Nazionale di calcio del Libano: differenze tra le versioni

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La [[federazione calcistica del Libano|federcalcio libanese]] fu costituita il 22 marzo 1933 su impulso del giornalista libanese [[Nassif Majdalani]]<ref>{{Cita web|url=https://al-akhbar.com/Sport/135020|titolo=الإعلام الرياضي في لبنان بين شباك السياسة والإهمال|cognome=|nome=|data=|sito=الأخبار|lingua=ar|titolotradotto=Sports media in Lebanon between politics and neglect|urlarchivio=|accesso=20 dicembre 2018}}</ref><ref name=":2" />. Nel 1935 si affiliò alla [[FIFA]] e nel 1964 alla [[Asian Football Confederation|AFC]]<ref>{{Cita web|url=http://lebanesefootballassociation.com/%d8%a7%d9%84%d8%a7%d8%aa%d8%ad%d8%a7%d8%af/|titolo=لمحة عن الإتحاد|cognome=عساف|nome=فراس ابو|data=|sito=الاتحاد اللبناني لكرة القدم|lingua=ar|titolotradotto=Lebanese Football Federation|urlarchivio=|accesso=20 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.elsport.com/news/show/126050/تاريخ-تاسيس-الاتحاد-اللبناني-لكرة-القدم؟|titolo=تاريخ تاسيس الاتحاد اللبناني لكرة القدم؟|cognome=|nome=|data=|sito=Elsport News|lingua=ar|titolotradotto=The date of the establishment of the Lebanese Football Federation?|urlarchivio=|accesso=20 dicembre 2018}}</ref>.
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Il 27 gennaio 1934 la squadra internazionale di Beirut perse per 5-1 contro la squadra dell'[[Università americana di Beirut]]<ref name=":15">{{Cita news|url=https://ulib.aub.edu.lb/kullyah/capaub_al-kulliyah_rev_v1-5_1933-1937.pdf|titolo=Athletic Notes|cognome=|nome=|data=1º novembre 1933|opera=Al-Kulliyyah|editore=American University of Beirut|numero=1|volume=XX|pp=82–83}}</ref>. Un mese dopo una selezione composta da membri della suddetta università giocò in casa due partite contro la squadra rumena [[CA Timișoara]] (T.A.C.)<ref name=":2" /><ref>{{Cita news|url=https://ulib.aub.edu.lb/kullyah/capaub_al-kulliyah_rev_v1-5_1933-1937.pdf|titolo=Roumanian team to visit Beirut|cognome=|nome=|data=17 febbraio 1934|opera=Al-Kulliyah Review|editore=American University of Beirut|numero=5|volume=I|p=1}}</ref>, perdendo per 1-9 al campo Edmond Ribeiz il 18 febbraio e per 1-4 due giorni dopo al Campo Universitario<ref>{{Cita news|url=https://ulib.aub.edu.lb/kullyah/capaub_alkulliyah_1933_1934_v20.pdf|titolo=They came, they played, they conquered|cognome=|nome=|data=15 marzo 1934|opera=Al-Kulliyyah|editore=American University of Beirut|numero=4|volume=XX|p=121}}</ref>. Si tratta di partite non ufficiali, considerate quelle di esordio della nazionale libanese<ref name=":11">{{Cita libro|nome=علي حميدي|cognome=صقر|titolo=موسوعة كرة القدم اللبنانية|anno=1995|editore=مؤسسة نوفل للتوزيع|città=|lingua=ar|p=24|isbn=0-00-028124-7|titolotradotto=Encicolpedia di calcio libanese}}</ref>. Una selezione di calciatori di Beirut perse di nuovo contro il T.A.C. il 21 novembre 1935 al Campo Universitario<ref>{{Cita news|url=https://ulib.aub.edu.lb/kullyah/capaub_al-kulliyah_rev_v1-5_1933-1937.pdf|titolo=All-Beirut vs TAC|cognome=|nome=|data=|opera=Al-Kulliyah Review|editore=American University of Beirut|numero=4|datapubblicazione=30 novembre 1935|volume=3|p=2}}</ref>. Nel 1936 l'undici di Beirut perse per 6-2 contro l'[[Unirea Tricolor București]], altro club rumeno che nello stesso anno affrontò anche le squadre dell'Università americana di Beirut<ref>{{Cita web|url=https://bancaderezerva.wordpress.com/2016/02/09/cum-arata-fotbalul-romanesc-in-1936-prima-parte/|titolo=Cum arata fotbalul romanesc in 1936 (prima parte)|cognome=Nicolae|nome=Razvan|data=9 febbraio 2016|sito=Banca de rezerva|lingua=ro|titolotradotto=How does Romanian football look in 1936 (first part)|urlarchivio=|accesso=21 dicembre 2018}}</ref>.
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[[File:Camille Cordahi v Mandatory Palestine, 1940.jpg|alt=|thumb|230x230px|L'attaccante libanese [[Camille Cordahi]] durante la partita del 1940 contro il Mandato britannico della Palestina.]]

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Trasferta
Sport Calcio
ConfederazioneAFC
Selezionatore{{{Selezionatore}}}
Ranking FIFA89° (20 febbraio 2020)[1]
Sponsor tecnicoCapelli Sport
Esordio internazionale
{{{Prima partita}}}
Migliore vittoria
{{{Maggiore vittoria}}}
Peggiore sconfitta
{{{Maggiore sconfitta}}}

La nazionale di calcio del Libano (in arabo المنتخب اللبناني لكرة القدم?, in francese: équipe du Liban de football) è la rappresentativa calcistica nazionale del Libano. Attiva dal 1933, è posta sotto l'egida della Federazione calcistica del Libano (LFA), affiliata all'AFC e alla FIFA.

