Arcidiocesi di Utrecht: differenze tra le versioni

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* Jan van Sierck † (10 gennaio [[1291]] - 3 febbraio [[1296]] nominato vescovo di [[diocesi di Toul|Toul]])
* Jan van Sierck † (10 gennaio [[1291]] - 3 febbraio [[1296]] nominato vescovo di [[diocesi di Toul|Toul]])
* Willem Berthout † (4 febbraio [[1296]] - 4 luglio [[1301]] deceduto)
* Willem Berthout † (4 febbraio [[1296]] - 4 luglio [[1301]] deceduto)
* Guido d'Avesnes<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/dampierre_(Enciclopedia-Italiana) Enciclopedi Treccani on line]</ref> † ([[1301]] - 29 maggio [[1317]] deceduto)
* Guido d'Avesnes<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/dampierre_(Enciclopedia-Italiana) Enciclopedia Treccani on line]</ref> † ([[1301]] - 29 maggio [[1317]] deceduto)
* Frederik van Sierck † (21 novembre [[1317]] - 20 luglio [[1322]] deceduto)
* Frederik van Sierck † (21 novembre [[1317]] - 20 luglio [[1322]] deceduto)
** Jacob van Oudshoorn † ([[1322]] - 22 settembre [[1322]] deceduto) (vescovo eletto)
** Jacob van Oudshoorn † ([[1322]] - 22 settembre [[1322]] deceduto) (vescovo eletto)

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Disambiguazione – Se stai cercando l'arcidiocesi vetero-cattolica, vedi Arcidiocesi vetero-cattolica di Utrecht.
Arcidiocesi di Utrecht
Archidioecesis Ultraiectensis
Chiesa latina
 
Mappa della diocesi
Diocesi suffraganee
Boscoducale, Breda, Groninga-Leeuwarden, Haarlem-Amsterdam, Roermond, Rotterdam
 
Arcivescovo metropolitacardinale Willem Jacobus Eijk
AusiliariTheodorus Cornelis Maria Hoogenboom,
Herman Willebrordus Woorts
Arcivescovi emeriticardinale Adrianus Johannes Simonis
Presbiteri425, di cui 214 secolari e 211 regolari
1.781 battezzati per presbitero
Religiosi320 uomini, 697 donne
Diaconi85 permanenti
 
Abitanti3.979.000
Battezzati757.000 (19,0% del totale)
StatoPaesi Bassi
Superficie10.000 km²
Parrocchie234 (3 vicariati)
 
Erezione695, ristabilita 4 marzo 1853
Ritoromano
CattedraleSanta Caterina
IndirizzoP.B. 14019, Maliebaan 40, 3508 SB Utrecht, Nederland
Sito webwww.aartsbisdom.nl
Dati dall'Annuario pontificio 2011 (ch · gc)
Chiesa cattolica nei Paesi Bassi
La diocesi di Utrecht prima degli scorpori territoriali del 1559 (estratta da: Reginald Lane Poole, Historical Atlas of Modern Europe, 1902, tavola XXXVII - Germania Sacra).
Il territorio del principato arcivescovile di Utrecht a metà del XIV secolo (in colore viola).
La basilica di San Lamberto a Hengelo.
La basilica di San Walburg a Arnhem.
L'antica cattedrale cattolica di Utrecht, dedicata a san Martino di Tours, oggi chiesa protestante.
Il palazzo arcivescovile di Utrecht.

L'arcidiocesi di Utrecht (in latino: Archidioecesis Ultraiectensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica. Nel 2010 contava 757.000 battezzati su 3.979.000 abitanti. È attualmente retta dall'arcivescovo cardinale Willem Jacobus Eijk.

Territorio

L'arcidiocesi comprende le province olandesi di Utrecht, Gheldria, Overijssel e la parte centrale della provincia di Flevoland.

