Leandro Caselli: differenze tra le versioni

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|LuogoNascita = Fubine
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|Nazionalità = italiano
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==Biografia==
Ha studiato a Torino, dove nel 1876 ha conseguito la laurea presso la Scuola degli Ingegneri. Fu allievo di Alessandro Antonelli, di cui ripropone le eccezionali tecniche costruttive. Caselli lavorò a Carrara dal 1884, anno in cui divenne ingegnere capo del municipio di Carrara, fino al 1892, quando si trasferì a Messina dove morirà nel 1906.


==Biografia==
Leandro Caselli ha contribuito notevolmente al livello artistico della cittadina toscana grazie a tutte li opere pubbliche da lui realizzate: la ristrutturazione delle condutture per l'acqua potabile, le realizzazioni della Scuola Saffi, della Caserma Dogali, dell'asilo Garibaldi e infine il Politeama Verdi. Queste costruzioni conferiscono prestigio e un carattere innovativo alla struttura urbanistica di Carrara. verso la fine degli anni '80, l'ingegner Caselli elabora un piano di razionalizzazione della viabilità e un sistematico intervento rivolto a controllare il territorio.
Fratello minore di [[Crescentino Caselli]], cresce e studia a [[Torino]], dove nel 1876 ha conseguito la laurea presso la ''Regia'' ''Scuola di Applicazione per gli Ingegneri''. Fu allievo di [[Alessandro Antonelli]], di cui ripropone le tecniche costruttive.<ref name=":0">{{Cita libro|nome=Daniele|cognome=Donghi|titolo=L'architettura moderna alla prima Esposizione italiana di architettura: Torino 1890|annooriginale=1891|editore=Tip. e lit. Camilla e Bertolero|città=Torino}}</ref> Dopo la laurea si reca a [[Roma]] come assistente del professor Gui alla cattedra di architettura nella nuva Scuola di Applicazione per gli Ingegneri. Qui «la sua cultura andava allargandosi e la sua personalità artistica nettamente si disegnava assimilandosi le migliori caratteristiche dell'Architettura».<ref name=":0" /> Nel 1880 accetta l'invito dell'onorevole [[Quintino Sella]] e si sposta agli opifici di [[Biella]] per curare l'impianto di nuove fabbriche e ad applicazioni varie di ingegneria civile ed idraulica.<ref name=":0" />

[[File:Carrara-piazza Gramsci1.jpg|miniatura|Le scuole Aurelio Saffi viste da Piazza d'Armi]]
“La predilezione con cui si era applicato alle arti del disegno ed alle fabbriche civili, colla scorta dell'esempio e degli ammaestramenti del fratello maggiore, architetto Crescentino, professore nell'Accademia torinese di Belle Arti, e l'ispirazione delle opere di celebrati maestri, quali l'Antonelli, il Promis, colle proficue lezioni dei professori Ceppi, Castellazzi, Riccio e Reycend, lo posero in grado di applicarsi efficacemente in Roma al proprio perfezionamento nella sua qualità di assistente alla cattedra di Architettura, presso quella nuova e stimata Scuola di applicazione degli Ingegneri.


=== A Carrara ===
“In quell'ambiente saturo di ogni potenzialità, in quella Scuola dove il senatore Cremona aveva raccolto con tatto finissimo quanto di meglio potevano dare Roma e l'Italia come docenti nella scienza e nell'arte, l'ingegnere Caselli, osservando e confrontando, sotto il fascino speciale che esercitano le immani classiche rovine e le secolari costruzioni e ricostruzioni di Roma, nell'amichevole scambio di idee col chiaro prof. Gui, titolare della cattedra, la sua cultura andava allargandosi e la sua personalità artistica nettamente si disegnava assimilandosi le migliori caratteristiche dell'Architettura.
Viene nominato ingegnere capo dell’Ufficio Tecnico del Comune di [[Carrara]] nel dicembre 1883. Il primo anno si occupa della progettazione di opere di risanamento e di ammodernamento degli spazi pubblici, reso necessario dall'epidemia di colera dell'anno precedente e dal'alluvione che investe la città nel 1885.<ref>{{Cita web|url=http://www.istitutostoricosocialeapuano.it/saggi/carrara-ritratto-di-una-citta-nel-suo-secolo-doro/|titolo=Carrara: ritratto di una città nel suo "secolo d'oro"|sito=Istituto Storico Sociale Apuano|lingua=it-IT|accesso=2021-10-26}}</ref> Così vengono progettate la costruzione di un sistema fognario, la riforma delle condotte idriche e la pavimetazione delle strade e dei marciapiedi.<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.istitutostoricosocialeapuano.it/saggi/leandro-caselli-e-carrara/|titolo=Leandro Caselli e Carrara|autore=Daniele Canali|sito=Istituto Storico Sociale Apuano|lingua=it-IT|accesso=2021-10-26}}</ref> Sempre nel 1884 progetta un nuovo ponte sul [[Carrione]] alla Lugnola con le [[Armilla (architettura)|armille]] in marmo e le [[Pilastro|pile]] e le spalle rivestite con il marmo rosso delle cave di [[Castelpoggio]] e con l'arenaria di [[Fivizzano]].<ref name=":1" />


