Carlo Caracciolo: differenze tra le versioni
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Carlo Caracciolo sposò la duchessa Violante Visconti di Modrone, figlia del duca Eduardo Visconti di Modrone e della contessa Nicoletta Arrivabene Valenti Gonzaga. La coppia non ha avuto figli. |
Carlo Caracciolo sposò la duchessa Violante Visconti di Modrone, figlia del duca Eduardo Visconti di Modrone e della contessa Nicoletta Arrivabene Valenti Gonzaga. La coppia non ha avuto figli. |
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Nel 1996 l'editore adottò Jacaranda Falck |
Nel 1996 l'editore adottò Jacaranda Falck, figlia di [[Giorgio Falck]] e Anna Cataldi. Dopo la morte, a seguito di analisi del DNA, sono emersi altri due figli naturali di Carlo Caraccioloː Carlo Edoardo e Margherita Revelli<ref>[https://www.italiaoggi.it/news/la-saga-del-principe-caracciolo-2120370 Daniele Capezzone, ''La saga del principe Caracciolo,'' Italia Oggi, 4 ottobre 2016]</ref>. Carlo Edoardo e Margherita hanno dovuto attendere quasi cinque anni e otto udienze prima di poter essere considerati, per legge, i figli, i veri figli, i primi due figli del principe Carlo Caracciolo. Nel 2011 i tre eredi hanno raggiunto un accordo relativo alla successione patrimoniale dell'editore.<ref>[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/06/21/accordo-tra-eredi-caracciolo-ai-revelli-il.html La Repubblica, 21 giugno 2011]</ref>. |
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== Onorificenze == |
== Onorificenze == |
Versione delle 12:33, 2 mag 2024
Carlo Caracciolo | |
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Carlo Caracciolo (a destra) nel 1992 con Eugenio Scalfari | |
Principe di Castagneto Duca di Melito | |
In carica | 16 luglio 1965 – 15 dicembre 2008 |
Predecessore | Filippo Caracciolo |
Successore | Carlo Caracciolo |
Nascita | Firenze, 23 ottobre 1925 |
Morte | Roma, 15 dicembre 2008 (83 anni) |
Dinastia | Caracciolo |
Padre | Filippo Caracciolo |
Madre | Margaret Clarke |
Consorte | Violante Visconti di Modrone |
Figli |
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Religione | Cattolicesimo |
Carlo Caracciolo, IX principe di Castagneto, IV duca di Melito, conosciuto solo come Carlo Caracciolo (Firenze, 23 ottobre 1925 – Roma, 15 dicembre 2008), è stato un nobile, editore, imprenditore e partigiano italiano.
Biografia
Figlio di Filippo Caracciolo e di Margaret Clarke, fratello maggiore di Marella Agnelli e dello storico Nicola. Sposato in tarda età con Violante Visconti di Modrone, padre di tre figli: Carlo Caracciolo di Melito Revelli, Margherita Caracciolo di Melito Revelli e Jacaranda Falck. Durante la seconda guerra mondiale si impegna come partigiano della Brigata Cesare Battisti, operando sul lago Maggiore. Durante le sue operazioni per il traffico di armi rappresentò un luogo fondamentale la Casa Pontremoli che faceva da tramite tra Svizzera ed Italia. Tutto il traffico di armi era coordinato in collaborazione con Mario Pontremoli. Dopo la laurea in giurisprudenza conseguita presso l'Università La Sapienza di Roma, approfondì gli studi negli Stati Uniti, presso la Harvard Law School di Boston.
Nel 1951 fondò a Milano la casa editrice Etas Kompass, dedita alla pubblicazione di riviste tecniche e di annuari industriali, di cui restò Amministratore Delegato fino al 1975. Nel 1955 partecipò alla costituzione della società editrice N.E.R. (Nuove Edizioni Romane), il cui principale azionista era Adriano Olivetti: il 2 ottobre dello stesso anno prendono il via le pubblicazioni del settimanale L'Espresso sotto la direzione di Arrigo Benedetti; nel 1956 Olivetti cede le sue azioni, a titolo gratuito, a Carlo Caracciolo, fino a quel momento coinvolto solo nella gestione pubblicitaria della rivista. Nel 1964 contribuì inoltre, con una campagna promozionale apposita sulla Guida Kompass, all'avvio di Editrice Industriale, casa editrice industriale specializzata nell'informazione edilizia.