La nazionale calcistica del Libano esordì nel 1934 contro la squadra rumena CA Timișoara (T.A.C.), ma la partita non è riconosciuta dalla FIFA. L'esordio del Libano riconosciuto dalla FIFA risale, invece, al 1940 contro la nazionale del Mandato britannico della Palestina. Ha partecipato a due fasi finali della Coppa d'Asia, nel 2000 da nazionale del paese ospitante (eliminazione al primo turno) e nel 2019. Ha partecipato solo una volta, nel 1998, ai Giochi asiatici, chiudendo con un'eliminazione al secondo turno. Prende parte con regolarità al campionato WAFF, una competizione calcistica organizzata dalla WAFF, la federazione che racchiude tutte le associazioni calcistiche nazionali dei paesi dell'Asia Occidentale. Il Libano partecipa anche alla Coppa delle Nazioni Arabe, che ha ospitato nel 1963, terminando al terzo posto, per poi ottenere il quarto posto nelle edizioni del 1964 e del 1966. Il Libano ha raggiunto inoltre il terzo posto ai Giochi panarabi nel 1957 e nel 1997 ed è giunto quarto nell'edizione del 1961 del torneo. La squadra non si è mai qualificata alla fase finale della Coppa del mondo. Nelle qualificazioni alla Coppa del mondo 2014 raggiunse momentaneamente il quarto posto nel girone per la prima volta nella propria storia, grazie ad una vittoria casalinga per 2-1 contro la Corea del Sud nel 2011, ma non riuscì a qualificarsi al mondiale, terminando il girone all'ultimo posto.

Nella classifica mondiale della FIFA, istituita nell'agosto 1993, ha ottenuto quale miglior piazzamento il 77º posto nel settembre 2018, mentre il peggior piazzamento è il 178º posto occupato da aprile a maggio 2011. Attualmente occupa l'87º posto della graduatoria[1]. Dopo un calo costante di posizioni nel ranking dal 1998 al 2016, il Libano è salito di 66 posizioni (dal 147º posto nel 2016 all'81º posto nel 2018) e ha raggiunto nel settembre 2018 il posizionamento più alto, il 77º posto, dopo aver registrato una striscia di imbattibilità di 15 partite, dal 24 marzo 2016 all'11 ottobre 2018, in cui il Libano ha vinto otto incontri e ne ha pareggiati sette[2].

I giocatori della squadra, il cui simbolo è il cedro, emblema nazionale, sono conosciuti come "i Cedri" (in arabo: رجال الأرز) dai tifosi e dai media. La maglia di casa è rossa e quella di trasferta bianca, con chiaro riferimento alla bandiera nazionale. Lo stadio di casa è lo Stadio Città dello Sport Camille Chamoun di Beirut, ma la squadra gioca talvolta anche in altri impianti quali lo Stadio Internazionale di Sidone.

Storia

1933-1957: esordi

Nassif Majdalani, che contribuì alla formazione della nazionale

La federazione calcistica del Libano fu costituita il 22 marzo 1933 su impulso del giornalista libanese Nassif Majdalani[3][4]. Nel 1935 si affiliò alla FIFA e nel 1964 alla AFC[5][6].

Il 27 gennaio 1934 la squadra internazionale di Beirut perse per 5-1 contro la squadra dell'Università americana di Beirut[7]. Un mese dopo una selezione composta da membri della suddetta università giocò in casa due partite contro la squadra rumena CA Timișoara (T.A.C.)[4][8], perdendo per 1-9 al campo Edmond Ribeiz il 18 febbraio e per 1-4 due giorni dopo al Campo Universitario[9]. Si tratta di partite non ufficiali, considerate quelle di esordio della nazionale libanese[10]. Una selezione di calciatori di Beirut perse di nuovo contro il T.A.C. il 21 novembre 1935 al Campo Universitario[11]. Nel 1936 l'undici di Beirut perse per 6-2 contro l'Unirea Tricolor București, altro club rumeno che nello stesso anno affrontò anche le squadre dell'Università americana di Beirut[12].

L'attaccante libanese Camille Cordahi durante la partita del 1940 contro il Mandato britannico della Palestina.

L'undici di Beirut giocò, in rappresentanza del Libano, la sua prima partita contro la Siria (undici di Damasco) nel 1939 allo Stadio Habib Abou Chahla, perdendo per 4-5[4]. La squadra disputò 17 partite non ufficiali contro l'undici di Damasco fino al 1963, con un bilancio di 9 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte[4]. La prima partita ufficiale del Libano, riconosciuta dalla FIFA, risale al 27 aprile 1960, quando fu sconfitto per 5-1 dalla nazionale del Mandato britannico della Palestina[13], andando a segno con Camille Cordahi[14]. Nel 1944 la squadra perse una partita non ufficiale contro una selezione irachena che rappresentava il Ministero dell'istruzione iracheno, allenata George Raynor[4].

Negli anni '50 il Libano fu allenato da Vinzenz Dittrich[15], e Ljubiša Broćić[16]. Giocò 3 partite ufficiali, ottenendo un pareggio, contro la Siria nel 1953, e due sconfitte[13]. Disputò anche partite non ufficiali contro squadre di club europee di alto livello: Dinamo Mosca, Lipsia, Energia Flacara Ploiesti e Spartak Trnava nel 1957[4].

1957-1979: prima della guerra civile

Dal 19 al 27 ottobre 1957 il Libano ospitò la seconda edizione dei Giochi panarabi. Inserito in un girone con Arabia Saudita, Siria e Giordania[17], pareggiò per 1-1 contro i sauditi e i siriani, poi sconfisse per 6-0 i giordani grazie a due doppiette di Joseph Abu Murad e Mardek Chabarian e ai gol di Robert Shehada e Levon Altonian, concludendo così il girone al primo posto. In semifinale perse per 4-2 contro la Tunisia. Grazie al ritiro del Marocco dalla finale di consolazione, concluse il torneo al terzo posto.

Nel 1958 fu nominato allenatore Joseph Nalbandian[18]. Fu uno dei commissari tecnici più vincenti della storia libanese, con a 8 vittorie in 22 march ufficiali nei suoi undici anni in carica. Sotto la sua gestione il Libano ospitò i Giochi del Mediterraneo del 1959, dove trovò nel girone le selezioni amatoriali di Italia e Turchia. Fu sconfitto quattro volte dalle due squadre europee, chiudendo il girone all'ultimo posto[19].

Il Libano alla Coppa delle Nazioni Arabe 1963.

