File proveniente da Wikimedia Commons. Clicca per visitare la pagina originale

File:Macchina fonditrice - Museo scienza tecnologia Milano 03142 dia.jpg

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

File originale(839 × 1 280 pixel, dimensione del file: 834 KB, tipo MIME: image/jpeg)

Logo di Commons
Logo di Commons
Questo file e la sua pagina di descrizione (discussione · modifica) si trovano su Wikimedia Commons (?)
macchina fonditrice - fonditrice Monotype.   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Autore
Lanston Tolbert (inventore), Monotype Corporation (costruttore)
Titolo
macchina fonditrice - fonditrice Monotype.
Descrizione
Italiano: La fonditrice Monotype è una macchina costituita da un lettore pneumatico costituito da un cilindro cavo di lamiera con 31 fori sul quale passa una striscia di carta perforata dalla tastiera Monotype. Nel cilindro scorre aria compressa. Alle estremità dei fori del cilindro si hanno dei canaletti in cui scorre l'aria compressa e che terminano con dei pistoncini. Sopra al lettore si ha un telaio che porta 225 matrici di bronzo su ciascuna delle quali è incisa una lettera o un numero. Le matrici sono inserite con il carattere inciso rivolto verso il basso. Il telaio porta matrici può scorrere lateralmente in due direzioni ed essere bloccato da pistoncini comandati dall'aria compressa. In prossimità delle matrici si ha la forma a fondere nella quale entra, dal basso, la lega di piombo per la fusione del carattere. Nelle vicinanza si trova un vantaggio per la raccolta dei caratteri.
Funzione

La fonditrice Monotype realizzava i singoli caratteri necessari per la stampa allineati in una linea simile aquelle composte a mano, partendo dalla striscia perforata realizzata dalla tastiera Monotype La Monotype era utilizzata soprattutto per la composizione di testi dove l'errore era facile e quindi la possibilità di sostituire singoli caratteri errati semplificava il lavoro di composizione. Non era adatta per giornali o cataloghi per i quali la composizione Monotype risultava troppo lenta.

Modalità d'uso

La striscia perforata prodotta dalla tastiera Monotype passa sul leggitore pneumatico. Quando un foro del nastro di carta corrisponde a un foro nel cilindro, l'aria compressa contenuta nel cilindro provoca il sollevamento di pistoncini che fermano il telaio porta matrici in modo che la matrice desiderata si trovi al di sopra della forma a fondere. Dal basso penetra il metallo fuso e si ottiene il carattere. Si ottiene così una riga di caratteri singoli di diverso spessore ma altezza uguale. I caratteri vengono deposti sul vantaggio man mano che vengono fusi, in posizione inversa rispetto rispetto alla disposizione della composizione a mano (sul vantaggio si depone prima l'ultima linea e per ultima la prima) Il nastro di carta perforato prodotto dalla tastiera Monotype ha anche una perforazione laterale, del tipo di quelle delle pellicole cinematografiche, per permetterne l'avanzamento.

