Adriaen van de Venne: differenze tra le versioni

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Figlio di un emigrante fiammingo di [[Lier (Belgio)|Lierre]]<ref name=larousse>[http://www.larousse.fr/encyclopedie/peinture/Van_de_Venne/154778 Dictionnaire de la Peinture Larousse]</ref>, fuggito a [[Delft]] a causa della guerra e delle persecuzioni religiose<ref name=web>[http://www.wga.hu/bio/v/venne/biograph.html The Web Gallery of Art]</ref>, si iscrisse nel [[1605]] all'[[Università di Leida]]<ref name=rkd/>, tuttavia la sua istruzione fu parzialmente da autodidatta<ref name=rkd/>. Si formò alla scuola di [[Simon de Valck]]<ref name=rkd/>, orefice a [[Leida]]<ref name=larousse/>, oltre che pittore<ref name=web/> e [[Jeronymus van Diest]]<ref name=rkd/>, pittore di [[grisaglia|grisaglie]] all'[[L'Aia|Aia]]<ref name=larousse/><ref name=web/>. Fu, poi, ad [[Anversa]] nel [[1607]]<ref name=rkd>[http://www.rkd.nl/rkddb/dispatcher.aspx?action=search&database=ChoiceArtists&search=priref=79989 Rijksbureau voor Kunsthistorische Documentatie]</ref>. A partire dal [[1608]] e fino al [[1625]] operò a [[Middelburg]], dove si sposò nel [[1614]]<ref name=rkd/>. Nel [[1625]] si trasferì all'[[L'Aia|Aia]], dove, nello stesso anno, aderì alla locale [[Corporazione di San Luca]]<ref name=web/><ref name=rkd/> e dove rimase fino al [[1662]]<ref name=rkd/>. Qui, probabilmente, lavorò come pittore di corte e nel [[1640]] divenne decano della [[Corporazione di San Luca|gilda]]<ref name=web/><ref name=getty/>. Nel [[1656]] fu tra i fondatori della [[Confrerie Pictura]]<ref name=rkd/>.
Figlio di un emigrante fiammingo di [[Lier (Belgio)|Lierre]]<ref name=larousse>[http://www.larousse.fr/encyclopedie/peinture/Van_de_Venne/154778 Dictionnaire de la Peinture Larousse]</ref>, fuggito a [[Delft]] a causa della guerra e delle persecuzioni religiose<ref name=web>[http://www.wga.hu/bio/v/venne/biograph.html The Web Gallery of Art]</ref>, si iscrisse nel [[1605]] all'[[Università di Leida]]<ref name=rkd/>, tuttavia la sua istruzione fu parzialmente da autodidatta<ref name=rkd/>. Si formò alla scuola di [[Simon de Valck]]<ref name=rkd/>, orefice a [[Leida]]<ref name=larousse/>, oltre che pittore<ref name=web/> e [[Jeronymus van Diest]]<ref name=rkd/>, pittore di [[grisaglia|grisaglie]] all'[[L'Aia|Aia]]<ref name=larousse/><ref name=web/>. Fu, poi, ad [[Anversa]] nel [[1607]]<ref name=rkd>[http://www.rkd.nl/rkddb/dispatcher.aspx?action=search&database=ChoiceArtists&search=priref=79989 Rijksbureau voor Kunsthistorische Documentatie]</ref>. A partire dal [[1608]] e fino al [[1625]] operò a [[Middelburg]], dove si sposò nel [[1614]]<ref name=rkd/>. Nel [[1625]] si trasferì all'[[L'Aia|Aia]], dove, nello stesso anno, aderì alla locale [[Corporazione di San Luca]]<ref name=web/><ref name=rkd/> e dove rimase fino al [[1662]]<ref name=rkd/>. Qui, probabilmente, lavorò come pittore di corte e nel [[1640]] divenne decano della [[Corporazione di San Luca|gilda]]<ref name=web/><ref name=getty/>. Nel [[1656]] fu tra i fondatori della [[Confrerie Pictura]]<ref name=rkd/>.