Nel 1963 il Libano ospitò la Coppa delle Nazioni Arabe. Nel girone con Tunisia, Siria, Kuwait e Giordania[20], vinse per 6-0 contro il Kuwait grazie alla tripletta del capitano Levon Altonian (uguagliata la vittoria più larga mai ottenuta dalla nazionale, un 7-1 contro l'Arabia Saudita[21]), poi batté la Giordania, ma fu sconfitto da Siria e Tunisia, finendo terzo nel girone.

Partecipò per la prima volta alle eliminatorie della Coppa d'Asia in vista dell'edizione del 1972, sotto la guida dell'allenatore Joseph Abou Murad[18]. Al primo turno perse contro il Kuwait per 0-1, ma sconfisse poi la Siria per 3-2 e si qualificò per il secondo turno. In una decisiva semifinale contro l'Iraq perse per 1-4 e fu eliminato[22]. Malgrado lo scoppio della guerra civile libanese, la squadra partecipò alle qualificazioni alla Coppa d'Asia 1980 che si tennero ad Abu Dhabi, dove fu sconfitto dalla Siria e fu eliminato[23].

1993-2004: dopo la guerra civile

Lo Stadio Città dello Sport Camille Chamoun, distrutto nella guerra civile libanese, in una foto del 1982.

Finita la guerra civile, la prima partecipazione del Libano alle eliminatorie del campionato del mondo risale alle qualificazioni a Stati Uniti 1994, sotto la guida del CT Adnan Al-Shargi[24]. Con 2 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte il Libano si piazzò secondo nel proprio girone e fu eliminato[25].

Sotto la guida del gallese Terry Yorath, primo CT straniero dopo la fine della guerra civile, la squadra provò a qualificarsi alla Coppa d'Asia 1996. L'obiettivo fallì: pur avendo vinto per due volte contro il Turkmenistan, chiuse il girone un punto dietro il Kuwait capolista e fu eliminato[26].

Nelle qualificazioni al campionato del mondo 1998 fu inserito in un girone con Kuwait e Singapore, ancora sotto la guida di Yorath. Ottenne solo 4 punti in 4 partite[27], ma il gallese in due anni di gestione ottenne 13 vittorie su 27 partite disputate, risultando tra i pià vincenti CT del Libano.

L'occasione del riscatto giunse due anni dopo, quando il Libano organizzò la Coppa d'Asia 2000 e fu dunque ammesso d'ufficio alla fase finale del torneo. Nonostante qualche iniziale riserva della FIFA per la condizione degli stadi[28], il torneo si svolse regolarmente nel paese dei cedri. Sotto la guida del croato Josip Skoblar[29], la squadra, capitanata da Jamal Taha[30], fu inserita nel girone A con Iran, Iraq e Thailandia e ottenne due soli punti, chiudendo all'ultimo posto nel proprio gruppo[31].

Nelle qualificazioni al campionato del mondo 2002, allenato dal tedesco Theo Bücker, affrontò nel girone il Pakistan, lo Sri Lanka e la Thailandia[32]. La squadra, votata all'attacco con giocatori come Roda Antar, Haitham Zein, Wartan Ghazarian e Gilberto dos Santos, riuscì a chiudere il girone al secondo posto con 26 gol segnati in 6 partite (record per il Libano nelle eliminatorie mondiali), ma non avanzò al turno successivo.

Sotto la guida del francese Richard Tardy[33], fu impegnato nel gruppo D delle qualificazioni alla Coppa d'Asia 2004[34]. Prima della partita di Pyongyang contro la Corea del Nord la squadra libanese fu ospitata in un hotel in condizioni di disagio e si allenò su un campo dove prima erano transitate capre e pecore[35]. Chiuse al terzo posto il girone, con 4 punti[34].

Nel secondo turno delle qualificazioni AFC al campionato del mondo 2006 se la vide con Corea del Sud, Vietnam e Maldive[36]. L'allenatore Mahmoud Hamoud guidò i suoi al secondo posto nel girone, non ottenendo la qualificazione.

2006-2011: fallite qualificazioni e partite truccate

Le qualificazioni alla Coppa d'Asia 2007 videro il Libano impegnato nel gruppo D con Australia, Bahrein e Kuwait[37]. Buddy Farah, calciatore australiano di origini libanesi, dichiarò di voler tornare a far parte della nazionale libanese in vista della partita tra Australia e Libano[38]. Il 1º agosto 2006, prima della partita con il Bahrein, prevista per il 16 agosto, la FIFA accettò la richiesta avanzata dal Libano di ritirarsi dal match a causa dello scoppio della seconda guerra del Libano, che costrinse vari giocatori a lasciare le loro case per sfuggire al conflitto[39][40].

Nel 2007 il Libano trovò l'India al primo turno delle qualificazioni AFC al campionato del mondo 2010. Vinse per 4-1 in casa all'andata e pareggiò per 2-2 al ritorno in trasferta (doppietta del libanese Mohammed Ghaddar), avanzando così al terzo turno[41]. Inserito nel girone con Arabia Saudita, Singapore e Uzbekistan, al terzo turno il Libano chiuse ultimo, senza ottenere alcun punto in 6 partite[42].

Nell'aprile 2008 Libano e Maldive, le due squadre asiatiche peggio piazzate nel ranking FIFA (dopo il ritiro di Corea del Nord e Birmania, Turkmenistan erano rimaste le sole due squadre impegnate nel turno preliminare), si affrontarono per stabilire la qualificata al secondo turno delle qualificazioni alla Coppa d'Asia 2011[43]. Il Libano ottenne la qualificazione battendo per 4-0 in casa gli avversari e per 1-2 nella sfida di ritorno[44][45]. Il Libano fu poi inserito nel girone D con Cina, Siria e Vietnam e chiuse all'ultimo posto[46].

