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File:Televisore CRT, a colori, da tavolo, a transistor - Museo scienza tecnologia Milano 09544 01.jpg

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televisore CRT, a colori, da tavolo, a transistor - Phonola - FIMI Modello 1322 Colore.   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Autore
Phonola SA, FIMI (progettista/ costruttore)
Titolo
televisore CRT, a colori, da tavolo, a transistor - Phonola - FIMI Modello 1322 Colore.
Descrizione
Italiano: Televisore di grosse dimensione, in materiale plastico grigio scuro La parete frontale è quasi interamente occupata dallo schermo autoprotetto del cinescopio rettangolare A destra dello schermo si ha una colonna di comandi e la griglia di protezione dell'altoparlante. Nella parte alta si hanno un display a Led, due tasti per accensione e mute, sotto uno sportello apribile nasconde dieci tasti con indicazioni da 0 a 9 per i canali preselezionati, quattro tasti con indicazioni 0. 1. 2. 3. per le bande d'onda, tre piccole manopole per la regolazione di volume, luminosità e intensità di colore, una leva per la regolazione del contrasto. Sotto alla griglia dell'altoparlante si ha un tasto per la deviazione dell'audio alle cuffie Il retro di questo apparecchio non è al momento accessibile.
Funzione

Apparecchio che riceve le immagini e i suoni trasmessi mediante il sistema della televisione (programmi televisivi). Visione a colori Riceveva sia canali UHF che VHF.

Modalità d'uso

Il cinescopio è l'elemento che permette la ricostruzione (o sintesi) delle immagini ricevute grazie a fenomeni elettromagnetici ed elettronici. Il cinescopio del televisore è infatti un tubo a raggi catodici che ha la funzione di trasformare i segnali elettrici provenienti da una sorgente in energia visibile. Il segnale utile che controlla l'intensità del raggio elettronico, viene collegato, tra griglia e catodo, a due dispositivi che permettono di focalizzare il fascio elettronico (il catodo emette elettroni per effetto termoelettronico) e deviarlo in maniera periodica grazie all'azione di campi magnetici (Forza di Lorentz). In questo modo il raggio colpisce un punto sulla superficie interna dello schermo (anodo). Questa superficie è rivestita di materiale fluorescente che eccitato dall'energia degli elettroni emette luce. Per ottenere la visione a colori, i fosfori distribuiti sullo schermo emettono le luci corrispondenti ai tre colori primari. Un cannone elettronico per ciascun colore, eccita un solo tipo di fosforo. In questo modo si formano tre distinti schermi rosso-verde-blu che poi per mescolanza additiva permettono la realizzazione di tutti i colori oltre che la percezione del movimento.

Notizie storico-critiche
L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939. Tra il 1930 e il 1939 la RCA investì quasi dieci milioni di dollari per sviluppare il progetto di televisione elettronica Nel 1954, negli Stati Uniti, cominciano le trasmissioni a colori, con lo standard NTSC ((National Television System Committee). In Europa arriverà nel 1967 con due diversi standard: SECAM (Sequential Couleur Avec Memoire, Francia e Paesi dell'EST) e PAL (Phase Alteration Line, Germania e UK). L'Italia, con grave ritardo, sceglierà lo standard PAL nel 1972. Le prime trasmissioni a colori italiane si avranno nel 1977 L'evoluzione tecnica principale dei primi televisori a colori risiede nella struttura del cinescopio: sullo schermo vengono depositati fosfori adatti ad emettere luci corrispondenti ai tre colori primari (rosso, verde, blu), in modo tale che per sovrapposizione additiva si possano ottenere tutti i colori. Per controllare l'eccitazione dei fosfori, il tubo catodico viene dotato di tre cannoni elettronici, uno per ciascun colore Agli inizi degli anni '60 il televisore entra nelle case: la visione non è più collettiva ma familiare, non ancora privata. Gradualmente i televisori passano anche dal funzionamento con circuiti a valvole a circuiti a transistor, cambiano anche i materiali e le dimensioni: scompare il legno a favore di materiali plastici colorati e forme di design innovative, nel tubo catodico viene integrata la protezione (bonded) e nei televisori sparisce quindi il vetro frontale Nella seconda metà degli anni '70 si ebbe un altro passo avanti sia nel modo di rapportarsi con la TV a causa della diffusione del telecomando, sia per questioni tecniche grazie all'avvento della microelettronica.
Data tra il 1976 e il 1985
date QS:P571,+1950-00-00T00:00:00Z/7,P1319,+1976-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1985-00-00T00:00:00Z/9
Tecnica/materiale metallo
Dimensioni altezza: 51 cm; larghezza: 76 cm
dimensions QS:P2048,51U174728
dimensions QS:P2049,76U174728
institution QS:P195,Q947082
Numero d'inventario
9544
Provenienza Piazzolla, Michele
Riferimenti
  • Soresini F. (2004) Di tubo in tubo : Storia dei tubi elettronici nel centenario del diodo : 1904-2004, Albino (Bergamo), pp. 134−141
  • Grob B. (1955) La televisione, Torino
Fonte/Fotografo Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
Licenza
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attuale15:30, 21 mag 2016Miniatura della versione delle 15:30, 21 mag 20161 280 × 853 (574 KB)Federico Leva (WMIT){{ICCD TRC | institution = {{institution:Museoscienza}} | permission = {{cc-by-sa-4.0}} | RSR1 = Brenni, Paolo | CTP = Industria, manifattura, artigianato | AUT1R = progettista/ costruttore | BIB2G = La televisione | AUT1N = Phonola SA, FIMI | CMPD...

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