Rappresentò varie tipologie di soggetti tra cui [[pittura di genere|soggetti di genere]], in particolare di ambiente contadino e interni, soggetti storici, religiosi, [[pittura paesaggistica|paesaggi]], in particolare invernali, architetture e ritratti<ref name=rkd/>, generalmente di piccolo formato<ref name=treccani>[http://www.treccani.it/enciclopedia/adriaen-van-de-venne/ Encliclopedia online Treccani]</ref>. Eseguì, inoltre, miniature e decorazioni a [[grisaglia]]<ref name=rkd/> nei toni del grigio e del marrone<ref name=web2>[http://www.wga.hu/html/v/venne/al-arm.html Al-Arm - The Web Gallery of Art]</ref>, per le quali era ben noto e in cui spesso ritraeva poveri e storpi<ref name=rkd/>, realizzate in gran parte dopo essersi trasferito all'[[L'Aia|Aia]]<ref name=larousse/>. Le opere di quest'ultimo periodo presentano intenti moralistici e sociali<ref name=treccani/>. Van de Venne fu, anche, illustratore di libri, grafico, propagandista politico e poeta, collaborando con il fratello Jan, un noto editore e mercante d'arte<ref name=getty>[http://www.getty.edu/art/gettyguide/artMakerDetails?maker=550 The J. Paul Getty Museum]</ref>. Molti scrittori olandesi, tra cui [[Jacob Cats]]<ref name=larousse/>, lo assunsero per illustrare i loro [[Libro di emblemi|libri d'emblemi]], un genere particolarmente in voga in quel periodo<ref name=getty/>.
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Versione delle 16:35, 9 gen 2015

Adriaen van de Venne - incisione di Wenceslaus Hollar da un dipinto A.van Veen

Adriaen Pietersz. van de Venne (Delft, 1589 circa – L'Aia, 12 novembre 1662) è stato un pittore, poeta, disegnatore, incisore ed editore olandese del secolo d'oro.

Biografia

L'inverno (1614)

Figlio di un emigrante fiammingo di Lierre[1], fuggito a Delft a causa della guerra e delle persecuzioni religiose[2], si iscrisse nel 1605 all'Università di Leida[3], tuttavia la sua istruzione fu parzialmente da autodidatta[3]. Si formò alla scuola di Simon de Valck[3], orefice a Leida[1], oltre che pittore[2] e Jeronymus van Diest[3], pittore di grisaglie all'Aia[1][2]. Fu, poi, ad Anversa nel 1607[3]. A partire dal 1608 e fino al 1625 operò a Middelburg, dove si sposò nel 1614[3]. Nel 1625 si trasferì all'Aia, dove, nello stesso anno, aderì alla locale Corporazione di San Luca[2][3] e dove rimase fino al 1662[3]. Qui, probabilmente, lavorò come pittore di corte e nel 1640 divenne decano della gilda[2][4]. Nel 1656 fu tra i fondatori della Confrerie Pictura[3].

Rappresentò varie tipologie di soggetti tra cui soggetti di genere, in particolare di ambiente contadino e interni, soggetti storici, religiosi, paesaggi, in particolare invernali, architetture e ritratti[3], generalmente di piccolo formato[5]. Eseguì, inoltre, miniature e decorazioni a grisaglia[3] nei toni del grigio e del marrone[6], per le quali era ben noto e in cui spesso ritraeva poveri e storpi[3], realizzate in gran parte dopo essersi trasferito all'Aia[1]. Le opere di quest'ultimo periodo presentano intenti moralistici e sociali[5]. Van de Venne fu, anche, illustratore di libri, grafico, propagandista politico e poeta, collaborando con il fratello Jan, un noto editore e mercante d'arte[4]. Molti scrittori olandesi, tra cui Jacob Cats[1], lo assunsero per illustrare i loro libri d'emblemi, un genere particolarmente in voga in quel periodo[4].

Le sue opere, simili a quelle di Mattheus Molanus e di Christoffel van den Berghe[1], presentano reminiscenze di Jan Brueghel e di Gillis van Coninxloo[2][3], di cui può considerarsi un seguace[3], soprattutto per quanto riguarda i paesaggi e l'illustrazione dei proverbi[1]. Il suo stile influenzò François Ryckhals e Antoine Le Nain[3].

Willem[1], Magdalena[7] e Crispijn van de Passe II realizzarono incisioni a partire da suoi disegni[1].

Si formarono alla sua scuola Leonard Bramer, Sybrand van Beest, e i figli Huijbregt van de Venne, autore di grisaglie[1], e Pieter van de Venne[3], pittore di nature morte floreali[1].

Al te bot ! (1610-1625)

Opere

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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