Diga della Val Malvaglia

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Diga della Val Malvaglia
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone  Ticino
DistrettoBlenio
FiumeOrino
UsoEnergia idroelettrica
Inaugurazione1959
TipoDiga ad arco
Superficie del bacino19 ha
Volume del bacino4,6 milioni di
Altezza92 m
Lunghezza292 m
Coordinate46°25′27.44″N 9°01′17.83″E / 46.424288°N 9.02162°E46.424288; 9.02162
Mappa di localizzazione: Svizzera
Diga della Val Malvaglia

La diga della Val Malvaglia è una diga di tipo arco, situata nella Val Malvaglia, (valle laterale della Valle di Blenio), Canton Ticino.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Inaugurata nel 1959 (assieme alla centrale di Biasca), ha un'altezza di 92 metri, e un coronamento di 292 metri. L'impianto è sfruttato dalle officine idroelettriche di Blenio (OFIBLE).

Il suo volume è di 162.000 metri cubi.

Il lago creato dalla diga ha un volume massimo di 4,6 milioni di metri cubi, una lunghezza di 1,1 km e un'altitudine massima di 990 m s.l.m.

Lo sfioratore ha una capacità di 300 metri cubi al secondo.

Acque[modifica | modifica wikitesto]

Le acque del lago provengono dai suoi immissari e dall'acqua di scarico della centrale idroelettrica di Olivone (la quale turbine le acque del bacino del Luzzone, dove vengono convogliate in un cunicolo lungo 15 chilometri. Nel 2020 è iniziata la costruzione di una nuova piccola centrale ad acqua fluente (Rasoira) che con una potenza di 4 MW sfrutta la galleria a pelo libero esistente in arrivo dalla centrale di Olivone prima di sfociare nel bacino. Ad opera conclusa quest'opera permetterà la produzione aggiuntiva di 9 GWh. Le acque del bacino di Malvaglia in seguito vengono immesse in un'altra condotta forzata sotterranea lunga 11 km; arrivando in Val Scura dove si trova il pozzo piezometrico, lì vi giungono anche le acque delle valli di Osogna e Cresciano. A questo punto le acque raggiungono la centrale a Biasca tramite una condotta forzata e un salto di 700 metri.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Massimo Martignoni, Patrizio Barelli Impianti idroelettrici in Ticino e Mesolcina, Editore Elettricità Svizzera italiana, Bellinzona 2002.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]