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Invasione russa dell'Ucraina del 2022: differenze tra le versioni

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La guerra scoppiata fra Russia e Ucraina ha le sue radici in una lunga [[Crisi russo-ucraina|crisi diplomatica e militare]] fra i due paesi. La Russia, in assenza di difese naturali a ovest e di sbocchi sul mare che siano fruibili tutto l'anno,<ref>{{Cita libro |nome=Henry |cognome=Kissinger |titolo=Ordine mondiale |url=https://www.worldcat.org/oclc/1020143209 |accesso=2022-03-16 |data=2017 |editore=Mondadori |OCLC=1020143209 |ISBN=978-88-04-66267-9}}</ref> ha alimentato negli anni la volontà di riguadagnare la sfera di influenza persa con lo [[Dissoluzione dell'Unione Sovietica|scioglimento dell'Unione sovietica]] e di assicurarsi posizioni strategiche come la [[Crimea]],<ref>{{Cita web|url=https://www.limesonline.com/la-crimea-geostrategica/94436|titolo=Carta: L'importanza strategica della Crimea|autore=Laura Canali|sito=Limes|data=2016-09-30|accesso=2022-03-16}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.limesonline.com/cartaceo/crimea-faro-russo-sul-mediterraneo|titolo=La Crimea fuori dall’orbita della Russia è impensabile|autore=Aldo Ferrari|sito=Limes|data=2014-04-16|accesso=2022-03-16}}</ref> che affaccia sul [[Mar Nero]].
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La [[rivoluzione ucraina del 2014]], conclusasi il 23 febbraio con la fuga a [[Sebastopoli]] di [[Viktor Janukovyč]] e la sua esautorazione e il conseguente il passaggio da un esecutivo filo russo a uno filo occidentale, determinò due fatti fondamentali: l'avvicinamento dell'Ucraina ai paesi occidentali (UE, NATO) che ha esasperato la "sindrome di accerchiamento" della Russia<ref name=accerchiamento>{{Cita web|url=https://www.limesonline.com/carta-il-senso-di-accerchiamento-della-russia-3/114887|titolo=Il senso di accerchiamento della Russia|autore=Laura Canali|sito=Limes|data=2019-10-22|accesso=2022-03-07}}</ref> e, a partire dal 28 febbraio, l'occupazione militare della Crimea inizialmente con [[Omini verdi (militari)|forze non identificate]] e la veloce [[Annessione della Crimea alla Russia|annessione della penisola alla Russia]] a cui seguì il 6 aprile la [[Guerra del Donbass|la secessione armata della regione del Donbass]] e numerosi scontri nella ucraina orientale fra le comunità russofone e ucraine. I contrasti più gravi avvennero il 2 maggio nella [[Scontri di Odessa del 2014|città di Odessa]] tra filorussi, gruppi nazionalisti ucraini appartenenti al partito [[Pravyj Sektor]] e neonazisti legati anche ai gruppi ultras del [[Futbol'nyj Klub Metalist|Metalist]], e culminati [[Strage di Odessa|nell'incendio doloso appiccato alla casa dei sindacati]], con la morte di almeno 48 militanti filorussi.<ref>{{cita web|url= https://www.limesonline.com/cartaceo/odessa-perla-ucraina-nel-mirino-russo|titolo= Odessa, perla ucraina nel mirino russo|autore= Pietro Figuera|data= 4 marzo 2022|accesso= 5 marzo 2022}}</ref><ref>{{cita web|url= https://ilmanifesto.it/a-odessa-si-ricorda-la-strage-neonazista/|titolo= A Odessa si ricorda la strage neonazista|data= 2 maggio 2015|accesso= 5 marzo 2022}}</ref>
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== Antefatti ==
== Antefatti ==

Versione delle 01:07, 20 mar 2022

Invasione russa dell'Ucraina del 2022
parte della crisi russo-ucraina del 2021-2022
Data24 febbraio 2022 – in corso
LuogoUcraina
Causa
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Bandiera della Russia Russia

Bandiera della RP di Doneck RP di Doneck

Bandiera della RP di Lugansk RP di Lugansk

  • 14 000[6]
  • Totale: ~ 234 000 uomini, con 1 200 carri armati e 550 aerei
Bandiera dell'Ucraina Ucraina
  • 209 000 (forze armate dell'Ucraina)
  • 102 000 (forze paramilitari)
  • ~ 800 carri armati
  • ~ 200 aerei
  • Voci di guerre presenti su Wikipedia

