Accademia dei sepolti

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L’Accademia dei sepolti è un'accademia di Volterra, nata alla fine del XVI secolo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'accademia nacque ufficialmente il 17 marzo 1597, su iniziativa di quattro dotti amici volterrani: Francesco di Niccolò Incontri, il sacerdote e poeta Giovanni Villifranchi, il commediografo e poeta Giovan Battista Seghieri, il medico Martino di Antonino Falconcini.[1]

Le riunioni degli accademici furono condotte dapprima in alcune stanze del convento di Sant'Agostino, messe a loro disposizione dal teologo Guglielmo Del Bava, e poi nella chiesa di Santa Maria Maddalena. L'interesse suscitato da una lezione pubblica di incontri spinse il mecenate Raffaello di Giulio Maffei a mettere a disposizione dei Sepolti una sala del suo palazzo, fino a quando, nell'anno 1600, l'Accademia non ebbe a sua disposizione le stanze già abitate dal capitano dei priori.[2]

Le riunioni dell'associazione vertevano sulle "belle lettere" e la giurisprudenza.[3]

Dopo la forzata interruzione a causa dell'epidemia di peste del 1630, l'accademia riprese la sua attività, estendendola anche a rappresentazioni teatrali, lezioni di logica, di teologia, di storia e di archeologia (specialmente etruscologia, vista la presenza locale di importanti reperti di tale civiltà).[4]

Il prestigio dell'istituzione crebbe col passare degli anni, e l'accademia ebbe tra i propri soci corrispondenti molti personaggi della cultura italiana: ne furono membri Pietro Metastasio, Alessandro Manzoni, Antonio Guadagnoli, Giosuè Carducci, Giovanni Marradi, Isidoro Del Lungo, Ermenegildo Pistelli.[5]

Nel 1924 l'Accademia fondò il periodico Rassegna Volterrana, semestrale di arte e cultura, seguito nel 1928 dall'uscita del primo volume della Biblioteca della Rassegna Volterrana, collana destinata a raccogliere i contributi più ampi dell'accademia.[5]

Dal 1964 l'Accademia è stata riconosciuta ente morale.[6]

Tra i suoi membri attuali, l'attore Edoardo Siravo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marcucci 1988 (citato in bibliografia), p. 386.
  2. ^ Marcucci 1988 (citato in bibliografia), pp. 387-388.
  3. ^ Marcucci 1988 (citato in bibliografia), p. 388.
  4. ^ Marcucci 1988 (citato in bibliografia), p.388
  5. ^ a b Marcucci 1988 (citato in bibliografia), p. 389.
  6. ^ Sentenza della Corte di cassazione del 2 marzo 1948 – 18 ottobre 1964, n. 2622.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marcello Marcucci, Accademia dei Sepolti, in Francesco Adorno (a cura di), Accademie e istituzioni culturali in Toscana, Firenze, Leo S. Olschki, 1988, pp. 386–392.
Controllo di autoritàVIAF (EN138217907 · ISNI (EN0000 0001 1956 7734 · SBN CFIV014890 · BNF (FRcb123457556 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nr91023996
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