alla Venezia Giulia: "(...) nel presente volume, seguendo anche i voti unanimi dell'VIII Congresso geografico italiano, Friuli (Udine), Gorizia, Trieste, Istria (Pola) e la Liburnia (Carnaro), cessata felicemente la costrizione politica che limitava a ponente la denominazione di Venezia Giulia all'artificioso confine del Judrio, appaiono insieme congiunte in un nesso ai confini sacri della grande Patria". Ma l'Istituto Geografico Militare, nella sua "Carta murale d’Italia" in scala 1:1.000.000 aveva già inserito il Friuli nella Venezia Giulia, e come si sa la quasi totalità delle mappe storicamente presenti nei testi geografici italiani fanno sempre riferimento alle rilevazioni dell'IGM. La realtà dei fatti è che - come ho scritto - fino al 1921 non esisteva un'idea chiara né un'indicazione condivisa sui limiti geografici della Venezia Giulia, tanto che esistono addirittura alcune mappe che non riportano i confini fra il Veneto e la Venezia Giulia, con dicitura comune "Venezia" o "Venezie". Nel 1921 vi fu questo Congresso geografico italiano di Firenze, nel quale Marinelli ed altri proposero ciò che sappiamo, e la "nuova definizione" iniziò - con una certa lentezza - a prender piede. Io non so poi come fai ad essere così sicura del fatto che "la carta pubblicata sui libri di scuola e negli atlanti scolastici" non fosse quella. Ti dico questo perché - come sicuramente saprai - fino al 1929 i sussidiari scolastici erano di vario tipo, e fra questi il Gribaudi e il Ricchieri attribuivano il Friuli al Veneto, mentre il Colomonico e il De Agostini alla Venezia Giulia. Dal 1929 in poi invece ci fu il Libro Unico di Stato, che piazza stabilmente il Friuli nella Venezia Giulia. Quindi la realtà è esattamente opposta a ciò che hai scritto: fu una proposta dei geografi, accolta e fatta propria dal regime che provvide addirittura ad inserirla nei testi scolastici non appena istituì il Libro Unico di Stato. Ti faccio notare - in ultimo - che la mappa da me postata è l'unica contemporanea: sia quella nella voce "Tre Venezie" che le altre presenti nella voce "Venezia Giulia" sono rielaborazioni grafiche create da qualche utente. In sintesi: quella da me riportata è una sicura "fonte primaria", le altre sono - a ben volere - delle "fonti secondarie".--Presbite (msg) 10:57, 12 feb 2009 (CET)[rispondi]

Non voglio iniziare una guerra. Lo so perfettamente quale fu la proposta di questo Congresso. Ma so anche che poi il Marinelli cambiò idea. Non solo. Il Marinelli (proprio colui che propose di far rientrare il Friuli nella Venezia Giulia, durante questo Congresso!)poi fu il Direttore di una collana di sussidiari per la scuola. In questa collana diretta dal Marinelli, troviamo il Friuli diviso tra Venezia Euganea e Venezia Giulia. Il volume relativo al Friuli è edito nel 1924. Titolo del volume "il Friuli", autrice Lea D'Orlandi. Questa collana di sussidiari ebbe una grande diffusione in Italia. Ma ti dirò di più. Per tutto il periodo dal 1918 al 1943, nelle pubblicazioni statistiche del Ministero, il Friuli occidentale e centrale, viene fatto rientrare tra i dati statistici della Venezia Euganea. Il Friuli orientale (Goriziano) tra i dati statistici relativi alla Venezia Giulia. E proprio in forza di questo inserimento sul piano statistico del Friuli centrale e occidentale nella Venezia Euganea, alla Costituente, nel 1946, in un primo momento ci fu la proposta di inserire il Friuli occidentale e centrale, nella istituenda regione Veneto. Poi il Friuli protestò e nacque - per poco tempo - la Regione Friulana. michi-12.2.2009

Scusami, ma nulla di ciò che dici smentisce ciò che ho scritto io. Ho ben scritto che c'erano dei sussidiari che mettevano il Friuli da una parte e altri sussidiari che lo mettevano dall'altra, per cui non mi sorprende per nulla che tu ne trovi un altro che fa una di queste due scelte. Poi però ho aggiunto - e forse ti è sfuggito - che da quando è stato istituito il Libro Unico di Testo nel 1929 il Friuli è stato cacciato nella Venezia Giulia. Invece tu avevi erroneamente affermato che "non fu poi la carta pubblicata sui libri di scuola e negli atlanti scolastici": un doppio errore, sia parzialmente per gli anni precedenti, che totalmente per gli anni successivi al 1929. Per cortesia, attieniti alle fonti. E oltre all'unanimità dei geografi italiani nel loro congresso del 1921, c'è sempre il fatto della mappa dell'IGM, che come ben si sa qui in Italia è "maestra" di tutte le mappe. Per quanto riguarda invece le pubblicazioni statistiche del "Ministero", perché non racconti di che "Ministero" si tratta, come e quando nacquero queste "pubblicazioni statistiche" e che valenza esse avevano per i geografi?--Presbite (msg) 16:20, 12 feb 2009 (CET)[rispondi]
A proposito: nel libro di Lea D'Orlandi da te citato nel quale il Friuli sarebbe addirittura stato "diviso tra Venezia Euganea e Venezia Giulia", a pag. 37 c'è scritto: "La nostra regione, anziché solo Giulia, si chiama Venezia Giulia, perché è parte di una regione ancora maggiore", e poi a pag. 41: "Il Friuli è quindi una delle più grandi regioni d'Italia", e in seguito si accompagna lo scolaro ad attraversare le varie località della regione: la Carnia, Tarvisio, San Daniele e Maniago, Cividale e Tarcento, Pordenone, Idria, Gorizia, Monfalcone, il Carso, Trieste e Pola. E questa sarebbe l'autrice che divide il Friuli dalla Venezia Giulia!--Presbite (msg) 16:40, 12 feb 2009 (CET)[rispondi]

Le carte della Venezia Giulia, Modifiche territoriali delle province[modifica wikitesto]

La carta della Venezia Giulia colorata di giallo era stata pubblicata dopo la prima guerra mondiale, ma in realtà era stata redatta prima della fine della guerra, essendo l'autore, il geografo e irredentista trentino Cesare Battisti (non il glottologo Carlo Battisti), morto nel 1916. La pubblicazione è avvenuta per interessamento della vedova. In giallo sono indicati i territori ad est del confine prebellico che secondo l'autore avrebbero dovuto, a guerra conclusa, far parte dell'Italia. E' pertanto inesatto collocare questa carta nel capitolo del periodo interbellico. Da notare che l'autore, nel tracciare questa carta, ha seguito per lo più la linea spartiacque, secondo la quale Tarvisio non era considerata Italia e addirittura prevedeva la restituzione di una piccola parte del territorio del Veneto (ai piedi del Canin) la quale si trova oltre lo spartiacque (comune di Chiusaforte).

La carta della Venezia Giulia comprendente anche la provincia di Udine non è unanimemente e ufficialmente riconosciuta. Nè l'enciclopedia Treccani nè gli organi ufficiali dell stato, che non hanno mai incluso la provincia di Udine come parte statistica della Venezia Giulia hanno condiviso questa definizione. Pertanto la frase "andò sempre più ad identificare" va modificata con "andò a modificare", altrimenti si può erroneamente pensare che crescesse il numero di coloro che avvallavano questa proposta. Inoltre va tolta dal testo la parola "ampia" in quanto superflua, visto che poi si spiega che l'enciclopedia è composta da 20 volumi. Subito dopo al richiamo della nota 17 bisogna però aggiungere la frase: "Tuttavia la provincia di Udine non ha mai fatto ufficialmente parte della regione statistica della Venezia Giulia, inoltre l'Enciclopedia Treccani non ha mai recepito questa proposta dell'8° Congresso Geografico Italiano." Va anche aggiunto che questa proposta cadde proprio nel periodo delle elezioni politiche del 15 maggio 1921 a seguito delle quali, come da me spiegato nella voce Provincia di Gorizia, fu soppressa dal 1923 al 1927 questa provincia, parte della quale, compreso il capoluogo, fu aggregata a quella di Udine. Per quanto riguarda le modifiche territoriali delle provincie della Venezia Giulia, si dovrebbe fare una cronistoria, come ho fatto io per quella di Gorizia. Le variazioni non vanno fatte risalire alle date in cui appaiono nelle statisitche ma alle date esatte in cui esse avvengono. --Robul(msg)

Se avrai la pazienza di leggerti le vecchie discussioni, troverai un approfondimento su tutti i temi da te trattati con riferimento alla carta della Venezia Giulia contenente Udine.--Presbite (msg) 08:36, 23 nov 2009 (CET)[rispondi]

Sono d'accordo con Robul e chiedo a Justinianus di tener conto delle informazioni da lui fornite circa la carta in cui la regione Friuli è considerata Venezia Giulia. All'epoca non c'era uniformità di opinione. Si potevano trovare carte geografiche le più diverse e anche la definizione di Venezia Giulia non era per nulla precisa e scontata. Come stanno ora le cose, leggendo il testo, sembra che da una certa epoca in poi il Friuli sia stato ufficialmente Venezia Giulia. In realtà le cose non stanno affatto così, come ha ben spiegato Robul - michi 2.12.2009


Non faccio altro che rinviare nuovamente al contenuto della voce e della discussione: questo tema è stato sviscerato in lungo e in largo.--Presbite (msg) 23:46, 2 dic 2009 (CET)[rispondi]
Aggiungo che le "regioni statistiche" non hanno nulla a che fare con le "regioni geografiche". All'epoca - semplicemente - l'ente territoriale "regione" non esisteva, di conseguenza erano i geografi a fare scuola, giammai i funzionari del Regno.--Presbite (msg) 23:49, 2 dic 2009 (CET)[rispondi]