Sotto la guida del CT Emile Rustom, di ritorno nel ruolo di allenatore della nazionale, al secondo turno delle qualificazioni AFC al campionato del mondo 2014 il Libano eliminò il Bangladesh (vittoria per 4-0 a Beirut il 23 luglio 2011 e sconfitta per 2-0 a Dacca cinque giorni dopo)[47][48]. Al terzo turno, nel girone con Corea del Sud, Kuwait e Emirati Arabi Uniti, perse l'allenatore Emile Rustom, che si dimise una settimana dopo l'inizio degli impegni nel girone, adducendo problemi di gestione amministrativa tra le motivazioni della decisione[49][50][51].

Il 4 agosto 2011 Theo Bücker fu nominato nuovo CT della nazionale libanese[52], tornando alla guida della squadra dopo nove anni[53]. Il 6 settembre, in una partita del terzo turno delle qualificazioni AFC al campionato del mondo 2014, il Libano rimontò un gol di svantaggio contro gli Emirati Arabi Uniti e vinse per 3-1 (gol libanesi di Mohammed Ghaddar, Akram Moghrabi e Roda Antar, nominato uomo-partita)[54][55][56].

L'11 ottobre seguente il Libano pareggiò per 2-2 contro il Kuwait a Beirut[57][58][59], di fronte a 32.000 spettatori accorsi allo Stadio Città dello Sport Camille Chamoun per la prima volta dal 2005, quando la federcalcio libanese aveva bandito l'ingresso dei tifosi allo stadio a causa del comportamento contrario alle norme[60]. L'arbitro giapponese Masaaki Toma dovette tuttavia fermare il gioco in varie occasioni, a causa dei fuochi d'artificio accesi dai sostenitori di casa[61]. L'11 novembre il Libano batté i kuwaitiani per 0-1 con gol di Mahmoud El Ali al 57º minuto di gioco allo Stadio della Pace e dell'Amicizia di Kuwait City[62]. Fu la prima sconfitta del Kuwait in casa contro i libanesi.

Roda Antar (a destra), capitano del Libano in campo contro l'Iran nel 2013.

Il 15 novembre 2011 il Libano ospitò la Corea del Sud allo Stadio Città dello Sport Camille Chamoun di Beirut di fronte a 40.000 spettatori[63]. Andato in vantaggio al quarto minuto di gioco con Ali Al Saadi, subì all'11º minuto il gol del pari su calcio di rigore, ma al 30°, per atterramento in area di rigore di Mahmoud El Ali, beneficiò di un penalty, segnato da Abbas Ali Atwi. La partita fu vinta per 2-1 dai libanesi, al primo successo contro i quotati avversari. Grazie alla vittoria il Libano si qualificò al turno finale delle qualificazioni AFC al mondiale per la prima volta nella propria storia.

Nel girone A del quarto round delle qualificazioni AFC al campionato del mondo 2014 se la vide con Corea del Sud, Uzbekistan, Iran e Qatar[64]. L'11 settembre 2012, con gol di Roda Antar al 28º minuto di gioco sconfisse per 1-0 gli iraniani a Beirut[65].

Ramez Dayoub (a sinistra) fu coinvolto nello scandalo del calcio libanese del 2013.

Il 26 febbraio 2013 i nazionali libanesi Ramez Dayoub e Mahmoud El Ali furono coinvolti nello scandalo del calcio libanese. Furono accusati di aver scommesso illegalmente su vari match di massima serie libanese e sui match della nazionale, al fine di manipolarne poi i risultati e ottenere guadagni illeciti[66]. Entrambi i calciatori furono multati di 15.000 dollari e banditi a vita dalla federcalcio libanese per illecito sportivo[67].

Dopo una sconfitta casalinga contro l'Uzbekistan (0-1), nel maggio 2013 le speranze di qualificazione al mondiale erano ridotte al lumicino[68], ma nella gara successiva il Libano si portò in vantaggio in casa contro la Corea del Sud e mantenne il margine sino al 97º minuto di gioco, quando un gol sudcoreano tagliò le gambe ai libanesi, lasciandoli fuori dalla lotta per un posto a Brasile 2014[69].

Il Libano fu inserito nel gruppo B delle qualificazioni alla Coppa d'Asia 2015, con Iran, Thailandia e Kuwait[70]. Al posto del tedesco Bücker subentrò, nel luglio 2013, l'italiano Giuseppe Giannini[71][72]. L'italiano esordì un mese dopo, alla terza giornata del girone, con un pari contro il Kuwait (1-1 con gol di Mohammad Ghaddar)[73]. Alla fine delle eliminatorie, malgrado si trovasse con gli stessi punti della Cina nella graduatoria delle terze classificate, il Libano fu penalizzato da una differenza reti sfavorevole per un solo gol, lasciando così ai cinesi la qualificazione alla fase finale della Coppa d'Asia[70]. La campagna di qualificazione alla Coppa d'Asia fu comunque molto positiva per i libanesi, la migliore dopo quella del 1996.

Dal 2014 la federcalcio libanese, sul modello di quanto fatto dalla federcalcio belga per il Belgio, rinforzò la nazionale creando un modello basato sullo sviluppo di giovani talenti di origini libanesi sparsi per il mondo[74], provenienti da Stati Uniti d'America, Colombia, Germania, Danimarca e Norvegia e invitati a giocare per la nazionale libanese[75][76].

L'8 settembre 2014 il Libano giocò una partita amichevole (non riconosciuta dalla FIFA) contro la nazionale olimpica brasiliana a Doha e pareggiò per 2-2, con il gol del pareggio brasiliano viziato da palese posizione di fuorigioco[77]. Questa partita fece guadagnare alla nazionale molti elogi, ma una pesante sconfitta (0-5) contro il Qatar[78], portò all'esonero di Giannini.

2014-presente: le gestioni Radulović e Ciobotariu

Miodrag Radulović, alla guida della nazionale libanese dal 2015 al 2019.

Nel maggio 2015 fu ingaggiato il montenegrino Miodrag Radulović[79][80], per guidare la nazionale nelle eliminatorie del campionato del mondo 2018[81]. Inserita nel girone con Corea del Sud, Kuwait, Birmania e Laos[82], la nazionale libanese affrontò per la seconda volta sudcoreani e kuwaitiani nelle qualificazioni al mondiale. La squadra riuscì a ottenere il secondo posto, che non consentì ai cedri di avanzare al turno successivo per un posto in Coppa del mondo, ma diede loro la qualificazione al turno successivo delle eliminatorie della Coppa d'Asia 2019.

