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Barbara d'Urso nel 2011

Barbara d'Urso, nome d'arte di Maria Carmela d'Urso (Napoli, 7 maggio 1957), è una conduttrice televisiva e attrice italiana.

Ha debuttato in televisione alla fine degli anni settanta partecipando ad alcune delle prime produzioni della nascente Telemilano 58 (la futura Canale 5) e alla trasmissione di Rai 2 Stryx. Nel decennio successivi ha avviato anche la carriera d'attrice, partecipando a diversi film per il piccolo e grande schermo, e di cantante, incidendo il 45 giri Dolceamaro/Se mi guardi così, proseguendo parallelamente la sua attività in televisione in diversi spettacoli della RAI.

Nel corso degli anni novanta è stata iscritta per un breve periodo all'albo dei giornalisti[1] e ha lavorato per alcuni mensili. Ha avviato anche la carriera teatrale ed è arrivata la consacrazione in qualità di attrice di fiction grazie alla serie di successo La dottoressa Giò.

Alla guida di tre edizioni del Grande Fratello, dal 2003 è legata a Canale 5, rete per la quale ha condotto diversi show di successo come La fattoria e Lo show dei record. Dal 2008 la sua immagine è legata ai contenitori di infotainment di Canale 5 Pomeriggio Cinque e Domenica Live. In questo periodo ha debuttato anche come autrice di libri, producendo sette volumi pubblicati dalla Arnoldo Mondadori Editore.

Biografia

1977-1999: il debutto e l'attività di attrice

Nasce da padre originario di Laurenzana e da madre originaria di Sant'Eufemia d'Aspromonte.[2] Rimasta orfana della madre nel 1968 all'età di undici anni, appena diciottenne è partita per Milano per tentare di entrare nel mondo della moda seppur contro il parere del padre, con il quale i rapporti si raffreddarono per questo motivo.[1] Non avendo potuto debuttare come modella a causa della statura fuori dagli standard richiesti,[1] ha debuttato come showgirl nel 1977 su Telemilano 58 con il nome di Barbara (in quanto Maria Carmela venne giudicato un nome troppo meridionale dai dirigenti della TV lombarda, che nel 1980 avrebbe cambiato nome in Canale 5, divenendo un network a diffusione nazionale) con il programma Goal, accanto a Diego Abatantuono, Teo Teocoli, Giorgio Porcaro e Massimo Boldi e lavorando come annunciatrice televisiva e valletta al fianco di Claudio Lippi.[1]

Nel 1978 è passata in RAI per partecipare al varietà della Rete 2 (l'odierna Rai 2) Stryx, esperienza più volte riproposta e ricordata a causa dell'esibizione dell'esordiente attrice in un sensuale balletto nel quale si è mostrata in topless;[3] questo programma fu censurato dalla stessa RAI perché i contenuti vennero ritenuti troppo scandalosi. Nel 1979 ha partecipato al programma Che combinazione in onda sempre sulla Rete 2, mentre l'anno seguente ha affiancato Pippo Baudo nella conduzione del contenitore domenicale Domenica In sulla Rete 1 (l'attuale Rai 1), edizione alla quale collaboravano anche Antonio Ricci, Beppe Grillo e l'allora compagno Memo Remigi.[1] Durante la sua partecipazione a Domenica In le venne proposta, dal produttore discografico Mauro Rapallo, l'incisione del 45 giri Dolceamaro, che venne pubblicata nel 1980[1][4] per l'etichetta discografica Targa, ottenendo un certo successo.

Debuttò al cinema nel 1982 con la pellicola Erba selvatica di Gianfranco Campigotto a cui seguirono Blues metropolitano di Salvatore Piscicelli (1985, interamente girato a Napoli e omaggio alla stessa città attraverso la musica)[5] e Vogliamoci troppo bene di Francesco Salvi (1989).[6] In questi anni ha anche recitato in numerose serie televisive come Delitto in via Teulada (1979) serie a puntate di 15 minuti, che venne in seguito unita in un film unico, distribuito nel circuito cinematografico, La casa rossa (1981, al fianco di Alida Valli), e Skipper (1984), rispettivamente di Aldo Lado, Luigi Perelli e Roberto Malenotti. Sono di questo periodo i servizi fotografici per le riviste Playboy e Playmen nei quali la d'Urso è apparsa senza veli. Nel 1982 prende parte a Giorno dopo giorno, un serial in venti puntate trasmesso in prima serata su Rete 4 (all'epoca di proprietà del Gruppo Mondadori), in cui recitava anche Maria Teresa Ruta, considerata la prima produzione italiana classificabile come telenovela.

