Ritratto d'uomo detto "Principe moscovita"

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Principe moscovita
AutoreMichele Giambono
Data1430-1440 circa
TecnicaTempera su tavola
Dimensioni53×40 cm
UbicazioneMusei di Strada Nuova - Palazzo Rosso

Il Ritratto d'uomo detto "Principe moscovita" è un dipinto a tempera su tavola (54x40 cm) realizzato fra il 1430-1440ca. dal pittore italiano Michele Giambono e conservato a Palazzo Rosso dei Musei di Strada Nuova a Genova.

Storia e attribuzione[modifica | modifica wikitesto]

La complessa vicenda attributiva del dipinto ha origine da un improbabile accostamento a Leonardo Da Vinci registrato nell'inventario del XVII secolo della collezione veneziana del pittore fiammingo Nicolas Régnier[1]. La tavola fu successivamente acquisita dal nobile genovese Giuseppe Maria Durazzo, suscitando in seguito diverse ipotesi attributive che includono Giovanni Bellini[2] e Gentile da Fabriano[3]. Fu donata nel 1874 al comune di Genova dalla Duchessa di Galliera Maria Brignole-Sale De Ferrari.

L'attribuzione a Pisanello consolidatasi agli inizi del Novecento[4] e difesa dalla storica dell'arte genovese Caterina Marcenaro, trovò consenso tra alcuni critici[5], ma fu poi contestata da Luciano Cuppini, allievo di Roberto Longhi, il quale preferì assegnarla al Giambono[6]. Il contributo di Boskovits nel 1999[7] ha rimesso in discussione sia l'identità del personaggio ritratto, suggerendo che potrebbe non trattarsi un nobile ungherese come invece ipotizzato dalla Marcenaro[8], sia l'attribuzione riproponendo invece Gentile da Fabriano.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La tavola ritrae un uomo a mezzo busto, collocato di profilo verso destra su uno sfondo uniformemente verde. Indossa una sontuosa veste di velluto broccato, decorata con un motivo a melagrana ornato da lamine d'argento[9]. Un ampio bavero di pelliccia e un cappello rosso rialzato sulla fronte completano l'abbigliamento. L'identità del personaggio è sconosciuta ma Caterina Marcenaro ipotizzò che potesse raffigurare uno dei principi Magiari che visitarono l'Italia nel 1433 per l'incoronazione dell'imperatore Sigismondo di Lussemburgo. La storica dell'arte si riferiva in particolare a Giovanni Hunyadi, padre di Mattia Corvino, che aulla metà del quarto decennio del XV secolo fu al servizio di Filippo Maria Visconti[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Principe Moscovita, su Musei di Genova. URL consultato il 30 aprile 2024.
  2. ^ Federico Alizeri, Guida artistica per la città di Genova. 1846, vol. 2, Gio. Grondona e Q. Giuseppe, 1847, p. 385.
  3. ^ Emil Jacobsen, Le Gallerie Brignole-Sale De Ferrari in Genova, in Archivio Storico dell’Arte, vol. 2, 1896, p. 96.
  4. ^ Maria Fossi Todorow, Un taccuino di viaggi del Pisanello e della sua bottega, De Lucaª ed., Roma, 1962.
  5. ^ Anna Zanoli, Pisanello, Milano, Fabbri, 1965.
  6. ^ Luciano Cuppini, Un ritratto di Michele Giambono a Palazzo Rosso, in Commentari, Roma, De Luca, 1962.
  7. ^ Miklós Boskovits, Pisanello e gli altri. Un bilancio delle ricerche sulla pittura tra Lombardia e Veneto all'inizio del Quattrocento, in Arte Cristiana, V. LXXXVIII, fasc. 794, 1999, p. 33.
  8. ^ Principe Moscovita, su Musei di Genova. URL consultato il 30 aprile 2024.
  9. ^ Raffaella Besta (a cura di), Musei di Strada Nuova a Genova, Milano, Skira, 2010, p. 18.
  10. ^ Ibidem

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ennio Poleggi e Fiorella Poleggi, Descrizione della città di Genova da un anonimo del 1818, Genova, Sagep, 1969.
  • Miklós Boskovits, Arte Cristiana, fasc. 794, V. LXXXVII, 1999.
  • Andrea De Marchi, Un libro di Tiziana Franco su Michele Giambono e il monumento a Cortesia de Serego, in Arte Veneta, n. 56, 2002, pp. 94-102.

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