Sede arcivescovile è la città di Utrecht, dove si trova la cattedrale di Santa Caterina. Sono otto le basiliche minori presenti nell'arcidiocesi: San Giorgio ad Almelo, l'Esaltazione della Croce a Raalte, San Lamberto a Hengelo, San Nicola a IJsselstein, San Pancrazio a Tubbergen, San Plechelmo a Oldenzaal, San Walburg a Arnhem e Santa Maria Assunta a Zwolle.

Il territorio si estende su 10.000 km² ed è suddiviso in 234 parrocchie, raggruppate in tre decanati: Utrecht, Deventer e Arnhem.[1]

Provincia ecclesiastica

La provincia ecclesiastica di Utrecht, istituita nel 1559, comprende le seguenti suffraganee:

Storia

La diocesi di Utrecht fu eretta nel 695 quando san Villibrordo fu consacrato vescovo dei Frisi a Roma da papa Sergio I e con il beneplacito di Pipino di Herstal andò ad occupare la cattedra dell'importante città di Utrecht. Dopo la morte di Villibrordo la diocesi ebbe a soffrire enormi danni dalle incursioni dei Frisi e, più tardi, da quelle dei Normanni.

Tempi migliori trascorse durante il regno degli imperatori sassoni che frequentemente invitarono i vescovi di Utrecht alle diete ed ai concilii imperiali. Nel 1024 i vescovi furono investiti dell'autorità e del lignaggio di principi del Sacro Romano Impero. Con l'ottenimento della immediatezza imperiale, il vescovo ottenne il titolo di principe dell'Impero: il territorio su cui estendeva la sua autorità politica comprendeva lo Sticht, corrispondente all'attuale provincia di Utrecht[2], ma anche alcuni territori conosciuti come l'Oversticht, corrispondenti grosso modo alle attuali province di Drenthe e di Overijssel e alla città di Groninga, che non erano in continuità con lo Sticht perché vi si interponevano i territori della Ducato di Gheldria, corrispondente all'attuale provincia della Gheldria[3].

Nel 1122, con il Concordato di Worms, il diritto di investitura dell'imperatore fu abrogato ed il diritto di provvedere all'elezione del vescovo fu riservato al capitolo della cattedrale il quale, molto presto, si trovò a doverlo condividere con i quattro capitoli delle chiese collegiate più importanti della città (San Salvatore, San Giovanni, San Pietro e Santa Maria). I conti di Olanda e di Gheldria, fra i cui possessi si estendevano le terre governate dal principe-vescovo di Utrecht, tentarono di acquisire influenza politica sulla scelta dei capitoli cercando spesso di imporre un candidato a loro gradito. Tale situazione provocò frequenti dispute e controversie con conseguenti frequenti interventi della Santa Sede, la quale si vide costretta ad interferire in più di un'elezione. Dopo la metà del XIV secolo i papi ripetutamente nominarono direttamente i vescovi senza alcun riguardo per il diritto dei cinque capitoli, forzati dalla situazione di grave ingerenza esercitata dai poteri politici locali e confinanti.

Nel 1527 l'ultimo principe-vescovo alienò i suoi territori all'imperatore Carlo V ed il principato divenne parte dei dominii degli Asburgo; nel contempo, i cinque capitoli trasferirono volontariamente il loro diritto di elezione all'imperatore, con il consenso di papa Clemente VII.

Il 12 maggio 1559 con la bolla Super Universas di papa Paolo IV Utrecht cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione delle diocesi di Haarlem (oggi diocesi di Haarlem-Amsterdam), di Deventer, di Groninga (oggi diocesi di Groninga-Leeuwarden), di Leeuwarden e di Middelburg e contestualmente fu elevata al rango di arcidiocesi metropolitana con sei diocesi suffraganee.

