Pizzo del Diavolo della Malgina

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Pizzo del Diavolo della Malgina
Il pizzo del Diavolo della Malgina e la Valmorta
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lombardia
Provincia  Bergamo
  Sondrio
Altezza2 924 m s.l.m.
CatenaAlpi
Coordinate46°05′05.5″N 10°02′48″E
Coordinate: 46°05′05.5″N 10°02′48″E
Data prima ascensione1 settembre 1876[1]
Autore/i prima ascensioneEmilio Torri e Antonio Baroni
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Pizzo del Diavolo della Malgina
Pizzo del Diavolo della Malgina
Mappa di localizzazione: Alpi
Pizzo del Diavolo della Malgina
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Orientali
Grande SettoreAlpi Sud-orientali
SezioneAlpi e Prealpi bergamasche
SottosezioneAlpi Orobie
SupergruppoAlpi Orobie Orientali
GruppoGruppo di Coca
SottogruppoGruppo del Barbellino
CodiceII/C-29.I-A.2.a

Il pizzo del Diavolo della Malgina è una montagna delle Alpi Orobie alta 2.924 m s.l.m., situata lungo lo spartiacque tra la provincia di Bergamo e quella di Sondrio. Si trova a est del pizzo Coca, nella zona che comprende le più alte cime della catena orobica (in ordine di altezza è la sesta vetta del gruppo).

Accessi[modifica | modifica wikitesto]

La via normale per raggiungere la vetta è lunga ma agevole. Si parte da Valbondione seguendo il sentiero che conduce al Rifugio Curò.

Arrivati al rifugio si può optare per due vie: la prima, più breve ma più ripida, prevede l'attraversamento della diga dell'ENEL del lago del Barbellino passando per il sentiero sottostante e proseguendo per il lago di Valmorta. Giunti al lago si prende a destra, cioè in direzione est, e ci si arrampica su per la Valmorta fino al nevaio principale che è proprio sotto il Pizzo del Diavolo della Malgina. Si attraversa quindi il nevaio tenendo la sinistra (lato nord) e, arrivati alle rocce, ci si arrampica lungo il sentiero, molto ripido e costituito per lo più da pietraie scoscese, fino a raggiungere la vetta.

Il sentiero consigliato è comunque il secondo, la via normale, molto più agevole e panoramica, che prevede, una volta raggiunto il rifugio Curò, il proseguimento per il sentiero che conduce al Lago del Barbellino Naturale, costeggiando a sud tutto il lago del Barbellino e proseguendo per il sentiero fino a raggiungere la deviazione per il lago della Malgina, sentiero che va a sinistra in direzione nord. La deviazione si trova a metà strada tra il lago del Barbellino e il Lago del Barbellino Naturale.

Si continua quindi per il sentiero fino a raggiungere il lago della Malgina: da qui si prende il sentiero a sinistra, in direzione nord-ovest, e si sale lungo la pietraia fino al nevaio. Si segue quindi il sentiero che va a destra verso il passo a est del Diavolo della Malgina (Falso passo della Malgina). Arrivati al passo si segue lungo il sentiero che si arrampica lungo la pancia sud del pizzo fino a raggiungere la vetta.

Panorama[modifica | modifica wikitesto]

Dalla vetta, quando il cielo è terso, si può godere di un vasto panorama. Verso sud appare maestoso il Monte Gleno con ai lati il Pizzo Recastello e il Pizzo Strinato, e più in basso il lago della Malgina e il lago Gelt. Ad est si vede il monte Torena, oltre il quale si apre la Valle di Belviso, con a nord le sorgenti del Serio. Ad ovest invece si ha una splendida visuale della bocchetta dei camosci e del Pizzo Coca, mentre a nord si apre la Valtellina.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Angelo Gamba, Antonio Baroni, la guida alpina, Comune di San Pellegrino Terme, 2002, p. 23.

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