Negli anni ottanta ha anche condotto e partecipato a numerosi programmi televisivi, tra cui i varietà RAI Forte fortissimo e Fresco fresco, entrambi del 1982, ultime trasmissioni a cui ha partecipato prima di debuttare nel mondo del cinema. È tornata in televisione, dopo le prime esperienze da attrice, nel maggio 1987 con il programma di prima serata di Rai Uno Una serata da campioni, condotto insieme a Carlo Massarini, Gianni Rivera e Mabel Bocchi,[7] seguito in stessa estate da La lunga notte di Biancaneve, uno speciale andato in onda in prima serata su Raiuno il 17 luglio e registrato a Villa Pamphili.[8] Tra la fine degli anni ottanta e i primi anni novanta collaborò come giornalista con i mensili Moda[9] e King, diretti da Vittorio Corona, fino ai primi anni novanta. È stata poi radiata dall'albo dei giornalisti perché aveva partecipato ad alcune pubblicità per la carta stampata.[1][9]

Nel 1992 prende parte ad un episodio della serie televisiva Bony ed al film Non chiamarmi Omar, quest'ultimo sceneggiato da Sergio Staino e da Francesco Tullio Altan e prodotto da Raitre e Mauro Berardi, suo compagno in quel periodo.[10] L'anno dopo ha segnato il suo debutto teatrale con la commedia Appuntamento d'amore, mentre nel 1994 la casa editrice Nuova ERI ha pubblicato il libro Debole è la carne, opera nella quale la d'Urso ha inserito diciannove interviste a personaggi famosi come Eva Robin's, Ornella Muti e Piero Chiambretti[11].Nello stesso anno ha condotto la serata dedicata all'assegnazione delle Grolle d'oro.[12] È tornata sul grande schermo nel 1995 partecipando ai film Mollo tutto, diretto da José María Sanchez, in cui interpretava il ruolo della moglie di Renato Pozzetto[13] e Romanzo di un giovane povero di Ettore Scola; nello stesso anno ha lavorato per Odeon TV conducendo il talk show sentimentale Per amore - dove porta il sentimento. Nel novembre del 1995 è andato in onda, in prima serata su Canale 5, il film-tv La dottoressa Giò - Una mano da stringere, in cui l'attrice interpretava la protagonista, Gioia Basile detta Giò, una ginecologa di un ospedale pubblico;[14] da questo film-tv venne tratta, in seguito, l'omonima serie televisiva andata in onda per due stagioni (1997 e 1998) su Retequattro.[15]

Il 2 marzo 1996[16] è tornata alla conduzione di programmi televisivi sulla terza rete Mediaset conducendo Agenzia, nuova versione del programma Agenzia matrimoniale portato al successo da Marta Flavi[17] in onda il sabato pomeriggio per tutta la primavera. Torna poi in RAI per condurre, nella stagione televisiva 1996-1997, i programmi mattutini del fine settimana di Rai 2 Mattina in famiglia e Mezzogiorno in famiglia accanto a Tiberio Timperi,[18][19] dei quali ha presentato anche uno speciale natalizio andato in onda nel pomeriggio del 25 dicembre 1996.[20] Il 24 agosto 1998 conduce il Festival di Napoli, trasmesso in diretta televisiva su Rete 4,[21] e nello stesso anno ha preso parte alla fiction Le ragazze di piazza di Spagna andata in onda su Rai 2.

Nel 1999 ha partecipato ai film Il manoscritto di Van Hecken, di Nicola De Rinaldo, e Tutti gli uomini del deficiente di Paolo Costella con soggetto della Gialappa's Band.[22] Sempre nel 1999 è tornata a recitare in teatro con la commedia E meno male che c'è Maria, al fianco di Enrico Montesano ed Enzo Garinei per la regia di Pietro Garinei,[23] spettacolo replicato nei teatri italiani fino al 2001.