Notizie storico-critiche
Gutenberg si può considerare l'inventore della stampa a caratteri mobili, almeno per quanto riguarda l'Europa, agli inizi del XV secolo. Egli ideò il modo di realizzare i caratteri in lega metallica, le modalità di realizzare le composizioni allineate e spaziate, l'utilizzo del compositoio e delle cassette porta caratteri. Inoltre utilizzò torchi a vite in legno, già utilizzati per altri scopi, per realizzare le stampe. I torchi in legno non subirono nella loro storia molti miglioramenti e rimase il problema della capacità di pressione limitata della vite in legno che non permetteva di effettuare stampe di grandi dimensioni ma al massimo di mezza forma. Questo limite venne superato solo agli inizi del XIX secolo grazie ai primi torchi in ghisa. Il torchio a mano, nonostante i miglioramenti introdotti, si dimostrò comunque uno strumento troppo lento per soddisfare le richieste del mercato dei manifesti, dei volantini, dei giornali, ecc. Si assistette così ad un'industrializzazione della stampa. Da una parte la stampa tipografica a livello industriale progrediva con macchine rotative o cilindriche sempre più veloci, dall'altra gli artigiani e i piccoli tipografi abbandonarono presse e torchi a mano a favore delle pedaline. A partire dal XVI secolo l'editoria comincia ad essere una vera e propria industria. Si spaziano le righe, si inventano nuovi caratteri, i testi diventano più leggibili. La Rivoluzione industriale del XIX secolo, ebbe tra i suoi benefici anche l'alfabetizzazione delle masse, processo accelerato dall'invenzione e la diffusione delle macchine da stampa La prima macchina tipografica azionata da una forza motrice a vapore si deve al tedesco Friedrich Koenig che nel 1814 realizza una macchina per stampa tipografica piano-cilindrica a vapore, che venne utilizzata nella stamperia del Times di Londra permettendo di aumentare la capacità di stampa da 300 a 1100 copie all'ora A metà del XIX secolo inizia anche la produzione industriale di carta Nel 1846 Hoe costruisce la prima rotativa per stampa in bianca e volta (da tutti e due i lati del foglio) e nel 1848 Applegath sviluppa la prima macchina rotativa per dare risposta alla rescente esigenza di aumentare la velocità di stampa e quindi la produzione Fino a questo periodo la stampa veniva ancora realizzata componendo a mano le righe e le pagine da stampare utilizzando caratteri mobili che venivano allineati e composti manualmente Fu Ottmar Mergenthaler a sviluppare l'idea della composizione tipografica Nel 1886 progetta la Linotype (line of type = linea di caratteri) che permetteva di creare intere linee di caratteri semplicemente battendo i tasti su una tastiera tipo macchina per scrivere. In questo modo la velocità di composzione passò da 1000 caratteri/ora della composizione a mano a 8/10 000 battute/ora con la Linotype. L'inconveniente di questa composizione a righe intere si presenta quando occorre correggere una lettera o una intera parola del testo Nel 1889 Tolbert Lanston propose una macchina che formava le righe con la fusione di singole lettere nel giusto ordine ovviando così al problema della Linotype: la Monotype. La composizione con la Monotype risultava però più lunga rispetto alla Linotype. La Monotype comparve in Europa all'Esposizione diParigi del 1900 e fu introdotta in Italia nel 1903. Quella qui catalogata è il prmo modello di Monotype importato in Italia Quando i brevetti della Linotype furono scaduto (1913) venne costruita la macchina Intertype a cura della "The International Typesettingmachine Company" di New York. Le prime macchine erano basi della Linotype con i miglioramenti brevettati dalla nuova azienda. L'Intertype è così affine alla Linotype (di cui volle essere una macchina concorrente) che molte parti delle due macchine sono assolutamente identiche, e possono adattarsi indifferentemente all'una o all'altra macchina Nel 1960, l'introduzione della fotocomposizione e della stampa off-set apportò dei cambiamenti meccanici nella tecnologia da stampa tipografica A partire dagli anni '70, l'elettronica apportò una nuova rivoluzione nel campo della tipografia e la crescita degli strumenti informatici modificò completamente le modalità di creazione delle composizioni, delle pagine, ecc.
Data tra il 1906 e il 1930
date QS:P571,+1950-00-00T00:00:00Z/7,P1319,+1906-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1930-00-00T00:00:00Z/9
Tecnica/materiale ottone
Dimensioni altezza: 108 cm; larghezza: 145 cm
dimensions QS:P2048,108U174728
dimensions QS:P2049,145U174728
Peso: 605 kg
institution QS:P195,Q947082
Numero d'inventario
3142
Provenienza Tipografia Sociale Torinese
Riferimenti
  • Museoscienza (1978) Museoscienza, Milano, pp. 71−77
  • Dalmazzo G. (1914) La tipografia, Torino
  • Gianni E. (1953) Conoscere la stampa, Milano
Fonte/Fotografo Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
Licenza
(Riusare questo file)
w:it:Creative Commons
attribuzione condividi allo stesso modo
Tu sei libero:
  • di condividere – di copiare, distribuire e trasmettere quest'opera
  • di modificare – di adattare l'opera
Alle seguenti condizioni:
  • attribuzione – Devi fornire i crediti appropriati, un collegamento alla licenza e indicare se sono state apportate modifiche. Puoi farlo in qualsiasi modo ragionevole, ma non in alcun modo che suggerisca che il licenziante approvi te o il tuo uso.
  • condividi allo stesso modo – Se remixi, trasformi o sviluppi il materiale, devi distribuire i tuoi contributi in base alla stessa licenza o compatibile all'originale.






Didascalie

Aggiungi una brevissima spiegazione di ciò che questo file rappresenta

Elementi ritratti in questo file

raffigura

Cronologia del file

Fare clic su un gruppo data/ora per vedere il file come si presentava nel momento indicato.

Data/OraMiniaturaDimensioniUtenteCommento
attuale15:15, 21 mag 2016Miniatura della versione delle 15:15, 21 mag 2016839 × 1 280 (834 KB)Federico Leva (WMIT){{ICCD TRC | institution = {{institution:Museoscienza}} | permission = {{cc-by-sa-4.0}} | BIB3D = 1953 | RSR1 = Brenni, Paolo | NSC = Gutenberg si può considerare l'inventore della stampa a caratteri mobili, almeno per quanto riguarda l'Europa, agl...

La seguente pagina usa questo file:

Metadati