Teodoro Balsamone

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Teodoro IV di Antiochia
Intronizzazione1193
PredecessoreCirillo II
SuccessoreSimeone II
 
NascitaCostantinopoli
XII secolo
MorteCostantinopoli
dopo il 1195

Teodoro Balsamone o Balsamo[1] (in greco Θεόδωρος Βαλσαμῶν?; Costantinopoli, XII secoloCostantinopoli, XII secolo) è stato un canonista della Chiesa ortodossa e patriarca greco-ortodosso di Antiochia del XII secolo[2][1].

È considerato il più rilevante giurista bizantino medievale.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque tra il 1130 e il 1140[1] o nella seconda metà del XII secolo[2] a Costantinopoli[1][2]. Fu ordinato diacono, nominato nomophylax, e dal 1178 al 1183, sotto il patriarca Teodosio I, ebbe l'incarico di tutti i processi e casi ecclesiastici sottoposti al Patriarcato[2] come cancelliere della legge.[1] Nel 1193 divenne patriarca di Antiochia[2], pur mantenendo la residenza a Costantinopoli.

Morì a Costantinopoli intorno al 1195[1][2] (secondo Petit)[2].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

La più rilevante opera di Balsamone è la sua "Scholia" (in greco: Σχόλια; ca. 1170), un commento al Nomocanon di Fozio[2][1], l'opera di riferimento sulle leggi e sui decreti ecclesiastici e imperiali ortodossi[1], commissionata dall'imperatore Manuele I e dal patriarca Michele III.[3] Nella sua Scholia, Balsamon si concentra sulle leggi esistenti, e si sofferma sul rapporto tra canoni e leggi - costituzioni ecclesiastiche e civili - dando la precedenza alle prime. Balsamone compilò anche una raccolta di costituzioni ecclesiastiche (Syntagma) e scrisse altre opere, molte delle quali riguardano il dibattito in corso all'epoca tra la Chiesa d'Oriente e quella d'Occidente[2] in seguito allo scisma del 1054. Furono pubblicate due sue lettere: una sul digiuno, l'altra sull'ammissione dei novizi ai monasteri.[2]

Eredità[modifica | modifica wikitesto]

L'eredità di Teodoro consiste nell'aver preservato molti documenti di origine altrimenti sconosciuti della prima storia politica e teologica bizantina.[1] I suoi commenti sono ancora oggi citati dagli studiosi di diritto canonico ortodosso. Teodoro standardizzò anche le pratiche liturgiche in uso nella Chiesa antiochena, per adottare il rito bizantino e abolire altri riti orientali.

La Scholia di Balsamon fu pubblicata per la prima volta da Gentian Hervet in latino a Parigi (1561), a Basilea (1562); in greco e latino a Parigi (1615), e ancora a Basilea (1620).[2] Si trova anche in "Pandecta Canonum" di Beveridge, Oxford, 1672 (PG, cxxxvii-viii).[2] Dal 1852 al 1860 Rhalli e Potli pubblicarono ad Atene una raccolta delle fonti del diritto canonico greco che conteneva il commento di Balsamon.[2] Migne pubblicò i suoi commenti nella sua Patrologia Graeca, CIV, 441.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j (EN) Theodore Balsamon - Byzantine scholar, su Encyclopædia Britannica. URL consultato il 10-04-2022.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m (EN) Andrew Meehan, Theodore Balsamon, su The Catholic Encyclopedia. URL consultato il 10-04-2022.
  3. ^ J.M. Hussey, The Orthodox Church in the Byzantine Empire (Oxford, 1986), p. 307.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Patriarca greco-ortodosso di Antiochia Successore
Cirillo II prima del 1189/1195 - 1195/1200 Simeone II
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