Mi spiego meglio. L'affermazione: "Successivamente all'VIII Congresso Geografico Italiano (marzo-aprile 1921), il nome Venezia Giulia invece, andò sempre più a identificare, per i geografi, le province del "Friuli (Udine), Gorizia, Trieste, Istria (Pola) e la Liburnia (Carnaro)"", non corrisponde al vero, perchè altrimenti se così fosse ora la regione intera si chiamerebbe solamente Venezia Giulia. Io cancellerei quel "sempre più" e, nel rispetto della verità, lo sostituirei con "temporaneamente". Specificherei inoltre che "tale scelta tuttavia non fu mai unanimamente ed ufficialmente riconosciuta". --Robul (msg) 3 dic 2009

Chiedo scusa, ma mi ripeto per la terza volta: dovresti cortesemente leggere quanto scritto in questa pagina di discussione. Tutte le questioni da te riportate sono state ampiamente discusse. In particolare s'è parlato della determinazione dell'VIII Congresso Geografico Italiano (decisione presa all'unanimità da tutti i geografi del Regno presenti al congresso, altro che "mai unanimemente"!) e sulla fortuna del termine nella cartografia e nei liberi di testo. Ripeto anche un'altra cosa che è già stata detta e ridetta: non esistendo al tempo un ente territoriale denominato "regione" non può esistere allora una scelta "ufficiale" sul loro nome e sulla loro estensione, nel senso che non esiste lungo la storia dell'intero Regno d'Italia nessun atto pubblico di nessuna autorità che affermi: "Il Regno è diviso in Regioni, i cui nomi sono i seguenti: A, B, C, D....". Di conseguenza,questo è un argomento che non può aver peso. Essendo quindi il concetto di "regione" puramente geografico, necessariamente ha peso il parere dei geografi italiani, riportato paro paro all'interno della voce ed analizzato più volte qua dentro. Concludo affermando che non è vero che oggi la regione si chiamerebbe solamente "Venezia Giulia" se l'affermazione sopra riportata fosse vera. In primo luogo, l'affermazione è vera nei modi e nei tempi descritti in almeno tre interventi inseriti nella pagina di discussione; secondariamente, com'è noto dopo la guerra il Regno venne sostituito da una Repubblica, che si dotò di una Costituzione all'interno della quale - per la prima volta - i nomi delle regioni vennero indicati in modo ufficiale. In conclusione - e scusandomi per l'ennesima ripetizione - ti faccio ancora notare che tutto ciò è scritto nella voce e che tutti gli approfondimenti del caso sono riportati varie volte nella pagina di discussione. Prego quindi di non riprendere in mano argomenti già sviscerati, in mancanza di novità sostanziali riportate in fonti citate e verificabili.--Presbite (msg) 07:59, 3 dic 2009 (CET)[rispondi]

Mozione d'ordine per michi[modifica wikitesto]

Quando uno si registra in wikipedia, gli viene piazzato nella sua pagina di discussione il seguente messaggio:

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Julian March (?)[modifica wikitesto]

Noto che nella presente voce si afferma che il termine inglese per "Venezia Giulia" è sempre "Venezia Giulia" (e basta). Nella voce inglese si da "Julian March" (traduzione del termine slavo), senza nemmeno menzionare "Venezia Giulia". Non posso far a meno di notare che tale termine è stato rimosso da "certuni" elementi, assai noti a molti dei presenti utenti. Ma ha un qualche fondamento il termine "Julian March"? (nel caso andrebbe riportato) ... o si tratta del solito atto di bullismo nazionalistico da parte dei "certuni"?--Barba Nane 19:09, 3 dic 2009 (CET)

Julian March e mappa della discordia[modifica wikitesto]

1) A mio avviso non ha senso riportare il termine inglese nella voce (non c'è per l'Alto Adige, non c'è per la Toscana ecc.) per cui personalmente lo sopprimerei tout court;

2) sul problema della mappa e del testo in questione io la (lo) menzionerei, per completezza di informazione, senza dargli però eccessiva visibilità. Infatti:

  • Non credo che una mappa, pur se confezionata da rispettabilissimi geografi, possa avere più valore delle centinaia e centinaia rappresentazioni cartografiche, anch'esse sponsorizzate dal Regime o dallo Stato liberale, quindi con veste di ufficialità o semiufficcialità, apparse negli anni venti, trenta e quaranta. In questa montagna di carte geografiche il Friuli centrale e occidentale (altro il discorso per Gorizia e Provincia) io non l'ho mai visto incluso nella Venezia Giulia (da quelle stampate dai vari De Agostini a quelle della Treccani, del Consorzio Turistico Italiano, ecc.). Per correttezza dovremmo inserire in questa sede anche quelle mappe, per arrivare a una voce di 200 o 300 Mbyte occupata per un 70% da cartine e per l'altro 30% da note esplicative);
  • A corollario di quanto ho espresso precedentemente, nel testo si dovrebbe sottolineare che secondo una determinata fonte (Utet ecc.), anche la provincia del Friuli era vista come facente parte..., ecc. ecc. Questa precisazione mi sembra doverosa perché altrimenti il lettore avrebbe un'idea distorta della realtà territoriale e amministrativa italiana dell'epoca (nonostante le Regioni non fossero state ancora riconosciute come entità politico-territoriali dello Stato italiano). La Treccani, che iniziò ad essere stampata alla fine degli anni venti, traccia infatti un quadro ben diverso della situazione, così come il Consorzio turistico italiano. In realtà, il Friuli centrale e occidentale non è mai stato identificato, né nella realtà storica, né nell'immaginario collettivo degli italiani del tempo (e di oggigiorno), con la Venezia Giulia, e questo andrebbe chiaramente messo in evidenza nella voce (pur facendo un accenno alla fonte della Reale Società Geogr.), per non ingenerare confusione nel lettore.

Cordialità a tutti voi. --Justinianus da Perugia (msg) 02:12, 4 dic 2009 (CET)[rispondi]

Caro Justinianus, mi permetto di contraddirti su tutta la linea. Per iniziare, riporto quanto da me scritto sopra in risposta alla contribuente-IP che si firma come "Michi": "l'Istituto Geografico Militare, nella sua "Carta murale d’Italia" in scala 1:1.000.000 aveva già inserito il Friuli nella Venezia Giulia, e come si sa la quasi totalità delle mappe storicamente presenti nei testi geografici italiani fanno sempre riferimento alle rilevazioni dell'IGM. La realtà dei fatti è che - come ho scritto - fino al 1921 non esisteva un'idea chiara né un'indicazione condivisa sui limiti geografici della Venezia Giulia, tanto che esistono addirittura alcune mappe che non riportano i confini fra il Veneto e la Venezia Giulia, con dicitura comune "Venezia" o "Venezie". Nel 1921 vi fu questo Congresso geografico italiano di Firenze, nel quale Marinelli ed altri proposero ciò che sappiamo, e la "nuova definizione" iniziò - con una certa lentezza - a prender piede. Io non so poi come fai ad essere così sicura del fatto che "la carta pubblicata sui libri di scuola e negli atlanti scolastici" non fosse quella. Ti dico questo perché - come sicuramente saprai - fino al 1929 i sussidiari scolastici erano di vario tipo, e fra questi il Gribaudi e il Ricchieri attribuivano il Friuli al Veneto, mentre il Colomonico e il De Agostini alla Venezia Giulia. Dal 1929 in poi invece ci fu il Libro Unico di Stato, che piazza stabilmente il Friuli nella Venezia Giulia. Quindi la realtà è esattamente opposta a ciò che hai scritto: fu una proposta dei geografi, accolta e fatta propria dal regime che provvide addirittura ad inserirla nei testi scolastici non appena istituì il Libro Unico di Stato".
Aggiungo anche che non è assolutamente vero ciò che dici relativamente al Touring Club Italiano (che non si chiamò mai "Consorzio Turistico Italiano", ma a partire dal 1938 "Consociazione Turistica Italiana"), anzi: è vero esattamente il contrario! Nella mappa del TCI del 1928 che trovo fotocopiata a pag. 298 del testo di Boris Gombac Atlante storico dell'Adriatico orientale (Bandecchi & Vivaldi 2007), il Friuli è inserito nella Venezia Giulia esattamente nello stesso modo della mappa già presente nella voce, che fra l'altro è l'unica mappa originale inserita (a richiesta farò la scansione della mappa del TCI e la inserirò qui dentro)! Questa tendenza del TCI ad inserire il Friuli nella regione geografica "Venezia Giulia" addirittura è precedente il congresso dei geografi del 1921: infatti se tu vai a leggere la Guida d'Italia del TCI pubblicata nel 1920 (che io possiedo) i due volumi sul nord-est Italia sono significativamente intitolati Le tre Venezie, e la mappa della zona che appare dopo pag. 8 non presenta divisioni territoriali, intitolandosi semplicemente Venezia. In pratica, il TCI nel 1920 aveva fatto propria la suddivisione dell'Ascoli, addirittura non suddividendo nemmeno la Venezia Euganea dalla Venezia Giulia! Prego quindi anche te di attenerti assolutamente alle fonti, evitando di raccontare delle cose senza prima averle verificate. Grazie.--Presbite (msg) 09:54, 4 dic 2009 (CET)[rispondi]
Post Scriptum. Mi dispiace, ma ho trovato un'altra indicazione da te riportata e non vera: anche l'Istituto Geografico De Agostini inserisce il Friuli nella Venezia Giulia. Infatti ho notato che le mappe dell'Enciclopedia La Patria (vedasi la voce) non sono state approntate dall'UTET, bensì proprio dall'Istituto Geografico De Agostini! Controlla qui la scritta in basso. Arrivati a questo punto, io cortesemente vorrei sapere se la Treccani da te citata sei andato a verificarla in prima persona. In tal caso, gradirei mi citassi l'incipit della voce dedicata alla Venezia Giulia, con le normali indicazioni bibliografiche del caso (autore della voce, volume, pagine, data di edizione). Grazie.--Presbite (msg) 10:11, 4 dic 2009 (CET)[rispondi]