Nel girone B con Corea del Nord, Hong Kong e Malaysia[83], il Libano ottenne 5 vittorie e un pareggio, vincendo il girone da imbattuto e riuscendo così a qualificarsi alla Coppa d'Asia per la prima volta nella storia, se si esclude la qualificazione d'ufficio alla Coppa d'Asia 2000 (in quanto paese ospitante)[84]. Hassan Maatouk, che ereditò la fascia di capitano da Roda Antar nel 2016, fu un giocatore chiave per ottenere lo storico risultato, avendo segnato 5 gol in 6 partite[85]. Nel girone il Libano di avvalse del contributo di vari giocatori di origine libanese cresciuti all'estero, tra cui Hilal El-Helwe, Joan Oumari e Omar Bugiel in Germania, Soony Saad negli Stati Uniti d'America[86], Samir Ayass in Bulgaria e Adnan Haidar in Norvegia.

Il Libano durante la partita contro l'Arabia Saudita alla Coppa d'Asia 2019.

Pur non essendo riuscito a qualificare la squadra al campionato del mondo 2018, Radulović riuscì dunque a ottenere l'accesso alla Coppa d'Asia 2019[87], diventando il primo allenatore montenegrino a qualificare una nazionale alla fase finale di un grande torneo internazionale. Egli ottenne anche una striscia di 15 partite consecutive senza sconfitte, dal 24 marzo 2016 all'11 ottobre 2018[88][89], con 8 vittorie e 7 pareggi[21]. In questo periodo il Libano raggiunse, nel settembre 2018, il proprio miglior piazzamento di sempre nella classifica mondiale della FIFA, il 77º posto[90]. La squadra, nonostante sia stata la sua migliore prestazione alla rassegna continentale, non fu in grado di superare la fase a gironi. Sconfitta per 2-0 dal Qatar e dall'Arabia Saudita, vinse per 4-1 la terza partita contro la Corea del Nord e concluse al terzo posto nel proprio raggruppamento, ma non entrò tra le migliori quattro terze classificate dei sei gironi: a parità di punti (3), differenza reti (-1) gol fatti (4), gol subiti (5) con il Vietnam, fu beffata dalla regola del fair-play per aver subito in totale 7 cartellini gialli contro i 5 dei vietnamiti, andando quindi incontro all'eliminazione[91].

Il 26 marzo 2019 la federcalcio libanese annunciò che non avrebbe rinnovato il contratto di Radulović, in scadenza il 1º maggio 2019, e che questi sarebbe stato rimpiazzato con un altro allenatore in vista delle qualificazioni alla coppa del mondo 2022[92]. Infatti, il 3 giugno 2019, a Liviu Ciobotariu fu conferito l'incarico di CT della nazionale[93]. Le sue prime partite da allenatore furono in occasione del Campionato dell'Asia Occidentale 2019, in cui il Libano fu sorteggiato con Iraq (ospiti), Siria, Palestina e Yemen. Dopo aver perso per 1-0 la partita di apertura del torneo contro l'Iraq[94], il Libano vinse contro la Siria (2-1) grazie ad un tiro da lunga distanza di Nader Matar ed un gol al 91esimo di Hassan "Moni" Chaito[95]. Tuttavia, un pareggio (0-0) contro la Palestina ed una sconfitta (1-2) contro lo Yemen non furono abbastanza per accedere alla finale[96][97].

Colori e simboli

La divisa del Libano, rispettivamente, nel 1940, 1966, e 2019.

In occasione della sua prima partita non ufficiale giocata nel 1934, il Libano indossò una maglia bianca con il cedro del Libano e il nome della federcalcio locale sul petto, calzoncini neri e calzettoni bianchi. Il portiere indossò una maglia nera e pantaloni bianchi[10].Nel 1940, in occasione della loro prima partita ufficiale contro il Mandato britannico della Palestina, il Libano indossò una maglia bianca con un colletto nero, pantaloncini neri e calzini a righe[98].

La squadra nazionale usa tradizionalmente il rosso come colore principale e il bianco come colore secondario[99]. Le scelte si rifanno al cromatismo della bandiera nazionale del Libano (rosso, bianco e verde), con il verde solitamente riservato al portiere. In casa il Libano di solito indossa una maglietta rossa e pantaloncini e calzettoni rossi con dettagli bianchi o dorati; i colori della maglia di trasferta sono l'inverso di quelli di casa, con un completo bianco accompagnato da dettagli rossi (o oro).

Nella fase finale della Coppa d'Asia del 2000 il Libano indossò una maglietta rossa fornita da Adidas con dettagli bianchi sui lati e un colletto bianco, calzoncini bianchi e calzettoni rossi. Nell'edizione del 2019 il Libano indossò una maglia rossa (prodotta da Capelli Sport) con dettagli bianchi e colletto bianco. Il cedro libanese, simbolo nazionale del paese, è presente sotto il logo della squadra in una tonalità di rosso più scuro[100]. La divisa nazionale è prodotta da Capelli Sport dal 2015[101], mentre tra i precedenti fornitori tecnici figurano Diadora[102], Adidas[103], e A-Line[104].

I giocatori del Libano sono conosciuti come "i Cedri" (رجال الأرز) dai fan e dai media, dal momento che il cedro è l'emblema nazionale del paese[105][106][107].

Evoluzione della divisa

Le seguenti sono alcune divise casalinghe indossate dai calciatori del Libano:[108][109][110]

Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1934
prima partita
(non ufficiale)
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1940
prima partita
(ufficiale)
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1966
Coppa delle Nazioni Arabe
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
2000
Coppa d'Asia
Adidas
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
2019
Coppa d'Asia
Capelli Sport

Stadi

Lo Stadio Città dello Sport Camille Chamoun nel 2018.