2001-2007: La conduzione di Grande Fratello e altri reality

Nel 2001 è protagonista con Tosca D'Aquino, Mietta, Maria Rosaria Omaggio e Guia Jelo della miniserie televisiva Donne di mafia, per la regia di Giuseppe Ferrara andata in onda su Rai 2 con un buon successo di pubblico[24]. Appare poi in un breve cameo nella sitcom giovanile di Italia 1 Via Zanardi, 33 e nell'autunno 2002 ha recitato al fianco di Marco Columbro in un'altra sitcom, Ugo, andata in onda su Canale 5 alla domenica pomeriggio.[25] Nell'estate dello stesso anno è tornata anche in teatro con Lisistrata di Walter Marfè, spettacolo nel quale ha interpretato il ruolo della stessa Lisistrata, la protagonista. Nel 2003 è stata scelta per condurre la terza edizione del reality show Grande Fratello, su Canale 5, in sostituzione di Daria Bignardi.[26] È rimasta al timone del reality per tre edizioni consecutive, andate in onda rispettivamente nelle stagioni invernali-primaverili 2003 e 2004 e nell'autunno del 2004, riscuotendo un grande successo televisivo.[27] In particolare, una puntata della quarta edizione ha superato negli ascolti una serata del Festival di Sanremo 2004, evento mai accaduto prima nella storia della televisione.[28]

Il 2004 è stato un anno particolarmente ricco e impegnativo per la d'Urso in quanto, oltre a due edizioni ravvicinate del Grande Fratello, sono andate in onda le serie televisive Orgoglio,[29] Noi,[30] Una donna scomoda e Rocco che la vedevano tra i protagonisti.[31] Nello stesso anno è tornata anche al cinema, recitando nel film Per giusto omicidio con la regia di Diego Febbraro. Nella primavera del 2005 ha preso ancora una volta il posto della conduttrice Daria Bignardi nel reality show La fattoria, conducendo la seconda e la terza edizione. In questo periodo ha girato anche la fiction Ricomincio da me di cui interpreta la protagonista, per la regia di Rossella Izzo, trasmessa su Canale 5 tra la fine del 2005 e l'inizio del 2006,[32] stesso mese in cui è andata in onda la puntata pilota del varietà Lo show dei record, condotto con la partecipazione di Raul Cremona.

Nell'estate del 2005 ha condotto la serata speciale del Trofeo birra Moretti, in onda su Canale 5,[33] esperienza replicata anche nelle due estati successive,[34][35] mentre dal settembre del 2006 ha avviato la conduzione di un ulteriore reality show, Reality Circus, interrotto dopo un mese dalla partenza per bassi risultati in termini di ascolti.[36] A partire da marzo 2007 è stata la conduttrice di Uno due tre stalla[37], ennesimo reality show che ha ricevuto molti giudizi negativi a causa delle violente polemiche e dei pesanti litigi tra i concorrenti e non solo. Nello stesso anno è tornata in teatro con La vedova scaltra di Walter Marfè e Il letto ovale di Gino Landi.[38]

2008-2016: Pomeriggio Cinque, Domenica Cinque, il successo di Domenica Live e il debutto da scrittrice

È apparsa in televisione in una nuova fascia oraria a partire dal 21 gennaio 2008, debuttando nella fascia mattutina di Canale 5 con il contenitore di infotainment Mattino Cinque, curato dalla testata giornalistica autonoma di Mediaset Videonews e da lei condotto insieme a Claudio Brachino, nato soprattutto per rilanciare gli ascolti dell'ammiraglia di Mediaset nelle prime ore della giornata.[39]

Pochi mesi più tardi, in seguito ai buoni consensi ottenuti dalla puntata pilota, si è cimentata anche nella conduzione della prima edizione di Lo show dei record, programma dedicato al Guinness dei primati. Nella stagione televisiva 2008-2009 la conduttrice è stata impegnata in molti programmi: oltre alla conduzione di Mattino Cinque le è stata affidata anche la fascia pomeridiana di Canale 5 con un programma dal taglio simile, Pomeriggio Cinque, anche questo curato dalla testata Videonews ma incentrato sulla cronaca rosa (in seguito anche sulla cronaca nera) e sui resoconti dei reality show in onda sulle reti Mediaset. Nella prima parte della stagione la conduttrice ha presentato, insieme a Luca Laurenti, il varietà di prima serata Fantasia, terminato però dopo tre puntate a causa dei bassi risultati d'ascolto.[40] Nella primavera successiva ha condotto in prima serata su Canale 5 la seconda edizione di Lo show dei record, che ha riscosso ottimi risultati d'ascolto consolidando un periodo di particolare notorietà e apprezzamento della conduttrice da parte del pubblico.[41][42]

