Ultra high frequency

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Ultra High Frequency)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Ultra high frequency (abbreviato UHF, ovvero "frequenza ultra alta") indica i segnali a radiofrequenza trasmessi nella banda che va da 300 MHz a GHz, ossia lunghezza d'onda tra 1 e 0,1 m. Nell'ambito dell'ampia banda disponibile esistono vari tipi di applicazione per i segnali a queste frequenze.

È utilizzato da diversi servizi di comunicazione, della maggior parte dei canali televisivi, come ad esempio le trasmissioni del secondo canale nel 1961, del canale monegasco Telemontecarlo nel 1974, della Terza Rete RAI nel 1979, le trasmissioni con i conduttori televisivi che presentavano su Rete 4, Canale 5 e Italia 1 negli anni '80 erano in UHF, dalla telefonia cellulare, nelle reti wireless, nonché nei forni a microonde domestici. Viene inoltre utilizzata per comunicazioni aeronautiche militari (per quelle civili si utilizza la banda VHF, solo per le trasmissioni del Programma Nazionale della RAI nel 1954). Ha alcune porzioni di banda assegnate ai radioamatori.

Il vantaggio di utilizzare questa gamma di frequenze per la radiocomunicazione sta nella possibilità di realizzare antenne relativamente compatte per la ricezione e trasmissione.

Utilizzo della banda[modifica | modifica wikitesto]

  • 380–430 MHz: in Europa: servizi civili PMR - Personal Mobile Radio
  • 430 MHz: porzione di banda assegnata ai radioamatori
  • 433–434 MHz: apparecchi LPD433 - Low Power Devices 433 (69 frequenze fisse con spaziature di 25 kHz)
  • 446 MHz: apparecchi PMR446 - Personal Mobile Radio 446 (16 frequenze fisse con spaziature di 12,50 kHz)
  • 450–470 MHz: in Europa: servizi civili PMR - Professional Mobile Radio
  • 471,25–860 MHz: in Europa occidentale: Televisione terrestre: Sistemi G e H 625 linee, Video e Audio, Canali tra 21 e 69, attualmente la frequenza in Italia e in altri Paesi è 471,25–790 MHz, entro il 2021 dovrebbe passare in tutti i paesi a 471,25–700 MHz e cambia lo standard di compressione[Aggiornare, il 2021 è passato]
  • 860–869 MHz: apparecchi (fuori produzione, 132 canali spaziati di 12,5 o 25 kHz)
  • 870–876 MHz: in Europa: servizi civili PMR - Professional Mobile Radio
  • 900 e 1800 MHz: in Europa: telefonia cellulare: rete GSM
  • 800–2600 MHz: in Europa: telefonia cellulare: rete UMTS - vedi Bande di frequenze UMTS
  • 915–921 MHz: in Europa: servizi civili PMR - Professional Mobile Radio
  • 1200 MHz: porzione di banda assegnata ai radioamatori
  • 2300 MHz: porzione di banda assegnata ai radioamatori
  • 2,45 GHz: il protocollo Bluetooth lavora nelle frequenze libere in questa banda, suddividendola in 79 canali. Anche le reti WLAN, protocollo IEEE 802.11("Wi-Fi"), operano in questa frequenza su 13 canali.

Propagazione[modifica | modifica wikitesto]

A differenza di quanto avviene nelle HF, a partire già dai 50 MHz le comunicazioni avvengono essenzialmente per onda diretta. Tuttavia anche a queste lunghezze d'onda è possibile realizzare collegamenti più estesi grazie ai fenomeni di riflessione (terrestre, troposferica per e-sporadico), diffrazione e rifrazione.

Va inoltre ricordato che la degradazione del segnale causata dalla presenza di umidità atmosferica aumenta con l'aumentare della frequenza (per esempio, i segnali televisivi UHF sono generalmente più attenuati dall'umidità atmosferica di quanto non lo siano quelli VHF).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàLCCN (ENsh85036195 · GND (DE4012008-9 · J9U (ENHE987007545768105171
  Portale Elettromagnetismo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di elettromagnetismo