Nel 1885 Caselli presenta il progetto per la sistemazione di Piazza del Risorgimento (oggi [[Piazza Antonio Gramsci|Piazza Gramsci]]) con la collaborazione di [[Giuseppe Roda]], opera che va di pari passo con la progettazione e la costruzione di due edifici che su di essa si affacciano: le scuole maschili Aurelio Saffi (i cui lavori iniziano nel 1887) e la caserma dei Carabinieri (già in costruzione). A poche settimane di distanza presenta il progetto per l'ampliamento della Camera di Commercio. Dal 1885 Caselli si occupa anche della parte orientale della città, ancora scarsamente abitata, con la progettazione urbanistica e di edifici.
“Dopo quattro anni, cioè nel 1880, l'ing. Caselli accettò con animo grato la profferta fattagli dall'illustre Quintino Sella di recarsi presso i suoi grandiosi opifici in Biella, nei quali il sommo statista era associato e parte cospicua, per accudire all'impianto di nuove fabbriche e ad applicazioni varie di ingegneria civile ed idraulica. Ivi conobbe ed apprezzò nelle sue multiformi attività la vita delle diverse maestranze biellesi in quasi tutte le arti febbrili; lo stesso contatto con molti uomini di affari e più che tutto l'occasione invidiabile di avvicinare il grande uomo di Stato, che era pure ingegnere, matematico, minerologo, arricchì il Caselli di quelle complementari qualità da rendergli in seguito meno disagevole la via per introdurre nella pratica della costruzione qualcuna delle innovazioni che ai tempi dell'architetto Antonelli parvero a molti dubbie o temerarie.
[[File:Carrara Nuovo Politeama Verdi xilografia.jpg|sinistra|miniatura|Il Politeama Verdi in una xilografia del 1900]]
L'espansione della città rende necessario lo spostamento del cimitero, così Caselli progetta l'ampliamento del [[Cimitero monumentale di Marcognano]]. Nello spazio del vecchio cimitero Caselli progetta nel 1888 il [[Politeama Giuseppe Verdi]] e l'antistante piazza Farini (oggi Piazza Matteotti). Nel 1887 iniziano i lavori per la Caserma di Fanteria (nota come caserma Dogali): una caserma adatta ad ospitare 400 soldati, dotata di scuderie e di un grande cortile esterno situata nella parte orientale della città.<ref name=":1" />


Durante la sua permanenza a Carrara, Caselli affianca alla progettazione di opere pubbliche una intensa collaborazione con le principali famiglie della città; realizza infatti le residenze delle famiglie Binelli, Caflish e Cucchiari. Per la famiglia Fabbricotti realizza l'ingresso - e la singolare torretta - della [[Villa Fabbricotti alla Padula|Villa alla Padula]].<ref>{{Cita web|url=https://www.carraraonline.com/parco_della_padula.php|titolo=Parco della Padula|sito=carraraonline.com|lingua=it-IT|accesso=2021-10-26}}</ref>
“Nel 1884, pochi giorni dopo la morte dell'illustre statista, presentatasi l'occasione di un pubblico concorso, l'ing. Caselli assumeva con la qualità di ingegnere capo del Municipio di Carrara, il compito della esecuzione di alcuni straordinari lavori edilizi e di risanamento, pei quali dimorò per circa sette anni in quella città.
“Toccava all'Amministrazione oculata che prese il nome dal sindaco, cav. Agostino Marchetti, il conoscere e il provvedere a tutte quelle opere di cui ancora Carrara mancava per conseguire il posto che le conviene nel concerto delle più floride e simpatiche nostre città, e spettava, per ciò che riguarda la creazione ed esecuzione delle opere materiali, all'ing. Leandro Caselli il compito di tradurre in atto i larghi propositi di quel Consiglio Municipale.