    L'invasione russa dell'Ucraina del 2022 è iniziata il 24 febbraio 2022, segnando una brusca escalation della contesa tra i due Paesi in corso dal 2014. La guerra ha provocato la maggiore crisi per l'accoglienza di rifugiati in Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale.[7][8]

    L'intervento armato è stato preceduto da un prolungato ammassamento militare russo iniziato nella primavera 2021, motivato dal presidente russo Vladimir Putin sulla base del timore di un'adesione dell'Ucraina alla NATO[9][10][11] e seguito da esercitazioni militari.[12] Pochi giorni prima dell'invasione, la Russia ha riconosciuto l'indipendenza della Repubblica Popolare di Doneck e della Repubblica Popolare di Lugansk, due stati autoproclamatisi nella regione del Donbass, all'interno dei confini dell'Ucraina, e il 21 febbraio, in violazione del Memorandum di Budapest del 1994 sulle garanzie di sicurezza dell'Ucraina,[13] vi ha inviato le proprie forze armate a presidiarne il territorio. L'indomani il Consiglio della Federazione ha autorizzato all'unanimità il presidente Vladimir Putin a usare la forza militare fuori confine.

    Numerosi avvertimenti su un'imminente invasione erano già stati diramati dai media a partire dall'ottobre 2021, ma gli alti funzionari russi costantemente avevano negato di pianificare un'invasione.[14]

    Cause

    Voce principale: Crisi russo-ucraina.
    Manifestazione filo occidentale a Odessa (9 febbraio 2014)

    La guerra scoppiata fra Russia e Ucraina ha le sue radici in una lunga crisi diplomatica e militare fra i due paesi. La Russia, in assenza di difese naturali a ovest e di sbocchi sul mare che siano fruibili tutto l'anno,[15] ha alimentato negli anni la volontà di riguadagnare la sfera di influenza persa con lo scioglimento dell'Unione sovietica e di assicurarsi posizioni strategiche come la Crimea,[16][17] che affaccia sul Mar Nero.

    La rivoluzione ucraina del 2014, conclusasi il 23 febbraio con la fuga a Sebastopoli di Viktor Janukovyč e la sua esautorazione e il conseguente il passaggio da un esecutivo filo russo a uno filo occidentale, determinò due fatti fondamentali: l'avvicinamento dell'Ucraina ai paesi occidentali (UE, NATO) che ha esasperato la "sindrome di accerchiamento" della Russia[18] e, a partire dal 28 febbraio, l'occupazione militare della Crimea inizialmente con forze non identificate e la veloce annessione della penisola alla Russia a cui seguì il 6 aprile la secessione armata della regione del Donbass e numerosi scontri nella ucraina orientale fra le comunità russofone e ucraine. I contrasti più gravi avvennero il 2 maggio nella città di Odessa tra filorussi, gruppi nazionalisti ucraini appartenenti al partito Pravyj Sektor e neonazisti legati anche ai gruppi ultras del Metalist, e culminati strage di Odessa, con la morte di almeno 48 manifestanti filorussi.[19][20]

    Antefatti

    Ammassamento delle forze russe

    Lo stesso argomento in dettaglio: Crisi russo-ucraina del 2021-2022.

    Il conflitto è iniziato con un grande ammassamento militare, inizialmente nella primavera 2021 e poi da ottobre 2021 a febbraio 2022. Durante questo secondo periodo, la Russia ha inoltrato richieste agli Stati Uniti e alla NATO, avanzando due progetti di trattati che contenevano richieste per quelle che definiva «garanzie di sicurezza», tra cui una promessa legalmente vincolante che l'Ucraina non avrebbe mai aderito alla NATO, nonché una riduzione delle truppe e dei mezzi della NATO stanziati nell'Europa orientale,[21] e ha minacciato una risposta militare non specificata se l'Alleanza Atlantica avesse continuato a puntare su una linea che definiva aggressiva.[22]