Ma il nuovo stato di cose non durò a lungo. Quando le province settentrionali dei Paesi Bassi si rivoltarono, l'arcidiocesi decadde con la fine del potere spagnolo. Secondo i termini dell'Unione di Utrecht, i diritti ed i privilegi dei cattolici avrebbero dovuto essere garantiti, ma il 14 giugno 1580 la pratica della religione cattolica venne proibita dai magistrati di Utrecht. La cattedrale di San Martino fu devastata ed il governo delle Province Unite fu incapace di controllare gli estremisti. Il 25 agosto dello stesso anno l'arcivescovo Schenk morì e due successori nominati dal re di Spagna non riuscirono ad entrare nel territorio della diocesi.

Nel 1592 papa Clemente VII dichiarò i territori a nord del fiume Waal territorio di missione, la Missione Olandese, affidata a vicari apostolici.

La sede rimase vacante fino al 1602, quando l'incarico di arcivescovo fu conferito ai vicari apostolici della Missione Olandese (Hollandse Zending). Questi vicari furono consacrati come arcivescovi titolari per non urtare la sensibilità del governo olandese, ma a condizione che avrebbero assunto il titolo di arcivescovi di Utrecht quando le circostanze lo avrebbero permesso. Durante l'ultimo periodo del vicariato apostolico, fra il clero della diocesi si diffusero le teorie gianseniste e gallicane, avversate dalla Curia Romana e tollerate dal vescovo Van Neercassel. Quando a questi succedette Petrus Codde, acceso sostenitore del giansenismo, si aprì un aperto conflitto con Roma che si risolse solo con la sospensione del presule e con la sua sostituzione con un nuovo vescovo e vicario apostolico. Codde, d'altra parte e fino alla fine dei suoi giorni, continuò a considerarsi arcivescovo e ad esercitare una residua autorità al di fuori della comunione con la Santa Sede. La maggioranza del clero dell'arcidiocesi, anche dopo la sua scomparsa, continuò a rivendicare il diritto all'elezione dell'arcivescovo.

Nel 1723 i capitoli, avendo ottenuto il permesso del governo olandese, provvidero ad eleggere un nuovo arcivescovo, al quale però Benedetto XIII decise di negare il suo assenso e di comminare la scomunica. Questo fu l'inizio dello scisma di Utrecht (o scisma vetero-cattolico), che tuttora si prolunga. Ciò nonostante, fino al 1858 tutti gli arcivescovi vetero-cattolici eletti notificarono la loro elezione al Papa e fino al Concilio Vaticano I non si considerarono separati dalla Chiesa di Roma.

Nel 1725 gli Stati Generali dei Paesi Bassi, in un tentativo di indebolire e dividere i cattolici, espulsero i vicari apostolici dal paese. I superiori della Missione Olandese si stabilirono a Bruxelles fino al 1794, successivamente il superiore Ludovico Ciamberlani (1794-1828) ebbe residenza a Münster e poi ad Amsterdam e il suo successore Francesco Capaccini pose la residenza all'Aia, dove rimarrà fino al ristabilimento della gerarchia. Intanto nel 1795 la Repubblica batava concesse a tutti i cittadini, compresi i cattolici, libertà di religione.

Il 4 marzo 1853 la Santa Sede, con il breve Ex qua die di papa Pio IX, ristabilì una propria gerarchia nei Paesi Bassi, ufficiosamente chiamata Nuova Chiesa Cattolica e fu ripristinata l'arcidiocesi di Utrecht con quattro sedi suffraganee.

Il 16 luglio 1955 ha ceduto una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Groninga (oggi diocesi di Groninga-Leeuwarden).

