Casco (anatomia)

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Come la maggior parte dei buceri, questo maschio di bucero maggiore ha un caratteristico casco sul cranio
Il casco ossea vascolarizzato del casuario meridionale aiuta l'uccello a liberarsi del calore in eccesso
L'alto casco del camaleonte velato fornisce un'area espansa per l'attaccamento della muscolatura della mascella e può anche aiutare l'animale a raccogliere l'umidità o immagazzinare grasso

In biologia, un casco è una caratteristica anatomica che si trova in alcune specie di uccelli, rettili e anfibi. Negli uccelli, è un ingrossamento delle ossa del cranio, sulla parte anteriore del muso, sulla sommità della testa, o su entrambi. È stato ipotizzato che il casco serva da segnale visivo per indicare sesso, stato di maturità o stato sociale di un uccello; come rinforzo alla struttura del becco; o come una camera di risonanza, potenziandone i richiami.[1][2] Inoltre, possono essere utilizzati in combattimento con altri membri della stessa specie, nella raccolta del cibo o nella termoregolazione.

Uccelli[modifica | modifica wikitesto]

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

I caschi si trovano in un diverse specie di uccelli, tra cui la maggior parte dei buceri, tutti i casuari, il maleo, il guan cornuto, la faraona mitrata e diverse specie di curassow. Nella maggior parte di queste specie, il casco è un'estensione ossea della mascella o del cranio, ricoperta da uno strato di pelle cornificata. Tuttavia, i casuari presentano uno strato schiumoso ed elastico di collagene tra l'osso e la pelle. I caschi dei buceri crescono da un'area di tessuto vascolarizzato anteriore al cranio. Nella maggior parte di queste specie, il casco è prevalentemente cavo, con una rete di filamenti ossei all'estremità posteriore. Nei giovani uccelli la struttura nasce piccola e bulbosa, sviluppandosi con la crescita dell'animale, e alla maturità sessuale dell'animale è tipicamente più grande nei maschi che nelle femmine. Per le specie più grandi con caschi più grandi, il processo di crescita può richiedere fino a sei anni. In genere, se i caschi maschili e femminili di una specie hanno dimensioni simili, tendono ad essere di colore diverso, e se sono colorati in modo simile, tendono ad avere dimensioni diverse. Le specie di bucero che vivono in aree aperte e asciutte tendono ad avere caschetti più piccoli rispetto a quelli che vivono in aree più boschive.

Funzione[modifica | modifica wikitesto]

I caschi possono svolgere funzioni diverse in base alla specie e possono svolgere più funzioni in una singola specie. Nei buceri, i caschi dei maschi e delle femmine di ciascuna specie differiscono per dimensioni, forma, struttura e colore, e i caschi dei giovani sono diversi da quelli degli adulti. Queste differenze possono aiutare nel riconoscimento di potenziali compagni o rivali. I caschi sul becco, in particolare quelli che corrono per tutta la lunghezza, o quasi, del culmen[3], possono aiutare a rafforzare un becco lungo e ricurvo, consentendo una forza del morso più forte sulla punta del becco.

Alcune specie usano i loro caschi per combattere con altri membri della stessa specie. I maschi del bucero dall'elmo (Rhinoplax vigil), ad esempio, si scontrano con i loro caschi in combattimenti a mezz'aria che possono durare fino a due ore.[4] Anche i maschi di bucero maggiore (Buceros bicornis) si scontrano facendo cozzare i loro caschi, a volte in combattimenti aerei, a volte mentre uno dei due uccelli è appollaiato.[5] I buceri grigi indiani (Ocyceros birostris) si scontrano sia in battaglie aeree, sia mentre entrambi i contendenti sono appollaiati.[6] Sebbene la maggior parte degli scontri coinvolga due maschi, possono verificarsi scontri anche tra membri di una coppia.[7]

La termoregolazione è una delle funzioni primarie dei caschi.[8] Gli studi hanno dimostrato che i caschi disperdono efficacemente il calore alle alte temperature e aiutano a limitare la perdita di calore a temperature più basse. Alcuni casuari sono stati osservati immergere i loro caschi nell'acqua per raffreddarsi quando le temperature erano elevate.[9] Diverse teorie avanzate dai biologi nel corso degli anni, come l'uso dei caschi per proteggere la testa degli uccelli mentre si muovono attraverso la foresta, che servano da "pala" durante la ricerca del cibo o che vengano usati durante i combattimenti intraspecifici, sono ora ampiamente scartati a causa della mancanza di osservazioni sul campo che confermino tali usi.

Problemi e minacce[modifica | modifica wikitesto]

Cranio di bucero rinoceronte intagliato, al Museo del Sarawak, Malesia

I caschi sono regolarmente soggetti a lesioni e malattie. La lesione può essere auto-indotta o causata da fattori conspecifici o ambientali. Il carcinoma a cellule squamose invasivo è un problema comune, in particolare nel bucero maggiore. I buceri rinoceronti e i buceri dall'elmo sono stati a lungo cacciati per i loro caschi, usati per la fabbricazione di ninnoli e statuette. Gli articoli realizzati in avorio di bucero risalgono a più di 2000 anni fa nel Borneo, e a più di 1000 anni in Cina.[10] I buceri dall'elmo sono particolarmente ricercati, poiché i loro caschi sono densamente solidi. Sebbene siano protetti dalla legge in tutto il loro areale, questi uccelli vengono uccisi a tassi insostenibili; tra il 2011 e il 2014, ad esempio, più di 1100 teschi sono stati sequestrati a bracconieri nella sola regione indonesiana del Kalimantan.[11][12]