    Accuse russe

    Da tempo la Russia denunciava i supposti tentativi del governo ucraino di mettere in atto processi per l'assimilazione forzata della minoranza russa.[23][24][25] Nelle settimane precedenti l'invasione, Vladimir Putin si è più volte spinto a dichiarare che, in particolare nella regione del Donbass, i russofoni erano vittime di una discriminazione che assumeva sempre più la forma del genocidio.[26][27][28] Tali dichiarazioni non trovavano conferma nei report delle organizzazioni internazionali, tra le quali l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani,[29][30] la missione speciale di osservazione dell'OSCE in Ucraina[31] e il Consiglio d'Europa[32] né nei fact checking dei principali organi di stampa.[33] Le affermazioni di Putin sul genocidio dei russofoni non hanno trovato credito neanche nelle cancellerie occidentali, venendo addirittura ritenute dagli Stati Uniti una «falsità riprovevole»[34] pretestuosamente agitata per preparare l'invasione dell'Ucraina.[28]

    Il 21 febbraio, in un discorso televisivo dalle forti tinte nazionalistiche, Putin ha dichiarato la società ucraina neonazista e che pertanto la Russia si era posta l'obiettivo di «smilitarizzare e denazificare» il Paese:[35][36][37][nota 1] in realtà, nelle elezioni parlamentari del 2019, i partiti di destra ultranazionalisti non sono riusciti a conquistare nessun seggio nel parlamento ucraino.[37][43] Secondo le testate giornalistiche occidentali, la denuncia russa della politica nazista in atto in Ucraina è "infondata" e "falsa".[44][45]

    D'altro canto, a partire dalla rivoluzione del 2014 era stato segnalato un aumento degli episodi di intolleranza in Ucraina nei confronti della minoranza russofona vietando film e libri russi.[46] Nel 2019 il Parlamento aveva approvato una legge che toglieva al russo lo status di lingua di Stato.[47]. Il giorno precedente l'approvazione di tale legge il presidente Putin aveva approvato la semplificazione delle procedure per l'ottenimento del passaporto russo da parte dei residenti ucraini nelle regioni separatiste del bacino del Donec[48] dove è in corso una guerra dal 2014.

    Guerra

    Primi scontri

    I combattimenti nel Donbass sono aumentati in modo significativo il 17 febbraio 2022. Mentre il numero giornaliero di attacchi nelle prime sei settimane del 2022 era variato da due a cinque,[49] l'esercito ucraino ha riportato 60 attacchi il 17 febbraio. I media statali russi hanno anche riferito di oltre 20 attacchi di artiglieria a posizioni separatiste lo stesso giorno.[49] Il governo ucraino ha accusato i separatisti russi di aver bombardato un asilo nido a Stanytsia Luhanska usando l'artiglieria, ferendo tre civili.

    Il giorno successivo, la Repubblica popolare di Donetsk e la Repubblica popolare di Luhansk hanno ordinato l'evacuazione obbligatoria dei civili dalle rispettive capitali, il cui completamento avrebbe però richiesto alcuni mesi.[50][51][52][53] I media ucraini hanno riportato un forte aumento dei bombardamenti di artiglieria da parte dei militanti a guida russa nel Donbass come tentativi di provocare l'esercito ucraino.[54][55]

    Escalation (21–23 febbraio)

    Vladimir Putin firma i decreti presidenziali di riconoscimento della RDP e della RPL e relativi trattati di amicizia, cooperazione e assistenza reciproca. Mosca, 21 febbraio 2022
    Decreto presidenziale n. 71 (sx) e n. 72 (dx), che riconoscono l’indipendenza della RPD e della RPL
    Vladimir Putin annuncia l'attacco

    Il 15 febbraio la Duma aveva approvato una risoluzione con la quale veniva richiesto al presidente Putin di riconoscere le repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk; la risoluzione, proposta dal Partito Comunista della Federazione Russa, era stata approvata con 351 voti favorevoli, 16 contrari (14 parlamentari di Nuova Gente e 2 su 325 di Russia Unita) e un astenuto, mentre 82 deputati non avevano partecipato al voto[56]. Il 21 febbraio successivo Putin ha riconosciuto formalmente l'indipendenza delle due repubbliche e ha ordinato l'invio di truppe (comprese le forze meccanizzate) nel Donbass, annunciando l'avvio di una "missione di mantenimento della pace".[57][58]

    Nello stesso giorno, il Servizio di sicurezza federale russo (FSB) ha dichiarato che i bombardamenti ucraini avevano distrutto una struttura di confine dell'FSB a 150 m dal confine tra Russia e Ucraina nell'oblast di Rostov.[59] Inoltre, il distretto militare meridionale russo ha denunciato l'incursione di cinque sabotatori ucraini, annunciandone l'uccisione presso il villaggio di Mityakinskaya (Oblast di Rostov) e la distruzione dei loro veicoli da combattimento di fanteria.[60] Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha smentito entrambi gli incidenti, definendoli false flag.[61][62]