Caro Presbite, tu non mi stai contraddicendo su tutta la linea, come hai scritto, mi stai anzi dando, in parte, ragione. Ti prego inoltre di non farmi asserire ciò che non mi sono mai sognato di scrivere:

  • Non ho infatti mai espresso che il Friuli non facesse parte delle Tre Venezie. Il Friuli centrale e occidentale veniva considerato appartenente al Veneto fin dal 1866 e quindi era normale che fosse inserito, cartograficamente o nelle Tre Venezie (dopo che questa denominazione si impose), come il Trentino e la Venezia Giulia (senza per questo arrivare alla conclusione che anche la Venezia Euganea e il Trentino fossero parte della Venezia Giulia) o nella sola Venezia Euganea. Io ho, ad es., dei Calendari Atlanti De Agostini degli anni trenta in cui le tre regioni, nelle cartine in appendice, sono inserite in tale macroregione (nel testo le statistiche del Friuli sono invece raggruppate all'interno della sola Venezia Euganea) e tu mi stai confermando che anche nel Touring del 1920 e 1921 venne compiuta la stessa operazione (nell'Atlante della Consociazione Turistica Italiana, fisico ed economico, in mio possesso, stampato nel novembre 1939, tutte le regioni venivano invece omesse e le statistiche economiche, sociali ecc. erano espresse, cartograficamente, non su base regionale, ma provinciale).

Per quanto riguarda il Consorzio hai ragione, il termine corretto è Consociazione ma che vuoi, il mio intervento è stato scritto dopo le due di notte e forse un errore mi si può perdonare. Utet l'ho invece scritto sulla base di quanto tu stesso avevi indicato qui di sopra senza pormi il problema se si trattasse dell'UTET o di un'altra casa editrice, dal momento che la mia finalità era quella di identificare la tua fonte e nulla di più (ho gettato lì un: Utet, ecc., che non aveva certo altra pretesa che quella da me indicata).

Da quel che ricordo nella Treccani non appare il Friuli centro-occidentale all'interno di una macro-regione giuliana, tuttavia, se dovesse apparire, non avrò nessun problema a riconoscere il mio errore e a darti ragione. Anzi, credo che la fonte principale per dirimere la questione sia proprio la Treccani, che riporta conoscenze già consolidate e acqusite all'epoca in cui venne pubblicata (a partire dalla fine degli anni venti).

Se ci dovessimo attenere alle fonti, come tu scrivi, e fermo restando che sarà mia cura effettuare le verifiche del caso sulla Treccani, il testo più aderente alla realtà della parte incriminata dovrebbe essere (a mio avviso): La Venezia Giulia e il Friuli venivano generalmente considerate parte integranti delle Tre Venezie ecc. ecc. e poi: ...si discosta da tale linea... (il termine esatto lo troveremo) ...invece, La Patria ecc....

Comunque questo è un colloquio fra amici e non credo sia un dramma rettificare una piccola parte del testo (o non rettificarla, se non ci fosse bisogno di farlo). La voce Venezia Giulia a me sembra piuttosto accettabile; a mio avviso sono altre le pagine, su cui si dovrebbe soffermare maggiormente il nostro Progetto, che presentano contenuti improponibili (fra tutte primeggia Esodo istriano) o inadeguati (Vedi Storia di Trieste su cui sto lavorando proprio in questi giorni)

Questa è almeno la mia opinione.

Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 12:33, 4 dic 2009 (CET)[rispondi]

Per Michi: ...chiedo a Justinianus di tener conto delle informazioni da lui fornite circa la carta in cui la regione Friuli è considerata Venezia Giulia.... Cara Michi, questo lo hai scritto tu qui di sopra, ma non credo proprio di aver mai fornito le informazioni cui tu fai cenno. Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 12:41, 4 dic 2009 (CET)[rispondi]
Io rimango fermo al punto, che poi dovrebbe essere assolutamente il faro che illumina l'intera Wikipedia: rimanere totalmente coerenti con quanto asserito dalle fonti. Ora, sul punto specifico tu hai affermato: "In questa montagna di carte geografiche il Friuli centrale e occidentale (altro il discorso per Gorizia e Provincia) io non l'ho mai visto incluso nella Venezia Giulia (da quelle stampate dai vari De Agostini a quelle della Treccani, del Consorzio Turistico Italiano, ecc.)". Ebbene: ciò non è vero. Nella "montagna" di carte da te indicate con nome e cognome (che poi sono tre: De Agostini, Touring e Treccani) De Agostini e TCI cacciano il Friuli nella Venezia Giulia. Il che mi fa sospettare - scusami per la brutale franchezza - che in realtà tu abbia parlato senza conoscere le fonti. Rimane a questo punto la Treccani, che - visto che l'hai tirata in ballo - ti invito a citare in maniera coerente con i principi wikipediani.--Presbite (msg) 12:58, 4 dic 2009 (CET)[rispondi]
Ho caricato la mappa del Touring Club Italiano del 1928: la Venezia Giulia contiene anche il Friuli, in coerenza con quanto scritto nella voce.--Presbite (msg) 13:23, 4 dic 2009 (CET)[rispondi]

(rientro) Ho modificato la voce nel punto specifico, aggiungendo anche il riferimento al Touring Club Italiano: [6].--Presbite (msg) 13:35, 4 dic 2009 (CET)[rispondi]

Esattamente. Ho scritto per l'appunto che ...Il Friuli...non l'avevo mai visto incluso nella Venezia Giulia. E nelle fonti in mio possesso (parziali, come le tue) non l'avevo mai visto. Anch'io sospetto (scusami la franchezza) che le fonti da me citate ti siano sconosciute, nonostante provengano anch'esse dal Touring e dalla De Agostini, come le tue, segno evidente che sulla materia sono certamente esistite (per alcuni anni) contraddizioni ed ambiguità. Del resto anche tu citi due edizioni del Touring in cui il Friuli è inserito in una macroregione Tre Venezie, non certo nella Venezia Giulia. Di che ti stupisci allora? Questa incertezza dottrinale si deve riflettere nel testo e in questo momento non si riflette e non mi sembra che le tue integrazioni di oggi vadano nel senso giusto. E questo lo dico prima ancora di verificare quanto ricordo della voce Venezia Giulia nella Treccani. Nei precedenti interventi ho espresso inoltre delle semplici opinioni personali, oltre al consiglio di ridimensionare la portata e la visibilità di alcune informazioni, non certo di sopprimerle. Del resto la nostra è un'enciclopedia e deve riflettere delle conoscenze consolidate, e questa del Friuli come sub-regione e/o provincia storica giuliana, a mio avviso, non lo è (e lo dico con tutto il rispetto per le tue opinioni e per le fonti da te riportate, che sono certamente da tenere in considerazione). --Justinianus da Perugia (msg) 16:01, 4 dic 2009 (CET)[rispondi]

Premetto che non ce l'ho assolutamente con te e mi dispiace se in qualche mio intervento sono stato forse un po' tranchant: il fatto è che non amo andare in verifica di un'affermazione o di una fonte e scoprire che l'affermazione non è supportata o il contenuto della fonte è distorto: questa è una cosa che m'ha sempre fatto saltare la mosca al naso. Tu hai parlato di "montagna di carte geografiche" all'interno delle quali il Friuli giammai venne incluso nella Venezia Giulia. Da ciò penso che tu abbia visto "montagne di carte geografiche", giusto? Dopo di che, fra questa "montagna" citi tre editori: De Agostini, Touring Club Italiano e Treccani. Vado a fare una minima verifica e scopro che sia la De Agostini che il Touring hanno invece inserito il Friuli nella Venezia Giulia! Ti dirò di più: vorrei proprio vedere una mappa del TCI degli anni '20 o '30 nella quale il Friuli è inserito in un altro contesto regionale che non sia la Venezia Giulia! Dico questo perché nell'edizione della "Guida Rossa" del 1920 (che io possiedo), non c'è mappa con divisione regionale; in una mappa del TCI del 1928 troviamo il Friuli messo nella Venezia Giulia; nell'edizione del 1934 della guida (che io non possiedo, ma ho visto) il Friuli è nella Venezia Giulia, e quando nel 1942 si stampa il volume sulla Dalmazia (che io possiedo), nella terza/quarta di copertina viene riportata la mappa d'Italia con la suddivisione regionale, e il Friuli è nella Venezia Giulia! E allora l'unica conclusione logica che frulla nella mia testa è la seguente: "Justinianus - che pure le cita espressamente - in realtà non ha visto nessuna mappa del Touring degli anni '20/'30". Idem con patate io direi di De Agostini, visto che non solo abbiamo visto la mappa della De Agostini che è dentro la voce, ma sono andato a guardare il sussidiario De Agostini per le classi elementari (che io possiedo) pubblicato nel 1928 e trovo il Friuli nella Venezia Giulia: "Justinianus in realtà non ha visto nessuna mappa della De Agostini della fine anni '20 / anni '30". Se mi sbaglio, chiedo immediatamente scusa, ma visto che hai ripetuto ancora una volta che le tue fonti sono il Touring e la De Agostini, fa' come me: scansiona le mappe e mettile qua dentro!