Le ultime opere di cui si occupa Caselli sono l'asilo infantile Giuseppe Garibaldi, completato nel 1890, e la realizzazione della palazzina della famiglia Cucchiari. Caselli lascia il progetto del nuovo palazzo della Cassa di Risparmio di Carrara che verrà ripreso e realizzato tra il 1902 e il 1909 da [[Domenico Zaccagna]].<ref>{{Cita web|url=https://web.comune.carrara.ms.it/index.php?id_oggetto=34&id_doc=19&id_sez_ori=&template_ori=1|titolo=Carrara. Il museo diffuso del centro storico|sito=Comune di Carrara|lingua=it-IT|accesso=2021-10-26}}</ref>
“E la serie delle opere , incominciata nel 1884 colla riforma delle condutture dell'acqua potabile, colla fognature della città trovata allo stato rudimentale, assunse proporzioni vaste negli anni successivi coll'apertura di strade di un nuovo piano regolatore, mercé le quali l'iniziativa privata camminò di pari passo con quella del Comune; sorsero le splendide case decorate dei preziosi marmi carraresi di Fabbricotti e Binelli, il nuovo edificio della Camera di Commercio, un ponte in armille marmorre sul Carrione e gli edifizi scolastici sulla nuova piazza del Risorgimento; si costruì la Caserma Dogali che doveva essere più tardi, cioè nei primi giorni del 1894, il teatro della sanguinosa repressione dell'inane tentativo della setta anarchica; si gettarono nel 1889 le fondamenta del nuovo Politeama che venne inaugurato il 12 novembre 1892, appena dopo che l'ing. Caselli abbandonò la trasformata città di Carrara per intraprendere una nuova fatica: l'impianto dell'Ufficio d'Arte presso il Municipio della cospicua città di Messina.
=== A Messina ===
[[File:Fontana di Piazza della Repubblica.jpg|miniatura|Fontana di Piazza della Repubblica (Messina) realizzata nel 1902]]


Nel 1890 vince il concorso per l'Ufficio Tecnico del Comune di [[Messina]], dove rimarrà fino alla morte.
“È notevole il fatto che in attesa dell'esito del concorso per Messina, ove eransi presentati altri 13 competitori, veniva frattanto spontaneamente offerto al Caselli stesso il posto di ingegnere comunale in Vercelli.
“Stabilitosi in Messina, occupazioni d'indole burocratica e questioni d'ingegneria civile, di strade comunali, acque e simili, lo hanno distolto per molta parte dagli studi a lui prediletti, cioè le costruzioni architettoniche. Nondimeno nell'anno 1893 è comparsa a Milano, su uno dei nostri migliori giornali d'arte, una modesta pubblicazione di un “progetto di edifizio scolastico” per la città di Messina.


Nel 1902 si occupa dei lavori di rifacimento del timpano sul frontone del Duomo. Nello stesso periodo si occupa del progetto di ampliamento della città nei cosidetti "Quartieri Nuovi".<ref>{{Cita web|url=http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1870:leandro-caselli-ingegnere-capo-del-comune-di-messina&catid=54:nino-principato&Itemid=2521|titolo=Leandro Caselli, Ingegnere Capo del Comune di Messina|autore=Nino Principato|sito=Messina ieri e oggi|lingua=it-IT|accesso=2021-10-26|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305031914/http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1870:leandro-caselli-ingegnere-capo-del-comune-di-messina&catid=54:nino-principato&Itemid=2521}}</ref> Realizza in collaborazione con Piero Interdonato il nuovo acquedotto della città, denominato acquedotto della Santissima. Il progetto fu elaborato nel 1895 e i lavori cominciarono nel 1901 e finirono solo dopo la [[Prima guerra mondiale]].<ref>{{Cita web|url=https://www.yumpu.com/it/document/read/15111100/la-zona-falcata-di-messina-grafoeditorit|titolo=Leandro Caselli: ingegnere piemontese a Messina|autore=Attilio Borda Bossana|sito=yumpu.com|lingua=it|pp=42-49|accesso=2021-10-25}}</ref> Contestualmente all'inizio dei lavori Caselli realizza una fontana celebrativa collocata in piazza Cavallotti e spostata in Piazza della Repubblica dopo la [[Seconda guerra mondiale]].<ref>{{Cita web|url=https://www.messinaoggi.it/website/2019/12/07/la-fontana-di-piazza-repubblica-e-di-nuovo-in-funzione/|titolo=La fontana di Piazza Repubblica è di nuovo in funzione|sito=Messina Oggi|lingua=it-IT|accesso=2021-10-26}}</ref> La maggior parte dei suoi interventi in città vanno distrutti nel [[Terremoto di Messina del 1908|terremoto del 1908]].
“Nella Esposizione del 1890, l'ing. Caselli presentò, senza lenocinii di cornici e di pennellate decorative e con soverchia modestia, in nome del Municipio di Carrara, la riproduzione da lui ordinata e diretta dei “monumenti antichi” di quella città, del Duomo specialmente, le cui vedute fotografiche, che costarono molte difficoltà, superate felicemente, al distinto fotografo [[Vittorio Ecclesia]] di Asti, furono molto ammirate e vivo interesse destarono negli studiosi.