    Più tardi, sempre il 21 febbraio, diversi media indipendenti hanno confermato che le forze russe stavano entrando nel Donbass.[63][64][65][66] Tale intervento militare è stato condannato dal Consiglio di sicurezza dell'Onu.[67]

    Il 23 febbraio, il parlamento ucraino ha proclamato lo stato di emergenza nazionale di 30 giorni (entrato in vigore a mezzanotte), con esclusione dei territori occupati nel Donbass, e ha ordinato la mobilitazione di tutti i riservisti delle forze armate ucraine.[68][69][70] Lo stesso giorno, la Russia ha iniziato a evacuare la sua ambasciata a Kiev.[71] I siti web del parlamento e del governo ucraini, insieme ai siti web bancari, sono stati colpiti da attacchi DDoS.[72]

    24 febbraio

    Il 24 febbraio 2022, in un discorso alla nazione, Vladimir Putin[73] ha ribadito l'accusa agli Stati Uniti e all'Occidente di perseguire l'espansione aggressiva della NATO fino ai confini della Russia. Questa tesi è considerata un argomento essenziale di sicurezza geostrategica dalla Russia, che da tempo percepiva un senso di accerchiamento e ridimensionamento dei propri spazi a seguito della caduta dell'Unione Sovietica.[18] Nelle settimane precedenti all'attacco, la Russia aveva richiesto garanzie scritte di un non allargamento della NATO in Ucraina, senza tuttavia raggiungere alcuna forma di accordo.[74] La Russia, nel febbraio 2022, deteneva la presidenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite con Vasily Nebenzya.[75][76]

    Nelle prime ore del 24 febbraio, il presidente ucraino Volodymyr Zelens'kyj ha tenuto un discorso televisivo, rivolgendosi ai cittadini russi in lingua russa e supplicandoli di evitare la guerra,[77][78][79] unendosi in questo modo all'appello del segretario generale dell'ONU António Guterres che aveva dichiarato: "Date una possibilità alla pace".[75]

    Invasione

    All'alba del 24 febbraio, Putin ha annunciato un'"operazione militare speciale" nell'Ucraina orientale finalizzata a garantire la sicurezza dei cittadini russi e minacciando che i paesi che fossero intervenuti avrebbero fronteggiato conseguenze mai viste prima;[80] la dichiarazione è stata immediatamente seguita da attacchi missilistici che hanno colpito località in tutta l'Ucraina, inclusa la capitale Kiev e i posti di frontiera ucraini con Russia e Bielorussia.[81][82] Due ore dopo, le forze di terra russe sono entrate nel Paese.[11]

    Il presidente Zelens'kyj ha risposto promulgando la legge marziale,[83] interrompendo i rapporti diplomatici con la Russia e annunciando la mobilitazione generale.[84] Poco dopo sono iniziate le operazioni belliche. L'esercito russo è penetrato in territorio ucraino da nord, da est e da sud.

    Da nord l'ingresso nel Paese è avvenuto sia dal confine russo-ucraino sia da quello tra l'Ucraina e la Bielorussia. Il 24 febbraio le truppe russe hanno preso controllo delle città fantasma di Chernobyl e Pripyat, compresa la centrale nucleare,[11][85][86] per poi puntare verso la capitale Kiev con l'obiettivo di accerchiarla. L'avanzata è stata però rallentata dalla resistenza delle truppe ucraine,[76] che non sono tuttavia riuscite a difendere l'aeroporto Antonov di Hostomel', perso tra il 24 e il 25 febbraio a causa dell'intervento di paracadutisti russi elitrasportati.[87][88]

    Struttura a Kiev distrutta da un attacco missilistico
    Scene nell'Ucraina orientale durante l'invasione (video del 24 Febbraio)
    Condominio a Kiev colpito da un missile il 26 febbraio

    A est, l'esercito russo è inoltre avanzato nel territorio delle autoproclamate repubbliche di Lugansk e Donetsk, nel Donbass.

