Arduino della Palude

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Arduino della Palude
Nascita?
Mortedopo il 1116
Dati militari
Paese servitoStato Pontificio
Forza armataEsercito
ArmaCavalleria
GradoCavaliere medievale
GuerreLotta per le investiture
Altre caricheTutore militare di Matilde di Canossa
voci di militari presenti su Wikipedia

Arduino della Palude (... – dopo il 1116) è stato un cavaliere medievale e feudatario italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fra i più importanti feudatari di Matilde di Canossa, ne fu il tutore militare: le insegnò a cavalcare, ad utilizzare lancia e picca, a brandire ascia e spada. Successivamente Arduino divenne uno dei principali collaboratori di Matilde ed uno dei suoi più importanti comandanti.

Nel 1061 a Roma era in corso una "guerra civile" tra i sostenitori dell'antipapa Onorio II, che tenevano Trastevere ed il Castel Sant'Angelo, e i sostenitori del legittimo papa, Nicola II, che era sostenuto in città dai mercenari di Leo de Benedicto, che alla fine scacciarono gli anti-papisti da Castel Sant'Angelo. Un esercito comandato da Goffredo il Barbuto, co-reggente di Toscana e patrigno di Matilde (anche fratello dell'ormai defunto papa Stefano IX), e Arduino, assieme alla giovane Matilde (non ancora duchessa), arrivarono a Roma e combatterono contro le forze di Onorio guidati da Guiberto di Ravenna (imparentato con i Canossa[1] e futuro anti-papa). Arduino comandava una esercito di 400 arcieri, 400 picchieri, e una forza di cavalleria con la quale caricò Guiberto, che stava tentando di ingaggiare battaglia con il Barbuto, costringendolo a ritirarsi.

Nel 1111 l'imperatore Enrico V entrò a Roma per essere incoronato e lasciò la città alla volta della Sabina con papa Pasquale II, Bernardo, Vescovo di Parma, e Bonsignore, Vescovo di Reggio come prigionieri. Matilda inviò Arduino per trattare il loro rilascio.

Nel 1116 accolse l'Imperatore Enrico V, ridisceso in Italia in occasione delle dispute sull'eredità della defunta Matilda.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ M. G. Bertolini, Note ...

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • M. G. Bertolini, Note di genealogia e storia Canossiana in: I ceti dirigenti in Toscana nell'età precomunale, Atti del I Convegno di studi sulla storia dei ceti dirigenti in Toscana - Firenze - 2 dicembre 1978, Pisa 1981, pagg. 110-149.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]