Nel settembre 2009 ha abbandonato la conduzione di Mattino Cinque, sostituita da Federica Panicucci, per proseguire la conduzione di Pomeriggio Cinque e impegnarsi nella realizzazione di un nuovo contenitore domenicale di Canale 5, Domenica Cinque, anche questo gestito dalla testata giornalistica Videonews, in onda la domenica dalle 13.35 alle 19.00 e costruito sul modello dei programmi giornalieri di successo.[43][44] Dal 7 giugno al 9 luglio 2010 ha condotto A gentile richiesta, talk show del preserale estivo di Canale 5.[45] Nella stagione 2010-2011 è tornata alla guida di Pomeriggio Cinque e Domenica Cinque, abbandonando tuttavia la conduzione di quest'ultimo dal mese di gennaio, venendo sostituita da Federica Panicucci e Claudio Brachino,[46] per approdare nello stesso periodo in prima serata su Canale 5 con la conduzione del varietà Stasera che Sera,[47] anch'esso prodotto dalla testata Videonews, ma sospeso dopo due puntate a causa dei bassi risultati di ascolto e delle molte accuse di volgarità ricevute.[48] Conduce anche il veglione di Capodanno di Canale 5, in onda la notte del 31 dicembre e intitolato Capodanno Cinque[49] Dal 7 giugno al 9 luglio 2010 ha condotto A gentile richiesta, talk show del preserale estivo di Canale 5.[45] Nella stagione 2010-2011 è tornata alla guida di Pomeriggio Cinque e Domenica Cinque, abbandonando tuttavia la conduzione di quest'ultimo dal mese di gennaio, venendo sostituita da Federica Panicucci e Claudio Brachino,[46] per approdare nello stesso periodo in prima serata su Canale 5 con la conduzione del varietà Stasera che Sera,[47] anch'esso prodotto dalla testata Videonews, ma sospeso dopo due puntate a causa dei bassi risultati di ascolto e delle molte accuse di volgarità ricevute.[48] Conduce anche il veglione di Capodanno di Canale 5, in onda la notte del 31 dicembre e intitolato Capodanno Cinque[49], visto da 2.598.000 telespettatori con il 16,55% di share.[50]

Nel novembre del 2010, edito dalla Arnoldo Mondadori Editore, è stato pubblicato il libro Più forti di prima, nel quale la conduttrice ha inserito 15 storie di donne ribellatesi alla violenza alla quale erano sottoposte: le storie sono state tratte da vicende narrate nei contenitori pomeridiani Pomeriggio Cinque e Domenica Cinque.[51] Dopo aver condotto Pomeriggio Cinque Estate, programma voluto e ideato da Massimo Donelli, anche nella stagione 2011-2012 è al timone di Pomeriggio Cinque e nell'autunno del 2011 conduce, in prima serata su Canale 5 il lunedì, il talent sul ballo Baila!, che dopo il successo della prima puntata con oltre 4 milioni di spettatori ed il 19% di share viene sospeso per via dei bassi ascolti conseguiti nella seconda e terza puntata. A novembre 2010 è stato pubblicato il suo terzo libro, l'autobiografia Tanto poi esce il sole, per la casa editrice Arnoldo Mondadori Editore, mentre la sera del 31 dicembre è stata per il secondo anno consecutivo la conduttrice di Capodanno Cinque[52] assieme a Veronica Ciardi, Margherita Zanatta, Serena Garitta e Marco Ceriani. Nella stagione 2012-2013 conduce per la quinta volta consecutiva Pomeriggio Cinque. Il 4 novembre 2012[53] viene chiamata a condurre, oltre al talk pomeridiano, anche la nuova trasmissione di Videonews Domenica Live in sostituzione di Alessio Vinci e Sabrina Scampini. La sera del 31 dicembre ha condotto per la terza volta Capodanno Cinque,[54] ottenendo contro lo storico veglione di Rai 1 a 2,7 milioni ed il 16% di share.[55] Sempre nel 2012 pubblica il suo quarto libro Ma credo ancora nell'amore - Sopravvivere alle ferite del cuore, edito dalla Mondadori. Il 2 aprile 2013 pubblica il suo quinto libro Ecco come faccio, edito sempre dalla Mondadori.