    A sud, il 24 febbraio la marina russa ha preso il controllo della strategica isola dei Serpenti, a circa 45 km dalle coste di Odessa e della Romania.[89] Il maggior avanzamento delle forze russe si è però registrato a partire dalla Crimea[75] e ha consentito loro di prendere il controllo del canale della Crimea settentrionale, della città di Cherson[90][91] e dell'importante centrale nucleare di Zaporižžja, conquistata il 4 marzo.[92] Sempre dalla Crimea, le truppe russe si sono spinte verso est seguendo la costa, fino a ricongiungersi con quelle penetrate dal Donbass e ad accerchiare Mariupol'.[93]

    Il 27 febbraio Putin ha ordinato l'attivazione dei sistema di allerta nucleare, corrispondente allo stato di pre-allarme difensivo basato sui missili nucleari.[94]

    L'invasione russa ha ricevuto un'ampia condanna internazionale e pesanti sanzioni economico-finanziarie, oltre a scatenare una serie di proteste della popolazione russa nelle principali città, conclusesi con arresti di massa.[95][96]

    Conseguenze

    Vittime

    Il numero delle vittime registrate è incerto. L'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari stima che al 14 marzo almeno 636 civili siano stati uccisi e 1 125 siano rimasti feriti.[97] Nei giorni successivi, con il proseguirsi degli attacchi, il bilancio si appesantisce.[98]

    La Russia ha ammesso di aver subito perdite sin dal 27 febbraio, ma senza rilasciare cifre ufficiali,[99] malgrado che fonti ucraine stimano a circa 5 700 soldati tra morti e feriti nei primi giorni di ostilità.[100] Il 28 febbraio alcuni funzionari del Pentagono hanno stimato che le perdite nei due schieramenti, nei primi cinque giorni di ostilità, ammontino a 1 500 ciascuno.[101]

    Rifugiati

    Secondo i dati dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, dal 24 febbraio al 15 marzo oltre 3 milioni di ucraini hanno lasciato il proprio paese.[102] La maggior parte (1,86 milioni) ha raggiunto la Polonia, mentre gli altri sono transitati in Romania (468 000), Moldavia (344 000), Ungheria (273 000), Slovacchia (221 000) e altri Paesi, inclusa la Russia (156 000).[102] Per poter gestire velocemente l'imponente afflusso di rifugiati e garantirne la protezione, il 3 marzo 2022 i ministri dell'UE hanno approvato all'unanimità[103] la proposta del commissario europeo per gli affari interni Ylva Johansson di applicare la direttiva di protezione temporanea dei rifugiati, in vigore dal 2001 ma mai attivata.[104] Molti paesi dell'area Schengen, tra i quali Polonia, Germania e Svizzera, hanno annunciato che non avrebbero più richiesto più il passaporto per gli ucraini provenienti dalla zona di guerra.[105]

    Reazioni

    Lo stesso argomento in dettaglio: Sanzioni internazionali durante la crisi ucraina.

    ONU

    Il 25 febbraio 2022 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è stato convocato per votare una proposta di deplorazione dell'invasione, ma la Russia ha posto il veto.[106] Il 2 marzo l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, riunitasi in sessione di emergenza, ha discusso e approvato a larga maggioranza[nota 2] la risoluzione ES‑11/1 di condanna dell'invasione.[107][108][109]

    Il 16 marzo la Corte internazionale di giustizia ha condannato le operazioni militari russe, ordinandone l'immediata cessazione.[110][111] Nell'ambito dello stesso pronunciamento la Corte ha ritenuto infondate e pretestuose le affermazioni russe - poste a giustificazione dell'invasione - circa un presunto genocidio in atto nelle repubbliche secessioniste del Donbass.[112]

    Unione Europea

    Lo stesso argomento in dettaglio: § Rifugiati.

    Il 28 febbraio il Consiglio dell'UE ha adottato due misure di assistenza per rafforzare le capacità militari dell’Ucraina.[113][114] Le misure, per un valore totale di 500 milioni di euro, finanziano la fornitura di attrezzature alle forze armate ucraine, compresi, per la prima volta nella storia dell'Unione europea, armi e altri dispositivi per l'uso letale della forza.[115][116] La UE per la prima volta adotta anche la direttiva di protezione temporanea per accogliere i rifugiati ucraini.

