Disorientamento

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Il disorientamento in psichiatria si definisce come la perdita di conscio mentale relativo alla percezione spazio-temporale. Chi ne soffre non è in grado di capire e identificare in modo chiaro il tempo e il luogo reali in cui si trova.

Il disorientamento spazio-temporale è un sintomo di demenza, ma potrebbe essere anche un effetto conseguente a un incidente o a un trauma cranico.

Esistono forme specifiche di disorientamento spaziale che sono conseguenza di patologie neurologiche ("disorientamento topografico") o di disturbi dello sviluppo ("disorientamento topografico evolutivo").

Disorientamento topografico[modifica | modifica wikitesto]

Descritto fin dalla seconda metà dell'Ottocento, il disorientamento topografico[1] è la perdita delle capacità di orientamento e navigazione ambientale in conseguenza di danni cerebrali focali (ictus, tumori, traumi cranici, etc.).Le persone che ne sono colpite non sono più in grado di orientarsi in ambienti familiari, di seguire percorsi noti, di riconoscere luoghi ed edifici del proprio ambiente quotidiano e/o di apprendere nuovi ambienti e percorsi[2]. Sebbene compaia spesso in forma isolata, a volte si accompagna ad altri disturbi come amnesia globale o eminegligenza spaziale unilaterale[3], ed è caratteristicamente presente nei pazienti affetti da neglect immaginativo[4], che consiste nell'incapacità di rievocare e visualizzare la parte sinistra di luoghi o di oggetti[5].

Il disorientamento topografico compare anche in conseguenza di patologie neurodegenerative, come ila malattia di Alzheimer, nella quale episodi di disorientamento possono costituire il primo sintomo.

Disorientamento topografico evolutivo[modifica | modifica wikitesto]

Viene definito disorientamento topografico evolutivo[6] (DTE) il mancato sviluppo in un individuo della capacità di orientarsi e navigare nell'ambiente, dovuto a malformazioni cerebrali congenite[7] o malattie neurologiche e traumi cranici[8] occorsi prima che lo sviluppo di queste capacità fosse completo[9], ma anche in individui con patologie genetiche, come la sindrome di Williams[10], o altri disordini dello sviluppo[11].