Cronotassi

Vescovi e arcivescovi di Utrecht

  • San Villibrordo † (696 - 7 novembre 739 deceduto)
  • Wera † (739 ? - 752/753)
  • Sant'Eobano † (753 - 754)
  • San Gregorio † (754 - 778)[4]
  • Sant'Alberico † (778 - 21 agosto 784 deceduto)
  • Teodardo † (784 - 791 deceduto)
  • Amacaro † (791 - 28 agosto 804 deceduto)
  • Ricfredo † (804 - 5 ottobre 827 deceduto)
  • San Federico † (828 - 18 luglio 838 deceduto)
  • Alberico II † (838 - 19 novembre 845 deceduto)
  • Eginardo † (845 - 847 deceduto)
  • Ludgero † (847 - 22 aprile 856 deceduto)
  • Sant'Ungero † (856 - 22 dicembre 866 deceduto)
  • Adalboldo I † (870 - 10 dicembre 890 deceduto)
  • Egilboldo † (900 - 25 settembre 900 deceduto)
  • San Radbodo † (901 - 29 novembre 918 deceduto)
  • Balderico † (918 - 8 gennaio 977 deceduto)
  • Folcmaro (Poppone) † (977 - 11 dicembre 990 deceduto)
  • Baldovino I † (991 - 10 maggio 994 deceduto)
  • Sant'Ansfrido † (995 - 3 maggio 1010 deceduto)
  • Adalboldo II, O.S.B. † (1010 - 27 novembre 1027 deceduto)
  • San Bernoldo † (1027 - 19 luglio 1054 deceduto)
  • Guglielmo I † (1054 - 28 aprile 1076 deceduto)
  • Corrado † (1076 - 14 aprile 1099 deceduto)
  • Burchard † (1099 - 18 maggio 1112 deceduto)
  • Godebold † (1114 - 1127 dimesso)
  • Andreas van Cuijk † (1128 - 23 giugno 1138 deceduto)
  • Hartbert † (1138 - 10 novembre 1150 deceduto)
  • Herman van Hoorn † (1152 - 23 marzo 1156 deceduto)
  • Godfried van Rhenen † (1156 - 27 maggio 1177 deceduto)
  • Baldovino d'Olanda † (1178 - 10 maggio 1196 deceduto)
  • Arnold van Isenburg † (1196 - 8 aprile 1197 deceduto)
  • Dirk van Holland † (1197 - dopo il 9 agosto 1198 deceduto)
  • Dirk van Are (van Ahr) † (1198 - 5 dicembre 1212 deceduto)
  • Otto van Gelre † (1213 - 26 marzo 1215 deceduto)
  • Otto II di Lippe † (1215 - 1º agosto 1228 deceduto)
  • Wilbrand van Oldenburg † (1228 - 26 luglio 1235 deceduto)
  • Otto van Holland † (1235 - 3 aprile 1249 deceduto)
  • Gozewijn van Amstel (van Randerath) † (1249 - 4 giugno 1250 deposto)
  • Hendrik van Vianden † (25 ottobre 1250 - 2 giugno 1267 deceduto)
  • Jan van Nassau † (1267 - 1288 dimesso)
  • Jan van Sierck † (10 gennaio 1291 - 3 febbraio 1296 nominato vescovo di Toul)
  • Willem Berthout † (4 febbraio 1296 - 4 luglio 1301 deceduto)
  • Guido d'Avesnes[5] † (1301 - 29 maggio 1317 deceduto)
  • Frederik van Sierck † (21 novembre 1317 - 20 luglio 1322 deceduto)
    • Jacob van Oudshoorn † (1322 - 22 settembre 1322 deceduto) (vescovo eletto)
  • Jan van Diest † (8 novembre 1322 - 1º giugno 1341 deceduto)
    • Nicolaus Capucci † (10 gennaio 1342 - 1342 dimesso) (vescovo eletto)
  • Jan van Arkel † (20 novembre 1342 - 15 aprile 1364 nominato vescovo di Liegi)
  • Jan van Virneburg † (24 aprile 1364 - 23 giugno 1371 deceduto)
  • Arnold van Hoorn † (9 luglio 1371 - 1378 nominato vescovo di Liegi)
  • Floris van Wevelinkhoven † (7 novembre 1379 - 4 aprile 1393 deceduto)
  • Frederik van Blankenheim † (7 luglio 1393 - 10 ottobre 1423 deceduto)
  • Zweder van Culemborg † (6 febbraio 1425 - 10 dicembre 1432 deposto)
    • Rudolf van Diepholt † (26 settembre 1426 - 10 dicembre 1432 nominato vescovo) (antivescovo)
  • Rudolf van Diepholt † (10 dicembre 1432 - 25 marzo 1455 deceduto)
  • David van Bourgondië † (12 settembre 1457 - 16 aprile 1494 deceduto)
  • Frederik van Baden † (11 agosto 1496 - 1517 dimesso)
  • Filippo di Borgogna † (18 marzo 1517 - 7 aprile 1524 deceduto)
  • Heinrich von Rhein † † (15 luglio 1524 - 20 agosto 1529 dimesso)
  • Willem Enckenwoirt † (1º ottobre 1529 - 19 luglio 1534 deceduto)
  • Georg van Egmond † (26 febbraio 1535 - 26 settembre 1559 deceduto)
  • Frederik Schenck van Toutenburg † (10 marzo 1561 - 25 agosto] 1580 deceduto)
    • Herman van Rennenberg (Konrad) † (1580 - 28 settembre 1592 deceduto) (vescovo eletto)
    • Jan van Bruhesen † (1592 - 2 settembre 1600 deceduto) (vescovo eletto)