Il 28 aprile 2013 termina la prima edizione di Domenica Live che ha avuto una media di circa 2.200.000 telespettatori ed il 12% di share. A giugno 2013 ha condotto uno speciale televisivo sul canale albanese Agon Channel, Kontrata per Shqiperine, programma giornalistico in cui ha intervistato i tre candidati delle elezioni presidenziali albanesi.

Nella stagione 2013-2014 conduce, per la sesta stagione consecutiva, Pomeriggio Cinque e, per la seconda stagione consecutiva, Domenica Live ottenendo un aumento degli ascolti in entrambi i programmi consentendo così a Canale 5 di superare Rai 1 negli ascolti; nello stesso periodo pubblica, con Mondadori, il libro Ti si legge in faccia - I segreti del linguaggio del corpo che ti cambieranno la vita. Nella stagione 2014-2015 la d'Urso è al timone di Pomeriggio Cinque per la settima stagione consecutiva e di Domenica Live per la terza edizione consecutiva (record del 16% di share in media contro il 14% di Domenica In condotto da Paola Perego).[56] Alla fine dell'anno pubblica il libro Se lo desideri accade, sempre per Mondadori. La stagione 2015-2016 la vede impegnata nell'ottava edizione di Pomeriggio Cinque (in onda dal 31 agosto 2015) e nella quarta edizione di Domenica Live (dal 27 settembre). Nel 2016 pubblica un nuovo libro per la Mondadori, Quanti anni mi dai? I miei segreti per essere bella sempre.

Vita privata

Dalla relazione con il produttore cinematografico Mauro Berardi sono nati i suoi due figli, Giammauro ed Emanuele; nel 2002 si è sposata con il ballerino Michele Carfora[57][58] dal quale ha divorziato nel 2008.

Controversie

Nel corso degli anni Barbara d'Urso è stata al centro di alcune controversie, la più famosa delle quali è il "processo Ruby"[59] in cui la d'Urso è stata coinvolta come testimone[59].

Secondo le dichiarazioni[59] rilasciate da Karima El Mahrough - meglio nota come Ruby Rubacuori o semplicemente come Ruby - durante gli interrogatori (avvenuti e verbalizzati presso la Procura della Repubblica di Milano nell'agosto 2010, cioè quando Ruby era ancora minorenne) dell'inchiesta alla base del "processo Ruby", nel 2010[59] (tra febbraio e maggio) Barbara d'Urso, Aída Yéspica e Belén Rodríguez avrebbero "partecipato attivamente"[59] (con o senza sesso) alle "cene eleganti di Arcore"[59]; le affermazioni di Ruby, però, sono false[59]: infatti, secondo quanto scritto dal Tribunale di Milano nelle motivazioni[59] della sentenza (emessa nel 2013) di I grado di condanna a carico di Berlusconi, la testimonianza di Ruby è "inattendibile"[59], precisamente i giudici milanesi ritengono che le dichiarazioni di Ruby (testuali parole[59]) «non sono assistite da alcuna presunzione di credibilità»[59] e quindi Barbara d'Urso, Belén Rodríguez e Aída Yéspica, forti di quanto affermato dal Tribunale milanese nella sentenza già citata[59], hanno annunciato azioni legali a tutela della loro immagine, onorabilità e reputazione[59]. Si noti che Barbara d'Urso e le altre due showgirl sono state interrogate[59] durante lo svolgimento del I grado del processo: nelle motivazioni della sentenza di I grado i giudici[59] sostengono che le loro dichiarazioni (a differenza di quelle di Ruby[59]) sono attendibili e veritiere[59].

La successiva assoluzione di Berlusconi in II grado non annulla, neppure dal punto di vista giuridico-legale, la validità di quanto appena detto a proposito dell'inattendibilità delle dichiarazioni[59] di Ruby citate sopra perché la condanna di I grado (annullata in II grado nel 2014) non si basava[59] sulle già citate affermazioni di Ruby: infatti, nelle motivazioni della sentenza di I grado, i giudici sostenevano che quella condanna non si basava sulle già citate dichiarazioni di Ruby perché (testuali parole[59]) «[le dichiarazioni di Ruby] pur potendo essere poste legittimamente a fondamento dell'affermazione di penale responsabilità dell'imputato [Berlusconi], non sono assistite da alcuna presunzione di credibilità».