Caracciolo diventò così azionista di maggioranza della società e nella compagine azionaria entrano anche Arrigo Benedetti ed Eugenio Scalfari, che nel 1966 assume la direzione della rivista. Nel 1976, da una joint venture tra Editoriale L'Espresso e Arnoldo Mondadori Editore, nacque la "Società Editoriale La Repubblica", della quale Caracciolo era presidente e amministratore delegato: il 14 gennaio 1976 iniziò la pubblicazione dell'omonimo quotidiano, diretto da Eugenio Scalfari. Nel 1984 la società venne ammessa in borsa.
Nel 1988 il pacchetto di maggioranza de L'Espresso e la sua quota di La Repubblica venne ceduta alla Mondadori, di cui Caracciolo fu nominato presidente (1989 - 1990); quando Silvio Berlusconi assunse il controllo della Mondadori, ne nacque un contenzioso giudiziario che si concluse nel 1991 con la separazione fra il settore libri e periodici (che andò al gruppo Fininvest) e quello di Repubblica ed Espresso, che andò a costituire il Gruppo Editoriale L'Espresso che aveva come azionista di maggioranza la CIR di Carlo De Benedetti e di cui Carlo Caracciolo diventò Presidente.
Fu presidente della Finegil Editoriale SpA, la società che deteneva gran parte delle partecipazioni del Gruppo nei quotidiani locali, della A. Manzoni & C S.p.A., la concessionaria di pubblicità del gruppo, e Presidente del Consiglio di Amministrazione del portale web Kataweb S.p.A. (dal 1999). Il 2 giugno 1989 gli fu conferito il titolo di Cavaliere del Lavoro. Il 26 aprile 2006 Caracciolo abbandonò la guida effettiva delle sue società, passata a Carlo De Benedetti, ma mantenne la presidenza onoraria del Gruppo Editoriale L'Espresso. Il 2 gennaio 2007 acquistò il 30% del quotidiano francese Libération, diventandone il secondo azionista dopo Édouard de Rothschild, che deteneva circa il 38%. Carlo Caracciolo è morto nella sua casa di Trastevere a Roma il 15 dicembre 2008 all'età di 83 anni.[1][2]
Matrimonio e figli
Carlo Caracciolo sposò la duchessa Violante Visconti di Modrone, figlia del duca Eduardo Visconti di Modrone e della contessa Nicoletta Arrivabene Valenti Gonzaga. La coppia non ha avuto figli.
Nel 1996 l'editore adottò Jacaranda Falck, figlia di Giorgio Falck e Anna Cataldi. Dopo la morte, a seguito di analisi del DNA, sono emersi altri due figli naturali di Carlo Caraccioloː Carlo Edoardo e Margherita Revelli[3]. Carlo Edoardo e Margherita hanno dovuto attendere quasi cinque anni e otto udienze prima di poter essere considerati, per legge, i figli, i veri figli, i primi due figli del principe Carlo Caracciolo. Nel 2011 i tre eredi hanno raggiunto un accordo relativo alla successione patrimoniale dell'editore.[4].
Onorificenze
— 1989[5]
Ascendenza
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Filippo Caracciolo di Castagneto | Nicola Caracciolo di Castagneto | ||||||||||||
Emanuela Caracciolo di Sant'Eramo | |||||||||||||
Nicola Caracciolo di Castagneto | |||||||||||||
Emilia Compagna | Gennaro Compagna | ||||||||||||
Giulia Pandola | |||||||||||||
Filippo Caracciolo | |||||||||||||
Ippolito Mele Barese | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Meralda Mele Barrese | |||||||||||||
Elizabeth Lilian Mackworth-Praed | Winthrop Mackworth-Praed | ||||||||||||
Helen Bogle | |||||||||||||
Carlo Caracciolo | |||||||||||||
Charles Clarke | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Charles Corning Clarke | |||||||||||||
Melissa Randall | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Margaret Clarke | |||||||||||||
Charles Emmet Chandler | Charles Chandler | ||||||||||||
Mary Carol Rickard | |||||||||||||
Alice Chandler | |||||||||||||
Cordelia Beard | Alfred Beard | ||||||||||||
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Note
- ^ Addio a Carlo Caracciolo padre di Espresso e Repubblica, su repubblica.it. URL consultato il 15-12-2008.
- ^ Articolo su l'Espresso di Nello Ajello Archiviato il 19 dicembre 2008 in Internet Archive.
- ^ Daniele Capezzone, La saga del principe Caracciolo, Italia Oggi, 4 ottobre 2016
- ^ La Repubblica, 21 giugno 2011
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Carlo Caracciolo
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carlo Caracciolo
Collegamenti esterni
- Carlo Caracciolo di Castagneto, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 53891965 · ISNI (EN) 0000 0000 5544 6342 · SBN VEAV550542 · LCCN (EN) no2005112188 · GND (DE) 130803235 |
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