Maksim Maksimovič Litvinov

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Maksim Maksimovič Litvinov
Maksim Litvinov nel 1937

Commissario del popolo per gli affari esteri dell'URSS
Durata mandato21 luglio 1930 –
3 maggio 1939
Capo del governoAleksej Rykov, Vjačeslav Molotov
PredecessoreGeorgij Čičerin
SuccessoreVjačeslav Molotov

Deputato del Soviet dell'Unione del Soviet Supremo dell'URSS
LegislaturaI
CircoscrizioneLeningrado

Deputato del Soviet delle Nazionalità del Soviet Supremo dell'URSS
LegislaturaII
CircoscrizioneRSS Carelo-Finlandese

Ambasciatore sovietico negli Stati Uniti d'America
Durata mandato1918 –
1919
PredecessoreBoris Bachmetev
SuccessoreLjudvig Martens

Durata mandato10 novembre 1941 –
22 agosto 1943
PredecessoreKonstantin Umanskij
SuccessoreAndrej Andreevič Gromyko

Dati generali
Partito politicoPartito Comunista di tutta l'Unione (bolscevico)

Maksim Maksimovič Litvinov (in russo Максим Максимович Литвинов?; Białystok, 17 luglio 1876Mosca, 31 dicembre 1951) è stato un rivoluzionario, politico e diplomatico russo e ministro degli esteri dell'Unione Sovietica dal 1930 al 1939.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Litvinov nel 1920

Nato con il nome di Meir Henoch Wallach-Finkelstein, di origini ebraiche, si distingueva per la sua inclinazione filo-occidentale.[1] Aderì al movimento operaio alla fine dell'Ottocento e divenne membro dell'allora illegale Partito Operaio Socialdemocratico Russo. Fu nel 1898 che il giovane Meir Henoch assunse per la prima volta lo pseudonimo di Maksim Maksimovic Litvinov, adottato per proteggersi dalla polizia zarista. Emigrato a Londra nel 1906, lavorò per la Seconda Internazionale. Fu tra gli organizzatori della Rapina alla banca di Tiflis nel 1907.

Dopo la Rivoluzione d'ottobre, fu nominato da Lenin rappresentante sovietico nel Regno Unito. Come ministro degli esteri, nel 1930, prese il posto di Georgij Vasil'jevič Čičerin. Fu una figura di primo piano per la diplomazia sovietica nel periodo compreso tra il trattato di Rapallo ed il patto Ribbentrop-Molotov. Nel 1932 l'Unione Sovietica riuscì, grazie ai suoi servizi di ministro, a firmare un patto di non aggressione con la Francia.

Un altro successo fu la partecipazione dell'Unione Sovietica alla Società delle Nazioni nel 1934, da lui rappresentata fino al 1938, che ottenne anche un seggio nel Consiglio permanente dell'organizzazione. Nel 1939 fu sostituito da Vjačeslav Molotov come commissario agli esteri. In seguito, durante la Grande Guerra Patriottica venne nominato da Stalin vicecommissario agli esteri; fu poi ambasciatore negli Stati Uniti dal 1941 al 1943, dove diede un contributo fondamentale all'approvazione della legge "affitti e prestiti"[2][senza fonte].

Morì in seguito a una malattia cardiaca il 31 dicembre 1951[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (RU) Biografia, in lingua russa, su slovari.yandex.ru. URL consultato il 16 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2012).
  2. ^ La legge "Affitti e prestiti" permise agli Stati Uniti di fornire a Regno Unito, Unione Sovietica, Francia, Cina ed altri paesi alleati grandi quantità di materiale di guerra nel corso della seconda guerra mondiale.
  3. ^ Jonathan Haslam, Russia's Cold War: From the October Revolution to the Fall of the Wall, Yale University Press, 2011, p. 75

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Commissario del popolo per gli Affari Esteri dell'Unione Sovietica Successore
Georgij Vasil'jevič Čičerin 1930 - 1939 Vjačeslav Molotov
Ministro degli Esteri
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