Altre controversie legate a Barbara d'Urso possono essere le seguenti:

Carriera artistica

Attrice

Cinema

Televisione

Teatro

Programmi televisivi

Libri

Discografia

45 giri

Note

  1. ^ a b c d e f g h i Intervista a Barbara D'Urso su vittoriozincone.it, su vittoriozincone.it. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  2. ^ Barbara rivela l'origine dei suoi genitori in un'intervista di Victoria Cabello, nel programma televisivo Victor Victoria - Niente è come sembra.
  3. ^ "Mai nuda tra la gente". La d'Urso tradita in TV, in Corriere della Sera, 1º marzo 1995, p. 15. URL consultato il 30 novembre 2009 (archiviato dall'url originale).
  4. ^ Sito Orrore a 33 giri, su orrorea33giri.com. URL consultato il 24-10-2009.
  5. ^ Una star, prossimamente, in la Repubblica, 5 gennaio 1985, p. 24. URL consultato l'8 febbraio 2010.
  6. ^ Alberto Farassino, Salvi: c'è da spostare una macchina da presa, in la Repubblica, 22 luglio 1989, p. 36. URL consultato l'8 febbraio 2010.
  7. ^ Debutta "Serata da campioni", in la Repubblica, 5 maggio 1987, p. 29. URL consultato l'8 febbraio 2010.
  8. ^ Da Villa Pamphili una lunga notte con Biancaneve, in la Repubblica, 17 luglio 1987, p. 31. URL consultato l'8 febbraio 2010.
  9. ^ a b c d Sorpresa, sorpresa. Il calciatore è nudo, in la Repubblica, 1º febbraio 1992, p. 25. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  10. ^ Maria Pia Fusco, Aiuto, la radio uccide!, in la Repubblica, 15 marzo 1992, p. 29. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  11. ^ Eva, Monica e Pierino tutti sotto le lenzuola, in la Repubblica, 14 luglio 1994, p. 25. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  12. ^ Maria Pia Fusco, Cecchi Gori: troppi film USA, in la Repubblica, 25 ottobre 1994, p. 29. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  13. ^ Roberto Rombi, La favola di Pozzetto salumiere sognatore, in la Repubblica, 26 marzo 1995, p. 31. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  14. ^ Dottoressa Giò, sotto il camice batte un cuore tutto d'oro, in la Repubblica, 20 novembre 1995, p. 33. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  15. ^ Leandro Palestini, La dottoressa D'Urso "E.R." all'italiana, in la Repubblica, 6 agosto 1998, p. 37. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  16. ^ Leandro Palestini, Problemi di cuore o di lavoro? Vi aiuta Barbara, in la Repubblica, 1º marzo 1996, p. 47. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  17. ^ Amici tutti i giorni e Cecchi Paone va verso la sera, in la Repubblica, 8 febbraio 1996, p. 37. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  18. ^ Arriva la coppia Timperi-D'Urso, in Corriere della Sera, 27 settembre 1996, p. 37. URL consultato il 30 novembre 2009.
  19. ^ Pietro D'Ottavio, La prima notte di Val Kilmer, in la Repubblica, 30 aprile 1997, p. 10. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  20. ^ Auguri in diretta dalla TV delle feste, in la Repubblica, 23 dicembre 1996, p. 25. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  21. ^ Lite in diretta TV tra Bruni e la D'Urso, in la Repubblica, 25 agosto 1998, p. 41. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  22. ^ Manuela Campari, Gialappa's, un film recitato coi piedi, in la Repubblica, 6 luglio 1999, p. 42. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  23. ^ Leandro Palestini, Montesano: basta TV faccio la donna a teatro, in la Repubblica, 16 luglio 1999, p. 44. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  24. ^ Silvia Fumaroli, Donne di mafia crescono così osano sfidare i boss, in la Repubblica, 3 aprile 2001, p. 52. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  25. ^ Columbro: grazie al mio pubblico ma questo lavoro ci rende pazzi, in la Repubblica, 2 marzo 2002, p. 50. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  26. ^ Barbara D'Urso condurrà il Grande Fratello. Ammiro la Bignardi, ma io sono diversa, in la Repubblica, 30 dicembre 2002, p. 36. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  27. ^ Marcuzzi verso il Grande fratello, in Corriere della Sera, 30 novembre 2005, p. 43. URL consultato il 30 novembre 2009.