Vicari apostolici

  • Sasbout Vosmeer † (22 settembre 1602 - 3 maggio 1614 deceduto)
  • Philippus Rovenius † (11 ottobre 1614 - 11 ottobre 1651 deceduto)
  • Jacobus de la Torre † (11 ottobre 1651 succeduto - 16 settembre 1661 deceduto)
  • Baldwin von Catz † (31 maggio 1662 - 18 maggio 1663 deceduto)
  • Johannes van Neercassel † (18 maggio 1663 succeduto - 6 giugno 1686 deceduto)
  • Petrus Codde, C.O. † (9 ottobre 1688 - 3 aprile 1704 deposto)
  • Gerhard Potcamp † (7 dicembre 1705 - 16 dicembre 1705 deceduto)
  • Adam Daemen † (10 febbraio 1707 - 1717 deceduto)
  • Johannes van Bijlevelt † (22 ottobre 1717 - 20 gennaio 1727 deceduto)

Superiori della Missione Olandese

Arcivescovi di Utrecht (sede restaurata)

Statistiche

L'arcidiocesi al termine dell'anno 2010 su una popolazione di 3.979.000 persone contava 757.000 battezzati, corrispondenti al 19,0% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 624.000 1.872.000 33,3 729 729 855 377
1969 849.982 2.856.449 29,8 895 768 127 949 127 355
1980 942.000 3.266.000 28,8 1.022 472 550 921 1 950 3.000 359
1990 901.862 3.521.322 25,6 892 378 514 1.011 24 794 2.383 362
1999 800.000 3.000.000 26,7 276 276 2.898 55 153 1.550 355
2000 852.752 3.751.379 22,7 382 274 108 2.232 60 256 1.551 348
2001 835.823 3.779.499 22,1 394 286 108 2.121 54 279 1.335 218
2002 834.348 3.783.699 22,1 628 285 343 1.328 63 508 1.259 342
2003 832.068 3.937.376 21,1 584 252 332 1.424 62 491 1.137 316
2004 829.184 3.836.649 21,6 577 262 315 1.437 69 463 1.057 336
2010 757.000 3.979.000 19,0 425 214 211 1.781 85 320 697 234

Note

  1. ^ Dal sito web dell'arcidiocesi.
  2. ^ Diocesi di Utrecht, Het oudste cartularium van het Sticht Utrecht, 's-Gravenhage: Martinus Nijhoff, 1892
  3. ^ C. A. van Kalveen, Het bestuur van bisshop en Staten in het Nedersticht, Oversticht en drenthe, Groningen: Tjeenk Willink, 1974
  4. ^ Dopo il martirio di Sant'Eobano, papa Stefano II e Pipino il Breve ordinarono a Gregorio di occuparsi della diocesi: è per questo motivo che egli viene talvolta chiamato "vescovo", benché non sia mai stato consacrato come tale.
  5. ^ Enciclopedia Treccani on line

Fonti

Voci correlate