Cleistocactus

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Cleistocactus
Cleistocactus strausii
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
OrdineCaryophyllales
FamigliaCactaceae
SottofamigliaCactoideae
TribùCereeae
SottotribùTrichocereinae
GenereCleistocactus
Lem.
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineCaryophyllales
FamigliaCactaceae
SottofamigliaCactoideae
GenereCleistocactus
Specie

Cleistocactus Lem. è un genere di piante succulente della famiglia delle Cactacee[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il genere è caratterizzato da fusti colonnari con diverse ramificazioni che si protendono alla base.

La sua crescita è piuttosto veloce in base alla normale media allo sviluppo di altre cactacee, e, all'apice della pianta, si formano vivaci fiori rossi o gialli che però non sbocciano mai, anche se dal bocciolo spuntano gli stami.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Originario dell'America meridionale, il genere è presente in Perù, Bolivia, Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay[1]

La temperatura minima che riesce a sopportare è di °C, ma la sua temperatura ideale si aggira fra i 20 e i 25 °C.[senza fonte]}

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il genere comprende le seguenti specie[1]:

Coltivazione[modifica | modifica wikitesto]

Il Cleistocactus è una pianta molto forte, per nulla delicata, tant'è che può sopravvivere ad una temperatura di 6°. Deve avere un'esposizione diretta al sole, mentre le annaffiature devono essere effettuate da aprile a settembre inoltrato, senza bagnarle durante l'inverno, poiché le piante grasse in questo periodo dell'anno devono andare in una specie di letargo[2]. Può essere anche utilizzato ed è anzi consigliato come porta innesti. L'esposizione solare deve essere inoltre diretta almeno per una buona mezza giornata.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Cleistocactus, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 24 marzo 2022.
  2. ^ (IT) Cleistocactus: Coltivazione, su edendeifiori.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Innes C, Wall B (1995). Cacti' Succulents and Bromaliads. Cassell & The Royal Horticultural Society.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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