    Consiglio d'Europa

    Il 25 febbraio il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, organizzazione non appartenente all'Unione europea, ha deciso di sospendere la Federazione Russa.[117][118] La decisione implica che la Russia, pur rimanendo membro del Consiglio d'Europa e parte della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, non può esercitare il suo diritto di rappresentanza nel Comitato dei ministri e nell'Assemblea parlamentare di quell'organizzazione. Nei giorni seguenti la Corte europea dei diritti dell'uomo ha adottato alcune misure provvisorie nei confronti della Russia, chiedendo al governo russo di astenersi dal lanciare attacchi militari contro i civili e di garantire l'accesso della popolazione civile ai corridoi di evacuazione, alle cure mediche, alle risorse essenziali e agli aiuti umanitari.[119] La federazione russa ha risposto annunciando l'intenzione di ritirarsi dal Consiglio d'Europa[119] con una dichiarazione del ministro degli esteri del 10 marzo, accusando la Nato e l'Unione europea di aver compromesso l'organizzazione.[120][121] Il 15 marzo il ministro degli esteri russo Lavrov ha comunicato ufficialmente la decisione di lasciare il Consiglio d'Europa e di recedere dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo.[122]

    Altre sanzioni

    I paesi occidentali hanno iniziato a imporre sanzioni limitate alla Russia, dopo che quest'ultima ha riconosciuto l'indipendenza delle due repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk. Dopo l'inizio dell'attacco, sono state introdotte sanzioni ad ampio spettro, che hanno riguardato oligarchi, banche, affari, scambi monetari, trasferimenti bancari, importazioni ed esportazioni.[123]

    Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato la sospensione a tempo indeterminato della certificazione del gasdotto Nord Stream 2;[124] a causa di questa sospensione, la società svizzera Nord Stream 2 AG, operatrice del condotto, ha dichiarato fallimento.[125]

    Dopo lunghe discussioni e resistenze da parte di alcuni paesi, il 27 febbraio i paesi occidentali hanno annunciato l'esclusione dallo SWIFT delle maggiori banche russe, con esclusione di quelle necessarie per il pagamento del gas venduto dalla Russia in Europa.[126]

    I paesi dell'Unione Europea, il Regno Unito e il Canada hanno chiuso i propri spazi aerei a tutti gli aerei russi[127] e in risposta la Russia ha deciso altrettanto nei confronti di questi Paesi.[128]

    La Russia è stata esclusa dall'Eurovision Song Contest 2022.[129] Inoltre, tutte le federazioni sportive russe sono state espulse o allontanate dalle competizioni sportive, compresi i giochi olimpici, paralimpici e olimpici silenziosi.[130]

    Censura e propaganda

    Il 25 febbraio Roskomnadzor ha limitato l'utilizzo di Facebook in Russia[131] e il 4 marzo ha chiuso la radio “Eco di Mosca” per i suoi servizi sull'invasione dell'Ucraina [132]. Due giorni dopo la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen annuncia il blocco delle trasmissioni del canale RT (ex Russia Today) e dell’agenzia di stampa Sputnik,[133] affermando che: In questi tempi di guerra le parole hanno la loro importanza. Siamo testimoni di atti di propaganda e di disinformazione su grande scala. Non lasceremo i difensori del Cremlino rovesciare le loro menzogne tossiche per giustificare la guerra condotta da Putin, non li lasceremo seminare i semi della discordia nella nostra Unione e il blocco ai contenuti di RT è stato applicato anche dalle piattaforme Youtube, Facebook e altre.[134] Il 5 marzo è entrata in vigore in Russia una legge che punisce fino a 15 anni di carcere chi viene giudicato colpevole di aver diffuso notizie false sulle attività militari russe, causando il ritiro dal paese di corrispondenti di media occidentali [135]. L'11 marzo Meta annuncia un cambio temporaneo delle politiche consentendo agli utenti di Facebook e Instagram abitanti nelle nazioni in conflitto e circostanti [136] di inserire contenuti contro l'esercito russo, e ha allentato la censura dei post che incitano all'uccisione degli invasori e dei loro capi, la Russia ha definito questa decisione un "incitamento all'odio razziale".[137]

    Note

    Annotazioni

    1. ^ Il Battaglione Azov è una milizia della Guardia nazionale dell'Ucraina ideologicamente prossima all'estrema destra[38] e con molti elementi neonazisti[39][40][41][42]
    2. ^ Con 141 voti favorevoli, 5 contrari (Corea del Nord, Bielorussia, Eritrea, Russia e Siria), 35 astenuti e 12 assenti.

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