La nazionale libanese di calcio disputa le proprie gare interne allo Stadio Città dello Sport Camille Chamoun di Beirut, costruito dal 1954 al 1957 sotto la presidenza di Camille Chamoun. È lo stadio più grande del paese con i suoi 49.500 posti a sedere[111]. Fu inaugurato nel 1957, quando la nazionale giocò contro l'Energia Flacara Ploiești e vinse per 1-0 con gol di Joseph Abou Murad. Andò distrutto nel 1982 durante la guerra del Libano sotto i bombardamenti dell'aviazione israeliana[112].

La nazionale gioca occasionalmente anche in altri stadi quali lo Stadio Internazionale di Sidone, costruito a poca distanza dal mare e capace di contenere 22.600 persone[113]. Insieme allo Stadio Città dello Sport Camille Chamoun, è stata sede delle partite della fase finale della Coppa d'Asia 2000, ospitata dal Libano[114].

Altri stadi che hanno ospitato la nazionale libanese sono lo Stadio municipale di Tripoli e lo Stadio municipale di Beirut.

Record individuali

File:Hassan Maatouk with a fan 2019 (crop).jpg
Hassan Maatouk, detentore del record di gol e di presenze assoluto

Tabella aggiornata al 19 novembre 2019[115].
Il grassetto indica giocatori ancora in attività in nazionale.

Record presenze Record reti
Pos. Giocatore Periodo Presenze Reti Pos. Giocatore Periodo Reti Presenze Reti/pr.
1 Abbas Ahmed Atwi 2002-2016 84 7 1 Hassan Maatouk 2006-oggi 21 84 0,25
1 Hassan Maatouk 2006-oggi 84 21 2 Roda Antar 1998-2016 20 63 0,32
3 Youssef Mohamad 2000-2016 75 3 3 Wartan Ghazarian 1995-2001 19 39 0,49
4 Walid Ismail 2010-2019 65 1 3 Mohammed Ghaddar 2006-2017 19 42 0,45
4 Mohamad Haidar 2011-oggi 65 4 5 Haitham Zein 1998-2004 15 32 0,47
6 Roda Antar 1998-2016 63 20 6 Mahmoud El Ali 2007-2012 12 46 0,26
7 Haytham Faour 2011-2019 58 0 7 Jamal Taha 1993-2000 10 32 0,31
8 Hassan Chaito 2011-oggi 56 6
9 Nour Mansour 2010-oggi 53 2
10 Abbas Ali Atwi 2002-2016 52 4
10 Ali Hamam 2009-2019 52 3

Capitani storici

Questo elenco comprende i calciatori che per un determinato periodo hanno vestito stabilmente la fascia di capitano.

Commissari tecnici

Dati aggiornati al 19 novembre 2019[119].

Allenatore Periodo G V N P % V Tornei principali
Vacante 1940 1 0 0 1 0,00 Template:Sort dash
Bandiera dell'Ungheria Herzinger 1951 0 0 0 0 0,00 Template:Sort dash
Bandiera dell'Austria Vinzenz Dittrich 1953-1955 3 0 1 2 0,00 Template:Sort dash
Bandiera della Jugoslavia Ljubiša Broćić 1956 0 0 0 0 0,00 Template:Sort dash
Bandiera del Libano Joseph Nalbandian 1956 0 0 0 0 0,00 Template:Sort dash
Bandiera dell'Inghilterra Henry Wright 1956-1960 2 1 1 0 50,00 Template:Sort dash
Bandiera del Libano Joseph Nalbandian[120] 1960-1968 22 8 4 10 36,36 Template:Sort dash
Bandiera del Libano Joseph Abou Murad 1971-1973 5 2 0 3 40,00 Coppa d'Asia 1972 - non qualificato
Bandiera del Libano Adnan Al-Shargi 1974-1976 6 1 1 4 16,67 Template:Sort dash
Bandiera del Libano Joseph Abou Murad 1976-1978 0 0 0 0 0,00 Template:Sort dash
Vacante 1979 3 1 1 1 33,33
Bandiera della Bulgaria Teodor Simeonovski 1984-1985 0 0 0 0 0,00 Template:Sort dash
Bandiera del Libano Samir Al-Aaddou 1987 0 0 0 0 0,00 Template:Sort dash
Bandiera del Libano Adnan Al-Shargi 1987 0 0 0 0 0,00 Template:Sort dash
Bandiera del Libano Zein Hashim[121] 1988 3 0 2 1 0,00 Template:Sort dash
Bandiera del Libano Adnan Al-Shargi 1989-1993 12 2 4 6 16,67 Mondiale 1994 - non qualificato
Bandiera del Galles Terry Yorath 1995-1997 27 13 8 6 48,15 Coppa d'Asia 1996 - non qualificato
Mondiale 1998 - non qualificato
Bandiera dell'Egitto Mahmoud Saad 1997-1998 20 4 5 11 20,00 Template:Sort dash
Bandiera della Germania Diethelm Ferner 1998 0 0 0 0 0,00 Template:Sort dash
Bandiera della Germania Reiner Hollmann 1999 7 1 2 4 14,29 Template:Sort dash
Bandiera della Croazia Josip Skoblar 2000 16 4 8 4 25,00 Coppa d'Asia 2000 - Fase a gironi
Bandiera della Germania Theo Bücker 2001 10 5 4 1 50,00 Mondiale 2002 - non qualificato
Bandiera della Francia Richard Tardy 2002-2003 16 3 3 10 18,75 Coppa d'Asia 2004 - non qualificato
Bandiera della Siria Mohammad Kwid 2003-2004 8 2 1 5 25,00 Template:Sort dash
Bandiera dell'Iraq Adnan Hamad 2004 0 0 0 0 0,00 Template:Sort dash
Bandiera del Libano Mahmoud Hamoud 2004-2006 18 4 8 6 22,22 Mondiale 2006 - non qualificato
Bandiera del Libano Adnan Al-Shargi 2007-2008 17 3 3 11 17,65 Mondiale 2010 - non qualificato
Coppa d'Asia 2011 - non qualificato
Bandiera del Libano Emile Rustom 2008-2011 18 3 3 12 16,67 Template:Sort dash
Bandiera della Germania Theo Bücker 2011-2013 32 7 7 18 21,88 Mondiale 2014 - non qualificato
Bandiera dell'Italia Giuseppe Giannini 2013-2015 14 3 6 5 21,43 Coppa d'Asia 2015 - non qualificato
Bandiera del Montenegro Miodrag Radulović 2015-2019 35 13 12 10 37,14 Mondiale 2018 - non qualificato
Coppa d'Asia 2019 - Fase a gironi
Bandiera della Romania Liviu Ciobotariu 2019- 10 3 3 4 30,00 Template:Sort dash
Totale 300 83 86 131 27,67 2 su 14 tornei

