Diocesi di Sicilibba

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Sicilibba
Sede vescovile titolare
Dioecesis Sicilibbensis
Chiesa latina
Vescovo titolareChristoph Hegge
Istituita1933
StatoTunisia
Diocesi soppressa di Sicilibba
Suffraganea diarcidiocesi di Cartagine
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Sicilibba (in latino: Dioecesis Sicilibbensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sicilibba, identificabile con le rovine di Alaouine (o Alaouenine) nell'odierna Tunisia, è un'antica sede episcopale della provincia romana dell'Africa Proconsolare, suffraganea dell'arcidiocesi di Cartagine.

Sono quattro i vescovi noti di Sicilibba. Sazio prese parte al concilio di Cartagine convocato il 1º settembre 256 da san Cipriano per discutere della questione relativa alla validità del battesimo amministrato dagli eretici, e figura al 39º posto nelle Sententiae episcoporum.[1] Il donatista Quadraziano intervenne alla conferenza di Cartagine del 411, che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana; in quell'occasione la sede non aveva vescovi cattolici. Pretestato partecipò al concilio indetto a Cartagine nel 419 da sant'Aurelio. Infine Bonifacio prese parte al sinodo riunito a Cartagine dal re vandalo Unerico nel 484, in seguito al quale venne esiliato.

A questi vescovi, Morcelli aggiunge il donatista Onorato, menzionato nel 337. Secondo Mesnage non si tratterrebbe del nome di un vescovo, ma dell'aggettivo honoratum jugulum presente nel testo sul quale Morcelli si appoggia per identificare il vescovo Onorato.

Dal 1933 Sicilibba è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 31 maggio 2010 il vescovo titolare è Christoph Hegge, vescovo ausiliare di Münster.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi[modifica | modifica wikitesto]

  • Sazio † (menzionato nel 256)
  • Pretestato † (menzionato nel 419)
  • Bonifacio † (menzionato nel 484 circa)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (LA) S. Thasci Caecili Cypriani opera omnia, Recensuit et commentario critico instruxit Guilelmus Hartel, Corpus scriptorum ecclesiasticorum latinorum (CSEL), volumen III, pars I (Praefatio et Libelli), Vindobonae, 1868, p. 450.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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