Il tuo intervento qui sopra poi non è nemmeno attento nei particolari: io non ho parlato di "due edizioni" del Touring nelle quali il Friuli è nella "macroregione Tre Venezie", ma di una edizione (quella del 1920). Il che riflette perfettamente quanto è scritto nella voce: "Successivamente all'VIII Congresso Geografico Italiano (marzo-aprile 1921), il nome Venezia Giulia invece, andò sempre più a identificare, per i geografi, le province del Friuli (Udine), Gorizia, Trieste, Istria (Pola) e la Liburnia (Carnaro)". Infatti nell'edizione del 1920 il Friuli è indistintamente nelle "Tre Venezie", mentre successivamente all'VIII Congresso del 1921 il TCI inserisce il Friuli nella Venezia Giulia. Ma non solo: a veder bene la storia, la mappa delle Tre Venezie è indicativa di una questione ancora aperta: il Friuli infatti può appartenere ad una delle tre venezie di ascoliana memoria, ma nel 1920 il Touring aspettava ancora un'indicazione precisa da parte dei cartografi. Arrivata questa, il TCI s'è adeguato.

So benissimo che esistono delle mappe che mettono il Friuli nella Venezia Euganea (anche se io continuo a chiederle, ma queste non vengono fuori...), ma come è scritto nella voce sempre più anche i testi e le mappe si adattarono un po' alla volta alle denominazioni dei geografi italiani. Tanto che perfino l'IGM (questa mappa l'ho vista, ma non la possiedo) poi mise il Friuli nella Venezia Giulia. E l'IGM - come ben sappiamo - è quanto di più "statale" ci potesse essere, all'epoca.--Presbite (msg) 16:39, 4 dic 2009 (CET)[rispondi]

A me invece cominciano a piacermi sempre di meno i tuoi toni. Cercherò tuttavia di restare calmo: io ho davanti agli occhi il Calandario Atlante De Agostini del 1939 e in, appendice, l'unica mappa dell'Italia settentrionale presente, inserisce il Friuli nelle Tre Venezie, mentre l'Atlante Fisico Economico D'Italia (novembre 1939) fa una suddivisione provinciale, ho scritto anche questo. Poi tu mi hai aiutato scrivendo che nel 1920 e 1921 le mappe inserite dal TCI inseriscono il Friuli nelle Tre Venezie (dandomi in un certo senso ragione) allora mi sono andato a vedere anche l'Atlante internazionale del Touring Club Italiano (aprile 1929), una sbobba da quasi dieci kg, in mio possesso, e anche qui appare solo una suddivisione provinciale dell'Italia. Quando mi riferivo alla montagna di mappe degli anni venti, trenta e quaranta, mi riferivo ovviamente a tutto ciò che ho incontrato in enciclopedie, libri di testo, ecc. che si riferivano all'epoca, ma, francamente, non ricordo di aver visto il Friuli inserito nella Venezia Giulia. Quello di cui sono certo è che storicamente questo Friuli, regione storica della Venezia Giulia, non è restato nell'immaginario collettivo né degli italiani del tempo né di questi di adesso. Non è cioè un fatto storico o una conoscenza consolidata. E per questo devo essere soggetto alle tue impertinenze e insolenze? Per questo mi devo prendere del bugiardo? Visto che non amo i comportamenti poco rispettosi ti dispenso dal rispondere a questo messaggio.
P.S: Non possiedo uno scanner a casa (ce l'ho solo in ufficio e lo uso esclusivamente per lavoro) e per questo non posso inviarti nulla. Le uniche immagini che ho messo in WP fino ad oggi sono quelle che qualche amico mi ha inserito. --Justinianus da Perugia (msg) 17:35, 4 dic 2009 (CET)[rispondi]

Con tutto il rispetto possibile, io non posso far altro che rinnovare l'invito: rimanere assolutamente fedeli alle fonti. E mentre tu hai affermato che "Non credo che una mappa, pur se confezionata da rispettabilissimi geografi, possa avere più valore delle centinaia e centinaia rappresentazioni cartografiche", dando ad intendere che praticamente ci fosse un'unica mappa a riportare il Friuli nella Venezia Giulia, a petto di "centinaia e centinaia di rappresentazioni cartografiche" nelle quali il Friuli stava invece nella Venezia Euganea (giacché delle due l'una: per i geografi o stava nella Venezia Giulia o nella Venezia Euganea o Propria), alla prova dei fatti abbiamo una serie di mappe che mettono il Friuli nella Venezia Giulia, e due di queste (dell'UTET/Istituto Geografico De Agostini e del TCI) sono state da me caricate in Wikipedia. Inciso: ne ho trovana un'altra che infila il Friuli nella Venezia Giulia: una mappa d'Italia con le suddivisioni regionali del 1928. Questo mi dicono le fonti, e le fonti mi dicono pure che al congresso dei geografi italiani del 1921 si decise all'unanimità di considerare il Friuli come parte della Venezia Giulia. Il punto quindi è esattamente il seguente: fino al 1921 i geografi inserivano il Friuli sempre nelle Tre Venezie, alle volte nella Venezia Euganea e raramente nella Venezia Giulia. Nel 1921 hanno deciso ciò che hanno deciso. La nuova suddivisione geografico/regionale non è stata assunta da tutti come un sol uomo, ma nel tempo ha preso piede, tanto che sia l'UTET che il TCI che l'Istituto Geografico De Agostini di Novara se ne sono usciti con mappe che piazzano il Friuli nella Venezia Giulia. Questo de plano mi viene detto dalle fonti, e questo de plano sta nella voce, con le dovute citazioni ed immagini a corredo. L'immaginario collettivo degli italiani - sempre con tutto il rispetto - qui non c'entra un fico secco, visto che nella voce è chiaramente scritto che si sta parlando dei geografi. Peccato che tu non abbia lo scanner, ma da ciò che ho capito avresti semplicemente scannerizzato mappe che piazzano il Friuli nelle Tre Venezie, e quindi inutili per ciò che stiamo dicendo. Nessuna insolenza ho scritto su di te: ho solo affermato - e ripeto - che tu hai messo giù nero su bianco affermazioni non supportate da fatti concreti e verificabili.--Presbite (msg) 18:16, 4 dic 2009 (CET)[rispondi]

Cose da pazzi...Mi riaffaccio dopo quasi una giornata di assenza da WP e devo starmi a sorbire un'altra volta la solita filastrocca? Noto comunque che i tuoi toni sono (leggermente) più urbani di quelli utilizzati nel precedente intervento anche se continui a far finta di non capire. Prima di passare a trattare temi di maggior interesse per te, il sottoscritto, ed i lettori, vorrei farti notare ancora una volta che:
  • Il nuovo corso delle case editrici (Touring e De Agostini) avrà anche preso piede, come tu scrivi, tuttavia in nessuna delle 4 fonti da me riportate (del TCI e della De Agostini) qui di sopra ciò risulta. In particolare, i vari Calendari Atlanti de Agostini della fine del decennio lo inseriscono, cartograficamente, nella macro-regione delle Tre Venezie (come parte del Veneto, dal momento che nelle statistiche interne viene incluso in tale Regione, non nella Venezia Giulia);
  • Perché scrivi che le mappe che piazzano il Friuli nelle Tre Venezie sono inutili? Ti faccio rilevare che il Friuli non poteva certo essere preso isolatamente come regione, dal momento che la Provincia di Udine (o del Friuli) faceva parte del Veneto e se quest'ultimo veniva inserito in tale macroregione era normale che anche il Friuli lo fosse. Anche Trento e Verona facevano parte delle Tre Venezie, ma non appartenevano alla Venezia Giulia. È così difficile da intendere questo concetto?

Ciò premesso, leggi quanto segue, destinato anche a tutti i partecipanti della discussione. --Justinianus da Perugia (msg) 14:56, 5 dic 2009 (CET)[rispondi]

Mi dispiace che tu impazzisca per una cosa che a me pare di solare evidenza, per la quale ti ho risposto ancora una volta più sotto. I vari Calendari Atlanti De Agostini - da te citati - cartograficamente non inseriscono il Friuli nella Venezia Giulia, ma non la inseriscono nemmeno nella Venezia Euganea. Il che significa che ai fini della nostra discussione sono inutili. Riguardo il TCI, non ho ancora capito qual è la tua fonte, visto che le Guide Rosse da me citate (la principale collana editoriale del Touring dedicata alle regioni italiane), piazzano il Friuli nella Venezia Giulia a partire dall'edizione del 1934, e lo stesso Touring pubblica nel 1928 una mappa (da me inserita in Wikipedia: vattela a vedere una buona volta) nella quale il Friuli è nella Venezia Giulia. Io non ho alcuna difficoltà ad intendere i concetti. Ho difficoltà a seguire i non-concetti. Cordialità.--Presbite (msg) 17:24, 5 dic 2009 (CET)[rispondi]
Non sono io ad impazzire per una cosa di solare evidenza, ma tu. I vari Calendari Atlanti de Agostini riportavano, nel corpo del testo, tutte le statistiche del Friuli all'interno del Veneto, non nella Venezia Giulia. All'inserire il Veneto nel Triveneto era normale che il Friuli fosse inserito nella mappa come parte del Veneto, non della Venezia Giulia. Dov'è il non concetto? Io fino ad ora ho visto una sola mappa del Friuli come parte della Venezia Giulia, quella che tu hai inserito. Tu mi dici che ce ne sono altre e me le hai citate, ed io non ho difficoltà a crederci (vedi più sotto). Sei tu che stai facendo una storia sulle mie fonti. Ti do i riferimenti di due ponderosi album (di lusso per l'epoca), del TCI, uno del 1929 e l'altro del 1939, persino con il mese di pubblicazione, ma tu dici di non capire. Evidentemente non li conosci. Cercali e trovali in una biblioteca, che cosa vuoi che ti dica? Io so perfettamente a quali fonti ti riferisci tu, ho la casa piena di quei libretti rossi del TCI (4 solo sull'Italia Centrale, ed. 1922-1925, 2 sull'Italia settentrionale ecc.), ma mi mancano quelli sul Triveneto. --Justinianus da Perugia (msg) 20:50, 5 dic 2009 (CET)[rispondi]

Il Friuli fra Veneto e Triveneto[modifica wikitesto]

In epoca fascista né gli organismi ufficiali dello Stato italiano né la cultura ufficiale del tempo (Treccani) hanno fatto proprie le conclusioni del Congresso dei geografi italiani del 1921. Lo Stato italiano continò indisturbato ad effettuare i suoi rilevamenti statistici, tramite l'ISTAT, senza considerare il Friuli parte della Venezia Giulia (ho davanti ai miei occhi il cens. del 1936) e anche la Treccani, massima espressione della cultura italiana dell'epoca, si muove sulla stessa lunghezza d'onda. Nella Treccani leggo infatti alla Voce Tre Venezie (Ed. 1949, ristampa integrale fotolitica dei 35 volumi pubblicati fra il 1929 e il 1936, Vol. XXXIV) che l espressione Tre Venezie è diventata di uso comune...le tre regioni hanno tuttavia caratteristiche geografiche notevolmente diverse, e poiché, anche ufficialmente [sic] sono oggi individuate come compartimenti distinti, si porta qui di seguito separatamente ciascuno di essi... e di seguito viene indicato il Veneto con le province di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Udine, Verona, Vicenza ed i rispettivi abitanti con una bella mappa (p. 80) che comprende ovviamente anche Udine e provincia (con il Mandamento di Cervignano ed il Tarvisiano). Nella Venezia Giulia costituita, si legge, dalle Province di Gorizia, Trieste, Pola, Fiume, La Prov. di Udine non appare né nel testo né nella mappa relativa (p. 93). Il Congresso dei geografi del 1921 non viene neppure citato (ma potrebbe essere citato in un'altra voce)

L'impressione generale che mi suggeriscono sia le mie fonti che quelle di Presbite (sulla cui veridicità non ho motivo di dubitare) è che ci fu un tentativo di inserire il Friuli nella Venezia Giulia a livello, inizialmente, cartografico. Accolto favorevolmente da alcune importanti Case editrici durante il periodo fascista, forse anche appoggiate da alcuni gerarchi (è una semplice ipotesi), tale tentativo non fu pienamente recepito dallo Stato fascista (o almeno da nessuno dei suoi organismi ufficiali) e fu ignorato dalla cultura italiana del tempo (Treccani). Questo spiegherebbe anche il fatto che a tali avvenimenti non non si è prestata quasi attenzione a livello storiografico. Ciò non toglie che tali fatti, a mio avviso, siano degni di essere menzionati nella voce, (credo di non averlo mai messo in dubbio) ma "controbilanciati" dai limiti appena menzionati. Per fare un discorso pratico, occorrerebbe inserire, a mio avviso, oltre a quella già caricata, anche una mappa delle Tre Venezie e una brevissima sintesi di quanto sopra riportato. Il testo potrei inserirlo io stesso, o altri, la foto vedrò di trovarla su "Commons".

Cordialità a tutti i partecipanti alla discussione. --Justinianus da Perugia (msg) 14:56, 5 dic 2009 (CET)[rispondi]

In realtà tutta la discussione verte su un'unica frase della voce, che è la seguente: "Successivamente all'VIII Congresso Geografico Italiano (marzo-aprile 1921), il nome Venezia Giulia invece, andò sempre più a identificare, per i geografi, le province del Friuli (Udine), Gorizia, Trieste, Istria (Pola) e la Liburnia (Carnaro)". Questa frase non mette in dubbio l'impostazione generale della voce, dal punto di vista dell'estensione territoriale della Venezia Giulia, ma semplicemente puntualizza una cosa che precedentemente non era nemmeno presa in considerazione, e pertanto ignorata. In queste trentacinque parole - circa l'1% del totale della voce - sono quindi descritti alcuni fatti:
1. Ci fu l'VIII Congresso Geografico Italiano.
2. Successivamente a questo congresso, prese piede sempre di più - per i geografi - l'inserimento del Friuli nella Venezia Giulia.
Questi fatti sono assolutamente veri, e supportati da:
a. Determinazioni dell'VIII Congresso Geografico Italiano, prese all'unanimità da tutti i geografi presenti: il Friuli sta nella Venezia Giulia. Questa fu la questione principale affrontata dal congresso, visto che sul tema i geografi non avevano ancora preso un indirizzo preciso. Mi permetto di insistere su questo aspetto: i geografi italiani espressero una propria idea sulla questione in un congresso nazionale, e questa decisione fu presa all'unanimità. Come ciliegina sulla torta, dirò che il relatore al congresso che propose l'inserimento del Friuli nella Venezia Giulia fu il geografo Olinto Marinelli: un friulano purosangue!
b. Mappa dell'Enciclopedia UTET (enciclopedia specificamente geografica, voluta dal regime per illustrare l'Italia: la maggiore opera geografica del ventennio), prodotta dall'Istituto De Agostini di Novara. Questa mappa è a corredo del volume monografico dell'enciclopedia, dedicato alla Venezia Giulia, che ovviamente parla anche del Friuli.
c. Inserimento del Friuli nella Venezia Giulia da parte del TCI, stabilmente a far data almeno dal 1928. Il TCI produsse il volume monografico "Venezia Giulia" nelle Guide Rosse del TCI nel 1934. Nella guida precedente (1920), non aveva indicato il confine fra Venezia Euganea e Venezia Giulia.
d. Inserimento del Friuli nella Venezia Giulia nella mappa murale d'Italia 1:100.000 dell'Istituto Geografico Militare.
e. Inserimento del Friuli nella Venezia Giulia nel Libro unico di Stato (il sussidiario per le scuole elementari), a partire dall'edizione del 1929.
f. Modificazione delle mappe murali di tutte le principali società produttrici di mappe dell'epoca: oltre alla De Agostini, all'IGM e al TCI viste prima, anche l'Istituto Italiano di Arti Grafiche di Bergamo cacciò il Friuli nella Venezia Giulia, come si può vedere in questa mappa del 1928. La cosa interessante - al riguardo - è che quest'ultimo istituto nella mappa del 1923 metteva invece il Friuli nella Venezia Euganea, il che lascia intendere che più passava il tempo, più la "nuova" suddivisione regionale col Friuli nella Venezia Giulia prendeva piede.
Ritengo quindi dimostrato per tabulas - avendo citato ben sei fonti diverse - che quanto scritto dalla voce corrisponde ad assoluta verità. Si può agevolmente notare che le trentacinque parole di cui sopra non dicono che tutti gli editori avevano fatta propria immediatamente la scelta dell'VIII Congresso Grografico, ma che questa nuova indicazione dei confini della Venezia Giulia andò sempre più ad identificare, per i geografi, le province del Friuli (Udine), Gorizia, Trieste, Istria (Pola) e la Liburnia (Carnaro). Si può agevolmente inserire in nota che la Treccani invece fece diversamente rispetto a quanto fecero le altre varie case editrici da me citate.--Presbite (msg) 17:11, 5 dic 2009 (CET)[rispondi]
Non starò nuovamente ad analizzare e controbattere punto per punto ciò che tu scrivi, perché non voglio che questa discussione divenga un vuoto esercizio dialettico, privo di interesse per il lettore. È mia intenzione solo far rilevare che tale suddivisione non ha mai avuto né un carattere di ufficialità, dal momento che gli organismi ufficiali dello Stato italiano continuavano a considerare il Friuli come parte del Veneto (vedi ISTAT), né tantomeno è penetrata o è stata recepita (neppure sotto il profilo cartografico) dalla cultura italiana del tempo, che nei suoi livelli più alti si esprimeva con i 35 volumi della Treccani. E nella Treccani ci sono mappe di tutt'altro tipo di quelle presentate dal TCI. E alle voci Triveneto, Venezia Giulia e Friuli, questo Congresso non è neppure citato. Oltretutto anche le stesse grandi case editrici italiane (TCI, De Agostini, ecc.) non agivano all'epoca in modo univoco (a giudicare dalle fonti in mio possesso che tu non conosci, o scrivi di non conoscere, ma che io forse inserirò), cioè alcune volte incorporavano il Friuli nella Venezia Giulia, altre no. Mi permetti, dopo le informazioni che tu hai inserito, e che io non ho alcuna intenzione di sopprimere, di scrivere due parole (nel testo, non in nota), sottolineando che lo Stato italiano e la cultura italiana che contava non hanno recepito il tipo di cartografia in questione, oppure hai qualcosa in contrario? Non ritieni che sia un'arricchimento per il lettore? Non ritieni che se non si scrive quanto sopra (e torno al mio primo intervento) il lettore potrebbe maturare dei convincimenti errati? Non è neppure un modo per ridimensionare il tuo intervento, o per dare meno visibilità a ciò che hai scritto (sebbene te lo avessi consigliato nel mio primo intervento) ma piuttosto una forma di completare un'informazione che tu hai dato. Ti sembra anche questo un non-concetto? Credo a questo punto il discorso si possa chiudere. Tu hai legittimamente espresso quanto credevi opportuno esprimere ed io ho fatto altrettanto.--Justinianus da Perugia (msg) 20:50, 5 dic 2009 (CET)[rispondi]

Punto primo. Più sopra affermi che non avevi mai visto un'altra mappa oltre a quella che avevo inserito io (quella De Agostini/UTET). Ciò significa che non avevi nemmeno dato un'occhiata alla mappa del TCI del 1928 che ho caricato in WP, la cui presenza t'ho segnalato tre volte. Rimango abbastanza stupito.

Ti ho già ampiamente risposto negli interventi precedenti, se vuoi continuare a non capire è affar tuo.--Justinianus da Perugia (msg) 16:31, 7 dic 2009 (CET)[rispondi]

Punto secondo. Mi tocca ripetere (qui credo per la quinta volta) che inizialmente tu avevi parlato di centinaia di mappe che invece inserivano il Friuli in un altro contesto regionale (perché delle due l'una: o il Friuli è nella Venezia Euganea, o nella Venezia Giulia: tertium non datur!). Addirittura affermavi che né il TCI, né la De Agostini, né la Treccani avevano mai presentato mappe col Friuli nella Venezia Giulia. Ebbene: siccome delle tre case editrici da te citate due su tre avevano pubblicato mappe col Friuli nella Venezia Giulia, alla prova dei fatti una sola (la Treccani) non ha fatto ciò, di conseguenza aspetto di vedere le altre "centinaia di mappe" da te indicate, relative agli anni '20/'30 e '40. Nel frattempo, il sottoscritto te ne ha pure trovata un'altra (quella linkata regolarmente), che ti invito nuovamente a guardare.

Ma scusa, passi la vita a caccia di mappe per poi venire ad esibirle qui e farti dire quanto sei bravo? Incredibile. Comunque a me tocca ripetere per l'ennesima volta che il Friuli nella Venezia Giulia non l'avevo mai visto prima dell'inserimento della mappa nella voce e, probabilmente, non l'avevano visto la stragrande maggioranza degli italiani (e forse nemmeno tu avevi fatto caso a questa particolarità, altrimenti, conoscendoti, avresti già strombazzato la notizia anni fa). Non riesco oltretutto a capire perché il Friuli dovesse per forza essere inserito (cartograficamente, immagino) in un altro contesto regionale, come tu scrivi, non io, visto che le Regioni non rivestivano un carattere ufficiale (come entità politico-amministative) all'epoca. Spesso tale suddivisione regionale non appariva neppure (come in alcune importanti pubblicazioni del TCI). Quando questa suddivisione regionale veniva rappresentata graficamente io ricordo di avere visto il Friuli all'interno Trevenezie (come nei Calendari Atl. de Agostini della fine degli anni trenta) o insieme al Veneto (come nella Treccani). Senza contare i testi dal secondo dopoguerra ai giorni nostri (compresi gli Atlanti storici) dove questa regione unica (V.G.-Friuli) nata negli anni venti non ricordo di averla mai vista rappresentata né cartograficamente né in altro modo (le centinaia e centinaia di mappe sono, ovviamente, un'iperbole). --Justinianus da Perugia (msg) 16:31, 7 dic 2009 (CET)[rispondi]

Punto terzo. Ho già scritto varie volte - e mi tocca anche qui ripeterlo per l'ennesima volta (credo la quarta anche qui) - che non esiste e non esisterà mai una "decisione ufficiale" del Regno d'Italia in merito alla divisione regionale dellp stato, perché il Regno d'Italia non fu mai suddiviso in regioni. Di conseguenza il concetto di "regione" era esclusivamente un concetto geografico. Questo - fra l'altro - rientrava perfettamente nel concetto generale d'Italia centralista che s'aveva all'epoca: il federalismo era una bestemmia, e tutte le diramazioni locali del Regno erano di fatto controllate dai prefetti, di nomina governativa, i quali fra l'altro dovevano garantire l'uniformità dell'applicazione delle leggi sul territorio. Ricapitolando: se quindi si tratta di un concetto geografico, allora andiamo a vedere che dicono i geografi!

Parole inutili. Anch'io ho fatto sempre notare, sia in questa che in altre sedi che le Regioni non avevano carattere di ufficialità, anche se va detto anche che venivano spesso utilizzate per delle finalità statistiche, storiche, e, a volte, propagandistiche: classico esempio, la Venezia Giulia. Il concetto di regione non era comunque esclusivamente geografico, come tu scrivi. --Justinianus da Perugia (msg) 16:31, 7 dic 2009 (CET)[rispondi]

Punto quarto. I geografi hanno detto la loro, all'interno dell'VIII Congresso di cui ho parlato ad libitum. Tu dici: di questo congresso non se ne parla mai. Dov'è che non se ne parlerebbe mai? Nella Treccani, che alla prova dei fatti è l'unica fonte cartografica che riesci a citare. Per carità: è la Treccani, ma resta pur sempre una singola fonte cartografica (e t'invito nuovamente a scannerizzare la mappa della Venezia Giulia). Mi piacerebbe però sapere se nelle varie voci della Treccani esiste un congresso dei Geografi italiani mai citato! Credo proprio di no, per cui la non citazione dell'VIII congresso non ha il significato implicito che tu intendi dargli. Faccio anche per l'ennesima volta notare che prima che io inserissi le trentacinque parole nella voce che tanto ti adombrano, di questo inserimento del Friuli nella Venezia Giulia e delle determinazioni dell'VIII Congresso dei Geografi Italiani nemmeno se ne parlava, per cui immagina che razza di completezza d'informazioni c'era su questo aspetto così peculiare (noto a tutti gli appassionati del tema) di queste terre! In particolare - per approfondire un minimo - la Venezia Giulia fu sempre una "regione variabile", nel senso che i suoi confini sia occidentali che orientali furono soggetti a molteplici discussioni, spesso venate da forte irredentismo. Si discusse per esempio se considerare Zara come parte della Venezia Giulia (poi inseritavi nelle suddivisioni statistiche del Regno, perché altrimenti non si sapeva dove cacciare questa nostra provincia dell'Adriatico Orientale), poi quando nel 1941 l'Italia conquistò gran parte della Dalmazia tutto il concetto politico/geografico di "Venezia Giulia" mutò, nel senso che a questo punto c'era una "nuova regione", chiamata ovviamente Dalmazia, cui bisognava far posto. Idem con patate per la Provincia di Lubiana...

'Non solo la Treccani non parla di questo Congresso (mi riferisco all'interno delle voci in cui logicamente doveva essere menzionato, cioè quelle sul Triveneto), ma, date le implicazioni che avrebbe dovuto avere, ben poca importanza gli è stata data dagli studiosi di ieri e di oggi. Nella "Storia della Venezia Giulia" di Sestan non appare (vado a memoria), in Apih non appare, nell'"Italia e il confine orientale" della Cattaruzza non appare, ecc. ecc. Certo, se ti metti a spulciare gli innumerevoli testi sulla Venezia Giulia, come fai con le mappe, alla fine qualche riferimento lo potrai anche trovare. Non metto in dubbio la veridicità delle tue fonti, dico solo che non siamo in presenza di una conoscenza consolidata. Questo non vuol dire che non possa trovare posto in Wikipedia (lo ha già trovato), visto che ci sono dei riferimenti alla base, ma in Wikipedia devono trovare anche spazio i limiti di questa Venezia Giulia "allargata" che la cultura italiana di più alto profilo non prese in grande considerazione e che comunque non recepì. --Justinianus da Perugia (msg) 16:31, 7 dic 2009 (CET)[rispondi]

Punto quinto. Comunque sia, abbiamo dei notevoli indizi relativamente al pensiero "geografico" (dopo mi soffermerò sulle statistiche) del Regno d'Italia su questo punto. Che sono i seguenti: la cartografia nel Regno d'Italia (e pure oggi) era ufficialmente affidata all'Istituto Geografico Militare. All'epoca l'IGM era l'unico ente che poteva fare rilevazioni topografiche sul terreno, giacché la cartografia era ritenuta essere materia militare, spesso coperta da segreto e sottoposta a sanzioni (esempio: chi veniva beccato a fare rilevazioni topografiche dai campanili senza un esplicito permesso poteva essere sbattuto in galera). Tutte le mappe italiane facevano quindi riferimento ai rilievi ufficiali dell'IGM. Ebbene: l'IGM praticamente non pubblica mai delle mappe con la suddivisione regionale, ma quando pubblica nel 1927 la Mappa Murale d'Italia 1:100.000 (l'unica che io conosca che indica i confini regionali), dove mette il Friuli? Nella Venezia Giulia.

Questa è la prima notizia di un certo interesse che fornisci in questo intervento (non sulla suddivisione amministrativa dell'Italia, tema trito e ritrito e su cui siamo tutti d'accordo ma sull'IGM). Quanto scrivi sull'IGM è infatti motivo di riflessione: nel 1927 l'IGM pubblica una mappa con il Friuli nella Venezia Giulia, poi più nulla. E' questo il modo di propagandare una nuova cartografia? Vedi punto sesto--Justinianus da Perugia (msg) 16:31, 7 dic 2009 (CET)[rispondi]

Punto sesto. Un altro notevole indizio è dato dal Libro Unico di Stato (il sussidiario delle scuole elementari), che veniva pubblicato (lo leggo direttamente dai risvolti di copertina di un sussidiario scolastico, visto che io possiedo una piccola collezione di sussidiari italiani degli anni '20/'30/'40 del secolo scorso) o da una casa editrice che si chiamava "La Libreria dello Stato" (nota bene il nome!), o da altre case editrici su licenza di quest'ultima. Ed in questi sussidiari, a partire dall'anno scolastico 1928/1929, il Friuli è piazzato nella Venezia Giulia. Questo in accordo col Regio Decreto 18 marzo 1928 n. 780 (Disposizioni relative ai libri di testo delle scuole elementari), che notoriamente uniformò tutte le materie insegnate - come recita l'articolo 1 - "alle esigenza storiche, politiche, giuridiche ed economiche affermatesi dal 28 ottobre 1922 in poi". Evidentemente, ne consegue che l'inserimento del Friuli nella Venezia Giulia derivava da queste "esigenze".

Se leggi attentamente l'inizio di quest'ultimo paragrafo (dubito che tu l'abbia fatto)ti renderai conto che io non escludo affatto che ci possa essere stato un tentativo, negli anni venti, di propagandare una Venezia Giulia ampliata (sicuramente tollerato, ma forse anche appoggiato dal Regime), ma sono altrettanto convinto che questo tentativo non raggiunse gli obiettivi auspicati, altrimenti non si spiega perché la Treccani, l'Istat e la stessa De Agostini (nei calendari atl.) abbiano o inserito il Friuli nel Veneto o diluito questa nascente regione "allargata" in una macro-regione del Triveneto (anche cartograficamente). --Justinianus da Perugia (msg) 16:31, 7 dic 2009 (CET)[rispondi]

Punto settimo. Se per te "la cultura italiana che conta" è solo la Treccani, allora niente da dire, ma se la "cultura italiana" è costituita anche dalla totalità dei geografi riuniti in congresso, dal TCI (la cui posizione all'inizio tu non conoscevi, eppure citavi questa associazione fra quelle che non avevano mai messo il Friuli nella Venezia Giulia!!!), dall'UTET, dalla De Agostini, dalla scuola italiana e dall'IGM, allora non ci siamo proprio. A questo punto, la posizione della Treccani risulta addirittura minoritaria!

Posizione minoritaria? La Treccani rappresentò la massima espressione della cultura italiana del tempo, e metterla sullo stesso livello di altre fonti di più basso profilo è un'operazione destinata al fallimento. Per quanto riguarda la De Agostini e il TCI ti ho già ripetuto che in nessuna delle fonti in mio possesso (sempre relative al TCI e alla De Agostini), di cui ti ho già dato i riferimenti, appare un Friuli unito alla Venezia Giulia cartograficamente (nelle tue invece si). Evidentemente questa regione Veneto-giuliana allargata una volta funzionava e un'altra no, cioè veniva posta in cartografia ad intermittenza. Cosa vuoi che ti dica?)--Justinianus da Perugia (msg) 16:31, 7 dic 2009 (CET)[rispondi]

Punto ottavo. La suddivisione statistica del Regno d'Italia (qui vado a memoria, per cui potrei sbagliare le date), venne decisa nel 1861. Lo scopo di questa suddivisione era unicamente economico/statistico (giammai geografico!!!), giacché il Regno d'Italia - e mi ripeto ancora - non era suddiviso in regioni. Dirò di più: quando nacque l'ISTAT (con un altro nome, che mi pare fosse "Divisione statistica") essa era un ufficio del Ministero dell'Agricoltura, poiché questa "Divisione" doveva fornire all'inizio unicamente delle statistiche sulla produzione agricola delle varie province o mandamenti del Regno. Si organizzò quindi un servizio statistico a livello provinciale, poi si decise (ala fine del XIX secolo) di creare a scopo statistico delle regioni - appunto - statistiche. La suddivisione territoriale di queste regioni non ricalcò (ripeto: non ricalcò) la tradizionale suddivisione storico/geografica italiana, creando delle entità statistiche a cavallo di varie zone difficilmente attribuibili all'una o all'altra regione (meglio dire: all'una o all'altra provincia). Questo si ebbe in varie parti d'Italia: Piemonte/Liguria, Marche/Abruzzi, Abruzzi/Basilicata (il cui nome fu anche "Lucania", visto che nemmeno sui nomi delle "regioni" i geografi erano d'accordo), Veneto/Friuli (nel senso che alcuni comuni che storicamente facevano parte del Friuli dell'epoca veneziana, vennero staccati ed attribuiti a province venete) eccetera eccetera. L'ISTAT nacque nel 1926, e prese in carico tutte le strutture statistiche che nel tempo si erano sviluppate nei vari uffici dello stato. Non si occupò mai di "dividere l'Italia" fra regioni, giacché - ripeto anche questo concetto - non era questo il suo scopo né le sue ramificazioni territoriali possono avere il minimo impatto sul concetto geografico delle varie regioni, che invece si sviluppava per tutt'altri canali.

L'ISTAT e la sua storia in questa sede non vengono a proposito. Balza invece agli occhi una considerazione, che, se ben ricordo, l'ISTAT non recepì, nel suo settore, quanto stabilito dai geografi nel loro. --Justinianus da Perugia (msg) 16:31, 7 dic 2009 (CET)[rispondi]

Punto nono (e conclusivo). Non sono quindi per nulla d'accordo con l'inserimento della frase relativa allo Stato Italiano e alla cultura del tempo, per tutti i motivi sopra detti. Ciò che le fonti mi dicono è invece un'altra cosa: che la Venezia Giulia fu una regione eminentemente geografica, un concetto nato dalla mente di un non geografo che negli anni assunse un valore geografico/irredentistico, per la quale lo Stato non prese mai una determinazione che non avrebbe mai potuto prendere (quella sui suoi confini), giacché il Regno d'Italia non attribuì mai lungo tutta la sua storia questa o quella provincia a questa o quella regione. Purtuttavia, tutte le fonti di tipo "geografico/politico" (IGM, sussidiari & Co.) che abbiamo ci segnalano che la volontà dello Stato fosse proprio quella di sposare ciò che i geografi italiani avevano deciso nel loro congresso del 1921. L'ISTAT invece non seguì questa scuola, ma ciò che faceva l'ISTAT non aveva nessuna implicazione "geografica", per i motivo detti prima (comunqeu sia, andrò a verificare gli annuari ISTAT dell'epoca). Dall'altra parte, esiste invece questa autorevole fonte - la Treccani - che ovviamente non è l'unica fonte di cultura esistente in Italia e addirittura notoriamente si distinse - entro certi limiti - per essere un luogo di produzione culturale "diverso" e "antagonistico" rispetto al pensiero dominante del regime. Morale della favola: le trentacinque parole di cui stiamo parlando sono rappresentative di una realtà fondata su varie fonti diverse e assolutamente concordanti.

Lo Stato italiano lasciò, al contrario, cadere tale progetto cartografico con tutte le sue implicazioni non cartografiche che ne costituivano la base, o almeno non perseverò nel portarlo alle sue logiche conseguenze (anche se inizialmente forse lo sostenne anche), e la cultura che conta (scusa se mi ripeto) non lo recepì. Per quanto riguarda le tue trentacinque parole, chi te le toglie? Questo sembra veramente un dialogo fra sordi. E perché già critichi un inserimento che devo ancora effettuare? Vedilo e, se poi non ti piace, criticalo pure. Io credo semplicemente che sussistano tutti i presupposti per farlo. --Justinianus da Perugia (msg) 16:31, 7 dic 2009 (CET)[rispondi]

Sottofinale. Un contributore che ha letto la nostra discussione mi dice in posta privata che il quaderno Pigna dedicato alla Venezia Giulia negli anni '20 presenta il Friuli nella Venezia Giulia. Mi farò spedire la scansione.--Presbite (msg) 11:10, 6 dic 2009 (CET)[rispondi]

Mi fa piacere. --Justinianus da Perugia (msg) 16:31, 7 dic 2009 (CET)[rispondi]

Aggiunta fonti e annotazioni[modifica wikitesto]

  • A pag. 343 della Rassegna delle Poste dei Telegrafi e dei Telefoni, Anno VI, n. 5, 1934 (NB - Era la rivista ufficiale del Ministero delle Comunicazioni) si presenta il volume del Touring Club Italiano sulla Venezia Giulia con queste parole: "Il Touring continua nel suo fervore operoso; appare in questi giorni uno dei volumi della "Guida d'Italia" rinnovato secondo l'ordinamento regionale: quello dedicato alla Venezia Giulia e Dalmazia. La prima parte, che descrive le province di Udine, Gorizia, Trieste, Fiume e dell'Istria, è il rifacimento, aggiornato e perfezionato, del 3° volume delle Tre Venezie la cui 2° edizione risaliva al 1925". La rivista è visibile qui.
  • La confusione" fra i compratimenti statistici e le regioni geografiche (che - mi sia consentito dire - è ripresa paro paro da Justinianus) era arcinota fin dai tempi che furono. Moltissimi sono gli autori che ne discussero e tuttora se ne discute (basti vedere le svariate pubblicazioni ai tempi della Costituente, che riconobbero l'inesistenza delle regioni geografiche italiane basate sui confini previsti dagli statistici dell'ISTAT, e che però poi vennero prese a modello per la definizione degli attuali confini regionali). E' da dire poi che la Venezia Giulia, essendo stata conquistata al termine della grande guerra, ovviamente non faceva parte dei compartimenti statistici che vennero "inventati" nel 1861 (e così anche il Veneto). Che si dice di questi compratimenti statistici? Che erano "unità statistiche che non avevano alcun riferimento amministrativo"(Giovanni Favero, Due storie della statistica d'Italia, in "Quaderni storici", 33 (1998), n. 98, pp. 415-427). Va da sé che non avevano nemmeno alcun riferimento geografico, tanto che all'inizio esisteva un compartimento statistico "Emilia" che non comprendeva la Romagna, aggiunta anni dopo e appiccicando al tutto anche alcune parti di quello che precedentemente faceva parte del compartimento statistico "Toscana". Rispetto all'Emilia, si discusse anche dei confini col Veneto, giacché i vecchi confini fra la Repubblica di Venezia e i territori dello Stato della Chiesa non passavano a sud del delta del Po, cosa che invece venne fatta dal Regno d'Italia e che rimane tuttora. Quindi inserire la definizione dei compartimenti statistici dell'ISTAT all'interno della nostra discussione geografica non è coerente con l'oggetto del nostro discorso.--Presbite (msg) 12:55, 6 dic 2009 (CET)[rispondi]
Qui l'unico che recepisce tale "confusione" discussa da moltissimi autori e oggetto ancor oggi di discussione, sei tu. E l'unico che continua ad insistere su un fatto che io non ho mai contestato (e cioè il mancato riconoscimento ufficiale delle regioni come entità politico-amministative in età fascista e prefascista), scomodando anche Favero, sei sempre tu. È ovvio che le regioni hanno subito un'evoluzione: la Venezia Giulia di adesso non è quella del 1940 e il Piemonte di oggi non è quello sabaudo, per non parlare del Molise, incorporato un tempo all'Abruzzo, ecc. ecc. Ma questo cosa ha a che vedere con il discorso che stiamo facendo? Io sto solo affermando che: 1) che non esisteva un uso consolidato e univoco a livello cartografico di una regione allargata Friuli/Venezia Giulia negli anni trenta; 2) che la cultura di più alto profilo e che più contava nell'Italia del tempo non recepì tale "allargamento" neppure a livello cartografico; 3) che l'unico organismo ufficiale che avrebbe dovuto e potuto recepirlo, cioè l'ISTAT nelle sue statistiche (dal momento che le regioni non possedevano funzioni né riconoscimento a livello politico-amministativo), continuò imperturbato ad inserire il Friuli nel Veneto o, a volte, nel Triveneto come parte del Veneto. Ce n'è abbastanza per comunicare tutto ciò al lettore, oppure quest'ultimo non ha diritto di venirne a conoscenza perché tu non vuoi? Ti ho già scritto che la mappa da te inserita nella voce deve essere corredata da un commento di più ampio respiro nel corpo del testo, per non ingenerare confusione. Lasciamo comunque dire la loro anche agli altri partecipanti alla discussione (se vogliono farlo). Discutere ancora su questo, fra di noi, mi sembra, scusa la franchezza, al di fuori da ogni logica--Justinianus da Perugia (msg) 16:31, 7 dic 2009 (CET)[rispondi]

