Crocidura trichura

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Sorice muschiato dell'isola di Natale
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Mammalia
Sottoclasse Theria
Infraclasse Eutheria
Ordine Soricomorpha
Famiglia Soricidae
Sottofamiglia Crocidurinae
Genere Crocidura
Specie C.trichura
Nomenclatura binomiale
Crocidura trichura
Dobson in Thomas, 1889
Sinonimi

Crocidura attenuata trichura

Areale

Il toporagno dell'isola di Natale (Crocidura trichura (Dobson in Thomas, 1889)) è un toporagno della famiglia dei Soricidi, endemico dell'Isola di Natale.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Toporagno di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 65 e 82 mm, la lunghezza della coda tra 63 e 75 mm e un peso fino a 6 g.[3]

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Il colore generale del corpo varia tra il marrone chiaro o il bruno-rossastro e il grigio scuro. La coda è più corta della testa e del corpo ed è densamente ricoperta di setole.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Si rifugia nei buchi delle rocce e sotto le radici degli alberi.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre principalmente di piccoli coleotteri.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è conosciuta soltanto sull'Isola di Natale.

Vive nelle foreste pluviali.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La Lista rossa IUCN classifica Crocidura trichura come specie in pericolo critico di estinzione (Critically Endangered).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Woinarski, J., Burbidge, A.A. & Lumsden, L. 2016, Crocidura trichura, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Crocidura trichura, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Schulz, 2004.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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