Ordinazione episcopale nel rito romano: differenze tra le versioni

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[[File:BISHOP Malvestiti ordination 02 oct 11th 2014.jpg|thumb|Mons. [[Maurizio Malvestiti]] (in secondo piano, a sinistra, col [[Pastorale (liturgia)|pastorale]]) benedice l'assemblea al canto del ''[[Te Deum]]'', durante la sua ordinazione episcopale nella [[basilica di San Pietro in Vaticano]]; davanti a lui i vescovi co-consacranti [[Francesco Beschi]] e [[Giuseppe Merisi]].]]
[[File:BISHOP Malvestiti ordination 02 oct 11th 2014.jpg|thumb|Mons. [[Maurizio Malvestiti]] (in secondo piano, a sinistra, col [[Pastorale (liturgia)|pastorale]]) benedice l'assemblea al canto del ''[[Te Deum]]'', durante la sua ordinazione episcopale nella [[basilica di San Pietro in Vaticano]]; davanti a lui i vescovi co-consacranti [[Francesco Beschi]] e [[Giuseppe Merisi]].]]
L''''ordinazione episcopale''' o '''consacrazione episcopale''' (talvolta anche chiamata '''ordinazione''' o '''consacrazione vescovile'''), nel [[rito romano]] della [[Chiesa cattolica]], è un rito solenne che si svolge durante la [[Messa|celebrazione eucaristica]] con il quale si conferisce all'ordinando il terzo grado dell'[[ordine sacro]]; con esso, quindi, quest'ultimo diviene [[vescovo]].<ref name=":1">cfr. [https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2021/06/15/Ordinazione-del-Vescovo-dei-Presbiteri-e-dei-Diaconi.pdf Pontificale romano ''"Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi"''] p.29</ref> Alla base del rito di ordinazione episcopale vi sono le dottrine teologiche della [[genealogia episcopale]] e della [[successione apostolica]].
nordinazione episcopale''' o '''consacrazione episcopale''' (talvolta anche chiamata '''ordinazione''' o '''consacrazione vescovile'''), nel [[rito romano]] della [[Chiesa cattolica]], è un rito solenne che si svolge durante la [[Messa|celebrazione eucaristica]] con il quale si conferisce all'ordinando il terzo grado dell'[[ordine sacro]]; con esso, quindi, quest'ultimo diviene [[vescovo]].<ref name=":1">cfr. [https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2021/06/15/Ordinazione-del-Vescovo-dei-Presbiteri-e-dei-Diaconi.pdf Pontificale romano ''"Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi"''] p.29</ref> Alla base del rito di ordinazione episcopale vi sono le dottrine teologiche della [[genealogia episcopale]] e della [[successione apostolica]].


== Consacrazione episcopale e tradizione apostolica ==
== Consacrazione episcopale e tradizione apostolica ==
Secondo la [[tradizione cristiana]], gli [[Apostolo|apostoli]] sono stati arricchiti da [[Gesù]] con una speciale effusione dello [[Spirito Santo]], il quale, discendendo su di loro, li ha conformati con modo pieno alla figura di Cristo, gli ha dato il potere di agire in sua persona e sono divenuti veri e autentici maestri della fede, pontefici e pastori; essi stessi, mediante l'[[Imposizione delle mani (liturgia)|imposizione delle mani]] sul capo degli eletti all'[[Vescovo|episcopato]], hanno trasferito questo dono dello Spirito ai loro collaboratori, il quale è stato trasmesso fino ai nostri giorni nella consacrazione episcopale.<ref>[https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c3a6_it.htm CCC 1558]</ref><ref>La centralità del gesto dell'imposizione delle mani nel rito di consacrazione episcopale vuole meglio significare che a costituire un eletto all'episcopato (come anche al presbiterato e al diaconato) è lo Spirito Santo. (cfr. [https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2021/06/15/Ordinazione-del-Vescovo-dei-Presbiteri-e-dei-Diaconi.pdf Ordinazione del Vescovo dei Presbiteri e dei Diaconi], p. 12)</ref> La consacrazione episcopale conferisce, inoltre, oltre il ''munus sanctificandi''<ref>Il ''munus sanctificandi è'' l'ufficio di santificare: presiedendo la celebrazione dei [[Sacramento|sacramenti]], è strumento di Dio per la santificazione del suo popolo; è suo compito e responsabilità amministrare il sacramento dell'[[Ordine sacro]] per la consacrazione di diaconi, presbiteri, vescovi.</ref><ref name=":2">cfr. [https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2021/06/15/Ordinazione-del-Vescovo-dei-Presbiteri-e-dei-Diaconi.pdf Pontificale romano ''"Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi"''], p. 12</ref>, anche il ''munus docendi''<ref>Il ''munus docendi'' è l'ufficio di insegnare: il vescovo è il maestro nella [[fede]] del popolo di Dio a lui affidato, ha la funzione di insegnare con autorità la [[Dottrina della Chiesa cattolica|dottrina]] rivelata da [[Dio]].</ref><ref name=":2" /> e il ''munus regendi.''<ref>Il ''munus regendi'' è l'ufficio di governare: il vescovo è il responsabile dell'attività pastorale della [[Diocesi|comunità diocesana]], il primo dei servitori del [[popolo di Dio]] e quindi del [[regno di Dio]].</ref><ref name=":2" /><ref>[https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c3a6_it.htm CCC 1558]</ref> Il [[Concilio Vaticano II|Concilio Ecumenico Vaticano II]] insegna che "con la consacrazione episcopale viene conferita la pienezza del sacramento dell'[[Ordine sacro|Ordine]]"''.''<ref>[https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c3a6_it.htm CCC 1557]</ref><ref name=":1" /> Il vescovo, con l'ordinazione episcopale, entra a far parte del Collegio dei vescovi, in cui condivide, assieme al papa e agli altri vescovi, la cura di tutta la Chiesa.<ref>cfr. [https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2021/06/15/Ordinazione-del-Vescovo-dei-Presbiteri-e-dei-Diaconi.pdf Pontificale romano ''"Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi"''], p.13</ref>
Secondo la [[tradizione cristiana]], gli [[Apostolo|apostoli]] sono stati arricchiti da [[Gesù]] con una speciale effusione dello [[Spirito Santo]], il quale, discendendo su di loro, li ha conformati con modo pieno alla figura di Cristo, gli ha dato il potere di agire in sua persona e sono divenuti veri e autentici maestri della fede, pontefici e pastori; essi stessi, mediante l'[[Imposizione delle mani (liturgia)|imposizione delle mani]] sul capo degli eletti all'[[Vescovo|episcopato]], hanno trasferito questo dono dello Spirito ai loro collaboratori, il quale è stato trasmesso fino ai nostri giorni nella consacrazione episcopale.<ref name="catechism">[https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c3a6_it.htm CCC 1558]</ref><ref>La centralità del gesto dell'imposizione delle mani nel rito di consacrazione episcopale vuole meglio significare che a costituire un eletto all'episcopato (come anche al presbiterato e al diaconato) è lo Spirito Santo. (cfr. [https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2021/06/15/Ordinazione-del-Vescovo-dei-Presbiteri-e-dei-Diaconi.pdf Ordinazione del Vescovo dei Presbiteri e dei Diaconi], p. 12)</ref> La consacrazione episcopale conferisce, inoltre, oltre il ''munus sanctificandi''<ref>Il ''munus sanctificandi è'' l'ufficio di santificare: presiedendo la celebrazione dei [[Sacramento|sacramenti]], è strumento di Dio per la santificazione del suo popolo; è suo compito e responsabilità amministrare il sacramento dell'[[Ordine sacro]] per la consacrazione di diaconi, presbiteri, vescovi.</ref><ref name=":2">cfr. [https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2021/06/15/Ordinazione-del-Vescovo-dei-Presbiteri-e-dei-Diaconi.pdf Pontificale romano ''"Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi"''], p. 12</ref>, anche il ''munus docendi''<ref>Il ''munus docendi'' è l'ufficio di insegnare: il vescovo è il maestro nella [[fede]] del popolo di Dio a lui affidato, ha la funzione di insegnare con autorità la [[Dottrina della Chiesa cattolica|dottrina]] rivelata da [[Dio]].</ref><ref name=":2" /> e il ''munus regendi.''<ref>Il ''munus regendi'' è l'ufficio di governare: il vescovo è il responsabile dell'attività pastorale della [[Diocesi|comunità diocesana]], il primo dei servitori del [[popolo di Dio]] e quindi del [[regno di Dio]].</ref><ref name=":2" /><ref name="catechism" /> Il [[Concilio Vaticano II|Concilio Ecumenico Vaticano II]] insegna che "con la consacrazione episcopale viene conferita la pienezza del sacramento dell'[[Ordine sacro|Ordine]]"''.''<ref>[https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c3a6_it.htm CCC 1557]</ref><ref name=":1" /> Il vescovo, con l'ordinazione episcopale, entra a far parte del Collegio dei vescovi, in cui condivide, assieme al papa e agli altri vescovi, la cura di tutta la Chiesa.<ref>cfr. [https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2021/06/15/Ordinazione-del-Vescovo-dei-Presbiteri-e-dei-Diaconi.pdf Pontificale romano ''"Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi"''], p.13</ref>


