Discussione:Francesco Giarratana

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Data dell'apparizione[modifica wikitesto]

Avevo già segnalato il fatto che la data dell'apparizione di san Michele a Caltanissetta è sconosciuta. Le fonti più antiche, infatti, riportano l'anno (1625) ma non il mese e il giorno. Per tal motivo la festa dell'apparizione si celebra in concomitanza con l'apparizione di san Michele sul Gargano (8 maggio). Tuttavia, nonostante la correzione, vedo che nuovamente è stata inserita la data dell'8 maggio. Questa è disinformazione.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.54.207.215 (discussioni · contributi) 23:13, 14 giu 2019 (CEST).[rispondi]

La tua modifica è stata annullata dal sottoscritto perchè priva di fonte e in contrasto con le fonti già citate nel testo (in particolare qui). Su Wikipedia, per qualunque cosa si scriva, si deve anche citare la fonte da cui è stata tratta quell'informazione, per cui se dovessi essere a conoscenza di una fonte attedibile che attesti quello che sai, solo allora sarà possibile correggere eventualmente la voce. Nessuna disinformazione, solo correttezza. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Saluti --AlessandroAM 17:52, 17 giu 2019 (CEST)[rispondi]
L'articolo citato come fonte, cita a sua volta come fonti quattro testi, che riporto:
1. Mulé Bertolo, Caltanissetta nei tempi che furono e nei tempi che sono...
2. Zaffuto Rovello, Storia di Caltanissetta.
3. Guttadauria Walter, Città di peccatori e la penna se ne tornò in Cielo.
4. Autore ignoto, Notizie cronologiche spettanti al convento dei Cappuccini di Caltanissetta (citazione infratesto).
Per quanto riguarda la prima trascrivo da pag. 114-115 dell'edizione della Lussografica 2003 (vol.I): "Un legno mercantile scioglie le vele dai lidi di Barberia nel 1624 e approda a Trapani e a Palermo e v'introduce la peste, la quale infierisce di giorno in giorno e diffondesi in Sicilia. Alle reliquie di s. Rosolia (sic!) trovate il 15 luglio in Palermo si attribuisce il merito della cessazione del morbo. Caltanissetta, nella quale il terribile flagello non penetra, ne dà il merito a s. Michele Arcangelo apparso ad un frate cappuccino, di nome fra Francesco Giarratana, l'anno, probabilmente, 1625". A pag. 74 del vol. II dello stesso: "I predetti Falduzza e Diliberto e il cav. B. Punturo riferiscono la visione al 1625". Il medesimo testo pp. 73-74 riporta la trascrizione integrale delle Notizie cronologiche spettanti al convento dei Cappuccini di Caltanissetta.
Riporto, dunque, la trascrizione di parte delle Notizie Cronologiche (il testo integrale oltre che in Mulé Bertolo si trova anche in Sorce Giuseppe, Il Ss. Crocifisso Signore della Città, Lussografica 2003, alle pagine 137-138, corredato dalla fotografia dell'originale a pag. 136): "An. 1627. E' veramente degna di memoria la comparsa fatta in quest'anno, o vicino a quest'anno dal gloriosissimo Principe S. Michele Arcangelo ad un nostro Religioso di santa vita nel Convento nostro di Caltanissetta per cui d'allora, come si ha per tradizione, cominciò ad essere, e venerarsi come principal Protettore della nostra città. Il fatto si racconta dagli antichi come segue: Aveva già la peste per più anni fatta strage universale, e spopolate le città e terre tutte della Sicilia; e quantunque la città nostra sino a quel tempo n'era stata esente con una singolarissima miracolosa liberazione, purnondimeno si temeva con tutta ragione non dovesse finalmente soggiacere a quel terribilissimo flagello, non ostanti le industrie e diligenze di quei, che allora vegliavano per custodirla. Si facevano però quotidianamente pubbliche preghiere e processioni di Penitenza. Li nostri religiosi con particolar maniera per adempiere l'obbligo loro facevano dì e notte quant'era loro possibile per placare la divina Giustizia. Ora in una notte in tempo dell'Orazione dopo matutino uno dei religiosi alzò la voce, e disse in un eccesso di mente: Già fratelli miei siamo liberi; san Michele Arcangelo è quello, che ci difende, egli ha combattuto per noi, egli ha vinto, miratelo alla porta della città, e lo vedrete voi medesimi... Comparve poco dopo a quel medesimo religioso san Michele Arcangelo; e gli rivelò più divisamente, che lui in verità aveva liberata la città dalla peste e che quell'uomo da lui impedito d'entrare nella medesima era un appestato, quale aveva confinato a morire in una grotta nel luogo detto delle Calcare...".
Quindi, come si vede, le fonti più antiche non riportano la data, e, anzi, non sono neanche sicure dell'anno esatto, sebbene il 1625 sia il più accreditato.
Per i testi più recenti:
Santagati Luigi, Storia di Caltanissetta, Lussografica 1997, riporta il 29 settembre 1625 (pag. 78).
Ferraro Maria Rita, San Michele Arcangelo Patrono di Caltanissetta, Paruzzo 2001, citando diversi autori dei secoli precedenti, ipotizza come probabile il mese di settembre 1625 (pagg. 15-18).
Zaffuto Rovello Rosanna, Caltanissetta Fertilissima Civitas, Salvatore Sciascia 2002, parla più genericamente di "dopo il 1624" (pag. 218).Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.52.231.203 (discussioni · contributi) 01:22, 18 giu 2019‎ (CEST).[rispondi]
Grazie per il tuo contributo, quando avrò un po' di tempo libero controllerò e aggiungerò le nuove fonti. In alternativa puoi aggiungere note e fonti tu stesso: qui e qui ci sono delle guide che potrebbero aiutarti, o al limite puoi rivolgerti a me scrivendomi nella mia pagina delle discussioni. Avendo notato tuoi interventi anche in altre voci (sebbene con diversi IP), se hai intenzione di continuare a collaborare su Wikipedia potresti prendere in considerazione la registrazione, che comunque non è obbligatoria, ma ti darebbe degli strumenti in più per lavorare insieme al resto della comunità (puoi leggere qui). In ogno caso ricorda di firmare ogni intervento sulle pagine di discussione. Saluti--AlessandroAM 18:50, 19 giu 2019 (CEST)[rispondi]

Grazie per la proposta, ma non sono molto avvezzo a queste cose, per cui cerco di usare il metodo più semplice per dare il mio contributo, possedendo un'ampia biblioteca di storia locale posso verificare le notizie e, trovando gli errori, correggerli, ma non credo di poter fare meglio di come faccio adesso. (la firma non so come si inserisce).