Carlo Gaetano Stampa

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Carlo Gaetano Stampa
cardinale di Santa Romana Chiesa
Ritratto del cardinale Stampa
 
Incarichi ricoperti
 
Nato1º novembre 1667 a Milano
Ordinato presbitero31 ottobre 1717
Nominato arcivescovo6 dicembre 1717 da papa Clemente XI
Consacrato arcivescovo23 gennaio 1718 dal cardinale Ferdinando d'Adda
Creato cardinale23 febbraio 1739 da papa Clemente XII
Deceduto23 dicembre 1742 (75 anni) a Milano
 

Carlo Gaetano Stampa (Milano, 1º novembre 1667Milano, 23 dicembre 1742) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carlo Gaetano Stampa nacque a Milano nel 1667 da un'antica e nobile famiglia patrizia della città, figlio del nobile Cristiano Stampa, conte di Montecastello, e di Giustina Borromeo dei conti di Arona, sorella del cardinale Giberto Borromeo. Era cugino di Giuseppe Archinto, Federico Visconti, pronipote di Federigo e San Carlo Borromeo; tutti arcivescovi di Milano suoi predecessori.

Intrapresi gli studi giuridici all'Università di Pavia, il 10 luglio 1698 si laureò in utroque iure e l'anno successivo fu ammesso nel Collegio degli Avvocati di Milano.

Nel 1693 ottenne la nomina ad abate commendatario di Sant'Antonio di Valenza e nel 1703 fu nominato cameriere segreto di Sua Santità con il titolo di monsignore.

Referendario del Supremo tribunale della Segnatura apostolica il 28 maggio 1705, divenne prelato domestico di Sua Santità nel 1705 e successivamente abate commendatario di Sant'Abbondio a Como e di Sant'Ambrogio ad Nemus a Milano. Vice-legato per la Romagna dal 10 dicembre 1706 sino al 1709 si impegnò a favore della popolazione durante un periodo di carestia; fu in seguito governatore di Spoleto (18 maggio 1709) e di Ancona (19 maggio 1714), città quest'ultima dove rimase in carica sino al 1717, ottenendo un notevole successo con la costruzione di una piccola flotta per contrastare i pirati turchi che insediavano le coste marchigiane dell'epoca.

In ultimo fu abate commendatario di San Silano in Romagnano, prima di conseguire la nomina ad inquisitore generale dell'Isola di Malta (1716-1717), carica che ad ogni modo ricoprì senza formalmente e senza raggiungere la sede preposta.

Il 31 ottobre 1717 venne ordinato sacerdote e venne quindi arcivescovo titolare di Calcedonia il 6 dicembre del 1717, consacrato a Roma presso la chiesa di San Carlo al Corso dei milanesi, il 23 gennaio 1718 dal cardinale Ferdinando d'Adda, coadiuvato da mons. Vincenzo Petra, segretario per la congregazione dei vescovi e dei regolari, e da Pier Luigi Carafa, all'epoca nunzio apostolico a Firenze. Proprio in sostituzione di quest'ultimo, fu nominato in seguito nunzio apostolico a Firenze (29 aprile 1718-12 ottobre 1720) e poi a Venezia (23 settembre 1720-7 maggio 1735). Venne nominato segretario della Congregazione dei vescovi e regolari il 12 dicembre 1734.

L'arcidiocesi di Milano[modifica | modifica wikitesto]

Tomba del cardinale Carlo Gaetano Stampa nel Duomo di Milano.

A seguito delle dimissioni dell'arcivescovo Benedetto Erba Odescalchi, venne inviato a Milano come successore alla cattedra arcivescovile di quella sede, il 6 maggio 1737, ricevendo il pallio il 7 giugno successivo. Ottenne di poter prendere possesso dell'arcidiocesi "per procura" tramite l'arciprete Giovanni Manrique, facendo il proprio ingresso in duomo in forma privata nel luglio dell'anno successivo, ma preferendo ufficializzare il suo ingresso con una grandiosa cerimonia che si svolse il 10 maggio 1739, dopo essere stato consacrato cardinale. A questa imponente cerimonia presero parte molti personaggi illustri della sua epoca che erano stati a lui particolarmente vicini: il granduca Francesco II di Toscana con la moglie, l'arciduchessa Maria Teresa d'Austria (futura imperatrice), e frate Lorenzo Ganganelli (futuro Clemente XIV) che all'epoca ricopriva la carica di prefetto degli studi nel convento milanese di San Francesco.

Papa Clemente XII lo elevò al rango di cardinale nel concistoro del 23 febbraio 1739, ottenendo il titolo dei santi Bonifacio e Alessio, già appartenuto a suo zio Gilberto, il quale venne delegato dal papa a consegnare al nipote la berretta cardinalizia.

Col suo ingresso in diocesi formalizzò l'inizio dei suoi impegni amministrativi, per quanto la sua salute cagionevole gli impedì di svolgere tali compiti come avrebbe voluto. In continuità con la linea tracciata dal suo predecessore, si occupò attivamente del clero, tracciando nuove regole per la vita claustrale, ma non riuscì a compiere fisicamente la visita pastorale prevista per il 1741, compito che affidò ai vicari foranei.

Con l'intento di promuovere una corretta formazione del clero, fondò la tipografia del seminario presso il Collegio Elvetico col fine di riproporre la pubblicazione di antichi scritti per il rito ambrosiano e studi religiosi, affidandolo ad una commissione di eruditi sacerdoti milanesi di nomina arcivescovile. Con una serie di editti nel 1740, propose una regolamentazione della pietà popolare, bloccando a suo parere alcuni aspetti del culto del popolo che apparivano profani e che pure erano venerati come regolari attraverso immagini sacre dipinte o esposti nelle case e nelle botteghe milanesi. Dopo la positiva esperienza della visita pastorale affidata ai vicari foranei, ne riattivò a pieno le funzioni nel 1742.

Interessato alla poesia ed alla letteratura, venne accolto nell'accademia dell'Arcadia col nome di Matusio.

Morì a Milano il 23 dicembre 1742 a seguito di un'infezione cardiopolmonare che lo colse a seguito di colpo di freddo durante una messa celebrata in duomo. I suoi funerali solenni si svolsero il 21 gennaio successivo e venne sepolto nel transetto settentrionale della cattedrale milanese, ma il suo cuore venne invece traslato nella chiesa parrocchiale di Tromello, in provincia di Pavia, sotto l'altare dedicato alla Madonna della Donzellina, venerata dai tromellesi.

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Araldica[modifica | modifica wikitesto]

Stemma Descrizione Blasonatura
Carlo Gaetano Stampa
Cardinale presbitero dei Santi Bonifacio e Alessio
Arcivescovo di Milano
Inquartato, al 1° e 4° d'oro, all'aquila di nero, coronata del campo, al 2° e 3° partito di nero e d'argento, al mastio merlato di due pezzi, dall'uno all'altro e dell'uno nell'altro. Lo scudo, accollato a una croce astile patriarcale d'oro, posta in palo, è timbrato da un cappello con cordoni e nappe di rosso. Le nappe, in numero di trenta, sono disposte quindici per parte, in cinque ordini di 1, 2, 3, 4, 5.

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Cristiano Stampa, I barone di Montecastello Massimiliano II Stampa, III marchese di Soncino  
 
Marianna de Leyva  
Guido Antonio Stampa, II barone di Montecastello  
Francesca Guasco Guarnerio Guasco, signore di Solero  
 
Maddalena Doria  
Cristiano Stampa  
Uberto Pirovano  
 
 
Isabella Pirovano  
Caterina Anguissola Federico Anguissola, conte di Corano  
 
Lucrezia Capra  
Carlo Gaetano Stampa  
Carlo III Borromeo, III marchese di Angera Renato I Borromeo, II marchese di Angera  
 
Ersilia Farnese  
Renato II Borromeo, IV marchese di Angera  
Isabella d'Adda Ercole d'Adda  
 
Margherita d'Adda  
Giustina Borromeo  
Bartolomeo III Arese, conte di Castel Lambro Giulio Arese, conte di Castel Lambro  
 
Margherita Legnani  
Giulia Arese  
Lucrezia Omodei Carlo Omodei, marchese di Piovera  
 
Beatrice Lurani  
 

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Karttunen, Liisi Les nonciatures apostoliques permanentes de 1650 à 1800, Genève, E. Chaulmontet, 1912, p. 262-263;
  • Ritzler, Remigium e Pirminum Sefrin, Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi, Volumen V (1667-1730), Padova, Typis et Sumptibus Domus Editorialis "Il Messaggero di S. Antonio" apud Basilicam S. Antonii, 1952, pp. 155–156;
  • Ritzler, Remigium, e Pirminum Sefrin, Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi, Volumen VI (1730-1799), Padova, Typis et Sumptibus Domus Editorialis "Il Messaggero di S. Antonio" apud Basilicam S. Antonii, 1968, pp. 9, 41 e 284;
  • Weber, Christoph Legati e governatori dello Stato Pontificio : 1550-1809, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, 1994.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Arcivescovo titolare di Calcedonia Successore
Carlo Montecatini 6 dicembre 1717 - 23 febbraio 1737 Giorgio Doria
Predecessore Nunzio apostolico nel Granducato di Toscana Successore
Pier Luigi Carafa 29 aprile 1718 - 12 ottobre 1720 Lazzaro Opizio Pallavicini
Predecessore Nunzio apostolico nella Repubblica di Venezia Successore
Alessandro Aldobrandini 23 settembre 1720 - 7 maggio 1735 Giacomo Oddi
Predecessore Segretario della Congregazione dei Vescovi e Regolari Successore
Giuseppe Spinelli 12 dicembre 1734 - 6 maggio 1737 Raffaele Cosimo de' Girolami
Predecessore Arcivescovo metropolita di Milano Successore
Benedetto Erba Odescalchi 6 maggio 1737 - 23 dicembre 1742 Giuseppe Pozzobonelli
Predecessore Cardinale presbitero dei Santi Bonifacio e Alessio Successore
Giberto Borromeo 16 settembre 1740 - 23 dicembre 1742 Antonio Andrea Galli, C.R.L.
Controllo di autoritàVIAF (EN19991700 · ISNI (EN0000 0000 8060 2503 · BAV 495/85192 · CERL cnp01394055 · GND (DE131319140X · BNF (FRcb15538985z (data) · WorldCat Identities (ENviaf-19991700