Ciò che è stato detto sopra spiega perché la [[Messa|celebrazione eucaristica]] celebrata dal [[vescovo]] ha un significato singolare: il popolo di Dio, infatti, riunito attorno all'altare, partecipa alla santa messa presieduta da colui che rappresenta visibilmente Gesù Cristo.<ref>[https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c3a6_it.htm CCC 1561]</ref>
Ciò che è stato detto sopra spiega perché la [[Messa|celebrazione eucaristica]] celebrata dal [[vescovo]] ha un significato singolare: il popolo di Dio, infatti, riunito attorno all'altare, partecipa alla santa messa presieduta da colui che rappresenta visibilmente Gesù Cristo.<ref>[https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c3a6_it.htm CCC 1561]</ref>
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== Rito liturgico attuale ==
== Rito liturgico attuale ==
La solenne celebrazione inizia con la processione introitale, alla quale fanno seguito un saluto all'ordinando,<ref>O agli ordinandi vescovi, qualora ce ne fossero più di uno.</ref> i riti iniziali e la [[liturgia della Parola]].<ref>cfr. [https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2021/06/15/Ordinazione-del-Vescovo-dei-Presbiteri-e-dei-Diaconi.pdf Pontificale romano ''"Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi"''], p. 37</ref><ref name=":3">{{Cita web|url=https://www.diocesipadova.it/wp-content/uploads/2016/11/Ordinazione-Episcopale-monsignor-Renato-Marangoni.pdf|titolo=Ordinazione episcopale di mons. Renato Marangoni}}</ref><ref name=":4">{{Cita web|url=https://arcidiocesi.siracusa.it/wp-content/uploads/sites/2/2020/10/21/Libretto-ordinazione-mons.-Lomanto-da-scaricare.pdf|titolo=Ordinazione episcopale di mons. Francesco Lomanto}}</ref> Terminata la proclamazione del [[Vangelo]], inizia il rito di ordinazione episcopale. Stando in piedi, viene intonato l'inno [[Veni Creator Spiritus|''Veni Creator Spiritus'']].<ref name=":5">cfr. [https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2021/06/15/Ordinazione-del-Vescovo-dei-Presbiteri-e-dei-Diaconi.pdf Pontificale romano ''"Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi"''], p. 38</ref><ref name=":3" /><ref name=":4" /> L'eletto<ref>O gli eletti, qualora ce ne fossero più di uno.</ref> viene accompagnato dai presbiteri che lo assistono davanti al vescovo ordinante principale. Uno dei presbiteri assistenti si rivolge al vescovo ordinante principale dicendo<ref name=":5" /><ref name=":3" /><ref name=":4" />:
La solenne celebrazione inizia con la processione introitale, alla quale fanno seguito un saluto all'ordinando,<ref>O agli ordinandi vescovi, qualora ce ne fossero più di uno.</ref> i riti iniziali e la [[liturgia della Parola]].<ref>cfr. [https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2021/06/15/Ordinazione-del-Vescovo-dei-Presbiteri-e-dei-Diaconi.pdf Pontificale romano ''"Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi"''], p. 37</ref><ref name=":3">{{Cita web|url=https://www.diocesipadova.it/wp-content/uploads/2016/11/Ordinazione-Episcopale-monsignor-Renato-Marangoni.pdf|titolo=Ordinazione episcopale di mons. Renato Marangoni}}</ref><ref name=":4">{{Cita web|url=https://arcidiocesi.siracusa.it/wp-content/uploads/sites/2/2020/10/21/Libretto-ordinazione-mons.-Lomanto-da-scaricare.pdf|titolo=Ordinazione episcopale di mons. Francesco Lomanto}}</ref> Terminata la proclamazione del [[Vangelo]], inizia il rito di ordinazione episcopale. Stando in piedi, viene intonato l'inno ''[[Veni Creator Spiritus]]''.<ref name=":5">cfr. [https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2021/06/15/Ordinazione-del-Vescovo-dei-Presbiteri-e-dei-Diaconi.pdf Pontificale romano ''"Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi"''], p. 38</ref><ref name=":3" /><ref name=":4" /> L'eletto<ref>O gli eletti, qualora ce ne fossero più di uno.</ref> viene accompagnato dai presbiteri che lo assistono davanti al vescovo ordinante principale. Uno dei presbiteri assistenti si rivolge al vescovo ordinante principale dicendo<ref name=":5" /><ref name=":3" /><ref name=":4" />:


