Jeff Minter

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Jeff Minter alla Game Developers Conference del 2007

Jeff Minter, detto Yak (Reading, 22 aprile 1962), è un programmatore e autore di videogiochi britannico. Ha fondato la software house Llamasoft nel 1982[1] ed è noto per il suo stile psichedelico[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo avere imparato a programmare su un Commodore PET durante la fine degli anni 1970[3], iniziò a sviluppare titoli commerciali nel 1981 con un clone di Centipede per Sinclair ZX81, macchina allora molto diffusa nel Regno Unito[2]. Nel 1982 arriva sul Commodore VIC-20 con Andes Attack, un clone di Defender, dove sono già presenti le tematiche principali che avrebbero in seguito caratterizzato la maggior parte dei suoi lavori: l'utilizzo di colori psichedelici, azione frenetica e la presenza di animali come lama, pecore, yak e simili[2].

Sempre nel 1982, finanziato da sua madre, fonda la propria società di sviluppo, la Llamasoft, etichetta indipendente tuttora esistente. Inizialmente si occupava di piattaforme a 8 bit: ZX80, ZX81, VIC-20, Atari VCS e Commodore 64[2]. Su quest'ultimo computer arrivò il maggiore successo, grazie alle sue opere più estreme ottenute padroneggiando il linguaggio Assembly[2], che imparò da autodidatta e permette di realizzare programmi veloci nonostante la presenza di parecchi effetti grafici e sonori[4].

Tra il 1982 e il 1985 pubblicò molti titoli storici come Gridrunner, Abductor, Batalyx, Hover Bovver e soprattutto Attack of the Mutant Camels (1983), il titolo più simbolico di Minter. Qui compaiono i famosi cammelli giganti, vagamente ispirati ai robot AT-AT del film L'impero colpisce ancora, che ritorneranno in altri titoli[5].

Iridis Alpha (1986) fu un titolo molto particolare, realizzato con il metodo dell'improvvisazione, senza un preciso design[5]. Minter venne coinvolto anche nello sviluppo della mai commercializzata console Konix Multisystem[5].

Negli anni '90 Minter iniziò a ridurre la sua presenza nel mercato videoludico, pur con diverse produzioni per Amiga e Atari ST all'inizio del decennio[5]. Tra i sistemi di nuova generazione, a metà decennio si interessò soprattutto alla console Atari Jaguar, programmando Tempest 2000 (1994), remake del classico videogioco arcade Tempest, e Defender 2000 (1996), remake di Defender, entrambi pubblicati da Atari[4].

Negli anni 2000 Minter era ancora un'icona del mondo videoludico indipendente, ma la produzione riguardò soprattutto software non ludici, come il lettore multimediale di Xbox 360 VLM3: Neon (terzo di una serie si sintetizzatori di luci), e remake come Space Invaders Extreme. Un titolo notevole di questo periodo è Space Giraffe (2008), un altro dei diversi giochi di Minter ispirati a Tempest[4]. Unity, un videogioco per Nintendo Gamecube che sarebbe stato pubblicato da Lionhead Studios, venne abbandonato nel 2004[6].

Negli anni successivi continuò il suo interesse per la psichedelia e per Tempest. Le produzioni includono Minotaur Rescue (2011), esclusivo per iOS, TxK (2014), esclusivo per PlayStation Vita, e Polybius (2017), ispirato alla leggenda metropolitana di Polybius[4]. Minotaur Rescue diede inizio alla serie Minotaur Project di 9 giochi in stile rétro sulla piattaforma moderna iOS[7]. Nonostante le ottime recensioni, Minter sostiene che questa serie fu un insuccesso commerciale e fu interrotta dopo due anni[8].

Videogiochi[modifica | modifica wikitesto]

Generazione 8-bit
Generazione 16-bit
Generazione 32-bit
Titoli successivi
Serie Minotaur Project

Videogiochi in stile classico per iOS[7]:

  • Minotaur Rescue (iPod touch/iPhone 3GS/iPad/iPhone 4, 2011)
  • Minotron: 2112 (iPod touch/iPhone 3GS/iPad/iPhone 4, 2011)
  • GoatUp (iPod touch/iPhone 3GS/iPad/iPhone 4, 2011)
  • Caverns of Minos (iPod touch/iPhone 3GS/iPad/iPhone 4/iPhone 4S)
  • Gridrunner (iPod touch/iPhone 3GS/iPad/iPhone 4/iPhone 4S/Mac/Android) - Primo titolo della serie uscito anche su Mac e Android.
  • Five A Day (iPod touch/iPhone/iPad)
  • Super Ox Wars (iPod touch/iPhone/iPad) - Titolo arcade in stile Xevious – Primo sparatutto a scorrimento verticale di Llamasoft
  • Deflex (iPod touch/iPhone/iPad) Rompicapo e remake di uno dei primi titoli sviluppati da Llamasoft
  • GoatUp 2 (iPod touch/iPhone/iPad, 2013) Sequel di GoatUp. Platform con un level editor integrato

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Llamasoft, What's it all about?, su minotaurproject.co.uk.
  2. ^ a b c d e Retrogame Magazine 6, p. 40.
  3. ^ (EN) Jeff Minter, su minotaurproject.co.uk.
  4. ^ a b c d Retrogame Magazine 6, p. 43.
  5. ^ a b c d Retrogame Magazine 6, p. 42.
  6. ^ (EN) Lionhead and Minter cancel Unity project, su gamesindustry.biz.
  7. ^ a b (EN) The Minotaur Project philosophy, su minotaurproject.co.uk.
  8. ^ (EN) Jeff Minter: iOS games ended up costing us money, su gamesindustry.biz.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Jeff Minter e la psichedelia videoludica, in Retrogame Magazine, n. 6, seconda serie, Cernusco sul Naviglio, Sprea, marzo/aprile 2018, pp. 40-43, ISSN 2532-4225 (WC · ACNP).
  • (EN) Clearly Minter, in Retro Gamer, n. 12, Macclesfield, Live Publishing, gennaio 2005, pp. 60-67, ISSN 1742-3155 (WC · ACNP).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN95357544 · ISNI (EN0000 0000 6942 9471 · LCCN (ENno2013063699 · BNF (FRcb16114505f (data)