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= Orecchione (architettura) =
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Orecchione (architettura)

Orecchione del baluardo di San Pietro delle mura di Ferrara.

L'orecchione è un elemento difensivo diffuso nelle fortificazioni alla moderna; collocato ai fianchi del baluardo, svolse per secoli la funzione di proteggere le cannoniere dai tiri dell'artiglieria nemica. Benché sia talvolta utilizzato come suo sinonimo, si distingue dal musone, di forma squadrata, in quanto si sviluppa su una pianta semicircolare.[1][2][3][4]

Storia e descrizione

Disegno di un bastione con orecchioni.
Disegno di un bastione con musoni.

A partire dal XV secolo, in seguito allo sviluppo delle artiglierie, sorse l'esigenza di costruire moderne fortificazioni in grado di fronteggiare efficacemente i colpi delle nuove armi da fuoco.[5] Numerosi architetti e ingegneri militari, soprattutto italiani, idearono e diffusero in tutto il continente europeo innovativi sistemi difensivi, che furono perfezionati soprattutto nel corso del XVI secolo, per adattarsi alle esigenze belliche in continua evoluzione.[5] Nacquero così le fortificazioni alla moderna, il cui elemento di maggior innovazione era dato dal fronte bastionato: i progettisti si resero conto che, anziché distribuire le difese lungo l'intero perimetro murario, fosse opportuno concentrarle nei baluardi, strutture a forma prevalentemente poligonale disposte a distanza pressoché regolare lungo il contorno, calcolata in modo da tener conto della massima gittata delle artiglierie difensive.[5]

La forma dei bastioni fu modificata e perfezionata nel tempo.[5][2] Gli elementi principali erano costituiti dalle due facce, direttamente esposte al fuoco nemico, e dai due fianchi laterali, destinati ad accogliere le artiglierie.[2] La cruciale importanza di questi ultimi spinse gli architetti rinascimentali a concentrare i loro studi sulle migliori conformazioni da realizzare, a partire dall'inclinazione, che risultò spesso compresa tra le perpendicolari alle cortine e alle facce.[2]

Il merlone sulla sommità del musone orientale del bastione di Santa Maria nella Cittadella di Parma.

Col tempo, i progettisti misero a punto il sistema dei fianchi ritirati: per difendere con maggior efficacia le cannoniere, arretrarono le parti dei fianchi più prossime alle cortine, in modo che le porzioni più esterne, ribattezzate orecchioni o musoni a seconda della forma, impedissero al fuoco nemico di raggiungere i pezzi traditori, talvolta disposti su due livelli.[5][2]

A partire dalla fine del XVI secolo gli orecchioni si diffusero con maggior successo rispetto ai musoni, che, benché più semplici da realizzare, garantivano una minor resistenza ai colpi dell'artiglieria nemica.[6] Sulla sommità di tali strutture, per offrire un'ulteriore protezione alle bocche da fuoco e allo stesso tempo ampliare il loro campo di tiro, furono talvolta aggiunti i merloni.[7][8]

Note

  1. ^ Orecchióne, su treccani.it. URL consultato il 19 aprile 2024.
  2. ^ a b c d e Bastione o baluardo, su treccani.it. URL consultato il 19 aprile 2024.
  3. ^ Salvatore Battaglia et al., Lemma "Orecchione", in Grande dizionario della lingua italiana, vol. XII, UTET, 1961, ISBN 978-88-020-1599-6.
  4. ^ Salvatore Battaglia et al., Lemma "Musone", in Grande dizionario della lingua italiana, vol. XI, UTET, 1961, ISBN 978-88-020-1599-6.
  5. ^ a b c d e Cassi Ramelli 1974, p. 39.
  6. ^ Papagno 1982, p. 160.
  7. ^ Conforti 1982, p. 168.
  8. ^ Merlone, su treccani.it. URL consultato il 19 aprile 2024.

Bibliografia

  • Antonio Cassi Ramelli, Castelli e fortificazioni, Milano, Touring Club Italiano, 1974, SBN IT\ICCU\RAV\0119163.
  • Paolo Conforti, La Cittadella di Parma, Parma, Rotaract Club, 1982, SBN IT\ICCU\TO0\0813411.
  • Giuseppe Papagno e Marzio Achille Romani, Una Cittadella e una città (il Castello Nuovo farnesiano di Parma, 1589-1597): tensioni sociali e strategie politiche attorno alla costruzione di una fortezza urbana, Bologna, Il mulino, 1982, SBN IT\ICCU\RAV\1432186.

Voci correlate

Altri progetti

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