Onestamente, non ho più voglia di discutere con te. Ribadisco ancora una volta i punti sviscerati ad libitum e considero le trentacinque parole da me inserite nella voce come assolutamente sostanziate da fonti varie e convergenti la cui esistenza tu nemmeno immaginavi (prendendo lo stesso posizione!). Stresso ancora questo punto: nel tuo primo intervento sulla questione hai parlato di "centinaia e centinaia" di carte geografiche, le quali poi si sono ridotte... a una! E hai parlato di tre case editrici (TCI, De Agostini e Treccani) come esempi significativi fra quelle più importanti in Italia, che mai misero il Friuli nella Venezia Giulia. Ciò dimostra che hai parlato senza avere previa conoscenza delle fonti o addirittura contro le fonti stesse, visto che il TCI ha sposato a far data almeno dal 1928 la teoria per cui il Friuli faceva parte della Venezia Giulia. A casa mia esiste un principio: mai approcciare una questione in maniera pre-giudiziale. Cosa che tu hai fatto e continui a fare. Ad ogni modo, mani libere per ognuno: tu fa' quel che vuoi e io farò ciò che voglio.--Presbite (msg) 16:45, 7 dic 2009 (CET)[rispondi]

Tu parli sulla base dei tuoi pregiudizi (ce n'è uno soprattutto che preferisco non approfondire in questa sede), non io; sulle centinaia e centinaia di carte geografiche ti ho già risposto, ma tu, come al solito, rapito dalle tue parole, non hai neppure letto quanto ho scritto qui di sopra; parli di previa conoscenza, tenenendo conto delle tue fonti e non di quelle degli altri (Treccani compresa, con la quale, mi sembra, tu abbia ben poca dimestichezza). Forse un pò più di umiltà ti aiuterebbe a rapportarti meglio con il sottoscritto e con gli altri utenti.--Justinianus da Perugia (msg) 17:20, 7 dic 2009 (CET)[rispondi]
Solo per aggiungere che non ho problemi con altri utenti, salvo - qui dentro - con te e con l'altra "pasionaria" della causa del Friuli, giammai confondibile con la Venezia Giulia, la quale addirittura citava dei testi che dicevano l'esatto opposto di ciò ch'essa andava dicendo. Citare da parte tua l'umiltà - in questo contesto, e con le premesse da te fatte all'inizio del discorso - è un mero artifizio retorico che non ti fa onore. Qui dentro si parla di fatti, circostanziati in base alle fonti. Hai delle fonti adeguate? Scrivi e cita. Non hai le fonti adeguate? Non inventarti le cose. Punto e basta.--Presbite (msg) 20:09, 7 dic 2009 (CET)[rispondi]
No, tu non parli di fatti, tu parti da un fatto reale per poi creargli attorno tutta una montatura inventando cose che esistono solo nella tua fantasia. Invece di rispondere a chi civilmente esprime le proprie opinioni lo insolentisci. Posso darti un consiglio? Stai alla larga da me e tira dritto per la tua strada. Hai già abusato abbastanza della mia personale cortesia. --Justinianus da Perugia (msg) 01:21, 8 dic 2009 (CET)[rispondi]

Mi dispiace per quanto accaduto, ma appena che mi sono accorto di questa mappa che include la provincia di Udine nella Venezia Giulia, ho dovuto esprimere il mio parere. Auspico che venga inserita al suo posto una mappa della Venezia Giulia nei confini che ha avuto fra il 1924 e il 1941 secondo l'orientamento della Enciclopedia Treccani. Fra l'altro l'Istituto Geografico De Agostini ha pubblicato nel 1991 l'Atlante Storico Mondiale ISBN 88-402-0068-1, nel quale a pag 346 si trova una mappa del 1947 dalla quale risulta che in quell'anno la provincia di Udine faceva inequivocabilmente parte della Venezia Euganea. Ringrazio Justinianus per l'interessamento. Robul 03:30, 8 dic 2009 (CET)

Anzitutto, piacere di fare la tua conoscenza, Robul. Per quanto riguarda la mappa in questione (Enc. La Patria) credo che, per completezza di informazione, possa rimanere al suo posto, affiancata da quella della Treccani. All'inserimento dovrai però provvedere tu, perché, come avrai potuto leggere qui di sopra, io non ho gli strumenti per farlo (pensa che per le foto non uso neppure una macchina digitale, ma una vecchia Kodak). Il rif. lo puoi trovare a p. 80 del vol. XXXIV della Treccani. Certo sarebbe bene inserire anche la mappa del 1947, da te segnalata, e una carta delle Tre Venezie del ventennio per sottolineare che, in epoca fascista, si cercò anche di diluire la Venezia Giulia (e il Friuli, il Trentino ecc.) in una macro-regione triveneta (nelle cartine geografiche del Calendario atlante De Agostini del 1939, ma anche in quelli precedenti, si compie esattamente questa operazione). Il rischio è che la voce diventi poi una rassegna di cartine geografiche... Per quanto riguarda la parte testuale, io stesso provvederò ad effettuare l'integrazione in giornata. Scrivimi quando vuoi nella mia pagina di discussione, mi farà piacere. Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 09:18, 8 dic 2009 (CET)[rispondi]

Piacere mio. Avevo già letto che non sei attrezzato ma purtroppo nemmeno io lo sono, altrimenti avrei già pubblicato volentieri mappe della regione. A me risulta che il volume della Treccani che parla delle Tre Venezie è il XXXV anziché XXXIV come sostieni tu. I riferimenti delle pagine invece concordano. Questo volume era stato stampato nel 1937. Nel 1933 invece era uscito il volume XIX con la voce Italia che alla pagina 774 pubblica la carta politica dello stato, con la suddivisione in regioni e con l'aggregazione della provincia di Udine ovviamente al Veneto. Ma non si viola il diritto d'autore a pubblicare queste mappe? Grazie per l'invito a scriverti nella tua pagina di discussione o prima o poi lo farò. Cordialità. --Robul (msg) 01:31, 10 dic 2009 (CET)[rispondi]

Caro Robul, per quanto riguarda l'inserimento di mappe vedo che siamo tutti e due un pò scarsi (eufemismo). Sul numero del volume della Treccani in questione ti credo sulla parola, può essere stata una mia svista, mentre per la dicitura: ...ristampa integrale fotolitica dei 35 volumi pubblicati fra il 1929 e il 1936 [sic]... questa è messa bene in evidenza sulle prime pagine di tutti i volumi dell'edizione del 1949 (che poi è una semplice ristampa integrale della prima edizione) ed io l'ho riportata integralmente nel riferimento. Altro non saprei dirti. Cordialità. --Justinianus da Perugia (msg) 15:22, 10 dic 2009 (CET)[rispondi]

Frase fuori contesto[modifica wikitesto]

La voce riguarda la Venezia Giulia. Trovo fuori contesto la seguente divagazione relativa al Friuli: "Tali rivendicazioni (NDR: all'autonomia del Friuli) si ripresentarono anche dopo la prima guerra mondiale, in virtù del ricongiungimento della parte orientale della regione e dell'indubbia lealtà dimostrata dal Friuli al resto d'Italia durante la Grande guerra mediante i sacrifici e le privazioni sofferte dalla propria popolazione in un conflitto da molti considerato l'ultimo atto del risorgimento nazionale". Devo anche dire che non tutti considerano il goriziano come "parte orientale del Friuli".--Presbite (msg) 08:38, 10 dic 2009 (CET)[rispondi]

Ringraziamenti ed auguri[modifica wikitesto]

Ringrazio Justinianus per gli ultimi aggiornamenti alla voce, da me condivisi. Ottimo lavoro. Ho trovato in varie pubblicazioni carte geografiche edite fra le due guerre mondiali in cui la provincia di Udine è compresa nella Venezia Euganea. Chiedo gentilmente a chiunque sia più pratico di me se è sufficiente dichiarare le relative fonti, per poter pubblicare foto delle stesse, senza incorrere nella violazione dei diritti d'autore. Grazie. Buon Natale a tutti. --Robul (msg) 20:10, 24 dic 2009 (CET)[rispondi]