Statistiche dettagliate sui tornei internazionali

Campionato mondiale

Anno Luogo Piazzamento V N P Reti
1930 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Non partecipante - - - -
1934 Bandiera dell'Italia Italia Non partecipante - - - -
1938 Bandiera della Francia Francia Non partecipante - - - -
1950 Bandiera del Brasile Brasile Non partecipante - - - -
1954 Bandiera della Svizzera Svizzera Non partecipante - - - -
1958 Bandiera della Svezia Svezia Non partecipante - - - -
1962 Bandiera del Cile Cile Non partecipante - - - -
1966 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Non partecipante - - - -
1970 Bandiera del Messico Messico Non partecipante - - - -
1974 bandiera Germania Ovest Non partecipante - - - -
1978 Bandiera dell'Argentina Argentina Non partecipante - - - -
1982 Bandiera della Spagna Spagna Non partecipante - - - -
1986 Bandiera del Messico Messico Non partecipante - - - -
1990 Bandiera dell'Italia Italia Non partecipante - - - -
1994 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Non qualificata - - - -
1998 Bandiera della Francia Francia Non qualificata - - - -
2002 Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud / Bandiera del Giappone Giappone Non qualificata - - - -
2006 Bandiera della Germania Germania Non qualificata - - - -
2010 Bandiera del Sudafrica Sudafrica Non qualificata - - - -
2014 Bandiera del Brasile Brasile Non qualificata - - - -
2018 Bandiera della Russia Russia Non qualificata - - - -

Coppa d'Asia

Anno Luogo Piazzamento V N P Reti
1956 Hong Kong Non partecipante - - - -
1960 Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud Non partecipante - - - -
1964 Bandiera d'Israele Israele Non partecipante - - - -
1968 Bandiera dell'Iran Iran Non partecipante - - - -
1972 Bandiera della Thailandia Thailandia Non qualificata - - - -
1976 Bandiera dell'Iran Iran Ritirata - - - -
1980 Bandiera del Kuwait Kuwait Non qualificata - - - -
1984 Bandiera di Singapore Singapore Non partecipante - - - -
1988 Bandiera del Qatar Qatar Non partecipante - - - -
1992 Bandiera del Giappone Giappone Non partecipante - - - -
1996 Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Emirati Arabi Uniti Non qualificata - - - -
2000 Bandiera del Libano Libano Primo turno 0 2 1 3:7
2004 Bandiera della Cina Cina Non qualificata - - - -
2007 Bandiera dell'Indonesia Indonesia/Bandiera della Malaysia Malaysia
Bandiera della Thailandia Thailandia/Bandiera del Vietnam Vietnam
Ritirata durante le qualificazioni - - - -
2011 Bandiera del Qatar Qatar Ritirata - - - -
2015 Bandiera dell'Australia Australia Non qualificata - - - -
2019 Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Emirati Arabi Uniti Primo turno 1 0 2 4:5

Campionato WAFF

Anno Luogo Piazzamento V N P Reti
2000 Bandiera della Giordania Giordania Primo turno 1 1 1 3:2
2002 Bandiera della Siria Siria Primo turno 0 0 2 0:3
2004 Bandiera dell'Iran Iran Primo turno 0 0 2 1:7
2007 Bandiera della Giordania Giordania Primo turno 0 0 2 0:4
2008 Bandiera dell'Iran Iran Ritirata - - - -
2010 Bandiera della Giordania Giordania Non iscritta - - - -
2012 Bandiera del Kuwait Kuwait Primo turno 1 0 2 2:3
2014 Bandiera del Qatar Qatar Primo turno 0 1 1 0:2
2019 Bandiera dell'Iraq Iraq Primo turno 1 1 2 3:4

Tutte le rose

Coppa d'Asia

Template:Nazionale libanese Coppa d'Asia 2000 Template:Nazionale libanese Coppa d'Asia 2019

Rosa attuale

Lo stesso argomento in dettaglio: Calciatori della Nazionale libanese.

Lista dei 23 giocatori convocati da Liviu Ciobotariu per le sfide contro Corea del Sud e Corea del Nord, valevoli per le qualificazioni al campionato mondiale di calcio 2022[122][123].

Presenze, reti e numerazione aggiornate al 19 novembre 2019.

N. Pos. Giocatore Data nascita (età) Pres. Reti Squadra
1 P Mehdi Khalil 19 settembre 1991 (32 anni) 40 -28
21 P Ahmad Taktouk 29 settembre 1984 (39 anni) 2 -3
23 P Ali Daher 26 novembre 1996 (27 anni) 1 -1
2 D Kassem El Zein 2 dicembre 1990 (33 anni) 18 0
3 D Mootaz Jounaidi 20 gennaio 1986 (38 anni) 48 0
4 D Nour Mansour 22 ottobre 1989 (34 anni) 53 2
6 D Joan Oumari 19 agosto 1988 (35 anni) 24 2
12 D Robert Alexander Melki 14 novembre 1992 (31 anni) 9 0
15 D Hussein El Zein 27 gennaio 1995 (29 anni) 4 0
16 D Hassan "Shibriko" Chaito 16 giugno 1991 (32 anni) 9 0
19 D Abdallah Aich 5 ottobre 1994 (29 anni) 1 0
5 C Adnan Haidar 3 agosto 1989 (34 anni) 36 1
10 C Mohamad Haidar 8 novembre 1989 (34 anni) 64 4
13 C George Felix Melki 23 luglio 1994 (29 anni) 10 1
14 C Ahmad Jalloul 23 gennaio 1992 (32 anni) 14 0
17 C Houssein Rizk 1º gennaio 1997 (27 anni) 1 0
18 C Hussein Monzer 20 marzo 1997 (27 anni) 7 0
22 C Bassel Jradi 6 luglio 1993 (30 anni) 7 1
7 A Hassan Maatouk 10 agosto 1987 (36 anni) 84 21
8 A Hassan "Moni" Chaito 20 marzo 1989 (35 anni) 56 6
9 A Hilal El-Helwe 24 novembre 1994 (29 anni) 26 8
11 A Mohamad Kdouh 10 luglio 1997 (26 anni) 8 1
20 A Rabih Ataya 16 luglio 1989 (34 anni) 36 4