  28. ^ Sandra Cesarale, Marcuzzi verso il Grande fratello, in Corriere della Sera, 30 novembre 2005, p. 43. URL consultato il 30 novembre 2009 (archiviato dall'url originale).
  29. ^ Silvia Fumarola, La battaglia della fiction a colpi di cuore e orgoglio, in la Repubblica, 27 febbraio 2004, p. 55. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  30. ^ Guido Andruetto, Arriva un'altra soap negli studios di Telecittà, in la Repubblica, 14 gennaio 2004, p. 12. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  31. ^ Silvia Fumarola, Bongiorno jr.:La TV mi piace ma sogno il cinema d'autore, in la Repubblica, 10 agosto 2004, p. 45. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  32. ^ Aldo Grasso, La fiction italiana piena di stereotipi, in Corriere della Sera, 3 gennaio 2006, p. 47. URL consultato il 30 novembre 2009 (archiviato dall'url originale).
  33. ^ Ottavio Lucarelli, Striscioni, insulti e slogan, il San Paolo contro Carraro, in la Repubblica, 13 agosto 2005, p. 3. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  34. ^ Diretta Canale 5, c'è pure Tiziano Ferro, in la Repubblica, 11 agosto 2006, p. 10. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  35. ^ Antonio Tricomi, Barbara svela il cuore azzurro. Io, fan di Braglia e Bruscolotti, in la Repubblica, 7 agosto 2007, p. 14. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  36. ^ Reality Circus: fine anticipata, in Corriere della Sera, 17 ottobre 2006, p. 55. URL consultato il 30 novembre 2009.
  37. ^ Sandra Cesarale, Reality Circus: fine anticipata, in Corriere della Sera, 17 ottobre 2006, p. 55. URL consultato il 30 novembre 2009 (archiviato dall'url originale).
  38. ^ Aldo Grasso, "Il letto ovale" un Vaudeville, in la Repubblica, 28 novembre 2007, p. 12. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  39. ^ autore, Il buongiorno di casa Mediaset, in la Repubblica, 21 gennaio 2008, p. 53. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  40. ^ Aldo Grasso, La "Fantasia" è solo nel titolo, in Corriere della Sera, 5 ottobre 2008, p. 61. URL consultato il 30 novembre 2009.
  41. ^ Antonio Dipollina, Il declino della pop TV, in la Repubblica, 28 aprile 2009, p. 46. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  42. ^ Aldo Grasso, La "Fantasia" è solo nel titolo, in Corriere della Sera, 5 ottobre 2008, p. 61. URL consultato il 30 novembre 2009 (archiviato dall'url originale).
  43. ^ Aldo Grasso, D'Urso la domenica, Panicucci la mattina, in la Repubblica, 13 giugno 2009, p. 47. URL consultato il 9 febbraio 2010.
  44. ^ Emilia Costantini, "In TV temo il duello con Baudo. E a teatro sfido il mito Streep", in Corriere della Sera, 1º settembre 2009, p. 37. URL consultato il 30 novembre 2009.
  45. ^ a b Chiara Maffioletti, La D'Urso versione Stakanov: lavoro anche quando sono al mare, in Corriere della Sera, 8 agosto 2010, p. 26. URL consultato il 9 settembre 2010.
  46. ^ a b Panicucci, regina della domenica, in TGCom, 24 dicembre 2010. URL consultato il 30 dicembre 2010.
  47. ^ a b Thomas Tonini, Barbara d'Urso chiamata a riportare il Capodanno di Canale 5 agli sfarzi di Costanzo, in Davide Maggio, 30 dicembre 2010. URL consultato il 30 dicembre 2010.
  48. ^ a b Tv: Mediaset, sospeso "Stasera che sera" di Barbara d'Urso, in informazione.it, 18 gennaio 2011. URL consultato il 18 gennaio 2011.
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