Diego Rosmini

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Diego Rosmini (Reggio Calabria, 16 luglio 1927Secondigliano, 11 marzo 2002) è stato un mafioso italiano. Anche conosciuto come Il Direttore, è stato il capobastone dei Rosmini.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Seconda guerra di 'ndrangheta[modifica | modifica wikitesto]

Il clan dei Rosmini è stato impegnato in una sanguinosa guerra, durata dal 1985 fino al 1991 che vedeva scontrarsi due fazioni opposte, il conflitto è terminato senza vincitori. [1]

Arresto, carcere e morte[modifica | modifica wikitesto]

Rosmini è stato arrestato il 4 dicembre 1990 e ha ricevuto una condanna all'ergastolo e una condanna aggiuntiva di 15 anni per omicidio e associazione mafiosa. Sempre nel 1990 è stato arrestato il figlio Demetrio Sesto Rosmini, attualmente in carcere sta scontando un ergastolo dopo esser stato anche sotto regime di 41 bis. Nel 1998 ha ricevuto l'ergastolo per aver ordinato l'omicidio nel 1989 del politico democristiano Lodovico Ligato, ex capo delle Ferrovie dello Stato italiane. Ligato aveva chiesto una tangente del 10 percento su contratti pubblici, mettendo a rischio gli accordi già raggiunti tra un cosiddetto "comitato d'affari" di politici locali e gruppi della 'Ndrangheta. Nel marzo 2001 ha ricevuto un'altra condanna all'ergastolo. La leadership del clan dopo il suo arresto è stata presa dal nipote Diego. Rosmini morirà l’11 marzo 2002 per malattia cardiovascolare e respiratoria nel centro clinico di Secondigliano.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tortura democratica (PDF), su partitoradicale.it.
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