Note

  1. ^ a b Men's Ranking, su fifa.com.
  2. ^ (EN) Asian Cup 2019: Lebanon ready to impress after four-year journey, Sport360, 8 gennaio 2019.
  3. ^ (AR) الإعلام الرياضي في لبنان بين شباك السياسة والإهمال [Sports media in Lebanon between politics and neglect], su الأخبار. URL consultato il 20 dicembre 2018.
  4. ^ a b c d e f Hassanin Mubarak e Neil Morrison, Lebanon - International Results - Early History, su www.rsssf.com. URL consultato il 7 ottobre 2018.
  5. ^ (AR) فراس ابو عساف, لمحة عن الإتحاد [Lebanese Football Federation], su الاتحاد اللبناني لكرة القدم. URL consultato il 20 dicembre 2018.
  6. ^ (AR) تاريخ تاسيس الاتحاد اللبناني لكرة القدم؟ [The date of the establishment of the Lebanese Football Federation?], su Elsport News. URL consultato il 20 dicembre 2018.
  7. ^ Athletic Notes (PDF), in Al-Kulliyyah, XX, n. 1, American University of Beirut, 1º novembre 1933, pp. 82–83.
  8. ^ Roumanian team to visit Beirut (PDF), in Al-Kulliyah Review, I, n. 5, American University of Beirut, 17 febbraio 1934, p. 1.
  9. ^ They came, they played, they conquered (PDF), in Al-Kulliyyah, XX, n. 4, American University of Beirut, 15 marzo 1934, p. 121.
  10. ^ a b (AR) علي حميدي صقر, موسوعة كرة القدم اللبنانية [Enciclopedia di calcio libanese], مؤسسة نوفل للتوزيع, 1995, p. 24, ISBN 0-00-028124-7.
  11. ^ All-Beirut vs TAC (PDF), in Al-Kulliyah Review, vol. 3, n. 4, American University of Beirut, 30 novembre 1935, p. 2.
  12. ^ (RO) Razvan Nicolae, Cum arata fotbalul romanesc in 1936 (prima parte) [How does Romanian football look in 1936 (first part)], su Banca de rezerva, 9 febbraio 2016. URL consultato il 21 dicembre 2018.
  13. ^ a b World Football Elo Ratings: Lebanon, su www.eloratings.net. URL consultato il 5 dicembre 2018.
  14. ^ British Mandate of Palestine Official Games 1934-1948, su www.rsssf.com. URL consultato il 26 marzo 2020.
  15. ^ Vinzenz Dittrich, su rapidarchiv.at. URL consultato il 5 dicembre 2018.
  16. ^ Davide Rota, Yugoslav Players and Coaches in Italy, su www.rsssf.com. URL consultato il 5 dicembre 2018.
  17. ^ Refel Hashim e Hassanin Mubarak, 2nd Pan Arab Games, 1957 (Beirut, Lebanon), su www.rsssf.com. URL consultato il 20 dicembre 2018.
  18. ^ a b Asian Coaches Year : Lebanon, su web.archive.org, 22 luglio 2012. URL consultato il 5 dicemnre 2018 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2012).
  19. ^ Mikael Jönsson e Erik Garin, Mediterranean Games 1959 (Beirut, Lebanon), su www.rsssf.com. URL consultato il 20 dicembre 2018.
  20. ^ Niel Morrison, Arab Cup 1963 Details, su www.rsssf.com. URL consultato il 20 dicembre 2018.
  21. ^ a b (EN) FIFA.com, Live Scores - Lebanon - Matches, su FIFA.com. URL consultato il 16 dicembre 2018.
  22. ^ Majeed Panahi e Pieter Veroeveren, Asian Nations Cup 1972, su www.rsssf.com. URL consultato il 18 novembre 2018.
  23. ^ Neil Morrison, Bojan Jovanovic, Majeed Panahi e Pieter Veroeveren, Asian Nations Cup 1980, su www.rsssf.com. URL consultato il 18 novembre 2018.
  24. ^ Maxim Olenev, Lebanon National Team Coaches (since 1993), su www.rsssf.com. URL consultato il 10 dicembre 2018.
  25. ^ World Cup 1994 qualifications, su www.rsssf.com. URL consultato il 10 dicembre 2018.
  26. ^ Karel Stokkermans, Asian Nations Cup 1996, su www.rsssf.com. URL consultato il 18 novembre 2018.
  27. ^ Karel Stokkermans e Sergio Henrique Jarreta, World Cup 1998 Qualifying, su www.rsssf.com. URL consultato il 10 dicembre 2018.
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  31. ^ Karel Stokkermans, Asian Nations Cup 2000, su www.rsssf.com. URL consultato il 18 novembre 2018.
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  33. ^ Wanted: Thinking footballers for the Lions, su TODAYonline. URL consultato il 10 dicembre 2018.
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  35. ^ Buddy makes name for himself in Lebanon, in The Sydney Morning Herald, 31 ottobre 2003.
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  38. ^ Buddy hopes we can be friends, in The Sydney Morning Herald, 6 gennaio 2006.
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  41. ^ Lebanon advance to Round 3. FIFA.com, 31 ottobre 2007.
  42. ^ Summary - WC Qualification Asia - Asia - Results, fixtures, tables and news - Soccerway, su us.soccerway.com. URL consultato il 9 dicembre 2018.
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  47. ^ 2014 FIFA World Cup Brazil™, FIFA.com, 25 luglio 2011.
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  116. ^ Nel 1993, Issam Kobeissy fu captaino in assenza di Hassan Ayoub.
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