Rettili[modifica | modifica wikitesto]

Alcune specie di camaleonti possiedono dei caschi, che in questi rettili sono sporgenze ossee sulla sommità della testa.[13] Nelle specie che hanno il casco, i maschi tendono ad avere caschi significativamente più grandi delle femmine. Gli studi hanno dimostrato che i caschi sono usati per la comunicazione, inclusa l'indicazione dell'abilità in combattimento. In alcune specie, le dimensioni del casco predice accuratamente la forza del morso dell'individuo. I caschi formano un punto d'attacco per la muscolatura; i caschi più grandi formano un'area più ampia per l'attaccamento muscolare, che può risultare in un morso più forte. Il camaleonte velato delle distese aride dell'Arabia Saudita meridionale e dello Yemen presenta un casco particolarmente alto, che gli scienziati hanno teorizzato potrebbe essere utilizzato per raccogliere l'umidità o immagazzinare grasso.

Le lucertole dall'elmo della famiglia Corytophanidae hanno ossa parietali espanse. Nei generi Corytophanes e Laemanctus queste modificazioni sono presenti in entrambi i sessi; le ossa ispessite consentono una maggiore forza del morso essendo presente una maggiore superficie per l'attaccamento muscolare. Ciò può consentire a queste specie di nutrirsi di prede più grandi con esoscheletri più chitinosi. Nelle specie del genere Basiliscus, d'altra parte, i maschi hanno creste parietali molto più grandi delle femmine. Tuttavia, le ossa sottostanti sono sottili e allungate. Le loro creste allargate sono usate come display visivo; grandi creste possono far sembrare l'animale più grande. Le femmine scelgono preferibilmente maschi più grandi e i maschi più grandi hanno più successo negli incontri aggressivi con altri maschi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ G. D. Alexander, D. C. Houston e M. Campbell, A possible acoustic function for the casque structure in hornbills (Aves: Bucerotidae), in Journal of Zoology, vol. 233, n. 1, maggio 1994, pp. 57–67, DOI:10.1111/j.1469-7998.1994.tb05262.x.
  2. ^ David P. Badger, Lizards, Saint Paul, MN, Voyageur Press, 2006, ISBN 978-0-7603-2579-7.
  3. ^ Bruce Campbell e Elizabeth Lack (a cura di), A Dictionary of Birds, Carlton, UK, T and A D Poyser, 1985, ISBN 978-0-85661-039-4.
  4. ^ Margaret F. Kinnaird, Yok Yok Hadiprakarsa e Preeda Thiensongrusamee, Aerial jousting by helmeted hornbills Rhinoplax vigil: observations from Indonesia and Thailand, in Ibis, vol. 145, n. 3, luglio 2003, pp. 506–508, DOI:10.1046/j.1474-919X.2003.00188.x.
  5. ^ T. R. Shankar Raman, Aerial casque-butting in the great hornbill Buceros bicornis (PDF), in Forktail, vol. 13, 1998, pp. 123–124.
  6. ^ Raju Kasambe, Pravin Charde e Reuven Yosef, Aerial jousting and bill grappling in Indian grey hornbill (Ocyceros birostris), in Acta Ethologica, vol. 14, n. 1, aprile 2011, pp. 13–15, DOI:10.1007/s10211-010-0085-2.
  7. ^ Kathryn C. Gamble, [38:IAOTHC2.0.CO;2 Internal anatomy of the hornbill casque described by radiography, contrast radiography, and computed tomography], in Journal of Avian Medicine and Surgery, vol. 21, n. 1, marzo 2007, pp. 38–49, DOI:10.1647/1082-6742(2007)21[38:IAOTHC]2.0.CO;2, JSTOR 27823461, PMID 18069170.
  8. ^ Danielle L. Eastick, Glenn J. Tattershall, Simon J. Watson, John A. Lesku e Kylie A. Robert, Cassowary casques act as thermal windows, in Scientific Reports, vol. 9, n. 1, 2019, pp. 1966, Bibcode:2019NatSR...9.1966E, DOI:10.1038/s41598-019-38780-8, PMC 6374359, PMID 30760849.
  9. ^ Charlotte A. Brassey e Thomas O'Mahoney, Pneumatisation and internal architecture of the southern cassowary Casuarius casuarius casque: a microCT study (PDF), British Ornithologists' Union, 2018.
  10. ^ Robert E. Kane, Hornbill Ivory (PDF), in Gem and Gemology, vol. 17, n. 2, Estate 1981, pp. 96–97.
  11. ^ Mary Colwell, The bird that's more valuable than ivory, su bbc.co.uk, BBC, 12 ottobre 2015. URL consultato il 27 aprile 2021.
  12. ^ Wieke Galama, Catherine King e Koen Brouwer, EAZA Hornbill Management and Husbandry Guidelines (PDF), Amsterdam, The Netherlands, National Foundation for Research in Zoological Gardens, 2002.
  13. ^ Anna Bauerová, Lukáš Kratochvíl e Lukáš Kubička, Little if any role of male gonadal androgens in ontogeny of sexual dimorphism in body size and cranial casque in chameleons, in Scientific Reports, vol. 10, n. 2673, 2020, pp. 2673, Bibcode:2020NatSR..10.2673B, DOI:10.1038/s41598-020-59501-6, PMC 7021717, PMID 32060387.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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