Danae e Giove

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Danae e Giove
AutoreGiambattista Tiepolo
Data1736
Tecnicaolio su tela
Dimensioni41×53 cm
UbicazioneUniversitet Konsthistiriska Instutionen, Stoccolma

Danae e Giove è un dipinto realizzato nel 1736 da Giambattista Tiepolo, basato sul celebre episodio descritto nel poema latino Le Metamorfosi di Ovidio. L'opera è conservata a Stoccolma.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'artista ha preso spunto dalle due più celebri rappresentazioni di questo mito, entrambe eseguite da Tiziano due secoli prima:[1] sono presenti infatti sia la figura di Cupido sia quella della vecchia nutrice-guardiana, desunte rispettivamente dalla Danae di Napoli e da quella di Madrid. Nell'opera settecentesca però Giove appare anche nel suo vero aspetto, non solo dunque come pioggia di monete d'oro.

Tiepolo aggiunge al tema un elemento grottesco. Danae è raffigurata infatti come una giovane donna sdraiata di fianco e con le natiche scoperte, su un letto in stile barocco.[2] L'espressione sul suo volto ne indica la noia. Amore, in piedi accanto a lei, le fa il solletico nel tentativo di dilettarla, quasi fosse un giullare. La nutrice, dal volto leggermente caricaturale, afferra con un vassoio le monete d'oro.[2] Tiepolo rappresenta Giove come un anziano pieno di rughe che si avvicina a Danae su una nuvola.[2] Il suo mantello ondeggia, e anche la barba cede alla fretta con la quale si avvicina al letto della donna. Nella parte inferiore dell'opera si trova un cane che abbaia all'aquila, il simbolo di Giove, che tiene le sue saette con gli artigli. L'artista giustappone la staticità di Danae e il dinamismo di Giove, ma l'opera è, innanzitutto, la parodia di un mito erotizzato.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giorgio Tagliaferro, Bernard Aikema e Matteo Mancini, Le botteghe di Tiziano, Alinari 24 ORE, 2009, ISBN 978-88-6302-017-5. URL consultato il 26 aprile 2024.
  2. ^ a b c Roberto Calasso, Il rosa Tiepolo, Adelphi, 4 marzo 2021, ISBN 978-88-459-8342-9. URL consultato il 26 aprile 2024.

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