Nel settembre del 1902 l’Ing. Caselli si occupa dei lavori di rifacimento del timpano sul frontone del DuomoNello stesso anno l’Ing. Leandro Caselli si interessa dell’ampliamento della città, i cosiddetti “Quartieri Nuovi” (la zona, praticamente, di piazza Cairoli e del viale San Martino)
“Nella sezione dell'arte moderna espose poi così in blocco, ed in ciò forse il suo peccato, le fotografie ed alquanti disegni raccolti in fretta tra quelli che servirono all'esecuzione delle nuove opere di Carrara.
“Il nome dell'ing. Caselli fu appena stampato sul catalogo! La Commissione esaminatrice accordò al Municipio espositore due premi uno per le antichità, l'altro per le nuove opere, e non fece alcun cenno del raccoglitore di quelle o dell'Autore di queste.


== Note ==
“Questa omissione, accolta senza recriminazioni dall'ing. Caselli, fu compensata in gran parte dagli spontanei e benevoli giudizi che dell'opera sua diedero alcuni critici e giornali tecnici, e, fra gli altri, nella Nuova Antologia (fasc. 1°, gennaio 1891)il valente critico d'arte Camillo Boito. Appare dagli apprezzamenti di questo maestro, poco tenero in genere dell'architettura dell'Antonelli, ma sinceramente convinto della bontà del sistema costruttivo che ormai prese il nome di antonelliano, che l'ing. Caselli , seguendo una via di poco divergente di quella più larga, più spontanea, più originale che ha seguito e segue il fratello Crescentino, abbia potuto dimostrare cò suoi edifizi di Carrara che le architetture composte da secoli, le forme fiorentine del medio evo, quelle del quattrocento, del cinquecento, si possano associare convenientemente alla costruzione antonelliana. Se ciò è vero, si può ben dire che gli sforzi di questi architetti discepoli ''in partibus costruenda'' di Alessandro Antonelli, porteranno un grande contributo alla conquista dell'architettura nova”.
<references />


== Voci correlate ==
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* {{Cita web|url=http://www.legambientecarrara.it/nuovo/wp-content/uploads/allegati/tesi-carrara/Carli_Leandro-Caselli.pdf|titolo=L'opera architettonica di Leandro Caselli a Carrara 1884-1890|autore=Elisabetta Carli|sito=Legambiente Carrara|lingua=it-IT|formato=pdf|accesso=2021-10-26}}
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Versione delle 22:38, 26 ott 2021

Leandro Caselli (Fubine, 31 gennaio 1854Messina, febbraio 1906) è stato un ingegnere e architetto italiano.

Biografia

Fratello minore di Crescentino Caselli, cresce e studia a Torino, dove nel 1876 ha conseguito la laurea presso la Regia Scuola di Applicazione per gli Ingegneri. Fu allievo di Alessandro Antonelli, di cui ripropone le tecniche costruttive.[1] Dopo la laurea si reca a Roma come assistente del professor Gui alla cattedra di architettura nella nuva Scuola di Applicazione per gli Ingegneri. Qui «la sua cultura andava allargandosi e la sua personalità artistica nettamente si disegnava assimilandosi le migliori caratteristiche dell'Architettura».[1] Nel 1880 accetta l'invito dell'onorevole Quintino Sella e si sposta agli opifici di Biella per curare l'impianto di nuove fabbriche e ad applicazioni varie di ingegneria civile ed idraulica.[1]

Le scuole Aurelio Saffi viste da Piazza d'Armi

A Carrara

Viene nominato ingegnere capo dell’Ufficio Tecnico del Comune di Carrara nel dicembre 1883. Il primo anno si occupa della progettazione di opere di risanamento e di ammodernamento degli spazi pubblici, reso necessario dall'epidemia di colera dell'anno precedente e dal'alluvione che investe la città nel 1885.[2] Così vengono progettate la costruzione di un sistema fognario, la riforma delle condotte idriche e la pavimetazione delle strade e dei marciapiedi.[3] Sempre nel 1884 progetta un nuovo ponte sul Carrione alla Lugnola con le armille in marmo e le pile e le spalle rivestite con il marmo rosso delle cave di Castelpoggio e con l'arenaria di Fivizzano.[3]

Nel 1885 Caselli presenta il progetto per la sistemazione di Piazza del Risorgimento (oggi Piazza Gramsci) con la collaborazione di Giuseppe Roda, opera che va di pari passo con la progettazione e la costruzione di due edifici che su di essa si affacciano: le scuole maschili Aurelio Saffi (i cui lavori iniziano nel 1887) e la caserma dei Carabinieri (già in costruzione). A poche settimane di distanza presenta il progetto per l'ampliamento della Camera di Commercio. Dal 1885 Caselli si occupa anche della parte orientale della città, ancora scarsamente abitata, con la progettazione urbanistica e di edifici.

Il Politeama Verdi in una xilografia del 1900

L'espansione della città rende necessario lo spostamento del cimitero, così Caselli progetta l'ampliamento del Cimitero monumentale di Marcognano. Nello spazio del vecchio cimitero Caselli progetta nel 1888 il Politeama Giuseppe Verdi e l'antistante piazza Farini (oggi Piazza Matteotti). Nel 1887 iniziano i lavori per la Caserma di Fanteria (nota come caserma Dogali): una caserma adatta ad ospitare 400 soldati, dotata di scuderie e di un grande cortile esterno situata nella parte orientale della città.[3]

Durante la sua permanenza a Carrara, Caselli affianca alla progettazione di opere pubbliche una intensa collaborazione con le principali famiglie della città; realizza infatti le residenze delle famiglie Binelli, Caflish e Cucchiari. Per la famiglia Fabbricotti realizza l'ingresso - e la singolare torretta - della Villa alla Padula.[4]

Le ultime opere di cui si occupa Caselli sono l'asilo infantile Giuseppe Garibaldi, completato nel 1890, e la realizzazione della palazzina della famiglia Cucchiari. Caselli lascia il progetto del nuovo palazzo della Cassa di Risparmio di Carrara che verrà ripreso e realizzato tra il 1902 e il 1909 da Domenico Zaccagna.[5]

A Messina

Fontana di Piazza della Repubblica (Messina) realizzata nel 1902

Nel 1890 vince il concorso per l'Ufficio Tecnico del Comune di Messina, dove rimarrà fino alla morte.

Nel 1902 si occupa dei lavori di rifacimento del timpano sul frontone del Duomo. Nello stesso periodo si occupa del progetto di ampliamento della città nei cosidetti "Quartieri Nuovi".[6] Realizza in collaborazione con Piero Interdonato il nuovo acquedotto della città, denominato acquedotto della Santissima. Il progetto fu elaborato nel 1895 e i lavori cominciarono nel 1901 e finirono solo dopo la Prima guerra mondiale.[7] Contestualmente all'inizio dei lavori Caselli realizza una fontana celebrativa collocata in piazza Cavallotti e spostata in Piazza della Repubblica dopo la Seconda guerra mondiale.[8] La maggior parte dei suoi interventi in città vanno distrutti nel terremoto del 1908.

Nel settembre del 1902 l’Ing. Caselli si occupa dei lavori di rifacimento del timpano sul frontone del DuomoNello stesso anno l’Ing. Leandro Caselli si interessa dell’ampliamento della città, i cosiddetti “Quartieri Nuovi” (la zona, praticamente, di piazza Cairoli e del viale San Martino)

Note

  1. ^ a b c Daniele Donghi, L'architettura moderna alla prima Esposizione italiana di architettura: Torino 1890, Torino, Tip. e lit. Camilla e Bertolero, 1891.
  2. ^ Carrara: ritratto di una città nel suo "secolo d'oro", su Istituto Storico Sociale Apuano. URL consultato il 26 ottobre 2021.
  3. ^ a b c Daniele Canali, Leandro Caselli e Carrara, su Istituto Storico Sociale Apuano. URL consultato il 26 ottobre 2021.
  4. ^ Parco della Padula, su carraraonline.com. URL consultato il 26 ottobre 2021.
  5. ^ Carrara. Il museo diffuso del centro storico, su Comune di Carrara. URL consultato il 26 ottobre 2021.
  6. ^ Nino Principato, Leandro Caselli, Ingegnere Capo del Comune di Messina, su Messina ieri e oggi. URL consultato il 26 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  7. ^ Attilio Borda Bossana, Leandro Caselli: ingegnere piemontese a Messina, su yumpu.com, pp. 42-49. URL consultato il 25 ottobre 2021.
  8. ^ La fontana di Piazza Repubblica è di nuovo in funzione, su Messina Oggi. URL consultato il 26 ottobre 2021.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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