Recentemente, però, sono stati stati descritti casi di DTE in individui che non presentano alcuna patologia, né disturbo dello sviluppo (https://spatialcognitionlab.com/disorientamento-topografico/)[12][13] e uno studio epidemiologico ha mostrato che DTE è presente nel 3% della popolazione non affetta da danni neurologici, disordini di origine generica o malattie psichiatriche o neurologiche[14]. In alcuni casi si può accompagnare a disturbi specifici dello sviluppo della capacità di riconoscimento dei volti[15] (prosopoagnosia evolutiva o congenita[16]), ma nella maggior parte dei casi è presente in forma isolata. Queste persone presentano difficoltà di gravità diversa e che coinvolgono aspetti diversi dei processi di orientamento spaziale e navigazione ambientale, che vanno da un difficoltà ad apprendete luoghi e percorsi [12], a difficoltà a valutare distanze e direzioni lungo un percorso appreso correttamente[13], all'impossibilità di elaborare una rappresentazione dell'ambiente e di apprendere le sequenze di punti di riferimento lungo un percorso [17].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gianfranco Denes, Manuale di neuropsicologia : normalità e patologia dei processi cognitivi, 3ª ed, Zanichelli, cop. 2019, ISBN 978-88-08-22096-7, OCLC 1129882960. URL consultato il 19 settembre 2022.
  2. ^ G. K. Aguirre, Topographical disorientation: a synthesis and taxonomy, in Brain, vol. 122, n. 9, 1º settembre 1999, pp. 1613–1628, DOI:10.1093/brain/122.9.1613. URL consultato il 19 settembre 2022.
  3. ^ Ennio De Renzi, Disorders of space exploration and cognition, J. Wiley, 1982, ISBN 0-471-28024-0, OCLC 9282158. URL consultato il 19 settembre 2022.
  4. ^ (EN) Liana Palermo, Giulia Ranieri e Maddalena Boccia, Map-following skills in left and right brain-damaged patients with and without hemineglect, in Journal of Clinical and Experimental Neuropsychology, vol. 34, n. 10, 2012-12, pp. 1065–1079, DOI:10.1080/13803395.2012.727385. URL consultato il 19 settembre 2022.
  5. ^ (EN) Cecilia Guariglia, Liana Palermo e Laura Piccardi, Neglecting the Left Side of a City Square but Not the Left Side of Its Clock: Prevalence and Characteristics of Representational Neglect, in Yoko Hoshi (a cura di), PLoS ONE, vol. 8, n. 7, 10 luglio 2013, pp. e67390, DOI:10.1371/journal.pone.0067390. URL consultato il 19 settembre 2022.
  6. ^ (EN) Giuseppe Iaria e Ford Burles, Developmental Topographical Disorientation, in Trends in Cognitive Sciences, vol. 20, n. 10, 2016-10, pp. 720–722, DOI:10.1016/j.tics.2016.07.004. URL consultato il 19 settembre 2022.
  7. ^ (EN) Giuseppe Iaria, Chiara Incoccia e Laura Piccardi, Lack of orientation due to a congenital brain malformation: A case study, in Neurocase, vol. 11, n. 6, 2005-12, pp. 463–474, DOI:10.1080/13554790500423602. URL consultato il 19 settembre 2022.
  8. ^ (EN) Maria Lehnung, Bernd Leplow e Arne Herzog, Children's Spatial Behavior is Differentially Affected After Traumatic Brain Injury, in Child Neuropsychology, vol. 7, n. 2, 2001-06, pp. 59–71, DOI:10.1076/chin.7.2.59.3129. URL consultato il 19 settembre 2022.
  9. ^ (FR) Cecilia Guariglia e Laura Piccardi, Ariadne’s thread and the unravelling of navigational skills development, Collège de France, 2018, pp. 209–220, DOI:10.4000/books.cdf.5577, ISBN 978-2-7226-0477-3. URL consultato il 19 settembre 2022.
  10. ^ (EN) L. Mandolesi, F. Addona e F. Foti, Spatial competences in Williams syndrome: a radial arm maze study, in International Journal of Developmental Neuroscience, vol. 27, n. 3, 2009-05, pp. 205–213, DOI:10.1016/j.ijdevneu.2009.01.004. URL consultato il 19 settembre 2022.
  11. ^ (EN) Virginie Descloux, Nicolas Ruffieux e Anne-Isabelle Gasser, Severe developmental topographical disorientation associated with ADHD and dyscalculia: A case report, in Neuropsychologia, vol. 174, 2022-09, pp. 108331, DOI:10.1016/j.neuropsychologia.2022.108331. URL consultato il 19 settembre 2022.
  12. ^ a b (EN) Giuseppe Iaria, Nicholas Bogod e Christopher J. Fox, Developmental topographical disorientation: Case one, in Neuropsychologia, vol. 47, n. 1, 2009-01, pp. 30–40, DOI:10.1016/j.neuropsychologia.2008.08.021. URL consultato il 19 settembre 2022.
  13. ^ a b (EN) Filippo Bianchini, Liana Palermo e Laura Piccardi, Where Am I? A new case of developmental topographical disorientation, in Journal of Neuropsychology, vol. 8, n. 1, 2014-03, pp. 107–124, DOI:10.1111/jnp.12007. URL consultato il 19 settembre 2022.
  14. ^ (EN) Laura Piccardi, Massimiliano Palmiero e Vincenza Cofini, “Where am I?” A snapshot of the developmental topographical disorientation among young Italian adults, in David Giofrè (a cura di), PLOS ONE, vol. 17, n. 7, 20 luglio 2022, pp. e0271334, DOI:10.1371/journal.pone.0271334. URL consultato il 30 settembre 2022.
  15. ^ (EN) L. Piccardi, M. De Luca e A. Di Vita, Evidence of taxonomy for Developmental Topographical Disorientation: Developmental Landmark Agnosia Case 1, in Applied Neuropsychology: Child, vol. 8, n. 2, 3 aprile 2019, pp. 187–198, DOI:10.1080/21622965.2017.1401477. URL consultato il 30 settembre 2022.
  16. ^ (EN) Galia Avidan e Marlene Behrmann, Spatial Integration in Normal Face Processing and Its Breakdown in Congenital Prosopagnosia, in Annual Review of Vision Science, vol. 7, n. 1, 15 settembre 2021, pp. 301–321, DOI:10.1146/annurev-vision-113020-012740. URL consultato il 30 settembre 2022.
  17. ^ (EN) F. Bianchini, C. Incoccia e L. Palermo, Developmental topographical disorientation in a healthy subject, in Neuropsychologia, vol. 48, n. 6, 1º maggio 2010, pp. 1563–1573, DOI:10.1016/j.neuropsychologia.2010.01.025. URL consultato il 30 settembre 2022.