{{Citazione|Reverendissimo Padre, la santa Chiesa di '''N.''' (''nome della diocesi'') chiede che sia ordinato vescovo il presbitero '''N.N.'''.<ref>Questa petizione è usata nel caso in cui il vescovo sia residenziale, altrimenti si dice (cfr. [https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2021/06/15/Ordinazione-del-Vescovo-dei-Presbiteri-e-dei-Diaconi.pdf Pontificale romano ''"Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi"''], p.38): {{Citazione|Reverendissimo Padre, la santa Chiesa Cattolica chiede che sia ordinato vescovo il presbitero '''N.N.'''.}}</ref><ref>Qualora l'ordinante principale sia il papa, si esordirà dicendo (cfr. {{Cita web|url=https://www.vatican.va/news_services/liturgy/libretti/2021/20211017-libretto-ordinazione-episcopale.pdf|titolo=Ordinazione episcopale di mons. Guido Marini e di mons. Andrés Gabriel Ferrada Moreira}}): {{Citazione|Beatissimo Padre...}}</ref><ref>Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. {{Cita web|url=https://www.vatican.va/news_services/liturgy/libretti/2021/20211017-libretto-ordinazione-episcopale.pdf|titolo=Ordinazione episcopale di mons. Guido Marini e di mons. Andrés Gabriel Ferrada Moreira}} e {{Cita web|url=https://www.chiesadimilano.it/wp-content/uploads/2020/06/2020-06-28_Vegezzi-Raimondi_ordinazione_No_Crocini.pdf|titolo=Ordinazione episcopale di mons. Luca Raimondi e di mons. Giuseppe Vegezzi}}): {{Citazione|[...] che siano ordinati vescovi i presbiteri '''N.N.''', '''N.N.''', '''N.N.''',...}}</ref>}}
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{{Citazione|Ricevi l’anello, segno di fedeltà, e nell’integrità della fede e nella purezza della vita custodisci la santa Chiesa, sposa di Cristo.}}
{{Citazione|Ricevi l’anello, segno di fedeltà, e nell’integrità della fede e nella purezza della vita custodisci la santa Chiesa, sposa di Cristo.}}


Il [https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2021/06/15/Ordinazione-del-Vescovo-dei-Presbiteri-e-dei-Diaconi.pdf pontificale romano che regola l'''"Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi"''], prevede che dopo la consegna dell'anello sia consegnato il [[Pallio (paramento liturgico)|pallio]] all'ordinato, qualora egli ne abbia diritto.<ref name=":12">cfr. [https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2021/06/15/Ordinazione-del-Vescovo-dei-Presbiteri-e-dei-Diaconi.pdf Pontificale romano ''"Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi"''], p.51</ref><ref>Qualora venga imposto durante la consacrazione episcopale, il vescovo ordinante principale pronunzierà queste parole (cfr. [https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2021/06/15/Ordinazione-del-Vescovo-dei-Presbiteri-e-dei-Diaconi.pdf Pontificale romano ''"Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi"''], p. 51):{{Citazione|Ricevi il pallio, preso dall'altare della confessione di fede del beato Pietro: lo consegnamo a te nel nome del Romano Pontefice il papa '''N.''', come segno dell'autorità di metropolita, da portare entro i confini della tua provincia ecclesiastica; sia per te simbolo di unità e tessera di comunione con la Sede Apostolica, vincolo di carità e richiamo alla fortezza evangelica.}}</ref> In tempi recenti il pallio viene consegnato ai [[Arcivescovo metropolita|metropoliti]], o a chi ne ha espressa facoltà di utilizzo, direttamente dal [[Papa|Santo Padre]] il 29 giugno, [[Santi Pietro e Paolo|solennità dei santi Pietro e Paolo]], durante una solenne concelebrazione eucaristica, e viene imposto dal [[nunzio apostolico]] locale, o da un altro [[delegato pontificio]], durante una successiva celebrazione.
Il [https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2021/06/15/Ordinazione-del-Vescovo-dei-Presbiteri-e-dei-Diaconi.pdf pontificale romano che regola l{{'}}''"Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi"''], prevede che dopo la consegna dell'anello sia consegnato il [[Pallio (paramento liturgico)|pallio]] all'ordinato, qualora egli ne abbia diritto.<ref name=":12">cfr. [https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2021/06/15/Ordinazione-del-Vescovo-dei-Presbiteri-e-dei-Diaconi.pdf Pontificale romano ''"Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi"''], p.51</ref><ref>Qualora venga imposto durante la consacrazione episcopale, il vescovo ordinante principale pronunzierà queste parole (cfr. [https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2021/06/15/Ordinazione-del-Vescovo-dei-Presbiteri-e-dei-Diaconi.pdf Pontificale romano ''"Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi"''], p. 51):{{Citazione|Ricevi il pallio, preso dall'altare della confessione di fede del beato Pietro: lo consegnamo a te nel nome del Romano Pontefice il papa '''N.''', come segno dell'autorità di metropolita, da portare entro i confini della tua provincia ecclesiastica; sia per te simbolo di unità e tessera di comunione con la Sede Apostolica, vincolo di carità e richiamo alla fortezza evangelica.}}</ref> In tempi recenti il pallio viene consegnato ai [[Arcivescovo metropolita|metropoliti]], o a chi ne ha espressa facoltà di utilizzo, direttamente dal [[Papa|Santo Padre]] il 29 giugno, [[Santi Pietro e Paolo|solennità dei santi Pietro e Paolo]], durante una solenne concelebrazione eucaristica, e viene imposto dal [[nunzio apostolico]] locale, o da un altro [[delegato pontificio]], durante una successiva celebrazione.


Il vescovo ordinante principale prosegue imponendo la [[mitria]] all'ordinato<ref>L’imposizione della mitra porta con sé il significato dell’impegno alla santità (crf. [https://www.diocesi.torino.it/wp-content/uploads/2023/01/LIBRETTO_Celebrazione_Ordinazione_episcopale_mons_Giraudo_TO_15_01_23-1.pdf Consacrazione episcopale di mons. Alessandro Giraudo]).</ref> proferendo codesta frase<ref name=":12" /><ref name=":3" /><ref name=":4" />:
Il vescovo ordinante principale prosegue imponendo la [[mitria]] all'ordinato<ref>L’imposizione della mitra porta con sé il significato dell’impegno alla santità (crf. [https://www.diocesi.torino.it/wp-content/uploads/2023/01/LIBRETTO_Celebrazione_Ordinazione_episcopale_mons_Giraudo_TO_15_01_23-1.pdf Consacrazione episcopale di mons. Alessandro Giraudo]).</ref> proferendo codesta frase<ref name=":12" /><ref name=":3" /><ref name=":4" />:

Versione delle 20:05, 6 apr 2023

Mons. Maurizio Malvestiti (in secondo piano, a sinistra, col pastorale) benedice l'assemblea al canto del Te Deum, durante la sua ordinazione episcopale nella basilica di San Pietro in Vaticano; davanti a lui i vescovi co-consacranti Francesco Beschi e Giuseppe Merisi.

nordinazione episcopale o consacrazione episcopale (talvolta anche chiamata ordinazione o consacrazione vescovile), nel rito romano della Chiesa cattolica, è un rito solenne che si svolge durante la celebrazione eucaristica con il quale si conferisce all'ordinando il terzo grado dell'ordine sacro; con esso, quindi, quest'ultimo diviene vescovo.[1] Alla base del rito di ordinazione episcopale vi sono le dottrine teologiche della genealogia episcopale e della successione apostolica.

Consacrazione episcopale e tradizione apostolica

Secondo la tradizione cristiana, gli apostoli sono stati arricchiti da Gesù con una speciale effusione dello Spirito Santo, il quale, discendendo su di loro, li ha conformati con modo pieno alla figura di Cristo, gli ha dato il potere di agire in sua persona e sono divenuti veri e autentici maestri della fede, pontefici e pastori; essi stessi, mediante l'imposizione delle mani sul capo degli eletti all'episcopato, hanno trasferito questo dono dello Spirito ai loro collaboratori, il quale è stato trasmesso fino ai nostri giorni nella consacrazione episcopale.[2][3] La consacrazione episcopale conferisce, inoltre, oltre il munus sanctificandi[4][5], anche il munus docendi[6][5] e il munus regendi.[7][5][2] Il Concilio Ecumenico Vaticano II insegna che "con la consacrazione episcopale viene conferita la pienezza del sacramento dell'Ordine".[8][1] Il vescovo, con l'ordinazione episcopale, entra a far parte del Collegio dei vescovi, in cui condivide, assieme al papa e agli altri vescovi, la cura di tutta la Chiesa.[9]

Ciò che è stato detto sopra spiega perché la celebrazione eucaristica celebrata dal vescovo ha un significato singolare: il popolo di Dio, infatti, riunito attorno all'altare, partecipa alla santa messa presieduta da colui che rappresenta visibilmente Gesù Cristo.[10]

Validità della consacrazione e requisiti dell'ordinando

Affinché si conferisca la consacrazione episcopale ad un eletto è imprescindibile l'autorizzazione esplicita del pontefice[11], emessa tramite bolla papale. L'ordinazione episcopale viene sempre conferita direttamente dal papa o, dietro il suo permesso esplicito, da un qualsiasi vescovo cattolito; essa può essere valida (anche se non legittima) anche in contrasto a questa disposizione, purché il consacrante sia un vescovo. Il vescovo che ordini un altro vescovo senza mandato pontificio incorre, infatti, nella scomunica latae sententiae prevista dal Codice di diritto canonico (can. 1387)[11]. Inoltre, affinché la consacrazione episcopale sia dichiarata valida, occorre un solo vescovo ordinante, ma la tradizione cattolica[12] e il Codice di diritto canonico[13] richiedono la presenza di almeno tre vescovi.[14]

L'ordinazione episcopale, se conferita da un vescovo validamente ordinato, è a sua volta valida a tutti gli effetti anche se l'ordinando non è sacerdote: un vescovo non sacerdote, al momento della consacrazione episcopale, riceve infatti tutti gli ordini sacri. Questa regola è adottata da moltissime Chiese cristiane indipendenti, non in comunione con la Chiesa cattolica in cui attualmente, a norma del Codice di diritto canonico (can. 378), il candidato all'episcopato dev'essere presbitero da almeno cinque anni[15]. La procedura di nomina di un vescovo è gestita dalla Sede Apostolica.

Cenni storici liturgici antecedenti la riforma del Concilio Vaticano II

Prima delle semplificazioni liturgiche volute dal Concilio Ecumenico Vaticano II, il rito di consacrazione episcopale risultava molto più elaborato e differiva dall'attuale per alcuni aspetti; la sua regolamentazione, infatti, risaliva alla riforma litugica attuata da papa Pio V a seguito del Concilio di Trento.[16]

Una prima differenza tra i due riti sta nel fatto che nel rito preconciliare (detto anche tridentino), quando ancora si parlava solamente di consacrazione episcopale, consacratore e consacrando celebravano in cappelle distinte la messa dei catecumeni, e poi, dopo il conferimento del sacramento, concelebravano insieme la messa dei fedeli allo stesso altare.[17]

Una seconda differenza tra i due riti è data dal fatto che nel rito preconciliare la vestizione del novello vescovo risultava molto più pomposa: egli, infatti, oltre a vestire la dalmatica, e sopra di essa la pianeta (o la casula), la mitra, il pastorale e l'anello episcopale, paramenti utilizzati nel rito attuale, doveva indossare anche i sandali episcopali, le chiroteche e il manipolo, oltre che la tunicella sotto la dalmatica. Questi ultimi accessori liturgici non sono stati aboliti dalla riforma liturgica postconicliare, ma sono ormai caduti in disuso e, comunque, il loro utilizzo è facoltativo.[16]

Nel rito tridentino, inoltre, dopo la consegna delle insegne episcopali seguiva l’atto di obbedienza da parte dei membri della diocesi del neoconsacrato, in rappresentanza gerarchica: dapprima si recavano uno dietro l'altro verso la cattedra episcopale, per baciare l'anello del neovescovo in segno di venerazione, il clero secolare (quindi i canonici e i parroci), poi i religiosi e le religiose, e infine i laici rappresentanti delle associazioni, delle confraternite o delle famiglie più importanti.[16]

Il rito di ordinazione episcopale vigente è regolamentato dalla costituzione apostolica Pontificalis Romani, promulgata da papa Paolo VI il 18 giugno 1968, alla quale è subito seguita la pubblicazione del pontificale romano "De ordinatione episcopi, presbyterorum et diaconorum"; quest'ultimo è stato riveduto successivamente da papa Giovanni Paolo II e nuovamente pubblicato con le opportune modifiche il 16 aprile 1992, a seguito dell'approvazione della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti deliberata il 7 marzo dello stesso anno. È entrato in vigore ufficialmente il 29 novembre 1992, prima domenica d'Avvento.[18]

Rito liturgico attuale

La solenne celebrazione inizia con la processione introitale, alla quale fanno seguito un saluto all'ordinando,[19] i riti iniziali e la liturgia della Parola.[20][21][22] Terminata la proclamazione del Vangelo, inizia il rito di ordinazione episcopale. Stando in piedi, viene intonato l'inno Veni Creator Spiritus.[23][21][22] L'eletto[24] viene accompagnato dai presbiteri che lo assistono davanti al vescovo ordinante principale. Uno dei presbiteri assistenti si rivolge al vescovo ordinante principale dicendo[23][21][22]:

«Reverendissimo Padre, la santa Chiesa di N. (nome della diocesi) chiede che sia ordinato vescovo il presbitero N.N..[25][26][27]»

Il vescovo ordinante principale domanda[23][21][22]:

«Avete il mandato del papa?[28]»

Il presbitero assistente risponde[23]:

«Sì, lo abbiamo.»

Il vescovo ordinante principale ordina[23][21][22]:

«Se ne dia lettura.»

Viene letto il mandato pontificio e, a lettura terminata, tutti in segno di assenso rispondono cantando[29][21][22]:

«Rendiamo grazie a Dio.[30]»

Segue l'omelia[29] e, una volta terminata, solamente l’eletto si alza in piedi e si pone davanti al vescovo ordinante principale, che lo interroga dicendo[31][21][22]:

«L’antica tradizione dei santi padri richiede che l’ordinando vescovo sia interrogato in presenza del popolo sul proposito di custodire la fede e di esercitare il proprio ministero. Vuoi, fratello carissimo, adempiere fino alla morte il ministero a noi affidato dagli Apostoli, che noi ora trasmettiamo a te mediante l’imposizione delle mani con la grazia dello Spirito Santo?[32]»

L'eletto risponde[33]:

«Sì, lo voglio.»

Il vescovo prosegue[33][21][22]:

«Vuoi predicare, con fedeltà e perseveranza, il Vangelo di Cristo?[34]»

L'eletto risponde[33]:

«Sì, lo voglio.»

Il vescovo domanda[33][21][22]:

«Vuoi custodire puro e integro il deposito della fede, secondo la tradizione conservata sempre e dovunque nella Chiesa fin dai tempi degli Apostoli?[35]»

L'eletto risponde[33]:

«Sì, lo voglio.»

Il vescovo prosegue[33][21][22]:

«Vuoi edificare il corpo di Cristo, che è la Chiesa, perseverando nella sua unità, insieme con tutto l’ordine dei vescovi, sotto l’autorità del successore del beato apostolo Pietro?[36]»

L'eletto risponde[33]:

«Sì, lo voglio.»

Il vescovo domanda[37][21][22]:

«Vuoi prestare fedele obbedienza al successore del beato apostolo Pietro?[38][39]»

L'eletto risponde[37]:

«Sì, lo voglio.»

Il vescovo domanda[37][21][22]:

«Vuoi prenderti cura, con amore di padre, del popolo santo di Dio e con i presbiteri e i diaconi, tuoi collaboratori nel ministero, guidarlo sulla via della salvezza?[40]»

L'eletto risponde[37]:

«Sì, lo voglio.»

Il vescovo domanda[37][21][22]:

«Vuoi essere sempre accogliente e misericordioso, nel nome del Signore, verso i poveri e tutti i bisognosi di conforto e di aiuto?[41]»

L'eletto risponde[37]:

«Sì, lo voglio.»

Il vescovo domanda[37][21][22]:

«Vuoi, come buon pastore, andare in cerca delle pecore smarrite per riportarle all’ovile di Cristo?[42]»

L'eletto risponde[37]:

«Sì, lo voglio.»

Il vescovo domanda[43][21][22]:

«Vuoi pregare, senza mai stancarti, Dio onnipotente, per il suo popolo santo, ed esercitare in modo irreprensibile il ministero del sommo sacerdozio?[44]»

L'eletto risponde[43]:

«Sì, con l'aiuto di Dio, lo voglio.»

Il vescovo conclude dicendo[43][21][22]:

«Dio che ha iniziato in te la sua opera, la porti a compimento.[45]»

Ci si alza in piedi e i vescovi tolgono la mitra. L'ordinante principale dice[43][21][22]:

«Preghiamo, fratelli carissimi, Dio onnipotente e misericordioso, perché conceda a questo nuovo eletto la ricchezza della sua grazia per il bene della Chiesa.[46]»

L'eletto si prostra a terra e tutti si mettono in ginocchio[47] mentre vengono intonate le litanie dei santi. Al termine della preghiera litanica, l'eletto si inginocchia davanti al vescovo ordinante principale[48], che, dopo aver indossato la mitra, impone le mani sul capo dell'ordinando senza dire nulla.[49][50][21][22] Lo stesso fanno dopo di lui gli altri vescovi presenti.[51][50][21][22]

Dopo l’imposizione delle mani, i vescovi rimangono vicini al vescovo ordinante principale fino al termine della preghiera di ordinazione.[50] Il vescovo ordinante principale impone sul capo dell’eletto il libro dei Vangeli aperto. Due diaconi, stando in piedi alla destra e alla sinistra dell’ordinando, il quale rimane in ginocchio, tengono l'Evangeliario sopra il suo capo fino al termine della preghiera di ordinazione.[50] Tutti i vescovi tolgono la mitra e il vescovo ordinante principale canta (o dice), con le braccia allargate, la preghiera di ordinazione (la parte dell'orazione evidenziata in grassetto viene recitata da tutti i vescovi ordinanti, a mani giunte e con voce sommessa, affinché si distingua chiaramente la voce del vescovo ordinante principale)[52][21][22]:

«O Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre di misericordia e Dio di ogni consolazione, tu abiti nell’alto dei cieli e volgi lo sguardo su tutte le creature e le conosci ancor prima che esistano. Con la parola di salvezza hai dato norme di vita nella tua Chiesa: tu, dal principio, hai eletto Abramo come padre dei giusti, hai costituito capi e sacerdoti per non lasciare mai senza ministero il tuo santuario, e fin dall’origine del mondo hai voluto esser glorificato in coloro che hai scelto.
Effondi ora sopra questo eletto la potenza che viene da te, o Padre, il tuo Spirito che regge e guida: tu lo hai dato al tuo diletto Figlio Gesù Cristo ed egli lo ha trasmesso ai santi Apostoli, che nelle diverse parti della terra hanno fondato la Chiesa come tuo santuario a gloria e lode perenne del tuo nome.
O Padre, che conosci i segreti dei cuori, concedi a questo tuo servo, da te eletto all’episcopato, di pascere il tuo santo gregge e di compiere in modo irreprensibile la missione del sommo sacerdozio. Egli ti serva notte e giorno, per renderti sempre a noi propizio e per offrirti i doni della tua santa Chiesa. Con la forza dello Spirito del sommo sacerdozio abbia il potere di rimettere i peccati secondo il tuo mandato; disponga i ministeri della Chiesa secondo la tua volontà; sciolga ogni vincolo con l’autorità che hai dato agli Apostoli. Per la mansuetudine e la purezza di cuore sia offerta viva a te gradita per Cristo tuo Figlio. A te, o Padre, la gloria, la potenza, l’onore per Cristo con lo Spirito Santo, nella santa Chiesa, ora e nei secoli dei secoli.[53]»

Tutti cantano[54]:

«Amen.»

Terminata la preghiera di ordinazione tutti siedono e i diaconi tolgono l'Evangeliario dal capo dell'ordinato.[55] Tutti i vescovi indossano la mitra.[55]

Iniziano ora i riti esplicativi.[56] Il vescovo ordinante principale si cinge di un gremiale e, sedutosi, unge col sacro crisma il capo dell'ordinato[57], il quale gli è inginocchiato davanti, dicendo queste parole[55][21][22]:

«Dio, che ti ha fatto partecipe del sommo sacerdozio di Cristo, effonda su di te la sua mistica unzione e con l’abbondanza della sua benedizione dia fecondità al tuo ministero.»

Alla fine dell'unzione il vescovo ordinante principale si lava le mani, e, terminata l'abluzione, consegna il libro dei Vangeli all’ordinato[58] con queste parole[55][21][22]:

«Ricevi il Vangelo e annunzia la parola di Dio con grandezza d’animo e dottrina.»

Il vescovo ordinante principale mette l’anello al dito anulare della mano destra all'ordinato[59], dicendo[55][21][22]:

«Ricevi l’anello, segno di fedeltà, e nell’integrità della fede e nella purezza della vita custodisci la santa Chiesa, sposa di Cristo.»

Il pontificale romano che regola l'"Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", prevede che dopo la consegna dell'anello sia consegnato il pallio all'ordinato, qualora egli ne abbia diritto.[60][61] In tempi recenti il pallio viene consegnato ai metropoliti, o a chi ne ha espressa facoltà di utilizzo, direttamente dal Santo Padre il 29 giugno, solennità dei santi Pietro e Paolo, durante una solenne concelebrazione eucaristica, e viene imposto dal nunzio apostolico locale, o da un altro delegato pontificio, durante una successiva celebrazione.

Il vescovo ordinante principale prosegue imponendo la mitria all'ordinato[62] proferendo codesta frase[60][21][22]:

«Ricevi la mitra e risplenda in te il fulgore della santità, perché quando apparirà il Principe dei pastori, tu possa meritare la incorruttibile corona di gloria.»

Il vescovo ordinante principale dona ora il pastorale[63] dicendo[60][21][22]:

«Ricevi il pastorale, segno del tuo ministero di pastore: abbi cura di tutto il gregge nel quale lo Spirito Santo ti ha posto come vescovo a reggere la Chiesa di Dio.»

Terminati i riti esplicativi, tutti si alzano in piedi. Se il neovescovo durante la cerimonia prende possesso della diocesi dove si celebra l'ordinazione, siede alla cattedra e procede la messa da celebrante principale, altrimenti siede su un seggio per lui opportunamente preparato accanto al vescovo ordinante principale.[64] Deposto il pastorale, mentre si canta il salmo 95 o un altro canto analogo, il neovescovo riceve l'abbraccio di pace dal vescovo ordinante principale e da tutti gli altri vescovi presenti.[65] La celebrazione procede con la recita del Credo. Si omette la preghiera universale. La liturgia prosegue come di consueto; qualora il vescovo consacrato abbia preso possesso della diocesi, sarà lui a presiedere l'eucarestia[66] ed il resto della celebrazione, altrimenti concelebrerà all'altare.

Dopo la comunione l'ordinato, con mitra e pastorale, scende nell'assemblea per benedirla, preceduto da due co-consacranti, mentre si canta l'inno Te Deum. Terminato il canto, il consacrato rivolge un breve discorso ai presenti. La celebrazione termina con la benedizione solenne[67] e la processione finale.

Note

  1. ^ a b cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi" p.29
  2. ^ a b CCC 1558
  3. ^ La centralità del gesto dell'imposizione delle mani nel rito di consacrazione episcopale vuole meglio significare che a costituire un eletto all'episcopato (come anche al presbiterato e al diaconato) è lo Spirito Santo. (cfr. Ordinazione del Vescovo dei Presbiteri e dei Diaconi, p. 12)
  4. ^ Il munus sanctificandi è l'ufficio di santificare: presiedendo la celebrazione dei sacramenti, è strumento di Dio per la santificazione del suo popolo; è suo compito e responsabilità amministrare il sacramento dell'Ordine sacro per la consacrazione di diaconi, presbiteri, vescovi.
  5. ^ a b c cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 12
  6. ^ Il munus docendi è l'ufficio di insegnare: il vescovo è il maestro nella fede del popolo di Dio a lui affidato, ha la funzione di insegnare con autorità la dottrina rivelata da Dio.
  7. ^ Il munus regendi è l'ufficio di governare: il vescovo è il responsabile dell'attività pastorale della comunità diocesana, il primo dei servitori del popolo di Dio e quindi del regno di Dio.
  8. ^ CCC 1557
  9. ^ cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p.13
  10. ^ CCC 1561
  11. ^ a b "[...] Per l'ordinazione legittima di un Vescovo, oggi è richiesto un intervento speciale del Vescovo di Roma, per il fatto che egli è il supremo vincolo visibile della comunione delle Chiese particolari nell'unica Chiesa e il garante della loro libertà." (cfr. CCC 1559)
  12. ^ "Uno viene costituito membro del Corpo episcopale in virtù della consacrazione episcopale e mediante la comunione gerarchica col capo del Collegio e con i membri. Il carattere e la natura collegiale dell'ordine episcopale si manifestano, tra l'altro, nell'antica prassi della Chiesa che per la consacrazione di un nuovo Vescovo vuole la partecipazione di più Vescovi. [...]" (cfr. CCC 1559)
  13. ^ CJC can. 1014
  14. ^ Per i vescovi co-consacranti si veda la costituzione apostolica Episcopalis Consecrationis di papa Pio XII, AAS 37 (1945), p. 131 (oppure questo link)
  15. ^ Egli, oltre ad essere presbitero da almeno 5 anni, si richiede che:
    • sia eminente per fede salda, buoni costumi, pietà, zelo per le anime, saggezza, prudenza e virtù umane, e inoltre dotato di tutte le altre qualità che lo rendono adatto a compiere l'ufficio in questione;
    • goda di buona reputazione;
    • abbia almeno trentacinque anni di età;
    • abbia conseguito la laurea dottorale o almeno la licenza in sacra Scrittura, teologia o diritto canonico in un istituto di studi superiori approvato dalla Sede Apostolica, oppure sia almeno veramente esperto in tali discipline. (cfr. CJC Can. 378 - §1)
  16. ^ a b c Breve excursus storico sul rito della consacrazione episcopale: come avviene oggi e com’era un tempo., su lameziaterme.it.
  17. ^ Pontificale Romanum, Malines, 1845, pp. 79-123 (De Consecratione Electi in Episcopum)
  18. ^ (cfr. Ordinazione del Vescovo dei Presbiteri e dei Diaconi, p. 5)
  19. ^ O agli ordinandi vescovi, qualora ce ne fossero più di uno.
  20. ^ cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 37
  21. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y Ordinazione episcopale di mons. Renato Marangoni (PDF), su diocesipadova.it.
  22. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y Ordinazione episcopale di mons. Francesco Lomanto (PDF), su arcidiocesi.siracusa.it.
  23. ^ a b c d e cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 38
  24. ^ O gli eletti, qualora ce ne fossero più di uno.
  25. ^ Questa petizione è usata nel caso in cui il vescovo sia residenziale, altrimenti si dice (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p.38):

    «Reverendissimo Padre, la santa Chiesa Cattolica chiede che sia ordinato vescovo il presbitero N.N.

  26. ^ Qualora l'ordinante principale sia il papa, si esordirà dicendo (cfr. Ordinazione episcopale di mons. Guido Marini e di mons. Andrés Gabriel Ferrada Moreira (PDF), su vatican.va.):

    «Beatissimo Padre...»

  27. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Ordinazione episcopale di mons. Guido Marini e di mons. Andrés Gabriel Ferrada Moreira (PDF), su vatican.va. e Ordinazione episcopale di mons. Luca Raimondi e di mons. Giuseppe Vegezzi (PDF), su chiesadimilano.it.):

    «[...] che siano ordinati vescovi i presbiteri N.N., N.N., N.N.,...»

  28. ^ Qualora l'ordinante principale sia proprio il papa, il pontefice risponderà dicendo:

    «Molto volentieri.»

    A questo punto non si prosegue con le successive petizioni e non si dà lettura del mandato pontificio, ma si risponde dicendo:

    «Rendiamo grazie a Dio.»

    e il Santo Padre procede subito con l'omelia. (cfr. Ordinazione episcopale di mons. Guido Marini e di mons. Andrés Gabriel Ferrada Moreira (PDF), su vatican.va.)
  29. ^ a b cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 39
  30. ^ Si può rispondere anche cantando:

    «Benediciamo il Signore, a lui sia onore e gloria, ora e per sempre nei secoli.»

    o con analoga acclamazione (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 39 e Ordinazione episcopale di mons. Luca Raimondi e di mons. Giuseppe Vegezzi (PDF), su chiesadimilano.it.).
  31. ^ cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", pp. 41 e 42
  32. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 66):

    «[...] Volete, fratelli carissimi, adempiere fino alla morte il ministero a noi affidato dagli Apostoli, che noi ora trasmettiamo a voi mediante l’imposizione delle mani con la grazia dello Spirito Santo?»

  33. ^ a b c d e f g cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 42
  34. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 66):

    «Volete predicare, con fedeltà e perseveranza, il Vangelo di Cristo?»

  35. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 66):

    «Volete custodire puro e integro il deposito della fede, secondo la tradizione conservata sempre e dovunque nella Chiesa fin dai tempi degli Apostoli?»

  36. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 66):

    «Volete edificare il corpo di Cristo, che è la Chiesa, perseverando nella sua unità, insieme con tutto l’ordine dei vescovi, sotto l’autorità del successore del beato apostolo Pietro?»

  37. ^ a b c d e f g h cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 43
  38. ^ Qualora l'ordinante principale sia il papa, il pontefice si rivolgerà agli eletti così (cfr. Ordinazione episcopale di mons. Guido Marini e di mons. Andrés Gabriel Ferrada Moreira (PDF), su vatican.va.):

    «Vuoi/Volete prestare fedele obbedienza a me, successore del beato apostolo Pietro?»

  39. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 67):

    «Volete prestare fedele obbedienza al successore del beato apostolo Pietro?»

  40. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 67):

    «Volete prendervi cura, con amore di padre, del popolo santo di Dio e con i presbiteri e i diaconi, vostri collaboratori nel ministero, guidarlo sulla via della salvezza?»

  41. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 67):

    «Volete essere sempre accoglienti e misericordiosi, nel nome del Signore, verso i poveri e tutti i bisognosi di conforto e di aiuto?»

  42. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 67):

    «Volete, come buon pastore, andare in cerca delle pecorelle smarrite per riportarle all’ovile di Cristo?»

  43. ^ a b c d cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 44
  44. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 68):

    «Volete pregare, senza mai stancarvi, Dio onnipotente, per il suo popolo santo, ed esercitare in modo irreprensibile il ministero del sommo sacerdozio?»

  45. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 68):

    «Dio che ha iniziato in voi la sua opera, la porti a compimento.»

  46. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella preghiera (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 68):

    «Preghiamo, fratelli carissimi, Dio onnipotente e misericordioso, perché conceda a questi nuovi eletti la ricchezza della sua grazia per il bene della Chiesa.»

  47. ^ Tranne nelle domeniche e nel tempo Pasquale, dove soltanto l'eletto si prostra mentre tutti gli altri stanno alzati. (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 44)
  48. ^ Ciò vale anche se gli ordinandi sono più di uno.
  49. ^ Questo gesto, unito alla preghiera di ordinazione, costituisce l’elemento essenziale dell’ordinazione episcopale (crf. Consacrazione episcopale di mons. Alessandro Giraudo).
  50. ^ a b c d cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 48
  51. ^ Questa parte del rito si svolge nel totale silenzio (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 48).
  52. ^ cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", pp. 48 e 49
  53. ^ Qualora gli ordinandi vescovi fossero più di uno, il vescovo ordinante principale dirà (la prima parte rimane invariata; la parte dell'orazione evidenziata in grassetto viene recitata da tutti i vescovi ordinanti, a mani giunte e con voce sommessa, affinché si distingua chiaramente la voce del vescovo ordinante principale) (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", pp. 72 e 73):

    «[...] Effondi ora sopra questi eletti la potenza che viene da te, o Padre, il tuo Spirito che regge e guida: tu lo hai dato al tuo diletto Figlio Gesù Cristo ed egli lo ha trasmesso ai santi Apostoli che nelle diverse parti della terra hanno fondato la Chiesa come tuo santuario a gloria e lode perenne del tuo nome.
    O Padre, che conosci i segreti dei cuori, concedi a questi tuoi servi, da te eletti all’episcopato, di pascere il tuo santo gregge e di compiere in modo irreprensibile la missione del sommo sacerdozio. Essi ti servano notte e giorno, per renderti sempre a noi propizio e per offrirti i doni della tua santa Chiesa. Con la forza dello Spirito del sommo sacerdozio abbiano il potere di rimettere i peccati secondo il tuo mandato; dispongano i ministeri della Chiesa secondo la tua volontà; sciolgano ogni vincolo con l’autorità che hai dato agli Apostoli. Per la mansuetudine e la purezza di cuore siano offerta viva a te gradita per Cristo tuo Figlio. A te, o Padre, la gloria, la potenza, l’onore per Cristo con lo Spirito Santo, nella santa Chiesa, ora e nei secoli dei secoli.»

  54. ^ cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 49
  55. ^ a b c d e cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 50
  56. ^ Qualora gli ordinandi fossero più di uno, si recheranno uno per volta dinanzi il vescovo ordinante principale per essere unti col crisma e per ricevere l'Evangeliario, l'anello, il pallio (qualora fosse previsto), la mitra e il pastorale.
  57. ^ L’unzione del capo è segno della particolare partecipazione del vescovo al sacerdozio di Cristo (crf. Consacrazione episcopale di mons. Alessandro Giraudo).
  58. ^ La consegna dei Vangeli mette in luce la fedele predicazione della parola di Dio come compito principale del vescovo (crf. Consacrazione episcopale di mons. Alessandro Giraudo).
  59. ^ La consegna dell’anello esprime la fedeltà del vescovo alla Chiesa (crf. Consacrazione episcopale di mons. Alessandro Giraudo).
  60. ^ a b c cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p.51
  61. ^ Qualora venga imposto durante la consacrazione episcopale, il vescovo ordinante principale pronunzierà queste parole (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 51):

    «Ricevi il pallio, preso dall'altare della confessione di fede del beato Pietro: lo consegnamo a te nel nome del Romano Pontefice il papa N., come segno dell'autorità di metropolita, da portare entro i confini della tua provincia ecclesiastica; sia per te simbolo di unità e tessera di comunione con la Sede Apostolica, vincolo di carità e richiamo alla fortezza evangelica.»

  62. ^ L’imposizione della mitra porta con sé il significato dell’impegno alla santità (crf. Consacrazione episcopale di mons. Alessandro Giraudo).
  63. ^ La consegna del pastorale sottolinea che il vescovo è guida e pastore della Chiesa che gli è affidata (crf. Consacrazione episcopale di mons. Alessandro Giraudo).
  64. ^ cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 52
  65. ^ L’abbraccio e il bacio di pace è segno dell’accoglienza nel collegio episcopale, che porta, in comunione con il papa, la sollecitudine per tutte le Chiese. (crf. Consacrazione episcopale di mons. Alessandro Giraudo)
  66. ^ Le varie preghiere eucaristiche sono adattate alla cerimonia e prevedono formulari propri, dove si ricorda il vescovo ordinato (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 53).
  67. ^ La benedizione (non consueta, ma propria del rito di ordinazione episcopale) può essere sollenemente impartita dal vescovo ordinante principale qualora il neovescovo non abbia preso possesso della diocesi, oppure dall'ordinato se ha egli ha preso canonicamente possesso della Chiesa locale (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 57).

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