Gruppo di lavoro per gli orti botanici e i giardini storici

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Il Gruppo di lavoro per gli orti botanici e i giardini storici fa parte della Società botanica italiana, ed è stato fondato da un gruppo di suoi soci circa 40 anni fa.[1]

È un organismo riconosciuto dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e svolge funzioni di coordinamento in ambito nazionale e di rappresentanza in ambito internazionale.[2] Aderisce all'International Association of Botanic Gardens (IABG[3]) ed al Botanic Gardens Conservation International (BGCI[4]).

Ad esso partecipano oltre 200 aderenti e oltre settanta fra orti botanici universitari, il nucleo di base, e strutture gestite da enti locali, tra cui spiccano i giardini alpini, spesso più recenti rispetto agli orti universitari[5]. Ne fanno parte anche orti botanici forestali e arboreti.[6] 48 orti botanici e arboreti dei 58 attualmente esistenti in Italia che siano ufficialmente riconosciuti dal Ministero sono rappresentati in seno al Gruppo di lavoro per gli orti botanici e giardini storici; il Gruppo si attesta quindi come il principale organo ufficiale di riferimento per quanto riguarda gli orti botanici in Italia.

Il Gruppo di lavoro pubblica un notiziario aperiodico, Fatti nostri[7] e promuove le attività degli orti botanici: per esempio, propone riunioni scientifiche o escursioni sulle collezioni botaniche, sulla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (trattato CITES), sulla storia e l'architettura dei giardini.

Il consiglio direttivo che gestisce il Gruppo di lavoro è lo stesso della Società botanica italiana e viene eletto ogni tre anni.

Alcuni orti del gruppo sono di antichissima istituzione, come l'orto botanico universitario di Padova, del 1545: per la sua importanza, la sua planimetria è stata ripresa nel logo del Gruppo di lavoro.

Gli orti botanici e i giardini storici aderenti al Gruppo di lavoro[modifica | modifica wikitesto]

In ordine cronologico, gli orti aderenti al Gruppo di Lavoro sono:[8]

Orti botanici universitari e municipali[modifica | modifica wikitesto]

Giardini alpini[modifica | modifica wikitesto]

Giardini tematici[modifica | modifica wikitesto]

Arboreti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fonte: Horti, sito ufficiale aggiornato al 2000, che parla di 30 anni fa. Copia archiviata, su horti.unimore.it. URL consultato il 28 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2009).
  2. ^ Ministero dell'Ambiente, su minambiente.it. URL consultato il 30 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2014).
  3. ^ IABG
  4. ^ BGCI
  5. ^ Il giardino alpino più antico è quello di Chanousia, istituito il 28 luglio 1897, a partire dalla collezione dell'abate Pierre Chanoux, e rimodellato con l'assetto attuale tra il 1976 e il 1978. Copia archiviata, su horti.unimore.it. URL consultato il 28 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2009). Ma se si considera invece il più longevo senza soluzioni di continuità nella propria attività, il primato va al giardino botanico alpino delle Viotte di Monte Bondone.
  6. ^ Dati del 2000 Archiviato il 20 ottobre 2009 in Internet Archive.
  7. ^ Fatti nostri Archiviato il 21 ottobre 2009 in Internet Archive.
  8. ^ Elenco degli orti in ordine cronologico da www.horti.unimore.it Archiviato il 20 ottobre 2009 in Internet Archive.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica