Bozza:Matrice Digitale

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Matrice Digitale
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Linguaitaliano
Periodicitàquotidiano
FondatoreLivio Varriale
Fondazione2018
DirettoreLivio Varriale
Sito webwww.matricedigitale.it/
 


Matrice Digitale è una testata giornalistica online gratuita in lingua italiana, specializzata in inchieste ed approfondimenti su nuove tecnologie e sicurezza informatica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La testata è registrata con decreto 60 del 18/11/2021 da parte del tribunale di Napoli, ma il sito è online dal 2017.[1]

Direttore Responsabile: Livio Varriale

Matrice Digitale è stata fondata nel 2017 da Livio Varriale, ex dipendente Mediaset, giornalista professionista con una preparazione informatica. Il progetto editoriale nasce in concomitanza con la pubblicazione del libro La Prigione dell’Umanità[2] ed inizia il suo percorso di crescita attraverso una crossmedialità con il canale YouTube del giornalista.

Dopo tre anni ed un milione di visualizzazioni circa, il canale viene censurato dalla piattaforma di Google, riaperto grazie al DSA nel novembre 2023, ma Matrice Digitale non cessa di esistere e diventa una testata registrata a tutti gli effetti nel 2021. Le tematiche trattate sono quelle della Cybersecurity approfondita nei rami della sicurezza informatica, del cybercrime, Varriale è un esperto di dark web, e con ampi approfondimenti geopolitici grazie alle analisi sulla Guerra Cibernetica e sulle politiche digitali intraprese dagli stati nel mondo.

Tutto lo storico delle 200 puntate sul dark web “navigando nel profondo” non sono presenti sul sito, ma sono state recuperate dal canale YouTube insieme ai notiziari sulla cybersecurity ed alle analisi OSINT sul dibattito Twitter, ora X.

Durante la pandemia ed i lockdown, Matrice Digitale ha condotto un approfondimento quotidiano denominato l’Altra Bolla sulle tematiche attuali ed i social network sul social audio Clubhouse. L’altra bolla è diventata una sezione del sito di Matrice Digitale dove sono affrontati nello specifico i social media ed i fenomeni ad essi correlati.

Il sito è noto per le sue ricerche OSINT e per le sue inchieste giornalistiche sui temi che connettono il mondo digitale allo scenario italiano e ne denuncia le storture economiche e sociali. “Un cane da guardia che osserva attentamente le Istituzioni nazionali”

Nel 2023, Matrice Digitale apre al settore Tech dedicando ampio spazio ai dispositivi utilizzati nel quotidiano, ampliando la visione dei tecnicismi di prevenzione e contrasto agli attacchi informatici trattati come cybersecurity applicandoli fattivamente all’elettronica di uso quotidiano.

Matrice Digitale si avvale di 10 collaboratori circa ed ha al suo interno professionalità competenti non solo dal punto di vista tecnico, ma anche per quel che concernono le scienze umanistiche.

La redazione ha un numero whatsapp sempre attivo ed un form sul sito e risponde gratuitamente a coloro che necessitano di un suggerimento o una prima consulenza su una truffa subita.

Inchieste di rilevanza nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Le inchieste di maggiore rilevanza realizzate in questi anni da Matrice Digitale sono state:

Lista greenpass su Telegram: Matrice Digitale è stata la prima redazione giornalistica a scovare la diffusione di diversi greenpass su un canale Telegram, finalizzato all’utilizzo improprio da parte dei “novax” per accedere ai luoghi pubblici con restrizioni di accesso.[3]

Juice Jacking pericolo nelle USB: l’FBI rilascia un annuncio sul rischio infezione dei propri dispositivi dalle porte di ricarica pubbliche e la prima testata ad averne parlato in Italia è stata proprio Matrice Digitale [4]

Le interviste agli attivisti russi Killnet e NoName 057: Matrice Digitale ha avuto in esclusiva le interviste con i collettivi di hacktivisti collegati alla guerra cibernetica nel periodo in cui sferravano gli attacchi DDOS all’Italia. Un’intervista in particolare è stata considerata preziosa perché aveva annunciato l’attacco al perimetro cibernetico del paese che poi si è verificata. [1]

Le inchieste sull’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale: Una serie di inchieste realizzate sulle falle del perimetro cibernetico nazionale e sulla sua esposizione agli attacchi russi ha creato scompiglio nella prima amministrazione dell’Ente di Governo. Una posizione, questa, che ha attirato l’attenzione di striscia la notizia che ha difeso il direttore Generale Baldoni costretto successivamente alle dimissioni per i danni subiti dal governo italiano a causa degli attacchi DDOS[5]

Lotta al CSAM ed i rapporti con Anonymous[modifica | modifica wikitesto]

Matrice Digitale è nota nell’ambiente underground per aver realizzato delle inchieste contro la pedofilia ed i CSAM insieme al gruppo #opchildsafety di Anonymous con cui ha denunciato la vendita di bambole del sesso con le fattezze dei bambini e contribuito a segnalare siti web illegali alle Autorità.

Più volte ha intervistato il collettivo Anonymous Italia e LulzSec Italia in seguito alle loro attività di sensibilizzazione successive alle intrusioni nei sistemi informatici di enti ed istituzioni coinvolti.

Ha intervistato in esclusiva mondiale Maya, una bambina che si esibiva negli squallidi LSSTUDIOS ucraini noti negli anni 2000 per distribuire nudi di minori in giro per il mondo.

La redazione ha nel suo manifesto l’attività di rimozione della parola Pedopornografia in linea con le direttive di Europol sul tema.

Truffe[modifica | modifica wikitesto]

Le segnalazioni giunte in redazione hanno consentito l’individuazione di truffe su diversi canali legittimi o creati ad arte per esercitare attività criminali. Le truffe note denunciate da Matrice Digitale con l’aiuto dei suoi lettori sono state:

  • Vinted – sia venditori che compratori vittime di diversi raggiri riportati in una serie di inchieste tradotte in più lingue
  • Kadena – Matrice Digitale ha raccolto decine di testimonianze in Italia e all’estero di donne truffate su una app di scambio linguistico per un importo complessivo superiore ai trecentomila euro
  • Tinder e la doppia truffa – Un utente di Matrice Digitale è stato truffato prima attraverso la app Tinder e poi attraverso un sito truffa che prometteva il recupero dei crediti dalle truffe finanziarie subite in rete

Uno, nessuno e centomila – decine di siti creati ad arte, comprensivi di https, che riportavano i nomi di aziende esistenti e che truffavano i clienti in rete con la promessa di forti sconti

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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